Pizzoli

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Pìzzoli
comune
Pìzzoli – Stemma
Pìzzoli – Bandiera
Pìzzoli – Veduta
Pìzzoli – Veduta
Veduta della chiesa di santo Stefano Protomartire
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoGiovannino Anastasio[1] (Lista Civica Intesa Democratica) dal 31-5-2015
Territorio
Coordinate42°26′09.71″N 13°17′55.9″E / 42.43603°N 13.29886°E42.43603; 13.29886 (Pìzzoli)
Altitudine740 m s.l.m.
Superficie56,44 km²
Abitanti4 270[3] (31-12-2022)
Densità75,66 ab./km²
FrazioniCavallari, Cermone
Comuni confinantiBarete, Capitignano, L'Aquila, Montereale
Altre informazioni
Cod. postale67017
Prefisso0862
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066072
Cod. catastaleG726
TargaAQ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[4]
Cl. climaticazona E, 2 613 GG[5]
Nome abitantipizzolani
Patronosanto Stefano Protomartire
Giorno festivo26 dicembre
PIL(nominale) 98 mln [2]
PIL procapite(nominale) 21 619 [2]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pìzzoli
Pìzzoli
Pìzzoli – Mappa
Pìzzoli – Mappa
Posizione del comune di Pizzoli all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Pìzzoli è un comune italiano di 4 270 abitanti[3] della provincia dell'Aquila in Abruzzo, nella zona dell'Alto Aterno. Fa parte della comunità montana Amiternina e parte del territorio rientra nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte occidentale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Pizzoli è situato nell'entroterra abruzzese, nella conca aquilana, a poca distanza dal confine con il Lazio ad ovest, estendendosi, all'imbocco dell'alta Valle dell'Aterno e alle pendici del monte Marine (1463 m) (Monti dell'Alto Aterno), tra il fiume Aterno a ovest ed il Gran Sasso d'Italia ad est; l'altitudine del territorio comunale varia tra i 682 di Cermone e i 2.132 m s.l.m. di Monte San Franco[6] con l'abitato che si sviluppa lungo la direttrice che va da sud-est a nord-ovest, parallelamente al corso del fiume. È circondato per tre quarti dal territorio comunale dell'Aquila, città a cui è congiunto da legami di natura sociale e storica, mentre ad ovest confina con il comune di Barete ed a nord tocca i territori comunali di Capitignano e Montereale. Il suo territorio fa parte, per metà, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga[7].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è tipicamente continentale con forti escursioni termiche giornaliere e annuali e con il tipico fenomeno dell'inversione termica tra fondovalle e fascia montana durante le ore notturne. La stagione più piovosa è l'autunno seguita dalla primavera e dall'inverno. La neve d'inverno compare frequentemente nella fascia montana, meno frequentemente e con accumuli inferiori nel fondovalle. L'estate è la stagione secca e calda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Piazza del Municipio

Epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è situato non lontano dalla città romana di Amiternum. Viste le particolari caratteristiche geo-morfologiche del territorio, la zona era di fatto un'area di confine[8] sin dai tempi delle migrazioni delle popolazioni picene che in epoca preromana, quando divenne la zona di confine tra le popolazioni sabine e vestine. In seguito seguì le sorti della città di Sallustio, che in epoca augustea divenne una Prefettura della Regio IV Samnium.

Epoca medievale e la diocesi di Amiterno[modifica | modifica wikitesto]

A seguito della decadenza di Amiternum, gli abitanti si distribuirono nei molti vici o ville abitati sino all'alto Medioevo, prima di subire un lento e progressivo abbandono. Il territorio appartenne all'Abbazia di Farfa, alla diocesi di Amiterno, ed in seguito alla diocesi di Rieti. Nel VI secolo si ha notizia di una comunità premonastica che si riuniva attorno a Sant'Equizio, che qui fu sepolto, ed un nucleo abitato sito in località San Lorenzo, resistette alle incursioni saracene ed alla dominazione longobarda. Nel 1185 Castrum Piczolum (Pizzoli) risulta appartenere, insieme a San Vittorino e Rocca di Corno, a Vetulo Gentile.

Fondazione dell'Aquila (1254) ed epoca moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel XIII secolo Castrum Piczolum era uno dei castelli del contado dell'Aquila e partecipò alla fondazione della città[8] cui contribuì con la costruzione della chiesa di San Lorenzo nel quartiere di San Pietro. Quando, all'inizio del XVI secolo, la città si ribellò a Carlo V, Pizzoli, su ordine del Re, venne infeudata a Gonzalo de Aldana (1529)[9], passando in seguito a Giovanni De Felicis, Pietro Gonzales, Alfonso Basurto, e Dianora di Nocera che, nel 1575, la vendette a Ferrante de Torres, i cui discendenti la tennero fino all'eversione della feudalità[8].

