Unione Sportiva Cagliari 1969-1970

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Cagliari Calcio.
US Cagliari
Stagione 1969-1970
La rosa cagliaritana campione d'Italia posa per la foto di rito a fine stagione con le nuove maglie "scudettate".
Sport calcio
SquadraCagliari
AllenatoreBandiera dell'Italia Manlio Scopigno
PresidenteBandiera dell'Italia Efisio Corrias
Serie A (in Coppa dei Campioni)
Coppa Italia
Coppa delle FiereSedicesimi di finale
Maggiori presenzeCampionato: Albertosi, Domenghini, Gori (30)
Totale: Martiradonna (43)
Miglior marcatoreCampionato: Riva (21)
Totale: Riva (27)
StadioAmsicora
Abbonati13 839[1]
Maggior numero di spettatori29 839 vs Juventus (16 novembre 1969)[1]
Minor numero di spettatori20 839 vs Bologna (7 dicembre 1969)[1]
Media spettatori25 550[1]¹
1968-1969 1970-1971
¹
considera le partite giocate in casa in campionato.
Si invita a seguire il modello di voce

Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti l'Unione Sportiva Cagliari nelle competizioni ufficiali della stagione 1969-1970.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver definitivamente legittimato le ambizioni tricolori, grazie al cammino di cui fu artefice la squadra sarda nel precedente campionato, dove andò per la prima volta vicina al successo grazie al secondo posto finale, la primavera del 1970 portò a Cagliari uno storico scudetto, che coincise con il primo importante trofeo vinto dalla società isolana in mezzo secolo di vita e di storia, oltre all'approdo assoluto del titolo nazionale in un club del Mezzogiorno d'Italia; un fatto che superò il mero ambito sportivo per divenire, a suo modo, parte della storia del paese:

«Lo scudetto del Cagliari rappresentò il vero ingresso della Sardegna in Italia. Fu l'evento che sancì l'inserimento definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano. [...] La Sardegna aveva bisogno di una grande affermazione e l'ha avuta con il calcio, battendo gli squadroni di Milano e Torino, tradizionalmente le capitali del football italiano. Lo scudetto ha permesso alla Sardegna di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un'impresa positiva, un evento gioioso.»

Il capocannoniere della Serie A Gigi Riva (21 gol) realizza, in un Amsicora gremito, il definitivo 2-0 in Cagliari-Bari del 12 aprile 1970, nella sfida che sancì la certezza dello scudetto sardo.

La squadra di Manlio Scopigno, che aveva i suoi punti di forza nei confermati Gigi Riva, Nené ed Enrico Albertosi, nonché nei neoacquisti Angelo Domenghini e Sergio Gori (con quest'ultimo che non fece rimpiangere la partenza di Roberto Boninsegna), si portò in testa già dalle prime battute del campionato: a metà torneo il vantaggio sulla più accreditata rivale, la Juventus, era di due punti. Il pareggio 2-2 nello scontro diretto al Comunale di Torino del 15 marzo 1970, coi rossoblù capaci di rimontare per due volte lo svantaggio, lanciò di fatto i sardi verso la conquista di quel tricolore[3] giunto matematicamente sull'isola il successivo 12 aprile, davanti al pubblico amico dell'Amsicora, dopo il 2-0 sul Bari. A corollario del trionfo Gigi Riva vinse per la terza volta in carriera la classifica cannonieri della Serie A.

Il Cagliari ben si comportò anche in Coppa Italia, dove come dodici mesi prima raggiunse il girone finale per l'assegnazione del trofeo, classificandosi stavolta al terzo posto. Più breve fu invece il cammino europeo in Coppa delle Fiere, dove dopo aver eliminato al primo turno i greci dell'Arīs Salonicco, i rossoblù caddero ai sedicesimi di finale dinanzi ai tedeschi orientali del Carl Zeiss Jena.

