Campionato mondiale di Formula 1 1995

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Campionato mondiale di Formula 1 1995
Edizione n. 46 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio26 marzo
Termine12 novembre
Prove17
Titoli in palio
PilotiBandiera della Germania Michael Schumacher
su Benetton B195
CostruttoriBandiera del Regno Unito Benetton
Altre edizioni
Precedente - Successiva
Edizione in corso

Il campionato mondiale di Formula 1 1995 organizzato dalla FIA è stata, nella storia della categoria, la 46ª stagione ad assegnare il Campionato Piloti, vinto da Michael Schumacher alla guida della Benetton per la seconda volta in carriera, e la 38ª stagione ad assegnare il Campionato Costruttori, vinto per la prima e unica volta dalla Benetton.

Il campionato ebbe inizio il 26 marzo per terminare il 12 novembre, dopo diciassette Gran Premi, uno in più dell'anno precedente. Era dal 1984 che il numero dei Gran Premi era rimasto fisso a sedici e pertanto quella del 1995 si rivelò la stagione più lunga della storia fino a quel momento, al pari di quella del 1977, primato superato nel 2004.

Michael Schumacher si aggiudica per il secondo anno consecutivo il mondiale piloti.

La pre-stagione[modifica | modifica wikitesto]

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

Le gare previste per la stagione salirono da 16 a 17 col ritorno in calendario del Gran Premio d'Argentina, sul circuito di Buenos Aires, dopo 14 anni di assenza. Il Gran Premio d'Europa si spostò da Jerez de la Frontera al Nürburgring, sul quale vi si era già disputata l'edizione del 1984. Il Gran Premio del Pacifico, inizialmente previsto come terza tappa del mondiale, dovette essere posticipato in fondo al calendario per via del terremoto di Kobe del 17 gennaio 1995, venendo così collocato una settimana prima del Gran Premio del Giappone a Suzuka. Il Gran Premio d'Australia si disputò per l'ultima volta sul tracciato cittadino di Adelaide.

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Diretta TV
Locale UTC ITA
1 Bandiera del Brasile Grande Prêmio do Brasil Autodromo José Carlos Pace San Paolo 26 marzo 14:00 16:00 18:00 Italia 1
2 Bandiera dell'Argentina Gran Premio Marlboro de Argentina Autódromo Oscar Alfredo Gálvez Buenos Aires 9 aprile 14:00 16:00 18:00
3 Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino Autodromo Enzo e Dino Ferrari Imola 30 aprile 14:00 12:00 14:00
4 Bandiera della Spagna Gran Premio Marlboro de España Circuito di Barcellona-Catalogna Montmeló 14 maggio 14:00 12:00 14:00 Canale 5
5 Bandiera di Monaco Grand Prix de Monaco Circuito di Monte Carlo Monaco 28 maggio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
6 Bandiera del Canada Grand Prix Molson du Canada Circuit Gilles Villeneuve Montréal 11 giugno 13:00 17:00 19:00 Italia 1
7 Bandiera della Francia Grand Prix de France Circuit de Nevers Magny-Cours Magny-Cours 2 luglio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
8 Bandiera del Regno Unito British Grand Prix Silverstone Circuit Silverstone 16 luglio 14:00 13:00 15:00 Italia 1
9 Bandiera della Germania Großer Mobil 1 Preis von Deutschland Hockenheimring Hockenheim 30 luglio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
10 Bandiera dell'Ungheria Marlboro Hungarian Grand Prix Hungaroring Mogyoród 13 agosto 14:00 12:00 14:00 Italia 1
11 Bandiera del Belgio Grand Prix de Belgique Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 27 agosto 14:00 12:00 14:00
12 Bandiera dell'Italia Pioneer Gran Premio d'Italia Autodromo Nazionale Monza Monza 10 settembre 14:00 12:00 14:00 Rai Due
13 Bandiera del Portogallo Grande Prémio de Portugal Autódromo do Estoril Cascais 24 settembre 14:00 13:00 14:00 Italia 1
14 Bandiera dell'Europa Großer Preis von Europa Nürburgring Nürburg 1º ottobre 14:00 13:00 14:00
15 Bandiera della Comunità del Pacifico Pacific Grand Prix TI Circuit Mimasaka 22 ottobre 14:30 5:30 6:30 Rai Due
16 Bandiera del Giappone Fuji Television Japanese Grand Prix Suzuka Circuit Suzuka 29 ottobre 13:00 4:00 5:00 Italia 1
17 Bandiera dell'Australia Australian Grand Prix Adelaide Street Circuit Adelaide 12 novembre 14:00 4:30 5:30 Rai Due

La presentazione delle vetture[modifica | modifica wikitesto]

Costruttore Telaio Data lancio Luogo lancio
Mild Seven Benetton Renault B195
Nokia Tyrrell Yamaha 023
Rothmans Williams Renault FW17
FW17B
Marlboro McLaren Mercedes MP4/10
MP4/10B
MP4/10C
Footwork Hart FA16
MTV Simtek Ford S951
Total Jordan Peugeot 195
Pacific Grand Prix Ltd PR02
Parmalat Forti Ford FG01
Minardi Scuderia Italia M195
Ligier Gitanes Blondes JS41
Scuderia Ferrari 412T2
Red Bull Sauber Ford C14

I test[modifica | modifica wikitesto]

