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Maurizio Sarri
Sarri alla Juventus nel 2019
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 189 cm
Peso 83 kg
Calcio
Ruolo Allenatore
Carriera
Carriera da allenatore
1990-1991 Stia
1991-1993 Faellese
1993-1996 Cavriglia
1996-1998 Antella
1998-1999 Valdema
1999-2000 Tegoleto
2000-2003Sansovino
2003-2005Sangiovannese
2005-2006Pescara
2006-2007Arezzo
2007Avellino
2007-2008Verona
2008-2009Perugia
2010Grosseto
2010-2011Alessandria
2011Sorrento
2012-2015Empoli
2015-2018Napoli
2018-2019Chelsea
2019-2020Juventus
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate all'8 agosto 2020

Maurizio Sarri (Napoli, 10 gennaio 1959) è un allenatore di calcio italiano.

Nella sua carriera, iniziata nel 1990 tra i dilettanti della Seconda Categoria[1] e proseguita nel successivo trentennio fino ai massimi livelli internazionali,[2] ha vinto un campionato di Eccellenza (2000-2001) e una Coppa Italia di Serie D (2002-2003) con il Sansovino, una UEFA Europa League (2018-2019) con il Chelsea e un campionato di Serie A (2019-2020) con la Juventus. Ha inoltre ottenuto sei promozioni in carriera: due con il Sansovino e una a testa con Cavriglia, Antella, Sangiovannese ed Empoli.[3]

Biografia

Figlio di un operaio toscano (il padre lavorava all'Italsider di Bagnoli, quartiere di Napoli), Sarri è cresciuto a Lovere (in provincia di Bergamo) e successivamente a Figline Valdarno (in provincia di Firenze); in gioventù si divide tra il ruolo di calciatore dilettante e dipendente della Banca Toscana per la quale lavora anche a Londra, in Germania, in Svizzera e in Lussemburgo.[4]

Nel 1999, quando è alla guida del Tegoleto, lascia il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla carriera di allenatore.[5]

Caratteristiche tecniche

«Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso. Mi chiamano ancora l'ex impiegato. Come fosse una colpa aver fatto altro.»

I capisaldi del gioco di Sarri, definito anche «sarrismo»,[7] sono: difesa a quattro con giocatori schierati in linea alta; il riferimento dei suddetti non è l'uomo bensì la palla, come da tradizione della difesa a zona.[8]

Si diploma presso il Centro Tecnico di Coverciano nel 2006 con la tesi "La preparazione settimanale della partita".[9]

Carriera

Dalla Seconda Categoria all'Eccellenza

Sarri agli esordi da allenatore, nella stagione 1990-1991, nello spogliatoio dello Stia

Inizia ad allenare con lo Stia e prosegue con la Faellese, entrambe in Seconda Categoria. Dopo tre stagioni compie un doppio salto andando in Promozione, ottenendo i primi risultati positivi con Cavriglia e Antella: portate in Eccellenza.[1] Seguono poi le esperienze con Valdema (esonerato) e Tegoleto (subentrato).

Sansovino, Sangiovannese, Pescara e Arezzo

Nel 2000 è scelto dalla Sansovino, che in tre stagioni guida dall'Eccellenza alla Serie C2, vincendo play-off e Coppa Italia Serie D nella stagione 2002-2003.[10]

Nella sua ultima stagione alla Sansovino è soprannominato "Mister 33" dal giornalista Fabrizio Ferrari. Trentatré non rappresentava il numero preciso delle soluzioni adottate sulle palle inattive, ma voleva dare un'idea della grande varietà di schemi e quindi di quanto lavoro dedicasse Sarri alla cura dei particolari.[11]

Nel 2003, in seguito alla vittoria della Coppa Italia Serie D riceve la deroga per allenare in Serie C2 e il presidente della Sangiovannese, Arduino Casprini, lo prende alla guida della squadra valdarnese. All'esordio nel calcio professionistico ottiene la promozione in C1 nel 2003-2004 e l'ottavo posto nel successivo campionato di terza serie.[12] Il 18 giugno 2005 si dimette.[13]

Il 9 luglio 2005 firma col Pescara[14] ed esordisce in Serie B, nella stagione 2005-2006 traghettandola all'undicesimo posto, con conseguente salvezza con tre giornate di anticipo. Il 30 giugno 2006 si dimette.[15]

