Maurizio Costanzo

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Secondo le legende metropolitane Maurizio pare sia nato nel Molise a Campobasso e non abbia il collo per un rapimento dagli alieni che prima della trasfusione non avevano il collo

Biografia

Maurizio Costanzo presenta il programma radiofonico Buon pomeriggio nel 1972

Nato a Roma[1] il 28 agosto 1938, di nonni paterni ortonesi, figlio di Ugo, impiegato statale al Ministero dei Trasporti e di Jole De Toni, casalinga; frequenta il Liceo classico statale Giulio Cesare di Roma. Terminato il liceo e diplomatosi, non si iscrive all'università per continuare i suoi studi e laurearsi, bensì, come era il suo sogno e la sua ambizione, nel 1956 comincia giovanissimo la sua carriera di giornalista[2] e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo di successo.

Costanzo si è sposato quattro volte: la prima volta nel 1963 con Lori Sammartino, una fotoreporter. In seguito, dal 1973 al 1984, è stato invece coniugato con la giornalista Flaminia Morandi (che per Costanzo divorziò dall'allora marito, il giornalista Rai Alberto Michelini[3]), dalla quale ha avuto due figli: Camilla, nata nel 1973 (che oggi lavora come sceneggiatrice per la Rai), e Saverio, nato nel 1975, oggi regista cinematografico e di serie televisive. Costanzo e la Morandi si sono poi separati alla fine degli anni settanta.

In seguito, dal 1983 al 1986, ha convissuto con l'attrice Simona Izzo. Il 7 giugno 1989 si è sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1994; i due si erano comunque separati già poco più di un anno dopo delle loro nozze, nel dicembre del 1990.

Infine, il 28 agosto 1995 si è sposato con l'attuale moglie Maria De Filippi, conosciuta circa sei anni prima in una società di consulenza sulla comunicazione presso cui lei lavorava e divenuta in seguito conduttrice, autrice, produttrice e talent-scout televisiva. Il matrimonio è stato celebrato con rito civile nel comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli. Nel 2004 la coppia ha adottato un ragazzo, Gabriele, all'epoca tredicenne.

È nonno di quattro nipoti, due figli di Camilla e due figli di Saverio.

La carriera

Gli esordi, la radio e il Maurizio Costanzo Show

Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a far parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova. A 22 anni comincia a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni[4], intervista fra l'altro Totò[5] ; pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli - allora caposervizio del varietà a Radio RAI - dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.[6] Costanzo è anche co-ideatore del personaggio Fracchia,[6] creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma. Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce.

Maurizio Costanzo in Bontà loro

A partire dalla fine degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati a un genere allora agli albori, quello del talk-show: Bontà loro (1976-1978), che si può anche considerare a buon diritto il primo esempio di talk-show della televisione italiana, Acquario (1978-1979), Grand'Italia (1979-1980) e Fascination (1984). Queste esperienze lo portano a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (in onda dal 1982, sia pure con alcune interruzioni), talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988.

Il successo di tali programmi è dato anche dalla particolare tecnica d'intervista di Costanzo, che «è un pontefice dell'interruzione. Riesce cioè a far dire, a far seguitare la conversazione e il ragionare, inframmezzandosi al discorso altrui e nello stesso tempo rendendolo possibile. [...] Costanzo è maestro di allusioni, che accenna e lascia sospese, quasi fossero da concludere da parte dell'interlocutore o dell'uditorio».[7]

Negli anni, dal Maurizio Costanzo Show - che nel frattempo diventa il "salotto mediatico" più importante e influente della televisione italiana - muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva - e non solo - personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix. Alcune puntate del Maurizio Costanzo Show erano intitolate "Uno contro tutti" e veniva invitato un solo ospite, solitamente un politico o uomo di spettacolo, che doveva rispondere alle domande del pubblico, a volte anche provocatorie.

Gli anni settanta e ottanta

Maurizio Costanzo con Mario Merola

Costanzo è stato autore di diverse opere teatrali, fra le quali la pièce Cielo, mio marito! (scritta a quattro mani con Marcello Marchesi),[6] che, diretta da Aldo Trionfo, viene interpretata e portata al successo da Gino Bramieri e Ombretta Colli. La sua prima commedia, Il marito adottivo, va in scena nel 1970 per la regia di Lucio Ardenzi. Dal 1970 al 1977 vengono rappresentate anche: Con assoluta gratitudine, con la coppia Francesco Mulè e Sandra Mondaini, Un amore impossibile, con l'inossidabile coppia Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Un coperto in più, recitata dai fratelli Aldo e Carlo Giuffré per la prima volta insieme, e infine Vecchi vuoti a rendere, con Cecilia Sacchi e Arnoldo Foà, che ne curerà anche la regia nel 1972.

