Gargnano
Gargnano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Albini (Lega) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 45°41′15″N 10°39′41″E / 45.6875°N 10.661389°E |
Altitudine | 66 m s.l.m. |
Superficie | 76,75 km² |
Acque interne | 1,05 km² (1,37%) |
Abitanti | 2 679[1] (31-1-2023) |
Densità | 34,91 ab./km² |
Frazioni | Costa, Fornico, Bogliaco, Formaga, Liano, Musaga, Muslone, Navazzo, Sasso, Villa, Villavetro, Zuino
Località: Cristol, San Giacomo, Mignone, Sostaga, Briano |
Comuni confinanti | Brenzone sul Garda (VR), Capovalle, Tignale, Torri del Benaco (VR), Toscolano Maderno, Valvestino, Vobarno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25084 |
Prefisso | 0365 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017076 |
Cod. catastale | D924 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 120 GG[3] |
Nome abitanti | Gargnanesi |
Patrono | san Martino |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Gargnano (Gargnà in dialetto gardesano[6]) è un comune italiano di 2 679 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. È situato a 50 km a Nord-Est di Brescia, sul Lago di Garda. La sua intera area comunale è compresa all'interno del Parco regionale dell'Alto Garda Bresciano.
Geografia[modifica | modifica wikitesto]
Il comune si estende per quasi 80 chilometri quadrati, con l'abitato principale sede della maggior parte della popolazione. Il comune conta ben dodici frazioni disperse nei rilievi e colline moreniche settentrionali dell'alto Garda e diverse località. Dal 1962, con la costruzione della diga di Ponte Cola (sbarrando il torrente Toscolano) nel territorio comunale è inoltre compresa una parte del lago di Valvestino che ne costituisce le acque interne.
La frazione più distante, Costa, detiene un curioso primato: è, insieme a pochi altri esempi[7], una delle frazioni più distanti dalla sede comunale (18 km).
L'abitato è dominato sul lato del lago dal monte Comer, con un'elevazione di 1281 metri sul livello del mare. Sono presenti innumerevoli itinerari turistici per escursioni lungo i sentieri.
Gargnano è attraversato dalla Strada Statale 45 Bis Gardesana Occidentale la quale segue l'andamento della costa del lago. Da Nord di Gargnano a Riva del Garda su tale strada è vietata la circolazione agli autocarri e autotreni, data la larghezza ridotta della carreggiata e la presenza di strette gallerie.[8] Come mezzi pesanti, possono quindi solo circolare solamente gli autobus della SIA e dell'ATV opportunamente autorizzati.
Dal paese inoltre ha origine la Strada Provinciale 9 che attraversando tortuosamente la Valvestino conduce ai comuni di Valvestino, Capovalle ed infine Idro.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del paese compare per la prima volta in un documento del 937 come Garniano, forse derivato dal personale latino Garenius. Documenti di Tito Livio e lapidi, testimoniano la presenza di Etruschi, Celti, Cenomani e Romani.[9].
Dal 1350 al 1426 il territorio di Gargnano fu dominio dei Visconti come capoluogo di quadra nella Magnifica Patria, per poi seguirne la storia sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Successivamente alla scomparsa della Serenissima sarà annesso alla Repubblica bresciana, di cui seguirà le sorti sotto la dominazione napoleonica, come capoluogo di cantone, e poi asburgica fino al Regno d'Italia.[10]
Nel 1943 Gargnano ospitò Mussolini che vi arrivò il 10 ottobre, dove occupava, in località San Giacomo, Villa Feltrinelli (oggi hotel di lusso). Il Duce, che aveva da poco istituito la Repubblica Sociale Italiana, viveva nella villa con la moglie, donna Rachele e figli Romano e Anna Maria[11].