Il 31 ottobre passa all'Arezzo dopo l'esonero di Antonio Conte. In Coppa Italia l'Arezzo raggiunge i quarti di finale, eliminando il Livorno che milita in Serie A, venendo eliminato dal Milan (0-2 a Milano, 1-0 al ritorno). Il 13 marzo 2007 viene esonerato, lasciando però alla storia dei risultati che rimarranno nella storia del club toscano: il 2-2 in casa della Juventus di Didier Deschamps e il 2-2 al San Paolo di Napoli.[16]

Avellino, Verona, Perugia e Grosseto

Il 18 luglio 2007 inizia una brevissima esperienza con l'Avellino:[17] si dimette il 23 agosto, dopo la gara di Coppa Italia persa con l'Ascoli 0-2, senza cominciare il campionato di Serie B, ritenendo di non poter lavorare in quella che viene da lui descritta come «una situazione priva di programmazione e organizzazione».[18][19]

Il 31 dicembre subentra all'esonerato Davide Pellegrini sulla panchina dell'Hellas Verona in Lega Pro Prima Divisione.[20] Il 28 febbraio 2008 è esonerato dopo aver ottenuto un solo punto in 6 giornate con 5 sconfitte consecutive, e col Verona all'ultimo posto in classifica[21][22][23].

Il 23 settembre subentra all'esonerato Giovanni Pagliari a guida del Perugia in Prima Divisione[24] e viene esonerato il 15 febbraio 2009 dopo la sconfitta di Gallipoli.[25]

Il 24 marzo 2010 sostituisce l'esonerato Gustinetti al Grosseto, nelle ultime 11 giornate di campionato.[26][27]

Alessandria e Sorrento

Nell'estate del 2010 Sarri, che pure dopo l'esperienza di Perugia aveva manifestato l'intenzione di non voler allenare più in terza serie, fu convinto dai nuovi presidente e direttore sportivo dell'Alessandria (Giorgio Veltroni e Nario Cardini, con cui aveva positivamente lavorato al Sansovino) a firmare per la squadra piemontese, in Prima Divisione[28]; l'ingaggio fu sottoscritto il 6 luglio[29]. L'Alessandria balzò ai vertici della classifica già dopo le prime giornate del campionato 2010-2011; Sarri consolidò l'utilizzo del modulo 4-2-3-1 (che già in precedenza aveva sperimentato in luogo del 4-3-3), valorizzò un buon numero di calciatori destinati a salire di categoria (Pucino, Ciancio, Croce, Scappini) e dimostrò abilità nella gestione del gruppo soprattutto quando, nel corso del girone di ritorno, la società si ritrovò alle prese con gravi difficoltà economiche, con l'improvviso abbandono del presidente e con il coinvolgimento di questi nel caso «Scommessopoli»[28][30]; in questo senso l'allenatore fu protagonista di gesti eclatanti, proteggendo pubblicamente i calciatori («Questo è il gruppo più pulito che ho avuto la fortuna di allenare, è un affronto vedersi inseriti in quell'elenco»)[30] e manifestando l'intenzione di dimettersi quando si paventò la sostituzione di alcuni componenti dello staff[31]. Adottò in questo periodo, infine, l'utilizzo della tuta durante le gare ufficiali, abitudine che lo contraddistinse negli anni a venire (in precedenza utilizzava abiti di colore nero, abbandonati per ragioni scaramantiche)[32].

L'Alessandria chiuse il campionato al terzo posto, ottenendo il suo migliore risultato sportivo in oltre 35 anni e la qualificazione ai play-off per la promozione in Serie B; raggiunto quest'ultimo obiettivo, al termine di una gara contro la SPAL, Sarri dichiarò:

«Sappiamo tutti bene come siamo partiti, in otto e un paio di "Berretti" il 20 luglio, e soprattutto quello che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere, senza una società alle spalle, perché sono tre mesi che il presidente non si fa vedere e sono quattro mesi abbondanti, da dicembre, che non vediamo gli stipendi. E sono 40 giorni che viviamo in questo vortice di notizie societarie [...] con la testa che, inevitabilmente, va anche a quello che succede, o non succede, fuori dal campo, ma anche con l'obbligo di ritagliarci, comunque, qualche ora, quotidianamente, per lavorare, per allenarci, per preparare la partita. In mezzo alle difficoltà, ma con questi ragazzi straordinari che si sono meritati questo traguardo.[33]»

