Pianello del Lario

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Pianello del Lario
comune
Pianello del Lario – Stemma
Pianello del Lario – Bandiera
Pianello del Lario – Veduta
Pianello del Lario – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoDino Giucastro (lista civica) dal 2016
Territorio
Coordinate46°06′10.44″N 9°16′35.4″E / 46.1029°N 9.2765°E46.1029; 9.2765 (Pianello del Lario)
Altitudine200 m s.l.m.
Superficie9,8 km²
Abitanti1 055[1] (30-11-2020)
Densità107,65 ab./km²
FrazioniBellera, Belmonte, Calozzo, Camlago, Crotti, Garuso, Maggiana, Mianico, Nasina, Riva, Saliana, Sant'Anna, Tre Terre
Comuni confinantiColico (LC), Cremia, Dervio (LC), Dongo, Dorio (LC), Garzeno, Musso
Altre informazioni
Cod. postale22010
Prefisso0344
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013183
Cod. catastaleG556
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 236 GG[3]
Nome abitantipianellesi
Patronosan Martino
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pianello del Lario
Pianello del Lario
Pianello del Lario – Mappa
Pianello del Lario – Mappa
Posizione del comune di Pianello del Lario nella provincia di Como
Sito istituzionale

Pianello del Lario (Pianell in dialetto comasco, AFI: /pjaˈnɛl/) è un comune italiano di 1 055 abitanti della provincia di Como in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Per via dei loro nomi, frazioni come quelle di Maggiana Saliana e Maggiana risalirebbero al periodo romano.[4]

Nell’Alto Medioevo Pianello costituiva una regia corte dell'abitato di Musso, il quale era stato regalato dal re Liutprando al monastero della Basilica di San Carpoforo a Como,[5] ancora proprietaria del territorio nel 1040.[4] In questo periodo, il centro di Pianello comprendeva il palazzo dell'abbazia, un castello dotato di cinta muraria e fossato e la chiesa di San Martino con annesso un piccolo cimitero.[4]

Ai tempi del Ducato di Milano, nel primo quarto del XVI secolo Pianello faceva parte della pieve di Dongo,[6] entro cui figura nuovamente nel 1757, nel 1786 e nel 1791.[7] Dal 1644 fece invece parte della Squadra di Rezzonico, entro cui rimase fin'oltre la metà del secolo successivo.[6]

Nel 1751 Pianello non figura più essere infeudato, mentre il suo territorio risulta estendersi ai cassinaggi di Camlago, Belmonte, “Sagliana e Masnego”, Magiana, Scarpagiano, Rovezano e Coslia.[6]

Dalla fine del Settecento a Pianello si sviluppò la coltivazione della vite e del gelso, con quest'ultimo che, con alti e bassi, rappresentò un settore di forte impiego dei pianellesi fino alla metà del XX secolo.[4]

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì, per Pianello, l'annessione dei soppressi comuni di Cremia e Musso,[8] decisione che fu tuttavia abrogata con la Restaurazione.[9][10]

Successivamente all'unità d'Italia, nel 1863 il comune assunse l'attuale denominazione di Pianello del Lario (R.D. 8 febbraio 1863, n. 1192).[11]

Dal 1881 al 1890 Pianello ebbe come parroco Don Luigi Guanella, che qui vi fondò un istituto per anziani,[4] raccogliendo l'eredità del precedente parroco che aveva avviato un ricovero in cui si ospitavano anche orfanelli e malati.[5]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991.

«Semipartito troncato: nel primo, d'oro, alla lettera maiuscola P d'azzurro; nel secondo, di rosso, alle due stelle di otto raggi d'oro, poste in banda; nel terzo, d'azzurro, ai tre gelsi di verde, fustati al naturale, nodriti nella pianura verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

La lettera P è l'iniziale del paese, di colore azzurro per ricordare il lago di Como rievocato dal determinante del toponimo del Lario; le stelle sono simbolo del valore civile e militare; i gelsi alludono alla bachicoltura che diede avvio a una fiorente industria tessile.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Martino[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Martino fu ricostruita nel XVI secolo[5][12] sulla base di un oratorio di origine medievale,[13] il quale già nel 1496 ospitava una parrocchia[14] staccatasi dalla plebana di Dongo nel 1472.[4][5] L'edificio originario era una cappella con la stessa dedicazione e già attestata nel 1153[15].