Accordi e fornitori[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 1995 ben sette team su tredici effettuarono un cambio di motorizzazione: la Benetton riuscì a ottenere la fornitura dei V10 Renault dalla Ligier che, alla fine del 1994, era stata rilevata da Flavio Briatore; la scuderia francese passò pertanto ai motori Mugen-Honda, mentre la McLaren iniziò una collaborazione con la Mercedes, che sarebbe durata per venti stagioni; contestualmente la Sauber e la Pacific abbandonarono i propulsori tedeschi per passare entrambe ai V8 Ford-Cosworth, adottati anche dalla nuova scuderia Forti; la Jordan "ereditò" dal team di Woking i V10 Peugeot, mentre la Hart firmò un accordo biennale con la Footwork che, in seguito alla riduzione della cilindrata imposta dai regolamenti, scelse di adottare una conformazione V8.
Sul fronte delle sponsorizzazioni, la Benetton confermò la collaborazione sia con la Mild Seven che col marchio Bitburger, arrivato già nel corso del 1994, adottando così una colorazione simile all'anno precedente, da cui per sparì completamente il verde del marchio Benetton. La Ligier a sua volta, pur mantenendo gli stessi sponsor dell'anno prima, scelse una nuova livrea integralmente blu; lo stesso colore fu adottato anche dalla Sauber, ma con una tonalità più scura, in virtù della nuova partenrship commerciale con la Red Bull, a cui si aggiunse anche il marchio Petronas. La Forti scese in pista con una colorazione di base gialla con alcune parti in blu legata principalmente al main-sponsor Parmalat, mentre la Minardi scelse una sobria livrea bianca, nera e verde; infine la Pacific, che aveva acquisito anche le strutture della Lotus, adottò una vivace veste cromatica blu, azzurra e bianca, con una fascia verde/oro col marchio dello storico team inglese.

Scuderie e piloti[modifica | modifica wikitesto]

Scuderie[modifica | modifica wikitesto]

La Larrousse, sebbene ufficialmente iscritta al campionato 1995 con i piloti francesi Christophe Boucht ed Eric Bernard, decise di abbandonare la Formula 1 per mancanza di fondi; contestualmente fece il suo ingresso la Forti Corse, ultima scuderia italiana della storia a debuttare nella massima serie. Infine, al termine di un campionato 1994 caratterizzato da gravose difficoltà economiche, ripetuti cambi di piloti e senza siglare nemmeno un punto iridato, anche la Lotus, nonostante avesse già in serbo il modello Lotus 112, abbandonò il Circus. La casa fondata da Colin Chapman uscì dalla Formula 1 dopo 37 anni di attività nella categoria, restando costante foriera di innovazioni tecniche e annoverando nel proprio palmarès 79 gran premi vinti e 13 titoli mondiali, di cui sette piloti e sei nei costruttori. Tra le sue file hanno corso alcuni tra i piloti più importanti della storia di questo sport, tra i quali Jim Clark, Graham Hill, Emerson Fittipaldi, Mario Andretti e Ronnie Peterson, e fu piattaforma di lancio per altri grandi che colsero i loro maggiori successi con altre scuderie, come Ayrton Senna, Nigel Mansell e Mika Hakkinen. Con la Lotus, se ne va un pezzo importante della storia della Formula 1; solo nel 2010 si assiste a un ritorno del marchio, in dotazione ad un team completamente diverso. A causa di alcune dispute legali, il team Lotus nato nel 2010 diventerà la Caterham a partire dal 2012, mentre allo stesso tempo un nuovo team Lotus prenderà il posto della Renault.

Al campionato 1995 presero quindi parte 13 scuderie, scese tuttavia a 12 dopo appena cinque gare quando la Simtek, tristemente protagonista la stagione precedente a causa dell'incidente mortale di Roland Ratzenberger, si dovette ritirare per difficoltà finanziarie.

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrari e Jordan furono gli unici team a mantenere le stesse coppie dell'anno prima.
Le protagoniste della stagione 1994, Benetton e Williams, confermarono le rispettive prime guide, Michael Schumacher e Damon Hill, mentre al loro fianco vennero confermati, questa volta in pianta stabile, Johnny Herbert e David Coulthard, che nella stagione precedente avevano corso solo alcune gare per i due team.
La McLaren confermò Mika Häkkinen e si accordò inizialmente con Nigel Mansell, ma purtroppo il "Leone d'Inghilterra", essendo ormai fuori forma, ebbe seri problemi ad adattarsi alla monoposto e, nelle prime due gare, venne ingaggiato al suo posto il connazionale Mark Blundell; quest'ultimo tuttavia venne assunto in pianta stabile dal team di Woking dopo i deludenti risultati ottenuti da Mansell nei GP di San Marino e Spagna.
Con l'uscita di scena della Lotus, Mika Salo passò alla Tyrrell-Yamaha accanto a Ukyo Katayama. Luca Badoer, Andrea Montermini e Roberto Moreno rientrarono in F1 rispettivamente con le scuderie Minardi, Pacific e con la debuttante Forti che assegnò il secondo sedile all'esordiente Pedro Paulo Diniz. Jos Verstappen passò alla Simtek assieme Domenico Schiattarella, mentre la Ligier confermò Olivier Panis a fianco del quale fece ritorno Martin Brundle che tuttavia, in alcuni GP, dovette cedere il suo posto ad Aguri Suzuki, per assecondare la volontà della Mugen Motorsports, nuovo fornitore di motori.
Anche Karl Wendlinger ritornò in Formula 1 di nuovo con la Sauber. Taki Inoue partecipò per la prima volta ad un intero campionato di Formula 1 (dopo aver esordito nella stagione precedente con la Simtek, correndo un'unica gara), con la Footwork che confermò Gianni Morbidelli.

