Repubblica Islamica dell'Afghanistan: differenze tra le versioni

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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
#RINVIA [[Repubblica islamica dell'Afghanistan]]
{{In corso|politica|alta visibilità=si}}
{{Stato
|nomeCorrente = Afghanistan
|nomeCompleto = Repubblica Islamica dell'Afghanistan (''de iure'')<br>Emirato Islamico dell'Afghanistan (''de facto'')
|nomeUfficiale = {{prd}} جمھوری اسلامی افغانستان (''de iure'')<br />{{ps}} دَ افغانستان اسلامي جمھوريت (''de iure'')
|linkBandiera = Flag of Afghanistan.svg
|paginaBandiera = Bandiera dell'Afghanistan
|linkStemma = National Emblem of Afghanistan 002.svg
|paginaStemma = Emblema dell'Afghanistan
|linkLocalizzazione = Afghanistan (orthographic projection).svg
|linkMappa = Afghanistan map.gif
|motto = {{ar}} ''لا إله إلا الله، محمد رسول الله''<br />(Lā ʾilāha ʾillā llāh, Muhammadun rasūlu llāh)<br />{{it}} Non c'è altro dio che Allah, e Maometto è il Suo messaggero
|lingua = [[lingua pashtu|Pashtu]]<br>[[lingua dari|Dari]]
|capitale = [[Kabul]]
|capitaleAbitanti = 4.435.000
|capitaleAbitantiAnno = stima 2020
|governo = [[Repubblica islamica]] [[Repubblica presidenziale|presidenziale]] (''de iure'')<br>[[Emirato]] (''de facto'')
|presidente = [[Hibatullah Akhundzada]] (''de facto'')
|primoMinistro = [[Ashraf Ghani]]<br />(''de iure'')<br />[[Abdul Ghani Baradar]]<br />(''de facto'')<ref>Il presidente ha lasciato il paese ed è in [[Uzbekistan]].</ref><ref>{{cita web|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/afghanistan-i-talebani-entrano-a-kabul-non-usate-la-forza-fate-uscire-chi-vuole_36885884-202102k.shtml|titolo=Afganistan, ora Emirato Islamico}}</ref>
|elenco capi di stato = [[Emiro]]
|elenco capi di governo = [[Presidenti dell'Afghanistan|Presidente]]
|indipendenza = dal [[Regno Unito]], 19 agosto 1919
|ingressoONU = 19 novembre 1946
|superficieTotale = 652.864<ref name="CADeA">{{cita libro | | | Calendario Atlante De Agostini 2012| 2011 | De Agostini | Novara | pagine=302}}</ref>
|superficieOrdine =
|superficieAcqua = 0
|popolazioneTotale = 38.041.754
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|popolazioneOrdine = 37
|popolazioneDensita = 51,06
|popolazioneCrescita = 2,34% (2016)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=3 gennaio 2017|sito=CIA World Factbook|editore=Central Intelligence Agency|lingua=en}}</ref>
|confini = [[Confine tra l'Afghanistan e l'Iran|Iran]], [[Confine tra l'Afghanistan e il Pakistan|Pakistan]], [[Confine tra l'Afghanistan e il Turkmenistan|Turkmenistan]], [[Confine tra l'Afghanistan e l'Uzbekistan|Uzbekistan]], [[Confine tra l'Afghanistan e il Tagikistan|Tagikistan]], [[Confine tra l'Afghanistan e la Cina|Cina]]
|nomeAbitanti = Afghani, [[Afgani]]
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|PIL = 19654<ref name=CIA>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/af.html|titolo=The World Factbook|pagina=Afghanistan|editore=Central Intelligence Agency|accesso=3 gennaio 2017|lingua=en|sito=CIA World Factbook}}</ref>
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|stato precedente = {{simbolo|Flag of Afghanistan (2002–2004).svg|20|bordo}} [[Stato islamico di transizione dell’Afghanistan]]
}}
L{{'}}'''Afghanistan''' (<small>AFI</small>: {{IPA|/afˈɡanistan/}}, pronuncia tradizionale {{IPA|/afɡanisˈtan/}}<ref>{{Dipi|Afghanistan}}</ref>; anche trascritto come '''Afganistan''' in [[lingua italiana|italiano]]<ref>Vedi ad es. [http://argomenti.ilsole24ore.com/afganistan.html Afganistan - Ultime notizie su Afganistan - Argomenti del Sole 24 Ore<!-- Titolo generato automaticamente -->]; allo stesso modo per l'aggettivo esistono le forme "afgano" e "afghano", ma in questo caso è più comune la forma senza "h" (vedi {{treccani|afgano|afgano|v=1}}) malgrado "gh" traslitteri in modo più appropriato l'originale [[fonema]] della ''[[ghayn]]'', suono fricativo della "g" aspra italiana, cioè /ɣ/.</ref>), ufficialmente '''Repubblica Islamica dell'Afghanistan''', è uno [[Stato senza sbocco al mare]] di {{M|652864|ul=km²}} e di {{formatnum:38041754}} abitanti stimati nel 2019<ref name=CIA/>, con capitale [[Kabul]].
Confina a ovest con l'[[Iran]], a sud e a est con il [[Pakistan]], a nord con il [[Turkmenistan]], l'[[Uzbekistan]] e il [[Tagikistan]] e con la [[Cina]] nella regione più a est della nazione ([[corridoio del Vacan]]). Le lingue ufficiali del paese sono il [[lingua pashtu|pashtu]] e il [[lingua dari|dari]]<ref name=LU>{{Cita web|url=http://www.servat.unibe.ch/icl/af00000_.html|titolo=Afghanistan Constitution - Article 16 Languages|accesso=30 novembre 2012}}</ref>.

Tra la caduta dei [[Talebani]] in seguito all'arrivo delle forze alleate e la riunione del [[Loya jirga|Gran Consiglio]] per la stesura della nuova costituzione, l'Afghanistan veniva indicato dall'Occidente come Stato islamico di transizione dell’Afghanistan. Con la sua nuova [[Costituzione dell'Afghanistan|Costituzione]] il paese viene ora ufficialmente chiamato ''Repubblica Islamica dell'Afghanistan''.

Il presidente è, ''de iure'', [[Ashraf Ghani]]. ''De facto'', dal 15 agosto 2021, la carica è ricoperta dal [[mullā]] [[Abdul Ghani Baradar]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/08/15/afghanistan-media-presidente-ghani-ha-lasciato-il-paese_0823a560-ddee-4a07-8bfa-6d44d5881117.html|titolo=Afghanistan: media, presidente Ghani ha lasciato il Paese - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2021-08-15|lingua=it|accesso=2021-08-15}}</ref>

== Storia ==
{{vedi anche|Storia dell'Afghanistan}}

=== Dalle origini storiche (2000 a.C. - 650 d.C.) ===
Kabul, in passato nota come il "crocevia dell'[[Asia centrale]]", si trova in un punto di connessione davvero unico, nel quale numerose civiltà eurasiatiche hanno interagito e spesso combattuto, e che fu un importante teatro delle prime attività della Storia. Attraverso le epoche, la regione oggi nota come ''Afghanistan'' è stata invasa da numerose potenze, tra cui gli [[Indoari]]ani, i [[Medi]], i [[Persia]]ni, i [[Alessandro Magno|Greci]], i [[Impero Maurya|Maurya]], l'[[Impero Kusana]], gli [[Unni bianchi]], i [[Sasanidi]], gli [[Arabi]], i [[Mongoli]], i [[Turchi]], i [[Regno Unito|Britannici]], i [[Unione Sovietica|Sovietici]] e più recentemente gli [[Stati Uniti d'America|Statunitensi]]. Raramente però queste potenze sono riuscite a esercitare un controllo completo sulla regione. In altre occasioni, entità statali originarie dell'Afghanistan hanno invece invaso le regioni circostanti, creando dei propri imperi.

Si pensa che tra il 2000 e il 1200 a.C. ondate di Arii che parlavano [[lingue indoeuropee]] siano dilagate nell'odierno Afghanistan, creando una nazione che prese il nome di ''Aryānām Xšaθra'', o "Terra degli Arii".

Si ipotizza che lo [[Zoroastrismo]] abbia avuto origine in Afghanistan, tra il 1800 e l'800 a.C. Le antiche lingue dell'Iran orientale, come la [[lingua avestica]], potrebbero essere state usate in Afghanistan all'incirca nello stesso periodo dell'ascesa dello Zoroastrismo. Certamente nell'attuale nord-est dell'Afghanistan era parlato il [[lingua battriana|Battriano]], lingua iranica orientale che fu lingua amministrativa dell'[[Impero Kusana]]. Nella zona orientale, la [[civiltà vedica]] [[indoari]]ana potrebbe aver avuto una certa importanza, anche se questo deve essere ancora dimostrato definitivamente. Nella prima metà del [[VI secolo a.C.]] l'[[Impero Persiano]] soppiantò i [[Medi]] e incorporò l'[[Ariana]] all'interno dei propri confini.

Intorno al 330 a.C. [[Alessandro Magno]] invase la regione. Dopo la breve occupazione macedone, i regni [[ellenismo|ellenistici]] dei [[Dinastia seleucide|Seleucidi]] e della [[Battriana]] presero il controllo dell'area, mentre i [[Impero Maurya|Maurya]] provenienti dall'India si annetterono per un certo periodo la parte sud-orientale introducendo il [[Buddhismo]] nella regione, che in seguito tornerà sotto il dominio battriano. Durante il [[I secolo|I secolo d.C.]] i [[Impero Kusana|Kushan]] [[Tocari]] occuparono la regione. In seguito, l'Ariana cadde in mano a diverse tribù eurasiatiche - tra cui i [[Parti]], gli [[Sciti]] e gli [[Unni]], senza dimenticare i [[Sasanidi]] persiani e alcuni governanti locali come gli [[Shahi]] [[induismo|indù]] di Kabul - fino al [[VII secolo]], quando gli eserciti degli [[Arabi]] [[musulmano|musulmani]] invasero la regione.

=== Dal 650 al 1919 ===
Quando nacque il [[califfato]] [[arabi|arabo]]-[[islam]]ico, l'Afghanistan non era conosciuto con questo nome (assai recente) e l'area era vista come una realtà tutt'altro che omogenea, su cui gravitavano regioni come lo [[Zābulistān]] (attuale Afghanistan centrale), il [[Badakhshan|Badakhshān]], il [[Khorāsān]] e così via.

Il [[califfo|califfato]] inizialmente annetté nel [[652]] alcune parti dell'Afghanistan occidentale e in seguito, tra il [[706]] e il [[709]], conquistò quasi tutto il resto del paese, amministrando la regione con il nome di [[Khorasan]]. Con il passare del tempo gran parte della popolazione si convertì all'Islam, anche se minoranze [[manichei|manichee]] e [[buddhismo|buddhiste]] sono testimoniate fino a oltre l'anno 1000. L'Afghanistan diventò successivamente il centro di importanti regni locali, come quello [[Ghaznavidi|ghaznavide]] (962-1050 circa), fondato da un ex-schiavo e poi governante turco originario di [[Ghazni]], noto come [[Mahmud di Ghazna|Mahmud di Gazna]], destinato a diventare celebre in tutto il mondo islamico per le sue campagne di conquista nell'[[India]] nord-occidentale. Il suo posto fu preso, verso la metà del [[XII secolo]] dai turchi [[Selgiuchidi]] (che conquistarono Baghdad nel 1055) dando forma all'ultimo grande impero dell'Islam classico. Più tardi, col disgregarsi del potere [[selgiuchide]], fu la volta dalla dinastia [[Ghuridi|Ghuride]] (1151-1219), fondata da un altro governante locale, stavolta di estrazione [[tagiki|tagika]], [[Muhammad di Ghur|Muhammad Ghori]], i cui domini costituiranno in India la base del [[Sultanato di Delhi]].

Nel 1219 la regione fu invasa dai [[Mongoli]] di [[Gengis Khan]], che devastarono il Paese e lo tennero tra varie vicende per circa un secolo. Una seconda invasione fu quella del celebre [[Tamerlano]], alla fine del [[XIV secolo]]. I suoi figli daranno origine ai floridi regni dell'era [[timuride]] fra cui spicca quello afghano di [[Herat]] che fu, a cavallo tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]], un centro culturale fondamentale per comprendere gli sviluppi successivi della storia letteraria (persiana e turca-chagatay), artistica (arte miniaturista e architettura) e religiosa (misticismo sufi) del mondo islamico centro-asiatico. Successivamente l'Afghanistan entrerà nell'orbita di [[Babur]], discendente sia di Tamerlano sia di Gengis Khan, che fondò agli inizi del Cinquecento l'[[Moghul|Impero Moghul]], destinato a svilupparsi soprattutto in India. Più tardi i [[Safavidi]] persiani sfidarono il potere dei Moghul e nella prima metà del [[XVII secolo]] si impadronirono della regione. Nella prima metà del XVIII saranno scorrerie devastanti in terra d'Iran da parte di tribù afghane a porre fine all'impero [[Safavidi|safavide]]. Quest'ultimo troverà il suo ultimo difensore nel generale [[Nadir Shah|Nader Shah]] (1730-47) che, deposto l'ultimo Safavide e proclamatosi imperatore, respingerà le tribù afghane riuscendo in seguito – grazie a un'abilissima politica di conciliazione sunnita/sciita&nbsp;– a ottenere la loro leale collaborazione e il controllo di gran parte dell'Afghanistan.

Lo Stato-nazione afghano, così com'è oggi, si formò nel 1747, all'indomani della morte di Nader Shah (perito in un attentato), con il formarsi di una dinastia locale. Questa darà origine all'[[Impero Durrani]], fondato da [[Ahmad Shah]], che condusse vittoriose campagne di conquista sino a [[Delhi]] in India. Questa tuttavia sarà tenuta per pochi anni prima che il [[Regno Unito]] ne ottenesse il controllo totale, facendone il "gioiello" dell'[[impero britannico]]. Nel 1823, alla caduta dell'Impero Durrani, lo Stato afghano prese il nome di [[Emirato dell'Afghanistan]]; da allora si confronterà sino agli inizi del XX secolo con l'[[imperialismo britannico]] in una serie di guerre d'indipendenza che culmineranno con la creazione del [[Regno dell'Afghanistan]] nel 1919.