La chiesa, attualmente a singola navata[15] in origine si doveva probabilmente presentare con una facciata a capanna, dotata di rosone centrale.[15] Tuttavia, l'aspetto originario fu stravolto da una serie di ristrutturazioni iniziate già alla fine del XV secolo e proseguite nei secoli fino al 1954, anno in cui fu sistemato il porticato a colonne anticamente usato come cimitero.[15] Nel mezzo, altri interventi riguardarono un rifacimento del portale maggiore (1534) e del fonte battesimale (1578), la realizzazione un protiro e di due cappelle laterali (XVII secolo[5]), la costruzione di un ossario (XVII secolo[5]), l'esecuzione di numerosi affreschi e decorazioni (finanziati dagli emigrati pianellesi emigrati a Genova, nel Veneto e a Milano) (XVII secolo), l'aggiunta di un organo Serassi (XVIII secolo) e la sostituzione del tetto a capriate con una copertura a volta (XIX secolo).[15] Nel XX secolo si registrarono una serie di modifiche interne, tra le quali la dedicazione della cappella di destra (un tempo intitolata a San Giuseppe e prim'ancora a San Fermo) a San Luigi Guanella.[15] Agli anni Sessanta dello stesso secolo risalgono le vetrate, opera di Eugenio Rossi[5].

Internamente, la chiesa conserva una serie di dipinti realizzati da Isidoro Bianchi (sulla volta e sulle pareti del presbiterio[5]) e da artisti della zona come G. B. Pozzo, Caracciolo da Vercana (autore degli affreschi della cappella del battistero[5]), Gian Battista Tagliaferri[5] e Giovan Battista Bottiggio.[15] La sacrestia ospita un armadio ligneo barocco.[15] La chiesa conserva inoltre un tabernacolo in marmo del XVI secolo, opera di Bernardo Catanio di Saliana,[5] e un trittico rinascimentale in cui sono rappresentati Maria tra i santi Antonio e Bernardo[5].

Chiesa della Madonna della Neve[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa della Madonna della Neve (XVI secolo)[16] fu costruita sulla base di una precedente cappella probabilmente già esistente nella seconda metà del Cinquecento.[17] I lavori di ampliamento dell'edificio avvennero attorno al secondo decennio del XVIII secolo, con il contributo di alcuni pianellesi emigrati a Genova e nel Veneto.[17] Internamente, l'altare ospita un dipinto della Madonna del latte tra S. Rocco e S. Sebastiano, mentre la volta è affrescata con raffigurazioni dell’Assunta e della Resurrezione.[17]

Chiesa di Sant'Anna[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Anna (XVII secolo),[18] costruita negli anni 1636-1652 su impulso di alcuni emigrati pianellesi a Genova e Milano, conserva una tela d’altare del 1661 raffigurante La Vergine, il Bimbo e Sant’Anna[19]

Oratorio di San Bernardino[modifica | modifica wikitesto]

La località Nassina ospita la chiesetta di San Bernardino, riedificata nel 1766 sulla base di un precedente oratorio a sua volta costruito su una cappella già esistente prima del 1582.[20]

Chiesa del Sacro Cuore[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa del Sacro Cuore, in stile neogotico, fu commissionata da Don Luigi Guanella all'inizio del Novecento in sostituzione della precedente cappella che, dal 1893, si trovava nell'istituto fondato dal sacerdote.[21] La chiesa si presenta con facciata a capanna dotata di rosone e sormontata da tre pinnacoli.[21]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Demografia pre-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

  • 1751: 470 abitanti[6]
  • 1771: 645 abitanti[7]
  • 1805: 728 abitanti[8]
  • 1809: 1 827 abitanti (dopo l'annessione di Cremia e Musso)[8]
  • 1853: 940 abitanti[23]

Demografia post-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[24]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c d e f Storia del Comune, su Comune di Pianello del Lario.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m Borghese, pp. 365-366.
  6. ^ a b c d Comune di Pianello, sec. XVI - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
  7. ^ a b Comune di Pianello, 1757 - 1797, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
  8. ^ a b c Comune di Pianello, 1798 - 1815, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
  9. ^ Comune di Cremia, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 2 maggio 2020.
  10. ^ Comune di Musso, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 9 maggio 2020.
  11. ^ Comune di Pianello del Lario, 1859 - [1971], su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
  12. ^ Chiesa di S. Martino - complesso, Piazza dei Caduti - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  13. ^ a b TCI, Guida d'Italia [...], p. 328.
  14. ^ Parrocchia di San Martino, sec. XVI - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  15. ^ a b c d e f g h Chiese Pianello del Lario – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  16. ^ Chiesa della Madonna della Neve, Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  17. ^ a b c Chiesa Madonna della Neve – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  18. ^ Chiesa di S. Anna, Via Sant'Anna - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  19. ^ Chiesa S. Anna – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  20. ^ Chiesa di San Bernardino – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  21. ^ a b Chiesa del Sacro Cuore – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  22. ^ a b Museo della Barca Lariana - complesso, Via Calozzo, 139 - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  23. ^ Comune di Pianello, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  24. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Pianello del Lario, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 365-366.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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