Il vecchio confine di Stato di Lignago. Il Casello di Dogana di Gargnano detto della Patoàla e le sue due sezioni della Costa e di Capovalle[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio della Val Vestino divenne italiano ufficialmente il 10 settembre 1919 con il trattato di pace di Saint Germain: verso il 1934 fu posizionata per volontà dell'allora segretario comunale di Turano, Tosetti, una targa lapidea all'inizio della Valle del Droanello presso l'ex strada provinciale che correva lungo il greto del torrente Toscolano, nella località Lignago. Essa indicava il vecchio confine esistente tra il Regno d'Italia e l'Impero d'Austria-Ungheria dal 1802 fino al termine della Grande Guerra, nel 1918. Questa lapide fu poi ricollocata con la costruzione dell'invaso artificiale nel 1962 nella posizione attuale, sempre in località Lignago, presso il terzo ponte del lago di Valvestino, detto della Giovanetti prende il nome dalla ditta che lo costruì[12], mentre a poca distanza da questa l'edificio della vecchia caserma della Patoàla della Regia Guardia di Finanza è oggi sommerso dalle acque della diga. Questo era stato costruito nel XIX secolo, quando ancora il lago non c’era, serviva a controllare il transito delle merci attraverso il confine. Fu poi dismesso dopo la fine della guerra e delle ostilità, esattamente nel 1919.
Un casello di dogana esisteva originariamente al Ponte Cola, già a partire dal 1859 a seguito della cessione da parte dell'Austria, sconfitta, della Lombardia al Regno d'Italia, precisamente sul Dosso di Vincerì, ove sorge l'attuale diga del lago di Valvestino. Infatti il 30 dicembre 1859 il re Vittorio Emanuele II istituì nelle provincie della Lombardia gli uffici di dogana a Gargnano, Salò, Limone del Garda, Anfo, Ponte Caffaro, Bagolino e Hano (Capovalle), quest'ultimo dipendente dalla sezione di Maderno e dall'Intendenza di Finanza di Brescia. Due mesi dopo, con la circolare del 20 febbraio 1860 n.1098-117 della Regia Prefettura delle Finanze inviata alle Intendenze di Finanza del Regno si emanavano le prime disposizioni a riguardo della vigilanza sulla linea di confine di Stato e prevedeva che: "Nella Provincia di Brescia e sotto la dipendenza di quell' Intendenza delle Finanze si stabilirà un'altra Sezione della Guardia di finanza che avrà il N. XIII ed il cui Comando risiederà a Salò, per la Dirigenza dei Commissariati di Salò e di Vestone, e inoltre di un Distretto di Capo indipendente a Tremosine incaricato della sorveglianza del territorio al disopra di Gargnano[13]".
Nel 1870 era già attiva la sezione del Casello di Gargnano presso l'abitato di Hano, sul Dosso Comione, a controllo dell'accesso carrabile della Val Vestino verso Moerna e come ricevitore reggente di 8ª classe figurava Vincenzo Bertanzon Boscarini. Ma è nel 1874 con il riordino delle dogane che il casello fu spostato più a nord in località Patoàla e chiamato nei documenti ufficiali Casello di Gargnano con due sezioni di Dogana: una a Bocca di Paolone e l'altra a Hano, Capovalle, in località Comione. Secondo la legge doganale italiana del 21 dicembre 1862, i tre caselli essendo classificati di II ordine classe 4ª, avevano facoltà di compiere operazioni di esportazione, circolazione e importazione limitata, e III classe per l'importanza delle operazioni eseguite, era previsto che al comando di ognuno vi fosse un sottufficiale, un brigadiere. I militari della Regia Guardia di Finanza dipendevano gerarchicamente dalla tenenza del Circolo di Salò per il Casello di Gargnano (Patoàla), la sezione di Bocca di Paolone e la caserma di monte Vesta, la sezione di Hano (Comione) dalla tenenza di Vesio di Tremosine, mentre le Dogane dalla sede della Direzione di Verona.