Durante la stagione[modifica | modifica wikitesto]

Wendlinger, ancora in difficoltà per i postumi dell'incidente dell'anno prima, cedette il suo sedile al debuttante Jean-Christophe Boullion a partire dal GP di Monaco per poi tornare nelle ultime due gare della stagione; Max Papis debuttò in Formula 1 con la Footwork sostituendo Gianni Morbidelli tra i GP di Gran Bretagna e Portogallo.
Dopo il GP di Germania, Pierluigi Martini decise di ritirarsi dalla F1 e dal successivo appuntamento il suo posto in Minardi fu preso da Pedro Lamy; Gabriele Tarquini sostituì Ukyo Katayama in Tyrrell nel Gran Premio d'Europa, mentre a partire dal GP di Germania il posto di Bertrand Gachot alla Pacific fu preso prima da Giovanni Lavaggi, per quattro gare, e poi da Jean-Denis Délétraz nelle due successive, dopodiché il pilota belga tornò a correre negli ultimi tre appuntamenti stagionali; infine Jan Magnussen fece il suo esordio in F1 disputando il solo GP del Pacifico in sostituzione di Häkkinen alla McLaren.

Tabella riassuntiva[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Costruttore Telaio Motore Pneumatici Piloti GP Collaudatore
Bandiera del Regno Unito Mild Seven Benetton Renault Benetton-Renault B195 Renault RS7 3.0 V10 G 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Tutti Bandiera della Francia Emmanuel Collard
Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen
2 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Tutti
Bandiera del Regno Unito Nokia Tyrrell Yamaha Tyrrell-Yamaha 023 Yamaha OX10C 3.0 V10 G 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama 1–13, 15–17 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini
Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini 14
4 Bandiera della Finlandia Mika Salo Tutti
Bandiera del Regno Unito Rothmans Williams Renault Williams-Renault FW17
FW17B
Renault RS7 3.0 V10 G 5 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Tutti Bandiera della Francia Jean-Christophe Boullion
Bandiera della Svizzera Alain Menu
6 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Tutti
Bandiera del Regno Unito Marlboro McLaren Mercedes McLaren-Mercedes MP4/10
MP4/10B
MP4/10C
Mercedes FO 110 3.0 V10 G 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell 1–2, 5–17 Bandiera della Danimarca Jan Magnussen
Bandiera del Regno Unito Mark Blundell
Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell 3-4
8 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen 1–14, 16–17
Bandiera della Danimarca Jan Magnussen 15
Bandiera del Regno Unito Footwork Hart Footwork-Hart FA16 Hart 830 3.0 V8 G 9 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli 1–7, 15–17 n/a
Bandiera dell'Italia Max Papis 8–14
10 Bandiera del Giappone Taki Inoue Tutti
Bandiera del Regno Unito MTV Simtek Ford Simtek-Ford S951 Ford EDB 3.0 V8 G 11 Bandiera dell'Italia Domenico Schiattarella 1–5 Bandiera del Giappone Hideki Noda
12 Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen 1–5
Bandiera dell'Irlanda Total Jordan Peugeot Jordan-Peugeot 195 Peugeot A10 3.0 V10 G 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Tutti n/a
15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Tutti
Bandiera del Regno Unito Pacific Grand Prix Ltd Pacific-Ford PR02 Ford EDC 3.0 V8 G 16 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot 1–8, 15–17 Bandiera del Regno Unito Oliver Gavin
Bandiera dell'Italia Giovanni Lavaggi 9–12
Bandiera della Svizzera Jean-Denis Délétraz 13–14
17 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini Tutti
Bandiera dell'Italia Parmalat Forti Ford Forti-Ford FG01 Ford EDD 3.0 V8 G 21 Bandiera del Brasile Pedro Paulo Diniz Tutti n/a
22 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Tutti
Bandiera dell'Italia Minardi Scuderia Italia Minardi-Ford M195 Ford EDM 3.0 V8 G 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini 1–9 Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella
Bandiera del Portogallo Pedro Lamy 10–17
24 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Tutti
Bandiera della Francia Ligier Gitanes Blondes Ligier-Mugen JS41 Mugen MF-301H 3.0 V10 G 25 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki 1–3, 9, 15–16 Bandiera della Francia Franck Lagorce
Bandiera del Regno Unito Martin Brundle 4–8, 10–14, 17
26 Bandiera della Francia Olivier Panis Tutti
Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari 412T2 Ferrari 044/1 3.0 V12 G 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Tutti Bandiera dell'Italia Nicola Larini
28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Tutti
Bandiera della Svizzera Red Bull Sauber Ford Sauber-Ford C14 Ford ECA Zetec-R 3.0 V8 G 29 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger 1–4, 16–17 Bandiera dell'Argentina Norberto Fontana
Bandiera della Francia Jean-Christophe Boullion 5–15
30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Tutti

Nonostante comparisse nella lista dei team iscritti al campionato con le vetture numero 19 e 20, la scuderia Larrousse, che aveva scelto inizialmente Érik Comas[1] e poi Christophe Bouchut ed Éric Bernard come suoi piloti, non prese parte a nessun Gran Premio.[2]

Riprese televisive[modifica | modifica wikitesto]

I Gran Premi di Formula 1 del 1995 sono stati trasmessi sulle reti Fininvest (11 GP) e sulla RAI (6 GP). La squadra di Italia 1 e Canale 5 vide la conduzione e il commento di Andrea De Adamich e Guido Schittone con la partecipazione straordinaria di Claudia Peroni come intervistatrice e Giorgio Piola come inviato dai box, all'interno del programma "contenitore" Grand Prix. La squadra Rai invece vide il commento di Amedeo Verduzio ed Emanuele Pirro e la partecipazione di Gianfranco Mazzoni ed Ezio Zermiani come inviati dai box.

