Allucinogeno: differenze tra le versioni

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=== Principali psichedelici sintetizzati da sostanze naturali ===
=== Principali psichedelici sintetizzati da sostanze naturali ===
* [[LSD]] e derivati dell'acido d-lisergico (ricavato dalle ergotine presenti nella [[claviceps purpurea]], detta segale cornuta, fungo infestante della [[segale]])
* [[LSD]] e derivati dell'acido d-lisergico (ricavato dalle ergotine presenti nella [[claviceps purpurea]], detta segale cornuta, fungo infestante della [[segale]]), assomiglia all'[[Ergina|LSA]], uno psichedelico presente in natura e usato dai popoli indigeni<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marilena|cognome=Meira|data=2012-06|titolo=Review of the genus Ipomoea: traditional uses, chemistry and biological activities|rivista=Revista Brasileira de Farmacognosia|volume=22|numero=3|pp=682–713|accesso=2018-11-21|doi=10.1590/s0102-695x2012005000025|url=http://dx.doi.org/10.1590/s0102-695x2012005000025|nome2=Eliezer Pereira da|cognome2=Silva|nome3=Jorge M|cognome3=David}}</ref>
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* [[MDMA]] (Ecstasy) sostanza ottenuta nel [[safrolo]] uno degli olii essenziali presenti nel [[sassofrasso]], nella [[Myristica fragrans|noce moscata]], nella [[Vanilla planifolia|vaniglia]], nella radice di acoro, e in diverse altre spezie vegetali (in realtà non si tratta di uno psichedelico in senso stretto, bensì di un entactogeno).


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* [[Destrometorfano]] (DXM)
* [[Destrometorfano]] (DXM)
* [[Ketamina]]
* [[Ketamina]]
*[[Ibogaina]]


== Effetti generali ==
== Effetti generali ==

Versione delle 12:26, 21 nov 2018

Voce principale: stupefacente.
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Allucinogeni (dal verbo lat. alucinàri, allucinàri: ingannarsi, derivante dalla radice gr. alùo, alùsso: vaneggiare, esser fuori di sé, o dal lat. lux: luce) è un termine-ombrello che racchiude vari gruppi eterogenei di sostanze capaci di modificare per alcune ore le percezioni, i pensieri e le sensazioni[1] in modo più o meno netto in base alla sostanza e al dosaggio.

Sotto il termine-ombrello di allucinogeni generalmente vengono racchiusi gli psichedelici veri e propri come l'LSD, la mescalina, la DMT o la psilocibina, i dissociativi come la ketamina, l'ibogaina o la PCP, i delirogeni (spesso velenosi) come lo stramonio comune o l'atropa belladonna.

È considerata allucinogena una sostanza (naturale o di sintesi) che, agendo sui recettori del sistema nervoso centrale (SNC), provoca delle modifiche psicosensoriali nelle percezioni, principalmente a carico della sfera visiva, tattile, uditiva, nei processi del pensiero, nella sfera emotiva e nella coscienza, nella connessione con gli altri e con l'ambiente naturale.[2] di durata ed intensità variabile a seconda del tipo, della quantità e della modalità d'assunzione della sostanza, fino a raggiungere delle vere e proprie allucinazioni "isolate" dal contesto ambientale.

I criteri stabiliti da Hollister (1968) per stabilire se una sostanza è allucinogena sono:[3]

  1. rispetto agli altri effetti, le alterazioni del pensiero, della percezione e dell'umore devono essere predominanti;
  2. l'impatto sulla memoria o sulla capacità intellettiva deve essere minimo;
  3. stupore, narcosi od eccessiva stimolazione non devono costituire effetti intrinseci;
  4. gli effetti collaterali sul sistema nervoso autonomo devono essere minimi;
  5. non deve verificarsi il fenomeno della dipendenza.

A differenza di altre sostanze psicoattive, come oppiacei e stimolanti, questi farmaci non si limitano ad amplificare gli stati usuali della mente, quanto piuttosto ad indurre esperienze che sono qualitativamente diverse da quelle della coscienza ordinaria. Queste esperienze sono spesso paragonate a stati di coscienza non-ordinari, come la trance, la meditazione, i sogni, l'estasi e la deprivazione sensoriale.