La caserma sul monte Vesta e quella di Bocca Paolone furono costruite nel 1882, quest'ultima fu ampliata nel 1902 ed era considerata una sezione della Dogana, come quella di Hano a Comione i cui lavori di rifacimento terminarono nel 1896, in quanto collocata in un luogo distante dalla linea doganale, classificato come un posto di osservazione per vigilare ed accettare l'entrata e l'uscita delle merci. Le casermette dette demaniali di monte Vesta con quelle di Coccaveglie a Treviso Bresciano e più a sud del Passo dello Spino a Toscolano Maderno e della Costa di Gargnano completavano la cinturazione della Val Vestino con lo scopo principale del controllo dei traffici e dei pedoni sui passi montani. Le merci non potevano attraversare di notte la linea doganale, ossia mezz'ora prima del sorgere del sole e mezz'ora dopo il tramonto dello stesso. Era previsto dalle disposizioni legislative che la "Via doganale" fosse "la strada che dalla valle Vestino mette nel regno costeggiando a diritta il fiume Toscolano: rasenta quindi la cascina Rosane e discende al fiume Her, ove si dirama in due tronchi, uno dei quali costeggiando sempre il detto fiume conduce a Maderno e l'altro per la via dei monti discende a Gargnano". Le pene per il contrabbando erano alquanto severe, prevedendo oltre all'arresto nei casi più gravi, la confisca delle merci o il pagamento di un valore corrispondente, la perdita degli animali da soma o da traino, dei mezzi di trasporto sopra cui le merci fossero state scoperte. Temperava, però, tale eccessivo rigore, il sistema delle transazioni, grazie alle quali era possibile concordare l'entità della sanzione applicabile, anche con cospicue riduzioni della pena edittale.
A seguito del trattato commerciale tra il Regno e l'Austria-Ungheria del 1878 e del 1887 furono consentite particolari agevolazioni ad alcuni prodotti pastorali importati dalla Val Vestino qualora fossero accompagnati dal certificato d'origine. Era previsto che la Dogana di Casello della Patoàla nel comune di Gargnano, della sezione di Casello di Bocca di Paolone a Tignale o della sezione di Casello di Comione a Capovalle dovessero ammettere, come una riduzione del 50 per cento sul dazio: 25 quintali di formaggio, 65 di burro e 30 di carne fresca.
Nel 1892 le esenzioni fiscali fin lì praticate non furono bene accolte da alcuni politici del parlamento del Regno, che sottolinearono negli atti parlamentari: "Né vogliamo passare sotto silenzio i pensieri che hanno destato in noi le nuove clausole per la magnesia della Valle di Ledro e i prodotti pastorali di Val Vestino. Con queste clausole si aumenta, a favore dell'Austria, il numero, già abbastanza ragguardevole, delle eccezioni, mediante le quali le due parti contraenti accordano favori ristretti ai prodotti di determinate provincie. Vivi e non sempre ingiusti sono i reclami sollevati in varie parti del Regno da questa parzialità di trattamento e sarebbe stato desiderabile che, come fu fatto nel 1878 rispetto ai vini comuni, si tentasse di estendere i patti dei quali si discorre a tutte le provincie. Non dubitiamo che il Governo italiano si sia adoperato a tal fine con intelligente sollecitudine, ma dobbiamo rammaricarci che non ha ottenuto l'intento"[14]. Nello stesso anno, l'Intendenza di Finanza di Brescia rendeva noto che con decreto regio del 25 settembre, la sezione di Hano della Dogana di Gargnano veniva elevata a Dogana di II ordine e III classe[15].
Nel 1894 apprendiamo che l'importazione consisteva in: "Carne fresca della Valle di Vestino importata per la Dogana di Casello, totale 196 q. Burro fresco della Valle Vestino importato per la Dogana di Casello, totale 2.048 q. Formaggio della Valle Vestino importato per la Dogana di Casello, totale 63.773 q."[16].
