Darfo Boario Terme
Darfo Boario Terme comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Dario Colossi (lista civica) dal 27-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′40″N 10°11′12″E / 45.894444°N 10.186667°E |
Altitudine | 220 m s.l.m. |
Superficie | 36,07 km² |
Abitanti | 15 622[2] (31-1-2023) |
Densità | 433,1 ab./km² |
Frazioni | Darfo (sede comunale), Angone, Bessimo, Boario Terme, Capo di Lago, Corna, Erbanno, Fucine, Gorzone, Sciano, Montecchio, Pellalepre[1] |
Comuni confinanti | Angolo Terme, Artogne, Esine, Gianico, Piancogno, Rogno (BG) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25047 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017065 |
Cod. catastale | D251 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 510 GG[4] |
Nome abitanti | darfensi |
Patrono | santi Faustino e Giovita |
Giorno festivo | 15 febbraio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Darfo Boario Terme (Dòrf in dialetto camuno[5]) è un comune italiano di 15 622 abitanti[2], situato nella bassa Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.
Il capoluogo del comune è Darfo, mentre la sua denominazione è dovuta al nome del capoluogo unito a quello della principale frazione, Boario Terme.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
«S'arriva poi a Darfo, terra grande, e numerosa, con famiglie civili, ed anco de nobili aggregate al Conseglio della città di Brescia; che perciò si vede adorno anco di belle fabriche, e di cospicue chiese...» |
(Gregorio Brunelli, «Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni», 1698[6]) |
Darfo sorge alla confluenza tra il fiume Dezzo ed il fiume Oglio, alle pendici di un monticello di arenaria rossa posto al centro della Valle Camonica detto Monticolo. Il territorio è posto allo sbocco della Valle di Scalve ed è densamente urbanizzato.
Intorno al centro, cioè Darfo, Boario Terme, Corna, Montecchio, si sviluppano a raggiera: Erbanno, Gorzone, Sciano, Angone, Fucine, Pellalepre, Bessimo superiore e Capo di Lago. I quattro quartieri più importanti della città (Darfo, Boario Terme, Corna e Montecchio) sono strettamente integrati a formare una sorta di quadrilatero, il cui centro è la zona "Isola", nome derivante dal fatto che si trova ad un'ansa del il fiume Oglio.[7]
Superficie[modifica | modifica wikitesto]
L'area urbana ha una superficie di 36.200 km², e dal punto di vista altimetrico il dislivello è notevole: dal punto più basso del Bessimo sup. (206 m) al valore massimo del Dosso Sparviero (1895 m)[7].
Rilievi montuosi[modifica | modifica wikitesto]
I rilievi più importanti del governo municipale sono: Monte Erbanno (1664 m) e Altissimo (1704 m) a nord-ovest, Dosso Blussega (1810 m) e Dosso Sparviero a est (1895 m). L'area presenta formazioni rocciose a Montecchio e Corna, e ghiaia e sabbia lungo l'alveo del fiume Oglio. I Monticoli (derivante al tardo latino monticŭlus, diminutivo di mons, che vuol dire “monte”[8]) sono molto importanti per il paese di Darfo Boario Terme, infatti essi hanno più volte protetto la Piana Boario dalle piene del fiume Oglio e la loro altezza massima è di 394 m.[7]
Pietra Simona[modifica | modifica wikitesto]
La roccia affiorante che forma i caratteristici Monticoli è costituita da arenaria rossa, detta anche "Pietra Simona", proveniente dalla zona di Simoni di Gorzone, dove è stata estratta fin dall'antichità. La pietra di Simona è l'elemento base e caratteristico della natura e del paesaggio della Bassa Valcamonica, e, per la sua naturale disponibilità, è alla base dell'arte rupestre. La pietra di Simona è un'arenaria di metamorfismo di contatto; presenta un piano di stratificazione uniforme e un piano di frattura di 45°. Ha la solubilità negativa del cemento, porosità, permeabilità e resistenza chimica. È una specie di roccia elastica e presenta una notevole resistenza alla lavorazione. Il suo peso specifico è calcolato in 3300 kg/m³ e, quando liscio, ha una lucentezza opaca testurizzata. La caratteristica che lo rende immediatamente riconoscibile è il suo colore rosso porpora costante. La versatilità di questa arenaria ha resistito alla concorrenza del marmo nel Medioevo. Marcello Ricardi ha scritto nel n. Articolo 1 della rivista "L'Ogliolo": "Possedere il portale della casa in pietra Simona significa che a Vicinie si può vedere una famiglia, sia per ricchezza personale che per influenza politica. In molti paesi della Valle Camonica queste strutture sono ancora intatte, e la data dell'inaugurazione è spesso incisa..."[9].
Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
Ai piedi del centro storico di Erbanno c'è una golena fluviale, oggi case e industrie sono ovunque, dove fino a pochi decenni fa erano presenti solo coltivazioni. Migliaia di anni fa questa pianura era sede di un bacino lacustre, che si estendeva dall'attuale Lago d'Iseo fino a Cividate Camuno. Ciò si evince non solo dalla natura del sottosuolo, ma anche dalla presenza di evidenti strumenti di pesca, come semplici reti e gabbie, nelle incisioni rupestri della zona. Il territorio del comune di Darfo Boario Terme comprende, oltre al fiume Oglio, anche i corsi d'acqua Dezzo, Rovinazza, Budrio, Re, Ogliolo e le centrali idroelettriche Italsider. Fin dai tempi antichi, fiumi e torrenti sono stati gravemente danneggiati dalle inondazioni; basti ricordare il gravissimi disastri provocati dal crollo della diga di Gleno (1 dicembre 1923) e dall'alluvione del 16 settembre 1960[7].
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Secondo l'Olivieri, il nome è una parola composta "ad arvum", che significa "presente". Secondo Mario Gallotti deriverebbe dalla parola mediterranea "arbe", che è il nome del fiume alpino. Alcuni studiosi ritengono che abbia avuto origine dal tedesco "Dorf" (villaggio). Don Lino Ertani ha ipotizzato che Darfo derivi dall'antico vocabolo dialettale "Garf" (frana, ghiaia e roccia). La pronuncia dialettale è in realtà "Darf" e starebbe ad indicare la risalita del terreno dell'antica Darfo e la discesa dei coni dei torrenti Rovinazza e Re, i quali hanno portato a valle numerosi massi e detriti.[9]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La zona era abitata già in epoca preistorica: sono presenti incisioni rupestri presso la località dei Corni Freschi (Attola), ai piedi del Monticolo, e nel Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine.
Sempre a Luine sono state rinvenute terrecotte dell'età del bronzo (1969), mentre altre incisioni rupestri sono state trovate nei pressi del Lago Moro. Sul Monticolo è stata rinvenuta invece un'ascia in bronzo nel 1897[10].
Scarse sono le notizie in età romana, sebbene si supponga che il fondo valle sia stato a quel tempo disabitato a causa di alluvioni dell'Oglio e la presenza di zone paludose. Di età barbarica è probabilmente la necropoli scoperta nel 1808 presso Corna e le tombe scoperte nel 1939 e nel 1958 presso il Municipio.[10]
Divenne centro importante in età medievale, in quanto sede di un porto (presso Montecchio) e del Castello di Montecchio. Nel 1200 è ricordato come burgus fornito di castrum, dove risiedeva la curia, che aveva preso il posto dell'ormai decaduta pieve di Rogno[11].
Nel 1047 Enrico III elesse Darfo a Corte Regia, e permise agli abitanti della Val di Scalve di continuare l'antica usanza di portare annualmente 1000 libbre di ferro, con la pena per i trasgressori di 100 libbre d'oro. In tal modo dovette essere residenza di un rappresentante o vicario imperiale.[10]
Nel 1508 Darfo (Darf) comparve nella mappa della Valle Camonica disegnata da Leonardo da Vinci e conservata al Castello di Windsor.
Nel 1591 vi fu una contesa con Bovegno circa alcuni pascoli in quota[12].
Nel XVI secolo il porto venne fortemente danneggiato da una serie di alluvioni.
