Bruno Arcari (calciatore)

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Bruno Arcari
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 175 cm
Peso 69 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1954 - giocatore
1971 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1931-1933Codogno10 (1)
1933-1939Livorno126 (53)
1939-1940Genova 189321 (11)
1940-1941Milano24 (5)
1941-1942Bologna19 (4)
1942-1943Brescia9 (2)
1943-1944Cremonese14 (2)
1944-1945Milano19 (8)
1945-1948Bologna89 (19)
1948-1949Reggiana22 (6)
1949-1952Arsenaltaranto53 (6)
1952-1953Piacenza6 (0)
1953-1954Gallaratese11 (1)
Nazionale
1937Bandiera dell'Italia Italia1 (0)
Carriera da allenatore
1949Reggiana
1950-1952Arsenaltaranto
1953Piacenza
1953-1954Gallaratese
1954-1955MilanAll. 2ª
1956MilanAll. 2ª
1956-1957Monza
1958-1961Messina
1961-1962Catanzaro
1962-1963Lucchese
1964-1965Parma
1965-1966Triestina
1967-1969Varese
1969-1971Piacenza
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Bruno Arcari (Casalpusterlengo, 15 settembre 1915Varese, 10 dicembre 2004) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante, utilizzato come mezzala.

Era il fratello minore dei calciatori Carlo, Angelo e Pietro e per questo viene detto Arcari IV. Alla sua memoria è stata intitolata la tribuna d'onore dello Stadio Franco Ossola di Varese[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Bruno Arcari con la maglia del Genova 1893

Esordì a 15 anni nel Codogno, in Prima Divisione (terza serie), giocando al debutto nel ruolo di terzino[2]. Dopo due stagioni nella squadra del paese natale, nel 1933 fu acquistato dal Livorno per 10.000 lire[3]. Debuttò in Serie A a diciotto anni, il 1º ottobre 1933, a Milano contro il Milan del fratello Pietro (3-1 per i rossoneri). Con gli amaranto disputò 6 stagioni, di cui 4 in Serie A e 2 in Serie B.

Nel 1939 si trasferì al Genova 1893, che aveva appena ceduto il fratello Pietro alla Cremonese, prima di passare al Milano, dove rimase una sola stagione, indossando la fascia di capitano.

Nel 1941 passò al Bologna (dove un infortunio al ginocchio ne compromise la carriera in Nazionale e nel club[3]) e poi al Brescia. Nel 1944 disputò il Campionato Alta Italia con la Cremonese[4] e quindi il Torneo Benefico Lombardo 1944-1945 nuovamente nelle file del Milano.

Bruno Arcari con la maglia del Milano

Dopo il termine della seconda guerra mondiale tornò al Bologna per fine prestito[5]; con i felsinei disputò la Divisione Nazionale del 1945-1946 e altri due campionati di massima serie.

Nel 1948 scese in Serie B con la Reggiana e l'anno seguente si trasferì all'Arsenaltaranto. Dopo la retrocessione in Serie C nel 1950 e altri due campionati di terza serie a Taranto e uno al Piacenza[6], passò alla Gallaratese, in qualità di allenatore/giocatore, dove chiuse la carriera agonistica.

In totale Arcari disputò 220 partite in Serie A, realizzando 51 gol. La stagione in cui realizzò più reti in campionato fu la 1936-1937 al Livorno, con 30 gol in 29 partite, che gli valsero il titolo di capocannoniere di Serie B[3]. La stagione più prolifica in Serie A, invece, fu il 1939-1940 con il Genova 1893, quando segnò 11 reti.

Arcari disputò anche una partita in Nazionale, il 3 marzo 1940 a Torino, in amichevole contro la Svizzera (1-1).

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver smesso con il calcio giocato, Arcari intraprese la carriera di allenatore, ruolo che aveva già ricoperto nelle stagioni a Reggio Emilia[7], Taranto[8][9][10], Piacenza[6] e Gallarate. Inizialmente fu allenatore in seconda nel Milan nelle stagioni 1954-1955[11] e 1956-1957[12], prima di passare in quello stesso anno al Monza[13]. In seguito guidò diverse squadre in Serie B e C (Messina[14], Catanzaro[15], Lucchese, Parma[16] e Triestina[17]) e anche il Varese in Serie A nel 1967-1968, dopo la promozione conquistata nel 1966-1967. Nel dicembre 1969 subentrò ad Enrico Radio alla guida del Piacenza in Serie B[18], ma non evitò la retrocessione in Serie C. Riconfermato per la stagione successiva, venne esonerato nel febbraio del 1971 per motivi di salute[19].

Il Genoa lo ha inserito nella sua Hall of Fame[20].

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
3-3-1940 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
Totale Presenze 1 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Livorno: 1936-1937
Bologna: 1945-1946

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1936-1937 (30 gol)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arcari IV, tribuna d'onore allo stadio Vareseoggi.it
  2. ^ Pagani, p. 59.
  3. ^ a b c Pagani, p. 60.
  4. ^ Everet, Fontanelli, p.157.
  5. ^ Le liste di trasferimento dei calciatori del Nord, Il Corriere dello Sport, 28 settembre 1945, pag.2
  6. ^ a b Rosa 1952-1953 storiapiacenza1919.it
  7. ^ Scheda da allenatore su Lastoriadellareggiana.it
  8. ^ Taranto 1949-1950 xoomer.virgilio.it
  9. ^ Taranto 1950-1951 xoomer.virgilio.it
  10. ^ Taranto 1951-1952 xoomer.virgilio.it
  11. ^ Stagione 1954-1955 Magliarossonera.it
  12. ^ Stagione 1956-1957 Magliarossonera.it
  13. ^ Amichevoli stagione 1956-1957 Magliarossonera.it
  14. ^ Gli allenatori Archiviato il 10 febbraio 2010 in Internet Archive. Messinacalcio.org
  15. ^ Campionato 1961-62 Archiviato il 30 agosto 2013 in Internet Archive. Uscatanzaro.net
  16. ^ I presidenti e gli allenatori del Parma Football Club Archiviato il 16 luglio 2011 in Internet Archive. Storiadelparmacalcio.com
  17. ^ Stagione 1965-1966 Unionetriestina.it
  18. ^ Rosa 1969-1970 storiapiacenza1919.it
  19. ^ Stagione 1970-1971 storiapiacenza1919.it
  20. ^ LA LISTA DEI 200 - HALL OF FAMERS - Archiviato il 16 agosto 2013 in Internet Archive. genoacfc.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pino Pagani, Codogno. Un secolo di calcio, 2008.
  • Alexandro Everet, Carlo Fontanelli, Unione Sportiva Cremonese - oltre un secolo di storia, Geo Edizioni, 2005.
  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, Genova, De Ferrari, 2008, ISBN 978-88-6405-011-9.
  • Fabrizio Schmid, Giovanni Gualersi, Calciatori di Serie A 1929-2023 (A-C), 2022, p.23.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]