=== Il Regno dell'Afghanistan (1919-1973) ===
{{Vedi anche|Regno dell'Afghanistan}}
==== Le riforme di Amānullāh Khān e la guerra civile ====

[[File:Atatürk ve Amanullah Han.jpg|thumb|left|[[Sovrani dell'Afghanistan|Re]] [[Amānullāh Khān]], durante il tour europeo, qui con [[Mustafa Kemal Atatürk]] in [[Turchia]] (1928).]]
Con l'ascesa del re [[Amānullāh Khān]] nel 1919 il Paese riprese il controllo della propria politica estera, uscendo dalla zona di influenza del Regno Unito.

Il Re operò per mettere fine al tradizionale isolamento del Paese negli anni successivi alla terza guerra anglo-afghana: stabilì rapporti diplomatici con i Paesi più importanti, e, a seguito di un viaggio in Europa e Turchia (durante il quale osservò l'operato di [[Mustafa Kemal Atatürk|Atatürk]]), introdusse diverse riforme intese alla modernizzazione. Fu costretto ad abdicare nel gennaio 1929 dopo che una insurrezione armata guidata da [[Habibullah Kalakānī]] prese [[Kabul]].

==== I regni di Mohammed Nadir Shah e Zahir Shah ====
Il principe [[Mohammed Nadir Shah]], un cugino di Amānullāh, a sua volta sconfisse e uccise Habibullah Kalakānī nell'ottobre dello stesso anno, e con l'appoggio delle tribù Pashtun, fu dichiarato Re Nadir Shah. Abbandonò le riforme radicali del suo predecessore, a favore di un percorso più cauto verso la modernità. Nel 1933 fu assassinato da uno studente di Kabul.

[[Mohammed Zahir Shah]] (1914-2007), il figlio diciannovenne di Nadir Shah, gli succedette al trono e regnò fino al 1973. Sotto il suo regno l'Afghanistan visse uno dei periodi più lunghi di stabilità. Durante questo periodo l'Afghanistan rimase neutrale. Non partecipò alla seconda guerra mondiale, né si allineò con i blocchi di potere durante la [[Guerra fredda]].

Mentre il Re si trovava in [[Italia]], il 17 luglio 1973 il cugino del Re ed ex Primo Ministro, [[Mohammed Daud Khan]], organizzò un [[Colpo di Stato|golpe]] incruento e scrisse la parola fine sulla monarchia in Afghanistan.

=== Le Repubbliche, il 1º Governo Talebano, le invasioni ed il ventennio di peacekeeping (1973-2021) ===
Mohammed Daud Khan diede vita alla [[Repubblica dell'Afghanistan|prima Repubblica afghana]], ma il suo Governo non durò molto.
Infatti il [[Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan|Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan (PDPA)]], d'ispirazione marxista-leninista, rovesciò il Governo di Mohammed Daud Khan il 27 aprile 1978 con un colpo di Stato (la cosiddetta [[Rivoluzione di Saur]]) e diede vita alla [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan]] governata dal leader del partito, [[Nur Mohammad Taraki]]. Nei mesi successivi al colpo di Stato, il governo avviò una serie di riforme: fece distribuire le terre a 20.000 contadini, abrogò l{{'}}''ushur'' (ovvero la decima dovuta ai latifondisti dai braccianti) e bandì l'usura, regolò i prezzi dei beni primari, statalizzò i servizi sociali garantendoli a tutti, diede il riconoscimento al diritto di voto alle donne, legalizzò i sindacati, vietò i matrimoni forzati e lo scambio di bambine a scopo economico, sostituì leggi tradizionali e religiose con altre laiche, mise al bando i tribunali tribali e rese pubblica a tutti l'istruzione, anche alle bambine che in precedenza non potevano andare a scuola. Queste riforme si scontrarono fortemente con le autorità religiose locali e tribali che si opposero alle politiche di Taraki.

Nel mese di settembre 1979 Taraki venne assassinato, su ordine del suo Vice Primo Ministro [[Hafizullah Amin]], il quale lo sostituì alla guida del Paese. L'[[Unione Sovietica|URSS]] non si fidò di Amin, sospettato di legami con la [[Central Intelligence Agency|CIA]], e decise di [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|invadere il Paese]], anche a seguito di un aumento delle rivolte e del conseguente rischio di destabilizzazione della zona. L'Armata rossa entrò a [[Kabul]] il 27 dicembre 1979 e mise al potere [[Babrak Karmal]].
La guerra con i [[Mujaheddin]], finanziati anche dagli Stati Uniti, fu lunga e cruenta e terminò con l'abbandono del Paese da parte dei Sovietici nel febbraio 1989.

[[File:US 10th Mountain Division soldiers in Afghanistan.jpg|thumb|Soldati statunitensi nel distretto di [[Daychopan]] durante un'operazione alla ricerca di guerriglieri talebani e munizioni. 4 settembre 2003.]]
Lo [[Stato islamico dell'Afghanistan]] fu proclamato il 17 aprile 1992. Il fronte dei Mujaheddin si dimostrò comunque molto frammentato e disunito e ciò consentì, dal 1996 al 2001, la presa del potere da parte della fazione dei [[talebani]], salvo che in alcuni territori settentrionali controllati dall'[[Fronte Islamico Unito per la Salvezza dell'Afghanistan|Alleanza del Nord]] dei restanti mujahidin anti-talebani, guidati dal comandante [[Ahmad Shah Massoud]]. I Talebani proclamarono l'[[Emirato islamico dell'Afghanistan]] e applicarono al Paese una versione estrema della [[shari'a]] e ogni deviazione dalla loro legge venne punita con estrema ferocia. Emblematica fu la cattura dell'ultimo Presidente della Repubblica Democratica afghana [[Mohammad Najibullah]]; venne catturato presso gli uffici dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] di Kabul, dove si era rifugiato, e venne torturato, mutilato e trascinato con una jeep prima di essere giustiziato con un colpo alla testa ed esposto nei pressi del palazzo dell'ONU<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/28/Ora_Kabul_comanda_solo_Corano_co_0_96092812568.shtml "Ora a Kabul comanda solo il Corano"]</ref>. Altro episodio che ha fatto clamore è stata la distruzione dei [[Buddha di Bamiyan]] nel 2001.

Dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attentato terroristico dell'11 settembre 2001]] gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] decidono di [[Guerra in Afghanistan (2001 - in corso)|invadere l'Afghanistan]], dando il via all'operazione ''[[Enduring Freedom]]'' che si poneva come obiettivo la fine del regime dei talebani e la distruzione dei campi di addestramento e della rete di [[al-Qāʿida]], il gruppo terroristico guidato da [[Osama bin Laden]]. Vista la sproporzione di forze il regime integralista viene rovesciato in poco più di un mese, nel novembre del 2001.

Al potere si insedia [[Hamid Karzai]], che rimane Capo di Stato dell'Afghanistan sino al settembre del 2014. Nel Paese rimase tuttavia ancora una considerevole presenza di contingenti [[NATO]] a causa dell'instabilità politica e degli attentati terroristici di [[Talebano|Talebani]] e insorti, radicati ancora nel sud-est del Paese al confine con il [[Pakistan]]. Dopo quasi 20 anni dall'inizio della missione statunitense, nel gennaio 2020, il Presidente degli USA [[Donald Trump]] annuncia il ritiro di tutte le truppe statunitensi dall'Afghanistan, attuata poi sotto l'amministrazione [[Presidenza di Joe Biden|Biden]], insieme a tutti i contingenti NATO. Tale provvedimento causò una larga riconquista di porzioni di territorio da parte delle milizie talebane, per via della debolezza del governo, completamente dipendente dai contingenti internazionali.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2021/07/06/talebani-afghanistan/|titolo=I talebani si stanno riprendendo l'Afghanistan|sito=Il Post|data=2021-07-06|lingua=it-IT|accesso=2021-07-09}}</ref>

=== Il ritorno dei Talebani ed il 2º Governo (dal 2021) ===
{{Recentismo}}
A partire dal mese di maggio del 2021, avviene una nuova [[Offensiva talebana del 2021|offensiva delle milizie talebane]] ed in poche settimane questa conquista la totalità del Paese, con pochi combattimenti, a causa del disgregamento dell'esercito regolare, del ritiro (in gran parte avvenuto nei mesi precedenti) della stragrande maggioranza delle forze della NATO e del mancato intervento da parte di quest'ultime o da parte di altre forze straniere. Il 15 agosto 2021 i talebani entrano indisturbati a Kabul; il presidente [[Ashraf Ghani]] lascia il Paese e viene instaurato un rinato [[Emirato islamico dell'Afghanistan]] con a capo [[Abdul Ghani Baradar]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2021/08/15/afghanistan-talebani-conquistano-jalalabad_4463a601-f040-47ac-9714-5f53360f47ce.html|titolo=Kabul si arrende ai talebani. Rinasce l'Emirato islamico|data=15 agosto 2021|accesso=15 agosto 2021}}</ref>.

La popolazione, disperata, si riversa all'[[aeroporto di Kabul]], ultima possibilità di lasciare il paese, e tenta in tutti i modi di entrare negli aerei (di linea e militari) o di aggrapparsi alle ali e ai carrelli delle ruote (restando esposti durante il volo). Noto è il video dell'US Air Force 1109 che decolla nonostante le persone appese, in un altro video si vedono due persone cadere dall'aereo già in volo (già ricordati come ''falling men'', citando la purtroppo celebre foto omonima degli [[attentati dell'11 settembre 2001]]).

== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia dell'Afghanistan}}
L'Afghanistan presenta un territorio prevalentemente montuoso, nella parte nord-orientale del Paese c'è la catena montuosa dell'[[Hindu Kush]], una delle più alte al mondo. È presente un clima continentale, piuttosto secco. Gli inverni sono gelidi e nevica su quasi tutto il paese, ed è proprio durante l'inverno che si verificano la maggior parte delle precipitazioni. Le estati sono torride e secche, perciò l'Afghanistan ha generalmente un grande tasso d'escursione termica annuale.
=== Morfologia ===
Privo di sbocchi sul mare e prevalentemente montuoso (per l'80% ha un'[[altitudine]] compresa tra i {{M|600|end={{Sp}}e i 700|ul=m slm}}), il territorio è dominato dall'[[Hindu Kush]], che taglia in due il paese: verso nord-est il sistema si salda con i massicci del Pamir e del Karakorum, mentre a sud-est si congiunge con i monti Sulayman, in cui si aprono i passi di Khyber e Bolan, vie d'accesso all'India e importanti «porte storiche» dell'Asia. Verso Nord-ovest i rilievi digradano nella pianura percorsa dal fiume [[Amu Darya]], mentre verso sud lasciano spazio ad aree prevalentemente desertiche e ad ampi bacini palustri.

L'Hindu Kush prosegue a ovest con il massiccio del Koh-i-Baba collegato ai rilievi marginali dell'Iran; più a sud, si apre a ventaglio in una serie di catene parallele che digradano verso l'altopiano desertico del [[Rigestan]] (o Registan) e la depressione salina del [[Sistan]]. Nell'estremità settentrionale del paese si estende una limitata area pianeggiante - la regione storica della [[Battria]] o Turkestan afgano - lambita dall'[[Amu Darya]].

=== Idrografia ===
La maggior parte dei fiumi ([[Helmand (fiume)|Helmand]], [[Hari Rud]], [[Morghab]]) ha origine dalle catene centrali e defluisce nei bacini desertici meridionali, con la sola eccezione del Kabul, tributario dell'Indo. Sono inoltre presenti fiumi a carattere torrentizio che non sono di importante rilevanza e non sempre sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico dell'agricoltura locale.

=== Clima ===
[[File:Snow covered mountains outside of Salang tunnel in Afghanistan.jpg|thumb|Neve, [[Parvan]]]]
[[File:Korengal Valley-2009.jpg|thumb|Korengal valle, [[Kunar]]]]
L'Afghanistan è caratterizzato da un inverno rigido e un'estate torrida. Durante l'inverno la temperatura può scendere fino a -15°, ed è questo anche il periodo più piovoso dell'anno. L'estate è caratterizzata da un clima molto caldo e secco, meno in altitudine dove le sere sono fresche. I mesi migliori per il viaggio sono aprile, maggio e ottobre.
La forte aridità che caratterizza questa regione è causata da un clima di tipo continentale, con frequenti venti secchi e forti escursioni termiche, sia diurne sia stagionali. A Kabul le temperature oscillano tra -1 (media di gennaio) e {{M|23|ul=°C}} (luglio), con appena una trentina di giorni di pioggia annui.
Il paesaggio, arido e brullo, è dominato dalla steppa, sfruttata come pascolo; le ridotte aree forestali sono limitate ai versanti meridionali delle catene lungo il confine pakistano, che beneficiano dell'influsso monsonico.

== Popolazione ==
=== Demografia ===
[[File:Afghanistan demography.svg|upright=1.6|thumb|Crescita demografica dal 1950 al 2016]]
La popolazione afgana è di 33.332.025 abitanti stimati nel 2016<ref>{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2119rank.html#af|titolo=Population|accesso=3 gennaio 2017|sito=CIA World Factbook|editore=Central Intelligence Agency|lingua=en}}</ref>.

La densità è di 54 abitanti per km².
È distribuita soprattutto sugli altopiani e raggiunge una modesta densità.
La religione prevalente è musulmana sunnita.
Le lingue ufficiali sono il pashtu e il dari<ref name=LU />.

=== Etnie ===
Dal momento che nel paese non si effettuano più censimenti accurati da diversi decenni, non vi sono informazioni precise sulla composizione etnica della popolazione. Tuttavia, stando alle stime della Library of Congress degli Stati Uniti<ref name="memory.loc.gov">[https://memory.loc.gov/frd/cs/profiles/Afghanistan.pdf Library of Congress – Federal Research Division Country Profile: Afghanistan, 2008]</ref> la popolazione sarebbe così suddivisa:
* [[pashtun]]: 36% (42%-70%)
* [[tagiki]]: 27%
* [[hazara]]: 15%
* [[uzbechi]]: 9%
* [[aimak]]: 4%
* [[turkmeni]]: 3%
* [[baluchi]]: 2%
* altri: 4% (tra cui nomadi Kuchi).

Oltre trent'anni di recenti conflitti hanno spesso acuito i contrasti tra comunità, complicati anche dall'arbitraria divisione confinaria decisa dai [[Regno Unito|britannici]] nel 1893.