Collaboratore a un primo progetto scritto del film Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini, Costanzo partecipa alla sceneggiatura di molti altri film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: Bordella (1976), La casa dalle finestre che ridono (1976) - divenuto con il tempo un vero e proprio cult del genere horror - Tutti defunti... tranne i morti (1977) e Zeder (1983). Nel 1977 contribuisce alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola Una giornata particolare, interpretato dalla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni. Nel 1978 dirige anche un film, l'ironico Melodrammore, parodia dei melodrammi matarazziani interpretato dall'attore-simbolo del genere, Amedeo Nazzari, alla sua ultima apparizione cinematografica.

Nel 1977 intuisce il grande talento dell'allora semi-sconosciuto Luciano De Crescenzo e ne promuove la sua opera prima Così parlò Bellavista, invitandolo nel suo programma Bontà loro. De Crescenzo può quindi scegliere di dedicarsi solo alla carriera di autore, abbandonando definitivamente la precedente professione di ingegnere all'IBM.

Nel 1978 comincia la sua collaborazione con la Rizzoli editore assumendo la direzione de La Domenica del Corriere. L'anno seguente viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare L'Occhio, che esce nell'autunno del 1979. Sul network televisivo Primarete Indipendente, appartenente al medesimo editore Rizzoli, nel 1980, viene incaricato di dirigere quello che è il primo esempio di telegiornale nazionale privato della TV italiana, Contatto. Finché nel 1981 lo scandalo della Loggia P2 non travolge tutto. Il nome di Costanzo compare nelle famose liste che vengono trovate nell'abitazione di Licio Gelli. Il 31 marzo, prima ancora che la lista venga resa pubblica (ciò avverrà il 21 maggio), Costanzo si dimette dalla direzione de L'Occhio[8]. È un duro colpo per l'immagine di Costanzo, che decide di lasciare gli schermi televisivi per un anno[9]. Ricomincia a lavorare per una piccola emittente sarda. Nel settembre 1982 la sua carriera conosce un nuovo inizio: parte il Maurizio Costanzo Show.

Intorno alla metà degli anni ottanta decide di fondare la propria società di produzione, Fortuna Audiovisivi. Insieme con Alberto Silvestri (suo grande amico e coautore di alcuni dei suoi programmi più importanti, nonché padre del popolare cantautore Daniele Silvestri), nel 1984, comincia a scrivere e a interpretare personalmente i 52 episodi di quella che si può considerare la prima Situation comedy all'italiana, Orazio, nella quale recita insieme con l'allora compagna di vita, Simona Izzo (che viene poi sostituita sul set da Emanuela Giordano quando la loro convivenza entra in crisi), Angiolina Quinterno e Alessia Fabiani, allora bambina.

Le musiche sono composte da Paolo Pietrangeli (che è pure il regista di gran parte delle sue trasmissioni televisive) e Luigi Ceccarelli. Gli episodi vengono trasmessi settimanalmente su Canale 5 all'interno del contenitore domenicale Buona Domenica, di cui Costanzo è uno dei conduttori. La poliedricità di Costanzo si manifesta, infatti, anche in alcune sue trasmissioni televisive a carattere maggiormente "nazional-popolare" come il programma domenicale Buona Domenica, che inizialmente conduce alternandosi con Corrado (dal gennaio 1985) e poi da solo, come conduttore principale, fino all'edizione 1986/1987. L'esperienza di attore verrà ripetuta nel 1989 con la Situation comedy analoga Ovidio. Vi fa ritorno nel 1996 e vi ci rimane per i successivi dieci anni come autore-presentatore, alternando alla conduzione le partecipazioni di Fiorello, Paola Barale, Claudio Lippi, Luca Laurenti, Enrico Papi, Laura Freddi e Massimo Lopez.

A partire dalle ultime edizioni da lui presiedute però, diventano ospiti fissi soubrette e personaggi dalle dubbie doti artistiche, protagonisti di reality-show e della cronaca rosa: tali presenze saranno confermate e tale filosofia verrà estremizzata, con il passaggio della conduzione del programma a Paola Perego, nel 2006. Dal 1988 comincia ad andare in onda il suo programma Taccuino di Maurizio Costanzo sull'emittente radiofonica romana Radio Dimensione Suono, che interromperà solo sul finire degli anni novanta.

