Croda Rossa d'Ampezzo

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Croda Rossa d'Ampezzo
Hohe Gaisl
La Croda Rossa vista dal Passo Cimabanche
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
  Veneto
Provincia  Bolzano
  Belluno
Altezza3 146 m s.l.m.
Prominenza1 133 m
Isolamento7,46 km
CatenaAlpi
Coordinate46°38′23.1″N 12°08′19.29″E / 46.639749°N 12.138691°E46.639749; 12.138691
Altri nomi e significatited.: Hohe Gaisl
lad.: Crep Checio
Data prima ascensione20/06/1870
Autore/i prima ascensioneWhitwell, Lauener e Santo Siorpaes
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Croda Rossa d'Ampezzo Hohe Gaisl
Croda Rossa d'Ampezzo
Hohe Gaisl
Mappa di localizzazione: Alpi
Croda Rossa d'Ampezzo
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneDolomiti
SottosezioneDolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo
SupergruppoDolomiti di Braies
GruppoGruppo della Croda Rossa d'Ampezzo
SottogruppoSottogruppo della Croda d'Ampezzo
CodiceII/C-31.I-B.9.a

Croda Rossa d'Ampezzo (Hohe Gaisl in tedesco, Croda Rosa o Crep Checio in ladino) è un gruppo montuoso situato nel Parco Naturale delle Dolomiti di Ampezzo (Provincia di Belluno) e nel Parco naturale Fanes - Sennes - Braies (Provincia di Bolzano).[1]. L'omonima cima, la più elevata (3.146 m) del gruppo, è localizzata in una zona di elevato valore naturalistico e ambientale e si tratta una delle Cime più importanti del territorio di Cortina d'Ampezzo.

Il gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Croda Rossa dal Picco di Vallandro

Il gruppo di queste cime (all'interno del supergruppo delle Dolomiti di Braies) è molto vasto e ha dei confini geografici abbastanza ampi, infatti è limitato dalla val Bóite, la val Badia e la val di Braies. Il gruppo ha una cima che sovrasta nettamente tutte le altre: la Croda Rossa, una cima dai molteplici colori, tra i quali padroneggia il rosso.

La Croda Rossa è il massiccio più interno delle Dolomiti d’Ampezzo, con clima spiccatamente continentale ed estesa presenza dei larici-cembreti al limite superiore del bosco; di notevole valore sono i pini cembri secolari di Lerosa, nonché la presenza di rarissime specie boreali quali la Carex chordorrhiza e Hierochloe odorata, di presenza unica nelle Dolomiti.[2]

Vette[modifica | modifica wikitesto]

  • Sottogruppo della Croda d'Ampezzo (9.a)
  • Sottogruppo del Signore (9.b)
Vista dell'Occhio di Dio, una particolare conformazione della cima.

Conformazione rocciosa[modifica | modifica wikitesto]

La Croda Rossa, dalla val di Landro

Tutto il gruppo è principalmente costituito da dolomia principale, ma deve il suo colore, ovvero il suo nome alla presenza di calcari giurassici e marne cretacee.[3]

Prima conquista[modifica | modifica wikitesto]

La conquista della vetta più alta ebbe luogo il 20 giugno 1870 ad opera di Whitwell, accompagnato dalle guide Siorpaes e Christian Lauener, risalendo il canalone ovest. Nel 1865 sfortunatamente era fallito invece, ad un passo dalla cima, il tentativo di Grohmann di conquistare con due guide la vetta lungo la parete nord-ovest. Più difficilmente verificabile è invece la presunta conquista della vetta nel lontano 1794 da parte del barone Franz von Wulfen.[3]

Salita alla cima[modifica | modifica wikitesto]

La cima è raggiungibile, non facilmente, dalla località Ponticello, in Val di Braies.

La salita alla cima non è delle più semplici; esistono in effetti solo due vie, dette normali, ma che sono alquanto difficili, e rese ancor più impegnative dal fatto che la roccia è "marcia", ovvero molto friabile.

  • A ovest esiste la Via Grohmann (oggi poco frequentata)
  • A nord-est l'altra, la Via Innerkofler, più impegnativa e accessibile da Prato Piazza.

In passato se si necessitava di un punto d'appoggio, si poteva utilizzare il bivacco Pia Helbig Dall'Oglio, gestito dalla sezione del CAI di Cortina d'Ampezzo, a 2.253 m s.l.m., nella Val Montejela (ovvero lungo il versante sud-ovest).[3] Il bivacco Dall'Oglio è stato demolito e dall'estate 2013 non esiste più.

Anello attorno alla Croda Rossa[modifica | modifica wikitesto]

Esiste tuttavia la possibilità di effettuare un giro (di 10 ore) attorno alla montagna. Partendo dal passo Cimabanche (1.530 m), dopo 1,5 ore circa si arriva alla forcella Lerosa (2.020 m) dove sono visibili dei resti della guerra. Da qui dopo altre 4 ore, si procede verso la forcella Cocodain (2.332 m), giungendo infine dopo altre 3 ore a Prato Piazza (1.991 m). Qui è possibile poi scendere nuovamente al passo Cimabanche attraverso la valle dei Canopi.[3]

Frane[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 agosto 2016, una massa di roccia con un fronte di 200 metri e uno spessore di 30 metri, per un volume di circa 500.000-700.000 metri cubi, è crollata dalla Piccola Croda Rossa (2859 m); ciò era già stato segnalato essendo stati chiusi i sentieri numeri 3 e 4 per la traversata da malga Stolla alla malga Rossalm. La polvere sollevata dalla frana ha causato anche la momentanea chiusura della strada per Prato Piazza.[4][5]

Leggende[modifica | modifica wikitesto]

Presso la Croda Rossa abitava la "Principessa delle marmotte".

«In una grotta sotto la Croda Rossa d’Ampezzo abitava una vecchia Anguana. Era sempre da sola, solo le marmotte che vivevano lassù le facevano compagnia….»

Se si fa riferimento alla leggenda dei Fanes, la Croda Rossa è una cima sacra, alla cui base sorge la fondatrice del regno: Moltina. Se si considera tutta la leggenda però, la cima non viene poi più citata, in quanto la saga procede nella zona delle Cunturines.[3]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Dalla località Prato Piazza è possibile osservare una particolare conformazione rocciosa, nota come l'Occhio di Dio, ovvero un buco di notevoli dimensioni, scavato nella roccia. In Valle d'Ampezzo il buco è noto come Busc de ra Costa del Pin.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Beltrame Paolo, Croda Rossa d'Ampezzo - 101% vera montagna. Edizione Beltrame, 2008, ISBN 88-95607-03-1 

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]