Ai play-off i grigi furono estromessi per mano della Salernitana in semifinale, esperienza che l'ambiente alessandrino ricorda con rammarico e rivendicando pesanti torti arbitrali.[30]

Terminata la stagione, l'Alessandria – già provata dalla crisi societaria – fu retrocessa a tavolino in Seconda Divisione a seguito della già citata inchiesta sul calcioscommesse[30]; Sarri, che era stato rinviato a giudizio per omessa denuncia, venne prosciolto[34]. Allettato dalle offerte dell'ambizioso Sorrento, nell'estate 2011 Sarri scelse di lasciare la compagine piemontese; ricordato a tutt'oggi dalla tifoseria grigia – nonostante la breve permanenza – come uno dei tecnici preferiti (in un sondaggio svolto dal giornale locale «Il Piccolo» nel 2012 risultò il secondo allenatore più amato della storia dell'Alessandria)[35], ebbe a dichiare che «l’Alessandria insieme al Pescara sono le due squadre dove mi sono trovato meglio»[36].

Il 7 luglio firma col Sorrento, militante nel campionato di Lega Pro 2011-2012.[37] Il 14 dicembre è esonerato con la squadra sesta in classifica (partita con penalizzazione di 2 punti), sostituito da Gennaro Ruotolo[38].

Empoli

Il 25 giugno 2012 firma un contratto con l'Empoli[39]. In avvio di campionato i risultati stentano ad arrivare e dopo 9 giornate si ritrova in ultima posizione con solo 4 punti totalizzati, ma dopo alcune settimane la squadra comincia la rimonta e chiude al quarto posto: qualificatosi ai playoff, perde la finale per l'accesso in Serie A col Livorno, dopo aver sconfitto il Novara in semifinale. Nella stagione 2013-2014 l'Empoli finisce al secondo posto, ed è quindi promosso in Serie A. Nella stagione 2014-2015 esordisce con gli azzurri in massima serie conquistando la salvezza con 4 giornate d'anticipo: conclude il torneo al 15º posto ottenendo 42 punti (8 vittorie, 18 pareggi, 12 sconfitte) e l'Empoli viene considerata la rivelazione del campionato.[40][41] Il 19 maggio 2015 l'ex capitano della squadra toscana Ighli Vannucchi gli consegna il premio "Leone d'Argento"[42]. Il 4 giugno seguente si dimette, nonostante avesse altri due anni di contratto col club toscano.[43][44] Lo stesso giorno ritira ad Amalfi il premio "Football Leader - Panchina Giusta" assegnato dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio.[45][46]

Napoli

Sarri sulla panchina del Napoli nella stagione 2016-2017

L'11 giugno seguente firma col Napoli[47][48], subentrando a Rafael Benítez.

Esordisce in campionato il 23 agosto 2015 al Mapei Stadium di Reggio Emilia affrontando il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, perdendo 2-1.[49] Il 17 settembre esordisce da allenatore nelle coppe europee, portando il Napoli a battere 5-0 il Club Bruges in una sfida di Europa League, prima vittoria di Sarri sulla panchina partenopea.[50] Tre giorni dopo, il 20 settembre, ottiene la sua prima vittoria in campionato, battendo al San Paolo la Lazio 5-0.[51] Il 30 novembre, grazie alla vittoria per 2-1 sull'Inter, riporta il Napoli al primo posto solitario in massima serie, a distanza di oltre 25 anni dall'ultima volta (stagione 1989-90, anno del secondo scudetto del Napoli).[52] Il 10 dicembre 2015 conquista la sesta vittoria su sei partite in Europa League, ottenendo il record di punti (18 su 18) della competizione nella fase a gironi, il record di gol fatti (22 in 6 partite) e subiti (3 in 6 partite) sempre nella fase a gironi della competizione.[53] Il 10 gennaio 2016, vincendo 1-5 sul campo del Frosinone, il Napoli si laurea Campione d'Inverno in Serie A con 41 punti in 19 partite, l'ultima volta fu nella stagione 1989-1990, anno del secondo scudetto.[54] Il 7 febbraio vincendo in casa 1-0 (goal su rigore di Higuaín) contro il Carpi, il Napoli centra l'ottava vittoria consecutiva in campionato, record assoluto per la società partenopea in Serie A[55].