A fine stagione, dopo lo scudetto cagliaritano, il commissario tecnico degli azzurri Ferruccio Valcareggi convocò sei giocatori della formazione neocampione d'Italia — Albertosi, Domenghini, Gori, Riva, Comunardo Niccolai e Pierluigi Cera — al successivo Mondiale di Messico 1970, chiuso dalla nazionale azzurra al secondo posto.[3]

Divise[modifica | modifica wikitesto]

«Scopigno lo chiamavamo il filosofo, e quanto era scaramantico. L’anno dello scudetto scegliemmo la maglia bianca invece che quella rossoblù perché lui diceva che sul campo verde vestiti di bianco era più facile trovare i compagni. Ma forse la verità è che vincemmo una partita in bianco e per scaramanzia lui non volle cambiare più[4]»

Le maglie ebbero lo stesso modello già visto per la prima volta la stagione precedente (non è certo il produttore, dato che allora non erano diffusi gli sponsor tecnici, ma fino al 1968 il Cagliari si riforniva dal Maglificio Isolabella di Genova). Coerentemente con quanto accaduto nelle sue due precedenti esperienze come allenatore del Cagliari, nelle stagioni 1966-1967 e 1968-1969, l'allenatore Manlio Scopigno confermò la decisione di non utilizzare più la rossoblù come maglia di casa (utilizzata anche nella stagione 1967-1968), ripiegando sulla maglia bianca. La maglia bianca risultò vincente e portò da lì in poi il Cagliari a utilizzare tale colore come maglia casalinga fino alla stagione 1983-1984.

La maglia Home, diventata iconica e oggetto di culto, presentava una maglia a V aperta con "cravattino" centrale vistoso fino a un terzo della lunghezza totale, con dei laccetti che permettevano la chiusura di quest'ultimo. I bordi delle maniche erano rossoblu con il blu come colore terminale, mentre sul petto era presente lo scudo coi Quattro mori, simbolo del club dal 1928[5], anno in cui per la prima volta una squadra sarda andava oltremare a giocare nella penisola italiana. A completare il kit i calzoncini completamente bianchi senza ulteriori dettagli e dei calzettoni bianchi con una banda orizzontale rossoblù o alternativamente calzettoni completamente bianchi. I numeri, di colore blu, erano realizzati in fettuccina e cuciti a mano sul tessuto.

Della maglia rossoblù invece esistette una variante analoga col cravattino con metà colore di esso alternato alla partitura della maglia o alternativamente con lo scollo sempre aperto e con i laccetti ma senza cravattino e con colletto a polo. Quest'ultimo era il modello già presente dalla metà degli anni '60 con le prime stagioni in Serie A. Come per la bianca, anche la rossoblù presentava lo scudo coi Quattro Mori sul lato sinistro all'altezza del cuore. I bordi a differenza della maglia bianca non presentavano differenze di colore rispetto al colore della manica. I calzoncini erano senza ulteriori dettagli ma di un azzurro più chiaro rispetto al blu della maglia, mentre i calzettoni erano neri impreziositi da una banda rossa orizzontale. I numeri, sempre in fettuccina, erano in bianco.

Curiosamente, non essendo mai stata prodotta la maglia bianca tradizionale in versione invernale, venne utilizzata anche la maglia bianca delle ultime tre stagioni che presentava una banda diagonale rossoblu da spalla sinistra a fianco destro e lo scudo sardo su di essa, la quale era a girocollo alto con maniche lunghe e un tessuto più grosso. Calzoncini e calzettoni erano quelli della bianca tradizionale.

Per la quasi totalità delle partite comunque la squadra utilizzò la maglia bianca con cravattino, per la precisione in 27 partite su 30 in campionato. Le tre partite giocate diversamente furono in trasferta contro l'Inter a San Siro dove la squadra di Scopigno usò la bianca con la banda trasversale,[6] e due partite consecutive (la prima a Bari, la seconda all'Amsicora contro il Milan[7]) dove fu indossata la tradizionale casacca rossoblù. La maglia invernale bianca venne invece utilizzata anche nell'andata dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Roma[8] e in Coppa delle Fiere contro il Carl Zeiss Jena[9].

Per quanto riguarda i portieri, documentazioni fotografiche mostrano un alternato utilizzo di maglie simili, sempre con il colletto con la chiusura coi laccetti, di varie colorazioni: dall'iconica maglia di Ricky Albertosi rossa con colletto a polo e cravattino blu (poi anche riprodotta fedelmente 47 anni dopo dal club assieme all'iconica bianca dei calciatori di movimento[10]), ad altre versioni grigie[11] e blu navy.