Nel 1897 l'Annuario Genovese chiariva le nuove disposizioni riguardanti la fiscalità dei prodotti importati: «Per effetto del trattato con l'Austria-Ungheria, il burro di Valle Vestino, importato per la dogana di Casello con certificati di origine, rilasciati dalle autorità competenti, è ammesso al dazio di lire 6.25 il quintale se fresco, ed al dazio di lire 8,75 il quintale, se salato, fino alla concorrenza di 65 quintali per ogni anno. Per effetto del trattato con l'Austria-Ungheria, il brindsa, specie di formaggio di pecora o di capra, di pasta poco consistente, e ammesso al dazio di lire 3 il quintale, fino alla concorrenza di 800 quintali al massimo per ogni anno, a condizione che l'origine di questo prodotto dell'Austria-Ungheria sia provata con certificati rilasciati dalle autorità competenti. Per effetto dello stesso trattato, il formaggio (escluso il brindza) della Valle Vestino, importato per la dogana di Casello con certificati di origine rilasciati dalle autorità competenti, e ammesso al dazio di lire 5.50 il quintale fino alla concorrenza di 25 quintali per ogni anno»[17].
Nel 1909 la a Direzione delle Dogane e imposte indirette del Regno precisava che i Caselli doganali della Val Vestino erano due, quello della Patoàla e l'altro quello del Dosso Comione a Capovalle e la via doganale era: "La strada mulattiera, che dalla Val Vestino mette nel Regno per il ponte Her, ove si dirama in due tronchi che mettono l'uno al Casello, Maderno a Gargnano, e l'altro, seguendo le falde del monte Stino, ad Hano e Idro, costituisce la via doganale di terra poi transito delle merci in entrata e uscita. Autorizzata all'attestazione dell'uscita in transito delle derrate coloniali, del petrolio ed altri generi di consumo, compreso il sale, trasportati per la dogana di Riva di Trento e destinati ai bisogni degli abitanti in Val Vestino"[18].
Tra i vari avvicendamenti di servizio presso il Casello Doganale si ricorda nel 1911 quello del brigadiere scelto Aiuto Stefano assegnato, a domanda, alla reggenza della Dogana di Stromboli che venne sostituito, a domanda, dal brigadiere Aurelio Calva della Dogana di Luino[19]. Con lo scoppio fella Grande Guerra il Casello perse fumportanza e nel 1916 von le nuove disposizioni: "Vigilanza sul servizio di vendita dei generi di privativa. Circolare 13 aprile 1916 n. 1412 ai Comandi di Tenenza e di Sezione della R. Guardia di Finanza e, per conoscenza, al Comandi di Legione della R. Guardia di Finanza di Venezia e Milano, ed ai Commissari Civili. In dipendenza della circolare del 3 marzo 1916 n. 1430 (Doc. 149) con cui è stata determinata la circoscrizione dei re- parti della Guardia di Finanza nel territori occupati, si comunicano al Comandi di Tenenza e Sezione le prescrizioni per la vigilanza sul servizio di smercio dei generi di privativa, che anche nelle nuove regioni si effettua col concorso di due organi di distribuzione: gli uffici di vendita e le rivendite. I primi hanno sede nel Comuni di Cervignano, Cormons, Caporetto, Cortina d'Ampezzo, Fiera di Primiero, Grigno, Ala e Storo, sono gestiti da sottufficiali del Corpo e provvedono nell'ambito della circoscrizione dei singoli distretti politici al rifornimento delle rivendite ivi istituite, tranne che per gli esercizi della Val Vestino e della Vallarsa, aggregate agli uffici di vendita di Salò e Schio".
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 26 settembre 1960.
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 15 ottobre 1960, è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di San Martino Vescovo, parrocchiale.
