Vaprio d'Adda

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Vaprio d'Adda
comune
Vaprio d'Adda – Stemma
Vaprio d'Adda – Bandiera
Vaprio d'Adda – Veduta
Vaprio d'Adda – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Amministrazione
SindacoPaolo Margutti (lista civica Lista Civica Vapriese) dal 18-11-2023
Territorio
Coordinate45°34′37.31″N 9°31′46.96″E / 45.57703°N 9.52971°E45.57703; 9.52971 (Vaprio d'Adda)
Altitudine161 m s.l.m.
Superficie7,15 km²
Abitanti9 567[1] (31-10-2023)
Densità1 338,04 ab./km²
Comuni confinantiCanonica d'Adda (BG), Capriate San Gervasio (BG), Cassano d'Adda, Fara Gera d'Adda (BG), Grezzago, Pozzo d'Adda, Trezzo sull'Adda
Altre informazioni
Cod. postale20069
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT015230
Cod. catastaleL667
TargaMI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 471 GG[3]
Nome abitantivapriesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vaprio d'Adda
Vaprio d'Adda
Vaprio d'Adda – Mappa
Vaprio d'Adda – Mappa
Posizione del comune di Vaprio d'Adda nella città metropolitana di Milano
Sito istituzionale

Vaprio d'Adda (Vàvar in dialetto locale e in dialetto milanese[4], Àer in dialetto bergamasco e semplicemente Vaprio fino al 1862[5]) è un comune italiano di 9.567 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia. È attraversato dal naviglio della Martesana ed è compreso nell'omonimo territorio. Il comune sorge a metà strada tra Bergamo e Milano ed è situato sul confine tra le due province, segnato dal fiume Adda, sul versante milanese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce della sua fondazione si sono perse. Alcuni studiosi ritengono che, in origine, Vaprio d'Adda nasce come castrum nell'intorno dell'anno 300 con l'erezione del primo ponte sul fiume Adda denominato "Pons Aureoli", dal generale romano che lo fece costruire. In epoca romana il territorio di Vaprio d'Adda era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica. Dobbiamo risalire al 990 per trovare in un documento Vapris. Il toponimo, però, potrebbe essere di origine celtica oppure latina ricollegando il nome a vadulum, cioè "piccolo guado". Secondo un'antica leggenda, il nome del paese deriverebbe da aper ovvero "cinghiale", probabilmente dovuto al fatto che il territorio era infestato da mandrie di cinghiali.

Nel Medioevo, Vaprio ha un ruolo strategicamente importante: fa parte della linea difensiva dell'Adda che comprende i castelli di Trezzo sull'Adda, Cassano e Brivio. Delle vicissitudini del borgo è testimone il castello abbattuto e ricostruito più volte.

Ricostruito nel 1281, diviene baluardo della famiglia Torriani. Qui, nel 1324, i ghibellini milanesi riportano una vittoria sui guelfi durante la crociata di questi ultimi contro il potere visconteo. Il castello è anche uno dei presidi militari durante gli scontri tra Francesco Sforza e la Repubblica di Venezia. Di questa struttura fortificata oggi non rimane traccia.

Nel 1483 Giovanni Melzi, consigliere ducale degli Sforza, ristruttura Villa Melzi, nella quale soggiorna, tra il 1506 e il 1513, anche Leonardo Da Vinci,[6] ingegnere governativo nella Milano sotto il dominio francese. Dal 1535 al 1700 la Lombardia cade sotto il dominio spagnolo che segna la decadenza del Ducato di Milano, dando inizio ad un periodo di grandi carestie e pestilenze: famosa è quella del 1630 descritta dal Manzoni ne I Promessi Sposi.

Nel Settecento il Ducato di Milano passa agli austriaci e Vaprio, come tutta la regione, si avvia ad un grande progresso sociale ed economico. Nel 1763 l'imperatrice Maria Teresa d'Austria sceglie Vaprio come residenza di caccia del duca Francesco III d'Este, governatore della Lombardia.

Nel 1799 Vaprio è nuovamente teatro di scontri tra le truppe italo-francesi e le truppe austro-russe nella battaglia dell'Adda. I difensori della Repubblica Cisalpina, costituitasi sotto l'egida di Napoleone, soccombono sotto l'incalzare dei restauratori che, il 28 aprile, entrano in Milano. Dopo l'intermezzo napoleonico, con la Restaurazione del 1815 nasce il Regno Lombardo-Veneto sempre sotto il dominio austriaco.