=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Afghanistan}}
La religione principale dell'Afghanistan è quella [[musulmano|musulmana]] a maggioranza [[sunnismo|sunnita]]. Sono presenti minoranze di osservanza [[sciismo|sciita]] nel centro del paese e, a ovest, a ridosso del confine con l'Iran.
Nel Paese la [[libertà religiosa]] è limitata. L'ordinamento islamico prevede infatti libertà di culto per i non musulmani di nascita, ma anche la pena di morte per il musulmano che si rende colpevole di [[apostasia]]. In percentuale i sunniti sono l'80%, gli sciiti il 19% e l'1% altro<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2122.html#af|titolo=Religions|pagina=Afghanistan|sito=CIA World Factbook|editore=Central Intelligence Agency|accesso=3 aprile 2014}}</ref>.

=== Lingue ===
Diverse decine di lingue vengono parlate in Afghanistan ma quelle ufficiali sono due: il [[Lingua dari|dari]] (una forma di persiano) e il [[Lingua pashtu|pashto]]<ref name=LU />. Il dari, l'idioma più diffuso, è parlato da almeno il 50% della popolazione, il pashto da circa il 35%. Le lingue di origine turca (come l'uzbeco e il turcomanno o turkmeno) sono parlate da circa l'11% degli afgani<ref name="memory.loc.gov"/>.

In particolare, nell'ambito delle 34 province dell'Afghanistan:
*9 sono di [[lingua pashtu]] ([[Helmand]], [[Khowst]], [[Konar]], [[Oruzgan]], [[Paktia]], [[Paktika]], [[Kandahar]], [[Vardak]], [[Zabol]]);
*3 sono di [[lingua dari]] ([[provincia di Bamiyan|Bamiyan]], [[Kapisa]], [[Panjshir]]).

Nelle altre province sono pressoché diffusi entrambi gli idiomi. Sono inoltre parlati il [[lingua turkmena|turcomanno]] e l'[[lingua uzbeca|uzbeco]] nelle province di [[provincia di Kabul|Kabul]], [[Faryab]], [[Konduz]] e [[Baghlan]], l'uzbeco nelle province di [[Samangan]] e [[Jowzjan]], il [[lingua beluci|beluci]] nelle province di [[provincia di Farah|Farah]] e di [[Nimruz]], le [[lingue del Pamir]] nel [[Badakhshan]], il Nuristani nel [[provincia di Nurestan|Nurestan]], il Pashayi nella provincia di [[Laghman]].

== Ordinamento dello stato ==
<!--potere esecutivo
potere legislativo
potere giudiziario-->

=== Suddivisione amministrativa ===
L'Afghanistan è suddiviso in 34 [[Province dell'Afghanistan|province]] dette ''velayat'':
{|ciao
|
* <small>1</small> [[Badakhshan]]
* <small>2</small> [[Badghis]]
* <small>3</small> [[Baghlan]]
* <small>4</small> [[Balkh]]
* <small>5</small> [[Provincia di Bamiyan|Bamiyan]]
* <small>6</small> [[Daikondi]]
* <small>7</small> [[Provincia di Farah|Farah]]
* <small>8</small> [[Faryab]]
* <small>9</small> [[Provincia di Ghazni|Ghazni]]
* <small>10</small> [[Ghowr]]
* <small>11</small> [[Helmand]]
|
* <small>12</small> [[Provincia di Herat|Herat]]
* <small>13</small> [[Jowzjan]]
* <small>14</small> [[Provincia di Kabul|Kabul]]
* <small>15</small> [[Provincia di Kandahar|Kandahar]]
* <small>16</small> [[Kapisa]]
* <small>17</small> [[Provincia di Khowst|Khowst]]
* <small>18</small> [[Konar]]
* <small>19</small> [[Provincia di Konduz|Konduz]]
* <small>20</small> [[Laghman]]
* <small>21</small> [[Lowgar]]
* <small>22</small> [[Nangarhar]]
|
* <small>23</small> [[Nimruz]]
* <small>24</small> [[Nurestan]]ik
* <small>25</small> [[Oruzgan]]
* <small>26</small> [[Paktia]]
* <small>27</small> [[Paktika]]
* <small>28</small> [[Panjshir]]
* <small>29</small> [[Parvan]]
* <small>30</small> [[Samangan]]
* <small>31</small> [[Provincia di Sar-e Pol|Sar-e Pol]]
* <small>32</small> [[Takhar]]
* <small>33</small> [[Vardak]]
* <small>34</small> [[Zabol]]
|
[[File:Afghanistan provinces numbered.png|350px|right|Mappa delle province dell'Afghanistan]]
|}

Le province sono a loro volta suddivise in distretti. Esistono diversi distretti ''omonimi'' tra le varie province.

=== Città principali ===
{{Vedi anche|Città dell'Afghanistan}}
Le città principali e le più visitate sono la capitale [[Kabul]] e [[Kandahar]], la seconda città più visitata dopo la capitale. Il turismo nelle città è in grande crescita data la presenza di molte opere d'arte preislamica, islamica e buddhista.

=== Istituzioni ===
==== Ordinamento scolastico ====
Il sistema di istruzione convenzionale a tutti i livelli in Afghanistan ha sofferto enormemente a seguito degli eventi di guerra, e di conflitti civili che hanno travagliato il paese, ed è attualmente in attiva ricostruzione. Il tasso di alfabetizzazione è del 28% (43% per gli uomini e 13% per le donne).

===== Istituzione della AUAF =====
{{Vedi anche|Università americana in Afghanistan}}
In seguito alla richiesta nel 2002 dell'allora ministro afgano della pubblica istruzione dottor Sharif Fayez, è stato organizzato in Kabul un istituto di istruzione superiore, l'Università americana in Afghanistan, con corsi di laurea considerati prioritari per le immediate necessità del paese.

==== Sistema sanitario ====
Secondo l'[[Indice di sviluppo umano]], l'Afghanistan è il 15º paese meno sviluppato al mondo. L'aspettativa di vita media è stimata in circa 45 anni per entrambi i sessi. Il paese ha uno dei più alti tassi di mortalità materna nel mondo, nonché il più alto tasso di mortalità infantile nel mondo (decessi di bambini sotto un anno d'età)<ref name=CIA/>. A dicembre 2011 il paese poteva contare su più di 3.000 ostetriche<ref name="csm">{{Cita web|url=https://news.yahoo.com/childbirth-maternal-health-improve-afghanistan-160657704.html |titolo=Childbirth and maternal health improve in Afghanistan |nome=Tom A. |cognome=Peter |editore=Christian Science Monitor |data=17 dicembre 2011 |accesso=12 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131231002243/http://news.yahoo.com/childbirth-maternal-health-improve-afghanistan-160657704.html |dataarchivio=31 dicembre 2013 }}</ref>. In Afghanistan, la carenza di vitamina D colpisce il 73,1% della popolazione<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Yakoob|nome1=MY|cognome2=Salam|nome2=RA|cognome3=Khan|nome3=FR|cognome4=Bhutta|nome4=ZA|titolo=Vitamin D supplementation for preventing infections in children under five years of age.|rivista=The Cochrane database of systematic reviews|data=9 novembre 2016|volume=11|pp=CD008824|doi=10.1002/14651858.CD008824.pub2|pmid=27826955}}</ref>. Nel 2006 è stato comunicato che quasi il 60% della popolazione viveva a circa due ore dalla struttura sanitaria più vicina; nel 2002 era solo il 9%<ref name="USAID-Health">{{Cita web|url=http://afghanistan.usaid.gov/en/programs/health |titolo=Health |editore=[[United States Agency for International Development]] (USAID) |accesso=20 ottobre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130929082306/http://afghanistan.usaid.gov/en/programs/health|dataarchivio=29 settembre 2013}}</ref>. Gli ultimi sondaggi indicano che il 57% degli afghani affermano di poter usufruire bene o molto bene a cliniche ed ospedali<ref name="csm"/>. La nazione possiede uno dei numeri più alti di persone affette da disabilità, con circa un milione di abitanti colpiti<ref>{{Cita web|autore=Anne-Marie DiNardo, LPA/PIPOS |url=http://www.usaid.gov/stories/afghanistan/fp_afghan_disabled.html |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040508140406/http://www.usaid.gov/stories/afghanistan/fp_afghan_disabled.html |dataarchivio=8 maggio 2004|titolo=Empowering Afghanistan's Disabled Population&nbsp;– 31 Marzo 2006 |editore=Usaid.gov |data=31 marzo 2006 |accesso=19 maggio 2012}}</ref>. Circa 80.000 persone hanno perso uno o più arti; la maggioranza di queste perdite sono causate dalle mine<ref>{{Cita news|autore=Richard Norton-Taylor |url=https://www.theguardian.com/world/2008/feb/13/afghanistan |titolo=Afghanistan's refugee crisis 'ignored' |pubblicazione=Guardian |data=13 febbraio 2008 |accesso=19 maggio 2012 |città=London|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101215150225/http://www.guardian.co.uk/world/2008/feb/13/afghanistan |dataarchivio=15 dicembre 2010 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.irinnews.org/report.aspx?reportid=26520|titolo=Afghanistan: People living with disabilities call for integration|editore=IRIN News|lingua=en|data=2 dicembre 2004|accesso=27 maggio 2018|sito=irinnews.org|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110920142752/http://www.irinnews.org/report.aspx?reportid=26520|dataarchivio=20 settembre 2011|urlmorto=no}}</ref>.

==== Forze armate e di polizia ====
{{vedi anche|Esercito nazionale dell'Afghanistan|De Afghan Hauai Quvah|Polizia nazionale afghana}}
[[File:An MI-17 helicopter door gunner from the Afghan National Army Air Corps.jpg|upright=0.8|thumb|Un aviere afgano armato di [[mitragliatrice]].]]

Attualmente la polizia afgana ha in organico più di 116.000 uomini.<ref>https://www.sigar.mil/pdf/quarterlyreports/2019-04-30qr.pdf</ref> L'addestramento è gestito dall{{'}}''Afghanistan Police Program'' e impartito principalmente dall'[[United States Army|esercito statunitense]] e da quello [[Deutsches Heer (Bundeswehr)|tedesco]]. Le unità anti-narcotici sono invece addestrate dall'[[British Army|esercito inglese]], l'elaborazione e costituzione del sistema legale è affidata a [[Esercito Italiano|quello italiano]], e la dispersione dei gruppi armati illegali alle [[Jieitai|forze armate giapponesi]]. Nonostante sia la polizia a mantenere ufficialmente l'ordine, qualche volta sono i comandi militari regionali a occuparsi di ciò, soprattutto nelle campagne. Nel 2003, su decisione della [[NATO]], il mandato dell'[[International Security Assistance Force|ISAF]] fu esteso oltre l'area di [[Kabul]]; non ci sono perciò aree in cui siano assenti truppe internazionali, un tempo attaccate dalle [[talebani|milizie islamiche]]. Per mantenere il controllo di queste zone, sprovviste della copertura di forze di polizia afghane, è stato inviato l'esercito afghano ([[Afghan Melli-e Ourdou]])<ref name="LCCS">Il testo originale proviene dal [http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/profiles/Afghanistan.pdf profilo sull'Afghanistan (febbraio 2005)] {{en}} monitorato nell'ambito del progetto monitoraggio del ''Library of Congress Country Studies''</ref>.

La polizia è stata accusata di trattamento improprio nei confronti dei prigionieri e, in molte aree, non ha investigato riguardo a crimini comuni a causa della mancanza di personale e/o comunicazioni<ref name="LCCS" />. In aggiunta alla normale polizia, la [[polizia di frontiera afghana]] si occupa del controllo dei confini terrestri del paese, mentre la [[Afghan Custom Police]] si occupa della sicurezza negli aeroporti. Attualmente l'esercito conta circa 180.000 uomini<ref>{{Cita web|url=https://media.defense.gov/2019/Aug/21/2002173538/-1/-1/1/Q3FY2019_LEADIG_OFS_REPORT.PDF|titolo=Operation Freedom's Sentinel: Lead Inspector General Report to the United States Congress, April 1, 2019–June 30, 2019 (PDF)}}</ref>. {{Senza fonte|A causa del maggior controllo internazionale, le forze armate non sono afflitte dalla corruzione tanto quanto la polizia.}}

È inoltre presente un servizio aereo, l<nowiki>'</nowiki>[[Afghan National Army Air Force]], in gran parte non operativo. Recentemente sono stati visti alcuni progressi: sono stati addestrati dall'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare Italiana]] alcuni equipaggi, per pilotare gli [[elicottero|elicotteri]] [[Mil Mi-8|Mil Mi-17]] e [[Mil Mi-24]] e gli [[aereo da trasporto|aerei di trasporto tattico]] [[Antonov An-32]]. Il personale, in gran parte ancora addestrato negli anni del periodo comunista, è di 3.600 uomini, comprendenti 450 piloti (tra i quali vi sono anche alcune donne). Nel 2011 sono stati acquistati 65 nuovi velivoli.

== Politica ==
{{Vedi anche|Politica dell'Afghanistan}}
[[File:200229-D-AP390-1529 (49603221753).jpg|thumb|"Arg" (palazzo presidenziale), Kabul]]
=== Presidente ===
L'Afghanistan ufficialmente è una repubblica islamica. Il presidente eletto il 21 settembre 2014 è [[Ashraf Ghani|Ashraf Ghani Ahmadzai]], ex-ministro delle finanze nel precedente governo. Ghani succede a [[Hamid Karzai]], primo presidente dalla caduta dei Talebani nel 2001, già Capo di Stato ad interim fra il 2001 e il 2004, poi eletto nel 2004 e riconfermato, nonostante i brogli a lui contestati, nel 2009, in seguito al ritiro del suo sfidante al ballottaggio, [[Abdullah Abdullah]]. Nato a Kandahar, Karzai proviene da una famiglia di etnia Pashtun. Il governo grazie a ciò non subisce più una forte influenza dai talebani. In seguito alla presa di Kabul da parte dei talebani, Ghani lascia il Paese il 15 agosto 2021. Nello stesso giorno il presidente diventa [[Abdul Ghani Baradar]].<ref name=":0" />

=== Parlamento ===
Il Parlamento è bicamerale: la camera bassa (''Wolesi Jirga'', Camera del popolo) è composta da 249 membri (dei quali almeno 64 devono essere donne e 10 sono eletti dai nomadi [[Kuchi (popolo)|Kuchi]]) ognuno in carica per 5 anni, sono eletti su base distrettuale, a suffragio universale; la camera alta (''Mesherano Jirga'', Camera degli anziani) è invece composta da 102 membri, un terzo dei quali eletti da consigli distrettuali per 3 anni, un terzo eletti da consigli provinciali per 4 anni e un terzo nominati dal Presidente per un mandato di 5 anni. La camera bassa ha la responsabilità di scrivere e ratificare le leggi e di approvare le azioni del Presidente, mentre la camera alta svolge una funzione prevalentemente consultiva, oltre ad avere in alcuni casi potere di veto.

