Cansano
Cansano comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Mario Ciampaglione (lista civica Sempre insieme per Cansano) dal 31-5-2015 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°00′19″N 14°00′46″E / 42.005278°N 14.012778°E | ||
Altitudine | 835 m s.l.m. | ||
Superficie | 37,7 km² | ||
Abitanti | 249[1] (31-5-2019) | ||
Densità | 6,6 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Campo di Giove, Pacentro, Palena (CH), Pescocostanzo, Pettorano sul Gizio, Sulmona | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 67030 | ||
Prefisso | 0864 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 066018 | ||
Cod. catastale | B624 | ||
Targa | AQ | ||
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta) | ||
Nome abitanti | cansanesi | ||
Patrono | San Giovanni Battista | ||
Giorno festivo | 24 giugno | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Cansano all'interno della provincia dell'Aquila | |||
Sito istituzionale | |||
Cansano è un comune italiano di 249 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Peligna. Sorto come feudo e torre d'avvistamento nell'Alto Medioevo, si è esteso prevalentemente tra XIX e XX secolo, a seguito del sisma del 1706. È noto per la scoperta archeologica del villaggio romano di Ocriticum, ora parco archeologico.
Indice
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
![]() La Majella e le campagne circostanti Cansano nei pressi del colle della stazione ferroviaria |
Il pittoresco paesino di Cansano è situato a 12 km da Sulmona, su un colle in prossimità della Valle Peligna, a 835 m sul livello del mare.
Il paese si inserisce in un paesaggio naturale pressoché intatto: da Cansano si può raggiungere molto facilmente il Parco nazionale della Majella e, in particolar modo, il Bosco di Sant'Antonio e Passo San Leonardo. La posizione inoltre favorisce gli spostamenti anche verso i centri turistici più attivi della zona: Pescocostanzo, Campo di Giove, Pacentro e Sulmona.
Il paese presenta un clima di montagna, con estati calde ed asciutte ed inverni rigidi e ricchi di precipitazioni. Tuttavia, nel corso del tempo ci sono state variazioni nel clima, che ora è poco più umido in estate e meno nevoso d'inverno.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio venne popolato durante gli Italici da parte dei Peligni che in località Zeppe-Pandaro, fondarono la città di Ocriticum, di cui resistono i resti. Dopo la caduta di Roma, che aveva conquistato anche il villaggio, mettendolo sotto la municipalità di Sulmona, nel primo Medioevo a causa delle invasioni saracene ed ungare, Ocriticum si spopolò, e gli abitanti fondarono intorno al IX secolo una rocchetta presso un promontorio montuoso più ad est. Si sviluppò così il nuovo feudo, che fu oggetto di varie contese nel XIV secolo da parte della famiglia Cantelmo, che governava Popoli, e di Giacomo Caldora, che ambiva a governare anche Pacentro e Campo di Giove. Nel 1421 il capitano Braccio da Montone occupò il paese per ridurlo all'obbedienza verso Giovanna II di Napoli e successivamente Alfonso I d'Aragona la riassegnò ai Cantelmo.
Nel XV-XVI secolo Cansano fu feudo degli Acquaviva di Atri, che lo ebbero fino al XVIII secolo, quando passò ad altre famiglie, sino ai rivolgimenti politici di fine secolo. Anche Cansano come i borghi circostanti e in particolare Sulmona, a fine anno del 1706 fu sconquassata dal terremoto della Majella, che provocò distruzione e morti. Nel 1904 fu creato comune autonomo, dipendendo da Campo di Giove. Nel 1933 fu colpito da un altro terremoto, che fece sparire per sempre ciò che rimaneva dell'antico castello (alcune mura e qualche torre), e facendo franare a valle la parte più alta del cocuzzolo montuoso, ragion per cui l'abitato si è spostato più a valle, intorno a Piazza XX Settembre.
Il terremoto del 2009[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio di Cansano è sempre stato interessato da un'intensa attività sismica, come è possibile rilevare dalle testimonianze d'archivio e dall'analisi delle architetture. I principali sismi che hanno colpito l'area in età storica sono databili II secolo, 1349, 1456, 1706 (questo l'evento di maggiore intensità, 6.6 di Magnitudo momento o Mw), 1933.