Tipologia della sostanza

Si tratta, spesso, di sostanze alcaloidi che agiscono sul rilascio di diversi neurotrasmettitori. Possono avere dei livelli di tossicità più o meno gravi per l'assuntore: gli allucinogeni indolici come l'LSD hanno, generalmente, una tossicità irrilevante, mentre le fenetilammine hanno una tossicità più elevata. Allucinogeni come la scopolamina, che bloccano i recettori dell'acetilcolina, sono invece molto tossici e potenzialmente fatali. Sebbene l'assunzione ripetuta di allucinogeni tenda a sviluppare tolleranza, quasi la totalità di queste molecole non innescano meccanismi di dipendenza fisica, e anche il rischio di dipendenza psichica è piuttosto basso. Le principali e più conosciute sostanze allucinogene sono di origine vegetale, ma con l'evoluzione, sono state prodotte, per via semi-sintetica o sintetica, diverse sostanze chimiche caratterizzate da effetti allucinogeni.

Storia

Alcuni allucinogeni, e in particolare gli psichedelici, rappresentano uno dei più antichi tipi di sostanze stupefacenti e vengono utilizzati da millenni presso diverse civiltà. Storicamente gli allucinogeni sono stati utilizzati in riti religiosi e sciamanici. In questo contesto sono denominati enteogeni, e sono utilizzati per facilitare la guarigione, la divinazione, la riflessione e la comunicazione con gli spiriti. Esistono prove dell'uso di allucinogeni in epoca preistorica, come pure in numerosissime culture antiche, tra cui Egizi, Micenei, Greci, Maya, Inca e Aztechi. L'Amazzonia ospita tuttora tribù che usano regolarmente l'ayahuasca.[4]

Usi religiosi e spirituali

In particolare fuori dall'Occidente e fra i popoli indigeni con tradizioni sciamaniche numerose popolazioni hanno sistemi e tradizioni religiose che danno importanza spirituale alle sostanze psicoattive presenti in natura, per lo più allucinogeni -psichedelici, dissociativi o deliranti- che considerano enteogeni. Etimologicamente enteogeno è ciò che "genera il divino dentro", per queste società si tratta di un mezzo importante di incontro con il proprio mondo spirituale, di connessione con gli altri, soprattutto per pratiche terapeutiche di cura, per entrare in relazione con i propri dei e raggiungere l'estasi religiosa.[5] Molti sciamani delle società del bacino amazzonico usano per questo scopo l'ayahuasca (yagé), un decotto allucinogeno. Gli sciamani Mazatechi hanno una lunga e continua tradizione di uso religioso di Salvia divinorum, una pianta psicoattiva, la cui funzione è di facilitare gli stati di coscienza visionari durante le sessioni di guarigione.[6][7] Il peyote, un piccolo cactus privo di spine a rischio di estinzione, contiene mescalina e altri alcaloidi psicoattivi, per le sue proprietà è usato da popoli nativi americani come i Wirrarika e i Raramuri, nell'America Latina se ne attestano usi archeologici antichi di cinquemila anni.[8] Altre piante contenenti mescalina sono utilizzate da 8000 anni[9] per fini religioso-spirituali, si tratta del cactus colonnare San Pedro e la torcia peruviana, diffusi nelle Ande fra i 2000 e i 3000 metri, fanno parte di varie tradizioni di cura dei popoli andini.[10] Anche la cannabis (ganja) possiede una tradizione d'uso religioso e spirituale molto antico. In alcune tradizioni sadhu e sikh indiane e nel rastafarianesimo la si usa come enteogeno -sacramento- nelle pratiche e nelle cerimonie religiose. I funghi psichedelici (funghi psilocybe), comunemente chiamati funghi magici, furono usati come enteogeni in numerose società del mondo come popoli preistorici,[11][12] Maya dai quali veniva chiamato letteralmente carne degli Dei,[13][14] i Mixtechi,[15] Aztechi,[16] Zapotechi[17] e ancora oggi in alcune tradizioni religiose di popoli indigeni.[5]

Allucinogeni naturali

Alcune specie di piante o animali sono provviste di sostanze tossiche (spesso a scopo "difensivo") che nell'uomo (ma a volte anche in altri animali) provocano delle reazioni allucinatorie o sensazioni bizzarre[non chiaro] dovute all'azione di queste sostanze sul SNC.

Principali psichedelici naturali

Principali piante, funghi ed animali contenenti allucinogeni

Esemplari essiccati di Psilocybe cubensis

Psichedelici sintetizzati da sostanze naturali

Nel tempo sono state prodotte delle sostanze allucinogene, il più delle volte per realizzare dei farmaci utilizzati in psichiatria, in ambito psicoterapeutico e per lo studio dello psicosi; negli anni '60 negli Stati Uniti e in Inghilterra esistevano numerose cliniche specializzate in terapia psichedelica. Tuttavia la proibizione dell'LSD, avvenuta nel 1966, segnò la fine delle ricerche, ritenute promettenti da varie fonti (recentemente, la rivista medica Lancet ha rilanciato l'idea di utilizzare gli psichedelici in terapia). Negli anni '50 l'LSD è stato sperimentato senza successo da diversi servizi segreti, nel tentativo di trovargli un uso militare. Nel 2007 la Svizzera ha riaperto alla ricerca medica sull'uso di LSD in terapia con un progetto pilota.