Modifiche al regolamento[modifica | modifica wikitesto]

La modifica più significativa riguardò la cilindrata del motore, che fu ridotta da 3,5 litri a 3 litri per ridurne la potenza. A causa degli incidenti mortali accorsi la stagione precedente, furono imposti sidepod più alti, insieme a una protezione laterale dell'abitacolo rialzata fino a sopra l'altezza delle spalle, con un ulteriore incremento dell'altezza nella stagione successiva, e un'apertura dell'abitacolo più grande rispetto a quella delle vetture del 1994. Le ali anteriori e posteriori furono ridotte in profondità per diminuire la deportanza, riducendo così la velocità in curva. Per ridurre ulteriormente il carico aerodinamico, il sottoscocca a fondo piatto, reso obbligatorio nel 1983, doveva ora presentare una grande sezione "a gradini" sotto ogni spalla laterale, sollevata di circa tre centimetri più in alto e parallela alla tavola di legno originariamente introdotta nel 1994, e l'altezza complessiva dell'auto fu abbassata. Le strutture deformabili, in particolare i fianchi e la sezione del muso, furono soggette a crash test più rigorosi. Sempre in conseguenza ai terribili fatti della stagione 1994 anche alcuni circuiti furono modificate, con l'ampliamento delle via di fuga anche in circuiti storici come Monza e Spa.

Riassunto della stagione[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio del Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Brasile 1995.
Damon Hill, l'autore della pole position: in gara, complice un'uscita di pista nel corso del giro 30 mentre era in testa, non vide la bandiera a scacchi.

La stagione cominciò con il Gran Premio del Brasile il 26 marzo. Già dall'inizio del fine settimana la FIA e i piloti furono protagonisti di duri scontri, riguardanti principalmente i termini di concessione della Superlicenza FIA e la gestione dei diritti d'immagine, che la Federazione voleva avocare a sé.[3] A fronte di un nuovo accordo offerto dalla FIA la situazione si tranquillizzò e il campionato prese il via regolarmente.[4]

Le qualifiche videro il rinnovato dualismo tra Damon Hill e Michael Schumacher, con l'inglese in grado di realizzare i migliori parziali e partire dalla pole position, seguiti dai rispettivi compagni di squadra e dai piloti della Ferrari. Al via il tedesco ebbe uno scatto migliore e alla prima curva sopravanzò il rivale portandosi in testa.[5] Dietro ai due seguivano Coulthard, Häkkinen, Berger e Alesi. Le prime fasi di gara vissero del duello tra i due battistrada, con le posizioni che rimasero invariate fino all'inizio delle soste, quando Hill riuscì a portarsi in testa, aumentando il proprio vantaggio fino a tre secondi prima di essere costretto al ritiro al trentesimo passaggio.[6] Intanto Berger, che era riuscito ad issarsi al terzo posto, venne penalizzato da un errore dei meccanici durante il suo pit stop, che gli fece perdere tredici secondi e quattro posizioni.[7] A questo punto della gara Schumacher guidava la corsa seguito da Coulthard, Salo, Häkkinen, Alesi e Berger. Il finlandese della Tyrrell, però, era afflitto dai crampi e andò in testacoda, scivolando all'ottavo posto.[6] Nel finale di gara Berger, aiutato da una buona strategia, passò sia il compagno di squadra che Häkkinen, potrandosi terzo, mentre Mark Blundell, che pure non disponeva più della terza marcia, entrò in zona punti concludendo sesto.[8]

Al termine della gara, però, le monoposto di Schumacher e Coulthard vennero squalificate in quanto usavano una benzina non conforme al regolamento e l'austriaco della Ferrari fu dichiarato vincitore.[9] Benetton e Williams presentarono quindi appello e, con sentenza del 13 aprile (dopo il Gran Premio d'Argentina) i piloti vennero reintegrati nelle loro posizioni; le squadre, però, non si videro attribuire punti nei costruttori.[10]

Gran Premio d'Argentina[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Argentina 1995.

Il campionato fece poi tappa, il 9 aprile 1995, a Buenos Aires, per disputare il Gran Premio Marlboro de Argentina.

Damon Hill portò la sua Williams motorizzata Renault alla vittoria, precedendo Jean Alesi su Ferrari e Michael Schumacher su Benetton. A punti giunsero Johnny Herbert sull'altra Benetton, Heinz-Harald Frentzen su Sauber e Gerhard Berger sull'altra Ferrari.

Gran Premio di San Marino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di San Marino 1995.

L'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, il 30 aprile 1995, ospitò il 15º Gran Premio di San Marino, vinto da Damon Hill, alla sua seconda vittoria consecutiva; alle spalle del pilota britannico giunsero le due Ferrari di Jean Alesi e Gerhard Berger, seguite a loro volta dalla seconda Williams di David Coulthard, da Mika Häkkinen su McLaren e da Heinz-Harald Frentzen su Sauber.

Gran Premio di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Spagna 1995.