Gli anni novanta e duemila

Nel 1991 conduce per diverse puntate dagli studi cagliaritani dell'emittente televisiva sarda Videolina un talk show dal titolo Dopo cena.

Nel marzo 1992 esordisce su Canale 5 un nuovo programma di Costanzo, intitolato Guerra o pace[10], la cui sigla, Il mio nome è donna, è cantata da Lidia Martorana.

Nel 1995 viene nominato direttore artistico del Festival Città Spettacolo di Benevento, carica a cui rinuncia nel 1999. Nel 1997 diviene direttore artistico del Teatro Ciak di Milano, che dirige fino alla stagione 1999. Nel novembre del medesimo anno diventa direttore di Canale 5, la rete ammiraglia di Mediaset, carica che ricopre fino al 3 novembre 1999.

Nel 1999 viene nominato presidente di Mediatrade, la società del gruppo Mediaset preposta a occuparsi di tutto ciò che riguarda la fiction televisiva. Nel 2000 fonda insieme con l'imprenditore Alessandro Benetton e alla sua banca d'affari, la società Maurizio Costanzo Comunicazione. Il suo scopo dichiarato è incentrato principalmente sul mondo di Internet, proponendosi la consulenza e la gestione di tutto ciò che può riguardare la comunicazione e l'immagine di personaggi pubblici dello star system, di politici e di imprenditori. Direttore artistico di Canale 5, riveste diverse importanti cariche presso la società Mediaset e intrattiene anche rapporti di consulenza con la rete TV LA7.

Costanzo, frequentemente appellato 'dottore', non si è mai laureato, anche se nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano.[11].

«Mi sono diplomato soltanto, e invece di andare all'Università mi misi a fare il giornalista a Paese Sera. Ero volontario, come si diceva allora. Cioè lavoravo e non pigliavo una lira.»

Ciò non gli ha impedito di insegnare, a partire dal 1996, alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma (nell'anno accademico 2008-2009 ha avuto l'affidamento di Teoria e applicazioni del linguaggio televisivo e il Laboratorio sui formati e i generi televisivi).[13] Durante la sua pluridecennale carriera giornalistica può vantare collaborazioni con alcuni dei più importanti quotidiani e settimanali nazionali come Il Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, Epoca. Fino al novembre 1997 tiene anche rubriche su Gioia e Film tv.

Scrive per il quotidiano Il Messaggero (cura una rubrica quotidiana denominata il Diario), per i settimanali Gente e Panorama.[6] Dal 2007 collabora anche con Il Riformista. Nel 2004 è uno dei fondatori e collaboratori del quotidiano sportivo Il Romanista, giornale dedicato unicamente alla società calcistica A.S. Roma, di cui Costanzo si dichiara essere tifosissimo e che ritiene uno degli unici punti fermi nella propria vita. Nel 2004 pubblica un libro edito da Mondadori, Chi mi credo di essere, nel quale si confessa apertamente su svariati temi anche relativi al suo passato, con la collaborazione del giornalista Giancarlo Dotto.[6] Nel 2006 vede la luce un altro libro edito da Mondadori, E che sarà mai?.[6] A febbraio 2005 chiude il Maurizio Costanzo Show per protesta contro lo sforamento dei programmi di prima serata che lo costringevano ad andare in onda a tarda notte. Con il programma mattutino Tutte le mattine, iniziatosi nel 2004,[14] Costanzo unisce il talk show all'attualità. Il Maurizio Costanzo Show riprende il 16 settembre 2005 sul canale digitale terrestre di Mediaset.[15]

Da settembre 2006 Tutte le mattine si trasforma e slitta: diventa pomeridiano, viene introdotto il pubblico e il nome cambia in Buon pomeriggio,[16] già titolo di un suo fortunato programma radiofonico degli anni settanta condotto in coppia con Dina Luce. Lasciata Buona domenica, Costanzo si riserva la fascia preserale domenicale con Conversando, programma di interviste e attualità.[17] È presente su Italia 1 con Altrove - Liberi di sperare, trasmissione dedicata alla vita nelle carceri. Infine su Rete 4 cura una rubrica intitolata Il grande cinema italiano dove vengono presentate famose pellicole italiane del passato che vengono poi trasmesse.

