Marcha Real

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Marcha Real
inno nazionale spagnolo
Dati generali
Nazione Spagna Spagna
Previgenza fino al 1820
1823-1873
1874-1931
Adozione 1942
Composizione musicale
Autore Manuel de Espinosa
Epoca 1761
Forma e stile
Forma Marcia militare
Spagna Inni nazionali spagnoli
17701820Marcha Real
18201823Himno de Riego
18231873Marcha Real
18731874Himno de Riego
18741931Marcha Real
19311939Himno de Riego
1939Marcha Real
Audio
(info file)

La Marcha Real (in italiano: "Marcia reale"), nota anche come Marcha de Granaderos o Marcha Granadera, è l'inno nazionale della Spagna.

È uno dei rari casi di inno nazionale senza un testo ufficiale, caratteristica che deriva dal fatto che in passato ogni re modificava il testo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uno degli inni più antichi d'Europa. Viene menzionato per la prima volta nel 1761 nel Libro de Ordenanza de los toques militares de la Infantería Española di Manuel de Espinosa. In questo documento è riportata la partitura con il titolo di Marcha Granadera o Marcha de Granaderos ma l'autore è sconosciuto.

Lo scrittore Hugo Kehrer sostiene che questa opera sia stata composta da Federico il Grande di Prussia ma non cita fonti a sostegno delle sue affermazioni. Tuttavia la storiografia spagnola è concorde nell'affermare che il brano fu donato al Re di Spagna da Federico Guglielmo di Prussia a Berlino, dove il re era stato invitato per un matrimonio reale. Federico era allora il principe ereditario e già si era fatto notare come compositore di buon livello nonché ottimo flautista. Una cosa però è certa: il brano veniva dalla Prussia, perciò comunque il suo autore era tedesco. L'inno spagnolo così è il primo inno al mondo opera di un compositore straniero ed è pure il primo inno al mondo a presentare le caratteristiche della marcia, inaugurando questo nuovo tipo di inno, che poi, con il passare del tempo, oggi è il tipo di inno più diffuso nel mondo. Alcuni storici sottolineano anche le similitudini tra la Marcha Real ed alcune arie militari dell'epoca di Carlo V.

Nel 1770 il re Carlo III dichiarò la Marcha de Granaderos marcia d'onore formalizzando quindi l'usanza di utilizzarla nelle occasioni solenni. È stata eletta quindi ad inno nazionale senza nessuna disposizione scritta. Dopo la Rivoluzione gloriosa del settembre del 1868, il generale Prim indisse un concorso nazionale per creare un inno ufficiale ma non si presentò nessuno e quindi si continuò ad utilizzare come inno la Marcha de Granaderos.

La Marcha Real è stato l'inno nazionale dal XVIII secolo, con eccezione del periodo democratico della Seconda Repubblica Spagnola (1931-1939), in cui venne adottato l'Himno de Riego.

Il futuro dittatore Francisco Franco nel 1937 lo adotta nelle zone occupate dai nazionalisti durante la Guerra Civile e in seguito, portato a termine la conquista del paese e la sconfitta del Fronte Popolare, lo fa adottare nuovamente come inno nazionale (bollettino ufficiale spagnolo, 17 luglio 1942). Nel lungo periodo dittatoriale (19391975) spesso accompagna la musica un testo composto da José María Pemán, anche se non a carattere ufficiale.

Morto il caudillo (1975) e insediato come nuovo capo di Stato della restaurata monarchia Juan Carlos I, la Marcha Real rimane inno nazionale, anche se il testo spesso usato durante la dittatura sparisce.

La versione attuale fu commissionata al maestro Francisco Grau dopo l'approvazione della costituzione spagnola del 1978. Nel 2008 non andò a buon fine un tentativo di dare un testo ufficiale all'inno.

Testo[modifica | modifica wikitesto]

L'inno spagnolo non ha mai posseduto un testo ufficiale stabile. Anticamente ne furono scritti vari usati ufficiosamente e che riscossero grande popolarità. I versi più vecchi, composti da Ventura de la Vega, furono utilizzati a partire dall'anno 1843:

«Venid españoles
Al grito acudid.
Dios salve a la Reina,
Dios salve al país.»

Versione del testo di Eduardo Marquina (utilizzata ai tempi di Alfonso XIII di Spagna)[modifica | modifica wikitesto]

(ES)

«Gloria, gloria, corona de la Patria,
soberana luz
que es oro en tu Pendón.

Vida, vida, futuro de la Patria,
que en tus ojos es
abierto corazón.

Púrpura y oro: bandera inmortal;
en tus colores, juntas, carne y alma están.

Púrpura y oro: querer y lograr;
Tú eres, bandera, el signo del humano afán.

Gloria, gloria, corona de la Patria,
soberana luz
que es oro en tu Pendón.

Púrpura y oro: bandera inmortal;
en tus colores, juntas, carne y alma están.»

(IT)

«Gloria, gloria, corona della Patria
sovrana luce
che è oro nel tuo Stendardo.

Vita, vita, futuro della Patria,
che nei tuoi occhi è
cuore aperto.

Porpora e oro: bandiera immortale;
nei tuoi colori, insieme, carne ed anima stanno.

Porpora e oro: volere e riuscire;
Tu sei, bandiera, il segno dell'umano anelito.

Gloria, gloria, corona della Patria
sovrana luce
che è oro nel tuo Stendardo.

Porpora e oro: bandiera immortale;
nei tuoi colori, insieme, carne e anima stanno.»

Versione del testo sotto i governi di Francisco Franco e Miguel Primo de Rivera[modifica | modifica wikitesto]

Segue il testo di José María Pemán (1897-1981) su commissione di Miguel Primo de Rivera

Dopo il 1939 i versi uno e quattro furono cambiati: "alzad la frente" in "alzad los brazos" (alzate le braccia) i "los yunques y las ruedas" in "los yugos y las flechas" (i gioghi e le frecce).

Versione del testo carlista[modifica | modifica wikitesto]

Viva España!                                                          Viva la Spagna!                                                         

Viva España! Viva la Spagna! Alzad los brazos, hijos Alzate le braccia,figli del pueblo español, del popolo spagnolo, que vuelve a resurgir che ritorna a sorgere Gloria a la Patria que supo seguir, Gloria alla patria che seppe seguire sobre el azul del mar el caminar del sol. sopra l'azzurro del mare il cammino del sole ¡Triunfa España! Trionfi la spagna Los yunques y las ruedas le incudini e le ruote cantan al compás cantano a ritmo del himno de la fe. dell’inno della fede Juntos con ellos cantemos de pie insieme con loro cantiamo in piedi la vida nueva y fuerte de trabajo y paz. la vita nuova e la forza del lavoro e della pace Viva España! Viva la Spagna! Alzad los brazos, hijos alzate le braccia, figli del pueblo español, del popolo spagnolo que vuelve a resurgir. che ritorna a sorgere Gloria a la Patria que supo seguir, gloria alla patria che seppe seguire sobre el azul del mar el caminar del sol sopra l’azzurro del mare il cammino del

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