Sh2-224
Sh2-224 Resto di supernova | |
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Sh2-224 | |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Auriga |
Ascensione retta | 05h 26m 36s[1] |
Declinazione | +42° 55′ :[1] |
Coordinate galattiche | l = 166,1; b = +04,3[1] |
Distanza | 14700[2] a.l. (4500[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | - |
Dimensione apparente (V) | 55' x 35'[3] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Resto di supernova |
Dimensioni | 235[2] a.l. (72[2] pc) |
Altre designazioni | |
G166.0+4.3 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di resti di supernova |
Sh2-224 è un resto di supernova visibile nella costellazione boreale dell'Auriga.
Si individua 3,5° a SSE della brillante stella Capella, l'astro dominante della costellazione; è formato da due tenui filamenti nebulosi, il più cospicuo dei quali è quello di nordovest e si estende per 20' x 30' verso il centro della sorgente di onde radio, che ha invece dimensioni di 70' x 75'.[4] Trovandosi a una declinazione moderatamente settentrionale, la sua osservazione è agevole soprattutto nelle regioni dell'emisfero boreale, dove è visibile alta nel cielo per gran parte delle notti dell'anno.
L'oggetto possiede una forma insolita, con una struttura a guscio dal raggio pari a circa 25 parsec, ed è in interazione con una cavità del mezzo interstellare a una temperatura più elevata rispetto all'ambiente circostante, situata nella parte sudoccidentale e dalla forma ad arco; questa conformazione suggerisce che il resto di supernova in direzione sudovest sia entrato in contatto con la cavità, dapprima deformandosi ed entrando in interazione con questa struttura, poi espandendosi all'interno di essa e creando un'onda di propagazione più ampia che è emersa dalla parte opposta, creando così la struttura ad arco visibile nella parte più occidentale, ossia oltre la cavità.[5][6] La distanza della struttura è stimata sui 14700 anni luce dal sistema solare,[2] in una regione periferica del Braccio di Perseo. Tramite lo studio ai raggi X si è determinata un'età della struttura compresa fra 13.000 e 24.000 anni.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 17 ottobre 2009.
- ^ a b c d e Green, D. A., Galactic supernova remnants: an updated catalogue and some statistics., in Bulletin of the Astronomical Society of India, vol. 32, dicembre 2004, pp. 335-370. URL consultato il 17 ottobre 2009.
- ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 15 ottobre 2009.
- ^ van den Bergh, Sidney; Marscher, Alan P.; Terzian, Yervant, An Optical Atlas of Galactic Supernova Remnants, in Astrophysical Journal Supplement, vol. 26, agosto 1973, p. 19, DOI:10.1086/190278. URL consultato il 17 ottobre 2009.
- ^ Pineault, S.; Landecker, T. L.; Routledge, D., VRO 42.05.01 - A supernova remnant reenergizing an interstellar cavity, in Astrophysical Journal, Part 1, vol. 315, aprile 1987, pp. 580-587, DOI:10.1086/165161. URL consultato il 17 ottobre 2009.
- ^ Leahy, D.; Tian, W., Radio spectral index study of the SNRs OA184 and VRO42.05.01, in Astronomy and Astrophysics, vol. 440, n. 3, settembre 2005, pp. 929-936, DOI:10.1051/0004-6361:20053392. URL consultato il 16 ottobre 2009.
- ^ Burrows, David N.; Guo, Zhiyu, ROSAT observations of VRO 42.05.01, in Astrophysical Journal, Part 2, vol. 421, n. 1, gennaio 1994, pp. L19-L22, DOI:10.1086/187177. URL consultato il 17 ottobre 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-14-X.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- G166.0+4.3 VRO 42.05.01 Supernova renmant, su mrao.cam.ac.uk. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2017).