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Alternativa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Portiere

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Area direttiva[12]

  • Presidente: Efisio Corrias
  • Vicepresidente e Direttore Generale: Andrea Arrica
  • Amministratore delegato: Paolo Marras
  • Segretario: Gavino Falchi, Michele Di Martino
  • Responsabile Ufficio Stampa: Mariano Delogu
  • Consiglieri d'Amministrazione: Antonio Bellu, Renzo Carro, Duilio Casula, Mariano Delogu, Michele Di Martino, Giorgio Lombardi, Nanni Puddu, Giampaolo Sabiu

Area tecnica

Area sanitaria

  • Medico sociale: Augusto Frongia
  • Massaggiatore: Luigi Viganò
  • Massaggiatore: Domenico Duri

Rosa[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Enrico Albertosi
Bandiera dell'Italia P Adriano Reginato
Bandiera dell'Italia P Moriano Tampucci
Bandiera dell'Italia D Pierluigi Cera (capitano)
Bandiera dell'Italia D Nino Cattuogno[13]
Bandiera dell'Italia D Salvatore Ferru[13]
Bandiera dell'Italia D Eraldo Mancin
Bandiera dell'Italia D Mario Martiradonna
Bandiera dell'Italia D Comunardo Niccolai
Bandiera dell'Italia D Vittorio Petta[13]
Bandiera dell'Italia D Renato Roffi[13]
Bandiera dell'Italia D Roberto Sulis[13]
Bandiera dell'Italia D Claudio Taddeini[13]
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia D Giuseppe Tomasini
Bandiera dell'Italia D Giulio Zignoli
Bandiera dell'Italia C Renzo Bonelli[13]
Bandiera dell'Italia C Mario Brugnera
Bandiera dell'Italia C Antonio Chessa[13]
Bandiera dell'Italia C Angelo Domenghini
Bandiera dell'Italia C Ricciotti Greatti
Bandiera del Brasile C Nené
Bandiera dell'Italia C Sergio Nocera[13]
Bandiera dell'Italia C Cesare Poli
Bandiera dell'Italia A Sergio Gori
Bandiera dell'Italia A Corrado Nastasio
Bandiera dell'Italia A Gigi Riva

Formazione tipo[modifica | modifica wikitesto]

L'undici allenato da Manlio Scopigno, come tante altre squadre di quell'epoca nel campionato italiano, utilizzava lo schema del Catenaccio. Tuttavia l'allenatore reatino, precursore dei tempi moderni[14], attuò delle modifiche nello stile di gioco, e nella seconda parte del campionato anche negli interpreti, tale da poter essere considerato un precedente della zona mista introdotta a metà decennio[15][16]. La squadra risultò discretamente offensiva grazie a giocatori dotati di alta qualità tecnica ma allo stesso tempo solida in fase difensiva, mettendo d'accordo i giornalisti italianisti e catenacciari e quelli offensivisti. Esaltava infatti gli attaccanti ma le sue squadre incassavano pochi gol: ne conseguì che al termine del campionato ebbe il capocannoniere (Gigi Riva con 21 gol) e la miglior difesa, con soli 11 gol subiti da Enrico Albertosi, record imbattuto per un campionato a 16 squadre[17].

Albertosi ovviamente fu il portiere titolare, con il vice Reginato limitatosi a un ingresso nella passerella finale all'ultima giornata a titolo già conquistato. Cardini della difesa furono gli stopper Martiradonna e Niccolai, con Zignoli terzino fluidificante sulla fascia sinistra e infine il libero Tomasini. La vera forza fu nel centrocampo molto tecnico, con capitan Cera nel ruolo di mediano e Greatti in cabina di regia, mentre Nenè, unico straniero in rosa, era la mezzala di corsa e tecnica. Davanti, quasi in un tridente, giocavano Domenghini all'ala destra molto avanzata e Gori nominalmente centravanti e con il numero nove sulle spalle (ma che in realtà agiva da falso nueve, ruolo mutuato del calcio totale all'epoca in ascesa nel continente)[18], i quali lavoravano per servire l'ala sinistra Riva, vero fulcro del gioco offensivo di tutta la squadra. I tre d'attacco segneranno 35 dei 42 gol totali in campionato[19][20].