Il 14 maggio 1995 ebbe luogo 39º Gran Premio Marlboro de España, vinto da Michael Schumacher: alle spalle del portacolori della Benetton si classificarono il compagno di squadra Johnny Herbert, che regalò così la doppietta alla Benetton, Gerhard Berger, per la terza volta consecutiva a podio, Damon Hill (giunto al traguardo senza benzina), Eddie Irvine e Olivier Panis.

Gran Premio di Monaco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Monaco 1995.
La Footwork di Taki Inoue viene recuperata da un mezzo di sicurezza a Monaco: il giapponese si rese più volte protagonista di pessime prestazioni, tanto da venire tuttora ricordato tra i peggiori piloti che abbiano corso in Formula 1

Monte Carlo - 28 maggio 1995 - 53e Grand Prix de Monaco

Durante la prima sessione di qualifiche del Gran Premio di Monaco 1995 la sua vettura si fermò in pista e la sessione fu interrotta per recuperare la vettura. Un'auto da corsa guidata da Jean Ragnotti viaggiava troppo velocemente e Ragnotti non era visibile a causa delle barriere sul circuito tortuoso. L'auto di Ragnotti si è schiantata contro l'auto incagliata di Inoue, lanciando le frecce. Inoue ha perso i sensi ma si è ripreso e ha preso parte alla gara domenica.

Gran Premio del Canada[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Canada 1995.
Jean Alesi, vittorioso al termine del Gran Premio del Canada: si tratta dell'unica vittoria ottenuta dal pilota francese nel corso della sua carriera.

Circuit Gilles Villeneuve - 11 giugno 1995 - Grand Prix Molson du Canada

Al via Schumacher, Hill e Coulthard mantennero le loro posizioni, mentre le altre vetture riuscirono a superare le prime varianti regolarmente. Herbert e Hakkinen si toccano all'Epingle, entrambi costretti al ritiro (per pochi giri la vettura di Hakkinen rimase in mezzo alla pista). Mentre era in terza posizione, al secondo giro, Coulthard si dovette ritirare a causa di un testacoda. Le Ferrari passarono Hill e avanzarono in seconda e terza posizione, ma al pit stop Berger, al terzo posto, ebbe dei problemi. Hill, alla fine del 50º giro è costretto al ritiro per dei problemi ai freni. Pure Schumacher, in testa, dovette fare un'ulteriore sosta per dei problemi all'elettronica e ripartì al settimo posto, così Alesi passò in testa. Quando mancavano pochi giri al termine, Berger toccò la Ligier di Brundle nel tentativo di ottenere il quinto posto, che andò a Schumacher per il ritiro di entrambi. Vinse Alesi per la prima (e unica) volta in carriera davanti alle Jordan di Barrichello e Irvine, quest'ultimo al primo podio in carriera.

Gran Premio di Francia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Francia 1995.

Circuit de Nevers - Magny-Cours - 2 luglio 1995 - Grand Prix de France

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. Damon Hill (Williams-Renault)
  3. David Coulthard (Williams-Renault)
  4. Martin Brundle (Ligier-Mugen-Honda)
  5. Jean Alesi (Ferrari)
  6. Rubens Barrichello (Jordan-Peugeot)

Gran Premio di Gran Bretagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Gran Bretagna 1995.

Silverstone - 16 luglio 1995 - British Grand Prix

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Johnny Herbert (Benetton-Renault)
  2. Jean Alesi (Ferrari)
  3. David Coulthard (Williams-Renault)
  4. Olivier Panis (Ligier-Mugen-Honda)
  5. Mark Blundell (McLaren-Mercedes)
  6. Heinz-Harald Frentzen (Sauber-Ford)

Gran Premio di Germania[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Germania 1995.

Hockenheimring Baden-Württemberg - 30 luglio 1995 - Großer Mobil 1 Preis von Deutschland

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. David Coulthard (Williams-Renault)
  3. Gerhard Berger (Ferrari)
  4. Johnny Herbert (Benetton-Renault)
  5. Jean-Christophe Boullion (Sauber-Ford)
  6. Aguri Suzuki (Ligier-Mugen-Honda)

Gran Premio d'Ungheria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Ungheria 1995.

Hungaroring - 13 agosto 1995 - Marlboro Magyar Nagydíj

Al Gran Premio d'Ungheria del 1995 la vettura di Inoue si ritirò per un problema meccanico. È sceso dall'auto e ha afferrato un estintore per spegnere un piccolo incendio sulla sua auto. Inoue si è poi incamminato sul percorso di un'auto da corsa ed è stato investito. Inoue rimbalzò sulla parte anteriore dell'auto e crollò sull'erba. Ha riportato lievi ferite alla gamba.

Gran Premio del Belgio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Belgio 1995.

Circuit National de Francorchamps - 27 agosto 1995 - Grand Prix de Belgique

Roberto Moreno sulla Forti: l'esperto pilota brasiliano non riuscì ad ottenere prestazioni di rilievo a bordo della modesta monoposto italiana.

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. Damon Hill (Williams-Renault)
  3. Martin Brundle (Ligier-Mugen-Honda)
  4. Heinz-Harald Frentzen (Sauber-Ford)
  5. Mark Blundell (McLaren-Mercedes)
  6. Rubens Barrichello (Jordan-Peugeot)

Gran Premio d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Italia 1995.

Autodromo nazionale di Monza - 10 settembre 1995 - Pioneer 66º Gran Premio d'Italia

Johnny Herbert, seconda guida della Benetton, colse due vittorie, seppur fortunose, nel corso della stagione: a Silverstone giovò del contatto fra Hill e Schumacher, mentre a Monza (sopra, sul podio) trasse vantaggio dalle noie meccaniche delle monoposto Ferrari.