== Economia ==
L'economia afgana è una tra le più povere del pianeta e risente dei continui conflitti che si sono susseguiti negli ultimi decenni che hanno distrutto le infrastrutture, sconvolto il sistema sociale, vessato e decimato la popolazione. La produzione di cereali sia per molti contadini sia per gli insorti, principalmente nelle regioni settentrionali, è a conduzione familiare ([[agricoltura di sussistenza]]), l'unica coltivazione redditizia è il [[produzione di oppio in Afghanistan|papavero da oppio]]. I "lavoratori" sono sottopagati (la paga mensile varia da 1 a 3 dollari) e eventualmente umiliati in pubblico per demolirne lo spirito per rendere più efficiente la produzione.
Le strade che transitano a [[Salang]] e a [[Tang-e Gharu]] ebbero un ruolo strategico nei recenti conflitti, l'uso estensivo da parte di veicoli militari ha lasciato le strade in cattive condizioni, diversi ponti bombardati non sono stati ricostruiti, di frequente le strade vengono chiuse a causa dei conflitti nell'area con grave danno al transito di beni di primaria necessità, attrezzature di emergenza e materiali per la ricostruzione destinati all'intero paese. Ampie porzioni di territorio rimangono minate. Il commercio risente della forte concorrenza sleale del contrabbando attuato principalmente attraverso l{{'}}''Afghan Transit Trade'' ''ATT''.<ref>https://www.limesonline.com/cartaceo/la-linea-durand-dove-le-tribu-rifuggono-lo-stato</ref>

=== Attività estrattiva ===
Fin dagli [[anni 1970|anni settanta]] sono state fatte ricerche in ambito minerario, che hanno condotto all'elaborazione di mappe dettagliate sulla composizione del sottosuolo afgano da parte di geologi sovietici. Tuttavia non fu possibile all'epoca avviare attività estrattive a causa delle enormi problematiche politiche del paese. Vanno attive miniere di modeste dimensioni, a carattere artigianale, con manodopera familiare. Nel 2004 tecnici statunitensi hanno approfondito le ricerche sovietiche, avvalendosi di attrezzature più sofisticate e coprendo più di 2/3 del territorio afgano. I risultati ottenuti hanno portato a concludere che il Paese è ricco di ferro e rame, con riserve di rilevanza assoluta di niobio e litio. Presenti anche giacimenti argentiferi nei pressi di Kabul. Il Paese potrebbe quindi diventare un attore economico molto rilevante a livello mondiale per tali materiali.

=== La questione della ferrovia ===
[[File:New railroad in Afghanistan.jpg|thumb|Ferrovia in costruzione dal confine uzbeko a [[Mazar-i Sharif]], immagine ripresa da un elicottero statunitense.]]
Posto al crocevia centrale asiatico il paese non ha mai avuto ferrovie. Il fatto è emblematico, dato che tutti i paesi confinanti con l'Afghanistan ne hanno; tale fatto ha costituito un problema più che un vantaggio.

Infatti i paesi confinanti si affacciano all'Afghanistan con i loro sistemi ferroviari, diversi per [[scartamento]] e caratteristiche.
Alla frontiera nord i paesi della ex Unione Sovietica adottano lo [[scartamento ferroviario|scartamento largo russo]] di {{M|1520|ul=mm}}. A est la [[Cina]] adotta lo [[scartamento ferroviario|scartamento standard]] di {{M|1435|u=mm}}. A sud il [[Pakistan]] adotta lo [[scartamento ferroviario|scartamento largo indiano]] di {{M|1676|u=mm}}; mentre a ovest l'[[Iran]] adotta lo [[scartamento ferroviario|scartamento standard]] di {{M|1435|u=mm}}, come la Cina.

Tutti i paesi confinanti hanno fatto forti pressioni affinché fosse adottata una estensione del loro scartamento nel paese, costituendo tale fatto una evidente testa di ponte privilegiata, utilizzabile per il condizionamento economico del paese, e per favorire i loro commerci. Per tale motivo le pressioni furono sempre eluse e respinte.

Attualmente è stato completato un tratto ferroviario di {{M|75|ul=km}}, sotto assistenza [[Stati Uniti d'America|statunitense]], che dalla cittadina afghana di frontiera con l'[[Uzbekistan]], [[Hairatan]], penetra verso sud fino alla cittadina di [[Mazar-i Sharif]], con prevista estensione fino a [[Herat]]. Il tratto quindi è connesso con la rete dell'Uzbekistan, e adotta lo [[scartamento ferroviario|scartamento largo russo]] di {{M|1520|u=mm}}, in uso in [[Uzbekistan]]; il tratto costituirà la prima parte del possibile asse ferroviario settentrionale dell'Afghanistan, con connessione frontaliera settentrionale.

In seguito alla costruzione di questa ferrovia si è verificata un storica apertura di dialogo tra il Governo iraniano ed il Governo afghano, per la costruzione di un tratto ferroviario di 191 chilometri tra [[Khvaf|Khaf]], [[Iran]] ed [[Herat]], Afghanistan, provenendo da ovest, e collegando il sud-ovest dell'Afghanistan con l'Iran settentrionale.
Il finanziamento è in gran parte a carico del governo iraniano e in parte a carico del governo afghano, Il finanziamento della ferrovia è supportato da un gruppo di banche asiatiche<ref>{{cita web|url=http://www.ccii.it/newspagetxt.asp?idnews=1016|titolo=L’Iran completerà la ferrovia verso Herat|editore=Camera di Commercio Italo - Iraniana|sito=ccii.it|accesso=27 maggio 2018}}</ref>.
Il tratto ferroviario è a binario unico a [[scartamento]] standard, come è quello iraniano.

== Ambiente ==
=== Flora ===
Gran parte dell'Afghanistan ha una vegetazione sparsa. Le pendici montuose a oriente sono la zona più verde del paese, con [[Pineta|pinete]] e boschi misti di [[Quercus|querce]], [[Juniperus|ginepri]] e [[Pistacia|pistacchi]]. Tutte le foreste afghane sono minacciate dal [[disboscamento]], e si stima che negli ultimi 25 anni il manto boschivo si sia ridotto allo 0,5% circa del territorio del paese - ovvero un sesto di quant'era in passato. Le pianure del nord sono aride e sembrerebbero senza vita, ma nascondono invece un suolo fertile che fiorisce ogni anno con le piogge tra aprile e maggio, trasformando queste spoglie distese in un tappeto verde disseminato di [[Tulipa|tulipani]] e [[Gentiana|genziane]]. I deserti del sud, sull'altro versante delle montagne, sono raramente interessati da queste precipitazioni e la loro vegetazione si limita in genere a qualche [[arbusto]] spinoso, alle [[Mimosa (Fabaceae)|mimose]] e alle [[Artemisia|artemisie]]<ref name=britannica>{{cita web|https://www.britannica.com/place/Afghanistan|Afghanistan|lingua=en}}</ref>.

=== Fauna ===
[[File:Uncia_uncia_-_A_tail_and_a_cat_cropped.jpg|thumb|right|Il leopardo delle nevi, ormai molto raro in Afghanistan.]]
Con ogni probabilità il più famoso animale afghano è la pecora di Marco Polo (''[[Ovis ammon polii]]''), che prende il nome dal primo viaggiatore che la descrisse al mondo occidentale. Alta un metro al dorso e con manto di color grigio pallido, questa specie di muflone ha gigantesche corna a spirale che possono raggiungere il metro e mezzo di lunghezza. Si tratta di una specie di montagna, presente nel Corridoio di Wakhan e pure in Tagikistan, nella provincia cinese dello Xinjiang e nel Pakistan settentrionale. [[Marco Polo]] notò che i pastori locali lasciavano corna e ossa per contrassegnare i sentieri, un po' come fanno oggi wakhi e kirghisi. Esistono poi numerose altre specie di bellissime pecore e capre di montagna, che attualmente sono quasi tutte limitate al Badakhshan e ad altre province che confinano con il Pakistan: tra queste vanno citate il [[Capra falconeri|markhor]], con le caratteristiche corna a spirale, la [[Ovis orientalis|pecora urial]] e il magnifico [[Capra sibirica|stambecco siberiano]].

Prima della guerra queste specie erano diffuse in tutto il paese. La [[Gazella subgutturosa|gazzella dal gozzo]], che vive nel deserto ed era cacciata dagli imperatori moghul, rischia ormai l'estinzione in Afghanistan. Dove ci sono le prede non mancano ovviamente i predatori. Il [[Panthera uncia|leopardo delle nevi]] è uno degli animali più famosi, mentre il [[Panthera pardus|leopardo comune]] è diffuso in pochi esemplari su tutto il territorio afghano, nelle zone di collina, in montagna e nelle pianure. In habitat simili vivono il [[Canis lupus|lupo grigio]], ormai ridotto a qualche coppia o gruppo familiare anziché (come si potrebbe immaginare) in branchi numerosi, e lo [[Canis aureus|sciacallo]]. L'[[Ursus arctos|orso bruno]] vive ancora in Badakhshan e Nuristan, ma non si conosce il numero di esemplari superstiti. Affine al precedente, ma più piccolo, l'[[Ursus thibetanus|orso nero]] è attestato in qualche raro esemplare nel Nuristan. In passato l'Afghanistan ospitava anche numerose [[Panthera tigris virgata|tigri del Caspio]] (una specie oggi completamente estinta), che vivevano nelle paludi e nelle foreste lungo l'Amu Darya, e il [[Acinonyx jubatus venaticus|ghepardo asiatico]], il quale era usato per cacciare le gazzelle. Piccoli branchi di [[Hyaena hyaena|iene a strisce]] sono tuttora presenti nella macchia e nei deserti del sud. Il [[Macaca mulatta|macaco reso]] è l'unico primate esistente in Afghanistan e vive nelle foreste del Nuristan.

In Afghanistan sono state registrate oltre 460 specie di uccelli, e quasi 200 nidificano nel paese. Si tratta in massima parte di specie paleartiche (di provenienza europea, dal Mediterraneo e dal nord dell'Asia), con un numero significativo di specie del subcontinente indiano. Tra gli uccelli più comuni ricordiamo il [[Acridotheres tristis|maina]], il [[Columba livia|piccione selvatico]], il [[Pycnonotidae|bulbul]] e la [[Buteo buteo|poiana]], mentre nelle montagne si avvistano regolarmente [[Corvus|corvi]] e [[Pyrrhocorax|gracchi]]. Tra i grandi rapaci meritano un cenno l'[[Aegypius monachus|avvoltoio monaco]] e il gigantesco [[Gypaetus barbatus|avvoltoio barbuto]], che vivono entrambi nelle zone isolate di montagna. I rapaci sono stati una mercanzia pregiata per alcuni gruppi etnici, e vengono tuttora catturati per la caccia o per essere venduti agli arabi. L'Afghanistan costituisce un importante corridoio per le specie migratorie di avifauna acquatica, mentre la zona meridionale del paese è da sempre uno dei luoghi di svernamento, dal quale in primavera e in estate molte specie si dirigono a nord, oltre il [[Passo del Salang|Passo Salang]]: si va dalle piccole [[Anatra|anatre]] e dai [[trampolieri]] a specie più grandi come le [[Ciconia|cicogne]]; da diversi anni non viene più avvistata la [[Grus leucogeranus|gru siberiana]]<ref name=britannica/>.

== Cultura ==
[[File:Afghan carpets being sold.jpg|thumb|Tappeti afgani]]
===Arte===
L'[[arte]] preislamica del territorio afgano va inquadrata nella storia dell'arte delle grandi formazioni storico-culturali succedutesi nell'area: [[Achemenidi|achemenide]], greco-battriana, [[parti]]ca, [[sasanidi|sasanide]] e infine islamica. L'[[arte islamica]] fornisce certamente il motivo dominante del paesaggio artistico del paese, che peraltro ha subito danni notevolissimi a causa degli eventi bellici relativi a diverse invasioni recenti (russo-sovietica e euro-americana) e all'endemica guerra civile tra fazioni e tribù rivali. Nel paese sono ancora notevoli i resti di arte buddhista, tra cui sono da ricordare le gigantesche statue dei cosiddetti "[[Buddha di Bamiyan]]", divenuti tristemente celebri a causa del brutale cannoneggiamento subito a opera di estremisti religiosi ([[Talebani]]) islamici e ora fatti oggetto di progetti di restauro in cui sono coinvolti importanti istituzioni internazionali.

Inoltre due [[Patrimoni dell'umanità dell'Afghanistan|siti dell'Afghanistan]] sono stati inseriti nella [[lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]: il [[Minareto di Jam|Minareto e resti archeologici di Jam]] (nei pressi del fiume [[Hari Rud]] (2002) e il Panorama culturale e resti archeologici della [[Buddha di Bamiyan|Valle di Bamiyan]] (2003).

===Musica===
Strumento nazionale afghano è considerato il [[Rubâb]]<ref>https://folkways.si.edu/afghan-rubab-lion-instruments/kabuli/music/tools-for-teaching/smithsonian</ref>. Mentre tra i cantautori e compositori più affermati ricordiamo [[Ahmad Zahir]], considerato spesso ''icona della musica afghana''<ref>https://menafn.com/1100320870/Afghanistan-Ahmad-Zahir-Icon-of-Afghan-Music-and-the-heartthrob-of-many</ref>.