Chiude la prima stagione sulla panchina azzurra al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League facendo registrare, per la società partenopea, i nuovi record di: punti (82) e vittorie in campionato (25), reti stagionali in tutte le competizioni (106), maggior numero di reti realizzate (80) e minor numero di reti subite (32) nei tornei di A a 20 squadre.[56]

Il secondo anno sulla panchina azzurra termina al terzo posto in campionato, qualificandosi per i preliminari (poi vinti) di Champions League contro il Nizza. Riesce, inoltre, a migliorare alcuni dei record della società partenopea, raggiunti nella stagione precedente, stabilendo nuovi primati per quanto riguarda punti (86), vittorie in campionato (26), reti stagionali in tutte le competizioni (115) e reti realizzate (94) nei tornei di A a 20 squadre.

Il terzo anno sulla panchina azzurra termina, nuovamente, al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League. In questa stagione migliora ulteriormente il record di punti (91), vittorie in campionato (28) e minor numero di reti subite (29) nei tornei di A a 20 squadre.

Il 23 maggio 2018, dopo tre stagioni alla guida degli azzurri, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis annuncia l'interruzione del rapporto con il tecnico toscano.[57]

Chelsea

Sarri al Chelsea durante la rifinitura per la vittoriosa finale della UEFA Europa League 2018-2019

Il 14 luglio 2018 sottoscrive un accordo come nuovo tecnico del Chelsea, coadiuvato dai vice Gianfranco Zola e Luca Gotti.[58][59] Esce sconfitto dalla prima partita ufficiale, il Community Shield perso contro il Manchester City di Guardiola. Esordisce in Premier League l'11 agosto, vincendo per tre reti a zero la trasferta contro l'Huddersfield Town. Il 24 febbraio perde, dopo i tiri di rigore (3-4), la finale di Coppa di Lega sempre contro i Citizens. Sei giorni prima era uscito dalla FA Cup agli ottavi per mano del Manchester United. Il 9 maggio 2019, vincendo ai rigori contro l'Eintracht Francoforte dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, raggiunge la finale di Europa League. In Premier League arriva invece terzo con 72 punti, a 26 punti dalla capolista Manchester City.[60][61]

Il 29 maggio 2019, battendo l'Arsenal per 4-1 in finale, vince la UEFA Europa League, conquistando il suo primo trofeo internazionale nonché primo assoluto tra i professionisti:[62] l'ultimo allenatore italiano a trionfare nella competizione, quando ancora si chiamava Coppa UEFA, era stato Alberto Malesani nell'edizione 1998-1999.[63] Al contempo diventa l'allenatore più anziano ad avere vinto il trofeo all'età di 60 anni e 139 giorni.[64]

Juventus

Il 16 giugno 2019, dopo l'annuncio della rescissione contrattuale con il Chelsea,[65] Sarri è chiamato alla guida della Juventus.[66] Poco prima dell'inizio di stagione viene colpito da una forma di polmonite che non gli permette di dirigere la squadra in avvio di campionato,[67] venendo temporaneamente sostituito alla guida tecnica dal suo vice, Giovanni Martusciello,[68] nelle prime due giornate di Serie A.

Esordisce sulla panchina bianconera il successivo 14 settembre,[69] nella trasferta di campionato sul terreno della Fiorentina (0-0); quattro giorni dopo esordisce in Champions League con la squadra torinese, nel pareggio di Madrid contro l'Atlético Madrid (2-2).[70] Nel corso di una stagione sportiva spezzata, segnata dallo stop forzato causato dalla sopraggiunta pandemia di COVID-19, prima della pausa natalizia perde la sfida di Supercoppa italiana contro la Lazio;[71] nel giugno seguente, alla ripresa dell'attività, raggiunge la finale di Coppa Italia, anch'essa persa, questa volta ai tiri di rigore, contro il Napoli.[72]

Il 26 luglio 2020, con due turni di anticipo, guida la Juventus alla vittoria del suo nono scudetto consecutivo, il primo della carriera per Sarri: all'età di 61 anni diventa il tecnico più anziano a fregiarsi del titolo italiano nell'era del girone unico, superando il precedente record stabilito dal romanista Nils Liedholm nella stagione 1982-1983, oltreché il più vecchio a vincerlo per la prima volta, battendo il primato del sampdoriano Vujadin Boškov nell'edizione 1990-1991.[73] Nonostante l'affermazione in campionato, i deludenti risultati maturati dall'allenatore nelle altre competizioni stagionali, su tutte la precoce eliminazione agli ottavi di finale della Champions per mano del meno quotato Olympique Lione,[74] portano la società a sollevarlo dall'incarico l'8 agosto 2020.[75]

