Comelico

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Comelico
(IT) Comelico
(LLD) Cumélgu o Comélgo
Vista di Comelico Superiore (Padola)
StatiBandiera dell'Italia Italia
RegioniBandiera del Veneto Veneto (BL)
TerritorioValle del Piave tra Friuli, Austria, Tirolo e Centro Cadore
CapoluogoSanto Stefano di Cadore
Superficie280 km²
Abitanti6 879 (31-8-2021)
Lingueitaliano (ufficiale); in uso il ladino

Il Comelico (o Val Comelico - Cumélgu[1], Comélgu o Comélgo[2] in ladino) è un territorio in provincia di Belluno (Veneto), al confine con l'Austria a nord, coincidente a larghe linee con i territori dei comuni di Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore, Danta di Cadore, Comelico Superiore e San Nicolò di Comelico . Le principali risorse del territorio sono il turismo (invernale, estivo e termale) e l'industria del legno e vi si parla una delle varianti del cadorino[3], che si distingue dalle altre per una cadenza più chiusa e per minori influssi veneti.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Comune Popolazione[4] Frazioni
Santo Stefano di Cadore (Sa Stefi) 2 410 Campolongo (Cianplòngo), Casada (Ciadàda), Costalissoio (Costlisëgn), Santo Stefano di Cadore (Sa Stefi)
Comelico Superiore (Cumelgu d Sora) 2 080 Candide (Ciandidi), Casamazzagno (S-ciamazégn), Dosoledo (Dudlè), Padola (Padla)
San Nicolò di Comelico (San Colò) 381 Costa (Costa), San Nicolò di Comelico (San Colò)
Danta di Cadore (Danta) 444 Danta di Cadore (Danta)
San Pietro di Cadore (San Pieru) 1 564 Costalta (Costauta), Mare (Maare), Presenaio (Parnei), Valle (Val) San Pietro di Cadore (San Pieru)

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo, che compare nei documenti a partire dal 1186, potrebbe derivare dal latino communicare nel senso di "luogo di comunicazione" (attraverso il passo di Monte Croce che porta in val Pusteria). Meno convincente l'ipotesi di Dante Olivieri, che lo ritiene un prediale derivato da *Comellus[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Padola
Lago di Sant'Anna
Piste da sci a Padola
Val Visdende

In Comelico sono documentate le proprietà delle vicinie del centro Cadore: Vigo, Domegge, Lozzo, Calalzo. A partire dai Longobardi, fu suddiviso nelle due decanie del Comelico Superiore (attuali comuni di Comelico Superiore, San Nicolò di Comelico e parte di Danta di Cadore) e del Comelico Inferiore (Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore e parte di Danta di Cadore).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La cultura tradizionale della vallata è stata legata in passato ai saperi di trasmissione orali (usi e costumi, racconti, religiosità popolare, musica vocale e strumentale) e alle attività economiche come allevamento, pastorizia, agricoltura e selvicoltura.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Invernale[modifica | modifica wikitesto]

Il Comelico dispone di una stazione sciistica con impianti di risalita (Padola), piste da fondo, pattinaggio su ghiaccio, trekking invernale, escursioni a cavallo, sleddog, sci alpinismo, arrampicata su ghiaccio e inoltre offre corsi di tutti i generi e la possibilità di visitare e pernottare nei rifugi di alta montagna.

Estivo[modifica | modifica wikitesto]

La montagna offre in estate numerose possibilità di escursioni a piedi, cavallo o mountain-bike nei numerosi sentieri attrezzati (ad es. in Val Visdende). Inoltre offre la possibilità di praticare vie ferrate e di visitare i rifugi. È possibile praticare la pesca sportiva. Da visitare il giardino alpino e le torbiere di Danta di Cadore.

