Merate

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Merate
comune
Città di Merate
Merate – Stemma
Merate – Bandiera
Merate – Veduta
Merate – Veduta
Piazza Prinetti e Via Baslini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoMassimo Panzeri (Lega) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°42′N 9°26′E / 45.7°N 9.433333°E45.7; 9.433333 (Merate)
Altitudine292 m s.l.m.
Superficie11,06[2] km²
Abitanti14 380[3] (31-12-2020)
Densità1 300,18 ab./km²
FrazioniBrugarolo, Cassina Fra Martino, Novate Brianza, Pagnano, Sartirana, Cicognola[1]
Comuni confinantiCalco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Robbiate, Ronco Briantino (MB)
Altre informazioni
Cod. postale23807
Prefisso039
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097048
Cod. catastaleF133
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 484 GG[5]
Nome abitantimeratesi
Patronosant'Ambrogio
Giorno festivo7 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Merate
Merate
Merate – Mappa
Merate – Mappa
Posizione del comune di Merate nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Merate (Meraa in dialetto brianzolo[6][7]) è un comune italiano di 14 380 abitanti[3] della provincia di Lecco in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.
Palazzo Prinetti e la Torre

Merate è la cittadina fulcro dell'area nota appunto come Brianza meratese o Meratese, zona della Brianza in provincia di Lecco. È distesa su un territorio collinare, tipico delle prealpi lombarde di cui fa parte. È popolata, con una densità abitativa di 1 350 ab./km². Copre una superficie di 11,07 km² situata mediamente a 298 m s.l.m. Confina con i comuni di: Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Robbiate e Ronco Briantino (MB).

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bergamo Centro.

Merate, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un clima temperato delle medie latitudini (Cfa), piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde e afose con temperature che non superano mediamente i 35 °C. Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato. L'inverno è caratterizzato generalmente da una percentuale di piovosità molto bassa, e la neve cade discretamente, tra novembre e marzo. Il comune appartiene alla zona climatica E[8].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Villa Subaglio: sala delle rappresentazioni - Amore e Psiche

Il nome Merate appare per la prima volta in un documento del 926 d.C., sebbene forse l'insediamento abitativo esistesse già in epoca romana. Il territorio, in epoca romana, era attraversato dalla via Spluga, strada romana che collegava Milano con il passo dello Spluga.

Dal 1019 Merate costituì un feudo di Ariberto da Intimiano, che in un secondo momento lo affidò al monastero milanese di San Dionigi.[9]

In un diploma di Federico I, dato a Roncaglia nel 1158 si conferma al monastero di San Dionigi di Milano la titolarità del castello di Merate[9], ordinando che tutti gli uomini del centro brianzolo giurino fedeltà all'abate ed ai suoi successori, e non si prendano più l'arbitrio di eleggere propri rappresentanti senza il permesso dell'abate di San Dionigi.

Quindi siamo in presenza di uno dei primi liberi Comuni costituiti in un paese della Brianza. Per secoli poi Merate fece parte della Pieve di Brivio, ma col tempo, a partire dal XVI secolo, divenne più importante del comune capopieve e nel corso dei primi anni del XIX secolo prese il suo posto. Durante le lotte fra i Torriani (della Torre) e i Visconti per la supremazia a Milano, Merate subì notevoli danni; fu soprattutto il castello a farne le spese, distrutto come del resto la fortificazione situata sui colli di Sabbioncello[9] .

La ripresa di Merate avvenne verso il XVII secolo, quando, dopo una decimazione causata dalla peste, divenne uno dei più ricchi comuni della zona, dopo Lecco, favorito dalle riforme austriache e dall'opera dei Barbiano di Belgioioso[9]. In questo periodo, il territorio di Merate fu dapprima infeudato dai Novati (iniziatori di Villa Belgioioso[9]), poi dagli Airoldi e infine riscattato dagli stessi abitanti del luogo[9].

All'inizio del XVI secolo i coniugi Riva fecero costruire un istituto scolastico, che fu poi gestito dai padri Somaschi. In questa scuola, dal 1791 al 1796[9] studiò il giovane Alessandro Manzoni, alla morte del quale l'istituto fu ribattezzato collegio Manzoni. Dopo l'Unità d'Italia, Merate crebbe industrialmente con la creazione di banche e industrie edili. Alla fine del 1800 fu tra le prime città italiane ad avere impianti elettrici, il gas e l'acqua potabile[senza fonte].

Il periodo fra le due guerre vide il notevole sviluppo dell'industria meccanica e tessile.