Maurizio Costanzo nel 2008

A gennaio 2007 conclude il programma Conversando per riproporre il Maurizio Costanzo Show, ogni giovedì sempre su Canale 5.[18] Da aprile dello stesso anno conduce su Rai Radio Uno la trasmissione L'uomo della notte dalle 00.20 circa all'una, alternando telefonate, musica e riflessioni su temi d'attualità contattando periodicamente il professor Angelo Vescovi per gli sviluppi della ricerca sulle cellule staminali. Nel 2009 ha introdotto la rubrica Poetando dedicata alla lettura di brevi poesie di autori ancora sconosciuti. Tra questi spesso viene nominato il misterioso "Ugo Straniero"; secondo molti ascoltatori è un poeta inesistente, sarebbe solo uno pseudonimo con cui lo stesso Costanzo firmerebbe le poesie che egli stesso scrive. Grazie a un editore riuscì a pubblicare in un primo libro 92 poesie. Inoltre nel 2010 ha introdotto la rubrica Diariando in cui viene letta una pagina del Diario personale inviata dallo stesso scrittore alla redazione.

Nel 2011 introduce la rubrica Letterando nella quale vengono lette alcune lettere che vengono ritenute di particolare importanza personale dalla persona che le invia alla stessa redazione. Nel 2007 assume la responsabilità di direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, sostituendo nel ruolo l'attore Gigi Proietti, dopo un suo polemico siluramento. All'inizio del 2008 accetta di diventare direttore artistico della Fondazione Teatro di Latina. Nel 2008 sostituisce nel compito di direttore artistico del Todi Arte Festival l'attrice Simona Marchini, a seguito di un altro polemico allontanamento.

Nell'ambito televisivo, nell'autunno 2009 conduce l'ultima edizione del noto Maurizio Costanzo Show, in onda per due sere a settimana, riproponendo in ogni puntata filmati tratti dalle precedenti edizioni e commentandoli in studio con Alfonso Signorini e i protagonisti dei filmati. Contemporaneamente annuncia di aver firmato un contratto che lo vedrà tornare, dopo quasi trent'anni di assenza, in RAI, dove sarà autore e conduttore del programma di Rai 1 Memorie dal bianco e nero[19] insieme con Enrico Vaime. Nel 2012 torna a proporsi in vesti di paroliere, firmando per Marcella Bella il brano Da quando mi hai lasciata, incluso nell'album Femmina Bella, con il quale l'interprete catanese festeggia i 40 anni di carriera.

Gli anni duemiladieci

Dal 22 febbraio 2010 conduce Bontà sua su Rai 1 (chiaro riferimento a Bontà loro), rubrica giornaliera in cui intervista personaggi dello spettacolo. Nell'estate 2010 partecipa alla trasmissione calcistica Notti Mondiali con Paola Ferrari e Giampiero Galeazzi in diretta da piazza di Siena a Roma. A partire dall'autunno 2010 torna alla conduzione del programma Bontà loro che va a sostituire proprio Bontà sua: vengono quindi inseriti più ospiti rispetto al formato precedente, la trasmissione viene poi chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti.

Poche settimane più tardi, il conduttore è tornato in video nel preserale di Rai 2 con Maurizio Costanzo Talk, e conduce il sabato in seconda serata su Rai 1 la trasmissione Italia mia con Enrico Vaime. Dal 2009 torna su Rai Radio Uno. Da novembre 2011 conduce Di che talento sei? trasmesso al sabato in seconda serata su Rai 1. Dal maggio 2012 Costanzo conduce Italia in 4D su Rai Storia e S'è fatta notte su Rai 1.

Dal 2011 è opinionista fisso sull'emittente radiofonica Radio Manà Manà. Nel giugno 2012 Maurizio Costanzo diventa il direttore artistico di Vero. Dal giugno 2013 è editorialista del Corriere dell'Umbria e delle altre edizioni dei quotidiani che fanno parte del gruppo editoriale perugino: sua la rubrica settimanale di prima pagina La domenica col baffo. Dal 9 settembre al 21 luglio conduce su RTL 102.5 la prima edizione del Radio Costanzo Show, insieme con Pierluigi Diaco e Jolanda Granato, in onda ogni lunedì. Dal 3 aprile 2014 conduce su San Marino RTV Scusi, mi racconta San Marino? dove nei dieci appuntamenti intervista personaggi italiani legati alla Repubblica del Titano. Contemporaneamente è ospite ricorrente di Domenica in dove insieme con la conduttrice Mara Venier ricorda i personaggi più importanti della storia del piccolo schermo.