Dopo la metà del XVII secolo si distaccò da Darfo la municipalità di Gianico.
Nel 1830 venne eretto il ponte sull'Oglio, a sei arcate, in legno, tra Darfo e Corna[13].
Nel 1834 una rivolta dei popolani di Darfo si oppose al dominio austro-ungarico, ma venne subito stroncata.
Il 1º dicembre 1923 il disastro del Gleno comportò ingenti danni al paese e la morte di 150 persone. Anche re Vittorio Emanuele III visitò il paese devastato[10].
Il 15 aprile 1929 al comune vennero aggregati i comuni soppressi di Erbanno e Gorzone. Nel 1959 vennero aggregate la frazioni di Bessimo Superiore e Capo di Lago, staccate rispettivamente dai comuni di Rogno e di Angolo Terme.
L'8 maggio 1968 il consiglio comunale cambiò la denominazione del comune in Darfo Boario Terme, ed il 28 gennaio 1969, con decreto del Presidente della Repubblica n. 38 il comune venne insignito del titolo di città.
Nel 1980 nacque il Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine.[10]
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
«D'azzurro, al castello cintato da muro, torricellato di tre, merlato alla ghibellina, uscente da un mare movente dalla punta, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune» |
(R.D. del 26 luglio 1929) |
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Le chiese di Darfo sono:[14]
- Parrocchiale dei santi Faustino e Giovita: citata già nel IX secolo, nel 1200 appare nominato il presbitar ecclesiae sancti Faustini Darvi; subisce notevoli modifiche dopo il concilio di Trento.
- Parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Montecchio.
- Chiesetta del monastero del Sacro Cuore: sorge entro il monastero fondato nel 1729 fondato dal cardinal Angelo Maria Querini.
- Nella frazione Corna di Darfo la chiesa dei Santi Giuseppe e Gregorio Magno costruita su un antico edificio di culto del XII secolo.
- Nella frazione Erbanno ci sono e chiese della Madonna di Restello, la chiesa parrocchiale di chiesa di San Rocco, e quella di San Martino.
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
Istituzioni culturali[modifica | modifica wikitesto]
L’edificio detto “Conventone” (già Convento della Visitazione di Maria) ospita dal 1978 la sede staccata del Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia. Nella chiesa annessa si conserva un antico organo attribuito a Costanzo Antegnati
Patrimoni dell'umanità UNESCO[modifica | modifica wikitesto]
- Parco archeologico comunale di Luine
Terme di Boario Terme[modifica | modifica wikitesto]
La Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Bazzini, come scrisse in "Cronaca di Lovere", sosteneva che la storia di Boario Terme come eccellente centro di cura iniziasse quando venne costruito il Casinò di Boario, dove venivano gestite "acque salutari magnesiache e vitrinolate di ferro"[15].
Secondo alcuni studiosi, invece, la conoscenza delle acque di Boario risale al XV secolo e spinse alcuni medici a studiarne gli effetti terapeutici. Sembra che vi avesse fatto visita anche il famoso medico e naturalista Paracelso (1493-1541). Nel 1724, quando il medico Francesco Roncalli Parolino scrisse "De acquis brixianis", si verificò un notevole risveglio. Lo stesso Roncalli ha ribadito l'efficacia delle "aquae bogiarianae[16]" in "Europae Medicina" (1747). Nel XIX secolo, Ottavio Ferrario (1840) condusse nuove ricerche e le prime analisi chimiche. Alessandro Manzoni scrisse al medico Giovanni Morelli di Bergamo il 16 dicembre 1845: "Ho ragione di pentirmi di non aver profittato della gentile e cordiale esibizione ch'Ella mi fece per procurarmi direttamente l'acqua di Boario dal padrone del fondo"[16]. Nel 1857 il dottor. Biffi, il primo medico scienziato del luogotenente austriaco in Lombardia la definì "la più attiva della Lombardia". Tuttavia, secondo Cantù, la rivalutazione delle acque di Boario si ebbe grazie al medico Zattini di Darfo nel 1858. Solo nel 1906 fu costruito il primo edificio termale con la caratteristica cupola in stile liberty, e l'Hotel Terme, seguito dall’edificazione di altri alberghi. Tuttavia, solo nel 1914, attraverso la costruzione di una stazione termale, si sviluppò scientificamente e metodicamente il valore terapeutico delle acque. In conseguenza di tale sviluppo, il Regio decreto 15 aprile 1926, n. 765 eleva Boario ad Ente Autonomo di Cura. Tra il 1951 ed il 1952, venne scoperta una nuova fonte, oggi chiamata Fausta, in onore del suo scopritore Fausto Cardio. Pochi anni dopo, con l'ampliamento del parco, le terme furono completamente trasformate e venne aggiunto un nuovo padiglione ed un grande auditorium. Nel 1964 viene aperto un nuovo stabilimento termale intitolato ad Alessandro Manzoni. Nel 1965 viene ampliato e rimodernato il vecchio stabilimento termale, dedicato ad Adolfo Ferrata. Nuovi alberghi e pensioni andarono incrementando la capacità ricettiva di Boario Terme. La sorgente termale si trova in un vasto parco, in mezzo a viali ombrosi, vasti prati e aiuole, dominato dalle ripide pareti rocciose del Monte Erbanno[17].
