Gran Premio d'Australia 1995

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Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia 1995
581º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 17 di 17 del Campionato 1995
Il circuito di Adelaide
Il circuito di Adelaide
Data 12 novembre 1995
Nome ufficiale LX EDS Australian Grand Prix
Luogo Circuito di Adelaide
Percorso 3,780 km / 2,362 US mi
Circuito cittadino
Distanza 81 giri, 306,180 km/ 191,362 US mi
Clima Nuvoloso
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill
Williams-Renault in 1'15"505 Williams-Renault in 1'17"943
(nel giro 51)
Podio
1. Bandiera del Regno Unito Damon Hill
Williams-Renault
2. Bandiera della Francia Olivier Panis
Ligier-Mugen-Honda
3. Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli
Footwork-Hart

Il Gran Premio d'Australia 1995 fu una gara di Formula 1, disputatasi il 12 novembre 1995 sul Circuito di Adelaide. Fu la diciassettesima ed ultima prova del mondiale 1995 e vide la vittoria di Damon Hill su Williams-Renault, seguìto da Olivier Panis e da Gianni Morbidelli. Questo è stato l'ultimo gran premio per Mark Blundell, Taki Inoue, Roberto Moreno, Bertrand Gachot, Karl Wendlinger e, tra i team, per la Pacific.

Pre-gara[modifica | modifica wikitesto]

Il mondiale di Formula 1 giunse all'atto finale di Adelaide con entrambi i titoli già assegnati: Michael Schumacher si era laureato campione del mondo già al Gran Premio del Pacifico,[1] mentre la Benetton si era assicurata il titolo costruttori nel Gran Premio del Giappone, distaccando definitivamente la Williams.[2] La gara fu l'ultima per Michael Schumacher al volante di una Benetton: il pilota tedesco aveva ormai da tempo annunciato il suo passaggio alla Ferrari per la stagione 1996.[3] L'edizione del 1995 fu anche l'ultima del Gran Premio d'Australia ad essere disputata sul Circuito di Adelaide: dalla stagione successiva l'evento si trasferì all'Albert Park di Melbourne.[3][4]

Venerdì e sabato[modifica | modifica wikitesto]

Prove libere[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sessione di prove del venerdì pomeriggio, mentre affrontava la curva Brewery Bend, la McLaren di Mika Häkkinen accusò un calo di pressione dello pneumatico posteriore sinistro: il pilota finlandese non riuscì a controllare la vettura, che andò in testacoda per poi sbattere violentemente contro le barriere esterne. La violenza dell'impatto fu tale che il pilota, sballottato scompostamente all'interno della monoposto con ripetuti urti del capo e del collo contro i bordi dell'abitacolo, perse conoscenza. I soccorsi furono rapidi: vista la gravità della situazione, il medico di gara dottor Sid Watkins rianimò Häkkinen sul posto, praticandogli una tracheotomia e impedendo che andasse in arresto cardiaco. Subito dopo il pilota fu trasferito al Royal Adelaide Hospital, che si trovava a meno di 1 km dal luogo dell'incidente,[3][5] ove gli fu diagnosticata una frattura della base cranica, una dello zigomo, una ferita alla lingua e diversi denti rotti. Il pilota rimase in coma per due giorni: dopo che ne fu uscito, rimase per alcuni giorni in terapia intensiva. Riuscì poi a riprendersi del tutto e a tornare a gareggiare.