Nel 1926 venne costruito e inaugurato l'osservatorio astronomico, nello stesso anno il comune si ingrandì territorialmente, annettendo alcuni comuni vicini.

Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Merate 21 profughi ebrei (inclusi famiglie con bambini), provenienti da Lubiana. Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo immediatamente si dette alla fuga. Alla fine tutti gli internati riuscirono a salvarsi, trovando rifugio per lo più in Svizzera.[10]

Nel secondo dopoguerra l'industria continua a crescere e la popolazione passa dai circa 9000 abitanti del 1951 ai 14.000 odierni.

Con D.P.R. 27 dicembre 1991 Merate fu elevata al titolo di città.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio fu rimaneggiata nel XVII secolo.[9][11] I lavori di costruzione della facciata e del campanile furono portati avanti da Carlo Buzzi[9]. Nel 1758, gli interni della chiesa, allora riccamente affrescati, furono completamente ridecorati con nuovi dipinti e stucchi in stile barocco.[12] Nel 1836 si assistette a un nuovo completo rifacimento delle decorazioni, oggetto di ulteriori rimaneggiamenti anche sul finire dello stesso secolo.[12]

Oggi la chiesa conserva ancora un altarmaggiore del Pollack, affreschi di Giovanni Antonio Cucchi, vetrate di Giovanni Battista Bertini,[9] un'ancona di inizio Seicento[13] e, ai lati del presbiterio, due affreschi di Antonio Sibella.[12] A quest'ultimo autore viene attribuito anche un affresco monocromo che, sulla volta, raffigura l'episodio in cui sant'Ambrogio impedì a Teodosio di entrare in chiesa.[12] Tra le opere ospitate nella chiesa vi è anche una grande tela primoseicentesca, già pala dell'altarmaggiore della chiesa prima dell'inizio dei rimaneggiamenti, sulla quale sono raffigurati i santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, Carlo Borromeo e Francesco d'Assisi, oltre al committente dell'opera.[14] Rappresentazioni del santo titolare della chiesa si ritrovano anche in un affresco sulla volta della navata (dove Ambrogio è raffigurato in gloria),[12] oltre che in una tela Seicentesca conservata nella vicina casa parrocchiale,[15] il cui ingresso ospita un bassorilievo del 1461 raffigurante lo stesso santo;[16] fino al 1648, la scultura si trovava sulla facciata della chiesa.[16]

Altre architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Subaglio

Villa Belgioioso Brivio Sforza[modifica | modifica wikitesto]

Già esistente nel 1540, la villa fu ampliata nel Seicento dai Novati.[22] Nel secolo successivo, l'edificio venne incorporato in una struttura rococò progettata probabilmente da Giacomo Muttoni.[9][22] Allo stesso Muttoni è attribuita la realizzazione di un giardino all'italiana[23].[24] Una raffigurazione della villa in questo periodo si ritrova nell'opera Ville di delizia di Marc'Antonio Del Re.[22] Nel 1749 la villa passò nelle mani di Barbara D'Adda, consorte di Antonio Barbiano di Belgioioso.[9][24] Al loro figlio, Alberico Barbiano di Belgioioso, si deve una massiccia campagna di ristrutturazioni (forse commissionata a un architetto della scuola del Piermarini) durate fino al 1789.[24] Durante i lavori, i corpi laterali vennero rialzati a livello di quello centrale, mentre le strutture a lato delle ali vennero demolite; dal lato del giardino si realizzò una facciata unitaria, mentre sull'altro lato vennero costruiti due bracci protesi in avanti, in modo tale da formare un cortile d'onore.[24] Leopoldo Pollack si occupò invece dei giardini, curandone una almeno parziale trasformazione in bosco inglese (1791), che divenne completa nel 1837, con la scomparsa del giardino all'italiana.[24] Per via ereditaria, la villa passò più volte di mano, subendo rimaneggiamenti sia sotto la gestione di Amalia Belgiosio (1821-1822) sia sotto quella di Luigi Belgioioso.[24] Divenuta proprietà di Gian Giacomo Trivulzio (1862), la villa fu interessata da nuovi lavori, commissionati ad Emilio Alemagna, allo scopo di ristrutturare l'ingresso.[24] Attualmente appartiene ai Brivio Sforza.[9]