Nell'Ottocento a Vaprio sorgono filande e stabilimenti tessili. Nel 1818, dopo quattro secoli, finalmente il traghetto utilizzato per passare da una sponda all'altra dell'Adda è sostituito da un ponte di legno la cui costruzione è voluta dal sindaco Cesare Castelbarco. Il ponte sarà distrutto nel 1859 e ricostruito, prima in ferro, poi in acciaio e quindi in cemento armato tra il 1954 e il 1957.

Nel 1859, con la pace di Zurigo e l'annessione della Lombardia al Piemonte, si conclude il Risorgimento lombardo. Nel 1861 nasce lo Stato italiano. Nel censimento di quell'anno, a Vaprio vengono contati 3.240 abitanti che diventano 6.508 alla fine del XX secolo. Il XX secolo ha visto le lotte operaie, l'occupazione delle fabbriche, il fascismo, le due guerre a cui Vaprio dà il suo contributo di morti, 64 caduti nella prima guerra mondiale e 50 nella seconda guerra mondiale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 19 luglio 1929.[7]

«Bandato d'azzurro, di rosso e di verde, di sei pezzi. Ornamenti esteriori di Comune.»

Le bande azzurre rappresentano i due principali corsi d'acqua che solcano il territorio del Comune, il fiume Adda e il Naviglio della Martesana. Le due bande rosse alludono al sangue versato dai combattenti nel corso delle numerose battaglie combattute su questo territorio per il controllo di un importante valico fluviale.[8][9]

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 3 giugno 1982[7][10], è un drappo troncato di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Vaprio conserva edifici di notevole interesse storico ed artistico quali:

  • I resti della chiesa di San Bernardino, databili nel periodo romano-tardoromano[11];
  • La chiesa romanica di San Colombano,[12] risalente agli inizi del XII secolo[13][14][15][16], eretto su un tempio più antico. Notevoli i capitelli, i bassorilievi, le figure zoomorfe tipiche del bestiario romanico, le lunette esterne con rappresentazioni della costruzione della chiesa e con l'allegoria di Cristo Orfeo. All'esterno, la chiesa si presenta con una facciata aperta da un portale strombato.[17] L'interno dell'edificio è a navata unica absidata (con due cappelle laterali)[17] e conserva affreschi originari del XII secolo.
  • La chiesa parrocchiale neoclassica dedicata a San Nicolò Vescovo, edificata nel XIX secolo su progetto di Luigi Cagnola e sede del grande organo "Bernasconi", recentemente restaurato; importanti gli affreschi di Natale Riva, allievo di Francesco Hayez
  • Villa Melzi, dove Leonardo da Vinci soggiornò per i suoi studi sulla canalizzazione delle acque nel milanese e dove prese come discepolo prediletto Francesco Melzi (i segni della sua presenza sono testimoniati da scritti e disegni nonché da un affresco su grande tondo raffigurante una Madonna con Bambino attribuibile se non allo stesso Leonardo perlomeno alla sua scuola);
  • Villa Castelbarco, sede di un Ente Fiera di Arte e Cultura; Il nucleo originario risale intorno al mille ed era un antico monastero femminile. Interessanti i sotterranei costituiti da numerose sale a tema con pareti, soffitti e pavimenti a mosaico. Giochi d'acqua stupivano i visitatori
  • Altre ville del XVIII-XIX secolo: Villa Monti Robecchi, Villa Pizzi, Ville Archinto, Villa Visconti di Modrone, Villa Paleni;
  • Lo storico stabilimento Duca Visconti di Modrone, fondato nel 1839.
  • La Casa del Custode delle acque (ex Camera regia) costruita nel 1582 e recentemente restaurata. La casa sorge in una posizione strategica tra il Naviglio della Martesana e il fiume Adda. A quel tempo fungeva da stazione di sosta per i viaggiatori che dovevano prendere il traghetto sull'Adda o imbarcarsi sui barconi che navigavano sul Naviglio della Martesana. Era sede del dazio e del "custode o camparo" che regolava il flusso delle acque.
Ponte ad arco
  • Galleria interattiva "Leonardo in Adda". Si trova nei locali seminterrati cinquecenteschi della Casa del Custode delle acque. Aperta nel 2011, fa rivivere lo sguardo e il pensiero di Leonardo e li traduce per il pubblico. All'interno della casa sono state allestite tre sale: il teatro del Codice Atlantico, la sala dei moti delle acque, il trattato del paesaggio. I visitatori, divisi in gruppi e dotati di cuffie, attraverseranno gli ambienti e grazie alla magia del teatro, si ritrovano a contatto del genio di Leonardo. È possibile toccare i fogli della riproduzione fedele del Codice Atlantico, scrutare i particolari, osservare i differenti moti dell'acqua spiegati dalla voce di Leonardo ed ammirare i paesaggi leonardeschi.
  • Ponte ad arco. Vaprio è collegata con Canonica d'Adda da un ponte ad arco a via intermedia, costruito tra il 1956 e il 1957, lungo 95 m.[18]
  • Lavatoio medievale la cui struttura è ancora presente sulle rive dell'Adda.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[19]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 1.314 persone, arrivando al 15,08% dei residenti. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Regno D'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci per Decreto Legge

