Raimondo D'Inzeo

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Raimondo d'Inzeo
Raimondo D'Inzeo (1976)
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 72 kg
Equitazione
Specialità Salto ostacoli
Società Carabinieri
Palmarès
 Olimpiadi
Argento Melbourne 1956 A squadre
Argento Melbourne 1956 Individuale
Bronzo Roma 1960 A squadre
Oro Roma 1960 Individuale
Bronzo Tokyo 1964 A squadre
Bronzo Monaco di Baviera 1972 A squadre
 Mondiali
Argento Aquisgrana 1955 Individuale
Oro Aquisgrana 1956 Individuale
Oro Venezia 1960 Individuale
Bronzo Buenos Aires 1966 Individuale
 

Raimondo D'Inzeo (Poggio Mirteto, 8 febbraio 1925Roma, 15 novembre 2013[1]) è stato un cavaliere italiano, ufficiale dei Carabinieri, laureatosi campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 e due volte campione mondiale nel 1956 e nel 1960.

Con otto presenze ai Giochi olimpici, è l'atleta italiano che vanta il maggior numero di partecipazioni, alla pari con il fratello Piero e con Josefa Idem (che però ha disputato le prime due Olimpiadi sotto la bandiera della Germania Ovest).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Raimondo e il fratello maggiore Piero D'Inzeo, anch'egli cavaliere e ufficiale di cavalleria con il grado di colonnello, sono stati i primi atleti a partecipare a otto edizioni consecutive dei Giochi olimpici, dal 1948 al 1976.

In campo internazionale, i due sono stati chiamati "i fratelli invincibili" dell'equitazione italiana. Hanno partecipato vittoriosamente a numerose gare in Italia e all'estero, e il loro punto di maggior gloria è stato quello raggiunto nei Giochi olimpici del 1960, a Roma, quando Raimondo conquistò la medaglia d'oro e Piero la medaglia d'argento nel Gran Premio di salto ostacoli.

È stato inoltre portabandiera azzurro ai Giochi della XIX Olimpiade di Città del Messico del 1968.

In totale ha conquistato un oro, due argenti e tre bronzi olimpici, a cui si aggiungono due ori, un argento e un bronzo mondiali.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri[2] fino al grado di colonnello, nella sua carriera militare è stato comandante del Gruppo Squadroni "Pastrengo", autore di numerosi Caroselli storici dell'Arma dei Carabinieri e in seguito primo comandante del centro ippico del 4º Reggimento carabinieri a cavallo e cavaliere italiano, specialista nella disciplina del salto ostacoli. Fu quindi generale di divisione del ruolo d'onore.

Cessata l'attività agonistica, è stato presidente onorario del maneggio in cui ha sede il 4º Reggimento carabinieri a cavallo.

È ricordato anche per aver guidato una carica a cavallo, ordinata in seguito alle violente manifestazioni del 6 luglio 1960, a Roma, in piazza di Porta San Paolo. In seguito agli scontri, ci furono diversi feriti, tra cui deputati e senatori del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano.

I cavalli[modifica | modifica wikitesto]

D'Inzeo in gara a Roma 1960

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Equitazione, morto Raimondo D'Inzeo. Addio al più grande cavaliere italiano, in Quotidiano Nazionale, 15 novembre 2013. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  2. ^ Raimondo D'Inzeo. Ha dimostrato a tutti come si superano gli ostacoli, su carabinieri.it, 2008. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  3. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  4. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Alfiere dell'Italia ai Giochi olimpici estivi Successore
Giuseppe Delfino Città del Messico 1968 Abdon Pamich
Controllo di autoritàVIAF (EN72188034 · ISNI (EN0000 0000 1058 9518 · SBN DDSV242078 · GND (DE118679619 · WorldCat Identities (ENviaf-72188034