Altre ville e palazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Prinetti
  • Palazzo Rougier Moretti (1780)[25]
  • Collegio Manzoni (1603)[26]
  • Palazzo Barbò (XVII secolo)[27]
  • Palazzo ex sede Cariplo (secondo quarto del Novecento)[28]
  • Palazzo dell'ex-ospedale (1830)[29]
  • Palazzo municipale[30]
  • Sala civica Cernuschi (1922)[31]
  • Villa Subaglio (XVIII secolo[32]), inserita in un grande parco,[9][32] fu ristrutturata nel XIX secolo su commissione di Giacomo Sala e di Emanuele Prinetti Castelletti[32]
  • Villa Baslini (1775)[33]
  • Villa Belgioioso Brivio Sforza
  • Villa Crespi, immersa in un vasto giardino[9]
  • Villa Bellini Greppi (XVIII secolo)[34]
  • Villa Confalonieri (sede di rappresentanza del comune)[35]
  • Villa Cornaggia (XIX secolo)[36]
  • Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi (XVIII secolo)[37]
  • Villa il Biffo (secondo quarto del Novecento)[38]
  • Villa Perego (XIX secolo)[39]

Case d'interesse storico[modifica | modifica wikitesto]

  • Casa Avignone (XVI secolo)[40]
  • Casa Colombo (XIV-XV secolo)[41]
  • Casa padronale della ditta Diana (XX secolo)[42]
  • Casa via Baslini (inizio XX secolo)[43]
  • Casa Vedù (XVIII secolo)[44]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[47]

Merate si trova al centro di una grande area fortemente urbanizzata e costituita da diversi comuni del lecchese e del vimercatese che oramai costituiscono un tutt'uno, in quanto lo sviluppo edilizio degli ultimi decenni ha eliminato i confini naturali esistenti tra i vari centri abitati. I comuni dell'area urbana di Merate possono essere raggruppati in due diverse fasce:

- una prima fascia interna (1–3 km in linea d'aria dal centro di Merate), comprendente i comuni di Robbiate, Paderno d'Adda, Osnago, Cernusco Lombardone e Ronco Briantino, la cui popolazione raggiunge, al 31 agosto 2015 (dati Istat), 37 223 abitanti;

- una seconda fascia esterna (3–8 km in linea d'aria dal centro di Merate), comprendente i comuni di Imbersago, Verderio, Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate, Lomagna, Carnate e Usmate Velate, con una popolazione complessiva pari a 85 026 abitanti (dati Istat, al 31/08/15).

Merate, con la sua area urbana, si configura così come secondo centro della provincia di Lecco, dopo il capoluogo (al centro di un agglomerato urbano di 120 000 abitanti).

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti nel comune sono 1 445, ovvero il 9,7% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[48]:

  1. Romania, 369
  2. Albania, 133
  3. Ecuador, 109
  4. Marocco, 105
  5. Perù, 82
  6. Senegal, 75
  7. Bangladesh, 61
  8. Ucraina, 37
  9. Tunisia, 37
  10. Filippine, 37

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della frazione Novate

A Merate sono presenti comunità di alcuni istituti religiosi cattolici: i Frati Minori (convento di Santa Maria Nascente a Sabbioncello, sede dell'Infermeria dei francescani della provincia di Lombardia), le Dame Inglesi (casa provincializia della provincia italiana; liceo "Mary Ward") e le Ancelle del Bambin Gesù (istituto geriatrico e riabilitativo "G. e C. Frisia"). Inoltre è presente una sede della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto brianzolo e Dialetto lombardo occidentale.

Oltre alla lingua italiana, a Merate è utilizzato il dialetto brianzolo, una variante della lingua lombarda. Come tutti i dialetti lombardi occidentali, anche il brianzolo è una parlata gallo-italica[49].

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Giuseppe Mozzanica di Pagnano, frazione di Merate, è nata per preservare e far conoscere l'opera di uno scultore e pittore schivo, restio all'autopromozione, legato a un'idea di lavoro artistico profondamente etica, prima ancora che estetica. Costituita nel 2007, la Fondazione ha il suo cuore nella gipsoteca – insieme scrigno e laboratorio – fatta costruire dall'artista negli anni cinquanta nella corte della propria abitazione. Qui sono esposti i gessi, ma anche le opere in marmo, bronzo e terracotta realizzati fra gli anni Venti e Sessanta, a testimoniare una ricerca rigorosa e coerente. Oltre alle opere scultoree – circa 260 pezzi – la collezione comprende anche i disegni e i dipinti dell'artista, nonché un'importante serie di lastre fotografiche. La Fondazione Giuseppe Mozzanica è socia dell'AICPM (Association Internationale pour la Conservation et la Promotion des Moulages).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

L'osservatorio astronomico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Osservatorio astronomico di Brera.
Cupola del telescopio Zeiss