=== Letterature afghane ===
{{Vedi anche|Letteratura afghana}}
Le principali lingue, persiano e pashto, parlate nel paese si collegano a due distinte tradizioni letterarie di cui senza dubbio la più vasta e prestigiosa è quella che si innesta nella [[letteratura persiana]]. Quest'ultima è fenomeno internazionale che storicamente oltrepassò i confini delle aree iraniche sia a ovest, in direzione dell'area turco-ottomana, sia a est, verso l'India dei [[Moghul]]. L'area afgana ha prodotto dal Medioevo a oggi innumerevoli poeti e scrittori di lingua persiana tra cui spiccano in particolare tre autori mistici considerati vere e proprie glorie nazionali (benché rivendicati con altrettanto ardore dall'Iran), ovvero: [[Abd Allah Ansari di Herat]] (1006-1088), grande mistico e santo sufi, [[Sana'i di Ghazna]] (XI sec- tra il 1141 e il 1151) autore di poemi mistici e, infine, [[Gialal al-Din Rumi|Rumi]] di Balkh (1207-1273), considerato in tutto il mondo persofono il maggiore poeta mistico dell'intera ecumene [[musulmano|musulmana]].

La letteratura afgana in pashto, pur quantitativamente notevole e in grande crescita nell'ultimo secolo, ha sempre avuto un significato e una importanza essenzialmente locali, risentendo l'influenza sia della letteratura persiana sia delle contigue letterature dell'[[India]]. Da ricordare infine che le altre lingue parlate da piccole minoranze (uzbeko, turkmeno, baluchi) si collegano a distinte letterature che hanno tuttavia i loro centri principali oltre confine.

Entrambe le letterature principali, dalla seconda metà dell'Ottocento, si sono mostrate sensibili ai generi (romanzo, teatro), ai movimenti e agli stilemi importati dall'Europa. A partire dalle note vicende belliche che, dagli anni settanta del Novecento in poi, hanno visto l'Afghanistan preda di guerre civili e invasioni straniere, si è pure sviluppata un'ampia letteratura della diaspora, ove emergono scrittori e scrittrici (per tutti si può ricordare l'ormai celeberrimo [[Khaled Hosseini]] tradotto in ogni lingua del globo) che si esprimono sempre più spesso in lingue europee toccando i temi delicati della guerra, dell'emigrazione, della differenza, delle relazioni intertribali e interreligiose.

É da ricordare, inoltre, la figura di [[Khushal Khan Khattak]], vissuto nel XVII secolo, e considerato il poeta nazionale dell'Afghanistan.

*[[A. Pagliaro]], [[Alessandro Bausani|A. Bausani,]] ''La letteratura persiana'', Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968
* A. Bausani, ''Le letterature del Pakistan e dell'Afghanistan'', Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968

===Afghanistan nello spazio===
*29 agosto 1988: [[Abdul Ahad Momand]] è il primo afghano ad andare nello spazio
*20 dicembre 2008: viene lanciato [[Afghansat 1]]<ref>https://space.skyrocket.de/doc_sdat/eutelsat-w2m.htm</ref>, che è il primo satellite afghano<ref>https://www.rferl.org/a/afghanistan-signs-first-satellite-deal/25380094.html</ref>

==Sport==
Negli ultimi anni, le squadre sportive afghane ottengono titoli sempre più celebri in occasione degli eventi internazionali. La squadra di basket dell'Afghanistan ha raggiunto il primo posto al South Asian Games del 2010. Nello stesso anno, la squadra di cricket del paese ha vinto l'[[ICC Intercontinental Cup 2009-10]]<ref>[http://www.cricketeurope4.net/CRICKETEUROPE/DATABASE/2009/TOURNAMENTS/INTERCONTINENTAL/about.shtml 2009–10 Intercontinental Cup] {{webarchive |url=https://web.archive.org/web/20130224153614/http://www.cricketeurope4.net/CRICKETEUROPE/DATABASE/2009/TOURNAMENTS/INTERCONTINENTAL/about.shtml |data=24 febbraio 2013 }} al CricketEurope</ref>. Inoltre, nel 2018, la [[Nazionale di cricket dell'Afghanistan]] ha vinto l'[[ICC World Cup Qualifier]]. Nel 2012, la squadra 3x3 di basket del paese ha vinto la medaglia d'oro agli Asian Beach Games del 2012<ref>[http://www.afghan-web.com/sports/sports_history.html A Chronological History of Sports in Afghanistan] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160202235038/http://www.afghan-web.com/sports/sports_history.html |data=2 febbraio 2016 }} al Afghanistan Online</ref>, mentre nel 2013 la [[Nazionale di calcio dell'Afghanistan]] ha vinto la [[Coppa della federazione calcistica dell'Asia meridionale]]. Altri sport popolari in Afghanistan includono la [[pallacanestro]], la [[pallavolo]], il [[taekwondo]], e il [[bodybuilding]]<ref>{{Cita web|url=http://www.pajhwok.com/en/sports |titolo=Sports |sito=[[Pajhwok Afghan News]] |editore=pajhwok.com |accesso=14 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209082121/http://www.pajhwok.com/en/sports |dataarchivio=9 febbraio 2014 }}</ref>. Attualmente sono in costruzione diversi stadi<ref>{{Cita web|url=http://www.pajhwok.com/en/2010/10/11/all-provinces-have-cricket-grounds-minister |titolo=All provinces to have cricket grounds: minister |autore=Javed Hamim Kakar |data=11 ottobre 2010 |sito=[[Pajhwok Afghan News]] |editore=pajhwok.com |accesso=14 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131230234105/http://www.pajhwok.com/en/2010/10/11/all-provinces-have-cricket-grounds-minister |dataarchivio=30 dicembre 2013 }}</ref>.

Inoltre l'[[Afghanistan ai Giochi olimpici]] ha finora ottenuto due medaglie di bronzo conquistate nella disciplina del [[taekwondo]] da [[Rohullah Nikpai]]

==Ricorrenza nazionale==
*[[19 agosto]]: افغانستان د خپلواکۍ ورځ :Giorno dell'indipendenza dal Regno Unito, nel 1919: in seguito alla [[Terza guerra anglo-afghana]] e al Trattato di Rawalpindi.

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* Ehsanullah d'Afghanistan, M.Guerrini (a cura di), ''Aman Ullah, il re riformista. Afghanistan 1919/1929'', Jouvence, Milano, 2018
*E. Vigna, ''Afghanistan ieri e oggi. 1978-2001. Cronaca di una rivoluzione e di una controrivoluzione'', La Città del Sole, Napoli 2001, disponibile in http://www.aginform.org/libro.html
* M. Stefanini, ''Avanzo di Allah, cuore del mondo. Il romanzo dell'Afghanistan'', Guerini e Associati, Milano 2002
* A. Rashid, ''Talebani. Islam, petrolio e il grande scontro in Asia Centrale'', Feltrinelli, Milano 2002
* M. Braghero, ''Afghanistan. La cultura come sfida per la ricostruzione'', EGA-Ed. Gruppo Abele, 2006
* M. Guerrini, ''Afghanistan. Profilo storico di una cultura'', Jouvence, Roma 2006
* M.Guerrini, "Afghanistan passato e presente", Jouvence, Milano 2014
* M. Papa, ''Afghanistan. Tradizione giuridica e ricostruzione dell'ordinamento tra Shari'a, consuetudini e diritto statale'', Giappichelli, Bologna 2006
* [[Emanuele Giordana|E. Giordana]], ''Afghanistan. Il crocevia della guerra'', Ed. Riuniti, Roma 2007
* [[Emanuele Giordana|E. Giordana]], ''Diario da Kabul. Appunti da una città sulla linea del fronte'', ObarraO, Milano, 2010
* E. Giunchi, ''Afghanistan, Stato e società nel cuore dell'Asia'', Carocci, Roma 2007
* [https://claudio-bertolotti.blogspot.it/ C. Bertolotti]. Shahid. Analisi del terrorismo suicida in Afghanistan. ed. Franco Angeli, Milano 2010.
* [https://claudio-bertolotti.blogspot.it/ C. Bertolotti], [http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/Ricerche/2012/Relint/07_RICERCA%20BERTOLOTTI.pdf Il ruolo delle potenze regionali sulla politica di sicurezza dell'Afghanistan post-nato], ed. CeMiSS, 2012.
* S. Coll, ''La guerra segreta della CIA. L'America, l'Afghanistan e Bin Laden dall'invasione sovietica al 10 settembre 2001'', BUR-Rizzoli, Milano 2008
* M. Renna, ''Ring Road - Sei mesi con gli alpini in Afghanistan'', Ed. Ugo Mursia, Milano 2011
* [[Valerio Pellizzari|V. Pellizzari]], ''In battaglia, quando l'uva è matura. Quarant'anni di Afghanistan'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Roma-Bari, 2012. ISBN 978-88-420-5572-3

== Voci correlate ==
{{div col|2}}
*[[Asia centrale]]
*[[Presidenti dell'Afghanistan]]
*[[Diritti LGBT in Afghanistan]]
*[[Letteratura afghana]]
*[[Regno dell'Afghanistan]]
*[[Guerra in Afghanistan (1979-1989)]]
*[[Guerra civile afghana]]
*[[Guerra in Afghanistan (2001 - in corso)]]
*[[Guerra al terrorismo]]
*[[Impero britannico]]
*[[Patrimonio dell'umanità]]
*[[Produzione di oppio in Afghanistan]]
*[[Prostituzione in Afghanistan]]
*[[Società Afghana della Mezzaluna Rossa]]
*[[Talebani]]
*[[Bacha Bazi]]
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== Collegamenti esterni ==
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Afghanistan
(AR) لا إله إلا الله، محمد رسول الله
(Lā ʾilāha ʾillā llāh, Muhammadun rasūlu llāh)
(IT) Non c'è altro dio che Allah, e Maometto è il Suo messaggero
Afghanistan - Localizzazione
Afghanistan - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica Islamica dell'Afghanistan (de iure)
Emirato Islamico dell'Afghanistan (de facto)
Nome ufficiale(PRD) جمھوری اسلامی افغانستان (de iure)
(PS) دَ افغانستان اسلامي جمھوريت (de iure)
Lingue ufficialiPashtu
Dari
CapitaleKabul  (4.435.000 ab. / stima 2020)
Politica
Forma di governoRepubblica islamica presidenziale (de iure)
Emirato (de facto)
EmiroHibatullah Akhundzada (de facto)
PresidenteAshraf Ghani
(de iure)
Abdul Ghani Baradar
(de facto)[1][2]
Indipendenzadal Regno Unito, 19 agosto 1919
Ingresso nell'ONU19 novembre 1946
Superficie
Totale652.864[3] km²
% delle acque0%
Popolazione
Totale38.041.754 ab. (2019) (37º)
Densità51,06 ab./km²
Tasso di crescita2,34% (2016)[4]
Nome degli abitantiAfghani, Afgani
Geografia
ContinenteAsia
ConfiniIran, Pakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Cina
Fuso orarioUTC+4:30
Economia
PIL (nominale)19 654[5] milioni di $ (2016) (106º)
PIL pro capite (nominale)600 $ (2016) (168º)
PIL (PPA)65 295 milioni di $ (2016) (104º)
PIL pro capite (PPA)1 994 $ (2016) (177º)
ISU (2018)0,398 (basso) (141º)
Fecondità4,82 (2020)[5]
Consumo energetico4,14 kWh/ab. anno
Varie
TLD.af
Inno nazionaleSurūd-e Millī (de iure)
Nessuno (de facto)
Festa nazionale19 agosto
Afghanistan - Mappa
Afghanistan - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Stato islamico di transizione dell’Afghanistan
 
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L'Afghanistan (AFI: /afˈɡanistan/, pronuncia tradizionale /afɡanisˈtan/[6]; anche trascritto come Afganistan in italiano[7]), ufficialmente Repubblica Islamica dell'Afghanistan, è uno Stato senza sbocco al mare di 652864 km² e di 38 041 754 abitanti stimati nel 2019[5], con capitale Kabul. Confina a ovest con l'Iran, a sud e a est con il Pakistan, a nord con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan e con la Cina nella regione più a est della nazione (corridoio del Vacan). Le lingue ufficiali del paese sono il pashtu e il dari[8].

Tra la caduta dei Talebani in seguito all'arrivo delle forze alleate e la riunione del Gran Consiglio per la stesura della nuova costituzione, l'Afghanistan veniva indicato dall'Occidente come Stato islamico di transizione dell’Afghanistan. Con la sua nuova Costituzione il paese viene ora ufficialmente chiamato Repubblica Islamica dell'Afghanistan.

Il presidente è, de iure, Ashraf Ghani. De facto, dal 15 agosto 2021, la carica è ricoperta dal mullā Abdul Ghani Baradar.[9]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Afghanistan.

Dalle origini storiche (2000 a.C. - 650 d.C.)

Kabul, in passato nota come il "crocevia dell'Asia centrale", si trova in un punto di connessione davvero unico, nel quale numerose civiltà eurasiatiche hanno interagito e spesso combattuto, e che fu un importante teatro delle prime attività della Storia. Attraverso le epoche, la regione oggi nota come Afghanistan è stata invasa da numerose potenze, tra cui gli Indoariani, i Medi, i Persiani, i Greci, i Maurya, l'Impero Kusana, gli Unni bianchi, i Sasanidi, gli Arabi, i Mongoli, i Turchi, i Britannici, i Sovietici e più recentemente gli Statunitensi. Raramente però queste potenze sono riuscite a esercitare un controllo completo sulla regione. In altre occasioni, entità statali originarie dell'Afghanistan hanno invece invaso le regioni circostanti, creando dei propri imperi.

Si pensa che tra il 2000 e il 1200 a.C. ondate di Arii che parlavano lingue indoeuropee siano dilagate nell'odierno Afghanistan, creando una nazione che prese il nome di Aryānām Xšaθra, o "Terra degli Arii".

Si ipotizza che lo Zoroastrismo abbia avuto origine in Afghanistan, tra il 1800 e l'800 a.C. Le antiche lingue dell'Iran orientale, come la lingua avestica, potrebbero essere state usate in Afghanistan all'incirca nello stesso periodo dell'ascesa dello Zoroastrismo. Certamente nell'attuale nord-est dell'Afghanistan era parlato il Battriano, lingua iranica orientale che fu lingua amministrativa dell'Impero Kusana. Nella zona orientale, la civiltà vedica indoariana potrebbe aver avuto una certa importanza, anche se questo deve essere ancora dimostrato definitivamente. Nella prima metà del VI secolo a.C. l'Impero Persiano soppiantò i Medi e incorporò l'Ariana all'interno dei propri confini.