Come detto però la squadra venne stravolta negli interpreti ma anche nello stile di gioco a causa del brutto infortunio occorso a Tomasini nella seconda parte di stagione. Scopigno scelse di rimpiazzarlo non con un difensore ma arretrando Cera nel ruolo di libero e inserendo a centrocampo Brugnera nel ruolo di mezzala con Nenè scalato sulla mediana[21]. Cera, essendo comunque un centrocampista dotato di piedi più raffinati rispetto alla media dei liberi di quell'epoca, trasformò non solo quella squadra nella parte finale del campionato ma anche il ruolo stesso, tanto da ispirare poi un decennio dopo Gaetano Scirea, libero della Juventus di Giovanni Trapattoni con la sua zona mista[22]. Anche l'assenza di un centravanti puro e con tanta fisicità, fino ad allora tradizionale negli schieramenti italiani, consentì a Riva di svariare su tutto il fronte d'attacco e di andare a segno da diverse posizioni.

Infine trovarono discreto spazio anche Poli, jolly tuttofare schierato quasi in ogni ruolo di centrocampo e difesa e Mancin sostituto del terzino Zignoli. Completava la rosa l'attaccante veloce Nastasio che scese in campo due volte in sostituzione di Riva e spostando quindi quelle volte Gori nel ruolo di centravanti più canonico.[19].

Formazione tipo Giocatori (presenze)
1 Bandiera dell'Italia Enrico Albertosi (30)
2 Bandiera dell'Italia Mario Martiradonna (28)
3 Bandiera dell'Italia Giulio Zignoli (24)
4 Bandiera dell'Italia Pierluigi Cera (27)
5 Bandiera dell'Italia Comunardo Niccolai (29)
6 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tomasini (17)
7 Bandiera dell'Italia Angelo Domenghini (30)
8 Bandiera del Brasile Nené (28)
9 Bandiera dell'Italia Sergio Gori (30)
10 Bandiera dell'Italia Ricciotti Greatti (27)
11 Bandiera dell'Italia Gigi Riva (28)
Altri giocatori: Mario Brugnera (19), Cesare Poli (11), Eraldo Mancin (8), Corrado Nastasio (2), Adriano Reginato (1).

Calciomercato[modifica | modifica wikitesto]

L'ossatura della squadra venne formata già nelle stagioni precedenti da abili mosse di mercato da parte di Andrea Arrica[23], ma è nell'estate 1969 che il direttore generale dei sardi piazzò l'affare che spostò gli equilibri del campionato e rafforzò ancora di più i sardi. Con un assegno di 220 milioni di lire e il cartellino dell'attaccante Roberto Boninsegna, Arrica portò dall'Inter ben tre giocatori, due di questi rivelatisi fondamentali: l'ala destra Angelo Domenghini, l'attaccante di manovra Sergio Gori e il centrocampista e difensore Cesare Poli[14]. Questo scambio avvenne qualche settimana dopo un altro effettuato con l'Atalanta, alla quale vennero dati 160 milioni più il cartellino del difensore argentino Miguel Ángel Longo, uno degli eroi della prima storica promozione in Serie A e che lasciò i rossoblù dopo ben 9 stagioni, per portare in rossoblù Corrado Nastasio, giovane e promettente ala. Nastasio fu preso originariamente per essere l'ala titolare a servizio di Riva e Boninsegna, ma lo storico affare con la società di Angelo Moratti scombussolò i piani e l'arrivo di Domenghini e Gori relegarono l'attaccante livornese a vice Riva[24]. Un altro scambio fu quello tra i terzini Eraldo Mancin della Fiorentina e Giuseppe Longoni passato ai viola neo campioni d'Italia. Ai sardi andò anche un conguaglio di 185 milioni.[25]. Infine, l'inglese Gerry Hitchens fece ritorno in patria, al Worcester City[26], Giuseppe Ferrero venne ceduto al Genoa[27] e Gabriele Ceccolini all'Udinese, tutti poco o nulla impiegati nella stagione precedente, mentre il giovane difensore del settore giovanile Riccardo Dessì venne mandato in prestito all'Olbia, dalla quale arrivò in direzione opposta il terzo portiere Moriano Tampucci di ritorno dal prestito in Gallura (unico poi a non scendere mai in campo ma che poté fregiarsi comunque del titolo di campione d'Italia).