Controversie

Tra gli indagati nell'ambito dello scandalo calcioscommesse del 2011, il 1º giugno 2012 il procuratore federale Stefano Palazzi richiede per lui un anno di squalifica per omessa denuncia:[76] il 18 dello stesso mese viene prosciolto dall'accusa in primo grado.[77]

Il 19 gennaio 2016, durante il quarto di finale di Coppa Italia perso dal Napoli contro l'Inter, durante un diverbio con l'allenatore interista Roberto Mancini si lascia andare a degli insulti omofobi:[78] due giorni dopo il giudice sportivo lo condanna a due turni di squalifica nella manifestazione e a un'ammenda di ventimila euro per insulti pesanti.[79] Già il 25 marzo 2014, sulla panchina empolese, si era reso protagonista di un episodio simile durante la trasferta a Varese.[80]

Statistiche

Statistiche aggiornate al 7 agosto 2020. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1996-1997 Bandiera dell'Italia Antella Prom. 30 18 8 4 - - - - - - - - - - - - - - - 30 18 8 4 60,00 (prom.)
1997-1998 Ecc. 30 8 10 12 - - - - - - - - - - - - - - - 30 8 10 12 26,67 12º
Totale Antella 60 26 18 16 - - - - - - - - - - - - 60 26 18 16 43,33
1998-1999 Bandiera dell'Italia Valdema Ecc. 17 5 6 6 - - - - - - - - - - - - - - - 17 5 6 6 29,41 Eson.
1999-2000 Bandiera dell'Italia Tegoleto Ecc. 26 8 9 9 - - - - - - - - - - - - - - - 26 8 9 9 30,77 Sub., 11º
2000-2001 Bandiera dell'Italia Sansovino Ecc. 30 18 4 8 - - - - - - - - - - - - - - - 30 18 4 8 60,00 (prom.)
2001-2002 D 34 13 11 10 CI-D 6 4 1 1 - - - - - - - - - - 40 17 12 11 42,50
2002-2003 D 34+2[81] 17+2 13 4 CI-D 14 8 4 2 - - - - - - - - - - 50 27 17 6 54,00 (prom.)
Totale Sansovino 100 50 28 22 20 12 5 3 - - - - - - - - 120 62 33 25 51,67
2003-2004 Bandiera dell'Italia Sangiovannese C2 34 16 14 4 CI-C 8 4 2 2 - - - - - - - - - - 42 20 16 6 47,62 (prom.)
2004-2005 C1 36 13 11 12 CI-C 4 1 2 1 - - - - - - - - - - 40 14 13 13 35,00
Totale Sangiovannese 70 29 25 16 12 5 4 3 - - - - - - - - 82 34 29 19 41,46
2005-2006 Bandiera dell'Italia Pescara B 42 14 12 16 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 43 14 12 17 32,56 11º
2006-2007 Bandiera dell'Italia Arezzo B 18 4 7 7 CI 4 2 1 1 - - - - - - - - - - 22 6 8 8 27,27 Sub., eson.
ago. 2007 Bandiera dell'Italia Avellino B 0 0 0 0 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 1 0 0 1 &&0,00 Dimis.
gen.-feb. 2008 Bandiera dell'Italia Verona C1 6 0 1 5 CI-C 0 0 0 0 - - - - - - - - - - 6 0 1 5 &&0,00 Sub., eson.
2008-2009 Bandiera dell'Italia Perugia 1D 18 5 8 5 CI-LP 4 1 3 0 - - - - - - - - - - 22 6 11 5 27,27 Sub., eson.
mar.-mag. 2010 Bandiera dell'Italia Grosseto B 11 2 7 2 CI 0 0 0 0 - - - - - - - - - - 11 2 7 2 18,18 Sub., 7º
2010-2011 Bandiera dell'Italia Alessandria 1D 34+2[81] 15+0 12+1 7+1 CI+CI-LP 2+1 1+0 0 1+1 - - - - - - - - - - 39 16 13 10 41,03
ago.-dic. 2011 Bandiera dell'Italia Sorrento 1D 16 7 6 3 CI+CI-LP 2+1 1+0 0 1+1 - - - - - - - - - - 19 8 6 5 42,11 Eson.
2012-2013 Bandiera dell'Italia Empoli B 42+4[81] 20+1 13+2 9+1 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 47 21 15 11 44,68
2013-2014 B 42 20 12 10 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 44 21 12 11 47,73 (prom.)
2014-2015 A 38 8 18 12 CI 3 2 1 0 - - - - - - - - - - 41 10 19 12 24,39 15º
Totale Empoli 126 49 45 32 6 3 1 2 - - - - - - - - 132 52 46 34 39,39
2015-2016 Bandiera dell'Italia Napoli A 38 25 7 6 CI 2 1 0 1 UEL 8 6 1 1 - - - - - 48 32 8 8 66,67
2016-2017 A 38 26 8 4 CI 4 3 0 1 UCL 8 3 2 3 - - - - - 50 32 10 8 64,00
2017-2018 A 38 28 7 3 CI 2 1 0 1 UCL+UEL 8[82]+2 4[82]+1 0 4+1 - - - - - 50 34 7 9 68,00
Totale Napoli 114 79 22 13 8 5 0 3 26 14 3 9 - - - - 148 98 25 25 66,22
2018-2019 Bandiera dell'Inghilterra Chelsea PL 38 21 9 8 FACup+CdL 3+6 2+4 0+1 1+1 UEL 15 12 3 0 CS 1 0 0 1 63 39 13 11 61,90
2019-2020 Bandiera dell'Italia Juventus A 38 26 5 7 CI 5 2 3 0 UCL 8 6 1 1 SI 1 0 0 1 52 34 9 9 65,38
Totale carriera 736 340 221 175 76 38 18 20 49 32 7 10 2 0 0 2 863 410 246 207 47,51