Intorno al 330 a.C. Alessandro Magno invase la regione. Dopo la breve occupazione macedone, i regni ellenistici dei Seleucidi e della Battriana presero il controllo dell'area, mentre i Maurya provenienti dall'India si annetterono per un certo periodo la parte sud-orientale introducendo il Buddhismo nella regione, che in seguito tornerà sotto il dominio battriano. Durante il I secolo d.C. i Kushan Tocari occuparono la regione. In seguito, l'Ariana cadde in mano a diverse tribù eurasiatiche - tra cui i Parti, gli Sciti e gli Unni, senza dimenticare i Sasanidi persiani e alcuni governanti locali come gli Shahi indù di Kabul - fino al VII secolo, quando gli eserciti degli Arabi musulmani invasero la regione.

Dal 650 al 1919

Quando nacque il califfato arabo-islamico, l'Afghanistan non era conosciuto con questo nome (assai recente) e l'area era vista come una realtà tutt'altro che omogenea, su cui gravitavano regioni come lo Zābulistān (attuale Afghanistan centrale), il Badakhshān, il Khorāsān e così via.

Il califfato inizialmente annetté nel 652 alcune parti dell'Afghanistan occidentale e in seguito, tra il 706 e il 709, conquistò quasi tutto il resto del paese, amministrando la regione con il nome di Khorasan. Con il passare del tempo gran parte della popolazione si convertì all'Islam, anche se minoranze manichee e buddhiste sono testimoniate fino a oltre l'anno 1000. L'Afghanistan diventò successivamente il centro di importanti regni locali, come quello ghaznavide (962-1050 circa), fondato da un ex-schiavo e poi governante turco originario di Ghazni, noto come Mahmud di Gazna, destinato a diventare celebre in tutto il mondo islamico per le sue campagne di conquista nell'India nord-occidentale. Il suo posto fu preso, verso la metà del XII secolo dai turchi Selgiuchidi (che conquistarono Baghdad nel 1055) dando forma all'ultimo grande impero dell'Islam classico. Più tardi, col disgregarsi del potere selgiuchide, fu la volta dalla dinastia Ghuride (1151-1219), fondata da un altro governante locale, stavolta di estrazione tagika, Muhammad Ghori, i cui domini costituiranno in India la base del Sultanato di Delhi.

Nel 1219 la regione fu invasa dai Mongoli di Gengis Khan, che devastarono il Paese e lo tennero tra varie vicende per circa un secolo. Una seconda invasione fu quella del celebre Tamerlano, alla fine del XIV secolo. I suoi figli daranno origine ai floridi regni dell'era timuride fra cui spicca quello afghano di Herat che fu, a cavallo tra il XV e il XVI secolo, un centro culturale fondamentale per comprendere gli sviluppi successivi della storia letteraria (persiana e turca-chagatay), artistica (arte miniaturista e architettura) e religiosa (misticismo sufi) del mondo islamico centro-asiatico. Successivamente l'Afghanistan entrerà nell'orbita di Babur, discendente sia di Tamerlano sia di Gengis Khan, che fondò agli inizi del Cinquecento l'Impero Moghul, destinato a svilupparsi soprattutto in India. Più tardi i Safavidi persiani sfidarono il potere dei Moghul e nella prima metà del XVII secolo si impadronirono della regione. Nella prima metà del XVIII saranno scorrerie devastanti in terra d'Iran da parte di tribù afghane a porre fine all'impero safavide. Quest'ultimo troverà il suo ultimo difensore nel generale Nader Shah (1730-47) che, deposto l'ultimo Safavide e proclamatosi imperatore, respingerà le tribù afghane riuscendo in seguito – grazie a un'abilissima politica di conciliazione sunnita/sciita – a ottenere la loro leale collaborazione e il controllo di gran parte dell'Afghanistan.

Lo Stato-nazione afghano, così com'è oggi, si formò nel 1747, all'indomani della morte di Nader Shah (perito in un attentato), con il formarsi di una dinastia locale. Questa darà origine all'Impero Durrani, fondato da Ahmad Shah, che condusse vittoriose campagne di conquista sino a Delhi in India. Questa tuttavia sarà tenuta per pochi anni prima che il Regno Unito ne ottenesse il controllo totale, facendone il "gioiello" dell'impero britannico. Nel 1823, alla caduta dell'Impero Durrani, lo Stato afghano prese il nome di Emirato dell'Afghanistan; da allora si confronterà sino agli inizi del XX secolo con l'imperialismo britannico in una serie di guerre d'indipendenza che culmineranno con la creazione del Regno dell'Afghanistan nel 1919.

Il Regno dell'Afghanistan (1919-1973)

Lo stesso argomento in dettaglio: Regno dell'Afghanistan.

Le riforme di Amānullāh Khān e la guerra civile

Re Amānullāh Khān, durante il tour europeo, qui con Mustafa Kemal Atatürk in Turchia (1928).

Con l'ascesa del re Amānullāh Khān nel 1919 il Paese riprese il controllo della propria politica estera, uscendo dalla zona di influenza del Regno Unito.

Il Re operò per mettere fine al tradizionale isolamento del Paese negli anni successivi alla terza guerra anglo-afghana: stabilì rapporti diplomatici con i Paesi più importanti, e, a seguito di un viaggio in Europa e Turchia (durante il quale osservò l'operato di Atatürk), introdusse diverse riforme intese alla modernizzazione. Fu costretto ad abdicare nel gennaio 1929 dopo che una insurrezione armata guidata da Habibullah Kalakānī prese Kabul.

I regni di Mohammed Nadir Shah e Zahir Shah

Il principe Mohammed Nadir Shah, un cugino di Amānullāh, a sua volta sconfisse e uccise Habibullah Kalakānī nell'ottobre dello stesso anno, e con l'appoggio delle tribù Pashtun, fu dichiarato Re Nadir Shah. Abbandonò le riforme radicali del suo predecessore, a favore di un percorso più cauto verso la modernità. Nel 1933 fu assassinato da uno studente di Kabul.

Mohammed Zahir Shah (1914-2007), il figlio diciannovenne di Nadir Shah, gli succedette al trono e regnò fino al 1973. Sotto il suo regno l'Afghanistan visse uno dei periodi più lunghi di stabilità. Durante questo periodo l'Afghanistan rimase neutrale. Non partecipò alla seconda guerra mondiale, né si allineò con i blocchi di potere durante la Guerra fredda.

Mentre il Re si trovava in Italia, il 17 luglio 1973 il cugino del Re ed ex Primo Ministro, Mohammed Daud Khan, organizzò un golpe incruento e scrisse la parola fine sulla monarchia in Afghanistan.

Le Repubbliche, il 1º Governo Talebano, le invasioni ed il ventennio di peacekeeping (1973-2021)

Mohammed Daud Khan diede vita alla prima Repubblica afghana, ma il suo Governo non durò molto. Infatti il Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan (PDPA), d'ispirazione marxista-leninista, rovesciò il Governo di Mohammed Daud Khan il 27 aprile 1978 con un colpo di Stato (la cosiddetta Rivoluzione di Saur) e diede vita alla Repubblica Democratica dell'Afghanistan governata dal leader del partito, Nur Mohammad Taraki. Nei mesi successivi al colpo di Stato, il governo avviò una serie di riforme: fece distribuire le terre a 20.000 contadini, abrogò l'ushur (ovvero la decima dovuta ai latifondisti dai braccianti) e bandì l'usura, regolò i prezzi dei beni primari, statalizzò i servizi sociali garantendoli a tutti, diede il riconoscimento al diritto di voto alle donne, legalizzò i sindacati, vietò i matrimoni forzati e lo scambio di bambine a scopo economico, sostituì leggi tradizionali e religiose con altre laiche, mise al bando i tribunali tribali e rese pubblica a tutti l'istruzione, anche alle bambine che in precedenza non potevano andare a scuola. Queste riforme si scontrarono fortemente con le autorità religiose locali e tribali che si opposero alle politiche di Taraki.

Nel mese di settembre 1979 Taraki venne assassinato, su ordine del suo Vice Primo Ministro Hafizullah Amin, il quale lo sostituì alla guida del Paese. L'URSS non si fidò di Amin, sospettato di legami con la CIA, e decise di invadere il Paese, anche a seguito di un aumento delle rivolte e del conseguente rischio di destabilizzazione della zona. L'Armata rossa entrò a Kabul il 27 dicembre 1979 e mise al potere Babrak Karmal. La guerra con i Mujaheddin, finanziati anche dagli Stati Uniti, fu lunga e cruenta e terminò con l'abbandono del Paese da parte dei Sovietici nel febbraio 1989.

Soldati statunitensi nel distretto di Daychopan durante un'operazione alla ricerca di guerriglieri talebani e munizioni. 4 settembre 2003.

Lo Stato islamico dell'Afghanistan fu proclamato il 17 aprile 1992. Il fronte dei Mujaheddin si dimostrò comunque molto frammentato e disunito e ciò consentì, dal 1996 al 2001, la presa del potere da parte della fazione dei talebani, salvo che in alcuni territori settentrionali controllati dall'Alleanza del Nord dei restanti mujahidin anti-talebani, guidati dal comandante Ahmad Shah Massoud. I Talebani proclamarono l'Emirato islamico dell'Afghanistan e applicarono al Paese una versione estrema della shari'a e ogni deviazione dalla loro legge venne punita con estrema ferocia. Emblematica fu la cattura dell'ultimo Presidente della Repubblica Democratica afghana Mohammad Najibullah; venne catturato presso gli uffici dell'ONU di Kabul, dove si era rifugiato, e venne torturato, mutilato e trascinato con una jeep prima di essere giustiziato con un colpo alla testa ed esposto nei pressi del palazzo dell'ONU[10]. Altro episodio che ha fatto clamore è stata la distruzione dei Buddha di Bamiyan nel 2001.

Dopo l'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 gli Stati Uniti decidono di invadere l'Afghanistan, dando il via all'operazione Enduring Freedom che si poneva come obiettivo la fine del regime dei talebani e la distruzione dei campi di addestramento e della rete di al-Qāʿida, il gruppo terroristico guidato da Osama bin Laden. Vista la sproporzione di forze il regime integralista viene rovesciato in poco più di un mese, nel novembre del 2001.

Al potere si insedia Hamid Karzai, che rimane Capo di Stato dell'Afghanistan sino al settembre del 2014. Nel Paese rimase tuttavia ancora una considerevole presenza di contingenti NATO a causa dell'instabilità politica e degli attentati terroristici di Talebani e insorti, radicati ancora nel sud-est del Paese al confine con il Pakistan. Dopo quasi 20 anni dall'inizio della missione statunitense, nel gennaio 2020, il Presidente degli USA Donald Trump annuncia il ritiro di tutte le truppe statunitensi dall'Afghanistan, attuata poi sotto l'amministrazione Biden, insieme a tutti i contingenti NATO. Tale provvedimento causò una larga riconquista di porzioni di territorio da parte delle milizie talebane, per via della debolezza del governo, completamente dipendente dai contingenti internazionali.[11]

Il ritorno dei Talebani ed il 2º Governo (dal 2021)

A partire dal mese di maggio del 2021, avviene una nuova offensiva delle milizie talebane ed in poche settimane questa conquista la totalità del Paese, con pochi combattimenti, a causa del disgregamento dell'esercito regolare, del ritiro (in gran parte avvenuto nei mesi precedenti) della stragrande maggioranza delle forze della NATO e del mancato intervento da parte di quest'ultime o da parte di altre forze straniere. Il 15 agosto 2021 i talebani entrano indisturbati a Kabul; il presidente Ashraf Ghani lascia il Paese e viene instaurato un rinato Emirato islamico dell'Afghanistan con a capo Abdul Ghani Baradar[12].

La popolazione, disperata, si riversa all'aeroporto di Kabul, ultima possibilità di lasciare il paese, e tenta in tutti i modi di entrare negli aerei (di linea e militari) o di aggrapparsi alle ali e ai carrelli delle ruote (restando esposti durante il volo). Noto è il video dell'US Air Force 1109 che decolla nonostante le persone appese, in un altro video si vedono due persone cadere dall'aereo già in volo (già ricordati come falling men, citando la purtroppo celebre foto omonima degli attentati dell'11 settembre 2001).

Geografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Afghanistan.

L'Afghanistan presenta un territorio prevalentemente montuoso, nella parte nord-orientale del Paese c'è la catena montuosa dell'Hindu Kush, una delle più alte al mondo. È presente un clima continentale, piuttosto secco. Gli inverni sono gelidi e nevica su quasi tutto il paese, ed è proprio durante l'inverno che si verificano la maggior parte delle precipitazioni. Le estati sono torride e secche, perciò l'Afghanistan ha generalmente un grande tasso d'escursione termica annuale.

Morfologia

Privo di sbocchi sul mare e prevalentemente montuoso (per l'80% ha un'altitudine compresa tra i 600 e i 700 m s.l.m.), il territorio è dominato dall'Hindu Kush, che taglia in due il paese: verso nord-est il sistema si salda con i massicci del Pamir e del Karakorum, mentre a sud-est si congiunge con i monti Sulayman, in cui si aprono i passi di Khyber e Bolan, vie d'accesso all'India e importanti «porte storiche» dell'Asia. Verso Nord-ovest i rilievi digradano nella pianura percorsa dal fiume Amu Darya, mentre verso sud lasciano spazio ad aree prevalentemente desertiche e ad ampi bacini palustri.

L'Hindu Kush prosegue a ovest con il massiccio del Koh-i-Baba collegato ai rilievi marginali dell'Iran; più a sud, si apre a ventaglio in una serie di catene parallele che digradano verso l'altopiano desertico del Rigestan (o Registan) e la depressione salina del Sistan. Nell'estremità settentrionale del paese si estende una limitata area pianeggiante - la regione storica della Battria o Turkestan afgano - lambita dall'Amu Darya.

Idrografia

La maggior parte dei fiumi (Helmand, Hari Rud, Morghab) ha origine dalle catene centrali e defluisce nei bacini desertici meridionali, con la sola eccezione del Kabul, tributario dell'Indo. Sono inoltre presenti fiumi a carattere torrentizio che non sono di importante rilevanza e non sempre sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico dell'agricoltura locale.

