Utente:Mustruk/Sandbox

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«Poi, un freddo pomeriggio a Piazza di Spagna – io sono,
io sono Smerdjakòv, e oso battervi la mano sulla spalla
(così anch'io raccatto la mia briciola di Storia,
conquisto la mia mitica reliquia, Pasolini
vidi tantum e Moravia claudicante
per la gioia di qualche pedante marziano scoliaste).»


Giovanni Giuga (Ispica, 21 maggio 1942) è un poeta, scrittore e insegnante italiano.

Laureato in Lettere a Catania con una tesi sull’Antigone di Euripide che ha meritato la dignità di stampa. Dal 1974 al 1978 ha collaborato con La Fiera Letteraria, con interviste con i più noti scrittori del panorama letterario italiano (Leonardo Sciascia, Carlo Cassola, Ercole Patti, Anna Maria Ortese, Nello Saito, Pietro Citati) e ha cominciato a pubblicare le sue poesie. Ha insegnato in vari licei ed è stato preside a Roma.

Nel 1978 ha esordito con il volumetto "Poesie da Smerdjakòv" (Lacaita, prefazione di Maria Luisa Spaziani), che dopo essere risultato secondo al Premio Viareggio nello stesso anno ha ottenuto il Premio Mondello come opera prima poetica. In quello stesso anno il premio maggiore è stato assegnato a Milan Kundera e a Ghiannis Ritsos.

Ha recitato un suo componimento sulla stessa scena in cui si era esibito il poeta russo Evgenij Evtuscenko.

Anche la successiva raccolta "Scolii alla casa del nespolo" (Lacaita, 1988) ha ottenuto importanti riconoscimenti. E' risultato finalista al “Premio Carducci” e al Premio Montale, mentre una plaquètte inedita che poi confluirà in quel libro aveva ottenuto il “Premio Montedison” (della giuria, fra altri nomi autorevoli, faceva parte Sebastiano Addamo). La stessa raccolta, in ballottaggio con quella del poeta siciliano Stefano Vilardo, ottiene il secondo posto in un concorso poetico organizzato dalla Città di Ragusa e svoltosi al Pisciotto di Sampieri.

A proposito delle suddette pubblicazioni, Gesualdo Bufalino (che in un caffè di Modica, dopo una breve corrispondenza epistolare, aveva voluto incontrare il suo autore) così scriveva: I suoi versi mi hanno molto colpito per energia affabulatoria, fra strazio e ironia, e luce di intelligenza. Lei è poeta vero, poeta eccellente (anche se questo serve a poco, a niente). Lei scrive cose belle, come solo trenta poeti o meno, oggi, in Italia. Tale testimonianza è riportata sulla quarta di copertina del terzo libro "Del raccogliere chiocciole e altre poesie" (Lacaita, 2001), che si avvale della prefazione di Giorgio Barberi Squarotti.

La motivazione della Giuria del Premio Mondello aveva ravvisato nel libro d’esordio “Poesie da Smerdjakòv” la presenza di moduli e procedimenti narrativi. Tale vocazione narrativa è testimoniata dal romanzo "I fantasmi della veglia", edito nel gennaio 2018 da Manni Editori. Autofinzione e artificio metaletterario, come ha scritto Grazia Dormiente, sono le caratteristiche di un racconto in cui l’autore, come ha fatto già in versi nei panni di Smerdjakòv, agisce e si vede agire con l’immaginazione ipertrofica di un personaggio di Dostoevskij.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte di poesie[modifica | modifica wikitesto]

  • 1978 Poesie da Smerdjakòv, Manduria, Lacaita.
  • 1988 Scolii alla casa del nespolo, Manduria, Lacaita.
  • 2001 Del raccogliere chiocciole e altre poesie, Manduria, Lacaita.

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • 2018 I fantasmi della veglia, Lecce, Manni editore

Riferimenti Antologici[modifica | modifica wikitesto]

  • 1981 Armida in Poesia erotica italiana del Novecento, Newton Compton editori.

Interviste[modifica | modifica wikitesto]

  • 2012 Sei interviste per la Fiera Letteraria, Ispica, Kromatografica.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]