Dolomiti: differenze tra le versioni

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La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a [[Londra]], per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di [[Fassa]], [[Gardena]], [[Badia]], la [[val Pusteria]] nonché le Alpi veneziane. Nel 1864 fu pubblicato il volume ''The Dolomite Mountains'', resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, [[John Gilbert]] e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.<ref>''Dolomiti'', Touring Editore, 2014, pag. 37. </ref> <ref>http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/</ref>
La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a [[Londra]], per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di [[Fassa]], [[Gardena]], [[Badia]], la [[val Pusteria]] nonché le Alpi veneziane. Nel 1864 fu pubblicato il volume ''The Dolomite Mountains'', resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, [[John Gilbert]] e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.<ref>''Dolomiti'', Touring Editore, 2014, pag. 37. </ref> <ref>http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/</ref>

La denominazione ''Monti Pallidi'' si rifà ad una leggenda.<ref>http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/leggende/alto_adige/monti_pallidi.php</ref>


== Storia geologica ==
== Storia geologica ==
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* 180-80 milioni di anni fa mari profondi permettono l'accumulo di calcari e [[marne]] in spessi strati,
* 180-80 milioni di anni fa mari profondi permettono l'accumulo di calcari e [[marne]] in spessi strati,
* 20 milioni di anni fa nascono le montagne attraverso la deformazione degli antichi fondali. La placca africana si scontra con quella euroasiatica facendo sollevare le Dolomiti (ad esempio il [[Gruppo del Sella]] che si erge per quasi mille metri sul paesaggio circostante era un'unica grande barriera corallina).<ref>Marco Avanzini, Evelyn Kustatscher, ''La gola del [[Bletterbach]], Storie nella roccia'', pag.64-65, ed. Besucherzentrum Geoparc Bletterbach (Aldino, Bolzano), 2011.</ref>
* 20 milioni di anni fa nascono le montagne attraverso la deformazione degli antichi fondali. La placca africana si scontra con quella euroasiatica facendo sollevare le Dolomiti (ad esempio il [[Gruppo del Sella]] che si erge per quasi mille metri sul paesaggio circostante era un'unica grande barriera corallina).<ref>Marco Avanzini, Evelyn Kustatscher, ''La gola del [[Bletterbach]], Storie nella roccia'', pag.64-65, ed. Besucherzentrum Geoparc Bletterbach (Aldino, Bolzano), 2011.</ref>

Un evidente ed assai interessante esempio di stratificazione geologica delle rocce è presente nel [[canyon]] del [[Bletterbach]] in [[Alto Adige]].


Il paesaggio attuale è spigoloso e ricco di dislivelli. A determinare tale trasformazione sono stati i piegamenti e le rotture delle rocce lungo piani di scorrimento ([[faglie]]), ai cui movimenti corrispondono altrettanti terremoti; episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi; erosioni differenziali legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce.
Il paesaggio attuale è spigoloso e ricco di dislivelli. A determinare tale trasformazione sono stati i piegamenti e le rotture delle rocce lungo piani di scorrimento ([[faglie]]), ai cui movimenti corrispondono altrettanti terremoti; episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi; erosioni differenziali legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce.
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Dai boschi di abete rosso (o [[peccio]]) di certe zone, come quelli della [[val di Fiemme]] o attorno al [[lago di Carezza]], si ricava il legno per le casse armoniche degli strumenti musicali: è l’ ''abete di risonanza''. Il popolo del [[Cadore]], fiero delle sue peccete, volle rappresentare nel suo stemma un abete rosso avvinto da due torri.
Dai boschi di abete rosso (o [[peccio]]) di certe zone, come quelli della [[val di Fiemme]] o attorno al [[lago di Carezza]], si ricava il legno per le casse armoniche degli strumenti musicali: è l’ ''abete di risonanza''. Il popolo del [[Cadore]], fiero delle sue peccete, volle rappresentare nel suo stemma un abete rosso avvinto da due torri.