Acquisti
R. Nome da Modalità
D Eraldo Mancin Fiorentina definitivo
C Angelo Domenghini Inter definitivo
C Cesare Poli Inter definitivo
A Sergio Gori Inter definitivo
A Corrado Nastasio Atalanta definitivo
Altre operazioni
R. Nome da Modalità
P Moriano Tampucci Olbia fine prestito
Cessioni
R. Nome a Modalità
D Miguel Ángel Longo Atalanta definitivo
D Giuseppe Longoni Fiorentina definitivo
A Roberto Boninsegna Inter definitivo
A Gerry Hitchens Worcester City definitivo
Altre operazioni
R. Nome a Modalità
D Riccardo Dessì Olbia rinnovo prestito
C Giuseppe Ferrero Genoa definitivo
A Gabriele Ceccolini Udinese definitivo

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Serie A[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Serie A 1969-1970.

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Genova
14 settembre 1969, ore 15:30 CEST
1ª giornata
Sampdoria0 – 0
referto
CagliariStadio Luigi Ferraris
Arbitro:  Motta (Milano)

Cagliari
21 settembre 1969, ore 15:30 CEST
2ª giornata
Cagliari2 – 1
referto
Lanerossi VicenzaStadio Amsicora
Arbitro:  Torelli (Milano)

Brescia
28 settembre 1969, ore 15:30 CEST
3ª giornata
Brescia0 – 2
referto
CagliariStadio Mario Rigamonti
Arbitro:  Francescon (Padova)

Cagliari
5 ottobre 1969, ore 15:30 CEST
4ª giornata
Cagliari1 – 0
referto
LazioStadio Amsicora
Arbitro:  Carminati (Milano)

Firenze
12 ottobre 1969, ore 15:30 CEST
5ª giornata
Fiorentina0 – 1
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  Lo Bello (Siracusa)

Cagliari
19 ottobre 1969, ore 15:30 CEST
6ª giornata
Cagliari1 – 1
referto
InterStadio Amsicora
Arbitro:  Sbardella (Roma)

Napoli
26 ottobre 1969, ore 15:30 CEST
7ª giornata
Napoli0 – 2
referto
CagliariStadio San Paolo
Arbitro:  Picasso (Chiavari)

Cagliari
9 novembre 1969, ore 15:30 CET
8ª giornata
Cagliari1 – 0
referto
RomaStadio Amsicora
Arbitro:  Francescon (Padova)

Cagliari
16 novembre 1969, ore 15:30 CET
9ª giornata
Cagliari1 – 1
referto
JuventusStadio Amsicora
Arbitro:  Bernardis (Roma)

Verona
30 novembre 1969, ore 15:30 CET
10ª giornata
Verona1 – 1
referto
CagliariStadio Marcantonio Bentegodi
Arbitro:  Lattanzi (Roma)

Cagliari
7 dicembre 1969, ore 15:30 CET
11ª giornata
Cagliari1 – 0
referto
BolognaStadio Amsicora
Arbitro:  Lo Bello (Siracusa)

Palermo
14 dicembre 1969, ore 15:30 CET
12ª giornata
Palermo1 – 0
referto
CagliariStadio La Favorita
Arbitro:  Toselli (Cormons)

Bari
21 dicembre 1969, ore 15:30 CET
13ª giornata
Bari0 – 0
referto
CagliariStadio della Vittoria
Arbitro:  Sbardella (Roma)

Cagliari
28 dicembre 1969, ore 15:30 CET
14ª giornata
Cagliari1 – 1
referto
MilanStadio Amsicora
Arbitro:  D'Agostini (Roma)

Cagliari
4 gennaio 1970, ore 15:30 CET
15ª giornata
Cagliari2 – 0
referto
TorinoStadio Amsicora
Arbitro:  Mascali (Desenzano del Garda)

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Cagliari
11 gennaio 1970, ore 15:30 CET
16ª giornata
Cagliari4 – 0
referto
SampdoriaStadio Amsicora
Arbitro:  Michelotti (Parma)

Vicenza
18 gennaio 1970, ore 15:30 CET
17ª giornata
Lanerossi Vicenza1 – 2
referto
CagliariStadio Romeo Menti
Arbitro:  Gonella (Torino)

Cagliari
25 gennaio 1970, ore 15:30 CET
18ª giornata
Cagliari4 – 0
referto
BresciaStadio Amsicora
Arbitro:  Barbaresco (Cormons)