Strade dell'abitato

Il terremoto del 1703 e del 2009[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1703 Pizzoli venne quasi completamente rasa al suolo dal grande terremoto che fece numerose vittime e che distrusse anche la vicina città dell'Aquila. Il paese venne colpito anche dal sisma del 2009 e risultò epicentro di una delle maggiori scosse di assestamento, di magnitudo 5.0 e verificatasi lo stesso giorno del main shock (il 6 aprile 2009).

La Grande Aquila (1927) e riappropriazione dello status di comune[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 luglio 1927 il territorio del comune di Pizzoli fu ridotto per la perdita di San Vittorino annesso al comune di Aquila degli Abruzzi (L'Aquila dal 1939).

Trattasi del Regio Decreto legge del 29 luglio 1927 numero 1564 che prevede la soppressione e l'annessione al comune di Aquila degli Abruzzi dei comuni di Arischia, Bagno, Camarda, Lucoli, Paganica, Preturo, Roio, Sassa, nonché la frazione di San Vittorino del comune di Pizzoli. Nel 1947 Lucoli dopo essere stato per 20 anni una frazione dell'Aquila fu il solo a riuscire a ritornare comune autonomo a differenza degli altri 7 comuni soppressi.

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e 1943, Pizzoli fu uno dei comuni dell'Abruzzo ad essere designato dalle autorità fasciste come luogo di internamento civile per profughi ebrei stranieri presenti in Italia. Gli internati furono 20, uno dei gruppi più numerosi nella provincia di L'Aquila.[10] Dopo l'8 settembre 1943, con l'arrivo delle truppe tedesche la situazione si fece drammatica. Ciononostante, tutti gli ex-internati riuscirono a sfuggire alla cattura e alle deportazioni.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

castello Dragonetti De Torres
Chiesa ottagonale di Santa Maria dell'ospedale
Chiesa di Santo Stefano del monte
Chiesa di San Lorenzo o Sant'Equizio in località Marruci; fu il sepolcronper secoli del compatrono aquilano Sant'Equizio abate, ora le reliquie sono nella chiesa del Gesù, a l'Aquila

Per la sua vicinanza strategica all'Aquila, Pizzoli fu spesso sede di acquartieramenti militari; vi si stanziarono spesso truppe di passaggio come quelle francesi nell'Ottocento e quelle tedesche nell'ultima guerra. Circa il 50% del territorio comunale di Pizzoli fa oggi parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. I principali monumenti del paese sono:

  • Castello Dragonetti de Torres: fortezza fatta costruire nel XVII secolo dai marchesi Dragonetti de Torres su progetto di Pietro Larbitro[8], sopra l'antico castello del XIII secolo, di cui resta una torre angolare a pianta irregolare. Si tratta di un edificio a pianta quadrata, a residenza gentilizia tardo rinascimentale, e torrette angolari ottagonali, addossato ad una preesistente; per la sua realizzazione vennero demolite parte delle mura che circondavano la torre. Durante la seconda guerra mondiale il castello ospitò le truppe tedesche.
  • Chiesa del Castello o della Santissima Croce: edificio a pianta ottagonale fatto costruire dai marchesi Dragonetti de Torres nella prima metà del XVII secolo a conclusione della Via Crucis. Dalla chiesa si ha una vista notevole del castello e di tutta la vallata.
  • Parrocchia di Santo Stefano Martire: è la parrocchia di Pizzoli, costruita nel 1964 per volere di don Fortunato Tosone, affacciata lungo il Corso Sallustio in Piazza Municipio. La chiesa è stata costruita dall'architetto Augusto Angelini, apprezzate sono le strutture portanti in cemento armato, che si compongono sulla volta a raggiera di alto valore architettonico. La chiesa si sviluppa a pianta rettangolare, lunga 29 metri, terminante con abside semicircolare posteriore, è larga 13 metri e alta 19 metri. Il campanile a torre in cemento si erge lateralmente, l'interno è a navata unica.
  • Chiesa di Santa Maria dell'Ospedale o della Madonnella: situata sul corso, poco distante dalla parrocchia di Santo Stefano, è posta in posizione di importante impatto ambientale, interessante è il perimetro ottagonale irregolare, risalente alla metà del XVII secolo. Dopo anni di degrado, è stata ristrutturata nel 2004 per volere di Dante Del Tosto. La chiesa ha un aspetto barocco semplice della maniera romana, con portale architravato, e interno a pianta centrale, caratterizzato da un altare laterale, e dal capo altare a tabernacolo a stucco, con colonne tortili e motivi classici.
  • Chiesa di San Matteo: situata nella parte ovest, all'incrocio tra corso Sallustio e via Perilli, è del XV secolo, edificata come cappella campestre: ha una facciata quadrata in pietra concia, caratterizzata dall'apertura circolare posta al di sopra dell'ingresso, a contatto con il motivo architettonico triangolare, che sovrasta il portone. Interessanti gli affreschi interni dell'abside, del XVI secolo, che rappresentano i Santi Apostoli, e sulla volta dell'abside il Padre Eterno in gloria.
  • Chiesa di Santo Stefano a Monte: edificio risalente al XIII-XIV secolo posta accanto al Castello Dragonetti, sopra la montagnetta che dovrasta Pizzoli, caratterizzato da affreschi e altari del XVI secolo[8], la facciata è in pietra concia, quadrata, tipicamente romanica aquilaa con oculo e portale a tutto sesto.
Chiesa abbazia di San Lorenzo o Sant'Equizio abate
posta al centro di contrada Marruci, risale al VI secolo, rifatta nel XIV-XVIII secolo. La chiesa è molto antica e di grande importanza, perché per 1000 anni ospitò le reliquie dell'abate Sanr'Equizio, compatrono dell'Aquila con San Massimo di Aveia, San Bernardino e San Pietro Celestino. Successivamente sono state spostate nella chiesa del Gesù a L'Aquila. La chiesa mostra un aspetto barocco con tracce medievali, come nel campanile a torre, e conserva il chiostro abbaziale.

