San Felice del Benaco

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San Felice del Benaco
comune
San Felice del Benaco – Stemma
San Felice del Benaco – Bandiera
San Felice del Benaco – Veduta
San Felice del Benaco – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoSimone Zuin (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°35′N 10°33′E / 45.583333°N 10.55°E45.583333; 10.55 (San Felice del Benaco)
Altitudine109 m s.l.m.
Superficie20,22 km²
Abitanti3 461[2] (31-5-2023)
Densità171,17 ab./km²
FrazioniCisano, Portese[1]
Comuni confinantiGarda (VR), Manerba del Garda, Puegnago del Garda, Salò, Torri del Benaco (VR)
Altre informazioni
Cod. postale25010
Prefisso0365
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017171
Cod. catastaleH838
TargaBS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 265 GG[4]
Nome abitantisanfeliciani
PatronoSanti Felice, Adauto e Flavia
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Felice del Benaco
San Felice del Benaco
San Felice del Benaco – Mappa
San Felice del Benaco – Mappa
Posizione del comune di San Felice del Benaco nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

San Felice del Benaco (San Filìs in dialetto gardesano) è un comune italiano di 3 461 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.

Il comune venne costituito nel 1928 con l'unione dei comuni di Portese e San Felice di Scovolo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

San Felice del Benaco dista circa 35 chilometri a est da Brescia. È sulla costa ovest del Lago di Garda, anticamente conosciuto come Benàcus o Benàco. Confina a sud con Manerba, a nord con Salò ed a ovest con Puegnago del Garda.

Il territorio comprende i tre piccoli centri di San Felice, Portese e Cisano e costituisce un promontorio morenico che si protende sul lago di Garda fra il golfo di Salò e il golfo di Manerba, delimitato dal monte della Croce, dal monte Campagnolo e dal monte Santa Caterina.

Del comune fa parte anche l'Isola del Garda, appartenente alla famiglia Borghese Cavazza.

Vista della Rocca di Manerba e dell'Isola di San Biagio, detta "dei conigli", dal Porto di San Felice del Benaco.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di San Felice deriva probabilmente dal latino "sinus felix", insenatura felice. Fino al secolo XV il nome documentato risulta "Scovolo", da "scopolus", scoglio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1863 il comune di San Felice assunse la nuova denominazione di "San Felice di Scovolo".[5]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Partito: nel primo d'argento, allo scudetto d'azzurro, ad un bisante d'argento, carico di tre pannocchie di granoturco al naturale, con le punte in alto e ordinate in fascia; nel secondo, campo di cielo all'alberello d'ulivo, stelato e fogliato di verde, nodrito sulla sommità di un monte al naturale, fondato sul lago d'azzurro, fluttuoso d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

San Felice[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa Parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Edificata tra il 1740 e il 1781 ad opera di Antonio Corbellini, in stile barocco e dedicata ai SS. Felice, Adauto e Flavia. Di particolare importanza è la Pala del Romanino del secolo XVI, nella navata destra Martirio di San Bartolomeo di Johann Carl Loth, gli affreschi della volta di Carlo Innocenzo Carloni e a Giosuè Scotti del 1760 e la Natività di Zenone Veronese nella sagrestia.

Torre scaligera[modifica | modifica wikitesto]

La torre scaligera

La torre situata ad ovest della chiesa parrocchiale funge da torre campanaria della chiesa. Costituisce parte del complesso dei ruderi del castello costruito dagli Scaligeri nel 1330 ed ora adibiti a sede cimiteriale.

Santuario del Carmine[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa risalente al XV secolo, dedicata alla Madonna del Carmine. L'imponente edificio è caratteristico dell'ultimo stadio dell'architettura gotico lombarda nella sua forma più semplice: quella “rustica”, fortemente legata alla tradizione romanica. La porta principale è a sesto acuto, con rosone centrale e due monofore laterali. È stato restaurato dal 1954 al '59 per la parte architettonica e dal 1963 in poi per quella pittorica. Santa Maria del Carmine venne iniziata nel 1460 sull'area di una piccola cappella con l'appoggio di Ludovico II Gonzaga e di suo figlio il cardinale Francesco. Venne consacrata nel 1482, anche se era già funzionante nel 1452.