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Johnny Herbert (Benetton-Renault)
  2. Mika Häkkinen (McLaren-Mercedes)
  3. Heinz-Harald Frentzen (Sauber-Ford)
  4. Mark Blundell (McLaren-Mercedes)
  5. Mika Salo (Tyrrell-Yamaha)
  6. Jean-Christophe Boullion (Sauber-Ford)

Gran Premio del Portogallo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Portogallo 1995.

Estoril - 24 settembre 1995 - Grande Prémio de Portugal

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. David Coulthard (Williams-Renault)
  2. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  3. Damon Hill (Williams-Renault)
  4. Gerhard Berger (Ferrari)
  5. Jean Alesi (Ferrari)
  6. Heinz-Harald Frentzen (Sauber-Ford)

Gran Premio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Europa 1995.

Nürburgring - 1º ottobre 1995 - Grand Prix of Europe

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. Jean Alesi (Ferrari)
  3. David Coulthard (Williams-Renault)
  4. Rubens Barrichello (Jordan-Peugeot)
  5. Johnny Herbert (Benetton-Renault)
  6. Eddie Irvine (Jordan-Peugeot)

Gran Premio del Pacifico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Pacifico 1995.

Circuito di Aida - 22 ottobre 1995 - T I Aida Pacific Grand Prix

Pedro Paulo Diniz in azione con la Forti: il brasiliano, al debutto in Formula 1, venne ingaggiato principalmente per il fatto di avere molti sponsor, primo fra i quali il padre Abílio dos Santos Diniz, uno degli uomini più ricchi del Brasile e proprietario della Companhia Brasileira de Distribuição, e la Parmalat.

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. David Coulthard (Williams-Renault)
  3. Damon Hill (Williams-Renault)
  4. Gerhard Berger (Ferrari)
  5. Jean Alesi (Ferrari)
  6. Johnny Herbert (Benetton-Renault)

Gran Premio del Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Giappone 1995.

Suzuka International Racing Course - 29 ottobre 1995 - Fuji Television Japanese Grand Prix

Ordine d'arrivo[modifica | modifica wikitesto]

  1. Michael Schumacher (Benetton-Renault)
  2. Mika Häkkinen (McLaren-Mercedes)
  3. Johnny Herbert (Benetton-Renault)
  4. Eddie Irvine (Jordan-Peugeot)
  5. Olivier Panis (Ligier-Mugen-Honda)
  6. Mika Salo (Tyrrell-Yamaha)

Gran Premio d'Australia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Australia 1995.

La prova conclusiva si tenne ad Adelaide il 12 novembre 1995: l'EDS Australian Grand Prix vide Damon Hill trionfare davanti ad Olivier Panis e Gianni Morbidelli; a punti giunsero Mark Blundell, Mika Salo e Pedro Lamy.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Risultato dei Gran Premi[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio Circuito Pole position Giro più veloce Pilota vincitore Costruttore Resoconto
1 Bandiera del Brasile Gran Premio del Brasile Interlagos Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
2 Bandiera dell'Argentina Gran Premio d'Argentina Buenos Aires Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
3 Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino Imola Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
4 Bandiera della Spagna Gran Premio di Spagna Montmeló Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
5 Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco Monaco Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Francia Jean Alesi Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
6 Bandiera del Canada Gran Premio del Canada Montréal Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Francia Jean Alesi Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
7 Bandiera della Francia Gran Premio di Francia Magny-Cours Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
8 Bandiera del Regno Unito Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
9 Bandiera della Germania Gran Premio di Germania Hockenheimring Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
10 Bandiera dell'Ungheria Gran Premio d'Ungheria Hungaroring Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
11 Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio Spa-Francorchamps Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
12 Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia Monza Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
13 Bandiera del Portogallo Gran Premio del Portogallo Estoril Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
14 Bandiera dell'Europa Gran Premio d'Europa Nürburgring Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
15 Bandiera della Comunità del Pacifico Gran Premio del Pacifico Aida Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
16 Bandiera del Giappone Gran Premio del Giappone Suzuka Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Resoconto
17 Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia Adelaide Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di punteggio della Formula 1.
Posizione                  
Punti 10 6 4 3 2 1