Innumerevoli sono i tipi di fiori che costituiscono la flora alpina dolomitica, come ad esempio: la [[stella alpina]] alle alte quote, alcuni tipi di [[genziana]], alcuni tipi di sassifraghe ([[Saxifraga]]), il [[giglio martagone]], la [[campanula]] (del Moretti e [[campanula scheuchzeri]]), il [[rododendro]] di montagna e l'[[azalea]] delle Alpi, il [[botton d'oro]], la vitalba alpina, l'[[erica]], la miosòtide, vari tipi di [[orchidea]], la [[viola]], il [[ciclamino]], il [[colchicum]], il [[croco]], l'[[astro alpino]], il [[garofano]] dei ghiacci, la Pulsatilla alpina o [[anemone]] alpino, il [[senecio]], la veronica delle rocce, la [[nigritella]], l'[[arnica]], il [[narciso]], la [[peonia]], la [[dafne]], il [[camedrio alpino]], il papavero alpino, il geranio sanguineo, la pinocchiella delle rupi, il [[leontodon]], il [[raponzolo di roccia]].
Innumerevoli sono i tipi di fiori che costituiscono la flora alpina dolomitica, come ad esempio: la [[stella alpina]] alle alte quote, alcuni tipi di [[genziana]], alcuni tipi di sassifraghe ([[Saxifraga]]), il [[giglio martagone]], la [[campanula]] (del Moretti e [[campanula scheuchzeri]]), il [[rododendro]] di montagna e l'[[azalea]] delle Alpi, il [[botton d'oro]], la vitalba alpina, l'[[erica]], la miosòtide, vari tipi di [[orchidea]], la [[viola]], il [[ciclamino]], il [[colchicum]], il [[croco]], l'[[astro alpino]], il [[garofano]] dei ghiacci, la Pulsatilla alpina o [[anemone]] alpino, il [[senecio]], la veronica delle rocce, la [[nigritella]], l'[[arnica]], il [[narciso]], la [[dafne]], il [[camedrio alpino]], il papavero alpino, il geranio sanguineo, la pinocchiella delle rupi, il [[leontodon]], il [[raponzolo di roccia]].


== Fauna ==
== Fauna ==

Versione delle 18:34, 13 giu 2014

Coordinate: 46°23′N 11°51′E / 46.383333°N 11.85°E46.383333; 11.85
Disambiguazione – Se stai cercando le Dolomiti come sezione alpina, vedi Dolomiti (sezione alpina).
Dolomiti
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleAlpi
Cima più elevataMarmolada (3.343 m s.l.m.)
Massicci principaliDolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo
Dolomiti di Zoldo
Dolomiti di Gardena e di Fassa
Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino
Dolomiti di Brenta
 Bene protetto dall'UNESCO
Dolomiti
 Patrimonio dell'umanità
TipoNaturali
Criterio(vii) (viii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2009
Scheda UNESCO(EN) The Dolomites
(FR) Scheda

«Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?»

Le Dolomiti, anche dette Monti pallidi (in ted. Dolomiten o Bleiche Berge, in lad. Dolomites, in vec. Dołomiti, in fri. Dolomitis, in franc. Les Dolomites, in ingl. The Dolomites), sono un insieme di gruppi montuosi delle Alpi Orientali italiane, comprese tra le province di Belluno (sul cui territorio è situata la maggior parte dei gruppi dolomitici), Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.

Il 26 giugno 2009 il Comitato Esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell'umanità dell'UNESCO, riunita a Siviglia, ha dichiarato le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità.[1][2][3]

Terminologia

Quando si parla di Dolomiti ci si può riferire principalmente a due accezioni del significato:

  • quell'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di roccia dolomitica. Tali gruppi si trovano principalmente all'interno della sezione alpina definita come Dolomiti ma anche in altri gruppi appartenenti ad altre sezioni[4]. Per contro, dei gruppi montuosi inseriti nella sezione Dolomiti hanno poco o per nulla natura dolomitica[5].
  • quella parte delle Alpi definita come sezione Dolomiti che ha limiti geografici ben precisi e continuità territoriale.