Nel corso dello sciame sismico aquilano, un certo numero di scosse si è registrato pure nel distretto sismico di Sulmona e in particolar modo con epicentro a pochi chilometri da Cansano, in località Malepiana: le prime due si sono verificate il 17 marzo 2009, alle 2:12 e alle 2:26 (ora italiana), rispettivamente di 3.6 Ml e 2.5 Ml di intensità; la terza, la più forte, pari a 3.8 Ml, è stata avvertita dalla popolazione dell'area peligna alle 10:43 (ora italiana) del 29 marzo 2009; l'ultima scossa della sequenza è avvenuta il 22 aprile, alle 00:32 (ora italiana), ed è stata di intensità pari a 3.2 Ml. Pleonastico è aggiungere che l'evento principale e numerose scosse collaterali dello sciame sismico dell'Aquila sono stati avvertiti anche a Cansano, arrecando non pochi danni alle strutture.
La microsequenza sismica di Cansano non pare correlata a quella aquilana, il che lascia supporre l'attivarsi di faglie in zona che prima non avevano rilasciato energia; ad ogni modo, non sono sorte poche questioni a livello burocratico nella classificazione dei danni (e dunque nell'elargizione dei fondi per la messa in sicurezza) arrecati dai sismi vari al paese, poiché quello di Cansano risulta, a suo modo, un terremoto a sé stante. Salvo alcuni edifici nel centro storico (alcuni dei quali abitati), risultati inagibili e talora immediatamente puntellati, non si registrano ad ogni modo danni di grande rilevanza né crolli. Forte, tuttavia, è stato il disagio e cospicuo il numero di sfollati a seguito delle scosse della primavera del 2009.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Archeologia: Ocriticum[modifica | modifica wikitesto]
Il parco archeologico naturalistico Ocriticum è il luogo di maggior interesse storico di Cansano. Collocato appena fuori dal paese, in zona Tavuto - Pantano, il parco è stato inaugurato assieme all'omonimo centro di documentazione, che si trova in paese, il 10 gennaio 2004. I primi scavi, effettuati nel 1992, hanno portato alla luce i resti di un antico centro romano, abbastanza importante soprattutto in ambito religioso.
L'area archeologica comprende due templi, consacrati l'uno a Giove e l'altro ad Ercole, il primo romano ed il secondo italico, ed un sacello delle divinità femminili Cerere e Venere. Inoltre, nell'area sono presenti anche le rimanenze di un centro abitato e di un impianto per la produzione della calce. Si è risaliti al nome Ocriticum mediante una stele funeraria ritrovata nei pressi della zona templare, su cui leggiamo SEX(TO) PACCIO ARGYNNO CULTORES IOVIS OCRITICANI P(OSUERUNT) ("i sacerdoti ocriticani di Giove posero a Sesto Paccio Arginno").
Numerosi gli ex voto rinvenuti, conservati presso il Museo Archeologico di Chieti e presso il Centro di documentazione Ocriticum. Quest'ultimo, collocato in Piazza XX Settembre, accoglie inoltre un'importante mostra permanente sull'emigrazione ed è stato sede di diverse mostre temporanee, tra cui quelle fotografiche Il Volo (2005), Anima(2007), A gnè nu spierchie 2009, di Giovanni Guadagnoli, quella pittorica di Marco Di Paolo (2006) e l'installazione di Antonio Marchetti sul tema dell'emigrazione (2009). La sala convegni del Centro di Documentazione ospita, inoltre, conferenze, proiezioni, corsi di formazione, presentazioni di vario tema e genere.
Il castello e le chiese[modifica | modifica wikitesto]
Da Piazza XX Settembre, in cui è possibile osservare il monumento ai caduti e la recentissima chiesa di San Rocco, si può scendere lungo via Umberto I fino al cortile interno del Castrum Cansani, il castello medievale, a cui si accedeva tramite Porta da Capo (oggi scomparsa) e di cui è possibile ancora osservare la struttura del mastio. Le ali del castello nel corso del tempo hanno subito numerosi rimaneggiamenti, poiché, non più funzionali dal '700, sono divenute abitazioni di alcuni abitanti del paese. Tra costoro si ricorda Chiara Villani, autrice di raffinate decorazioni pittoriche che ricoprono le pareti interne della sua abitazione: angeli, motivi floreali e ghirigori d'ogni genere, realizzati con la tecnica del punto a croce, rivestono le pareti bianchissime, che sembrano lenzuola ricamate. Del castello rimaneva il torrione, crollato poi col sisma del 1933.