Dopo tre secoli di rinomata valenza terapeutica e curativa, le terme di Boario conservano una qualità di elevata eccellenza, come attestato dal CerAm, Centro Europeo di Ricerca delle Acque Minerali nel 2010.[15]
La Cupola[modifica | modifica wikitesto]
La Cupola bell'esempio di architettura in stile liberty, è opera dell’architetto Amerigo Marazzi. Essa è emblema delle Terme di Boario, è realizzata in marmo bianco, e il balcone è sorretto da pilastri con capitelli ionici[15][18].
Il Parco[modifica | modifica wikitesto]
Nel parco secolare ha una superficie di 130.000 m² in cui vengono captate le acque minerali[19].
Le Acque[modifica | modifica wikitesto]
La preziosa qualità delle acque termali si forma naturalmente nelle Alpi che circondano la Valle Camonica. Infatti, entrando in contatto con degli elementi minerali preziosi, le acque si purificano e si arricchiscono grazie ad essi. Le acque sono di tipo solfato, bicarbonato, calciche e magnesiche fredde (13-15°C). Le quattro fonti di cui sono provviste le Terme di Boari si differenziano tra loro grazie per la concentrazione di sali, una caratteristica che permette loro di avere funzioni terapeutiche diverse quali cura, riabilitazione e prevenzione[20].
Le fonti sono quattro sono rispettivamente:
- Acqua Antica Fonte, indicata principalmente per chi soffre di disturbi della digestione, di colecistopatie e di intestino irritabile o con problemi di stitichezza e diverticolosi. Quest’acqua contiene un'elevata percentuale di solfato, bicarbonato e calcio e, se bevuta calda, aumenta la sua efficacia;[20]
- Acqua Fausta, con i suoi elementi minerali all’interno, aiuta a detergere la mucosa e favorisce una migliore motilità intestinale. Quest’acqua è adatta a coloro che soffrono di disturbi intestinali, in particolare di difficoltà del flusso biliare, di stipsi cronica, gonfiore addominale ed intestino irritabile;[20]
- Acqua Igea, è in grado di agire sull'apparato digerente e sulle vie biliari, favorire l'eliminazione dei residui metabolici e di attivare il ricambio idrico. Ha effetti benefici sulla digestione e prevenzione dei calcoli renali, e ha effetti antinfiammatori sul tratto genito-urinario.[20]
- Acqua Boario, per il suo basso contenuto di sodio, ha un forte effetto depurativo e disintossicante sull'apparato digerente e sulle vie urinarie, favorendo la digestione e trovando indicazioni specifiche nel trattamento di cistiti, calcoli renali e ritenzione idrica. Grazie all'apporto equilibrato di calcio e magnesio, è considerata l'acqua migliore da bere quotidianamente a tutte le età.[20]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[21]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 2 502 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
- Romania 666 4,23%
- Albania 423 2,69%
- Bosnia ed Erzegovina 267 1,70%
- Marocco 218 1,38%
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o diminutivi, a volte anche personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Darfo è Pescadùr (Pescatori) Oc (Oche) Balutíne (racconta balle - palline).