La presente voce tratta delle Dolomiti partendo dalla prima definizione. Per la trattazione delle Dolomiti riguardanti la seconda accezione si rimanda alla voce Dolomiti (sezione alpina).

Delimitazione

Normalmente con il termine Dolomiti è solito riferirsi all'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di roccia dolomitica, convenzionalmente delimitati a nord dalla Rienza e dalla Val Pusteria, a ovest dall'Isarco e dall'Adige con la valle omonima, a sud dal fiume Brenta da cui si stacca la Catena del Lagorai al confine con la Val di Fiemme e a est dal Piave e dal Cadore.

L'esistenza delle Dolomiti d'Oltrepiave, situate a est del fiume Piave, nelle province di Belluno, Udine e Pordenone (e anche in parte dell'Austria, in bassa Carinzia), delle Dolomiti di Brenta, collocate nel Trentino occidentale, delle Piccole Dolomiti, fra Trentino e Veneto, e di affioramenti sparsi sulle Alpi (ad esempio la cima del Gran Zebrù nel gruppo Ortles-Cevedale) evidenzia la natura puramente convenzionale di questa delimitazione territoriale.

Le Dolomiti, intese nell'accezione più ristretta, vengono divise in due zone dal corso del torrente Cordevole (il quale scorre in provincia di Belluno ed è il principale affluente del Piave), in Dolomiti Orientali, ovvero ad est del Cordevole e Dolomiti Occidentali ad ovest del Cordevole.

Estensione reale dei massicci dolomitici (incompleta)

L'area dolomitica si estende tra le province di Belluno, sul cui territorio è situata la maggior parte dei gruppi dolomitici, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.

Comunemente si indica la Marmolada come la cima più alta delle Dolomiti, con i suoi 3.343 m s.l.m., ma è da notare come questa formazione non sia affatto costituita da dolomia, bensì in prevalenza da calcari bianchi molto compatti derivati da scogliere coralline, con inserti di materiale vulcanico: quindi a rigore la Marmolada non farebbe parte del gruppo.

Origine del nome

Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore dolomia, costituita principalmente dal minerale dolomite (MgCa(CO3)2) ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio. Questa composizione chimica delle rocce dà origine al fenomeno dell'enrosadira.

La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a Londra, per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di Fassa, Gardena, Badia, la val Pusteria nonché le Alpi veneziane. Nel 1864 fu pubblicato il volume The Dolomite Mountains, resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, John Gilbert e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.[6] [7]

La denominazione Monti Pallidi si rifà ad una leggenda.[8]

Storia geologica

La genesi di questo tipo di roccia carbonatica inizia attraverso accumuli di conchiglie, coralli e alghe calcaree e in ambiente marino e tropicale (simile all'attuale barriera corallina delle Bahamas, e dell'Australia orientale), i quali ebbero luogo nel Triassico, circa 250 milioni di anni fa, in zone con latitudine e longitudine molto diverse dall'attuale locazione delle Dolomiti, dove esistevano mari caldi e poco profondi. Sul fondo di questi mari si accumularono centinaia di metri di sedimento che, sotto il loro stesso peso e perdendo i fluidi interni, si trasformarono in roccia. Successivamente, lo scontro tra la placca europea e la placca africana (orogenesi alpina) fece emergere queste rocce innalzandole oltre 3000 m sopra il livello del mare.

Sintetizzando, la storia orogenetica dolomitica è la seguente:

  • 270-235 milioni di anni fa rocce sedimentarie si accumulano in terra e in mare. Si formano atolli e barriere coralline, spesso sconvolti da eruzioni vulcaniche;
  • 235-180 milioni di anni fa, calcari e dolomie si accumulano sul fondo di lagune piatte e costiere;
  • 180-80 milioni di anni fa mari profondi permettono l'accumulo di calcari e marne in spessi strati,
  • 20 milioni di anni fa nascono le montagne attraverso la deformazione degli antichi fondali. La placca africana si scontra con quella euroasiatica facendo sollevare le Dolomiti (ad esempio il Gruppo del Sella che si erge per quasi mille metri sul paesaggio circostante era un'unica grande barriera corallina).[9]

Un evidente ed assai interessante esempio di stratificazione geologica delle rocce è presente nel canyon del Bletterbach in Alto Adige.