Nei pressi del castello si trova la chiesa di San Salvatore, denominata dai cansanesi Chiesa Madre, poiché la più importante del paese fino a pochi anni fa, oltre che la più antica: edificata immediatamente dopo il castello, subì gravi danni per il terremoto del 1706 e fu dunque ricostruita - come recita un'iscrizione sulla facciata - a planta, ossia di sana pianta, nel 1739; recentemente sottoposta ad un restauro, della chiesa preesistente non resta nulla salvo il Battistero Quattrocentesco. Un'altra chiesa particolarmente importante per gli abitanti è quella di San Nicola di Bari, in cui la messa si celebra due volte l'anno: il 6 dicembre, in occasione della festività di San Nicola stesso, ed il 26 giugno, quando la statua del santo viene portata in processione. In entrambe le occasioni c'è la consegna del pane benedetto, rito molto diffuso in Abruzzo.
Allo stesso modo, la settecentesca chiesa rurale di San Donato, situata vicino al cimitero del paese, sulla strada per Pescocostanzo, viene aperta solo il giorno della processione del santo, a metà agosto. Numerose le chiese ormai scomparse o sconsacrate; ad esempio, in via Umberto I si trova la vecchia chiesa di San Rocco, ora ristrutturata e adibita a museo. Sono ancora visibili, poi, i resti della tardo-cinquecentesca chiesa della Madonna della Neve, situata nella parte vecchia del paese. La chiesa, di piccole dimensioni, ora quasi completamente crollata (restano solo i muri perimetrali) ed invasa dalla vegetazione, accoglieva un'interessante Madonna col Bambino del Quattrocento, conservata oggi presso la chiesa di San Rocco, che veniva portata in processione il 5 agosto.
Scorci caratteristici[modifica | modifica wikitesto]
Oggi si è perso questo culto con il graduale abbandono delle abitazioni della parte vecchia del paese, costituita da una lunga gradinata, che, dalla Chiesa Madre, attraversa un quartiere definito Partajova dai Cansanesi. Il termine probabilmente deriva dal nome latino della Porta di Giove, Porta Iovis (> Partajova), una volta presente, ma demolita perché pericolante dopo il terremoto del 1933. Il paese era ricco di fontane con abbeveratoi, di cui si conservano ancora, più o meno interamente, la fonte La Mandra, nell'omonima piazza, e quella detta de gliu Vuntnare, situata in via Intera. A tal proposito, nelle canzoni di Cansano è possibile trovare citazioni e riferimenti ad un'altra fontana, forse la più importante, ma oggi praticamente scomparsa: la Canala, fino agli anni cinquanta provvista di un mascherone in pietra, poi distrutto perché cementificato. Era situata alla base del colle su cui sorge Cansano, nei pressi dell'omonima grotta, spunto di miti e leggende popolari, e del corso d'acqua, chiamato anch'esso la Canala, ove le donne si recavano a lavare i panni e a lucidare pentole e conche.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[2]

Il calo demografico[modifica | modifica wikitesto]
Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri: le ragioni del calo[modifica | modifica wikitesto]
Nel grafico è possibile notare quanto la popolazione di Cansano, considerata dall'inizio del XX secolo a oggi, sia diminuita, arrivando dai circa 2000 a poco più di 250 unità censite nel 2001. Fra le ragioni del calo, l'azione mortifera delle due guerre mondiali e il generale processo di svuotamento delle campagne in favore delle città, avvenuto fra la fine del XIX secolo e la seconda metà del Novecento, mediante movimenti migratori nazionali e internazionali e frutto del passaggio da un'economia rurale a una di stampo capitalistico. L'emigrazione costituisce pertanto la principale causa del brusco calo demografico. Ricordiamo poi il divario fra il ridotto tasso di natalità e quello ben più alto di mortalità, nonché la mancanza di iniziative o strutture capaci di avviare e mantenere un processo di sviluppo economico stabile ed equo in tutti i mesi dell'anno. Le attività ricettive presenti e le strutture turistiche (il Centro di Documentazione "Ocriticum", l'ufficio informazioni del Parco nazionale della Majella) stentano a dare avvio a un costante afflusso turistico, di per sé poco avviato in tutta l'area peligna in favore