- Eremo di San Valentino
Architetture storiche[modifica | modifica wikitesto]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[20]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Frazioni[modifica | modifica wikitesto]
Frazione | Popolazione[21] | Distanza dalla sede comunale | Altitudine |
---|---|---|---|
Gargnano | 1 007 | 0 | 66 m s.l.m. |
Villa | 282 | 1,3 km | 75 m s.l.m. |
Bogliaco | 375 | 2,3 km | 75 m s.l.m. |
Villavetro | 197 | 3,2 km | 140 m s.l.m. |
Fornico | 143 | 4,4 km | 207 m s.l.m. |
Zuino | 82 | 4,9 km | 243 m s.l.m. |
Muslone | 115 | 5,9 km | 465 m s.l.m. |
Sasso | 159 | 9,1 km | 546 m s.l.m. |
Navazzo | 208 | 8,5 km | 497 m s.l.m. |
Formaga | 74 | 9,2 km | 587 m s.l.m. |
Liano | 43 | 9,2 km | 575 m s.l.m. |
Costa | 107 | 18,7 km | 750 m s.l.m. |
Musaga | 73 | 7,5 km | 454 m s.l.m. |
Totale | 2 877 |
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
A Gargnano ha sede nel palazzo Feltrinelli il Centro d'Ateneo per la promozione della lingua e cultura italiana (CALCIF) dell'Università degli Studi di Milano. Vi si trova, inoltre, l'ex Istituto Statale d'Arte del Garda.
Gargnano è gemellata col comune tedesco di Waakirchen[22].
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
7 giugno 1993 | 14 maggio 2001 | Daniele Roscia | Lega Nord | Sindaco | |
14 maggio 2001 | 1º dicembre 2003 | Marcello Festa | lista civica di centro-destra | Sindaco | [23] |
1º dicembre 2003 | 14 giugno 2004 | Zaira Romano | Commissario | ||
14 giugno 2004 | 26 maggio 2014 | Gianfranco Scarpetta | lista civica di centro-destra | Sindaco | |
26 maggio 2014 | in carica | Giovanni Albini | Lega | Sindaco |
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
La storia dei trasporti del paese è solo recente, a causa della remota posizione che assumeva sino all'ottocento. Da quest'epoca al passato, le disponibili modalità non permettevano di raggiungere il paese se non via lago oppure per mezzo di strette e tortuose mulattiere.
La strada[modifica | modifica wikitesto]
Negli anni venti dell'Ottocento si cominciò a discutere più apertamente a riguardo della costruzione di una strada che collegasse Salò a Gargnano, questione già ampiamente discussa ma accantonata in quanto scarsa di accordi tra i comuni di Volciano (oggi Roè Volciano), Vobarno, Portese, San Felice e lo stesso Salò. A complicare ulteriormente la questione, era la vicinanza di Gargnano all'Austria, il cui confine all'epoca correva con quello dell'odierno Trentino Alto Adige. Questa particolare circostanza privava di facili conclusioni lo Stato, in quanto era costretto ad accordarsi per progetti, presentazioni di idee e collegamenti con i comuni situati anche più a Nord. Ne è un esempio il progetto degli ingegneri Chiodi e Benedetti, che prevedevano già nel 1834 una strada montana collegante Gargnano a Tignale, seguendo i paesini attorno a Tremosine per giungere a Limone in una prominente discesa: ciò non ebbe seguito in quanto i pareri con l'imperatore Ferdinando I furono discordanti. Chiaramente in quei periodi si aveva più un pensiero strategico-militare, e sicuramente fino all'unità d'Italia quest'ottica di eccessiva malavisione rovinò le avvincenti progettazioni degli ingegneri.[24]
Compreso inoltre (dopo un progetto di Emilio Mantegazza del 1870) che una ferrovia non sarebbe stata l'ideale, per così poche terre lontane da Salò e dalla città di Brescia, prive altresì di industrie di così rilevante commercio (c'era la navigazione come trasporto ideale), è solo dopo il 1910 che viene realizzato e sistemato un collegamento ben transitabile con il paese. In dettaglio è nel 1914 che viene completato l'allargamento del tratto litoraneo compreso tra Toscolano e Bogliaco, aggirando le presenti limonaie dopo svariati mesi di scavi, modifiche e costruzioni.[25]
Nel 1924 il traffico veicolare era ancora così sporadico che era uso comune dei turisti di posizionarsi al centro della strada per scattare fotografie anche in posa.[26] Dopo il 1929 si procedette all'allargamento oltre la Valle della Torre (ubicata contiguamente alla Chiesa di San Martino), puntando alla realizzazione delle prime gallerie, che aggiravano così la vecchia Strada dei Dossi. Fu l'ingegner Cozzaglio ad ideare e progettare tutto il tratto della strada, fortemente voluta anche da D'Annunzio. Per arrivare a Riva del Garda si dovrà aspettare fino al 18 ottobre 1931, con l'inaugurazione della "Gardesana Occidentale".[25]
La tranvia[modifica | modifica wikitesto]

Gargnano ospitò fra il 1921 e il 1933 il capolinea settentrionale della tranvia Brescia-Salò-Gargnano[27]. La tranvia venne poi elettrificata; a seguito di vicissitudini venne successivamente chiusa in via definitiva e sostituita da autobus extraurbani, gestiti fino al 2020 dalla SIA, oggi incorporata nel gruppo Arriva Italia.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a Nord-Est.