Padola

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

«e di borgate sparso nascose tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico»

Edifici religiosi[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa pievanale di Santa Maria Assunta (Candide)
  • Chiesa dei Santi Rocco e Osvaldo (Dosoledo)
  • Chiesa di San Luca Evangelista (Padola)
  • Chiesa di San Leonardo nuovo (Casamazzagno)
  • Chiesa di San Leonardo vecchio (Casamazzagno)
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate (Candide)
  • Chiesa dei caduti di Cima Vallona (località Tamai Sega Digon)
  • Chiesa dei Santi Elisabetta, Lazzaro e Sebastiano (Dosoledo)
  • Chiesa della Madonna delle Grazie (Padola)
  • Chiesetta di Sant'Anna (Padola)
  • Chiesa di San Nicolò (San Nicolò di Comelico)

Palazzi storici[modifica | modifica wikitesto]

  • Casa Gera (Candide)
  • Palazzo Monti-Giacobbi (Candide)
  • Casa Vettori (San Nicolò di Comelico)
  • Palazzo Poli de Pol (San Pietro di Cadore)
  • Palazzo Zandonella-Dall'Aquila (Dosoledo)

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo della Cultura Alpina Ladina del Comelico (Padola)
  • Museo Etnografico "La Stua" (Casamazzagno)
  • Museo Etnografico "Algudnei" (Dosoledo)
  • Museo Paleontologico (Danta di Cadore)
  • Museo Etnografico Casa "Angiul Sai" (Costalta)

Carnevale del Comelico[modifica | modifica wikitesto]

San Pietro di Cadore

Particolare e folkloristico è la mascaràda, ovvero il corteo di carnevale, con costumi, danze e musiche tradizionali. Esso presenta maschere - come il laché, il matazìn o il paiàzu - e modelli tipici dei carnevali dell'arco alpino. Più recente invece (metà del XX secolo) è l'introduzione della figura della matazèra a Dosoledo: se oggi è questo l'ultimo paese dove si svolge il corteo carnevalizio - dedicato a Santa Plonia, cioè Santa Apollonia, patrona del paese - storicamente esso era diffuso in molti paesi del Comelico, sia superiore che inferiore. Qui si è conservata la musica tradizionale da ballo nella sua forma più arcaica, in particolare con l'uso di una coppia di violini che guidano la mùsica (cioè il quartetto strumentale alla testa del corteo).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comunità Montana Comelico e Sappada - Sportello Ladino, su myportal.regione.veneto.it (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2015)..
  2. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 261.
  3. ^ È del tutto inesatto, come suggerisce Giovan Battista Pellegrini separare nettamente i dialetti del Cadore Centrale e d'Oltrepiave e spesso anche d'Oltrechiusa rispetto all'ampezzano ed alle varietà dialettali del Comelico. È tuttavia ovvio che sia l'ampezzano che i dialetti comeliani conservino più abbondantemente i caratteri più arcaici. Il Cadore con Cortina (fino al 1511) e il Comelico ebbero una sola storia civile, religiosa ed anche linguistica. - Giovan Battista Pellegrini, I dialetti ladino-cadorini, Miscellanea di studi alla memoria di Carlo Battisti, Firenze, Istituto di studi per l'Alto Adige, 1979
  4. ^ Al 31 agosto 2021 (dato provvisorio).
  5. ^ Carla Marcato, Comèlico, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 223, ISBN 88-11-30500-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Borella-Pierluigi Secco, Dolomiti del Comelico, Lint Editoriale Trieste, 2010
  • Italo Zandonella Callegher, Dolomiti della Val Comelico e Sappada, Bolzano, Athesia, 1991
  • Piergiorgio Cesco-Frare, Le strade delle peccore. Note etnografiche e toponomastiche in margine agli antichi laudi del centenaro di Comèlico Inferiore, in Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore, anno LXXXII (2011), n. 346
  • Marta Mazza, Comelico e Sappada, Belluno-Venezia, Regione Veneto, 2004
  • Gabriele Muscolino, Contributi alla conoscenza del repertorio etnomusicale del Comelico, Tesi di Laurea, Università di Padova, 2000
  • Carlo Tagliavini, Il dialetto del Comelico. Nuovi contributi alla conoscenza del dialetto del Comelico, [s.l.], Comunità montana del Comelico e Sappada, 1988
  • Elia de Lorenzo Tobolo, Dizionario del dialetto ladino di Comelico Superiore, Bologna, Tamari, 1977
  • Giandomenico Zanderigo Ròsolo, Appunti per la storia delle Regole del Cadore nei secoli XIII-XIV, Belluno, 1982
  • A. Berti Guerra in Comelico. 1915-1917 Mursia Milano ISBN 9788842524694

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