Sasso di Bosconero

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Sasso di Bosconero
Il gruppo di Bosconero innevato visto da Forno di Zoldo.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Belluno
Altezza2 468 m s.l.m.
Prominenza938 m
CatenaAlpi
Coordinate46°20′15″N 12°16′03″E / 46.3375°N 12.2675°E46.3375; 12.2675
Data prima ascensione19 settembre 1878
Autore/i prima ascensioneS. Siorpaes, C. Tomè, G. Merzbacher
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Sasso di Bosconero
Sasso di Bosconero
Mappa di localizzazione: Alpi
Sasso di Bosconero
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneDolomiti
SottosezioneDolomiti di Zoldo
SupergruppoDolomiti Settentrionali di Zoldo
GruppoGruppo del Bosconero
SottogruppoGruppo Bosconero-Rocchette
CodiceII/C-31.II-A.2.b

Il Sasso di Bosconero è una montagna delle Dolomiti alta 2.468 m. s.l.m., la cima più alta del Gruppo del Bosconero, a sua volta delimitato dalla bassa Val Zoldana, dalle valli del Cervegana e del torrente Rite (Passo Cibiana) e dalla valle del Piave (tra Ospitale di Cadore e Longarone).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un gruppo molto articolato, di forma quasi triangolare, i cui vertici sono costituiti dal Bosconero vero e proprio a sud, dal Castelaz e dallo Spiz di San Piero a ovest e dal Sassolungo di Cibiana a nord-est. Le cime maggiori (Sforniòi di Mezzo, Sasso di Bosconero, Sasso di Toanella) superano i 2.300-2.400 m. s.l.m.

Dal punto di vista geologico, è composto da rocce formate da dolomia con marne e calcari di diverse colorazioni, talora molto evidenti. Alla sua base sorge il rifugio alpino "Bosconero" (seguire dal lago di Pontesei il sentiero 490 - 1,45/2 h - circa 650 m di dislivello). La vetta fu conquistata il 19 settembre 1878 da Santo Siorpaes, C. Tomè e G. Merzbacher.

Molto remunerativa è la via dell'Antespigolo aperta da Leonardo Pretto e Bianco De Pellegrini nel 1964 che sale il primo grande contrafforte del versante ovest del Sasso con difficoltà di IV e IV+ UIAA per un'altezza di 600 m. È l'itinerario alpinistico più ripetuto delle pareti del Sasso. Altre vie salgono per il versante settentrionale e lo spigolo nord ovest, rispettivamente la Pomarici-Costantini (1967) e la Angelini-Sperti (1924).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Bonetti, Paolo Lazzarin, La val di Zoldo. Itinerari escursionistici, Verona, Cierre Edizioni, 1997, p.14.
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