Lo scütüm di Angone è Gaèi.
Lo scütüm di Fucine è Palòcc.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Il comune di Darfo Boario Terme è il più popoloso della Valle Camonica.
Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]
Attualmente le antiche Comunità di Darfo, Montecchio, Corna, Boario (le prime due sulla sinistra dell'Oglio, le altre sulla destra) formano un unico centro urbano, mentre sono ancora abbastanza separate le frazioni di Fucine, Pellalepre, Bessimo, Erbanno e Gorzone.
Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

- Bessimo
- Boario Terme
- Darfo (sede comunale)
- Montecchio
- Erbanno
- Gorzone
- Corna
- Fucine
- Pellalepre
- Angone
- Capo di Lago
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
La stazione di Darfo-Corna e la fermata di Boario Terme, poste lungo la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, sono servite da collegamenti regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.
Fra il 1901 ed il 1917 nelle frazioni Bessimo, Boario, Erbanno e Angone era presente una fermata, e a Corna la principale stazione intermedia, della tranvia Lovere-Cividate Camuno.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco | Partito | Coalizione | Mandato | Elezione | ||||
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Inizio | Fine | |||||||
1 | Giorgio Cemmi | DC | DC-PRI | 31 agosto 1984 | 19 ottobre 1989 | 1984 | ||
DC-PRI-PSI-PLI | 19 ottobre 1989 | 14 giugno 1994 | 1989 | |||||
Elezione diretta (dal 1994) | ||||||||
2 | Luigi Pelamatti | AN | centro-destra | 14 giugno 1994 | 25 maggio 1998 | 1994 | ||
25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | 1998 | ||||||
3 | Francesco Abondio | FI | centro-destra | 28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | 2002 | ||
29 maggio 2007 | 7 maggio 2012 | 2007 | ||||||
4 | Ezio Mondini | lista civica | centro-sinistra | 7 maggio 2012 | 12 giugno 2017 | 2012 | ||
12 giugno 2017 | 27 giugno 2022 | 2017 | ||||||
5 | Dario Colossi | lista civica | lista civica | 27 giugno 2022 | in carica | 2022 |
Sport[modifica | modifica wikitesto]
La squadra di calcio del paese, l'Unione Sportiva Darfo Boario; nata nel 1937, è una delle prime società calcistiche della Val Camonica. Per la stagione 2018-19 milita in Serie D e disputa le proprie gare casalinghe allo "Stadio comunale di Darfo Boario Terme".
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Comune di Darfo Boario Terme - Il territorio
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 170.
- ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 501.
- ^ a b c d Cenni storici - Città di Darfo Boario Terme, su comune.darfoboarioterme.bs.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ Darfo Boario Terme, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b Città di Darfo Boario Terme, su comune.darfoboarioterme.bs.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ a b c d e Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 159.
- ^ Irma Valetti Bonini, Le Comunità di valle in epoca signorile, Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 1976, p. 29.
- ^ Roberto Andrea Lorenzi, Medioevo camuno - proprietà classi società, Brescia, Grafo, 1979, p. 71.
- ^ Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valle Camonica, Bornato, Arti Grafiche Sardini, 1974 [1870], p. 154.
- ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 18.
- ^ a b c La storia di Boario Terme, su termediboario.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ a b BOARIO TERME - Enciclopedia Bresciana, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 26 agosto 2021.
- ^ BOARIO TERME - Enciclopedia Bresciana, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ robirax, Centenario della cupola liberty di Boario Terme, su compagniadigitale.com, 11 agosto 2013. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ Parco secolare a disposizione degli ospiti alle Terme di Boario, su termediboario.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ a b c d e Le quattro acque di Boario Terme sono vere fonti di benessere, su termediboario.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su darfoboarioterme.gov.it.
- Fotografie storiche - Intercam, su intercam.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244272861 · LCCN (EN) n97090358 · J9U (EN, HE) 987007545015005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n97090358 |
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