Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino
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Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino | |
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La Vezzana (a sinistra) ed il Cimon della Pala (a destra) | |
Continente | Europa |
Stati | Italia |
Catena principale | Dolomiti (nelle Alpi) |
Cima più elevata | Vezzana (3 192 m s.l.m.) |
Le Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino (dette anche Dolomiti Centro-meridionali) sono una sottosezione[1] delle Dolomiti. La vetta più alta è la Vezzana che raggiunge i 3.192 m s.l.m..
Si trovano per la maggior parte in Provincia di Belluno (Regione Veneto) ed, in parte, in Trentino-Alto Adige.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la SOIUSA le Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino sono una sottosezione alpina con la seguente classificazione:
- Grande parte = Alpi Orientali
- Grande settore = Alpi Sud-orientali
- Sezione = Dolomiti
- Sottosezione = Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino
- Codice = II/C-31.IV
Delimitazioni
[modifica | modifica wikitesto]Confinano:
- a nord con le Dolomiti di Gardena e di Fassa (nella stessa sezione alpina) e separate dal Passo Valles;
- ad est con le Dolomiti di Zoldo (nella stessa sezione alpina) e separate dal corso del fiume Cordevole;
- a sud con le Prealpi Bellunesi (nelle Prealpi Venete) e separate dalla Sella di Arten;
- ad ovest con le Dolomiti di Fiemme (nella stessa sezione alpina) e separate dal Passo Rolle e dal corso del fiume Cismon.
Ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Passo Rolle, Passo Valles, torrente Biois, fiume Cordevole, fiume Piave, Feltre, Sella di Arten, fiume Cismon, Passo Rolle.
Suddivisione
[modifica | modifica wikitesto]Si suddividono in due supergruppi, cinque gruppi e trentatré sottogruppi[2]:
- Gruppo Pale di San Martino-Feruc (A)
- Gruppo delle Pale di San Martino (A.1)
- Sottogruppo del Mulaz (A.1.a)
- Sottogruppo del Focobon (A.1.b)
- Sottogruppo del Cimon della Stia (A.1.c)
- Sottogruppo dei Bureloni (A.1.d)
- Sottogruppo della Vezzana (A.1.e)
- Sottogruppo del Cimon della Pala (A.1.f)
- Sottogruppo della Rosetta (A.1.g)
- Sottogruppo della Pala di San Martino (A.1.h)
- Sottogruppo della Val di Roda (A.1.i)
- Sottogruppo del Sass Maor (A.1.j)
- Sottogruppo della Fradusta (A.1.k)
- Sottogruppo della Cima Canali (A.1.l)
- Altopiano delle Pale di San Martino (A.1.m)
- Sottogruppo di Pape (A.1.n)
- Sottogruppo delle Pale di San Lucano (A.1.o)
- Sottogruppo del Marmor (A.1.p)
- Sottogruppo della Val Canali (A.1.q)
- Sottogruppo della Croda Grande (A.1.r)
- Sottogruppo dei Lastei d'Agner (A.1.s)
- Sottogruppo dell'Agner (A.1.t)
- Gruppo dei Feruc (A.2)
- Sottogruppo del Pizzon (A.2.a)
- Nodo del Pizzon (A.2.a/a)
- Nodo del Piz de Mez (A.2.a/b)
- Sottogruppo dei Monti del Sole (A.2.b)
- Nodo del Feruc (A.2.b/a)
- Nodo dello Stornade (A.2.b/b)
- Nodo del Monte Alto (A.2.b/c)
- Sottogruppo del Pizzon (A.2.a)
- Gruppo delle Pale di San Martino (A.1)
- Alpi Feltrine[3] (B)
- Gruppo del Cimonega (B.3)
- Creste delle Pale del Palughet (B.3.a)
- Nodo del Piz di Sagron (B.3.b)
- Massiccio del Sass da Mur (B.3.c)
- Gruppo del Pizzocco (B.4)
- Nodo del Brandol (B.4.a)
- Nodo del Monte Agnellezze (B.4.b)
- Nodo del Pizzocco (B.4.c)
- Nodo del Monte Tre Pietre (B.4.d)
- Gruppo delle Vette Feltrine (B.5)
- Cresta Principale delle Vette di Feltre (B.5.a)
- Cresta del Monte San Mauro (B.5.b)
- Cresta del Dosso Perazzo (B.5.c)
- Cresta del Monte Avena (B.5.d)
- Gruppo del Cimonega (B.3)
Vette principali
[modifica | modifica wikitesto]- Vezzana - 3.192 m
- Cimon della Pala - 3.184 m
- Cima dei Bureloni - 3.130 m
- Cima del Focobon - 3.054 m
- Fradusta - 2.939 m
- Sass de Mura - 2.547 m
- Monte Pavione - 2.334 m
- Pizzocco - 2.187 m
- Cima Palughet - 1.950 m
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In accordo con le definizioni della SOIUSA.
- ^ Tra parentesi sono riportati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi. Si tenga presente che talvolta i sottogruppi sono ulteriormente suddivisi in settori di sottogruppo e quindi è stata aggiunta una lettera nel codice.
- ^ Il supergruppo viene anche detto Gruppo Pizzocco-Cimonega-Vette.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.