Il paesaggio attuale è spigoloso e ricco di dislivelli. A determinare tale trasformazione sono stati i piegamenti e le rotture delle rocce lungo piani di scorrimento (faglie), ai cui movimenti corrispondono altrettanti terremoti; episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi; erosioni differenziali legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce.

L'innalzamento delle rocce dolomitiche è tuttora in corso. Oggi le Dolomiti mostrano il biancore dei carbonati di scogliera corallina, l'acutezza di rocce coinvolte in orogenesi recenti, le incisioni di potenti agenti esogeni (ghiacciai, vento, pioggia, freddo-caldo).

Nel futuro geologico, le Dolomiti continueranno a crescere inglobando nuovi settori di rocce sospinte dallo scontro tra le placche europea e africana (analogamente a quanto succede per la catena himalayana); la scomparsa di questa spinta determinerà il prevalere degli agenti esogeni tendenti ad appianare e addolcire il paesaggio montano (come è successo negli Urali).

Vegetazione

Fino a 1800 m (versanti nord) o 2.200 m (versanti soleggiati) la vegetazione è formata principalmente da boschi di conifere (abete rosso, abete bianco e pino silvestre), mentre nelle alte quote da boschi di larice, cirmolo e cespuglieti di mughi. Il “pino mugo” legnoso, resistente a tutte le bufere, trattiene le nevi, protegge dalle valanghe, e fornisce una sostanza medicamentosa detta “olio di mugo”. Un altro nome del pino mugo è barancio (presso San Candido si trova il gruppo dolomitico della Rocca dei Baranci).

Sono presenti anche diversi pascoli in alta quota, come ad esempio l'Alpe di Siusi o gli Altipiani Ampezzani.

Dai boschi di abete rosso (o peccio) di certe zone, come quelli della val di Fiemme o attorno al lago di Carezza, si ricava il legno per le casse armoniche degli strumenti musicali: è l’ abete di risonanza. Il popolo del Cadore, fiero delle sue peccete, volle rappresentare nel suo stemma un abete rosso avvinto da due torri.

Innumerevoli sono i tipi di fiori che costituiscono la flora alpina dolomitica, come ad esempio: la stella alpina alle alte quote, alcuni tipi di genziana, alcuni tipi di sassifraghe (Saxifraga), il giglio martagone, la campanula (del Moretti e campanula scheuchzeri), il rododendro di montagna e l'azalea delle Alpi, il botton d'oro, la vitalba alpina, l'erica, la miosòtide, vari tipi di orchidea, la viola, il ciclamino, il colchicum, il croco, l'astro alpino, il garofano dei ghiacci, la Pulsatilla alpina o anemone alpino, il senecio, la veronica delle rocce, la nigritella, l'arnica, il narciso, la dafne, il camedrio alpino, il papavero alpino, il geranio sanguineo, la pinocchiella delle rupi, il leontodon, il raponzolo di roccia.

Fauna

Nelle Dolomiti vivono numerose specie di mammiferi e roditori: il capriolo, il cervo, il camoscio, lo stambecco, il cinghiale, la marmotta, lo scoiattolo, il tasso, la donnola, la faina, la puzzola, la volpe, la lepre, il ghiro, il riccio. In alcune zone vivono l'orso bruno, la lince e il lupo. Tra gli uccelli si ricordano: l' aquila reale, il falco pellegrino, l'astore, la poiana, il gheppio, il corvo, il gallo forcello, la civetta, il barbagianni, l' urogallo, il picchio, l'upupa, lo sparviere, il fagiano di monte, il francolino di monte, il gufo, la pernice, il merlo, il gracchio alpino, la ghiandaia, l'allocco, la coturnice, il tordo, il pettirosso. Tra gli anfibi vivono la rana, il rospo, il tritone alpestre, la salamandra. Tra i rettili vi sono la vipera e bisce d'acqua.