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Le qualifiche furono dominate dalle Williams, con Damon Hill in pole position e David Coulthard ad appaiarlo in prima fila.[5] Schumacher si piazzò terzo, seguito dalle Ferrari di Gerhard Berger e Jean Alesi.[5] Da rimarcare il sesto posto di Heinz-Harald Frentzen sulla Sauber.[5]

Pos N Pilota Costruttore/Motore Tempo Gap
1 5 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 1'15"505
2 6 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Williams-Renault 1'15"628 +0"123
3 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Renault 1'15"839 +0"334
4 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 1'15"932 +0"427
5 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1'16"305 +0"800
6 30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Sauber-Ford 1'16"647 +1"142
7 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Peugeot 1'16"725 +1"220
8 2 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Benetton-Renault 1'16"950 +1"445
9 15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Jordan-Peugeot 1'17"116 +1"611
10 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell McLaren-Mercedes 1'17"348 +1"843
11 25 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Ligier-Mugen-Honda 1'17"624 +2"119
12 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Mugen-Honda 1'18"033 +2"528
13 9 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Footwork-Hart 1'18"391 +2"886
14 4 Bandiera della Finlandia Mika Salo Tyrrell-Yamaha 1'18"604 +3"099
15 24 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Minardi-Ford 1'18"810 +3"305
16 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 1'18"828 +3"323
17 23 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Minardi-Ford 1'18"875 +3"370
18 29 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Sauber-Ford 1'19"561 +4"056
19 10 Bandiera del Giappone Taki Inoue Footwork-Hart 1'19"677 +4"172
20 22 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Forti-Ford 1'20"657 +5"152
21 21 Bandiera del Brasile Pedro Diniz Forti-Ford 1'20"878 +5"373
22 17 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini Pacific-Ford 1'21"659 +6"154
23 16 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Pacific-Ford 1'21"998 +6"493
24 8 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Mercedes 1'37"998 +22"483

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Al semaforo verde Hill parte male, con Coulthard che prende la testa della corsa.[5] Anche Schumacher non scatta meglio, venendo sopravanzato dalle Ferrari di Berger ed Alesi[5], che riesce poi a ri-superare nel giro di poche tornate.[5] Frattanto Coulthard riesce a tenere la testa della corsa fino al primo pit-stop, ma al momento di fermarsi imbocca la pit-lane ad una velocità troppo elevata: il pilota scozzese sbatte contro il muro esterno della corsia ed è costretto al ritiro.[5] Pochi giri dopo anche Roberto Moreno sulla Forti commette un errore analogo e si deve a sua volta ritirare.

Poco dopo la fine del primo "giro" di pit-stop, Schumacher ed Alesi si urtano e sono entrambi costretti al ritiro.[5] Johnny Herbert, sulla Benetton superstite, grazie alla scelta di ritardare la sua sosta si issa in seconda piazza: al momento di rientrare ai box rischia a sua volta di fare la fine di Coulthard, ma riesce ad evitare il muro e a rientrare in pista.[5] Berger passa quindi in seconda posizione, ma poco dopo il motore della Ferrari si rompe, obbligandolo al ritiro. In seconda posizione si ritrova quindi Frentzen, che deve poi a sua volta fermarsi per un problema al cambio.

Hill nel frattempo continua a condurre, con Herbert di nuovo secondo. Eddie Irvine sulla Jordan li segue in terza piazza, prima di doversi ritirare per un problema agli pneumatici.[5] Herbert, con il secondo posto in gara, ambisce a conquistare la terza piazza nel mondiale piloti[6], ma è a sua volta costretto al ritiro allorché il motore della sua Benetton va in fiamme.[5] Olivier Panis, sulla Ligier, passa quindi alle spalle di Hill, che su di lui ha un giro di vantaggio, mentre in terza piazza si ritrova la Footwork di Gianni Morbidelli, staccato di due tornate. A pochi giri dalla fine, Panis accusa una perdita d'olio: Hill lo doppia un'altra volta e si avvia alla vittoria.[5] Il pilota francese riesce tuttavia a conservare la piazza d'onore, con Morbidelli terzo (che conquista il primo podio suo e della Footwork/Arrows).[5] Alle loro spalle, Mark Blundell su McLaren conclude quarto, Mika Salo su Tyrrell quinto. Pedro Lamy, nonostante un testacoda multiplo a metà gara, artiglia un punto (sarà il suo unico punto iridato in carriera) per la Minardi con il sesto posto.[5] Solo otto auto in totale giunsero al traguardo: da rimarcare, al di fuori della zona punti, il settimo posto di Pedro Diniz con la Forti, che rimarrà il miglior piazzamento nella storia della casa italiana in Formula 1.[5]