Già dalla fine dell'Ottocento l'inquinamento luminoso e le vibrazioni indotte dal passaggio delle prime vetture tranviarie erano tali che all'Osservatorio Astronomico di Brera, insediatosi nel Settecento presso lo storico palazzo di Brera nel centro di Milano, gli astronomi incontravano serie difficoltà nelle loro osservazioni. L'idea di costruire una nuova sede osservativa fuori città si concretizzò solo negli anni venti con l'acquisto della villa San Rocco e la sua conversione nell'attuale osservatorio astronomico (1923). Questa era stata nei secoli scorsi convento dei frati Cappuccini, in seguito villa privata, poi verso la fine dell'Ottocento clinica per le cure naturali e infine nel corso della prima guerra mondiale centro di convalescenza per ufficiali.

Oggi la Brianza è una delle aree più densamente popolate d'Italia e l'inquinamento luminoso è notevole. Ciò nonostante l'osservatorio di Merate è attivo nel settore della ricerca stellare e cosmologica e nel campo della tecnologia dei sistemi ottici, in cui è leader internazionale nello sviluppo di tecnologia per la costruzione di ottiche per l'astronomia X destinate ai telescopi operanti nella regione X dello spettro elettromagnetico. È anche attivo per osservazioni minori e per le tesi di laurea e dottorato degli studenti universitari. Tra le sue numerose attrezzature vi sono un cannone ionico per la rifinitura delle ottiche di altissima precisione operata con il metodo dell'ion beam figuring, unico esemplare in Italia e tra i pochi nel mondo, e tre telescopi ottici.

Dall'autunno del 2003 è in corso un programma continuativo a lungo termine di osservazione di stelle doppie visuali strette, con la tecnica della speckle interferometria, attuato allo storico telescopio Zeiss di un metro di apertura.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Lecco.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci di Merate dal 1860 (dal sito del comune)[modifica | modifica wikitesto]

  • 1860 – 1861 Federico Sala
  • 1861 – 1864 Berengario Barbiano di Belgiojoso
  • 1864 – 1870 Luigi Prinetti
  • 1870 – 1886 Carlo Cornaggia
  • 1887 – 1893 Vitale Bianchi
  • 1893 – 1899 Antonio Baslini
  • 1900 – 1905 Giambattista Colombo
  • 1905 – 1920 Carlo Baslini
  • 1920 – 1922 Mario Bevilacqua
  • 1922 – 1923 Alessandro Tettamanti
  • 1924 – 1925 Carlo Baslini
  • 1926 – 1943 Carlo Baslini (podestà)
  • 1945 – 1946 Gerolamo Bonfanti Palazzi
  • 1946 – 1946 Alessandro Tettamanti
  • 1946 – 1960 Mario Sala
  • 1960 – 1964 Enrico Ferrario
  • 1964 – 1975 Luigi Zappa
  • 1975 – 1985 Giuseppe Ghezzi
  • 1985 – 1990 Giacomo Romerio
  • 1990 – 1995 Mario Gallina
  • 1995 – 2004 Dario Perego
  • 2004 – 2009 Giovanni Battista Albani
  • 2009 – 2014 Andrea Ambrogio Robbiani
  • 2014 – 2019 Andrea Massironi
  • 2019 – ... Massimo Panzeri

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La società storica e più blasonata è l'A.S. Merate[51] che annovera squadre di pallavolo, atletica leggera e ginnastica artistica.

In particolare la società A.S. Merate Volley, nel corso degli anni, ha raggiunto livelli di eccellenza nella pallavolo maschile arrivando a conquistare più volte la partecipazione a campionati di livello nazionale.

La squadra di calcio cittadina più rilevante era l'Associazione Calcio Merate, che ha iniziato la sua attività nel 1909, cambiando numerose denominazioni. Nel suo ultimo anno militava in Promozione e nella sua storia ha raggiunto come massimo risultato il campionato di Serie D. È stata sciolta quando nel 2014 si é unità all' F.C. Cernusco L. 1969 formando l'A.C.D Brianza Cernusco Merate che a sua volta nel 2020 si é unita all'Olginatese per formare la Brianza Olginatese

Altre società calcistiche sono per esempio l'O.S.G.B. Merate che milita in Seconda categoria,[52] che pratica sia il calcio che la pallavolo. L' F.C.D.Merate che milita in Terza categoria e il suo campo é a Missaglia. L' A.C Pagnano che nella stagione 2022/23 era nello stesso girone dell'O.S.G.B. e contro la squadra appena nominata si gioca il derby di Merate.

Nel 2018 scomparirono le squadre della O.N.B Novate e il Brugarolo Calcio, nel settore amatori.