- ^ Antica unità di misura (miglia bresciane).
- ^ Toponimi in dialetto bresciano
- ^ Altre frazioni con lo stesso primato sono: la frazione di Marina di Ginosa (Ta), con Ginosa (20,8 km); la località Ponte delle Barche con il suo capoluogo Viadana (MN).
- ^ Precisamente dal km 86+400 al km 106+848.
- ^ Gargnano, a cura della Provincia di Brescia, DeAgostini, Novara, 2008.
- ^ Istituzioni storiche - Lombardia beni culturali - Gargnano
- ^ Copia archiviata, su gargnanosulgarda.it. URL consultato il 17 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2018).
- ^ I tre ponti che scavalcano il lago artificiale della Valvestino prendono il nome dalle ditte appaltatrici che li costruirono negli anni sessanta del Novecento, così salendo da Navazzo percorrendo la strada provinciale numero 9 si incontra in successione: il ponte Vitti sul rio Vincerì, il ponte della Recchi a Lignago ove si può notare la vecchia Dogana e infine il ponte della Giovanetti sito sul torrente Droanello.
- ^ Raccolta degli atti ufficiali delle leggi, dei decreti, delle circolari, pubblicate nel primo semestre 1860, tomo IV parte prima, Milano, 1860, p. 627.
- ^ La Rassegna agraria industriale, commerciale, politica, I° e 17 gennaio, Napoli, 1892, p. 153.
- ^ Direzione generale delle gabelle, Bollettino Ufficiale, Roma, 1893, p. 116.
- ^ Movimento commerciale del Regno d'Italia, Ministero delle Finanze, Tavola XII. Analisi delle riscossioni doganali nel 1894, p. 283.
- ^ Annuario Genovese. Guida pratica amministrativa e commerciale, Genova, 1897, p. 228.
- ^ Direzione delle dogane e imposte indirette, 1910.
- ^ "Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni, trasferimenti ed altri provvedimenti nel personale appartenente al Corpo della Regia Guardia di Finanza", Roma, 1911, p. 46.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ ANDAMENTO DEMOGRAFICO DEL COMUNE DI GARGNANO (PDF), su comune.gargnano.brescia.it.
- ^ Delibera del Consiglio Comunale (PDF), su comune.gargnano.brescia.it, 29 maggio 2012.
- ^ Decaduto in seguito alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali.
- ^ Giancarlo Cavallini, La strada nella Roccia, p. 18.
- ^ a b Giancarlo Cavallini, La strada nella Roccia.
- ^ Giancarlo Cavallini, La strada nella Roccia, p. 76.
- ^ Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004. ISBN 8873856330.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Operazioni militari navali sul Lago di Garda nel 1866
- Feltrinelli (famiglia)
- Centomiglia
- Repubblica Sociale Italiana
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gargnano
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Gargnano
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.gargnano.bs.it.
- Gargnano, su sapere.it, De Agostini.
- Pievi romaniche della Riviera del Garda, su it.wikivoyage.org. URL consultato il 20 marzo 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 143133197 · GND (DE) 4518922-5 |
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