Per la seconda volta nella storia della Formula 1, il vincitore distaccò il secondo classificato di due giri: fino ad allora un simile distacco si era avuto solo al Gran Premio di Spagna 1969, vinto da Jackie Stewart.[5] Altro dato di rilievo, la gara registrò l'ultima apparizione in Formula 1 di un motore V12, ormai impiegato dalla sola Ferrari, che dall'anno successivo sarebbe passata al meno dispendioso V10.

Pos N. Pilota Costruttore/Motore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 5 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 81 1h 49'15"946 1 10
2 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Mugen-Honda 79 +2 giri 12 6
3 9 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Footwork-Hart 79 +2 giri 13 4
4 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell McLaren-Mercedes 79 +2 giri 10 3
5 4 Bandiera della Finlandia Mika Salo Tyrrell-Yamaha 78 +3 giri 14 2
6 23 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Minardi-Ford 78 +3 giri 17 1
7 21 Bandiera del Brasile Pedro Diniz Forti-Ford 77 +4 giri 21
8 16 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Pacific-Ford 76 +5 giri 23
Rit 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 70 Motore 16
Rit 2 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Benetton-Renault 69 Trasmissione 8
Rit 15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Jordan-Peugeot 62 Motore 9
Rit 30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Sauber-Ford 39 Cambio 6
Rit 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 34 Motore 4
Rit 25 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Ligier-Mugen-Honda 29 Testacoda 11
Rit 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Renault 25 Collisione con J.Alesi 3
Rit 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 23 Collisione con M.Schumacher 5
Rit 22 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Forti-Ford 21 Testacoda 20
Rit 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Peugeot 20 Testacoda 7
Rit 6 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Williams-Renault 19 Incidente 2
Rit 10 Bandiera del Giappone Taki Inoue Footwork-Hart 15 Testacoda 19
Rit 29 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Sauber-Ford 8 Problema fisico 18
Rit 17 Bandiera dell'Italia Andrea Montermini Pacific-Ford 2 Cambio 22
NP 24 Bandiera dell'Italia Luca Badoer Minardi-Ford 0 Problema elettrico 15
NP 8 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Mercedes - Infortunato 24

Classifiche Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Pos Team Punti
1 Bandiera del Regno Unito Benetton-Renault 137
2 Bandiera del Regno Unito Williams-Renault 112
3 Bandiera dell'Italia Ferrari 73
4 Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 30
5 Bandiera della Francia Ligier-Mugen-Honda 24
  • Vengono indicate solo le prime 5 posizioni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Salvo indicazioni diverse le classifiche sono tratte da Sito di The Official Formula 1, su formula1.com. URL consultato il 31 maggio 2009.

  1. ^ Schumacher - simply the best - again, su gpracing.net192.com, Grand Prix Racing. URL consultato il 2 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2007).
  2. ^ Constructors title goes to Benetton - care of Mr Schumacher, su gpracing.net192.com, Grand Prix Racing. URL consultato il 2 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2007).
  3. ^ a b c 1995 - Glimpses of greatness, su f1fanatic.co.uk, F1Fanatic. URL consultato il 2 marzo 2008 (archiviato il 22 febbraio 2008).
  4. ^ Joe Saward, GLOBETROTTER - Thank you Adelaide, su grandprix.com, 12 novembre 1995. URL consultato il 25 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Grand Prix Results: Australian GP, 1995, su grandprix.com. URL consultato il 2 marzo 2008 (archiviato il 20 febbraio 2008).
  6. ^ Hill take a consolation win, su gpracing.net192.com, Grand Prix Racing. URL consultato il 25 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2003).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1995
 

Edizione precedente:
1994
Gran Premio d'Australia Edizione successiva:
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