Roma
1º febbraio 1970, ore 15:30 CET
19ª giornata
Lazio0 – 2
referto
CagliariStadio Olimpico
Arbitro:  Francescon (Padova)

Cagliari
8 febbraio 1970, ore 15:30 CET
20ª giornata
Cagliari0 – 0
referto
FiorentinaStadio Amsicora
Arbitro:  Carminati (Milano)

Milano
15 febbraio 1970, ore 15:30 CET
21ª giornata
Inter1 – 0
referto
CagliariStadio San Siro
Arbitro:  Sbardella (Roma)

Cagliari
1º marzo 1970, ore 15:30 CET
22ª giornata
Cagliari2 – 0
referto
NapoliStadio Amsicora
Arbitro:  D'Agostini (Roma)

Roma
8 marzo 1970, ore 15:30 CET
23ª giornata
Roma1 – 1
referto
CagliariStadio Olimpico
Arbitro:  Angonese (Mestre)

Torino
15 marzo 1970, ore 15:30 CET
24ª giornata
Juventus2 – 2
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  Lo Bello (Siracusa)

Cagliari
22 marzo 1970, ore 15:30 CET
25ª giornata
Cagliari1 – 0
referto
VeronaStadio Amsicora
Arbitro:  Picasso (Chiavari)

Bologna
29 marzo 1970, ore 15:30 CET
26ª giornata
Bologna0 – 0
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  Carminati (Milano)

Cagliari
5 aprile 1970, ore 15:30 CEST
27ª giornata
Cagliari2 – 0
referto
PalermoStadio Amsicora
Arbitro:  Lattanzi (Roma)

Cagliari
12 aprile 1970, ore 15:30 CEST
28ª giornata
Cagliari2 – 0
referto
BariStadio Amsicora
Arbitro:  De Robbio (Torre Annunziata)

Milano
19 aprile 1970, ore 15:30 CEST
29ª giornata
Milan0 – 0
referto
CagliariStadio San Siro
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Torino
26 aprile 1970, ore 15:30 CEST
30ª giornata
Torino0 – 4
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  Vacchini (Milano)

Coppa Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1969-1970.

Primo turno[modifica | modifica wikitesto]

Catanzaro
31 agosto 1969
1ª giornata
Catanzaro0 – 1
referto
CagliariStadio Militare
Arbitro:  Di Tonno (Lecce)

Cagliari
3 settembre 1969
2ª giornata
Cagliari3 – 0
referto
PalermoStadio Amsicora
Arbitro:  Gussoni (Tradate)

Cagliari
7 settembre 1969
3ª giornata
Cagliari2 – 2
referto
CataniaStadio Amsicora
Arbitro:  Calì (Roma)

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Roma
31 dicembre 1969
Andata
Roma0 – 1
referto
CagliariStadio Olimpico
Arbitro:  Torelli (Milano)

Cagliari
24 febbraio 1970
Ritorno
Cagliari2 – 0
referto
RomaStadio Amsicora
Arbitro:  Giunti (Arezzo)

Girone finale[modifica | modifica wikitesto]

Cagliari
7 maggio 1970
1ª giornata
Cagliari1 – 0
referto
TorinoStadio Amsicora
Arbitro:  D'Agostini (Roma)

Bologna
13 maggio 1970
2ª giornata
Bologna0 – 0
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Varese
20 maggio 1970
3ª giornata
Varese1 – 1
referto
CagliariStadio Franco Ossola
Arbitro:  Monti (Ancona)

Torino
27 maggio 1970
4ª giornata
Torino4 – 3
referto
CagliariStadio Comunale
Arbitro:  Carminati (Milano)

Cagliari
2 giugno 1970
5ª giornata
Cagliari0 – 4
referto
BolognaStadio Amsicora
Arbitro:  Angonese (Mestre)

Cagliari
10 giugno 1970
6ª giornata
Cagliari0 – 0
referto
VareseStadio Amsicora
Arbitro:  Mascali (Desenzano del Garda)

Coppa delle Fiere[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa delle Fiere 1969-1970.
Salonicco
17 settembre 1969
Trentaduesimi di finale - Andata
Arīs Salonicco1 – 1
referto
CagliariAris Stadium (10 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Jugoslavia Čanak