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1860 1865 Ambrogio Robecchi Non Noto Sindaco
1865 1866 Giovanni Melzi D'Eril Non Noto Sindaco
1866 1882 Gerolamo Corda Non Noto Sindaco
1886 1897 Giuseppe Casterlbarco Non Noto Sindaco
1899 1906 Ambrogio Robecchi Non Noto Sindaco
1914 1920 Luigi Robecchi Non Noto Sindaco
1920 1921 Angelo Rimoldi Non Noto Sindaco
1921 1921 Luigi Magenta Non Noto Commissario Prefettizio
1921 1923 Anacleto Generosa Non Noto Sindaco
1923 1924 Augursto Rubboli Non Noto Commissario Prefettizio
1924 1926 Giulio Greppi Non Noto Sindaco
1926 1933 Anacleto Gerosa Non Noto Podestà
1933 1934 Marcellussi,Grimaldi,Console,Barbieri Non Noto Commissari Prefettizi
1934 1939 Giulio Greppi Non Noto Podestà
1939 1944 Carlo Guglielmetti Non Noto Commissario Prefettizio
1944 1944 Giovanni Gelsi Non Noto Commissario Prefettizio

Amministrazione Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci Eletti con voto popolare

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1947 Luigi Rivolta Non Noto Sindaco
1947 1951 Carlo Barzaghi Non Noto Sindaco
1951 1956 Vincenzo Sala Non Noto Sindaco
1956 1960 Mario Agliati Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1965 Francesco Branduardi Democrazia Cristiana Sindaco
1964 1970 Ludovico Melzi Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1980 Giovanni Manzotti Democrazia Cristiana Sindaco
1980 1990 Piergiorgio Pozzi Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1992 Antonio Maraniello Partito Comunista Italiano Sindaco
1992 1995 Roberto Orlandi Partito Socialista Italiano Sindaco
1995 1999 Fabio Brambilla Lista civica Sindaco
1999 2004 Vincenzo Agliati sinistra Sindaco
2004 2009 Roberto Orlandi Lista civica Sindaco
2009 2014 Roberto Orlandi Lista civica Sindaco
2014 2019 Andrea Benvenuto Beretta Lista civica Vaprio in movimento Sindaco
2019 2023 Luigi Fumagalli Lista civica Lista Civica Vapriese Sindaco Deceduto in carica e scioglimento del consiglio comunale su ordine del Presidente della Repubblica

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 687, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Regio decreto 19 ottobre 1862, n. 934, in materia di "Decreto che autorizza vari Comuni della Provincia di Milano ad assumere una nuova denominazione."
  6. ^ Pifferi, foto 117, disascalia.
  7. ^ a b Vaprio d'Adda, su Archivio Centrale dello Stato.
  8. ^ Lo stemma comunale, su Comune di Vaprio d'Adda.
  9. ^ Vaprio d'Adda | Storia dello Stemma, su Città Metropolitana di Milano.
  10. ^ Vaprio d'Adda, su araldicacivica.it. URL consultato il 1º giugno 2023.
  11. ^ ex Chiesa di San Bernardino (resti) - Comune di Vaprio D'Adda
  12. ^ Pifferi, foto 119, disascalia.
  13. ^ Chiesa di San Colombano - Comune di Vaprio D'Adda
  14. ^ Chiesa di S. Colombano - Vaprio d'Adda (MI) su Lombardia Beni Culturali.it
  15. ^ Chiesa di San Colombano sul portale colombaniano SaintColumban.eu
  16. ^ Vaprio d’Adda e la Chiesa di San Colombano sul portale The Columban Way - Il Cammino di San Colombano, su thecolumbanway.eu. URL consultato il 3 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2019).
  17. ^ a b Tettamanzi, cap. "Santa Colombano Vaprio d'Adda MILANO".
  18. ^ Il ponte tra Canonica e Vaprio compie 50 anni, su ecodibergamo.it, 1º settembre 2006.
  19. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Laura Tettamanzi, Romanico in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1981.
  • Enzo Pifferi, Laura Tettamanzi e Emilio Magni, da milano lungo i navigli, Como, Editrice E.P.I., 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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