del vicino Alto Sangro. Le attività pubbliche si concentrano esclusivamente nei mesi estivi, in coincidenza col picco dell'afflusso turistico. Le politiche urbanistiche della seconda metà del Novecento, inoltre, hanno contribuito a privare il paese della forma estetica originale, per quanto l'atmosfera del centro storico abbandonato e della natura integra del territorio mantengano ugualmente il proprio carattere suggestivo. Cansano, in definitiva, non pare godere, almeno al momento, delle premesse necessarie per un nuovo processo di incremento demografico e anzi è ancora vessato dalle conseguenze del forte svuotamento degli ultimi decenni.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Elenco dei sindaci di Cansano dal 1908 al 1985[3][modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1908 | 1912 | Salvatore Di Gregorio | Lista civica | Sindaco | |
1912 | 1914 | Panfilo D'Orazio | Lista civica | Sindaco | |
1914 | 1920 | Giacomantonio Di Giallonardo | Lista civica | Sindaco | |
1920 | 1922 | Lorenzo Colecchia | Lista civica | Sindaco | |
1922 | 1924 | Giambattista Di Giallonardo | Lista civica | Sindaco | |
1924 | 1925 | Gregorio Ruscitti | Lista civica | Sindaco | |
1926 | 1943 | Francesco Trasmondi Domenico De Santis Ettore Santelli Panfilo D'Orazio Mario Maiello Silvano Battistella Beniamino Colecchia |
Partito Nazionale Fascista | Podestà | |
1943 | 1946 | Sante Di Giannantonio Leonardo Tarulli |
Commissari Prefettizi | ||
1946 | 1951 | Filippo Di Gregorio | Lista civica | Sindaco | |
1951 | 1952 | Edoardo Mariani | Lista civica | Sindaco | |
1952 | 1956 | Rocco Chioda | Lista civica | Sindaco | |
1956 | 1964 | Eduardo Genitti | Lista civica | Sindaco | |
1964 | 1980 | Sante Di Giannantonio | Lista civica | Sindaco | |
1980 | 1985 | Sandro Cercone | Lista civica | Sindaco |
Elenco dei sindaci di Cansano dal 1985[4][modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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22 giugno 1985 | 28 maggio 1990 | Sandro Cercone | Democrazia Cristiana (DC) | Sindaco | |
28 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Geppino Madrigale | Partito Repubblicano Italiano (PRI) | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Rocco Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [5] |
14 giugno 1999 | 15 giugno 2004 | Rocco Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [6] |
15 giugno 2004 | 5 aprile 2005 | Maura Perrotta | Commissario Prefettizio | ||
5 aprile 2005 | 30 marzo 2010 | Mario Ciampaglione | Lista civica | Sindaco | [7] |
30 marzo 2010 | 31 maggio 2015 | Mario Ciampaglione | Lista civica Insieme per Cansano | Sindaco | [8] |
31 maggio 2015 | in carica | Mario Ciampaglione | Lista civica Sempre insieme per Cansano | Sindaco | [9] |
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Sport[modifica | modifica wikitesto]
L'unica associazione sportiva presente è la squadra di calcio dell'A.S.D. Majella United, nata dalla fusione della precedente società A.S.D. Cansano con quella dell'A.S.D. Campo di Giove, dell'omonima cittadina alle pendici della Majella confinante con il borgo cansanese. Attualmente il team milita in Terza Categoria (Girone B della provincia dell'Aquila), nono ed ultimo livello del campionato italiano di calcio.[10][11]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2019.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ http://www.portalestoria.net/italia%20sindaci%20can.htm#Cansano_(AQ)
- ^ Storia amministrativa del comune di Cansano (AQ).
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 3 aprile 2005, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Aggiornato alla stagione calcistica 2018/2019.
- ^ Terza Categoria - Girone B della provincia dell'Aquila
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cansano
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.cansano.aq.it.
- Sito non istituzionale, su cansanonelmondo.it.
- Il Museo dell'Emigrazione di Nino di Paolo - dal sito rivisondoliantiqua.it, su rivisondoliantiqua.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237473956 · WorldCat Identities (EN) 237473956 |
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