Clima

Neve, Parvan
Korengal valle, Kunar

L'Afghanistan è caratterizzato da un inverno rigido e un'estate torrida. Durante l'inverno la temperatura può scendere fino a -15°, ed è questo anche il periodo più piovoso dell'anno. L'estate è caratterizzata da un clima molto caldo e secco, meno in altitudine dove le sere sono fresche. I mesi migliori per il viaggio sono aprile, maggio e ottobre. La forte aridità che caratterizza questa regione è causata da un clima di tipo continentale, con frequenti venti secchi e forti escursioni termiche, sia diurne sia stagionali. A Kabul le temperature oscillano tra -1 (media di gennaio) e 23 °C (luglio), con appena una trentina di giorni di pioggia annui. Il paesaggio, arido e brullo, è dominato dalla steppa, sfruttata come pascolo; le ridotte aree forestali sono limitate ai versanti meridionali delle catene lungo il confine pakistano, che beneficiano dell'influsso monsonico.

Popolazione

Demografia

Crescita demografica dal 1950 al 2016

La popolazione afgana è di 33.332.025 abitanti stimati nel 2016[13].

La densità è di 54 abitanti per km². È distribuita soprattutto sugli altopiani e raggiunge una modesta densità. La religione prevalente è musulmana sunnita. Le lingue ufficiali sono il pashtu e il dari[8].

Etnie

Dal momento che nel paese non si effettuano più censimenti accurati da diversi decenni, non vi sono informazioni precise sulla composizione etnica della popolazione. Tuttavia, stando alle stime della Library of Congress degli Stati Uniti[14] la popolazione sarebbe così suddivisa:

Oltre trent'anni di recenti conflitti hanno spesso acuito i contrasti tra comunità, complicati anche dall'arbitraria divisione confinaria decisa dai britannici nel 1893.

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Afghanistan.

La religione principale dell'Afghanistan è quella musulmana a maggioranza sunnita. Sono presenti minoranze di osservanza sciita nel centro del paese e, a ovest, a ridosso del confine con l'Iran. Nel Paese la libertà religiosa è limitata. L'ordinamento islamico prevede infatti libertà di culto per i non musulmani di nascita, ma anche la pena di morte per il musulmano che si rende colpevole di apostasia. In percentuale i sunniti sono l'80%, gli sciiti il 19% e l'1% altro[15].

Lingue

Diverse decine di lingue vengono parlate in Afghanistan ma quelle ufficiali sono due: il dari (una forma di persiano) e il pashto[8]. Il dari, l'idioma più diffuso, è parlato da almeno il 50% della popolazione, il pashto da circa il 35%. Le lingue di origine turca (come l'uzbeco e il turcomanno o turkmeno) sono parlate da circa l'11% degli afgani[14].

In particolare, nell'ambito delle 34 province dell'Afghanistan:

Nelle altre province sono pressoché diffusi entrambi gli idiomi. Sono inoltre parlati il turcomanno e l'uzbeco nelle province di Kabul, Faryab, Konduz e Baghlan, l'uzbeco nelle province di Samangan e Jowzjan, il beluci nelle province di Farah e di Nimruz, le lingue del Pamir nel Badakhshan, il Nuristani nel Nurestan, il Pashayi nella provincia di Laghman.

Ordinamento dello stato

Suddivisione amministrativa

L'Afghanistan è suddiviso in 34 province dette velayat:

Mappa delle province dell'Afghanistan
Mappa delle province dell'Afghanistan

Le province sono a loro volta suddivise in distretti. Esistono diversi distretti omonimi tra le varie province.

Città principali

Lo stesso argomento in dettaglio: Città dell'Afghanistan.

Le città principali e le più visitate sono la capitale Kabul e Kandahar, la seconda città più visitata dopo la capitale. Il turismo nelle città è in grande crescita data la presenza di molte opere d'arte preislamica, islamica e buddhista.

Istituzioni

Ordinamento scolastico

Il sistema di istruzione convenzionale a tutti i livelli in Afghanistan ha sofferto enormemente a seguito degli eventi di guerra, e di conflitti civili che hanno travagliato il paese, ed è attualmente in attiva ricostruzione. Il tasso di alfabetizzazione è del 28% (43% per gli uomini e 13% per le donne).

Istituzione della AUAF
Lo stesso argomento in dettaglio: Università americana in Afghanistan.

In seguito alla richiesta nel 2002 dell'allora ministro afgano della pubblica istruzione dottor Sharif Fayez, è stato organizzato in Kabul un istituto di istruzione superiore, l'Università americana in Afghanistan, con corsi di laurea considerati prioritari per le immediate necessità del paese.

Sistema sanitario

Secondo l'Indice di sviluppo umano, l'Afghanistan è il 15º paese meno sviluppato al mondo. L'aspettativa di vita media è stimata in circa 45 anni per entrambi i sessi. Il paese ha uno dei più alti tassi di mortalità materna nel mondo, nonché il più alto tasso di mortalità infantile nel mondo (decessi di bambini sotto un anno d'età)[5]. A dicembre 2011 il paese poteva contare su più di 3.000 ostetriche[16]. In Afghanistan, la carenza di vitamina D colpisce il 73,1% della popolazione[17]. Nel 2006 è stato comunicato che quasi il 60% della popolazione viveva a circa due ore dalla struttura sanitaria più vicina; nel 2002 era solo il 9%[18]. Gli ultimi sondaggi indicano che il 57% degli afghani affermano di poter usufruire bene o molto bene a cliniche ed ospedali[16]. La nazione possiede uno dei numeri più alti di persone affette da disabilità, con circa un milione di abitanti colpiti[19]. Circa 80.000 persone hanno perso uno o più arti; la maggioranza di queste perdite sono causate dalle mine[20][21].

Forze armate e di polizia

Un aviere afgano armato di mitragliatrice.

Attualmente la polizia afgana ha in organico più di 116.000 uomini.[22] L'addestramento è gestito dall'Afghanistan Police Program e impartito principalmente dall'esercito statunitense e da quello tedesco. Le unità anti-narcotici sono invece addestrate dall'esercito inglese, l'elaborazione e costituzione del sistema legale è affidata a quello italiano, e la dispersione dei gruppi armati illegali alle forze armate giapponesi. Nonostante sia la polizia a mantenere ufficialmente l'ordine, qualche volta sono i comandi militari regionali a occuparsi di ciò, soprattutto nelle campagne. Nel 2003, su decisione della NATO, il mandato dell'ISAF fu esteso oltre l'area di Kabul; non ci sono perciò aree in cui siano assenti truppe internazionali, un tempo attaccate dalle milizie islamiche. Per mantenere il controllo di queste zone, sprovviste della copertura di forze di polizia afghane, è stato inviato l'esercito afghano (Afghan Melli-e Ourdou)[23].

La polizia è stata accusata di trattamento improprio nei confronti dei prigionieri e, in molte aree, non ha investigato riguardo a crimini comuni a causa della mancanza di personale e/o comunicazioni[23]. In aggiunta alla normale polizia, la polizia di frontiera afghana si occupa del controllo dei confini terrestri del paese, mentre la Afghan Custom Police si occupa della sicurezza negli aeroporti. Attualmente l'esercito conta circa 180.000 uomini[24]. A causa del maggior controllo internazionale, le forze armate non sono afflitte dalla corruzione tanto quanto la polizia.[senza fonte]

È inoltre presente un servizio aereo, l'Afghan National Army Air Force, in gran parte non operativo. Recentemente sono stati visti alcuni progressi: sono stati addestrati dall'Aeronautica Militare Italiana alcuni equipaggi, per pilotare gli elicotteri Mil Mi-17 e Mil Mi-24 e gli aerei di trasporto tattico Antonov An-32. Il personale, in gran parte ancora addestrato negli anni del periodo comunista, è di 3.600 uomini, comprendenti 450 piloti (tra i quali vi sono anche alcune donne). Nel 2011 sono stati acquistati 65 nuovi velivoli.

Politica

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica dell'Afghanistan.
"Arg" (palazzo presidenziale), Kabul

Presidente

L'Afghanistan ufficialmente è una repubblica islamica. Il presidente eletto il 21 settembre 2014 è Ashraf Ghani Ahmadzai, ex-ministro delle finanze nel precedente governo. Ghani succede a Hamid Karzai, primo presidente dalla caduta dei Talebani nel 2001, già Capo di Stato ad interim fra il 2001 e il 2004, poi eletto nel 2004 e riconfermato, nonostante i brogli a lui contestati, nel 2009, in seguito al ritiro del suo sfidante al ballottaggio, Abdullah Abdullah. Nato a Kandahar, Karzai proviene da una famiglia di etnia Pashtun. Il governo grazie a ciò non subisce più una forte influenza dai talebani. In seguito alla presa di Kabul da parte dei talebani, Ghani lascia il Paese il 15 agosto 2021. Nello stesso giorno il presidente diventa Abdul Ghani Baradar.[9]

Parlamento

Il Parlamento è bicamerale: la camera bassa (Wolesi Jirga, Camera del popolo) è composta da 249 membri (dei quali almeno 64 devono essere donne e 10 sono eletti dai nomadi Kuchi) ognuno in carica per 5 anni, sono eletti su base distrettuale, a suffragio universale; la camera alta (Mesherano Jirga, Camera degli anziani) è invece composta da 102 membri, un terzo dei quali eletti da consigli distrettuali per 3 anni, un terzo eletti da consigli provinciali per 4 anni e un terzo nominati dal Presidente per un mandato di 5 anni. La camera bassa ha la responsabilità di scrivere e ratificare le leggi e di approvare le azioni del Presidente, mentre la camera alta svolge una funzione prevalentemente consultiva, oltre ad avere in alcuni casi potere di veto.

Economia

L'economia afgana è una tra le più povere del pianeta e risente dei continui conflitti che si sono susseguiti negli ultimi decenni che hanno distrutto le infrastrutture, sconvolto il sistema sociale, vessato e decimato la popolazione. La produzione di cereali sia per molti contadini sia per gli insorti, principalmente nelle regioni settentrionali, è a conduzione familiare (agricoltura di sussistenza), l'unica coltivazione redditizia è il papavero da oppio. I "lavoratori" sono sottopagati (la paga mensile varia da 1 a 3 dollari) e eventualmente umiliati in pubblico per demolirne lo spirito per rendere più efficiente la produzione. Le strade che transitano a Salang e a Tang-e Gharu ebbero un ruolo strategico nei recenti conflitti, l'uso estensivo da parte di veicoli militari ha lasciato le strade in cattive condizioni, diversi ponti bombardati non sono stati ricostruiti, di frequente le strade vengono chiuse a causa dei conflitti nell'area con grave danno al transito di beni di primaria necessità, attrezzature di emergenza e materiali per la ricostruzione destinati all'intero paese. Ampie porzioni di territorio rimangono minate. Il commercio risente della forte concorrenza sleale del contrabbando attuato principalmente attraverso l'Afghan Transit Trade ATT.[25]

Attività estrattiva

Fin dagli anni settanta sono state fatte ricerche in ambito minerario, che hanno condotto all'elaborazione di mappe dettagliate sulla composizione del sottosuolo afgano da parte di geologi sovietici. Tuttavia non fu possibile all'epoca avviare attività estrattive a causa delle enormi problematiche politiche del paese. Vanno attive miniere di modeste dimensioni, a carattere artigianale, con manodopera familiare. Nel 2004 tecnici statunitensi hanno approfondito le ricerche sovietiche, avvalendosi di attrezzature più sofisticate e coprendo più di 2/3 del territorio afgano. I risultati ottenuti hanno portato a concludere che il Paese è ricco di ferro e rame, con riserve di rilevanza assoluta di niobio e litio. Presenti anche giacimenti argentiferi nei pressi di Kabul. Il Paese potrebbe quindi diventare un attore economico molto rilevante a livello mondiale per tali materiali.

La questione della ferrovia

Ferrovia in costruzione dal confine uzbeko a Mazar-i Sharif, immagine ripresa da un elicottero statunitense.

Posto al crocevia centrale asiatico il paese non ha mai avuto ferrovie. Il fatto è emblematico, dato che tutti i paesi confinanti con l'Afghanistan ne hanno; tale fatto ha costituito un problema più che un vantaggio.

Infatti i paesi confinanti si affacciano all'Afghanistan con i loro sistemi ferroviari, diversi per scartamento e caratteristiche. Alla frontiera nord i paesi della ex Unione Sovietica adottano lo scartamento largo russo di 1520 mm. A est la Cina adotta lo scartamento standard di 1435 mm. A sud il Pakistan adotta lo scartamento largo indiano di 1676 mm; mentre a ovest l'Iran adotta lo scartamento standard di 1435 mm, come la Cina.

Tutti i paesi confinanti hanno fatto forti pressioni affinché fosse adottata una estensione del loro scartamento nel paese, costituendo tale fatto una evidente testa di ponte privilegiata, utilizzabile per il condizionamento economico del paese, e per favorire i loro commerci. Per tale motivo le pressioni furono sempre eluse e respinte.

Attualmente è stato completato un tratto ferroviario di 75 km, sotto assistenza statunitense, che dalla cittadina afghana di frontiera con l'Uzbekistan, Hairatan, penetra verso sud fino alla cittadina di Mazar-i Sharif, con prevista estensione fino a Herat. Il tratto quindi è connesso con la rete dell'Uzbekistan, e adotta lo scartamento largo russo di 1520 mm, in uso in Uzbekistan; il tratto costituirà la prima parte del possibile asse ferroviario settentrionale dell'Afghanistan, con connessione frontaliera settentrionale.

In seguito alla costruzione di questa ferrovia si è verificata un storica apertura di dialogo tra il Governo iraniano ed il Governo afghano, per la costruzione di un tratto ferroviario di 191 chilometri tra Khaf, Iran ed Herat, Afghanistan, provenendo da ovest, e collegando il sud-ovest dell'Afghanistan con l'Iran settentrionale. Il finanziamento è in gran parte a carico del governo iraniano e in parte a carico del governo afghano, Il finanziamento della ferrovia è supportato da un gruppo di banche asiatiche[26]. Il tratto ferroviario è a binario unico a scartamento standard, come è quello iraniano.

Ambiente

Flora

Gran parte dell'Afghanistan ha una vegetazione sparsa. Le pendici montuose a oriente sono la zona più verde del paese, con pinete e boschi misti di querce, ginepri e pistacchi. Tutte le foreste afghane sono minacciate dal disboscamento, e si stima che negli ultimi 25 anni il manto boschivo si sia ridotto allo 0,5% circa del territorio del paese - ovvero un sesto di quant'era in passato. Le pianure del nord sono aride e sembrerebbero senza vita, ma nascondono invece un suolo fertile che fiorisce ogni anno con le piogge tra aprile e maggio, trasformando queste spoglie distese in un tappeto verde disseminato di tulipani e genziane. I deserti del sud, sull'altro versante delle montagne, sono raramente interessati da queste precipitazioni e la loro vegetazione si limita in genere a qualche arbusto spinoso, alle mimose e alle artemisie[27].