Tutela

Numerosi parchi naturali proteggono questa particolare natura e vari comitati ad hoc si sono impegnati nel proporre le Dolomiti come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, tentativo coronato da successo il 26 giugno 2009, quando a Siviglia i ventuno componenti del World Heritage Committee hanno deciso all'unanimità di includere le Dolomiti nell'elenco dei patrimoni naturali.[10][11][12] La candidatura era stata inizialmente avanzata nel 2004 dal Ministero dei Beni Culturali ma era stata bocciata dall'UNESCO nel maggio 2006. Successivamente il gruppo di lavoro UNESCO del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo, ha ripresentato i due dossier di candidatura, avviando, contestualmente, un intenso negoziato con i 165 paesi membri della Convenzione e i 37 paesi membri del Comitato. A conclusione del negoziato, durato due anni e mezzo, l'Autorità indipendente di valutazione delle candidature naturalistiche, l'IUCN, ha espresso parere favorevole avverso la candidatura. Da ultimo, a Siviglia, nel giugno 2009, la squadra coordinata dal prof. Petrillo ha condotto gli ultimi finali negoziati ottenendo il riconoscimento dell'UNESCO che "certifica" l'unicità, nel mondo, delle Dolomiti.

Turismo

Alcune fra le località di villeggiatura più conosciute presenti nelle vallate dolomitiche sono: Cortina d'Ampezzo nella Conca Ampezzana, Auronzo di Cadore-Misurina in Val d'Ansiei, Rocca Pietore-Marmolada nella Val Pettorina, Selva e Ortisei in Val Gardena, Dobbiaco e Sesto in Val Pusteria, Castelrotto ai piedi dell'Alpe di Siusi, Canazei e Moena nella Val di Fassa, Falcade in Valle del Biois, San Martino di Castrozza nel Primiero, Arabba nella Valle di Livinallongo, Corvara, La Villa, San Cassiano, Badia in Val Badia, Madonna di Campiglio in Val Rendena e Forni di Sopra in Friuli Venezia Giulia.

Un altro tipo di turismo è rappresentato dai luoghi legati ai combattimenti della Fronte Italiano della Prima Guerra Mondiale: tra questi ricordiamo il Pasubio (Strada delle 52 gallerie e Dente Italiano).


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Panoramica sul Gruppo delle Dolomiti di Brenta.


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Panoramica dalla cresta ovest della Marmolada. All'orizzonte, a destra e sinistra di Punta Penia, le Pale di San Martino, il Latemar, il Catinaccio, il Sassolungo, il Sella e le Dolomiti Ampezzane


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Una veduta dell'alba sulle principali cime delle Dolomiti occidentali, dal monte Pascolo: il Sass de Putia, il gruppo Puez-Odle, il massiccio del Sella, il Sassolungo ed il Sassopiatto, la Marmolada, l'Alpe di Siusi ed il Catinaccio.

Gruppi

Il Gruppo del Focobon visto dalla forcella della Stia
Tramonto su Cima della Vezzana e Cimon della Pala
Gruppo del Sella visto dalla Val Gardena
La croce sulla vetta del Sassopiatto
Il Catinaccio/Rosengarten
Dolomiti di Brenta-Madonna di Campiglio

Un elenco dei gruppi dolomitici può essere il seguente[13], tra parentesi sono riportate le province di appartenenza:

Le vette più alte

Le principali vette delle Dolomiti che superano i tremila metri sono (lista incompleta):

