Piero Gros

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Piero Gros
Piero Gros nel 1973
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 180 cm
Peso 77 kg
Sci alpino
Specialità Slalom gigante, slalom speciale, combinata
Squadra Fiamme Gialle
Sci Club Sauze D'Oulx
Termine carriera 1982
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 1 0 0
Mondiali 1 1 1

Trofeo Vittorie
Coppa del Mondo 1 trofeo
Coppa del Mondo - Gigante 1 trofeo

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Piero Gros detto Pierino (Sauze d'Oulx, 30 ottobre 1954) è un ex sciatore alpino, dirigente sportivo e commentatore sportivo italiano. È stato uno dei protagonisti della Valanga azzurra, vincitore della Coppa del Mondo generale e della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 1974 e campione olimpico e iridato nello slalom speciale a Innsbruck 1976.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sciistica[modifica | modifica wikitesto]

Stagioni 1972-1974[modifica | modifica wikitesto]

Specialista delle prove tecniche, Gros esordì in Coppa Europa nella stagione 1971-1972[1] e in Coppa del Mondo nel 1972, vincendo le prime due gare alle quali partecipò e diventando il più giovane vincitore di una gara di Coppa del Mondo di sci alpino maschile, a diciotto anni[1][2][3]: il primo successo fu quello ottenuto in slalom gigante a Val-d'Isère l'8 dicembre partendo con il pettorale n. 45, impresa mai riuscita a nessun altro[1][3][4], mentre l'altra sua vittoria stagionale fu quella ottenuta partendo con il pettorale n. 42[1] nel classico slalom speciale della 3-Tre di Madonna di Campiglio il 17 dicembre.

Nel 1973-1974 vinse la Coppa del Mondo assoluta e quella di slalom gigante, rispettivamente con 16 punti di vantaggio su Gustav Thöni e 15 su Hansi Hinterseer; i suoi podi stagionali furono 7, con 5 vittorie. In quell'annata fu protagonista, il 7 gennaio a Berchtesgaden, di un risultato storico per la nazionale italiana: quel giorno ai primi cinque posti dello slalom gigante si piazzarono cinque sciatori azzurri e a salire sul gradino più alto del podio fu proprio Gros; fu in quell'occasione che fu coniata l'espressione "Valanga azzurra"[5]. Nella stessa stagione, sempre in slalom gigante, vinse anche la medaglia di bronzo ai Mondiali disputati a Sankt Moritz.

Stagioni 1975-1976[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1974-1975, pur continuando a esprimersi ai massimi livelli, non riuscì a ripetere il successo dell'anno precedente: nella classifica generale di Coppa del Mondo fu 4º e in quelle di slalom gigante e di slalom speciale fu 2º e 3º, superato da Ingemar Stenmark rispettivamente di 9 e di 20 punti. Fu l'anno in cui salì per l'ultima volta sul gradino più alto del podio in Coppa del Mondo, in slalom speciale sulla Ganslern di Kitzbühel il 18 gennaio 1975: tutte le sue dodici vittorie in carriera giunsero infatti nelle sue prime tre stagioni nel Circo bianco. In quella stagione complessivamente ottenne 8 podi con 5 vittorie, tra le quali lo slalom gigante della Chuenisbärgli di Adelboden il 13 gennaio.

Piero Gros in gara nello slalom speciale dei XII Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1976, nel quale vinse la medaglia d'oro

Nella stagione 1975-1976 collezionò 10 podi e contese la Coppa del Mondo a Stenmark, che a fine stagione lo distanziò di 44 punti; Gros inoltre si piazzò al 3º posto nella classifica di slalom gigante e al 2º in quella di slalom speciale, vinte entrambe da Stenmark rispettivamente con 10 e con 40 punti di margine su Gros. Ai XII Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1976, sua prima presenza olimpica, vinse la medaglia d'oro nello slalom speciale (valida anche ai fini dei Mondiali), davanti al compagno di squadra Thöni e al liechtensteinese Willi Frommelt, mentre nello slalom gigante non concluse la prova.

Stagioni 1977-1982[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1976-1977 e nel 1977-1978 continuò a salire sul podio in Coppa del Mondo, chiudendo rispettivamente al 4º e all'8º posto nella classifica generale; ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen 1978 ottenne la medaglia d'argento nello slalom speciale e fu 13º nello slalom gigante. Salì per l'ultima volta sul podio in Coppa del Mondo, in combinata, il 15 gennaio 1979 a Crans-Montana.

