San Nazzaro Val Cavargna
San Nazzaro Val Cavargna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Tiziana Rita Guidi dal 25-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 46°05′N 9°08′E / 46.083333°N 9.133333°E |
Altitudine | 995 m s.l.m. |
Superficie | 12,99 km² |
Abitanti | 275[1] (30-11-2020) |
Densità | 21,17 ab./km² |
Frazioni | Sant'Antonio, Cardè, Burena, Rovolè, San Giovanni, Forni Vecchi, Crevegno, Bubegno, Piazza Vacchera, Tegnivo |
Comuni confinanti | Carlazzo, Cavargna, Garzeno, Gravedona ed Uniti, San Bartolomeo Val Cavargna, Bellinzona (CH-TI), Val Rezzo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22010 |
Prefisso | 0344 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013207 |
Cod. catastale | I051 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 482 GG[3] |
Nome abitanti | sannazzaresi |
Patrono | santi Nazario e Celso |
Giorno festivo | 28 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
San Nazzaro Val Cavargna (San Nazzè in dialetto comasco[N 1], AFI: /ˌsaŋ naˈdzɛ/, e semplicemente San Nazzaro fino al 1863) è un comune italiano di 275 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
San Nazzaro si trova in alta Val Cavargna, alle falde del versante sud del Pizzo di Gino.[4]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Al tempo del Ducato di Milano, il comune di San Nazzaro era membro della pieve di Porlezza[5].
Al tempo di Maria Teresa d'Austria, San Nazzaro costituiva un importante polo estrattivo-siderurgico del Ducato di Milano[4].
Le politiche di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia da parte di Napoleone Bonaparte comportarono, nel 1812, un allargamento dei confini territoriali di San Nazzaro, al quale vennero aggregati i comuni di Cavargna e San Bartolomeo[5]. In seguito alla caduta di Napoleone, l'aggregazione venne tuttavia abrogata con l'attivazione, da parte degli austro-ungarici, dei comuni della Provincia di Como del Regno Lombardo-Veneto[5].
Nel 1863 la denominazione di "San Nazzaro" venne modificata in "San Nazzaro Val Cavargna"[5].
Tra il 1928 e il 1950 San Nazzaro Val Cavargna e San Bartolomeo Val Cavargna formarono un unico comune[5].
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 giugno 1962.[6]
«D'azzurro, al bue pascente, pezzato, fermo su campagna di verde. Sullo sfondo, due colline in prospettiva, il canton sinistro del capo, caricato di tre spighe di grano al naturale poste a ventaglio. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le due colline in prospettiva, che rappresentano il Pizzo Menone e la Punta Gino.[7]
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso
La chiesa dei Santi Nazzaro e Celso, il cui aspetto attuale si deve ad alcuni interventi architettonici del 1908[8][9], ha origini che affondano al XIII secolo[9]. Nel 1582 fu elevata al rango di parrocchiale[9].
Dell'antico edificio romanico rimane solo il campanile,[10] in pietra locale a vista, dotato di due piani di bifore situati al di sotto della cella campanaria e di resti di archetti in tufo[9]. Delle due bifore, solo una è completa di capitello a gruccia in tufo con colonnina, mentre l'altra ha semplicemente una pietra messa di traverso[9].
Internamente, la chiesa conserva alcuni stucchi di epoca barocca, un paliotto in scagliola e, appese alle pareti, tele Settecentesche di una Via Crucis eseguita da artisti di scuola popolare[9].
Altro
La chiesa di Sant'Antonio Abate, risalente al XVI secolo, presenta una facciata su cui è possibile osservare resti di affreschi[11].
Al XVII secolo risale invece la chiesa di San Giovanni Battista[12].
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Demografia pre-unitaria[modifica | modifica wikitesto]
- 364 nel 1771
- 412 nel 1799
- 458 nel 1805
- provvisoria annessione di Cavargna e San Bartolomeo nel 1812
- 665 nel 1853
(Fonte: lombardiabeniculturali)
Demografia post-unitaria[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[13]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Fonti[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Borghese, p.397.
- ^ a b c d e SIUSA - Comune di San Nazzaro Val Cavargna, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
- ^ San Nazzaro Val Cavargna, decreto 1962-06-18 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 novembre 2022.
- ^ San Nazzaro Val Cavargna, su Stemmi dei Comuni della Provincia di Como. URL consultato il 4 novembre 2022.
- ^ Chiesa dei SS. Nazaro e Celso - complesso, Via Burena - San Nazzaro Val Cavargna (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
- ^ a b c d e f RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
- ^ Belloni et al., p. 139.
- ^ Chiesa di S. Antonio Abate, Via Sant'Antonio - San Nazzaro Val Cavargna (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
- ^ Chiesa di S. Giovanni Battista, Via San Giovanni - San Nazzaro Val Cavargna (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 18-08-2023.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
- Annalisa Borghese, San Nazzaro Val Cavargna, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 397.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.sannazzarovalcavargna.co.it.
- San Nazzaro Val Cavargna, su sapere.it, De Agostini.