Provincia di Brescia (Lombardo-Veneto)

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Provincia di Brescia
Informazioni generali
CapoluogoBrescia
34.932 abitanti (1859)
Dipendente dabandiera Regno Lombardo-Veneto
Suddiviso in17 distretti (1816-1853)
14 distretti (1853-1859)
Amministrazione
Forma amministrativaProvincia
Regio DelegatoLista
Organi deliberativiDelegazione Provinciale
Congregazione Provinciale
Evoluzione storica
Inizio1815
CausaCongresso di Vienna
Fine1859
CausaDecreto Rattazzi
Preceduto da Succeduto da
Dipartimento del Mella Provincia di Brescia
Cartografia

La provincia di Brescia era una provincia del Regno Lombardo-Veneto, istituita nel 1815 ed esistita dal 1816 al 1859.

Capoluogo era la città di Brescia.

Organi[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le province del Regno, anche Brescia era guidata da un Regio Delegato di nomina imperiale, aiutato da un'Imperial Regia Delegazione Provinciale che si occupava dei vari settori dell'amministrazione pubblica. A rappresentare le classi agiate vi era una Congregazione Provinciale nominata dal Governo su proposta della Congregazione Centrale, e composta da quattro nobili e quattro possidenti della provincia, più un borghese del capoluogo e più il Regio Delegato che la presiedeva.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La provincia fu creata nel 1816 all'atto della costituzione del Regno Lombardo-Veneto, succedendo al dipartimento del Mella di epoca napoleonica.

Suddivisione amministrativa all'atto dell'istituzione (1816)[modifica | modifica wikitesto]

All'atto dell'istituzione, la provincia fu divisa in diciassette distretti, a loro volta suddivisi in trenta comuni:

La riforma dei distretti del 1853[modifica | modifica wikitesto]

  • I di Brescia;
  • II di Ospitaletto;
  • III di Bagnolo;
  • IV di Montichiari;
  • V di Leno;
  • VI di Gardone;
  • VII di Salò;
  • VIII di Lonato;
  • IX di Vestone;
  • X di Gargnano;
  • XI di Chiari;
  • XII di Verolanuova;
  • XIII di Iseo;
  • XIV di Orzinuovi.

Variazioni Amministrative[modifica | modifica wikitesto]

1818

1842

Passaggio al Regno di Sardegna (1859)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Provincia di Brescia.

Nel 1859, in seguito alla seconda guerra d'indipendenza, la Pace di Zurigo dispose l'annessione della Lombardia (esclusa Mantova e gran parte della sua provincia) al Regno di Sardegna.

Il governo sardo emanò il Decreto Rattazzi, che ridisegnava la suddivisione amministrativa del Regno. La provincia di Brescia fu così ampliata con l'annessione della Val Camonica (esclusi i comuni di Rogno, Costa Volpino, Lovere e Castro), già in provincia di Bergamo, e di numerosi comuni già mantovani ed orfani del proprio capoluogo storico rimasto sotto l'Impero[2].

Elenco degli Imperial Regi Delegati[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Torricelli (1814 - 1817);
  • Giuseppe Brebbia (1817 - 1828);
  • Gaudenzio De Pagave (1828 - 1833);
  • Carlo Berchet (1833 - 1834)[3];
  • Fermo Terzi (1834 - 1842);
  • Breinl De Wallernstern (1842 - marzo 1848);
  • Klobus (agosto 1848 - 1850)[4];
  • Gaetano Baroffio (1850 - 1859)[5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Distretto I di Brescia, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
  2. ^ Comuni di Acquafredda, Acquanegra, Asola, Canneto, Casalmoro, Casaloldo, Casalpoglio, Casalromano, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Ceresara, Goito, Guidizzolo, Mariana, Medole, Monzambano, Ostiano, Piubega, Redondesco, Solferino, Volongo e Volta.
  3. ^ Imperial Regio Vice-delegato, operò come Delegato in sostituzione di De Pagave, defunto nel 1833.
  4. ^ Operò come Imperial Regio Dirigente in seguito agli eventi rivoluzionari lombardi che fecero seguito alle Cinque giornate di Milano.
  5. ^ Nominato Imperial Regio Dirigente in sostituzione del Klobus fu poi nominato Imperial Regio Delegato.
  6. ^ Per la lista cfr. Carlo Cocchetti, Brescia e sua provincia, Milano, Corona e Caimi, 1859, pp. 187-188. ISBN non esistente.

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