Sant'Alessandro (Brescia)
Sant'Alessandro comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Provincia | Brescia |
Circondario | Brescia |
Mandamento | Brescia 3 |
Amministrazione | |
Data di istituzione | 12 febbraio 1816 |
Data di soppressione | 30 giugno 1880 |
Territorio | |
Coordinate | |
Altitudine | 140 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | I212 (oggi B157) |
Nome abitanti | santalessandrini |
Sant'Alessandro è stato un comune sparso della provincia di Brescia, soppresso e annesso al capoluogo nel 1880.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]La parte meridionale del territorio era pianeggiante, mentre parte di quella nord-est era il declivio del Monte Maddalena.
L'area è oggi occupata dai quartieri di: Porta Cremona-Volta, Porta Venezia e San Polo.
Origine del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo deriva dalla Porta Sant'Alessandro, dal 1896 piazzale Cremona, accesso meridionale alla cerchia muraria di Brescia in direzione di Cremona[1]. A sua volta, la Porta prendeva il nome dallo storico quartiere del centro cittadino, ora parzialmente suddiviso fra i quartieri di Brescia Antica e Centro Storico Sud, e dalla parrocchia di Sant'Alessandro.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Facente parte dei corpisanti o chiusure di Brescia, fu istituito come comune autonomo nel 1816 con la notifica 12 febbraio del governo del Regno Lombardo-Veneto[2]. La sede comunale sorgeva presso la trattoria del Rebuffone, poi sostituita da un edificio scolastico[3]
Negli anni Settanta dell'Ottocento, il comune di Brescia volle aggregarsi i cinque comuni extramurari, per ragioni fiscali. A Sant'Alessandro ci furono delle resistenze[1] che portarono alla disaggregazione delle cascine Caselle, Pontevica e San Bartolomeo che, con Regio Decreto 6 luglio 1879, n. 4992, furono assegnate al comune di San Zeno Naviglio[4]. Il processo di aggregazione al capoluogo fu completato il 30 giugno 1880, secondo quanto predisposto dal Regio Decreto 10 giugno 1880, n. 5489[5].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1860 | 1863 | Angelo Mensi | Sindaco | [6] | |
1863 | 1868 | Pietro Pedrali | Sindaco | [7] | |
1868 | 1869 | Santo Albertini | Sindaco | [8] | |
1869 | 1872 | Angelo Mensi | Sindaco | [9] | |
1872 | 1876 | Fausto Ducos | Sindaco | [10] | |
1876 | 1878 | Assessore anziano | [11] | ||
1878 | 1880 | Paolo Ventura | Sindaco | [12] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Foto storica di Piazzale Cremona, su bresciastorica.it. URL consultato il 28 ottobre 2020.
- ^ comune di Sant'Alessandro 1816 - 1859, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 28 ottobre 2020.
- ^ Antonio Fappani, Enciclopedia bresciana. XVI: Sad - Sch, Brescia, La Voce del Popolo, 1974.
- ^ Regio decreto 6 luglio 1879, n. 4992
- ^ comune di Sant'Alessandro 1859 - 1880, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 28 ottobre 2020.
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1860-63
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1863-68
- ^ «Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia», 30 marzo 1868
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1869-72
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1872-76
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1877-78
- ^ Almanacchi Apollonio. Annate 1879-80