Principali psichedelici sintetizzati da sostanze naturali

  • LSD e derivati dell'acido d-lisergico (ricavato dalle ergotine presenti nella claviceps purpurea, detta segale cornuta, fungo infestante della segale), assomiglia all'LSA, uno psichedelico presente in natura e usato dai popoli indigeni[5][19]
  • MDMA (Ecstasy) sostanza ottenuta nel safrolo uno degli olii essenziali presenti nel sassofrasso, nella noce moscata, nella vaniglia, nella radice di acoro, e in diverse altre spezie vegetali (in realtà non si tratta di uno psichedelico in senso stretto, bensì di un entactogeno).

Principali allucinogeni dissociativi

Effetti generali

Esistono alcune differenze fra le varie sostanze allucinogene, anche se gli effetti comuni o più frequenti sono facilmente isolabili.

  • Percezioni visive: alcune sostanze particolarmente "potenti", possono isolare l'assuntore dal campo visivo abituale e produrre delle vere e proprie allucinazioni visive, come paesaggi inesistenti, ambienti bizzarri e forme geometriche. In altri casi le allucinazioni visive possono "aggiungersi" al campo visivo abituale: può capitare di vedere persone, animali o figure che si inseriscono nel campo visivo. In caso di sostanze dal blando effetto allucinogeno, la percezione visiva è solo alterata (possono apparire macchie, colori, figure sfumate ma di breve durata).
  • Percezione dei confini corporei: molte persone che hanno provato su se stesse delle sostanze allucinogene, riferiscono di una non meglio precisata sensazione di "essere un tutt'uno con la natura e l'universo" o con l'ambiente circostante. La profonda alterazione percettiva causata dalla sostanza può spiegare la perdita dei confini corporei (la consapevolezza della demarcazione fra sé e l'ambiente, mutuata dalle sensazioni cutanee e dalla propriocezione muscolare) che restituiscono la sensazione di diffusione del corpo con la realtà. Spesso non si è in grado di percepire il proprio corpo, gli arti e non si è in grado di stabilire in quale posizione ci si trovi.
  • Reazioni emotive: non tutte le sostanze allucinogene intervengono propriamente sugli affetti e sul piacere, come invece accade abbondantemente in assuntori di oppioidi, ma può capitare di provare sensazioni piacevoli o spiacevoli associate alle allucinazioni vere e proprie, che determinano la sensazione generale di un bad trip (un viaggio spiacevole, terrificante o perturbante) o un good trip (un'esperienza piacevole o esaltante).
  • Percezione della realtà: le sostanze allucinogene possono spesso provocare differenti stati di coscienza, andando ad influenzare la percezione della realtà circostante.

Meccanismo di influenza sulla percezione della realtà

I fattori principali, determinati dall'effetto di sostanze allucinogene, che portano allo sviluppo di nuove concezioni di realtà sono:

  • Visione più ampia e non identificata (talvolta completamente dissociata) con gli schemi sociali
  • Differenti input visivi, cognitivi, sonori che costituiscono nuovi elementi per l'analisi della realtà, provocando uno stato di coscienza non ordinario

Tali fattori portano l'assuntore a seguire differenti percorsi logici all'interno dei processi di pensiero, contribuendo allo sviluppo di nuovi punti di vista relativamente alla realtà circostante, alla realtà interna, all'esistenza, sia a livello fisico che spirituale.

Questi differenti processi concettuali e di analisi, tendenzialmente, non vengono percorsi durante la usuale condizione mentale di identificazione (psicologica o sociale), che viene comunemente associata allo stato di lucidità. Tale lucidità infatti non è un elemento oggettivo; per quanto sia categorizzabile culturalmente nella forma di conformazione agli schemi sociali, scientificamente non è ancora dimostrabile o quantificabile[20].