Il quarto fine settimana di luglio, la statua della Madonna del Carmelo viene portata, il sabato, in processione solenne dal Santuario della Madonna del Carmine, alla Chiesa Parrocchiale di San Felice del Benaco; il giorno dopo, la domenica, la processione riprende con il rientro della Madonna al Santuario, per le vie del paese addobbato di fiori e ghirlande a festa.

Palazzo Rotingo[modifica | modifica wikitesto]

Situato il via XX Settembre, al numero civico 11, è ora la sede del municipio di San Felice del Benaco. Fu edificato nel XVII secolo e ha subito parecchie trasformazioni nel corso del tempo. Casa natale dello scultore Angelo Zanelli.

Ex Monte di Pietà, già Palazzo Comunale (secolo XVII)[modifica | modifica wikitesto]

Ex Monte di Pietà.

Il Monte di Pietà fu istituito nel 1593 da Giacomo Pace, il quale dispose che tutti i poveri, di qualsiasi terra vi potessero attingere per sovvenzione, senza pagamento di interessi sulla somma avuta in prestito. Il sacro Monte era conosciuto e apprezzato da tutta la gente della Riviera bresciana, nel 1705 fu barbaramente saccheggiato dai francesi. L'edificio venne rinnovato completamente nella forma in cui si presenta tra il 1665 e il 1670. La costruzione è definita di tipo veneto. È un'elegante struttura con un porticato a cinque arcate con pilastri quadrati di pietre bugnate.

Al suo interno risiedeva il Governo del Comune, oggi è la sede dell'ufficio informazioni e della sala espositiva che ospita numerose mostre di artisti contemporanei.

Chiesa di San Fermo

Resti del Castello[modifica | modifica wikitesto]

Portese[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa Parrocchiale di Portese sec. XVI

La parrocchiale di Portese è dedicata alla Natività di San Giovanni Battista. Sull'abside è collocata una bellissima tela di Grazio Cossali che raffigura la nascita del santo. Di fronte all'abside è raffigurata una buona Annunciazione, mentre nella volta sono dipinti Davide, il Buon Seminatore, Gesù Cristo e Mosè, opera di Cesare Bortolotti (1854-1932. Interessanti sono le soase in legno, la statua lignea “Madonna col Bambino” del XVI recentemente restaurata, il fonte battesimale e la tela raffigurante “La Circoncisione”.

  • Chiesa di San Fermo sec. XV

Sul promontorio di fronte all'Isola del Garda, al posto dell'antico castello in una posizione molto suggestiva, si trova la chiesetta di San Fermo. La chiesa fu eretta nel secolo XV sui resti di una grande villa romana: la linea è quella semplice del tempo di transizione tra romanico-gotico e rinascimento. L'unico affresco rimasto si trova nell'abside: raffigura San Fermo ed è attribuito a Giovanni da Ulma. Il 9 agosto si celebra la festa del santo protettore.

  • Castello

Il castello venne eretto nell'alto medioevo con la funzione di ricettacolo a difesa delle scorrerie di barbari; di esso rimane ora solo un mozzicone di torre circolare. A sinistra rispetto all'entrata ha sede la biblioteca comunale mentre sulla destra si trova il centro di raduno del Gruppo Alpini di Portese.

Cisano[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Giovanni

La chiesa fu edificata nel XV secolo ed è dedicata a San Giovanni Battista Decollato, la cui festa ricorre ogni cinque anni con una processione per le vie del paese.

  • Palazzo Cominelli

Eretto verso la metà del Seicento dall'omonima famiglia di origine salodiana. Attualmente è la sede della "Fondazione Cominelli" formatasi per volontà del poeta Raffaele Cominelli (1893 - 1981). Ospita al suo interno mostre e attività di promozione culturale.

Il 21 giugno 2020 è stata inaugurata nella località di Cisano la prima "panchina gigante" ("big bench")[7] panoramica del Lago di Garda, realizzata da una idea di Chris Bangle.