Partecipò ancora ai XIII Giochi olimpici invernali di Lake Placid 1980, dove non completò lo slalom gigante durante il quale riportò un infortunio che non gli consentì di prendere parte allo slalom speciale[senza fonte], e ai Mondiali di Schladming 1982, dove fu 6º nello slalom speciale; l'ultimo piazzamento della sua carriera agonistica fu il 10º posto ottenuto nello slalom speciale disputato a Garmisch-Partenkirchen il 14 febbraio e si ritirò in quello stesso anno[2], a nemmeno ventotto anni.

Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Piero Gros nel 2014

Dopo il ritiro ha seguito lo sci come commentatore sportivo televisivo, prima per Telecapodistria, poi dal 1990[senza fonte] per la Rai e dal 1996[senza fonte] per la Televisione svizzera di lingua italiana[2][4].

Carriera dirigenziale[modifica | modifica wikitesto]

Ai Mondiali di Sestriere 1997 Gros ricoprì diversi incarichi dirigenziali e fu impegnato nell'organizzazione anche a XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006 come responsabile dei volontari[2][3] e come "vicesindaco" del Villaggio olimpico di Sestriere[2], mentre la carica di "sindaco" è stata assegnata a Manuela Di Centa, responsabile del Villaggio olimpico principale allestito a Torino nella zona del Lingotto[senza fonte].

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1985 al 1990 fu sindaco di Sauze d'Oulx, suo paese natale[2]. Il 10 febbraio 2006, durante la cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali, fu protagonista della parte finale della staffetta della fiamma olimpica che si svolse all'interno dello Stadio Olimpico di Torino[2][6]: ricevette la torcia dai componenti la staffetta italiana maschile di sci di fondo che aveva vinto la medaglia d'oro ai XVII Giochi olimpici invernali e, dopo un tratto di corsa, la consegnò nelle mani di Deborah Compagnoni, tre volte campionessa olimpica nello sci alpino.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo - vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Data Località Paese Specialità
8 dicembre 1972 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
17 dicembre 1972 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
17 dicembre 1973 Vipiteno Bandiera dell'Italia Italia SL
7 gennaio 1974 Berchtesgaden bandiera Germania Ovest GS
13 gennaio 1974 Morzine Bandiera della Francia Francia GS
3 marzo 1974 Voss Bandiera della Norvegia Norvegia SL
9 marzo 1974 Vysoké Tatry Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia GS
5 dicembre 1974 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
18 dicembre 1974 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
6 gennaio 1975 Garmisch-Partenkirchen bandiera Germania Ovest SL
13 gennaio 1975 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
19 gennaio 1975 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL

Legenda:
GS = slalom gigante
SL = slalom speciale

Coppa Europa[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 7º nel 1972

Campionati italiani[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Podi in Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

Stagione/Specialità Slalom gigante Slalom speciale Combinata Podi totali
1973 1 1 2
1974 3 1 1 2 7
1975 3 1 2 2 8
1976 2 2 2 3 1 10
1977 2 3 5
1978 1 1 2
1979 1 1
1980 0
1981 0
1982 0
Totale 7 6 4 5 7 4 0 1 1 35
17 16 2

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 dicembre 2015[10]
Medaglia d'oro al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Fabio Poncemi, Val d'Isère, 8 dicembre 1972 e un esordio leggendario. La nostra intervista a Piero Gros a mezzo secolo di distanza, su neveitalia.it, 7 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g Piero Gros, su olympedia.org. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  3. ^ a b c Paolo De Chiesa, I miei campioni: Piero Gros [collegamento interrotto], in Sito ufficiale dei XX Giochi olimpici invernali, 23 maggio 2003. URL consultato l'11 dicembre 2010.
  4. ^ a b Flavio Vanetti, Gros, quella prima vittoria in mezzo all'erba, su corriere.it, Corriere della Sera, 8 dicembre 2012. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  5. ^ Pierangelo Molinaro, Trent'anni fa esplose la Valanga azzurra, in La Gazzetta dello Sport, 7 gennaio 2004, p. 32. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  6. ^ "L'emozione olimpica della Cerimonia d'Apertura" sul sito ufficiale Torino 2006, su torino2006.it. URL consultato il 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
  7. ^ L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 19 ottobre 2022.
    L’albo d’oro del gigante maschile dei Campionati Italiani Assoluti, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 24 marzo 2018. URL consultato il 19 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2022).
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 19 ottobre 2022.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  8. ^ Lucio Zampino, Campionati al fulmicotone (PDF), in Nevesport, 1973, pp. 56-61. URL consultato il 25 agosto 2023.
  9. ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Piero Gros, su quirinale.it. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  10. ^ a b c Piero Gros, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  11. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 ottobre 2022.
    100 leggende Coni (PDF), su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 ottobre 2022.

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