Classifica piloti[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Pilota Punti
1 Bandiera della Germania Michael Schumacher 1 3 Rit 1 1 5 1 Rit 1 11* 1 Rit 2 1 1 1 Rit 102
2 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Rit 1 1 4 2 Rit 2 Rit Rit 1 2 Rit 3 Rit 3 Rit 1 69
3 Bandiera del Regno Unito David Coulthard 2 Rit 4 Rit Rit Rit 3 3 2 2 Rit Rit 1 3 2 Rit Rit 49
4 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Rit 4 7 2 4 Rit Rit 1 4 4 7 1 7 5 6 3 Rit 45
5 Bandiera della Francia Jean Alesi 5 2 2 Rit Rit 1 5 2 Rit Rit Rit Rit 5 2 5 Rit Rit 42
6 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger 3 6 3 3 3 11* 12 Rit 3 3 Rit Rit 4 Rit 4 Rit Rit 31
7 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen 4 Rit 5 Rit Rit Rit 7 Rit Rit Rit Rit 2 Rit 8 2 NP 17
8 Bandiera della Francia Olivier Panis Rit 7 9 6 Rit 4 8 4 Rit 6 9 Rit Rit Rit 8 5 2 16
9 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Rit 5 6 8 6 Rit 10 6 Rit 5 4 3 6 Rit 7 8 Rit 15
10 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell 6 Rit 5 Rit 11 5 Rit Rit 5 4 9 Rit 9 7 4 13
11 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Rit Rit Rit 7 Rit 2 6 11* Rit 7 6 Rit 11 4 Rit Rit Rit 11
12 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Rit Rit 8 5 Rit 3 9 Rit 9 13 Rit Rit 10 6 11 4 Rit 10
13 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle 9 Rit 10* 4 Rit Rit 3 Rit 8 7 Rit 7
14 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Rit Rit 13 11 9 6 14 Rit Rit 3 5
15 Bandiera della Finlandia Mika Salo 7 Rit Rit 10 Rit 7 15 8 Rit Rit 8 5 13 10 12 6 5 5
16 Bandiera della Francia Jean-Christophe Boullion 8 Rit Rit 9 5 10 11 6 12 Rit Rit 3
17 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki 8 Rit 11 6 Rit NP 1
18 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy 9 10 Rit Rit 9 13 11 6 1
19 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Rit Rit 12 14 7 12 Rit 7 Rit 0
20 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Rit 8 Rit Rit Rit Rit Rit Rit 7 Rit Rit NC Rit 14 Rit Rit 0
21 Bandiera del Brasile Pedro Paulo Diniz 10 NC NC Rit 10 Rit Rit Rit Rit Rit 13 9 16 13 17 Rit 7 0
22 Bandiera dell'Italia Max Papis Rit Rit Rit Rit 7 Rit 12 0
23 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Rit Rit 14 Rit Rit 8 13 10 Rit 8 Rit Rit 14 11 15 9 NP 0
24 Bandiera del Giappone Taki Inoue Rit Rit Rit Rit Rit 9 Rit Rit Rit Rit 12 8 15 Rit Rit 12 Rit 0
25 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini 9 Rit Rit NP SQ Rit NC Rit 8 12 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 0
26 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 12 Rit Rit 8 0
27 Bandiera dell'Italia Domenico Schiattarella Rit 9 Rit 15 Rit 0
28 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Rit Rit Rit 13 10 Rit 0
29 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell 10 Rit 0
30 Bandiera della Danimarca Jan Magnussen 10 0
31 Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen Rit Rit Rit 12 Rit 0
32 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Rit NC NC Rit Rit Rit 16 Rit Rit Rit 14 Rit 17 Rit 16 Rit Rit 0
33 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini 14 0
34 Bandiera della Svizzera Jean-Denis Délétraz Rit 15 0
- Bandiera dell'Italia Giovanni Lavaggi Rit Rit Rit Rit 0
Pos. Pilota Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Classifica costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Posizione Costruttore Pilota BRA
Bandiera del Brasile
ARG
Bandiera dell'Argentina
SMR
Bandiera di San Marino
SPA
Bandiera della Spagna
MON
Bandiera di Monaco
CAN
Bandiera del Canada
FRA
Bandiera della Francia
GBR
Bandiera del Regno Unito
GER
Bandiera della Germania
UNG
Bandiera dell'Ungheria
BEL
Bandiera del Belgio
ITA
Bandiera dell'Italia
POR
Bandiera del Portogallo
EUR
Bandiera dell'Unione europea
PAC
Bandiera della Comunità del Pacifico
GIA
Bandiera del Giappone
AUS
Bandiera dell'Australia
Punti
1 Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault Schumacher 1 3 Rit 1 1 5 1 Rit 1 11 1 Rit 2 1 1 1 Rit 137
Herbert Rit 4 7 2 4 Rit Rit 1 4 4 7 1 7 5 6 3 Rit
2 Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Hill Rit 1 1 4 2 Rit 2 Rit Rit 1 2 Rit 3 Rit 3 Rit 1 112
Coulthard 2 Rit 4 Rit Rit Rit 3 3 2 2 Rit Rit 1 3 2 Rit Rit
3 Bandiera dell'Italia Ferrari Alesi 5 2 2 Rit Rit 1 5 2 Rit Rit Rit Rit 5 2 5 Rit Rit 73
Berger 3 6 3 3 3 11 12 Rit 3 3 Rit Rit 4 Rit 4 Rit Rit
4 Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Blundell 6 Rit 5 Rit 11 5 Rit Rit 5 4 9 Rit 9 7 4 30
Mansell 10 Rit
Häkkinen 4 Rit 5 Rit Rit Rit 7 Rit Rit Rit Rit 2 Rit 8 2 NP
Magnussen 10
5 Bandiera della Francia Ligier-Mugen Suzuki 8 Rit 11 6 NP Rit 24
Brundle 9 Rit 10 4 Rit Rit 3 Rit 8 7 Rit
Panis Rit 7 9 6 Rit 4 8 4 Rit 6 9 Rit Rit Rit 8 5 2
6 Bandiera dell'Irlanda Jordan-Peugeot Barrichello Rit Rit Rit 7 Rit 2 6 11 Rit 7 6 Rit 11 4 Rit Rit Rit 21
Irvine Rit Rit 8 5 Rit 3 9 Rit 9 13 Rit Rit 10 6 11 4 Rit
7 Bandiera della Svizzera Sauber-Ford Wendlinger Rit Rit Rit 13 10 Rit 18
Boullion 8 Rit Rit 9 5 10 11 6 12 Rit Rit
Frentzen Rit 5 6 8 6 Rit 10 6 Rit 5 4 3 6 Rit 7 8 Rit
8 Bandiera del Regno Unito Footwork-Hart Morbidelli Rit Rit 13 11 9 6 14 Rit Rit 3 5
Papis Rit Rit Rit Rit 7 Rit 12
Inoue Rit Rit Rit Rit Rit 9 Rit Rit Rit Rit 12 8 15 Rit Rit 12 Rit
9 Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Yamaha Katayama Rit 8 Rit Rit Rit Rit Rit Rit 7 Rit Rit 10 Rit 14 Rit Rit 5
Tarquini 14
Salo 7 Rit Rit 10 Rit 7 15 8 Rit Rit 8 5 13 10 12 6 5
10 Bandiera dell'Italia Minardi-Ford Martini Rit Rit 12 14 7 Rit Rit 7 Rit 1
Lamy 9 10 Rit Rit 9 13 11 6
Badoer Rit NP 14 Rit Rit 8 13 10 Rit 8 Rit Rit 14 11 15 9 NP
11 Bandiera dell'Italia Forti-Ford Diniz 10 NC NC Rit 10 Rit Rit Rit Rit Rit 13 9 16 13 17 Rit 7 0
Moreno Rit NC NC Rit Rit Rit 16 Rit Rit Rit 14 Rit 17 Rit 16 Rit Rit
12 Bandiera del Regno Unito Pacific-Ford Gachot Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 12 Rit Rit 8 0
Lavaggi Rit Rit Rit Rit
Délétraz Rit 15
Montermini 9 Rit Rit NP SQ Rit NC Rit 8 12 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit
13 Bandiera del Regno Unito Simtek-Ford Schiattarella Rit Rit Rit 12 NP 0
Verstappen Rit 9 Rit 15 NP
Posizione Costruttore Pilota BRA
Bandiera del Brasile
ARG
Bandiera dell'Argentina
SMR
Bandiera di San Marino
SPA
Bandiera della Spagna
MON
Bandiera di Monaco
CAN
Bandiera del Canada
FRA
Bandiera della Francia
GBR
Bandiera del Regno Unito
GER
Bandiera della Germania
UNG
Bandiera dell'Ungheria
BEL
Bandiera del Belgio
ITA
Bandiera dell'Italia
POR
Bandiera del Portogallo
EUR
Bandiera dell'Unione europea
PAC
Bandiera della Comunità del Pacifico
GIA
Bandiera del Giappone
AUS
Bandiera dell'Australia
Punti