Cagliari
1º ottobre 1969
Trentaduesimi di finale - Ritorno
Cagliari3 – 0
Sospesa[28]
referto
Arīs SaloniccoStadio Amsicora (15 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Despland

Jena
12 novembre 1969
Sedicesimi di finale - Andata
Carl Zeiss Jena2 – 0
referto
CagliariErnst-Abbe-Sportfeld (18 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Austria Schiller

Cagliari
26 novembre 1969
Sedicesimi di finale - Ritorno
Cagliari0 – 1
referto
Carl Zeiss JenaStadio Amsicora (5 900 spett.)
Arbitro: Bandiera della Spagna Zariquiegui Izco

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Competizione Punti In casa In trasferta Totale DR
G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs
Serie A 45 15 11 4 0 25 4 15 6 7 2 17 7 30 17 11 2 42 11 +31
Coppa Italia 6 4 2 0 9 2 5 1 2 2 5 9 11 5 4 2 14 11 +3
Coppa delle Fiere 2 1 0 1 3 1 2 0 1 1 1 3 4 1 1 2 4 4 0
Totale - 23 16 6 1 37 7 22 7 10 5 23 19 45 23 16 6 60 26 +34

Andamento in campionato[modifica | modifica wikitesto]

Giornata 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
Luogo T C T C T C T C C T C T T C C C T C T C T C T T C T C C T T
Risultato N V V V V N V V N N V P N N V V V V V N P V N N V N V V N V
Posizione 9 5 3 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Fonte: Transfermarkt – Cagliari Calcio 1969-1970, su transfermarkt.it.
Legenda:
Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.

Statistiche dei giocatori[modifica | modifica wikitesto]

N.B.: I cartellini gialli e rossi vennero introdotte a partire dal Campionato mondiale di calcio 1970, mentre i giocatori potevano già essere allontanati dal campo per grave fallo di gioco o condotta violenta. Durante la stagione furono allonati dal campo una sola volta Greatti e Martiradonna.

Giocatore Serie A Coppa Italia Coppa delle Fiere Totale
Presenze Reti Presenze Reti Presenze Reti Presenze Reti
Albertosi, E. E. Albertosi 30-115-24-439-17
Bonelli, R. R. Bonelli 00100010
Brugnera, M. M. Brugnera 1939430317
Cattuogno, N. N. Cattuogno 00100010
Chessa, A. A. Chessa 00200020
Cera, P. P. Cera 2705130351
Domenghini, A. A. Domenghini 3084041389
Ferru, S. S. Ferru 00100010
Gori, S. S. Gori 3064041387
Greatti, R. R. Greatti 27110040411
Mancin, E. E. Mancin 8011120211
Martiradonna, M. M. Martiradonna 28011041431
Nastasio, C. C. Nastasio 207020110
Nenè, Nenè 2839330406
Niccolai, C. C. Niccolai 2903040360
Nocera, S. S. Nocera 00100010
Petta, V. V. Petta 00600060
Poli, C. C. Poli 1107020200
Reginato, A. A. Reginato 106-5007-5
Riva, L. L. Riva 282155213527
Roffi, R. R. Roffi 00100010
Sulis, R. R. Sulis 00100010
Taddeini, C. C. Taddeini 00400040
Tampucci, M. M. Tampucci 00100010
Tomasini, G. G. Tomasini 1705040260
Zignoli, G. G. Zignoli 2507030350