Dal 9 maggio torna a Mediaset dove realizza 40 appuntamenti in seconda serata con il meglio del Maurizio Costanzo show intitolato Maurizio Costanzo Show - La storia. Programmato inizialmente esclusivamente per la rete tematica Mediaset Extra, dal 7 luglio viene promosso con una puntata settimanale su Canale 5. Dal 13 settembre è al timone di una nuova edizione di S'è fatta notte insieme con Enrico Vaime andando in onda in seconda serata, prima, dopo il varietà di Massimo Ranieri Sogno e son desto, e successivamente, dopo la decima edizione di Ballando con le stelle[20].

Maurizio Costanzo riceve il "Premio Margutta" nel 2015

Dal 12 aprile 2015 va di nuovo in onda il Maurizio Costanzo Show su Retequattro in prima serata la domenica sera con quattro puntate. Il giornalista prosegue la collaborazione con il servizio pubblico televisivo tornando su Rai Storia con Bella storia e su Rai Premium con Memory dove racconta in seconda serata la storia degli sceneggiati Rai. Da settembre torna dopo 11 anni alla domenica pomeriggio come autore e personaggio fisso di Domenica In. Contemporaneamente tiene la rubrica Domande e risposte - il commento di Costanzo e Le pagelle TV di Costanzo sul settimanale Nuovo, per Cairo Editore.

Dal marzo 2016 torna a condurre una trasmissione quotidiana, dal lunedì al giovedì, su Rai Premium con Parliamone. Nel luglio 2016 sbarca sulla rete Mediaset Iris dove conduce con lo sceneggiatore Alberto Consarino la rubrica cinematografica Maurizio Costanzo racconta.

Il mese di settembre lo vede impegnato in nuovi progetti radio-televisivi: Swing - Storie sincopate di ieri e di oggi, programma quotidiano su Rai Premium, il ritorno alla seconda serata del sabato con S'è fatta notte, dove affianca Lisa Marzoli, Quella volta che su Radio Zeta L'Italiana alla domenica e con la quarta edizione del Radio Costanzo Show, sempre su Rtl 102.5 ogni lunedì e martedì. Nell'ottobre 2016 inizia su Canale 5 L'intervista, riscuotendo ascolti tali da battere il programma concorrente di Rai 1 Petrolio.[21] È ospite ricorrente a DiMartedì su La 7.

Il 2 gennaio 2017 lascia Rtl 102.5 chiudendo il Radio Costanzo Show, che trasloca quindi su Radio 105.

L'attività politica e massonica

Nel 1980, direttore del neonato telegiornale Contatto (primo notiziario nazionale non RAI in onda sull'emittente della Rizzoli PIN - Primarete Indipendente), viene coinvolto nello scandalo del ritrovamento della lista degli aderenti alla loggia massonica P2. La sua tessera è la numero 1819 (il suo fascicolo il numero 626) con la qualifica massonica di maestro. Inizialmente nega con decisione l'appartenenza alla loggia (sebbene solo pochi mesi prima avesse fatto sensazione una sua intervista a Licio Gelli, pubblicata sul Corriere della Sera[22]), poi sostiene di essere stato iscritto a sua insaputa, infine ammette la sua partecipazione in un'intervista a Giampaolo Pansa, rilasciata al quotidiano "La Repubblica"[23].

Tale ammissione è stata definitivamente ribadita dallo stesso Costanzo di fronte alla Corte d'assise, durante il processo ai capi della loggia massonica, accusati di cospirazione politica[24]. Nel 1986, si candida per il Partito Radicale. Nonostante abbia amichevoli rapporti con Silvio Berlusconi, anche recentemente ha affermato di votare per il Partito Democratico[senza fonte].

L'impegno contro la mafia e l'attentato di via Fauro

Lo stesso argomento in dettaglio: Attentato di via Fauro.

Amico del giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo si impegnò come uomo e giornalista nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo Costanzo e Michele Santoro realizzarono una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato. Una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose in via Ruggiero Fauro (vicino al Teatro Parioli).

Al momento dell'esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu presa a nolo la mattina dell'attentato condotta da Stefano Degni e dove sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Maurizio Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto lievemente ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock).[25] Fortunatamente non ci furono vittime, e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi per un ritardo nello scoppio causato dal telecomando e per un muretto di una scuola che fece da protezione all'automobile blindata di Costanzo[25]. Le indagini successive e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia accertarono che gli autori dell'attentato erano alcuni mafiosi di Brancaccio e che Costanzo era uno dei principali obiettivi da eliminare per Cosa Nostra a causa delle sue trasmissioni[26]. Dal momento dell'attentato Maurizio Costanzo vive sottoposto a un protocollo di protezione che prevede 5 uomini di scorta.