Nota: Alla Benetton e alla Williams sono stati sottratti i punti ottenuti in occasione del Gran Premio del Brasile a causa dell'utilizzo di un carburante illegale.

Statistiche costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Pos Squadra Telaio Motore Gomme Partenze Vittorie Podi Pole position Giri veloci Punti
1 Bandiera del Regno Unito Benetton B195 Bandiera della Francia Renault G 17 11 15 4 8 137
2 Bandiera del Regno Unito Williams FW17
FW17B
Bandiera della Francia Renault G 17 5 17 12 6 112
3 Bandiera dell'Italia Ferrari 412 T2 Bandiera dell'Italia Ferrari G 17 1 11 1 3 73
4 Bandiera del Regno Unito McLaren MP4/10
MP4/10B
MP4/10C
Bandiera della Germania Mercedes G 17 0 2 0 0 30
5 Bandiera della Francia Ligier JS41 Bandiera del Giappone Mugen G 17 0 2 0 0 24
6 Bandiera dell'Irlanda Jordan 195 Bandiera della Francia Peugeot G 17 0 2 0 0 21
7 Bandiera della Svizzera Sauber C14 Bandiera del Regno Unito Ford G 17 0 1 0 0 18
8 Bandiera del Regno Unito Footwork FA16 Bandiera del Regno Unito Hart G 17 0 1 0 0 5
9 Bandiera del Regno Unito Tyrrell 023 Bandiera del Giappone Yamaha G 17 0 0 0 0 5
10 Bandiera dell'Italia Minardi M195 Bandiera del Regno Unito Ford G 17 0 0 0 0 1
11 Bandiera dell'Italia Forti FG01 Bandiera del Regno Unito Ford G 17 0 0 0 0 0
12 Bandiera del Regno Unito Pacific PR02 Bandiera del Regno Unito Ford G 17 0 0 0 0 0
13 Bandiera del Regno Unito Simtek S951 Bandiera del Regno Unito Ford G 5 0 0 0 0 0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) 1995 FIA Formula One World Championship - Entry list (PDF), su fia.com, FIA, 27 gennaio 1995 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2005).
  2. ^ (EN) 1995 FIA Formula One World Championship - Entry list (PDF), su fia.com, FIA, 24 marzo 1995 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
  3. ^ (FR) Actualités : le mois Sport Auto en bref, in Sport Auto, n. 399, aprile 1995, p. 7.
  4. ^ Domenjoz, pag. 83.
  5. ^ Grand Prix Results: Brazilian GP, 1995, su grandprix.com. URL consultato il 14 aprile 2009.
  6. ^ a b Henry, pag. 91.
  7. ^ Henry, pp. 92-93.
  8. ^ Bruce Jones, Brazilian GP: Runners&Riders (volume 13), in Autosport, 30 marzo 1995, pp. 41, 43.
  9. ^ F1's weight problems [collegamento interrotto], su grandprix.com, 27 marzo 1995. URL consultato l'11 aprile 2009.
  10. ^ Henry, pag. 90.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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