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Germano Tredesini (a cura di), Statistiche Spettatori Serie A 1969-1970, su stadiapostcards.com.
  2. ^ Stefano Olivari, Lo scudetto cagliaritano di Moratti, su blog.guerinsportivo.it, 5 marzo 2011. URL consultato il 18 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2014).
  3. ^ a b Giuseppe Bagnati, Quando Juventus-Cagliari decideva il campionato, su gazzetta.it, 30 gennaio 2009.
  4. ^ R. Pinna, Cagliari, 49 anni fa lo scudetto, Reginato: “Ecco come è nata la mitica maglia bianca”, su vistanet.it, 12 Aprile 2019. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  5. ^ Mario Fadda, Ecco i primi due stemmi della storia del Cagliari [collegamento interrotto], su sardegnasport.com, 23 gennaio 2017.
  6. ^ Filmato audio Squadre Campioni, 1969/70, (Cagliari), Inter-Cagliari 1-0 (21), su YouTube, 21 gennaio 2013. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  7. ^ Filmato audio Squadre Campioni, 1969/70, (Cagliari), Cagliari-Milan 1-1 (14), su YouTube, 30 marzo 2013. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  8. ^ Alexandra Atzori, 31/12/1969 - Coppa Italia a Capodanno: Riva stende la Roma all'Olimpico, su blogcagliaricalcio1920.net, 31 dicembre 2015. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  9. ^ Fabio Ornano, Accadde oggi: Cagliari battuto in Germania Est, su calciocasteddu.it, 12 Novembre 2017. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  10. ^ Ilaria Macchi, Cagliari, Macron onora la storia del club: ecco la maglia celebrativa dello scudetto 1970, su calcioefinanza.it, 15 febbraio 2017. URL consultato il 25 novembre 2020.
  11. ^ Cagliari, il Comune approva il “Viale Campioni d’Italia 1969-1970”, su Calcio Fanpage. URL consultato il 25 marzo 2023.
  12. ^ Giampaolo Murgia, La conquista dello Scudetto (PDF), in Il Messaggero Sardo, 31 agosto 1976. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2020).
  13. ^ a b c d e f g h i Aggregato dalla squadra Primavera.
  14. ^ a b Paolo Camedda, Manlio Scopigno, l'allenatore filosofo cacciato da Cagliari per una pipì, in Goal.com, 12 aprile 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  15. ^ Paride Pelli, Cagliari, 50 anni di uno scudetto entrato nel mito [collegamento interrotto], in Corriere del Ticino, 11 aprile 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  16. ^ Il Cagliari di Rombo di Tuono, in Gazzetta dello Sport, 14 aprile 2010. URL consultato il 21 novembre 2020.
  17. ^ Gianni Mura, Manlio Scopigno, il filosofo in panchina che amava i libri e l'arte e detestava, in La Repubblica, 21 marzo 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  18. ^ Enrico Gaviano, Gori spalla ideale di Riva: segnano entrambi e il Napoli va ko, in La Nuova Sardegna, 9 aprile 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  19. ^ a b Luigi Panella, Da Albertosi a Riva, le leggende dello scudetto del Cagliari, in La Repubblica, 12 aprile 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  20. ^ Paolo Camedda, Speciale Goal.com - Quarant’anni fa il Cagliari di Riva e Scopigno vinceva uno storico Scudetto, riviviamo l'IMPRESA..., in Goal.com, 14 aprile 2010. URL consultato il 21 novembre 2020.
  21. ^ Francesco Caremani, Pierluigi Cera, In difesa (per caso) ma coi piedi buoni (PDF), in L'Unità, 2 agosto 2004. URL consultato il 21 novembre 2020.
  22. ^ Emilio Buttaro, Cagliari, domani 50 anni dallo storico scudetto: il ricordo di Pierluigi Cera, in Il Messaggero, 11 aprile 2020. URL consultato il 21 novembre 2020.
  23. ^ Nando Mura, Addio a Mancin, eroe del Cagliari dello scudetto, in L'Unione Sarda, 12 gennaio 2011. URL consultato il 24 novembre 2020.
  24. ^ Gianni Tacchi, Nastasio 50 anni dopo lo scudetto col Cagliari: «Io, Gigi Riva e i sardi, una vittoria da brividi», in Il Tirreno, 17 aprile 2020. URL consultato il 24 novembre 2020.
  25. ^ Vanni Zagnoli, Il pallone racconta: Eraldo Mancin, in Associazione Italiana Calciatori, 28 novembre 2016. URL consultato il 24 novembre 2020.
  26. ^ (EN) Carlo Garganese, Goal.com's Top 50 English Players: Gerry Hitchens (47), in Goal.com, 30 aprile 2009. URL consultato il 24 novembre 2020.
  27. ^ Fabrizio Calzia, 1001 storie e curiosità sul grande Genoa che dovresti conoscere, Roma, Newton Compton Editori, 2016.
  28. ^ Partita sospesa al 76' per abbandono del campo da parte dell'Arīs Salonicco. L'UEFA omologò il risultato al momento della sospensione della gara come da punteggio finale.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio