Giro d'Italia 2011

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Bandiera dell'Italia Giro d'Italia 2011
Edizione94ª
Data7 maggio - 29 maggio
PartenzaTorino
ArrivoMilano
Percorso3 479 km, 21 tappe
Tempo84h11'24"
Media41,323 km/h
Valida perUCI World Tour 2011
Classifica finale
PrimoBandiera dell'Italia Michele Scarponi
SecondoBandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
TerzoBandiera della Francia John Gadret
Classifiche minori
PuntiBandiera dell'Italia Michele Scarponi
MontagnaBandiera dell'Italia Stefano Garzelli
GiovaniBandiera della Rep. Ceca Roman Kreuziger
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Giro d'Italia 2010Giro d'Italia 2012

Il Giro d'Italia 2011, novantaquattresima edizione della corsa e quattordicesima prova dell'UCI World Tour 2011, si svolse in ventuno tappe dal 7 al 29 maggio 2011 per un totale di 3 479 km, con partenza da Torino e arrivo a Milano. La vittoria andò all'italiano Michele Scarponi, che completò il percorso in 84h11'24", alla media di 38,758 km/h[1], davanti al connazionale Vincenzo Nibali e al francese John Gadret.

Sul traguardo di Milano giunsero 159 ciclisti dei 207 partiti da Torino.

Il successo finale era inizialmente andato allo spagnolo Alberto Contador, del team Saxo Bank-Sungard, che concluse l'edizione in 84h05'14". Il corridore iberico aveva ottenuto anche due successi parziali: nella tappa con arrivo sull'Etna e nella cronoscalata del Nevegal; inoltre, grazie ai numerosi piazzamenti, si era anche aggiudicato la classifica a punti. Nel febbraio del 2012 Contador fu tuttavia squalificato dal Tribunale Arbitrale dello Sport per positività all'antidoping.[2] La sanzione retroattiva determinò la cancellazione di tutti i risultati da lui ottenuti a partire dall'agosto 2010.

Durante il Giro perse la vita Wouter Weylandt, velocista belga del Team Leopard-Trek, che cadde lungo la discesa del Passo del Bocco nel corso della terza tappa. Quel giorno e l'indomani furono annullati i festeggiamenti e la tappa successiva, con arrivo a Livorno, fu neutralizzata; in seguito alla morte del compagno di squadra, l'intera Leopard-Trek e Tyler Farrar, amico del ciclista belga, abbandonarono la corsa.

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso del novantaquattresimo Giro d'Italia venne presentato ufficialmente il 23 ottobre 2010 al Teatro Carignano di Torino, città designata come sede di partenza[3][4]. La scelta di iniziare dal capoluogo del Piemonte, prima capitale d'Italia, fu motivata dalla volontà di festeggiare il 150º anniversario dell'Unità d'Italia. Per lo stesso motivo gli organizzatori scelsero di portare la "Corsa Rosa" anche in altre località legate al Risorgimento italiano, come Reggio Emilia, Quarto dei Mille, Sapri, Castelfidardo. A sottolineare l'Unità della nazione la corsa attraversò ben 17 delle 20 regioni italiane (tutte tranne Valle d'Aosta, Puglia e Sardegna), con un unico sconfinamento all'estero, in Austria. Sempre nell'ambito delle celebrazioni del 150º anniversario, al classico "Trofeo senza fine" venne affiancata, riservata al vincitore, la "Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia", realizzata dallo scultore Silvio Gazzaniga.

Il "Trofeo senza fine", assegnato al vincitore finale

Il tracciato iniziiò con una cronometro a squadre di 19,3 km da Venaria Reale a Torino, mentre l'arrivo come da tradizione fu fissato a Milano dopo ventuno tappe. Tre furono le cronometro, quella a squadre del primo giorno a Torino, la cronoscalata di 12,7 km al Nevegal, con arrivo in salita (sedicesima tappa), e quella conclusiva di 31,5 km a Milano; due invece i giorni di riposo in programma, l'11 e il 23 maggio. Le tappe con arrivo in salita furono ben sette: Montevergine di Mercogliano, Etna, Großglockner, Zoncolan, Gardeccia/Val di Fassa, Macugnaga e Sestriere. La cima Coppi, punto più alto toccato dai ciclisti, fu sul Passo Giau, nel corso della quindicesima tappa, a 2236 m d'altitudine[5]. Altri arrivi di tappa in leggera salita avvennero ad Orvieto, Teramo, Castelfidardo e Sondrio. I comuni di Parma, Rapallo, Livorno, Fiuggi Terme, Tropea, Ravenna e San Pellegrino Terme ospitarono invece i sette arrivi in pianura. Nel complesso i metri di dislivello furono 24.000[3].

Dopo la presentazione del percorso e prima dell'inizio del Giro, gli organizzatori apportarono alcune modifiche. In novembre fu cambiato il percorso finale della frazione di Tropea[6]; verso la fine di dicembre fu quindi modificato una prima volta il percorso della cronometro di Milano[7]. Il 1º aprile RCS Sport annunciò che la diciassettesima tappa, con arrivo previsto a Sondrio, si sarebbe conclusa invece a Tirano, accorciando di 16 km la lunghezza della frazione. La modifica del percorso fu, a detta degli organizzatori, da ricondursi a problemi relativi alla sicurezza, la quale non poteva essere garantita nel finale della tappa originale[8].

Il 20 maggio la Giuria della corsa decise di cancellare dalla quattordicesima tappa (che si sarebbe svolta l'indomani) la salita e la discesa del Monte Crostis, portando la lunghezza del percorso da 210 km a 190 km, con il solo passaggio da Tualis. Secondo il comunicato ufficiale della direzione della corsa, il Collegio dei Commissari non aveva reputato sufficiente la proposta fatta dall'Organizzatore «in seguito alle varie lamentele dei Direttori Sportivi conseguenti all'impossibilità di garantire una gestione sportiva ottimale nel finale della tappa» nonostante l'organizzatore avesse «preso tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei corridori»[9]. Angelo Zomegnan la definì una «decisione grave e immotivata». Il giorno dopo, a gara in corso, il tragitto fu nuovamente ridotto di 18 km (con il taglio dello scollinamento a Tualis) a causa di possibili contestazioni dei tifosi in quella zona[10].

Il 24 maggio, infine, fu annunciato un cambio radicale del percorso della cronometro finale a Milano (da svolgersi cinque giorni dopo), per agevolare il traffico urbano in occasione dei ballottaggi dovuti alle locali elezioni amministrative. La partenza fu spostata dal Castello Sforzesco alla Fiera di Milano (inizialmente sede del primo rilievo cronometrico) e il tracciato ridotto da 31,5 a 26 km. La sede d'arrivo in prossimità del Duomo, ove si sarebbero svolte anche le premiazioni, rimase comunque immutata[11].

Tappe[modifica | modifica wikitesto]

Tappa Data Percorso km Vincitore di tappa Leader cl. generale
7 maggio Venaria Reale > Torino (cron. a squadre) 19,3 Bandiera degli Stati Uniti HTC-Highroad Bandiera dell'Italia Marco Pinotti
8 maggio Alba > Parma 244 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish
9 maggio Reggio Emilia > Rapallo 173 Bandiera della Spagna Ángel Vicioso Bandiera del Regno Unito David Millar
10 maggio Quarto dei Mille > Livorno 216 neutralizzata[12] Bandiera del Regno Unito David Millar
11 maggio Piombino > Orvieto 191 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening
12 maggio Orvieto > Fiuggi Terme 216 Bandiera della Spagna Francisco Ventoso Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening
13 maggio Maddaloni > Montevergine di Mercogliano 110 Bandiera del Belgio Bart De Clercq Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening
14 maggio Sapri > Tropea 217 Bandiera dell'Italia Oscar Gatto Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening
15 maggio Messina > Etna 169 Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera del Venezuela José Rujano[14]
Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ
16 maggio giorno di riposo
10ª 17 maggio Termoli > Teramo 159 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ
11ª 18 maggio Tortoreto Lido > Castelfidardo 142 Bandiera della Francia John Gadret Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ
12ª 19 maggio Castelfidardo > Ravenna 184 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ
13ª 20 maggio Spilimbergo > Großglockner (A) 167 Bandiera del Venezuela José Rujano Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
14ª 21 maggio Lienz (A) > Monte Zoncolan 172 Bandiera della Spagna Igor Antón Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
15ª 22 maggio Conegliano > Gardeccia/Val di Fassa 229 Bandiera della Spagna Mikel Nieve Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
23 maggio giorno di riposo
16ª 24 maggio Belluno > Nevegal (cron. individuale) 12,7 Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali[15]
Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
17ª 25 maggio Feltre > Tirano 230 Bandiera dell'Italia Diego Ulissi Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
18ª 26 maggio Morbegno > San Pellegrino Terme 151 Bandiera dell'Italia Eros Capecchi Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
19ª 27 maggio Bergamo > Macugnaga 209 Bandiera dell'Italia Paolo Tiralongo Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
20ª 28 maggio Verbania > Sestriere 242 Bandiera della Bielorussia Vasil' Kiryenka Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
21ª 29 maggio Milano (cron. individuale) 26 Bandiera del Regno Unito David Millar Bandiera della Spagna Alberto Contador[13]
Bandiera dell'Italia Michele Scarponi
Totale 3 479

Squadre e corridori partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Partecipanti al Giro d'Italia 2011.

In occasione del Giro d'Italia 2011 sono state invitate 23 squadre, delle quali 18 sono quelle con licenza UCI ProTeam mentre 5 sono UCI Professional Continental Team.

N. Cod. Squadra
1-9 ASA Bandiera dell'Italia Acqua & Sapone
11-19 ALM Bandiera della Francia AG2R La Mondiale
21-29 AND Bandiera dell'Italia Androni Giocattoli-C.I.P.I.
31-39 BMC Bandiera degli Stati Uniti BMC Racing Team
41-49 COG Bandiera dell'Irlanda Colnago-CSF Inox
51-59 EUS Bandiera della Spagna Euskaltel-Euskadi
61-69 GEO Bandiera della Spagna Geox-TMC
71-79 THR Bandiera degli Stati Uniti HTC-Highroad
81-89 KAT Bandiera della Russia Katusha Team
91-99 LAM Bandiera dell'Italia Lampre-ISD
101-109 LEO Bandiera del Lussemburgo Team Leopard-Trek
111-119 LIQ Bandiera dell'Italia Liquigas-Cannondale
N. Cod. Squadra
121-129 MOV Bandiera della Spagna Movistar Team
131-139 OLO Bandiera del Belgio Omega Pharma-Lotto
141-149 AST Bandiera del Kazakistan Pro Team Astana
150-158 FAR Bandiera del Regno Unito Farnese Vini-Neri Sottoli
161-169 QST Bandiera del Belgio Quickstep Cycling Team
171-179 RAB Bandiera dei Paesi Bassi Rabobank Cycling Team
181-189 SBS Bandiera della Danimarca Saxo Bank-Sungard
191-199 SKY Bandiera del Regno Unito Sky Procycling
201-209 GRM Bandiera degli Stati Uniti Team Garmin-Cervélo
211-219 RSH Bandiera degli Stati Uniti Team RadioShack
221-229 VCD Bandiera dei Paesi Bassi Vacansoleil-DCM

Resoconto degli eventi[modifica | modifica wikitesto]

Wouter Weylandt

Il Giro dei 150 anni dell'Unità d'Italia, caratterizzato da grandi salite e poche tappe per velocisti, parte dalla Reggia di Venaria Reale, a Torino, con una cronosquadre vinta dalla HTC-Highroad e che consegna la leadership a Marco Pinotti. I favoriti, Contador, Nibali, Scarponi, Men'šov, Kreuziger, comunque non perdono particolare terreno gli uni dagli altri. La terza tappa sconvolge la corsa: lungo la discesa dal Passo del Bocco verso Rapallo, Wouter Weylandt, corridore della Leopard-Trek, cade ad alta velocità e, nonostante i soccorsi, muore poco dopo. Il drammatico evento porta alla neutralizzazione della frazione successiva, con il gruppo giunto compatto a Livorno a scortare i compagni di squadra del belga, e il ritiro successivo di questi ultimi dalla competizione (oltre che di Tyler Farrar, amico del corridore). In seguito, il numero 108 appartenente a Weylandt è stato ricordato da tifosi e addetti nelle restanti giornate. Per la cronaca, David Millar è in maglia rosa.

Si giunge al primo arrivo in salita a Montevergine di Mercogliano della settima tappa, dove trionfa il belga Bart De Clercq su Scarponi e Kreuziger che regolano il gruppo. Contador inizia ad accumulare il suo vantaggio già sullo strappo di Tropea, in un'ottava tappa (conclude secondo) sulla carta per velocisti, proseguendo il giorno seguente sull'Etna. In quella frazione Scarponi si stacca nel tentativo di reagire allo scatto dello spagnolo, che va a trionfare all'arrivo seguito dal solo José Rujano, sorpresa della corsa, con Nibali e gli altri favoriti a 50". Al termine della seconda settimana Contador dà il primo colpo decisivo alla corsa con uno scatto sul Großglockner, cui risponde ancora il solo Rujano (poi vincitore di tappa), che spezza il gruppo dei migliori.

Si ripete poi cinque giorni dopo con il secondo posto sul Monte Zoncolan, in occasione di una 14ª tappa privata dell'ascesa del Crostis: stavolta viene contenuto da Nibali (il quale perde solo 11 secondi), guadagnando comunque su tutti gli altri big. Infine nella tappa sul Gardeccia si classifica terzo, precedendo di 6 secondi Scarponi, di mezzo minuto Gadret e Rujano e di quasi due minuti Nibali e Rodríguez. La cronoscalata del Nevegal vede lo spagnolo ottenere il secondo successo parziale e allungare ulteriormente nell'ordine su Nibali e Scarponi; mentre nell'arrivo al Sestriere, penultima tappa, le posizioni rimangono immutate e la classifica generale confermata.

Il trionfo a Milano di Alberto Contador viene coronato dal terzo posto nella cronometro finale vinta dal britannico David Millar. La prova contro il tempo vede anche il duello tra Scarponi e Nibali per il secondo posto: a spuntarla è il primo, che in graduatoria chiude a 6'10" da Contador, mentre terzo è Nibali a 6'56". Completano la top 10 della classifica generale finale nell'ordine Gadret, Rodríguez, Kreuziger, Rujano, Men'šov, Kruijswijk e Siŭcoŭ. Il sesto classificato, il ceco Roman Kreuziger, è risultato vincitore della classifica giovani, quale primo piazzato tra gli Under-25; il veterano Stefano Garzelli si è aggiudicato la maglia verde del miglior scalatore, con la soddisfazione di essere passato in testa sulla Cima Coppi del Passo Giau.

Curiosamente, durante la cerimonia di premiazione finale si è verificato un inconveniente con l'inno nazionale spagnolo: non viene infatti suonata l'odierna Marcha Real (priva di testo), ma una versione non ufficiale usata durante i primi anni del Franchismo, con testi di José María Pemán. La cosa ha avuto molta risonanza in Spagna e il Consejo Superior de Deportes ha presentato una protesta formale all'organizzazione del Giro. Il direttore Angelo Zomegnan è stato costretto a scusarsi con la delegazione spagnola presente al Giro e con il console spagnolo a Milano.[16][17]

In seguito alla squalifica per doping inflitta dal Tribunale Arbitrale dello Sport a Contador nel febbraio del 2012[13], la vittoria del Giro d'Italia 2011 è stata assegnata a Michele Scarponi, secondo nella classifica generale originale, cui è stato attribuito anche il successo nella classifica a punti[18]. Il secondo posto è andato a Vincenzo Nibali, finito inizialmente sul gradino più basso del podio, mentre il terzo posto è passato al francese John Gadret, quarto in gara[19]. Sono state anche riassegnate ai secondi classificati le vittorie di tappa dell'Etna (a Rujano) e di Nevegal (a Nibali).

Dettagli delle tappe[modifica | modifica wikitesto]

1ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Squadra Tempo
1 Bandiera degli Stati Uniti HTC-Highroad 20'59"
2 Bandiera degli Stati Uniti Team RadioShack a 10"
3 Bandiera dell'Italia Liquigas-Cannondale a 22"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC 20'59"
2 Bandiera della Danimarca Lars Ytting Bak HTC s.t.
3 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC s.t.
Descrizione e riassunto

Torino, prima capitale dello Stato Italiano, ospita la tappa iniziale del Giro (una cronosquadre) di 19,3 km. Partendo dalla Reggia di Venaria, le 23 squadre sono entrate nel capoluogo piemontese passando nei pressi della nuova Juventus Arena, percorrendo di seguito i corsi Toscana, Potenza, Lecce, Trapani, Carlo Rosselli, Castel Fidardo, Vittorio Emanuele II e infine Casale. L'arrivo era infatti posto in piazza Vittorio Veneto, all'ombra della Mole Antonelliana. Le difficoltà maggiori si potevano ritrovare unicamente in prossimità di qualche rotonda; ulteriori problemi - scongiurati - potevano essere causati dai lastricati o dai binari della tramvia.

La corsa contro il tempo è andata alla compagine statunitense della HTC-Highroad del velocista Mark Cavendish, che ha fermato il cronometro in 20'59" (55,142 la media oraria). Il primo a tagliare il traguardo è stato il campione italiano di specialità Marco Pinotti. Al secondo posto il Team RadioShack, staccato di 10". Terza la Liquigas-Cannondale di Vincenzo Nibali.[20]

2ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre 5h45'40"
2 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish HTC s.t.
3 Bandiera dell'Italia Manuel Belletti Colnago s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish HTC 6h06'27"
2 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 12"
3 Bandiera degli Stati Uniti Craig Lewis HTC s.t.
Descrizione e riassunto

La prima tappa in linea, come prassi, non presenta difficoltà altimetriche ed è dedicata ai velocisti. Ma in questa edizione è stata anche la più lunga, con i suoi 244 km che separano Alba da Parma. Dalle Langhe albesi i corridori si sono spostati nella bassa Pianura padana. L'unica asperità era posta sul Castello di Tabiano, inedito GPM di quarta categoria (315 m), 8 km dopo il traguardo volante di Salsomaggiore Terme e posto a 34 km dalla fine.

A movimentare la giornata è stata una lunga fuga solitaria di Sebastian Lang (Omega Pharma-Lotto, vantaggio massimo 19'15") partito al primo km e prima maglia verde del Giro, ripreso a 26 chilometri dall'arrivo. Tentano poi la sortita in otto, invano (con la caduta di Ėduard Vorganov della Katusha). La volata è stata regolata, con qualche polemica nel post-gara, da Alessandro Petacchi (Lampre-ISD) su Mark Cavendish (comunque in rosa per gli abbuoni).[21]

3ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna Ángel Vicioso Androni 3h57'38"
2 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin s.t.
3 Bandiera della Spagna Pablo Lastras Movistar s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin 10h04'29"
2 Bandiera della Spagna Ángel Vicioso Androni a 7"
3 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 9"
Descrizione e riassunto

Reggio Emilia è stata scelta come sede di partenza per omaggiare il tricolore ("nato" proprio nella città emiliana). Ad accogliere il gruppo, sempre una costante ed impercettibile ascesa verso l'Appennino ligure e il Tigullio, con il culmine sul Passo del Bocco (GPM di 3ª categoria). Dopo una discesa tecnica, un'ultima difficoltà: lo strappo della Madonna delle Grazie (salita di 4ª categoria), affrontato salendo da Chiavari e posto lungo la Via Aurelia, distante meno di 9 km da Rapallo.

Dopo trenta chilometri partono all'attacco quattro uomini (Brutt, Brambilla - nuova maglia verde, scollinato per primo sul Bocco -, Ricci Bitti e De Clercq; per loro vantaggio massimo di circa 6') che vengono ripresi a 12 km dalla conclusione. A poco più di 3 km dall'arrivo tentano l'azione da finisseur in cinque. La vittoria va ad Ángel Vicioso; David Millar, piazzatosi secondo alle spalle dello spagnolo, è la terza maglia rosa in tre giorni. Seguono nell'ordine con lo stesso tempo Lastras, Moreno e Le Mével. Il gruppo giunge con 21" di ritardo, preceduto di 9" anche dalla coppia formata da Tankink e Pineau.

I risultati e gli ultimi venticinque chilometri della tappa passano però in secondo piano a causa della tragedia che si verifica nella discesa del Passo del Bocco. Sulla spinta di Failli e Visconti la stessa viene affrontata a grande velocità, oltre i settanta chilometri orari. Con il gruppo allungato, Wouter Weylandt, velocista del Team Leopard-Trek, è vittima di una violenta caduta: urta un muretto a bordo strada e viene violentemente sbalzato sull'asfalto diversi metri più avanti. Le condizioni del belga appaiono subito gravissime: sebbene lo staff medico del Giro provveda immediatamente a prestare i soccorsi del caso, allertando anche l'elisoccorso, dopo circa quaranta minuti di tentata rianimazione viene constatato il decesso.[22]

4ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
-
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin 10h04'29"
2 Bandiera della Spagna Ángel Vicioso Androni a 7"
3 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 9"
Descrizione e riassunto
David Millar in maglia rosa nelle fasi relative alla partenza della quarta tappa, vicino agli uomini della Leopard-Trek orfani di Wouter Weylandt

La frazione è stata neutralizzata su decisione degli atleti per commemorare la scomparsa di Wouter Weylandt, deceduto durante la tappa precedente lungo la discesa del Passo del Bocco. Prima della partenza, tutto il gruppo si è recato a Lavagna dove era situata la camera mortuaria per dare un ultimo saluto all'atleta. Dopodiché i ciclisti si sono recati al km 0 dove, dopo un minuto di raccoglimento e l'esecuzione del "Silenzio" da parte dei Bersaglieri, hanno preso il via.

In ambito agonistico, i singoli, partiti da Quarto dei Mille per onorare la figura di Giuseppe Garibaldi, scendendo lungo la via Aurelia, avrebbero incontrato la cima del Passo del Bracco (colle di terza categoria) al km 62, per poi attraversare l'intera riviera della Versilia (con traguardo volante al Lido di Camaiore). Dopo il porto di Livorno, da Montenero si abbandonava l'Aurelia per salire in località Castellaccio, dopo una breve ascesa con punte al 18% (GPM di quarta categoria), prima di riscendere definitivamente verso il lungomare livornese.

Al contrario, il tragitto è stato percorso ad andatura turistica e suddiviso virtualmente in settori lunghi circa 10 km ciascuno. In ogni frangente una squadra diversa ha "tirato" con alle spalle il gruppo compatto. Al termine, è stato dato il "via libera" ai componenti del Team Leopard-Trek, compagni di squadra di Weylandt, che hanno tagliato in contemporanea il traguardo. A loro si è aggiunto Tyler Farrar (Team Garmin-Cervélo), amico personale dello sventurato ciclista. Subito dietro di loro, la maglia rosa di David Millar a regolare il plotone. Ai fini della cronaca, il tempo di tappa non è stato sommato a quello della classifica generale. Inoltre non sono stati assegnati punti né abbuoni per arrivo, traguardo volante e i due GPM di giornata. Pertanto tutte le classifiche sono rimaste invariate.[23]

5ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 4h54'49"
2 Bandiera della Colombia Fabio Duarte Geox-TMC a 8"
3 Bandiera della Colombia José Serpa Androni s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 14h59'33"
2 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC a 2"
3 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC s.t.
Descrizione e riassunto

La caratteristica principale della frazione era la presenza di tre tratti in sterrato negli ultimi 50 km. Strada tranquilla sino ad Arcidosso (sede del traguardo volante) dove, a distanza di pochi chilometri, avrebbe avuto inizio la salita di Saragiolo (GPM di terza categoria). I tre chilometri con punte del 15% che più in avanti conducevano alla Croce di Fighine (altra cima di 3ª categoria) erano invece non asfaltati, così come la successiva discesa. Da Sferracavallo, ad appena 3 km dalla conclusione, si saliva ad Orvieto superando uno strappo di 650 m al 12%.

Il Giro è ripartito senza l'intero Team Leopard-Trek, squadra di Wouter Weylandt, e Tyler Farrar. Martin Kohler, svizzero della BMC, fugge dopo appena 12 km e rimane solitario in testa fino ai dieci dall'arrivo (per lui un vantaggio massimo di 12'40"). Transitando in testa sui due GPM, sarà la nuova maglia verde alla fine della giornata. Lungo gli sterrati, e non solo, tante le cadute: quella più curiosa ha visto coinvolti David Millar, in maglia rosa, e Ángel Vicioso, secondo della generale e vincitore della frazione di Rapallo, venuti al contatto mentre sprintavano per gli abbuoni del traguardo volante di Arcidosso. Da segnalarne anche un'altra più drammatica di Slagter (Rabobank), portato poi via in ambulanza. La bagarre maggiore è nelle fasi finali: John Gadret e Pieter Weening si riportano sul fuggitivo, ma è unicamente l'olandese a resistere agli attacchi da dietro di Michele Scarponi e Mikel Nieve, conquistando così tappa e maglia, mantenendo 8" di vantaggio sugli inseguitori. Millar, in ritardo di 2'50", sprofonda in classifica.[24]

6ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna Francisco Ventoso Movistar 5h15'39"
2 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre s.t.
3 Bandiera dell'Italia Roberto Ferrari Androni s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 20h15'12"
2 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 2"
3 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC s.t.
Descrizione e riassunto

Dalla provincia di Terni, il Giro si è spostato nei piccoli centri laziali intorno alla capitale, dunque "circumnavigando" Roma e passando così per Fiano, Mentana, Guidonia e Palestrina. Il percorso non presentava alcun tratto di pianura, ma lievi salite alternate a morbide discese (in gergo "mangia e bevi"). L'unico GPM di quarta categoria era posto a Soriano al Cimino, dopo appena 41,7 km di corsa. Il traguardo di Fiuggi, invece, era in cima ad uno strappo al 4% e dopo un passaggio da Anagni.

Al nono chilometro di gara prendono l'iniziativa Veikkanen (Omega Pharma-Lotto) e Vandewalle (Quickstep), raggiunti cinque chilometri più tardi da Modolo (velocista della Colnago, primo sul GPM), Veuchelen (Vacansoleil) e Popovyč (RadioShack). Riescono a guadagnare fino a 5' prima di essere ripresi dal gruppo alla spicciolata (l'ultimo a cedere è Vandewalle, a due chilometri dal termine). Con molti velocisti tagliati fuori, è dunque Stefano Pirazzi, enfant du pays, a tentare l'azione solitaria. Più tardi prova anche Emanuele Sella, entrambi senza risultati. Negli ultimi 600 m è Danilo Di Luca a cercare di sorprendere il plotone, ma viene surclassato dalla potenza di Alessandro Petacchi e Francisco Ventoso, corridori con maggiori caratteristiche di velocisti. Tuttavia, la pendenza blocca letteralmente negli ultimi metri il corridore spezzino, che si deve accontentare del secondo posto alle spalle dell'iberico (consolidando però la leadership della classifica a punti).[25]

7ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Belgio Bart De Clercq Omega Ph. 2h54'47"
2 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre s.t.
3 Bandiera della Rep. Ceca Roman Kreuziger Astana s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 23h09'59"
2 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 2"
3 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC s.t.
Descrizione e riassunto

Primo degli otto arrivi in salita del Giro 2011, quello del Santuario di Montevergine era uno dei meno duri. 17 i chilometri che lo separano dalla periferia di Avellino (sede del Traguardo Volante), ma con pendenze docili e costanti (5% di media). In precedenza, il gruppo aveva superato un altro GPM di seconda categoria, posto sulla "Serra della Strada", a poca distanza da Montefusco.

Montaguti (AG2R), Pineau (Quickstep), Bak (HTC), Canuti (Colnago) e il campione italiano Visconti (Farnese Vini) coprono assieme in testa buona parte dei 110 km di tappa (per loro 3'15" il vantaggio massimo). Canuti tenta l'allungo nella discesa successiva al primo Gran Premio della Montagna, ma scivola e si riaccoda ai compagni di fuga. Nel frattempo, dal gruppo esce Hoogerland (Vacansoleil), compiendo la piccola impresa di riagganciare i primi per qualche minuto. L'ultimo a cedere davanti è Bak sulle prime rampe verso il Santuario. Tenta la sortita, con maggiore successo, il neoprofessionista De Clercq; pochi chilometri dopo provano l'azione Ochoa e Pirazzi, ma il lavoro di Lampre e di Acqua & Sapone è implacabile. Il belga della Omega Pharma-Lotto, che nel frattempo ha accumulato un discreto margine, resiste invece quel tanto che basta per non farsi superare nell'ordine da Scarponi, Kreuziger, Garzelli e Nibali nella volata finale ed è la nuova maglia verde. Il capitano della Lampre, secondo all'arrivo, rosicchia qualcosa in classifica generale in virtù degli abbuoni.[26]

8ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Oscar Gatto Farnese Vini 4h59'45"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank s.t.
2 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre a 5"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 28h09'49"
2 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 2"
3 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC s.t.
Descrizione e riassunto

Nessun GPM nei 217 km affacciati sul Mar Tirreno che separano Sapri (cittadina resa celebre dallo sbarco di Carlo Pisacane) da Tropea. Nella più classica delle "tappe di trasferimento", l'unica difficoltà era costituita dal tratto finale, in lieve ascesa e con due tornanti. Oltre al traguardo volante di Vibo Marina, sulla Strada Statale 18, all'altezza di Sant'Eufemia Lamezia, era posto un traguardo speciale per commemorare la morte di 8 cicloamatori avvenuta in quel punto nel dicembre 2010.

Dopo appena due chilometri scattano Leonardo Giordani (Farnese Vini) e Mirko Selvaggi (Vacansoleil), prendendo un vantaggio massimo di 10' a metà corsa. Verranno ripresi ad appena 7 km dalla conclusione, sfavoriti dal vento contrario. Da finisseur scatta trionfalmente Oscar Gatto sulle rampe di Tropea, seguito a sorpresa da Alberto Contador, ma l'iberico deve accontentarsi della seconda piazza: recupera comunque 17" sui primi (di cui 12" per l'abbuono). Il gruppo, a 5", è regolato da Alessandro Petacchi. Pressoché invariate le classifiche. Da annoverare una caduta ai meno 10 (coinvolto anche Stefano Garzelli), senza conseguenze rilevanti, ed il ritiro in corsa di Fabio Duarte, portacolori della Geox-TMC.[27]

9ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Bandiera della Danimarca Saxo Bank 4h54'09"
1 Bandiera del Venezuela José Rujano Bandiera dell'Italia Androni 4h54'12"
2 Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Bandiera dell'Italia Acqua & Sap. a 47"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 33h03'51"
1 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC 33h04'50"
2 Bandiera della Francia Christophe Le Mével Garmin a 20"
Descrizione e riassunto

Unica giornata siciliana del Giro, prima del riposo. I corridori hanno affrontato l'Etna per due volte, ma da due versanti diversi. 18 km di salita e 1100 m di dislivello hanno separato Linguaglossa dal Rifugio Citelli (prima categoria). Dopo la seguente discesa e il traguardo volante di Acireale, nuova scalata di 19 km da Nicolosi per l'arrivo in quota al Rifugio Sapienza (1892 m s.l.m.).

Scatti immediati già dal primo chilometro, ma la fuga migliore parte dopo 50 km con l'azione di nove atleti (tra cui gli attaccanti Visconti, Popovyč, Lastras e Bakelants). Bel'kov ha poi provato ad inseguirli in solitaria, ma il tentativo non è andato a buon fine. I fuggitivi vengono ripresi dal gruppo dei migliori alle falde dell'Etna alla spicciolata. Ai meno 10, quando la maglia rosa di Pieter Weening cede di schianto, si rivede il redivivo José Rujano. Ma è l'iniziativa di Alberto Contador a fare la differenza a sette chilometri dalla vetta: Michele Scarponi gli resta a ruota, tuttavia spreca troppe energie, venendo così ripreso nuovamente dagli inseguitori. Rimasto solo in testa, il capitano della Saxo Bank-Sungard vince la tappa e conquista il simbolo del primato, con distacchi imponenti sui diretti avversari. Classifica generale dunque rivoluzionata, con l'iberico anche leader della classifica a punti. Filippo Savini è nuova maglia verde, Roman Kreuziger è invece il primo tra i giovani. Jackson Rodríguez e Chris Butler entrano nell'elenco dei ritirati.[28]

10ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish HTC 4h00'49"
2 Bandiera della Spagna Francisco Ventoso Movistar s.t.
3 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 37h04'40"
1 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC 37h05'39"
2 Bandiera della Francia Christophe Le Mével Garmin a 20"
Descrizione e riassunto

Il gruppo si sposta idealmente lungo il 15º meridiano est con il trasferimento dall'Etna a Termoli dopo un giorno di riposo. Ad accoglierlo una tappa prettamente pianeggiante, con un unico strappo che conduceva dall'Adriatica a Vasto (GPM di 4ª categoria). I corridori hanno poi seguito la Statale 16 fino a Giulianova, attraversando molti centri della costa (tra cui Pescara, sede del Traguardo Volante), dove hanno svoltato a sinistra verso l'entroterra, lungo una strada in continua ed impercettibile ascesa concretizzata con una pendenza al 4% negli ultimi 100 metri di corsa.

Non appena viene dato il via, vanno in fuga Beppu (RadioShack), Casaux (unico francese della Euskaltel-Euskadi) e Krivcov (AG2R). I tre (6' circa di vantaggio massimo) vengono ripresi a 10 km dall'arrivo. David Millar prova nuovamente ad anticipare il gruppo tirato dalla Lampre-ISD, ma il tentativo non va a buon fine: l'arrivo in volata è regolato da Mark Cavendish che anticipa nell'ordine Francisco Ventoso e Alessandro Petacchi, vincitori già a Fiuggi e Parma. Il velocista spezzino riconquista la maglia rossa. Non hanno preso parte alla gara i due velocisti Brown e McEwen, arrivati fuori tempo al Rifugio Sapienza, mentre in corsa si ritira Blythe dopo pochi chilometri.[29]

11ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia John Gadret AG2R 3h33'11"
2 Bandiera della Spagna Joaquim Rodríguez Katusha s.t.
3 Bandiera dell'Italia Giovanni Visconti Farnese Vini s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 40h37'51"
1 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC 40h38'50"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 22"
Descrizione e riassunto

I 144 km che distanziavano Tortoreto Lido da Castelfidardo erano distribuiti tra gli Appennini marchigiani. Quattro i Gran Premi della Montagna affrontati, tutti di 4ª categoria, piazzati rispettivamente nelle località Monte, Monte Vidon Combatte, Rapagnano e Morrovalle. Brevi pendii anche a Recanati (dove era posto il Traguardo Volante) e in prossimità dell'arrivo.

Su un percorso adatto per gli attacchi da lontano, le azioni sono molte. Quella che sembrava potesse andare in porto ha avuto come protagonisti Betancur, Taborre, Stortoni, Moreno, Marzano, Agnoli, Konovalovas, Kruijswijk, Nordhaug, Machado e Le Mével, quest'ultimo terzo in classifica generale. Degli undici corridori in fuga resistono solo Moreno e Konovalovas che mantengono un vantaggio di poco inferiore ai 30" prima dell'ultima rampa a Castelfidardo. Vengono rimontati solo negli ultimi metri dal gruppo (trainato da Joaquim Rodríguez) e dal francese John Gadret, che si impone nella frazione con l'ennesimo scatto da finisseur di questo Giro. Non si contano cambiamenti di rilievo nelle classifiche, se non i ritiri dei velocisti Božič e Napolitano.[30]

12ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish HTC 4h07'25"
2 Bandiera dell'Italia Davide Appollonio Sky s.t.
3 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 44h55'16"
1 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC 44h56'15"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 22"
Descrizione e riassunto

Tutto in pianura e sempre lungo il Mare Adriatico era il percorso che accompagnava i corridori a Ravenna. Protagonista la Riviera romagnola (a Cesenatico il Traguardo Volante). Prima del rettilineo finale, il gruppo ha sfiorato Sant'Apollinare in Classe e il Mausoleo di Teodorico.

Al km 5 di gara scattano quattro corridori (Minguez della Euskaltel-Euskadi, Ricci Bitti della Farnese-Neri, Clement della Rabobank e Gołaś della Vacansoleil) tenuti a bagnomaria dal plotone con un distacco mai superiore ai 4'. I fuggitivi verranno ripresi a 14 km dalla conclusione, grazie anche all'organizzazione dei treni della HTC-Highroad e della Lampre-ISD. La volata finale è atipica: l'errore all'ultima curva, ai 1100 m dall'arrivo, di qualche atleta in testa (con consecutiva caduta senza gravi conseguenze) provoca la frattura del gruppo. Nell'ordine di una quindicina i ciclisti rimasti davanti, con Mark Cavendish che si impone su Davide Appollonio ed Alessandro Petacchi. Per lui è la seconda vittoria dopo quella di Teramo. Nessuna variazione nelle classifiche.[31]

13ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Venezuela José Rujano Androni 4h45'54"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank s.t.
2 Bandiera della Francia John Gadret AG2R a 1'27"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 49h40'58"
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 49h44'07"
2 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre a 7"
Descrizione e riassunto
Alberto Contador dopo il traguardo

Il percorso della tredicesima tappa era snodato interamente in territorio alpino, con quattro salite principali valide per il Gran Premio della Montagna, di cui le ultime tre in territorio Tirolese: passo di Monte Croce Carnico (che segna il confine tra Italia e Austria; seconda categoria), Gailbergsattel (terza), Iselsberg Pass (seconda) e Kasereck (prima). Il traguardo volante, invece, ha avuto sede ad Arta Terme. Terminata la salita del Kasereck, i corridori hanno affrontato un tratto in discesa di 2 km, per poi lanciarsi sull'ultima rampa che li ha condotti al traguardo di Großglockner (2137 m s.l.m.). Nella frazione, dunque, si è registrato il primo sconfinamento di questa edizione del Giro.[32]

La giornata è stata caratterizzata da varie fughe; la più lunga e rilevante è partita al km 41: 16 corridori si sono dati battaglia per buona parte della tappa, soprattutto per aggiudicarsi i punti validi per la classifica scalatori. L'attacco è stato neutralizzato, con il lavoro delle squadre dei big in testa al gruppo della maglia rosa, solo a 8 km dall'arrivo, quando anche Cayetano Sarmiento e Pieter Weening (ultimi a resistere) sono stati raggiunti. Anche in questo caso, come nella tappa sull'Etna, nessuno ha saputo reagire all'attacco di Alberto Contador, tranne José Rujano che ha resistito con lo spagnolo fino alla fine. A 200 m dal traguardo, Contador ha lasciato passare il compagno di fuga regalandogli la vittoria. Il corridore spagnolo ha così incrementato il vantaggio in classifica generale, conquistando persino la maglia rossa, quella verde ed il primo posto nelle speciali classifiche combattività ed "Azzurri d'Italia". Diversi i ritirati e i non partiti, tra cui molti velocisti (nello specifico Petacchi, Hondo, Ciolek, Ventoso, Appollonio, Renshaw, Modolo, Kohler, Belletti e Cavendish, quest'ultimo vincitore della precedente tappa).[33]

14ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna Igor Antón Euskaltel 5h04'26"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank a 33"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 40"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 54h45'45"
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 54h49'05"
2 Bandiera della Spagna Igor Antón Euskaltel a 1"
Descrizione e riassunto

Una tappa "travagliata" quella che ha riportato in Italia la carovana rosa con partenza da Lienz. La parte finale del percorso, infatti, è stata ridisegnata più volte - persino a gara in corsa - in seguito alla decisione della giuria di rimuovere il passaggio sul Monte Crostis, a causa delle proteste di alcuni Direttori Sportivi e dell'interessamento dell'UCI per le difficoltà logistiche lungo salita e discesa di detta cima (oltre che per una questione di sicurezza degli atleti).[34] In un primo momento era stato inserito l'attraversamento da Tualis come GPM di seconda categoria, con riduzione del tragitto da 210 a 190 km, ma in seguito al rischio di contestazioni è saltata anche tale decisione. Nuovo taglio di 18 km e inizio dello Zoncolan dal versante di Ovaro (10 km di ascesa al 12% di pendenza media). Ad ogni modo, prima del duro finale, i corridori hanno superato i passi di Monte Croce Comelico, di Sant'Antonio (entrambi GPM di terza categoria) e della Mauria (seconda), nonché il Traguardo Volante di Villa Santina.

All'altezza del confine italo-austriaco scattano Brambilla (Colnago), Rabottini (Farnese) e Tankink (Rabobank). Per loro un vantaggio massimo di oltre 10'. Lungo il tracciato mutilato, il forcing della Liquigas riduce drasticamente il distacco dal terzetto fino alle pendici dello Zoncolan. La salita è eccessiva per i fuggitivi che vengono risucchiati uno alla volta, mentre sulle prime rampe Joaquim Rodríguez tenta per primo l'iniziativa personale. Poi esce Igor Antón. Solo poco dopo reagirà Alberto Contador, seguito a ruota da Michele Scarponi. Vincenzo Nibali, invece, raggiungerà ai meno quattro i due, liberandosi solo del capitano della Lampre-ISD con la sua azione di forza. Mentre Rodriguez viene agilmente ripreso, Antón vince in solitaria, salendo momentaneamente sul podio virtuale della generale. Contador rafforza il primato classificandosi in seconda piazza e lasciando Nibali al terzo posto staccato di qualche secondo. Si ritirano Valls, Chicchi e Noè (in fuga il giorno prima).[35]

15ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna Mikel Nieve Euskaltel 7h27'14"
2 Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Acqua & Sap. a 1'41"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank a 1'51"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 62h14'42"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 62h19'02"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 51"
Descrizione e riassunto

Il più classico dei "tapponi dolomitici": cinque i Gran Premi della Montagna, arrivo compreso. Prima vetta il Piancavallo (prima categoria, 1100 m di dislivello in 13 km di salita), dopo 43 km. La difficoltà altimetrica successiva era posta sulla forcella Cibiana (GPM di 2ª categoria). Una volta arrivati a Cortina d'Ampezzo, i corridori hanno scalato i 16 km che li portavano sulla Cima Coppi di passo Giau. La successiva picchiata verso Rocca Pietore (sede del Traguardo Volante) era il preludio verso il passo Fedaia (nuovamente prima categoria, 900 m di dislivello e pendenze fino al 18%), con il tipico paesaggio dei Serrai di Sottoguda a fare da sfondo sulle prime rampe. Allo scollinamento una nuova discesa portava in Val di Fassa, piana finale prima degli ultimi 6 km al 10% di media per Gardeccia.

Servono soltanto 5 km affinché Emanuele Sella e Johnny Hoogerland prendano un'iniziativa per una fuga, a cui si aggregheranno altri 16 uomini (Di Luca, Sastre, Garzelli, Weening, Popovyč, Deignan, Aramendia, Nieve, Pirazzi, Tschopp, Pasamontes, Petrov, Losada, Kučynski, Seeldraeyers e Bakelants). Riusciranno a guadagnare sulla maglia rosa fino a 10', ma lungo il percorso i battistrada si spezzettano. Sul Giau il primo a scollinare, da solo, è Stefano Garzelli. Più dietro lo seguono Nieve, Hoogerland e Seeldraeyers.

Nel gruppo di Contador, a sorpresa scatta quest'ultimo poco prima dello scollinamento. Nella successiva discesa, però, ad allungare è Vincenzo Nibali. Tuttavia il messinese della Liquigas-Cannondale si rialza all'inizio della Marmolada, dove viene persino riassorbito e staccato. Riuscirà comunque a rientrare sugli immediati rivali nuovamente nel corso della discesa. Negli ultimi chilometri Nieve sorpassa un Garzelli ormai stremato, giungendo all'arrivo in solitaria. Contador, che nel frattempo aveva rilanciato l'azione, arriva terzo alle spalle del capitano dell'Acqua & Sapone (e nuova maglia verde) per soli 10" e legittima ancora di più il simbolo del primato prima del secondo giorno di riposo. Michele Scarponi, 4° sul traguardo, risale posizioni nella classifica generale a discapito di Nibali (che limita comunque i danni dopo la crisi) ed Antón. Abbandonano la carovana Hunter, Cardoso, Pozzovivo, Marzano, Oroz Ugalde, Lancaster e Raboň.[36]

16ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 28'55"
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 29'29"
2 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre a 4"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 62h43'37"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 62h48'35"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 47"
Descrizione e riassunto

Poco più di 12,5 i chilometri della cronometro, prevalentemente in salita. I primi duemila metri erano in lieve discesa, con manto stradale in pavé, tra i vicoli del centro storico di Belluno. I mille successivi, che anticipavano due chilometri in falsopiano, erano al 5%. Da Caleipo (km 5,350), dov'era posto il rilievo cronometrico, iniziava la vera scalata verso i 1047 m del Nevegal (ovviamente giudicato GPM di prima categoria): mai sotto il 9% di pendenza (con tratti al 14%) fino al triangolo rosso dell'ultimo chilometro, dove la strada spianava sino agli ultimi 400 m (dove la strada si inerpicava nuovamente al 5%).

I primi tre della classifica generale si piazzano ai primi tre posti, ma con Scarponi e Nibali a parti invertite per appena 4". Alberto Contador domina quindi anche la prova contro il tempo, aggiudicandosi la seconda tappa personale al Giro. Quarto José Rujano che rosicchia una posizione in classifica a discapito di Mikel Nieve. John Gadret, in ritardo nei confronti dei diretti rivali, rimane ancora in corsa per il podio. Dal riposo non ritorna in corsa Michał Gołaś. Prima della partenza di Matthew Wilson (ultimo della generale) è stato dedicato un minuto di raccoglimento a Xavier Tondó, corridore della Movistar deceduto il giorno prima in Spagna.[37]

17ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Diego Ulissi Lampre 5h31'51"
2 Bandiera della Spagna Pablo Lastras Movistar s.t.
3 Bandiera dell'Italia Giovanni Visconti Farnese Vini s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 68h18'27"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 68h23'25"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 47"
Descrizione e riassunto

Dal Veneto il gruppo si è trasferito in Lombardia passando per il Trentino-Alto Adige. Due i Gran Premi della Montagna: Passo del Tonale (seconda categoria) e l'Aprica (terza); nel mezzo il Traguardo Volante di Edolo. Gli ultimi chilometri erano tutti in discesa fino a Tirano. Il percorso è stato modificato, in quanto l'arrivo, prima dell'inizio del Giro, era stato stabilito a Sondrio.

Dopo una cinquantina di chilometri partono in fuga Taborre, Gastauer, Frank, Siŭcoŭ, Vorganov, Losada, Ulissi, Lastras, Bakelants, Kišerlovski, Visconti, Giordani, Engels, Hernández e Le Mével, raggiunti in un secondo momento da Dupont (per loro un vantaggio massimo di 7' 35"). Giordani è il primo a cedere lungo le pendici del Tonale, ma il gruppo lascia fare, mantenendosi a distanza di sicurezza dai fuggitivi (giungerà a Tirano con quasi 3' di ritardo). Nella selezione dovuta alla discesa e alla sequela finale di scatti e controscatti, in quattro si giocano la volata. Si impone Visconti su Ulissi, Lastras e Bakelandts (quest'ultimo rimasto distanziato di qualche secondo). Tuttavia il campione italiano viene retrocesso al terzo posto: nel controverso sprint ha infatti spostato letteralmente Ulissi, accusandolo di averlo stretto lungo le transenne. La Giuria, però, ha valutato come scorretta unicamente la condotta del corridore della Farnese Vini. Siŭcoŭ recupera diverse posizioni nella generale (salirà al 5º posto), priva dei compagni di squadra alla Garmin-Cervélo Murilo Fischer e Matthew Wilson (ultimo in classifica), nonché di Francesco Masciarelli (Astana), non partito per i postumi di un incidente con un'ammiraglia.[38]

18ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Eros Capecchi Liquigas 3h20'38"
2 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC s.t.
3 Bandiera del Belgio Kevin Seeldraeyers Quickstep s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 71h45'09"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 71h50'07"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 47"
Descrizione e riassunto

I primi 85 km sono completamente pianeggianti, lungo il Lago di Como, tra gallerie e restringimenti. Il primo strappo di Bergamo Alta, prima del Traguardo Volante del capoluogo, era in pavé. L'unico GPM (di seconda categoria), a 30 km dalla conclusione, era posto sul Passo di Ganda dopo 9 km di salita. Una discesa intervallata da brevi saliscendi portava i girini a San Pellegrino Terme, con il passaggio del ponte sul Brembo a 300 m dal rettilineo conclusivo.

Un'andatura elevata ha tenuto i ciclisti compattati fino a Bergamo Alta, dove la strada ripida, stretta e in porfido ha spezzato il plotone in più tronconi. Dopo il Traguardo Volante, a soli 55 km dall'arrivo, diciannove corridori guadagnano un cospicuo margine nei confronti degli inseguitori. Complice la difficile collaborazione tra i singoli, Jérôme Pineau tenta l'allungo tra i battistrada, ma viene più tardi ripreso e superato in primis da Eros Capecchi, Marco Pinotti, Kevin Seeldraeyers, Gianluca Brambilla e Russell Downing. Lungo la salita anche questi ultimi due cedono il passo e verranno rimontati anche da Paolo Tiralongo (5° finale). I tre "superstiti" si giocano la tappa in uno sprint ristretto (con accenni di surplace), vinto in scioltezza da Capecchi. A seguire alla spicciolata gli altri fuggitivi (ad eccezione di Pineau), non assorbiti dal gruppo della maglia rosa transitato con oltre 6' di ritardo.[39]

19ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Paolo Tiralongo Astana 5h26'27"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank s.t.
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 3"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 77h11'24"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 77h16'42"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 34"
Descrizione e riassunto

I primi 113 chilometri della frazione erano totalmente in piano, poiché da Massino Visconti i corridori avrebbero scalato i 15 per arrivare in cima al Mottarone (GPM di prima categoria). Da qui nuovamente discesa e pianura sino a Piedimulera, dove iniziava la lunga salita finale (28,2 km) sino a Macugnaga, sulle pendici del Monte Rosa, settimo arrivo in quota del Giro (e secondo Gran Premio della Montagna di giornata di terza categoria).

La fuga migliore prende il via dopo 60 km e vede protagonisti Jérôme Pineau (in forza alla Quickstep, già attivo nella tappa precedente), Matteo Rabottini (Farnese) e Lars Bak (HTC). I tre, che accumulano un vantaggio massimo di 12' sul gruppo, vengono raggiunti prima da Stefano Garzelli (Acqua & Sapone), in lotta per la maglia verde, nei primi metri della discesa del Mottarone, poi anche da Johann Tschopp (BMC) e Mikaël Cherel (AG2R). Dopo un lungo "tira e molla", il plotone trainato dagli atleti della Katusha riprenderà i battistrada a 10 km dall'arrivo. Ai meno sette allunga con decisione Paolo Tiralongo, con gli uomini di classifica (su tutti Joaquim Rodríguez) che reagiscono tardi: Alberto Contador è però l'unico ad agganciare a poche centinaia di metri dal traguardo il corridore dell'Astana (nonché suo ex compagno di squadra fino alla stagione 2010), lasciandogli però la prima vittoria in carriera e accontentandosi dei 12" di abbuono, utili a guadagnare ulteriore vantaggio soprattutto nei confronti di Vincenzo Nibali (3° a 3") e di Michele Scarponi (7° a 8"). Crolla José Rujano che precipita al 10º posto della generale. Una caduta nelle fasi finali della gara, causata da uno spartitraffico non visto e dalle avverse condizioni meteorologiche, mette fuori gioco i compagni di squadra alla HTC Marco Pinotti e Craig Lewis. In precedenza aveva abbandonato il Giro anche Filippo Savini della Colnago.[40]

20ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Bielorussia Vasil' Kiryenka Movistar 6h17'03"
2 Bandiera del Venezuela José Rujano Androni a 4'43"
3 Bandiera della Spagna Joaquim Rodríguez Katusha a 4'50"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 83h34'25"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 83h39'43"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 56"
Descrizione e riassunto

Per gli iniziali 196 dei 242 chilometri totali, il tracciato era totalmente pianeggiante, con un nuovo passaggio da Torino (ove era posto il Traguardo Volante) dopo tre settimane. Successivamente all'attraversamento della Val di Susa bisognava scalare il Colle delle Finestre, GPM di prima categoria, con pendenze costanti al 9% e gli ultimi 8 km dei 18,5 di ascesa in sterrato. Poi undici chilometri di discesa fino a Pragelato, da cui partivano i finali 16 di salita del Giro, per il GPM di seconda categoria posto all'arrivo del Sestriere.

Ancora una volta il gruppo mantiene un ritmo sostenuto già dalle prime fasi. Ciò nonostante 13 atleti (Betancur, Vicioso, Minguez, Vorganov, Ulissi, Salerno, Kiryienka, Lang, Jufré, Mazzanti, Seeldrayers, Popovyč e Veuchelen) prendono il largo (quasi 12' il loro vantaggio massimo poco prima dell'ingresso a Torino). L'unico reduce tra i battistrada, però, sarà il bielorusso della Movistar Vasil'Kiryenka, che manterrà fino alla fine un divario pressoché costante sugli inseguitori. Primo fra tutti José Rujano che, in crisi nella tappa precedente, si riscatta lungo lo sterrato del Colle delle Finestre. Nel gruppo della maglia rosa soffre Vincenzo Nibali, vittima di una caduta nelle fasi iniziali, che si stacca dai primi della classifica sull'ultimo chilometro della strada bianca (rientrando in discesa) ed anche in prossimità dell'arrivo. I tentativi finali di Joaquim Rodríguez e Denis Men'šov servono solo al piazzamento, poiché gli scatti di Michele Scarponi e di Alberto Contador impediscono qualsiasi velleità di guadagnare troppi secondi.[41]

21ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

  • 29 maggio: MilanoCronometro individuale31,5 km 26 km[11]
Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin 30'13"
2 Bandiera della Danimarca Alex Rasmussen HTC a 7"
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank a 36"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 84h05'14"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi[19] Lampre 84h11'24"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 46"
Descrizione e riassunto
Alberto Contador durante la cronometro

Il tracciato iniziale della corsa contro il tempo, lungo 31,5 km, doveva tagliare Milano con partenza dal Castello Sforzesco e un'"andata e ritorno" lungo la Statale del Sempione tra il capoluogo e la Fiera di Rho. I singoli avrebbero poi imboccato i viali Papiniano, Caldara e Maino prima di entrare in Corso Venezia e raggiungere Piazza Duomo. Dopo le modifiche, dovute alla concomitanza al ballottaggio per le locali elezioni amministrative, la partenza è stata posta presso la Fiera. Il Castello Sforzesco è diventata sede del passaggio degli atleti, mentre gli ultimi 2500 m seguivano il disegno originale.[11]

È David Millar della Garmin-Cervélo ad aggiudicarsi la crono conclusiva, dopo essersi messo in luce nella tappa con arrivo a Rapallo e aver indossato per due giorni la maglia rosa. Alle sue spalle Alex Rasmussen che, nell'ultimo chilometro, ha perso diversi secondi a causa di una foratura. Tranquillo al terzo posto è Alberto Contador che non può far altro che legittimare il predominio in questo Giro. La lotta più interessante era quella che poteva valere il secondo posto della classifica generale tra Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, separati da 56". Il siciliano della Liquigas-Cannondale, 11° all'arrivo, guadagna appena 10" sul diretto rivale (giunto 17º), ovviamente insufficienti per avanzare verso una posizione più prestigiosa.[42]