Carriera accademica

Dal 1995 al 2009 è stato professore a contratto per la cattedra di Teoria e Tecnica del linguaggio radiotelevisivo presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università “Sapienza” di Roma. Dall'anno accademico 2011/2012 Costanzo è docente di Sociologia della comunicazione e radio-televisiva presso la Facoltà di Scienze della formazione dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.[27]

Altre attività

Costanzo possiede aziende specializzate nella comunicazione e nell'immagine e opera per conto di aziende e personaggi pubblici (ha curato, tra l'altro, l'immagine dell'ex Presidente della Camera dei deputati, Irene Pivetti e dell'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli).[28] Si occupa anche di formazione: insieme con Ateneo Impresa ha creato una scuola di comunicazione[29] dove insegna un metodo esclusivo depositato che coniuga tecniche di comunicazione relazionale e d'impresa con nuovi format caratterizzati dalla contaminazione con esperienze di successo.

Negli anni ottanta diventa testimonial della marca di camicie Dino Erre Collofit per la quale girerà diversi spot. Qui, oltre all'ormai famoso motto "Buona camicia a tutti", definisce il prodotto "una camicia coi baffi". Assieme alla moglie Maria De Filippi ha creato una società di produzione, la Fascino, che produce i programmi della coppia. Nel 2008, regala la sua quota di partecipazione alla moglie, che diventa così proprietaria della società a metà con Mediaset.[30]

Nel giugno del 2007 ha suscitato scalpore la notizia secondo cui al presentatore sono stati versati dalla Telecom ben sette milioni di euro per le sue attività di consulenza.[31] La scoperta, fatta dalla Guardia di Finanza nell'ambito delle indagini condotte sulle spese sostenute dal gruppo telefonico, è stata confermata dallo stesso Costanzo, il quale ha sostenuto l'assoluta regolarità di queste operazioni.[31] Le Fiamme Gialle non hanno tuttavia trovato alcuna traccia delle prestazioni professionali che avrebbero dovuto giustificare simili esborsi.[31] Nel marzo del 2010 Costanzo diviene direttore responsabile della collana Giallo Mondadori.[32][33]

Costanzo, come a volte si può vedere durante alcune trasmissioni, suona il sassofono tenore, durante gli stacchi musicali con l'orchestra.

Opere

  • Ho ucciso la morte, Roma, G. Semerano, 1958.
  • Due minuti di silenzio, Roma, Canesi Editore, 1963.
  • L'amore in provincia. Confessioni al microfono, Milano, Sugar, 1973.
  • Malhumor, Milano, Bietti, 1973.
  • Dizionario delle idee correnti, con Umberto Simonetta, Milano, Bompiani, 1975.
  • Bontà loro, Milano, Rizzoli, 1978.
  • Le polemiche di Acquario, Milano, Rizzoli, 1979.
  • Stasera amore. Le storie di sesso e sentimento di molti italiani che avete visto su Retequattro. Da un'idea di Aurelio De Laurentiis, Milano, A. Mondadori, 1983.
  • Di amori ne ho avuti tanti. Una hostess. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984.
  • Però che brutta paura. Un maresciallo di p.s.. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984.
  • "E qui comincia l'avventura". Un giovane. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984.
  • Che succederà dopo la pensione? Un cameriere. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984.
  • Smemorie, Milano, Rizzoli, 1984.
  • Caro Babbo Natale, Milano, Bompiani, 1986.
  • Il resto è vita, Milano, Rizzoli, 1986.
  • Alfredino. Il pozzo dei troppi misteri, Milano, A. Mondadori, 1987.
  • Orazio. Diario di un uomo straordinariamente normale, con Alberto Silvestri, Milano, A. Mondadori, 1987.
  • Racconti d'amore, Milano, A. Mondadori, 1988.
  • Teatro. Ovvero il fascino discreto della parola, Roma, Gremese, 1990.
  • Bella Italia. Perché le leghe?, Milano, Rusconi, 1991.
  • Dove andiamo. Riflessioni a sipario chiuso, Milano, A. Mondadori, 1995.
  • Dietro l'angolo. Riflessioni per un anno, Milano, A. Mondadori, 1996.
  • La televisione è piccola, Milano, Baldini & Castoldi, 1996.
  • Un paese anormale. L'Italia che non ci piace, Milano, A. Mondadori, 1999.
  • Show. Vent'anni di storie e di personaggi, Milano, A. Mondadori, 2001.
  • La TV secondo me. Il futuro della televisione nella rivoluzione digitale, Milano, Il sole-24 ore, 2002.
  • Facciamo finta che. L'industria televisione. Produrre fiction seriale, con Flaminia Morandi, Roma, Carocci, 2003.
  • Per sempre (Anima graffiata). un film di Alessandro Di Robilant, con Laura Sabatino, Venezia, Marsilio, 2003.
  • Scrivimi subito. Per dire tutto, dirlo bene e dirlo in breve, (a cura di), Milano, A. Mondadori, 2004.
  • Chi mi credo di essere, Milano, A. Mondadori, 2004.
  • Lo chiamavano varietà. L'industria televisione. Produrre l'intrattenimento, con Flaminia Morandi, Roma, Carocci, 2004.
  • E che sarà mai?, Milano, A. Mondadori, 2006.
  • Il poeta Straniero, ovvero Straniero Ugo, poeta, con Enrico Vaime, Roma-Reggio Emilia, Aliberti, 2009.
  • La strategia della tartaruga. Manuale di sopravvivenza, Milano, Mondadori, 2009. ISBN 88-04-59494-2
  • Preferisco i cani (e un gatto), Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-61429-6
  • Paolo Silvestrini - Ho Fatto quello che ho potuto conversazione con Maurizio Costanzo, Roma, Edilazio, 2013. ISBN 978-88-98135-24-0

