Nella stagione 2001-2002 il Lecce ha arricchito l'organico con gli uruguaiani Guillermo Giacomazzi e Ernesto Chevantón[4], il Lecce — unica rappresentante del mezzogiorno d'Italia nel campionato —[5][6] si è segnalata con un discreto avvio del torneo[7][8], salvo poi precipitare nei bassifondi a causa dell'arrivo delle prime incertezze.[9]
Chiuso il girone d'andata con 17 punti in terz'ultima posizione[10], i salentini hanno rincorso la salvezza anche durante la tornata finale[11]: pur ripiegando su Delio Rossi in panchina al posto di Alberto Cavasin nel mese di febbraio[12], la compagine giallorossa non è riuscita a porsi al riparo dai pericoli della classifica.[13][14] A sancire la matematica retrocessione è stato il pareggio (1-1) con il Torino al Delle Alpi,[15], riscattatosi in tal modo della beffa conosciuta contro i pugliesi nel torneo 1999-00[16]: sconfitta quindi nella penultima giornata dall'Udinese, che ha raggiunto la salvezza vincendo (1-2) al Via del Mare[17], la formazione giallorossa ha chiuso il campionato con 28 punti, in sedicesima posizione, a 12 lunghezze di ritardo dagli stessi friulani.[18] Nella Coppa Italia i salentini entrano in scena nel secondo turno, rimediando una brutta figura, eliminati dal Messina, che si impone in entrambe le partite.
^Giornata programmata per il 10 ottobre 2001, ma spostata al 19 dicembre 2001, per dare spazio alle gare di Champions League, non disputate per l'attentato alle torri gemelle di New York.