Luoghi di interesse naturalistico[modifica | modifica wikitesto]

Veduta della Chiesa di San Matteo

Appartengono al territorio del comune:

Luoghi di interesse storico-letterario[modifica | modifica wikitesto]

La casa in cui abitarono Leone e Natalia Ginzburg a Pizzoli
Biblioteca comunale Leone e Natalia Ginzburg a Pizzoli

Dal giugno 1940, Leone Ginzburg dimorò a Pizzoli, quale internato politico dal regime fascista, in una casa nel cuore del paese, all’angolo tra piazza del Municipio e Corso Sallustio. Qui lo raggiunse, nell’ottobre di quello stesso anno, la coniuge Natalia Ginzburg con i due figli Carlo e Andrea, mentre la terza figlia Alessandra nascerà durante il soggiorno pizzolano. L’internamento avrà termine nell’agosto del 1943, all’indomani della caduta del fascismo[11].

Dei rapporti che si instaurarono tra la coppia di intellettuali antifascisti ed il paese e i suoi abitanti, Natalia lasciò traccia in un racconto, scritto nel 1944, dal titolo Inverno in Abruzzo:

«Nel paese di cui parlo, quasi tutti gli uomini scomparivano dopo gli ultimi raccolti: andavano a lavorare a Terni, a Sulmona, a Roma. Quello era un paese di muratori: e alcune case erano costruite con grazia, avevano terrazze e colonnine come piccole ville, e stupiva di trovarci, all’entrare, grandi cucine buie coi prosciutti appesi e vaste camere squallide e vuote. Nelle cucine il fuoco era acceso e c’erano varie specie di fuochi, c’erano grandi fuochi con ceppi di quercia, fuochi di frasche e foglie, fuochi di sterpi raccattati ad uno ad uno per via. Era facile individuare i poveri e i ricchi, guardando il fuoco acceso, meglio di quel che si potesse fare guardando le case e la gente, i vestiti e le scarpe, che in tutti su per giù erano uguali. Quando venni al paese di cui parlo, nei primi tempi tutti i volti mi parevano uguali, tutte le donne si rassomigliavano, ricche e povere, giovani e vecchie. Quasi tutte avevano la bocca sdentata: laggiù le donne perdono i denti a trent’anni, per le fatiche e il nutrimento cattivo, per gli strapazzi dei parti e degli allattamenti che si susseguono senza tregua. Ma poi a poco a poco cominciai a distinguere Vincenzina da Secondina, Annunziata da Addolorata, e cominciai a entrare in ogni casa e a scaldarmi a quei loro fuochi diversi»

A Pizzoli, Leone conosce e frequenta il muratore comunista Vittorio Giorgi, futuro deputato del PCI, con cui stringe un forte rapporto di amicizia[13]. Vittorio Giorgi è stato sindaco di Pizzoli dal 1962 al 1977[14].