Programmi televisivi

Programmi radiofonici Rai

Filmografia

Regia

Sceneggiatore

Attore

Cinema

In tutti e tre i film Costanzo interpreta sé stesso.

Televisione

Autore

Altri media

Laurea "honoris causa"

Laurea Honoris Causa in Giornalismo, editoria e multimedialità. (2009)[35] - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea Honoris Causa in Giornalismo, editoria e multimedialità. (2009)[35]

Canzoni scritte da Maurizio Costanzo

Anno Titolo Autori del testo Autori della musica Interpreti
1958 Fantastica Maurizio Costanzo, Giuseppe Bentivoglio Cinico Angelini Johnny Dorelli, Natalino Otto, Gino Latilla, Fred Buscaglione
1966 Se telefonando Maurizio Costanzo, Ghigo De Chiara Ennio Morricone Mina
1968 Dietro-front Maurizio Costanzo C. Redwood Rocky Roberts
1969 Non aver nessuno da aspettare Maurizio Costanzo, Franco Reitano, Mino Reitano Fiorenzo Fiorentini, Mino Reitano Mino Reitano
1976 Luna quadrata Maurizio Costanzo, Dino Verde Marcello De Martino Ombretta Colli
1980 Ma... Maurizio Costanzo, Cristiano Minellono, Toto Cutugno Toto Cutugno Toto Cutugno
2012 Da quando mi hai lasciata Maurizio Costanzo Corrado Castellari, Cristiano Malgioglio Marcella Bella
2013 L'elefante non dimentica Maurizio Costanzo, Enzo Trapani, Alberto Testa Vito Tommaso Baba Yaga