L'isola di Garda[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Isola di Garda.
Isola di Garda

L'isola di Garda è la maggiore delle isole del Benaco, posta di fronte al promontorio di San Fermo. Fu abitata fin da tempi remoti, come testimoniano i resti ritrovati dall'illustre geologo Stoppani nel 1864. Si dice che Dante Aligheri, terziario francescano abbia visitato l'isola e che a questa abbia dedicato i famosi versi della Divina Commedia:

«loco è nel mezzo là dove 'l trentino
pastore e quel di Brescia e 'l veronese
segnar poria, s'e' fesse quel cammino»

Nel 1221 venne donata da Federico II di Germania al nobile Biemino di Manerba, il quale la concesse a S.Francesco d'Assisi per farne uno dei primi eremi di preghiera nel territorio bresciano. Nel XV secolo l'Isola era diventata una fiorente scuola francescana il cui direttore era il padre Francesco Licheto, erudito scrittore, filosofo e teologo. Nel 1690 circa, sull'Isola soggiornò Cosimo Medici, principe di Toscana, che divenne poi Cosimo III.

Soppresso il monastero verso il 1770, l'Isola fu dal demanio ceduta alla famiglia Conter di Salò, che a sua volta la vendette ai fratelli Benedetti di Portese. Nel 1806 i Benedetti la vendettero ad un Fiorentini di Milano dal quale nel 1817 la comperò il conte Luigi Lechi di Brescia.

Questa oasi di pace fu dimora per parecchio tempo della cantante lirica Adelaide Malanotte, amica sentimentale del Lechi, tanto cara al Foscolo e meravigliosa interprete delle opere del Rossini. Luigi Lechi nel 1860 cedette l'Isola a suo fratello, il generale Teodoro, il quale si era coperto di gloria durante la campagna napoleonica. Nel 1863 Teodoro la cedette al Governo che iniziò alcune opere di fortificazione. Nel 1869 venne ceduta al barone Raffaele Scotti di Bergamo, quindi nel 1870 al duca Gaetano De Ferrari di Genova. L'unica figlia del duca, andò in sposa al principe romano Scipione Borghese, il quale fece costruire il grandioso palazzo di stile veneziano su disegni dell'architetto Luigi Rovelli dal 1894 al 1901.

Oggi l'Isola di Garda è conosciuta meglio come “Isola Borghese” ed appartiene agli eredi dei nobili romani, la famiglia Cavazza.

La facciata della chiesa parrocchiale di San Felice del Benaco

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La banda[modifica | modifica wikitesto]

Il Corpo Bandistico "Sinus Felix" offre da oltre un secolo e mezzo una presenza fondamentale nei momenti religiosi e patriottici del paese.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 maggio 1985 20 maggio 1990 Guido Maruelli DC Sindaco
20 maggio 1990 14 giugno 2004 Ambrogio Florioli DC poi
lista civica di centro-sinistra
Sindaco [9]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Gianluigi Marsiletti lista civica di centro-sinistra Sindaco [10]
8 giugno 2009 27 maggio 2019 Paolo Rosa Il Popolo della Libertà-Lega Nord poi
lista civica di centro-destra
Sindaco [11]
27 maggio 2019 in carica Simone Zuin lista civica di centro-sinistra Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di San Felice del Benaco - Storia Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive..
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Regio decreto 11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."
  6. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 120, ISBN 978-88-7385-844-7.
  7. ^ Michele, Come raggiungere la Panchina Gigante sul Lago di Garda, su Vivi il Lago di Garda, 27 giugno 2020. URL consultato il 28 giugno 2020.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ La legislatura 1995-1999 durò solo quattro anni, secondo i termini fissati dalla Legge 25 marzo 1993, n. 81. Il mandato fu riportato a cinque anni in seguito alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 167/2000.
  10. ^ Ministero dell'Interno, Elezioni comunali del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 20 agosto 2012.
  11. ^ Ministero dell'Interno, Elezioni comunali del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 20 agosto 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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