Oggi esistono altre squadre amatoriali di Merate per esempio il Cassina e il Team Tigri Sartirana.

È presente inoltre la società "La Libertas Merate Due"[53], che si occupa di nuoto.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzetto polivalente con piscine interne ed esterne sito in via G. Matteotti, 18. Palestra con capienza di 450 posti e Piscina coperta con capienza tribune di 200 posti. Parco estivo con scivoli e capienza massima di 400 posti.

Nel comune si trova lo Stadio "Enrico Ferrario", impianto con una capienza massima di 1.300 posti, formato da una tribuna coperta e da una curva. Ora utilizzato per l'U17 nazionale della Brianza Olginatese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Merate.
  2. ^ ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
  3. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Merate, Manzoni e il suo tempo - la canzone delle villanelle di Merate (PDF) [collegamento interrotto], su comune.merate.lc.it, Città di Merate. URL consultato il 10 novembre 2011.
  7. ^ Fabulae Aesopicae Brianzolae - La volp e l'uga [collegamento interrotto], su brianzolitudine.splinder.com, Brianzolitune, Brianza come stato d'animo. URL consultato il 10 novembre 2011.
  8. ^ Comuni italiani.it - Dati climatici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 12 ottobre 2011.
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Borghese, pp.300-303.
  10. ^ Ebrei stranieri internati in Lombardia.
  11. ^ Chiesa di S. Ambrogio, Piazza S. Ambrogio - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  12. ^ a b c d e Zastrow, p. 194.
  13. ^ Zastrow, p. 34.
  14. ^ Zastrow, p. 125.
  15. ^ Zastrow, p. 21.
  16. ^ a b Zastrow, p. 49.
  17. ^ Convento francescano di Sabbioncello - complesso, Via S. Antonio da Padova - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Chiesa di S. Bartolomeo, Piazzetta S. Bartolomeo - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ Chiesa di S. Gregorio, Via Cerri - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  20. ^ Chiesa di S. Giuseppe, Via S. Giuseppe - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  21. ^ Tempietto Ossario, Piazza S. Ambrogio - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  22. ^ a b c Belloni et al., p. 225.
  23. ^ Merate - Villa Belgioioso oggi Villa Belgioioso Brivio Sforza
  24. ^ a b c d e f g Belloni et al., p. 226.
  25. ^ Palazzo Rougier Moretti, Piazza S. Ambrogio, 11 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  26. ^ Collegio Manzoni - complesso, Via Collegio A. Manzoni, 41, 43, 45 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  27. ^ Palazzo Barbò, Via A. Volta, 2, 4, 6 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  28. ^ Sede Cariplo (ex), Via Baslini - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  29. ^ Ospedale (ex), Via S. Ambrogio, 17 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  30. ^ Palazzo Municipale, Piazza degli Eroi, 3 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  31. ^ Sala civica C. Cernuschi, Viale Lombardia, 14 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  32. ^ a b c Belloni et al., p. 250.
  33. ^ Villa Baslini, Via S. Ambrogio, 59, 61, 63 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  34. ^ Villa Bellini Greppi, Via del Lago di Como e dello Spluga, 45, 47, 49 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  35. ^ Villa Confalonieri, Viale Giuseppe Garibaldi, 17 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  36. ^ Villa Cornaggia (già) - complesso, Via S. Allende, 1, 3, 5 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  37. ^ Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi - complesso, Via G. C. Puecher - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  38. ^ Villa il Biffo - complesso, Via Monte Grappa, 59 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  39. ^ Villa Perego - complesso, Via Annunciata, 17 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  40. ^ Casa Avignone, Piazza Vittoria, 17 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  41. ^ Casa Colombo, Via Madonna del Bosco - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  42. ^ Edificio padronale della ditta Diana, Via Statale, 20 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  43. ^ Casa Via Baslini, Via Baslini, 10 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  44. ^ Cascina Vedù - complesso, Via S. Allende, 10 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  45. ^ Ospedale Civile, Largo Beato Leopoldo Mandic - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  46. ^ Osservatorio Astronomico, Via E. Bianchi, 46 - Merate (LC) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
  47. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  48. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).
  49. ^ Glauco Sanga, Dialettologia lombarda, Pavia, Università di Pavia, 1984.
  50. ^ Città gemellate con Merate, su www.comune.merate.lc.it. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  51. ^ A.S. Merate, su asmeratevolley.it. URL consultato il 20 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
  52. ^ osgbmerate
  53. ^ Libertas Merate

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Merate, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 300-303.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.

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