Note

  1. ^ Non è nato a Pescara, come spesso riportano erroneamente alcune sommarie biografie che ha più volte lui stesso smentito, bensì a Roma.
  2. ^ Ordine dei giornalisti del Lazio
  3. ^ Barbara Palombelli, Costanzo: le storie delle mie donne. L'amore è un antidoto alla vecchiaia, in Corriere della Sera, 27 agosto 2001 (archiviato dall'url originale).
  4. ^ Massimo Emanuelli, 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale, Milano, Greco & Greco, 2004. ISBN 88-7980-346-8
  5. ^ Maurizio Costanzo, Totò migliora e pensa a un festival di «canzoni in salotto», in TV Sorrisi & Canzoni, n. 33, 16 agosto 1959.
  6. ^ a b c d e f Maurizio Costanzo, su mymovies.it. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  7. ^ Gian Paolo Caprettini, Del Maurizio Costanzo Show, Torino, Aleph, 1992, p. 51.
  8. ^ Il quotidiano peraltro non era mai stato in attivo ed era in crisi di vendite. A fine anno L'Occhio verrà chiuso.
  9. ^ Giampaolo Pansa, La Repubblica di Barbapapà, Milano, Rizzoli, 2013. Pag. 171.
  10. ^ Costanzo il confessore
  11. ^ Cerimonia di apertura dell'anno accademico 2008/2009, su iulm.it. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  12. ^ COSTANZO, LAUREATO O DIPLOMATO?, su sorrisi.com. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  13. ^ Maurizio Costanzo, su comunicazione.uniroma1.it. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  14. ^ La Sciarelli riapre la stagione tv, su archiviostorico.corriere.it, 12 settembre 2004. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  15. ^ Costanzo: il mio show ricomincia dalle origini ma sulla tv digitale, su archiviostorico.corriere.it, 18 luglio 2005. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  16. ^ Arriva Costanzo al posto di "Verissimo", su archiviostorico.corriere.it, 29 maggio 2006. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  17. ^ "Buona domenica", parata di reduci Rai, su archiviostorico.corriere.it, 25 settembre 2006. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  18. ^ Torna il Costanzo Show, Scotti a Buona domenica, su archiviostorico.corriere.it, 27 dicembre 2006. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  19. ^ "Ritorno alla Rai ma non per soldi", LaStampa.it, 8 novembre 2009, su lastampa.it. URL consultato il 13-10-2009.
  20. ^ Maurizio Costanzo show Story | Fiorello 14 settembre | S'è fatta notte Venier
  21. ^ realityshow.blogosfere.it, http://realityshow.blogosfere.it/post/724729/maurizio-costanzo-show-2016-inizia-6-novembre-intervista-canale5-prossimi-ospiti.
  22. ^ Corsera, 5 ottobre 1980: "Il fascino discreto del potere nascosto. Parla, per la prima volta, il signor P2", su antonella.beccaria.org. URL consultato il 15 maggio 2010.
  23. ^ "La Repubblica", 5 giugno 1981. Costanzo dichiarò di essersi iscritto dopo esser stato presentato a Gelli da Fabrizio Trecca, suo medico personale, reclutatore e capo dell'organizzazione della P2 nel Lazio.
  24. ^ Berlusconi e Costanzo testimoni: ecco perché eravamo della P2, su archiviostorico.corriere.it, 4 novembre 1993 (archiviato dall'url originale).
  25. ^ a b " l'obiettivo era proprio Costanzo ", su archiviostorico.corriere.it, 16 maggio 1993. URL consultato il 14 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale).
  26. ^ Le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia - Atti del processo di 1º grado per le stragi del 1993 (PDF).
  27. ^ Maurizio Costanzo è uno dei nuovi docenti dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, in Le Novae, 19 ottobre 2011. URL consultato il 30 maggio 2012.
  28. ^ Giancarlo Mola, Polizia, operazione immagine "Tutti a scuola da Costanzo", in la Repubblica, 14 settembre 2000. URL consultato il 27 ottobre 2009.
  29. ^ Metodo Maurizio Costanzo.
  30. ^ Ettore Livini, Costanzo "regala" l'impero tv alla moglie Maria De Filippi, in la Repubblica, 4 luglio 2008. URL consultato il 27 ottobre 2009.
  31. ^ a b c Gianluigi Nuzzi, Telecom, 7 milioni a Costanzo per le consulenze, in il Giornale, 28 giugno 2007. URL consultato il 27 ottobre 2009.
  32. ^ Maurizio Costanzo scrive ai lettori del Giallo Mondadori
  33. ^ Costanzo direttore dei Gialli Mondadori
  34. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/07/24/ambiguita-di-prima-seconda-classe.html.
  35. ^ IULM

Bibliografia

  • Enzo Aprea, Poesia, l'Altro e l'intervista di Maurizio Costanzo, Napoli, Tullio Pironti Editore, 1990.
  • Gian Paolo Caprettini, Del Maurizio Costanzo show. E della religione rumorosa, Torino-Enna, Aleph, 1992.
  • Umberto Piancatelli, Costanzo. Chi c'è dietro i baffi?, Torino, Nuova ERI, 1995. ISBN 88-397-0881-2
  • Riccardo Bocca, Maurizio Costanzo Shock. Affari, potere, alcova: i retroscena del telegiornalista più famoso d'Italia, Milano, Kaos, 1996.
  • Alda Merini, Lettera a Maurizio Costanzo, Faloppio, Lietocollelibri, 2001.
  • Paolo Ares Morelli, Risposta a Maurizio Costanzo. Talk show, reality show, informazione spettacolo fanno della televisione la nuova religione, s.l., L&M, 2004.

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