Monte Altezza sottosezione supergruppo Provincia di appartenenza
Marmolada (Punta Penia) 3.343 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento -   Belluno
Marmolada (Punta Rocca) 3.309 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Belluno -   Trento
Antelao 3.264 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Cadorine   Belluno
Tofana di Mezzo 3.245 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Tofana di Dentro 3.238 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Marmolada (Punta Ombretta) 3.230 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento -   Belluno
Tofana di Rozes 3.225 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Cristallo 3.221 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Monte Civetta 3.220 Dolomiti di Zoldo Dolomiti Settentrionali di Zoldo   Belluno
Marmolada (Punta Serauta) 3.218 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Belluno
Marmolada (Gran Vernel) 3.210 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento
Punta Sorapiss 3.205 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Vezzana 3.192 Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino Gruppo Pale di San Martino-Feruc   Belluno -   Trento
Cimon della Pala 3.184 Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino Gruppo Pale di San Martino-Feruc   Trento
Sassolungo 3.181 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano
Antelao (Punta Menini) 3.177 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Cadorine   Belluno
Cima Tosa 3.173 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Pelmo 3.169 Dolomiti di Zoldo Dolomiti Settentrionali di Zoldo   Belluno
Antelao (Punta Chiggiato) 3.163 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Cadorine   Belluno
Croda Marcora 3.154 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Punta dei Tre Scarperi 3.152 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Sesto   Bolzano
Piz Pòpena 3.152 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Piz Boè 3.152 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Belluno -   Trento -   Bolzano
Cima Brenta 3.150 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Croda Rossa d'Ampezzo 3.146 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Braies   Belluno -   Bolzano
Antelao (Cima Fanton) 3.142 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Cadorine   Belluno
Cima dei Bureloni 3.130 Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino Gruppo Pale di San Martino-Feruc   Belluno -   Trento
Punta Grohmann 3.126 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano -   Trento
Crozzon di Brenta 3.118 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Cima Vallesinella 3.114 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Cima d'Ambiez 3.102 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Marmolada (Piccolo Vernel) 3.098 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento
Croda dei Toni 3.094 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Sesto   Belluno -   Bolzano
Cima Undici 3.092 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Sesto   Belluno -   Bolzano
Spallone del Sassolungo 3.081 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano
Cima Cunturines 3.064 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Orientali di Badia   Bolzano
Marmolada (Sasso Vernale) 3.058 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento -   Belluno
Cima del Focobon 3.054 Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino Gruppo Pale di San Martino-Feruc   Belluno
Monte Popera 3.046 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Sesto   Belluno -   Bolzano
Marmolada (Pizzo Serauta) 3.035 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Belluno
Cima Mandron 3.033 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Marmolada (Punta Comates) 3.029 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento
Cima Dieci 3.026 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Orientali di Badia   Bolzano
Sass Rigais 3.025 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano
Furchetta 3.025 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano
Marmolada (Cima Ombretta) 3.011 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento -   Belluno
Sasso di Valfredda 3.009 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Trento -   Belluno
Torre di Brenta 3.008 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Gruppo del Sorapiss (Tre Sorelle) 3.005 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane   Belluno
Catinaccio d'Antermoia 3.004 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Fassa   Bolzano
Cima di Campido 3.001 Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino Gruppo Pale di San Martino-Feruc   Belluno
Le Mesules 3.000 Dolomiti di Gardena e di Fassa Dolomiti di Gardena   Bolzano
Cima Grande di Lavaredo 2.999 Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo Dolomiti di Sesto   Belluno -   Bolzano
Spallone del Massodi 2.999 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento
Cima Falkner 2.999 Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta   Trento

Cime

Le cime principali sono le seguenti (non in ordine di altezza):

Ghiacciaio della Marmolada
Scalatori sulla Via Ferrata per il Piz de Léch
Veduta del gruppo dello Schiara
Monte Civetta
Monte Antelao