Il Comune di Pizzoli ha dedicato a Leone e Natalia Ginzburg la sua Biblioteca, dove conserva quasi tremila volumi appartenuti a Natalia e donati dalla famiglia nel 2016[15].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Veduta del Castello Dragonetti

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Fontana a Pizzoli

Situato ad un'altitudine di 740 m s.l.m., conta 4074 residenti, ma ha una popolazione attuale, comprensiva di domiciliati e studenti, superiore ai 7.000 abitanti[17], presentandosi come il comune più popoloso dell'alto Aterno ed il secondo (dopo il capoluogo L'Aquila) dell'intera conca aquilana. La cittadina è formata per lo più da un unico complesso abitativo con le uniche due frazioni, Cermone e Cavallari, poste a sud dell'abitato, in corrispondenza del confine comunale con L'Aquila; con il nome Marruci si indica invece una località della stessa Pizzoli comprendente diverse contrade.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Pizzoli dispone di due uscite sulla strada statale 260 Picente, rispettivamente ad est e ad ovest del paese. Un'altra uscita è localizzata nei pressi di un'area commerciale e industriale sempre all'interno del territorio comunale. La statale 260, che ha origine nella località Cermone, al confine tra i territori di Pizzoli e L'Aquila, consente un veloce collegamento con il capoluogo e con gli altri centri dell'alta valle dell'Aterno. L'autostrada A24 (Roma-L'Aquila-Teramo) dista circa 10 km.

Il paese disponeva, sino al 1935 di una stazione ferroviaria sulla linea L'Aquila-Capitignano, poi dismessa; attualmente la stazione ferroviaria più vicina è quella di Sassa-Tornimparte sulla linea Terni-Sulmona. Nei pressi del paese (nella frazione aquilana di Preturo) è, inoltre, l'aeroporto dei Parchi. Dall'Aquila è attivo nei giorni feriali un servizio di trasporto pubblico locale bidirezionale tramite corriera TUA.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 1999 Renzo Testa Partito Democratico della Sinistra Sindaco [18]
13 giugno 1999 29 marzo 2010 Giovannino Anastasio Democratici di Sinistra Intesa Democratica Sindaco [19][20]
30 marzo 2010 30 maggio 2015 Angela D'Andrea Partito Democratico Intesa Democratica Sindaco [21]
31 maggio 2015 in carica Giovannino Anastasio Partito Democratico Intesa Democratica Sindaco [1]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'ASD Pizzoli che milita nel girone A di Promozione Abruzzo. È nato nel 1963.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, su elezionistorico.interno.gov.it.
  2. ^ a b Filippo Tronca, I REDDITI ABRUZZESI: PRIMA PESCARA, L'AQUILA SECONDA E SEMPRE PIU' RICCA, su Abruzzo Independent, 5 maggio 2016. URL consultato il 27 marzo 2019.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Abruzzo in dettaglio, Pizzoli, su abruzzo.indettaglio.it. URL consultato il 26 marzo 2011.
  7. ^ Comune di Pizzoli, Pizzoli: il Territorio e le Origini, su comune.pizzoli.aq.it. URL consultato il 26 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2010).
  8. ^ a b c d e Provincia dell'Aquila, p. 338.
  9. ^ Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, cosi Napoletane, come Forastiere, Napoli, 1691, p. 194
  10. ^ Ebrei stranieri internati in Abruzzo.
  11. ^ Angelo d'Orsi, Nelle montagne d'Abruzzo, in L'intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg, Vicenza, Neri Pozza, 2019.
  12. ^ Natalia Ginzburg, Inverno in Abruzzo, in Le piccole virtù, Einaudi, 1962.
  13. ^ Angelo d'Orsi, Nelle montagne d'Abruzzo, in L'Intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg, Neri Pozza.
  14. ^ Gilberto Marimpietri, On. Vittorio Giorgi, in Comunisti in Abruzzo, collana La memoria, L'Aquila, Textus Edizioni, 2010, p. 28.
  15. ^ Alessandro Chiappanuvoli, I Ginzburg e l'inscindibile legame con Pizzoli a trent'anni dalla scomparsa di Natalia, in Virtù Quotidiane, 8 ottobre 2021.
  16. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. ^ Il Centro, Pizzoli, boom di residenti: più imprese e nuove case [collegamento interrotto], su ilcentro.gelocal.it. URL consultato il 26 marzo 2011.
  18. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  19. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  20. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  21. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, su elezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guida turistica della Provincia dell'Aquila, L'Aquila, Provincia dell'Aquila, 1999.
  • L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Club Italiano, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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