Gelindo Bordin

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Gelindo Bordin
Gelindo Bordin agli Europei di Stoccarda 1986
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 67 kg
Atletica leggera
Specialità Maratona
Società Atalanta Paf Alitrans Verona
Record
Mezza maratona 1h03'16" (1987)
Maratona 2h08'19" (1990)
Carriera
Nazionale
1985-1992Bandiera dell'Italia Italia18
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 0
Mondiali 0 0 1
Europei 2 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Gelindo Bordin (Longare, 2 aprile 1959) è un ex maratoneta italiano, campione olimpico a Seul 1988.

È stato il primo italiano a vincere la maratona olimpica ed è l'unico italiano ad aver vinto la maratona di Boston.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si avvicina allo sport con le corse su terra nel G.S. Montegalda passando poi alla Fiamma Vicenza e al GAAC Verona, allenato da Giacomo Dalla Pria; passa quindi sotto le cure di Gianni Ghidini (che allenerà il campione europeo Andrea Benvenuti, e poi il campione olimpico di Pechino 2008 sugli 800 m Wilfred Bungei). Inizialmente corre principalmente le campestri e le corse su strada: vince il campionato italiano allievi di maratonina nel 1976 e nel 1978 approda nella nazionale juniores di cross.[1]

Nel 1984 fa il suo esordio nella maratona, vincendo a Milano con un tempo di 2h13'20".[1][2] Nel 1985 ottiene il 7º posto nella Coppa Europa e il 12º nella Coppa del mondo a Hiroshima.[1] Il salto di qualità è del 1986 quando vince la medaglia d'oro nella maratona ai Campionati europei.[2]

La sua successiva competizione internazionale è ai Campionati mondiali del 1987 a Roma. È un giorno molto caldo e umido e Bordin saggiamente si tiene discosto dai primi all'inizio della corsa; li raggiunge dopo il traguardo dei 35 chilometri e alla fine guadagna il terzo posto.[2]

Alla maratona dei Giochi olimpici di Seul 1988, Bordin si posiziona davanti fin dall'inizio; al venticinquesimo chilometro il gruppo di testa comincia a sfaldarsi e a cinque chilometri dal termine rimangono solo in tre: Bordin, il keniota Douglas Wakiihuri, e il gibutiano Ahmed Salah. A tre chilometri dal traguardo gli altri due scattano, ma quando rimangono mille metri da correre Bordin li supera e vince l'oro nello Stadio Olimpico di Seul.[2]

Bordin difende con successo il suo titolo alla maratona europea del 1990, diventando il primo uomo a vincere il titolo due volte. È stato l'unico campione olimpico a vincere la maratona di Boston, nel 1990; si impose con una gara in rimonta, stabilendo il proprio primato personale con 2 ore 8 minuti e 19 secondi, ancora oggi quarto tempo italiano di sempre. Ai Campionati del mondo di Tokyo del 1991 finisce solamente in ottava posizione.[2]

Cerca di difendere il suo titolo olimpico ai Giochi olimpici di Barcellona 1992, ma si procura una lesione al menisco saltando un atleta caduto appena dopo metà percorso e finisce lì la sua corsa.[3] Dopo poco tempo dall'ultima maratona olimpica Bordin decide di ritirarsi dall'attività agonistica.[4]

Il 13 aprile 2008, a 49 anni, partecipa alla maratona di Torino portandola a termine in 3h05'27".[5]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1986 Europei Bandiera della Germania Ovest Stoccarda Maratona   Oro 2h10'54"
1987 Mondiali Bandiera dell'Italia Roma Maratona   Bronzo 2h12'40"
1988 Giochi olimpici Bandiera della Corea del Sud Seul Maratona   Oro 2h10'32"
1990 Europei Bandiera della Jugoslavia Spalato Maratona   Oro 2h14'02"
1991 Mondiali Bandiera del Giappone Tokyo Maratona 2h17'03"
1992 Giochi olimpici Bandiera della Spagna Barcellona Maratona nf

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1978
  • 5º ai campionati italiani juniores di corsa campestre - 24'52"
1979
  • 11º ai campionati italiani assoluti, 5000 m piani - 14'16"1
  •   Bronzo ai campionati italiani assoluti, 10000 m piani - 29'07"2
1981
  • 4º ai campionati italiani di maratonina, 30 km - 1h36'16"
1982
  •   Argento ai campionati italiani di maratonina, 30 km - 1h34'01"
1983
  •   Argento ai campionati italiani di corsa campestre - 35'07"
1984
  •   Argento ai campionati italiani di corsa campestre - 33'50"
1985
  •   Argento ai campionati italiani di maratonina, 25 km - 1h15'34"
  • 4º ai campionati italiani di corsa campestre - 29'35"
1990
  •   Oro ai campionati italiani di maratonina - 1h03'38"

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1978
  •   Oro alla Corrida di San Geminiano (Bandiera dell'Italia Modena), 5 km
1979
  •   Oro alla Corsa Podistica Due Mulini (Bandiera dell'Italia Canizzano)
  • 6º alla Podistica Spilambertese (Bandiera dell'Italia Spilamberto), 9,3 km - 28'09"
  • 6º al Cross di Volpiano (Bandiera dell'Italia Volpiano) - 26'47"
  •   Bronzo al Cross dei Casali Pontini (Bandiera dell'Italia Latina) - 33'02"
1980
  • 8º al Cross dell'Altopiano (Bandiera dell'Italia Clusone) - 32'15"
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione olimpico del 1988 maratona»
— Roma, 2015.[6]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[7][8]
  • Il Sentiero Bordin, sul quale egli si allenava e che corre sui fianchi del Monte Fraiteve, porta ancora oggi il suo nome.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gelindo Bordin, su fidal.it. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  2. ^ a b c d e Bordin, Gelindo in "Enciclopedia dello Sport", su treccani.it. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  3. ^ Maratona, i 60 anni di Bordin: l'uomo di pianura che ha battuto i fenomeni degli altipiani, su repubblica.it, 2 aprile 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
  4. ^ chilometro 30: capolinea di Bordin, su corriere.it (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2015).
  5. ^ Gelindo Bordin 20 anni dopo ancora a Boston, su ladomenicadivicenza.gruppovideomedia.it, 20 marzo 2010. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  6. ^ Benemerenze sportive di Gelindo Bordin, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  7. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it, 7 maggio 2015. URL consultato il 20 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2019).
  8. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2019).
  9. ^ Vito Aloisio, GELINDO BORDIN: “AL COLLE DEL SESTRIERE HO COSTRUITO I MIEI SUCCESSI”, su La Valsusa - settimanale della Val di Susa e Val Sangone, 19 agosto 2015. URL consultato il 26 marzo 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Patucchi, Maratoneti, storie di corse e di corridori, Baldini Castoldi Dalai, 2010, ISBN 978-88-6073-673-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]