Evoluzione delle classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Tappa Vincitore Classifica generale
Maglia rosa
Classifica a punti
Maglia rossa
Classifica scalatori
Maglia verde
Classifica miglior giovane
Maglia bianca
Trofeo Fast Team Trofeo Super Team
HTC-Highroad Marco Pinotti non assegnata non assegnata non assegnata HTC-Highroad non assegnato
Alessandro Petacchi Mark Cavendish Alessandro Petacchi Sebastian Lang Bjorn Selander Lampre-ISD
Ángel Vicioso David Millar Gianluca Brambilla Jan Bakelants Team Garmin-Cervélo Team Garmin-Cervélo
neutralizzata[12]
Pieter Weening Pieter Weening Martin Kohler Steven Kruijswijk Movistar Team
Francisco Ventoso
Bart De Clercq Bart De Clercq
Oscar Gatto
Alberto Contador[13]
José Rujano[14]
Alberto Contador[13]
Kanstancin Siŭcoŭ
Alberto Contador[13]
Alessandro Petacchi
Filippo Savini Roman Kreuziger Pro Team Astana Androni Giocattoli-C.I.P.I.
10ª Mark Cavendish Alessandro Petacchi
11ª John Gadret
12ª Mark Cavendish
13ª José Rujano Alberto Contador[13]
Vincenzo Nibali
Alberto Contador[13]
Roberto Ferrari
Alberto Contador
14ª Igor Antón Alberto Contador[13]
Michele Scarponi
Lampre-ISD
15ª Mikel Nieve Alberto Contador[13]
Michele Scarponi
Stefano Garzelli
16ª Alberto Contador[13]
Vincenzo Nibali[15]
17ª Diego Ulissi
18ª Eros Capecchi
19ª Paolo Tiralongo
20ª Vasil' Kiryenka
21ª David Millar
Classifiche finali Alberto Contador[13]
Michele Scarponi[19]
Alberto Contador[13]
Michele Scarponi[18]
Stefano Garzelli Roman Kreuziger Pro Team Astana Lampre-ISD
Maglie indossate da altri ciclisti in caso di due o più maglie vinte
Tappa Traguardi Volanti Combattività Azzurri d'Italia Premio Fuga Pinarello Fair Play
non assegnato non assegnato Jussi Veikkanen non assegnato non assegnato
Sebastian Lang Alessandro Petacchi Alessandro Petacchi HTC-Highroad
Ángel Vicioso Ángel Vicioso Sebastian Lang Team Garmin-Cervélo
Jan Bakelants Martin Kohler Pieter Weening
Alessandro Petacchi Alessandro Petacchi Rabobank Cycling Team
Leonardo Giordani
Alberto Contador[13]
Alessandro Petacchi
Jaroslav Popovyč
10ª Alessandro Petacchi HTC-Highroad
11ª Alberto Contador[13]
Alessandro Petacchi
12ª Alessandro Petacchi Mark Cavendish
13ª Alberto Contador[13]
José Rujano
Alberto Contador[13]
Vincenzo Nibali
Liquigas-Cannondale
14ª
15ª Alberto Contador[13]
Stefano Garzelli
16ª
17ª
18ª
19ª
20ª
21ª

Classifiche finali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica generale - Maglia rosa[modifica | modifica wikitesto]

Contador festeggia sul podio di Milano la sua iniziale vittoria al Giro del 2011 (in alto), poi revocata allo spagnolo per una squalifica retroattiva e assegnata d'ufficio al secondo classificato, l'italiano Scarponi (in basso).
Pos. Corridore Squadra Tempo
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 84h05'14"
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi[19] Lampre 84h11'24"
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 46"
3 Bandiera della Francia John Gadret AG2R a 3'54"
4 Bandiera della Spagna Joaquim Rodríguez Katusha a 4'55"
5 Bandiera della Rep. Ceca Roman Kreuziger Astana a 5'18"
6 Bandiera del Venezuela José Rujano Androni a 6'02"
7 Bandiera della Russia Denis Men'šov Geox-TMC a 6'08"
8 Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank a 7'41"
9 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC a 8'00"
10 Bandiera della Spagna Mikel Nieve Euskaltel a 9'58"

Classifica a punti - Maglia rossa[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 202
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi[18] Lampre 122
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 121
3 Bandiera del Venezuela José Rujano Androni 107
4 Bandiera della Francia John Gadret AG2R 97

Classifica scalatori - Maglia verde[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Acqua & Sap. 67
SQ Bandiera della Spagna Alberto Contador[13] Saxo Bank 58
2 Bandiera del Venezuela José Rujano Androni 43
3 Bandiera della Spagna Mikel Nieve Euskaltel 39
4 Bandiera dell'Italia Gianluca Brambilla Colnago 29

Classifica giovani - Maglia bianca[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Rep. Ceca Roman Kreuziger Astana 84h16'42"
2 Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank a 2'23"
3 Bandiera degli Stati Uniti Peter Stetina Garmin a 38'41"
4 Bandiera del Belgio Jan Bakelants Omega Ph. a 43'39"
5 Bandiera del Belgio Bart De Clercq Omega Ph. a 52'57"

Classifica a squadre - Trofeo Fast Team[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Pro Team Astana 252h44'52"
2 Bandiera della Spagna Movistar Team a 10'00"
3 Bandiera della Francia AG2R La Mondiale a 11'23"
4 Bandiera della Russia Katusha Team a 24'46"
5 Bandiera della Spagna Geox-TMC a 38'41"

Classifica a squadre - Trofeo Super Team[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Lampre-ISD 338
2 Bandiera dell'Italia Androni Giocattoli-C.I.P.I. 299
3 Bandiera della Francia AG2R La Mondiale 298
4 Bandiera della Spagna Movistar Team 285
5 Bandiera della Danimarca Saxo Bank-Sungard 277

Punteggi UCI[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Lampre 194
2 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 167
3 Bandiera della Francia John Gadret AG2R 132
4 Bandiera della Spagna Joaquim Rodríguez Katusha 104
5 Bandiera della Rep. Ceca Roman Kreuziger Astana 89
6 Bandiera della Spagna Mikel Nieve Euskaltel 54
7 Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank 53
8 Bandiera della Bielorussia Kanstancin Siŭcoŭ HTC 48
9 Bandiera del Regno Unito Mark Cavendish HTC 40
10 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre 40
11 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin 40
12 Bandiera della Francia Hubert Dupont AG2R 36
13 Bandiera dell'Italia Dario Cataldo Quickstep 26
14 Bandiera della Spagna Igor Antón Euskaltel 26
15 Bandiera della Spagna Francisco Ventoso Movistar 24
16 Bandiera della Spagna David Arroyo Movistar 23
17 Bandiera dell'Italia Paolo Tiralongo Astana 23
18 Bandiera della Francia Christophe Le Mével Garmin 21
19 Bandiera dei Paesi Bassi Pieter Weening Rabobank 16
20 Bandiera del Belgio Bart De Clercq Omega Ph. 16
21 Bandiera dell'Italia Diego Ulissi Lampre 16
22 Bandiera dell'Italia Eros Capecchi Liquigas 16
23 Bandiera della Bielorussia Vasil' Kiryenka Movistar 16
24 Bandiera della Svizzera Johann Tschopp BMC 14
25 Bandiera della Spagna Pablo Lastras Movistar 12
26 Bandiera dell'Italia Davide Appollonio Sky 11
27 Bandiera dell'Italia Matteo Carrara Vacansoleil 10
28 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC 10
29 Bandiera della Danimarca Alex Rasmussen HTC 8
30 Bandiera del Belgio Kevin Seeldraeyers Quickstep 4
31 Bandiera della Norvegia Alexander Kristoff BMC 4
32 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 4
33 Bandiera del Portogallo Tiago Machado RadioShack 4
34 Bandiera della Spagna Daniel Moreno Katusha 2
35 Bandiera dell'Italia Danilo Di Luca Katusha 2
36 Bandiera del Belgio Jan Bakelants Omega Ph. 2
37 Bandiera dell'Ucraina Jaroslav Popovyč RadioShack 2
38 Bandiera della Svezia Thomas Löfkvist Sky 2
39 Bandiera della Germania Gerald Ciolek Quickstep 1
40 Bandiera della Slovenia Borut Božič Vacansoleil 1
41 Bandiera dei Paesi Bassi Jos van Emden Rabobank 1
42 Bandiera degli Stati Uniti Craig Lewis HTC 1
Pos. Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Lampre-ISD 250
2 Bandiera dell'Italia Liquigas-Cannondale 183
3 Bandiera della Francia AG2R La Mondiale 168
4 Bandiera del Kazakistan Pro Team Astana 112
5 Bandiera della Russia Katusha Team 108
6 Bandiera degli Stati Uniti HTC-Highroad 107
7 Bandiera della Spagna Euskaltel-Euskadi 80
8 Bandiera della Spagna Movistar Team 75
9 Bandiera dei Paesi Bassi Rabobank Cycling Team 70
10 Bandiera degli Stati Uniti Team Garmin-Cervélo 61
11 Bandiera del Belgio Quickstep Cycling Team 31
12 Bandiera del Belgio Omega Pharma-Lotto 18
13 Bandiera degli Stati Uniti BMC Racing Team 18
14 Bandiera del Regno Unito Sky Procycling 13
15 Bandiera dei Paesi Bassi Vacansoleil-DCM 11
16 Bandiera degli Stati Uniti Team RadioShack 6
17 Bandiera della Danimarca Saxo Bank-Sungard 4
Pos. Nazione Punti
1 Bandiera dell'Italia Italia 450
2 Bandiera della Spagna Spagna 231
3 Bandiera della Francia Francia 189
4 Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca 89
5 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 80
6 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 70
7 Bandiera della Bielorussia Bielorussia 64
8 Bandiera del Belgio Belgio 22
9 Bandiera della Svizzera Svizzera 14
10 Bandiera della Danimarca Danimarca 8
11 Bandiera della Norvegia Norvegia 4
12 Bandiera dell'Australia Australia 4
13 Bandiera del Portogallo Portogallo 4
14 Bandiera dell'Ucraina Ucraina 2
15 Bandiera della Svezia Svezia 2
16 Bandiera della Germania Germania 1
17 Bandiera della Slovenia Slovenia 1
18 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 1

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La media tiene conto dei 216 km della quarta tappa, il cui tempo di percorrenza non è stato sommato alla classifica generale.
  2. ^ (EN) Alberto Contador case: the consequences of the CAS ruling, su uci.ch, 6 febbraio 2012. URL consultato il 3 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012).
  3. ^ a b Eugenio Capodacqua, Ecco il Giro dell'Unità d'Italia Nel 2011 si sale anche sull'Etna, in sport.sky.it, 23 ottobre 2010. URL consultato il 21 agosto 2013.
  4. ^ Nibali promuove il Giro 2011, in www.gazzetta.it, 23 ottobre 2010. URL consultato il 23 ottobre 2010.
  5. ^ Giro, è il giorno più lungo. Ecco il tappone dolomitico, in sport.sky.it, 22 maggio 2011. URL consultato il 21 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2014).
  6. ^ Lorenzo Storti, Giro 2011, a Tropea cambia il finale, in spaziociclismo.it, 17 novembre 2010. URL consultato il 22 dicembre 2010.
  7. ^ Lorenzo Storti, Giro 2011, modificata la cronometro finale di Milano, in spaziociclismo.it, 22 dicembre 2010. URL consultato il 22 dicembre 2010.
  8. ^ CICLISMO, GIRO 2011: ARRIVO 17/A TAPPA CAMBIA, SARA' A TIRANO [collegamento interrotto], in www.repubblica.it, 1º aprile 2011. URL consultato il 21 agosto 2013.
  9. ^ Giro, salta il Crostis Lo ha deciso la Giuria, in www.gazzetta.it, 20 maggio 2013. URL consultato il 21 agosto 2013.
  10. ^ Giro, senza Crostis e Tualis show sullo Zoncolan Anton re di giornata, Nibali resta con Contador, in www.ilgiornale.it, 21 maggio 2013. URL consultato il 21 agosto 2013.
  11. ^ a b c Redazione, Cambia percorso la crono di domenica a Milano, in www.gazzetta.it, 24 maggio 2011. URL consultato il 25 maggio 2011.
  12. ^ a b c La tappa è stata neutralizzata per commemorare Wouter Weylandt morto tragicamente il giorno prima. All'arrivo la Leopard-Trek, sua squadra di appartenenza, si è messa schierata in testa al plotone (insieme a Tyler Farrar in forza al Team Garmin-Cervélo) per omaggiare il compagno deceduto. Per mero fine statistico, il primo a tagliare il traguardo è stato Brice Feillu.
  13. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc In seguito alla squalifica di Contador per doping, in base alla sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport, allo spagnolo sono stati annullati tutti i risultati ottenuti dal 25 gennaio 2011. Si veda (EN) Press release: CAS decision in Contador case, in Uci.ch, 6 febbraio 2012. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012)., (EN) Alberto Contador case: the consequences of the CAS ruling, in Uci.ch, 6 febbraio 2012. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012).
  14. ^ a b In seguito alla squalifica di Contador, la vittoria della nona tappa fu assegnata a José Rujano. Si veda al riguardo (EN) Results Giro d'Italia (ITA/UWT) - 2011 - 15 May 2011 - Stage 9: Messina - Etna (169 km), in Uci.ch. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  15. ^ a b In seguito alla squalifica di Contador, la vittoria della sedicesima tappa fu assegnata a Vincenzo Nibali. Si veda al riguardo (EN) Results Giro d'Italia (ITA/UWT) - 2011 - 24 May 2011 - Stage 16 (ITT): Belluno - Nevegal (12.7 km), in Uci.ch. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2013).
  16. ^ (ES) Los italianos ponen el himno equivocado a Alberto Contador, su marca.com, 29 maggio 2011. URL consultato il 29 maggio 2011.
  17. ^ (ES) Contador escucha en el podio el himno español de la dictadura, su mundodeportivo.com, El Mundo Deportivo.com, 29 maggio 2011. URL consultato il 1º giugno 2011.
  18. ^ a b c Il successo nella classifica a punti, al termine della corsa vinta da Contador, è stato attribuito a Michele Scarponi, secondo nella classifica finale. Si veda al riguardo (EN) Results Giro d'Italia (ITA/UWT) - 2011, in Uci.ch. URL consultato il 26 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  19. ^ a b c d La vittoria del Giro d'Italia fu assegnata a Michele Scarponi, secondo nella classifica generale. Si veda al riguardo (EN) Results Giro d'Italia (ITA/UWT) - 2011, in Uci.ch. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).
  20. ^ Claudio Bagni, Giro,comanda l'HTC. Pinotti prima rosa, in La Gazzetta dello Sport, 7 maggio 2011. URL consultato il 7 maggio 2011.
  21. ^ Claudio Bagni, Petacchi signore di Parma. La rosa consola Cavendish, in La Gazzetta dello Sport, 8 maggio 2011. URL consultato l'8 maggio 2011.
  22. ^ Claudio Bagni, Tragedia al Giro: muore Weylandt, in La Gazzetta dello Sport, 9 maggio 2011. URL consultato il 9 maggio 2011.
  23. ^ Filippo Grimaldi, Il Giro in processione. Un silenzioso "Ciao Wouter", in La Gazzetta dello Sport, 10 maggio 2011. URL consultato il 10 maggio 2011.
  24. ^ Claudio Bagni, Il cuore sullo sterrato. Colpaccio Weening, in La Gazzetta dello Sport, 11 maggio 2011. URL consultato l'11 maggio 2011.
  25. ^ Claudio Bagni, Ventoso batte Petacchi. Weening conserva la rosa, in La Gazzetta dello Sport, 12 maggio 2011. URL consultato il 12 maggio 2011.
  26. ^ Claudio Bagni, De Clercq batte Scarponi. Weening tiene la rosa, in La Gazzetta dello Sport, 13 maggio 2011. URL consultato il 13 maggio 2011.
  27. ^ Claudio Bagni, Giro, Gatto batte Contador. Weening conserva la rosa, in La Gazzetta dello Sport, 14 maggio 2011. URL consultato il 14 maggio 2011.
  28. ^ Claudio Bagni, Tremendo Contador. Trionfa sull'Etna, in La Gazzetta dello Sport, 15 maggio 2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  29. ^ Claudio Bagni, Cavendish fa impressione! Battuti Ventoso e Petacchi, in La Gazzetta dello Sport, 17 maggio 2011. URL consultato il 17 maggio 2011.
  30. ^ Claudio Bagni, Gadret fa festa a Castelfidardo. Visconti 3°, Contador resta in rosa, in La Gazzetta dello Sport, 18 maggio 2011. URL consultato il 18 maggio 2011.
  31. ^ Claudio Bagni, Bis di Cavendish. Contador in rosa, in La Gazzetta dello Sport, 19 maggio 2011. URL consultato il 19 maggio 2011.
  32. ^ INFO TECNICHE Tappa 13, su gazzetta.it, 20 maggio 2011. URL consultato il 20 maggio 2011.
  33. ^ Claudio Bagni, Rujano sul Grossglockner. Ma l'aquila è Contador, in La Gazzetta dello Sport, 20 maggio 2011. URL consultato il 20 maggio 2011.
  34. ^ a b Nino Morici, Giro, salta il Crostis. Lo ha deciso la Giuria, in La Gazzetta dello Sport, 20 maggio 2011. URL consultato il 21 maggio 2011.
  35. ^ a b Claudio Bagni, Anton doma lo Zoncolan. Contador 2°, Nibali 3°, in La Gazzetta dello Sport, 21 maggio 2011. URL consultato il 21 maggio 2011.
  36. ^ Claudio Bagni, Nieve spegne il sogno di Garzelli. Contador super, Scarponi ora è 2°, in La Gazzetta dello Sport, 22 maggio 2011. URL consultato il 22 maggio 2011.
  37. ^ Claudio Bagni, Contador detta legge. Battuti Nibali e Scarponi, in La Gazzetta dello Sport, 24 maggio 2011. URL consultato il 24 maggio 2011.
  38. ^ Claudio Bagni, Ulissi brinda a Tirano. La giuria declassa Visconti, in La Gazzetta dello Sport, 25 maggio 2011. URL consultato il 25 maggio 2011.
  39. ^ Claudio Bagni, Capecchi, gioia e lacrime. Contador, rinviata udienza Tas, in La Gazzetta dello Sport, 26 maggio 2011. URL consultato il 26 maggio 2011.
  40. ^ Claudio Bagni, Gioia per Tiralongo. Onore per Contador, in La Gazzetta dello Sport, 27 maggio 2011. URL consultato il 27 maggio 2011.
  41. ^ Claudio Bagni, Kiryienka, dedicato a Tondo. Domani crono finale a Milano, in La Gazzetta dello Sport, 28 maggio 2011. URL consultato il 28 maggio 2011.
  42. ^ Claudio Bagni, 1° Contador, 2° Scarponi, 3° Nibali. Ecco il podio del Giro d'Italia, in La Gazzetta dello Sport, 29 maggio 2011. URL consultato il 29 maggio 2011.

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