Palmarès

Club

Competizioni regionali

Sansovino: 2000-2001 (girone B)

Competizioni nazionali

Sansovino: 2002-2003
Juventus: 2019-2020

Competizioni internazionali

Chelsea: 2018-2019

Note

  1. ^ a b Fausto Sarrini, Maurizio Sarri dai dilettanti alla serie A, su lanazione.it, 31 maggio 2014.
  2. ^ Luca Serafini, "Sarri prima di Sarri": l'incredibile scalata dell'allenatore juventino, su corrierediarezzo.corr.it, 15 dicembre 2019.
  3. ^ Le 6 promozioni ottenute da Sarri in carriera. Al Sansovino anche una Coppa Italia Serie D, su tuttomercatoweb.com. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  4. ^ Sarri: "Lavoravo in banca ma non alleno per caso", su repubblica.it, 8 ottobre 2014. URL consultato il 5 ottobre 2015.
  5. ^ Nicola Binda, Il mio Pescara nato in banca, in La Gazzetta dello Sport, 17 novembre 2005, p. 18. URL consultato l'11 novembre 2013.
  6. ^ Beppe Di Corrado, Mister Sarri, tuta la vita davanti, su ilfoglio.it, 30 novembre 2014. URL consultato il 22 giugno 2015.
  7. ^ sarrismo, su treccani.it.
  8. ^ Napoli e difesa, la nuova filosofia di Sarri: "Dovete guardare la palla, non l'avversario", su sport.leggo.it. URL consultato il 18 maggio 2017.
  9. ^ Dai libri al campo, le tesi dei grandi allenatori, su sport.sky.it, 24 gennaio 2017. URL consultato il 20 ottobre 2018.
  10. ^ Ferdinando Ielasi.Dalla Seconda Categoria alla B: l'incredibile storia di Maurizio Sarri in reggionelpallone.it, 22 maggio 2010.
  11. ^ Francesco Caremani.I dieci segreti di Maurizio Sarri- Mister 33 in Corriere della Sera - Corriere Fiorentino, 6 ottobre 2015.
  12. ^ Copia archiviata (PDF), su amarantomagazine.it. URL consultato il 7 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011). Articolo su amarantomagazine, novembre 2006
  13. ^ Calcio, C1/A: Sarri lascia la Sangiovannese, su sport.repubblica.it, 18 giugno 2005.
  14. ^ Pescara: Sarri nuovo allenatore, su m.tuttomercatoweb.com, 9 luglio 2005.
  15. ^ Pescara calcio storia - stagione 2006-2007, su solopescara.com, 30 giugno 2006.
  16. ^ Ufficiale: l'Arezzo esonera Sarri e richiama Conte, su m.tuttomercatoweb.com, 13 marzo 2007.
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Bibliografia

  • Mimma Caligaris, Grig100. Un secolo di Alessandria in cento partite, Alessandria, Edizioni Il Piccolo, 2011, SBN IT\ICCU\TO0\1837068.

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