Acridotheres tristis

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Maina comune
Acridotheres tristis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Muscicapoidea
Famiglia Sturnidae
Genere Acridotheres
Nomenclatura binomiale
Acridotheres tristis
(Linnaeus, 1766)
Sinonimi

Sturnus tristis

La maina comune (Acridotheres tristis (Linnaeus, 1766)) è un uccello della famiglia Sturnidae, diffuso in Asia.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Originario del Subcontinente Indiano, dall’India all’Afghanistan e dallo Sri Lanka al Bangladesh, la sua diffusione mediata da vie antropiche è tale da fare figurare la specie nella lista delle 100 specie più invasive del mondo della IUCN. Questo uccello è infatti stato registrato in Canada, Australia, Israele, Nuova Zelanda, Nuova Caledonia, Isole Fiji, Stati Uniti (esclusivamente nel sud della Florida), Sud Africa, Kazakistan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, le Isole Cayman, isole dell'Oceano Indiano (Seychelles, Mauritius, Réunion, Madagascar, Maldive, le isole di Andamane e Nicobare) e in isole dell'Atlantico[3]. In Europa è altresì presente in Spagna, Portogallo, Francia ed Italia, dove la sua presenza è particolarmente consistente nelle regioni del Lazio, della Campania e della Sicilia[4].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Simile ad un grosso storno, la maina comune è identificabile per il corpo bruno, il capo nero e la macchia gialla dietro all'occhio. Sia il becco che le zampe sono di un colore giallo brillante. Vi sono macchie bianche sia a lato delle penne primarie sia sul retro del lato dell'ala. I due sessi sono similari, e questi uccelli sono spesso avvistabili in coppia. Può essere scambiata da un occhio poco esperto con un merlo indiano, il quale però presenta un piumaggio decisamente più lucido ed una singola macchia bianca sulle ali[4][5].

La maina comune obbedisce alla regola di Gloger, secondo la quale gli uccelli dell'India Nord-Occidentale tendono ad essere più chiari delle loro controparti più scure delle regioni meridionali dell'India.[6]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Come la maggior parte degli sturnidi, la maina comune è onnivora. Si nutre di insetti, aracnidi, crostacei, rettili, piccoli mammiferi, semi, grano, frutti e rifiuti scartati dalle abitazioni. In particolare è solita cacciare gli insetti a terra, tra l'erba, e predilige le cavallette, comportamento che gli ha attribuito il nome generico di Acridotheres, ovvero "cacciatore di cavallette".[3][7] Si sposta sul terreno saltellando, e si nutre opportunisticamente degli insetti disturbati dal bestiame al pascolo e dai campi erbosi bruciati.[3] Vivendo in prossimità di habitat creati dall'uomo, le maine comuni possono anche essere rinvenute vicino ai bordi delle strade per nutrirsi di animali investiti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Acridotheres tristis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 25 settembre 2016.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Sturnidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 25 settembre 2016.
  3. ^ a b c Sálim Ali, Sidney Dillon Ripley e T. J. Roberts, Handbook of the birds of India and Pakistan: together with those of Bangladesh, Nepal, Bhutan and Sri Lanka, collana Oxford India paperbacks, 2nd ed, Oxford university press, 2001, ISBN 978-0-19-565934-4.
  4. ^ a b Maina comune Acridotheres tristis Linnaeus, 1766 (PDF), su lifeasap.eu.
  5. ^ Kamal Islam, Birds of South Asia: The Ripley Guide, in The Condor, vol. 108, n. 1, 1º febbraio 2006, pp. 247–248, DOI:10.1093/condor/108.1.247. URL consultato il 18 luglio 2023.
  6. ^ Pamela C. Rasmussen, John C. Anderton e Pamela C. Rasmussen, Attributes and status, collana Birds of South Asia : The Ripley Guide / Pamela C. Rasmussen, 1. Aufl., Lynx Edicion, 2005, ISBN 978-84-87334-66-5.
  7. ^ Bandana Guha e Asok Ghosh, A cytomorphological study of the endocrine pancreas of some indian birds, in General and Comparative Endocrinology, vol. 34, n. 1, 1978-01, pp. 38–44, DOI:10.1016/0016-6480(78)90241-1. URL consultato il 18 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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