Passi rotabili

Nome Altitudine (m) Località collegate Provincia di appartenenza
Passo Sella 2240 Val Gardena - Canazei   Bolzano  Trento
Passo Pordoi 2239 Canazei – Livinallongo del Col di Lana   Belluno  Trento
Passo Valparola 2199 Cortina, Agordino – Val Badia   Belluno  Bolzano
Passo Campolongo 1875 Livinallongo del Col di Lana – Val Badia   Belluno  Bolzano
Passo Gardena 2137 Val Gardena – Val Badia   Bolzano
Passo Falzarego 2117 Livinallongo del Col di Lana – Cortina   Belluno
Passo Giau 2233 Selva di Cadore – Cortina   Belluno
Passo Staulanza 1773 Selva di Cadore – Zoldo   Belluno
Passo Cibiana 1530 Cadore – Zoldo   Belluno
Passo Fedaia 2046 Rocca Pietore – Canazei   Belluno  Trento
Passo Valles 2032 Falcade – Paneveggio   Belluno  Trento
Passo delle Erbe 2003 Val di Funes – Val Badia   Bolzano
Passo Rolle 1984 Predazzo – San Martino di Castrozza e Primiero   Trento
Passo Campo Carlo Magno 1681 Madonna di Campiglio - Val Rendena   Trento
Passo di San Pellegrino 1918 Falcade – Moena   Belluno  Trento
Passo Tre Croci 1808 Cortina – Auronzo di Cadore   Belluno
Passo di Costalunga 1753 Nova Levante – Vigo di Fassa   Bolzano  Trento
Passo di Monte Croce di Comelico 1638 Comelico – San Candido/Innichen   Belluno  Bolzano
Passo Duran 1601 Agordo – Zoldo   Belluno
Passo Cimabanche 1529 Cortina d'Ampezzo – Dobbiaco/Toblach   Belluno  Bolzano
Passo Cereda 1372 Primiero – Agordo   Belluno  Trento

Passi e forcelle

Nome Tipologia Altitudine (m)
Passo d'Ombretta (Val di San Nicolò - Val d'Ombretta) sentiero 2738
Passo della Sentinella (Val Popera - Val Fiscalina) sentiero 2717
Forcella del Sasso Lungo (Val Gardena - Campitello) sentiero 2683
Tschagerjoch (Lago di Carezza - Valle Vajolet) sentiero 2644
Forcella Jou de la Tana (Cadore - Val d'Ansiei) sentiero 2644
Grasleiten Pass (Valle Vajolet - Valle Grasleiten) sentiero 2597
Passo di Pravitale (Altopiano di Rosetta - Val Pradidali) sentiero 2580
Passo delle Comelle (Altopiano di Rosetta - Val Gares) sentiero 2579
Passo Rosetta (San Martino di Castrozza - Altopiano di Rosetta) sentiero 2573
Passo Vajolet (Tiers - Valle Vajolet) sentiero 2549
Passo di Canali (Primiero - Agordino) sentiero 2497
Passo dell'Alpe di Tierser (Campitello - Tiers) sentiero 2455
Forcella Lavaredo (Val Lavaredo - Val Fiscalina) sentiero 2454
Passo di Ball (San Martino di Castrozza - Val Pradidali) sentiero 2450
Forcella di Giralba (Sesto - Auronzo di Cadore) sentiero 2436
Forcella Giau (Mondeval - Val Costeana) sentiero 2360
Col dei Bos (Valle del Falzarego - Valle Travernanzes) sentiero 2313
Forcella Grande (San Vito di Cadore - Auronzo di Cadore) sentiero 2262
Passo Tre Sassi (Cortina - San Cassiano) sentiero 2199
Mahlknechtjoch (Alta Val Duron - Alpe di Siusi) sentiero 2168
Forcella de la Ciavazoles (Cibiana di Cadore - Zoldo) sentiero 1994
Forcella Forada (Selva di Cadore - San Vito di Cadore) strada 1975
Forcella d'Alleghe (Alleghe - Valle di Zoldo) sentiero 1820

Valli

Le principali vallate dolomitiche sono:

Laghi

Parchi naturali

Dolomiti nei media

Nelle Dolomiti hanno girato alcune scene di vari film, tra cui: Dracula – di Roman Polanski (1967), L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci (1987), James Bond con Roger Moore (1981), Cliffhanger con Silvester Stallone (1993), The Italian Job (film 2003) di F. Gary Gray (2003), la serie tv Un passo dal cielo con Terence Hill (2010).