Fauna

Il leopardo delle nevi, ormai molto raro in Afghanistan.

Con ogni probabilità il più famoso animale afghano è la pecora di Marco Polo (Ovis ammon polii), che prende il nome dal primo viaggiatore che la descrisse al mondo occidentale. Alta un metro al dorso e con manto di color grigio pallido, questa specie di muflone ha gigantesche corna a spirale che possono raggiungere il metro e mezzo di lunghezza. Si tratta di una specie di montagna, presente nel Corridoio di Wakhan e pure in Tagikistan, nella provincia cinese dello Xinjiang e nel Pakistan settentrionale. Marco Polo notò che i pastori locali lasciavano corna e ossa per contrassegnare i sentieri, un po' come fanno oggi wakhi e kirghisi. Esistono poi numerose altre specie di bellissime pecore e capre di montagna, che attualmente sono quasi tutte limitate al Badakhshan e ad altre province che confinano con il Pakistan: tra queste vanno citate il markhor, con le caratteristiche corna a spirale, la pecora urial e il magnifico stambecco siberiano.

Prima della guerra queste specie erano diffuse in tutto il paese. La gazzella dal gozzo, che vive nel deserto ed era cacciata dagli imperatori moghul, rischia ormai l'estinzione in Afghanistan. Dove ci sono le prede non mancano ovviamente i predatori. Il leopardo delle nevi è uno degli animali più famosi, mentre il leopardo comune è diffuso in pochi esemplari su tutto il territorio afghano, nelle zone di collina, in montagna e nelle pianure. In habitat simili vivono il lupo grigio, ormai ridotto a qualche coppia o gruppo familiare anziché (come si potrebbe immaginare) in branchi numerosi, e lo sciacallo. L'orso bruno vive ancora in Badakhshan e Nuristan, ma non si conosce il numero di esemplari superstiti. Affine al precedente, ma più piccolo, l'orso nero è attestato in qualche raro esemplare nel Nuristan. In passato l'Afghanistan ospitava anche numerose tigri del Caspio (una specie oggi completamente estinta), che vivevano nelle paludi e nelle foreste lungo l'Amu Darya, e il ghepardo asiatico, il quale era usato per cacciare le gazzelle. Piccoli branchi di iene a strisce sono tuttora presenti nella macchia e nei deserti del sud. Il macaco reso è l'unico primate esistente in Afghanistan e vive nelle foreste del Nuristan.

In Afghanistan sono state registrate oltre 460 specie di uccelli, e quasi 200 nidificano nel paese. Si tratta in massima parte di specie paleartiche (di provenienza europea, dal Mediterraneo e dal nord dell'Asia), con un numero significativo di specie del subcontinente indiano. Tra gli uccelli più comuni ricordiamo il maina, il piccione selvatico, il bulbul e la poiana, mentre nelle montagne si avvistano regolarmente corvi e gracchi. Tra i grandi rapaci meritano un cenno l'avvoltoio monaco e il gigantesco avvoltoio barbuto, che vivono entrambi nelle zone isolate di montagna. I rapaci sono stati una mercanzia pregiata per alcuni gruppi etnici, e vengono tuttora catturati per la caccia o per essere venduti agli arabi. L'Afghanistan costituisce un importante corridoio per le specie migratorie di avifauna acquatica, mentre la zona meridionale del paese è da sempre uno dei luoghi di svernamento, dal quale in primavera e in estate molte specie si dirigono a nord, oltre il Passo Salang: si va dalle piccole anatre e dai trampolieri a specie più grandi come le cicogne; da diversi anni non viene più avvistata la gru siberiana[27].

Cultura

Tappeti afgani

Arte

L'arte preislamica del territorio afgano va inquadrata nella storia dell'arte delle grandi formazioni storico-culturali succedutesi nell'area: achemenide, greco-battriana, partica, sasanide e infine islamica. L'arte islamica fornisce certamente il motivo dominante del paesaggio artistico del paese, che peraltro ha subito danni notevolissimi a causa degli eventi bellici relativi a diverse invasioni recenti (russo-sovietica e euro-americana) e all'endemica guerra civile tra fazioni e tribù rivali. Nel paese sono ancora notevoli i resti di arte buddhista, tra cui sono da ricordare le gigantesche statue dei cosiddetti "Buddha di Bamiyan", divenuti tristemente celebri a causa del brutale cannoneggiamento subito a opera di estremisti religiosi (Talebani) islamici e ora fatti oggetto di progetti di restauro in cui sono coinvolti importanti istituzioni internazionali.

Inoltre due siti dell'Afghanistan sono stati inseriti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO: il Minareto e resti archeologici di Jam (nei pressi del fiume Hari Rud (2002) e il Panorama culturale e resti archeologici della Valle di Bamiyan (2003).

Musica

Strumento nazionale afghano è considerato il Rubâb[28]. Mentre tra i cantautori e compositori più affermati ricordiamo Ahmad Zahir, considerato spesso icona della musica afghana[29].

Letterature afghane

Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura afghana.

Le principali lingue, persiano e pashto, parlate nel paese si collegano a due distinte tradizioni letterarie di cui senza dubbio la più vasta e prestigiosa è quella che si innesta nella letteratura persiana. Quest'ultima è fenomeno internazionale che storicamente oltrepassò i confini delle aree iraniche sia a ovest, in direzione dell'area turco-ottomana, sia a est, verso l'India dei Moghul. L'area afgana ha prodotto dal Medioevo a oggi innumerevoli poeti e scrittori di lingua persiana tra cui spiccano in particolare tre autori mistici considerati vere e proprie glorie nazionali (benché rivendicati con altrettanto ardore dall'Iran), ovvero: Abd Allah Ansari di Herat (1006-1088), grande mistico e santo sufi, Sana'i di Ghazna (XI sec- tra il 1141 e il 1151) autore di poemi mistici e, infine, Rumi di Balkh (1207-1273), considerato in tutto il mondo persofono il maggiore poeta mistico dell'intera ecumene musulmana.

La letteratura afgana in pashto, pur quantitativamente notevole e in grande crescita nell'ultimo secolo, ha sempre avuto un significato e una importanza essenzialmente locali, risentendo l'influenza sia della letteratura persiana sia delle contigue letterature dell'India. Da ricordare infine che le altre lingue parlate da piccole minoranze (uzbeko, turkmeno, baluchi) si collegano a distinte letterature che hanno tuttavia i loro centri principali oltre confine.

Entrambe le letterature principali, dalla seconda metà dell'Ottocento, si sono mostrate sensibili ai generi (romanzo, teatro), ai movimenti e agli stilemi importati dall'Europa. A partire dalle note vicende belliche che, dagli anni settanta del Novecento in poi, hanno visto l'Afghanistan preda di guerre civili e invasioni straniere, si è pure sviluppata un'ampia letteratura della diaspora, ove emergono scrittori e scrittrici (per tutti si può ricordare l'ormai celeberrimo Khaled Hosseini tradotto in ogni lingua del globo) che si esprimono sempre più spesso in lingue europee toccando i temi delicati della guerra, dell'emigrazione, della differenza, delle relazioni intertribali e interreligiose.

É da ricordare, inoltre, la figura di Khushal Khan Khattak, vissuto nel XVII secolo, e considerato il poeta nazionale dell'Afghanistan.

  • A. Pagliaro, A. Bausani, La letteratura persiana, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968
  • A. Bausani, Le letterature del Pakistan e dell'Afghanistan, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968

Afghanistan nello spazio

Sport

Negli ultimi anni, le squadre sportive afghane ottengono titoli sempre più celebri in occasione degli eventi internazionali. La squadra di basket dell'Afghanistan ha raggiunto il primo posto al South Asian Games del 2010. Nello stesso anno, la squadra di cricket del paese ha vinto l'ICC Intercontinental Cup 2009-10[32]. Inoltre, nel 2018, la Nazionale di cricket dell'Afghanistan ha vinto l'ICC World Cup Qualifier. Nel 2012, la squadra 3x3 di basket del paese ha vinto la medaglia d'oro agli Asian Beach Games del 2012[33], mentre nel 2013 la Nazionale di calcio dell'Afghanistan ha vinto la Coppa della federazione calcistica dell'Asia meridionale. Altri sport popolari in Afghanistan includono la pallacanestro, la pallavolo, il taekwondo, e il bodybuilding[34]. Attualmente sono in costruzione diversi stadi[35].

Inoltre l'Afghanistan ai Giochi olimpici ha finora ottenuto due medaglie di bronzo conquistate nella disciplina del taekwondo da Rohullah Nikpai

Ricorrenza nazionale

  • 19 agosto: افغانستان د خپلواکۍ ورځ :Giorno dell'indipendenza dal Regno Unito, nel 1919: in seguito alla Terza guerra anglo-afghana e al Trattato di Rawalpindi.

Note

  1. ^ Il presidente ha lasciato il paese ed è in Uzbekistan.
  2. ^ Afganistan, ora Emirato Islamico, su tgcom24.mediaset.it.
  3. ^ Calendario Atlante De Agostini 2012, Novara, De Agostini, 2011, p. 302.
  4. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook, Central Intelligence Agency. URL consultato il 3 gennaio 2017.
  5. ^ a b c d (EN) The World Factbook, su CIA World Factbook, Central Intelligence Agency, p. Afghanistan. URL consultato il 3 gennaio 2017.
  6. ^ Luciano Canepari, Afghanistan, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  7. ^ Vedi ad es. Afganistan - Ultime notizie su Afganistan - Argomenti del Sole 24 Ore; allo stesso modo per l'aggettivo esistono le forme "afgano" e "afghano", ma in questo caso è più comune la forma senza "h" (vedi afgano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.) malgrado "gh" traslitteri in modo più appropriato l'originale fonema della ghayn, suono fricativo della "g" aspra italiana, cioè /ɣ/.
  8. ^ a b c Afghanistan Constitution - Article 16 Languages, su servat.unibe.ch. URL consultato il 30 novembre 2012.
  9. ^ a b Afghanistan: media, presidente Ghani ha lasciato il Paese - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 15 agosto 2021. URL consultato il 15 agosto 2021.
  10. ^ "Ora a Kabul comanda solo il Corano"
  11. ^ I talebani si stanno riprendendo l'Afghanistan, su Il Post, 6 luglio 2021. URL consultato il 9 luglio 2021.
  12. ^ Kabul si arrende ai talebani. Rinasce l'Emirato islamico, su ansa.it, 15 agosto 2021. URL consultato il 15 agosto 2021.
  13. ^ (EN) Population, su CIA World Factbook, Central Intelligence Agency. URL consultato il 3 gennaio 2017.
  14. ^ a b Library of Congress – Federal Research Division Country Profile: Afghanistan, 2008
  15. ^ Religions, su CIA World Factbook, Central Intelligence Agency, p. Afghanistan. URL consultato il 3 aprile 2014.
  16. ^ a b Tom A. Peter, Childbirth and maternal health improve in Afghanistan, su news.yahoo.com, Christian Science Monitor, 17 dicembre 2011. URL consultato il 12 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2013).
  17. ^ MY Yakoob, RA Salam, FR Khan e ZA Bhutta, Vitamin D supplementation for preventing infections in children under five years of age., in The Cochrane database of systematic reviews, vol. 11, 9 novembre 2016, pp. CD008824, DOI:10.1002/14651858.CD008824.pub2, PMID 27826955.
  18. ^ Health, su afghanistan.usaid.gov, United States Agency for International Development (USAID). URL consultato il 20 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2013).
  19. ^ Anne-Marie DiNardo, LPA/PIPOS, Empowering Afghanistan's Disabled Population – 31 Marzo 2006, su usaid.gov, 31 marzo 2006. URL consultato il 19 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2004).
  20. ^ Richard Norton-Taylor, Afghanistan's refugee crisis 'ignored', in Guardian, London, 13 febbraio 2008. URL consultato il 19 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2010).
  21. ^ (EN) Afghanistan: People living with disabilities call for integration, su irinnews.org, IRIN News, 2 dicembre 2004. URL consultato il 27 maggio 2018 (archiviato il 20 settembre 2011).
  22. ^ https://www.sigar.mil/pdf/quarterlyreports/2019-04-30qr.pdf
  23. ^ a b Il testo originale proviene dal profilo sull'Afghanistan (febbraio 2005) (EN) monitorato nell'ambito del progetto monitoraggio del Library of Congress Country Studies
  24. ^ Operation Freedom's Sentinel: Lead Inspector General Report to the United States Congress, April 1, 2019–June 30, 2019 (PDF) (PDF), su media.defense.gov.
  25. ^ https://www.limesonline.com/cartaceo/la-linea-durand-dove-le-tribu-rifuggono-lo-stato
  26. ^ L’Iran completerà la ferrovia verso Herat, su ccii.it, Camera di Commercio Italo - Iraniana. URL consultato il 27 maggio 2018.
  27. ^ a b (EN) Afghanistan, su britannica.com.
  28. ^ https://folkways.si.edu/afghan-rubab-lion-instruments/kabuli/music/tools-for-teaching/smithsonian
  29. ^ https://menafn.com/1100320870/Afghanistan-Ahmad-Zahir-Icon-of-Afghan-Music-and-the-heartthrob-of-many
  30. ^ https://space.skyrocket.de/doc_sdat/eutelsat-w2m.htm
  31. ^ https://www.rferl.org/a/afghanistan-signs-first-satellite-deal/25380094.html
  32. ^ 2009–10 Intercontinental Cup Archiviato il 24 febbraio 2013 in Internet Archive. al CricketEurope
  33. ^ A Chronological History of Sports in Afghanistan Archiviato il 2 febbraio 2016 in Internet Archive. al Afghanistan Online
  34. ^ Sports, su Pajhwok Afghan News, pajhwok.com. URL consultato il 14 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).
  35. ^ Javed Hamim Kakar, All provinces to have cricket grounds: minister, su Pajhwok Afghan News, pajhwok.com, 11 ottobre 2010. URL consultato il 14 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).

Bibliografia

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