Galleria fotografica

Bibliografia

  • (DE) Maria M. Gordon Ogilvie, Das Grödener-, Fassa- und Enneberggebiet in den Südtiroler Dolomiten. Geologische Beschreibung mit besonderer Berücksichtigung der Überschiebungserscheinungen, 2 voll. (Abhandlungen der geologischen Bundesanstalt, XXIV,1-2), Vienna, Geologische Bundesanstalt, 1927.
  • Bosellini A., 1996. Geologia delle Dolomiti. Bolzano: Casa editrice Athesia. 191 pp.
  • Claudio Cima, Scopriamo insieme i parchi delle Dolomiti, Ist. Geografico De Agostini, 1994.
  • Claudio Cima, I laghi delle Dolomiti, Edizioni Mediterranee, 1996.
  • Leonardi P. et al., 1967. Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave. Rovereto: Manfrini Editore. 1019 pp.
  • Franco de Battaglia e Luciano Marisaldi, Enciclopedia delle Dolomiti, Bologna, Zanichelli, 2000. ISBN 978-88-08-09125-3
  • Petrillo P.L., Le Dolomiti patrimonio dell'Umanità, http://www.rivistasitiunesco.it/articolo.php?id_articolo=92 in Rivista Siti UNESCO
  • Provincia di Belluno, Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige Autonome Provinz Bozen-Südtirol, Provincia di Pordenone, Provincia Autonoma di Trento, Provincia di Udine, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 2008. Nomination of the Dolomites for inscription on the World Natural Heritage List UNESCO. Nomination Document. 363 pp. http://fondazionedolomitiunesco.org/documentazione-2/01_DOLOMITES_nomination_document_jan2008_1236608233_1294933181.pdf
  • Reinhold Messner e Jakob Tappeiner, Dolomiti: le più belle montagne della terra, Lana, Tappeiner, 2002. ISBN 88-7073-317-3
  • Reinhold Messner, Ursula Demeter, Georg Tappeiner, Dolomiti: patrimonio dell'umanità, Bolzano, Tappeiner, 2010. ISBN 978-88-7073-561-1

Voci correlate

Altri progetti

Note

  1. ^ Le dolomiti Patrimonio dell'Umanità
  2. ^ (EN) The Dolomites-UNESCO World Heritage, su whc.unesco.org. URL consultato il 27 settembre 2010.
  3. ^ Non tutti i gruppi dolomitici sono siti protetti dall'UNESCO. Non lo sono ad esempio il Gruppo del Sella e il Gruppo del Sassolungo.
  4. ^ Le Dolomiti di Brenta appartengono alle Alpi Retiche meridionali; le Dolomiti Friulane, le Dolomiti di Lienz e le Dolomiti di Comelico-Dolomiti Carniche appartengono alle Alpi Carniche e della Gail; le Piccole Dolomiti appartengono alle Prealpi Venete.
  5. ^ La Marmolada, considerata come la vetta più alta delle Dolomiti, è composta principalmente di calcari. Le cosiddette Dolomiti di Fiemme sono per nulla composte di dolomia.
  6. ^ Dolomiti, Touring Editore, 2014, pag. 37.
  7. ^ http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/
  8. ^ http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/leggende/alto_adige/monti_pallidi.php
  9. ^ Marco Avanzini, Evelyn Kustatscher, La gola del Bletterbach, Storie nella roccia, pag.64-65, ed. Besucherzentrum Geoparc Bletterbach (Aldino, Bolzano), 2011.
  10. ^ Dolomiti patrimonio dell'umanità dall'Unesco il riconoscimento - ambiente - Repubblica.it
  11. ^ Fonte: Corriere della Sera. Fonte: UNESCO.
  12. ^ Dolomiti Unesco - Patrimonio dell'umanità
  13. ^ Per quanto riguarda la suddivisione delle Dolomiti proposta dalla Partizione delle Alpi e dalla SOIUSA si veda la voce Dolomiti (sezione alpina).

Collegamenti esterni