Gli schemi e i punti di vista sulla realtà, elaborati negli stati di coscienza provocati dall'effetto di sostanze allucinogene, non sono identificabili come irreali, quanto piuttosto come i risultati di processi cognitivi differenti rispetto al normale stato di funzionamento psico-chimico del cervello umano, nel quale invece i processi cognitivi conducono solitamente verso uno schema di visione della realtà preponderante più consistente, consolidato e di derivazione sociale (tendenza dettata principalmente dalla necessità alla coesistenza nella società circostante, reiterando gli schemi sociali assimilati nella fase di educazione, anziché procedendo ad un'analisi dissociata).

Le sostanze allucinogene non influenzano, se non minimamente, le capacità intellettive[3]. Possono quindi portare a nuove concezioni, idee, punti di vista sulla realtà circostante. Tuttavia sono riscontrabili difficoltà relazionali, conseguenza di una visione più ampia e dissociata nell'analisi degli schemi sociali, oltre che ad un alterato funzionamento del sistema percettivo.

Meccanismo d'azione

Il meccanismo d'azione degli allucinogeni si basa sulla loro interazione con "mediatori chimici" cioè quelle sostanze chimiche (acetilcolina, adrenalina, istamina e serotonina ) attraverso le quali si propagano gli impulsi sensoriali fra le cellule nervose nel nostro sistema nervoso centrale[18].

Suddivisione in base alla struttura chimica

Note

  1. ^ Hallucinogens[collegamento interrotto]Webster's Online Dictionary
  2. ^ Erich Studerus, Michael Kometer e Felix Hasler, Acute, subacute and long-term subjective effects of psilocybin in healthy humans: a pooled analysis of experimental studies, in Journal of Psychopharmacology, vol. 25, n. 11, 20 settembre 2010, pp. 1434–1452, DOI:10.1177/0269881110382466. URL consultato il 21 novembre 2018.
  3. ^ a b Glennon RA. Classical drugs: an introductory overview. In Lin GC and Glennon RA (eds). Hallucinogens: an update Archiviato il 23 luglio 2015 in Internet Archive.. National Institute on Drug Abuse: Rockville, MD, 1994.
  4. ^ Storia degli Allucinogeni http://www.psiconautica.in/index.php?option=com_content&view=article&id=359:per-una-storia-degli-enteogeni&catid=9:archeologia-enteogeni&Itemid=2
  5. ^ a b c Schultes, Richard Evans., Plants of the gods : their sacred, healing and hallucinogenic powers, Healing Arts Press, [post 2006], 2001, ISBN 9780892819799, OCLC 751070907. URL consultato il 21 novembre 2018.
  6. ^ Walter W. Taylor e Jean Bassett Johnson, The Elements of Mazetec Witchcraft, in The Journal of American Folklore, vol. 54, 211/212, 1941-01, pp. 110, DOI:10.2307/535833. URL consultato il 20 novembre 2018..
  7. ^ Leander J. Valdés, JoséLuis Díaz e Ara G. Paul, Ethnopharmacology of ska María Pastora (Salvia divinorum, Epling AND Játiva-M.), in Journal of Ethnopharmacology, vol. 7, nº 3, 1983-05, pp. 287–312, DOI:10.1016/0378-8741(83)90004-1.
  8. ^ Hesham R. El-Seedi, Peter A.G.M. De Smet e Olof Beck, Prehistoric peyote use: Alkaloid analysis and radiocarbon dating of archaeological specimens of Lophophora from Texas, in Journal of Ethnopharmacology, vol. 101, 1-3, 2005-10, pp. 238–242, DOI:10.1016/j.jep.2005.04.022.
  9. ^ LYNCH F. THOMAS, 2013, Cronología de la Cueva de Guitarrero, Perú, in: B. Ibarra (cur.), Cien Años de la Arqueología en la Sierra de Ancash, Instituto de Estudios Huatinos, Huari, Peru, pp. 45-53.
  10. ^ Bussmann RW, Sharon D (2006). "Traditional medicinal plant use in Northern Peru: tracking two thousand years of healing culture". J Ethnobiol Ethnomed. 2 (1): 47. doi:10.1186/1746-4269-2-47. PMC 1637095.
  11. ^ Akers, Brian P.; Ruiz, Juan Francisco; Piper, Alan; Ruck, Carl A. P. (2011-02-17). "A Prehistoric Mural in Spain Depicting Neurotropic Psilocybe Mushrooms?1". Economic Botany. 65 (2): 121–128. doi:10.1007/s12231-011-9152-5. ISSN 0013-0001..
  12. ^ Rush, John A., Entheogens and the development of culture : the anthropology and neurobiology of ecstatic experience : Essays, ISBN 9781583946244, OCLC 873807930. URL consultato il 19 novembre 2018..
  13. ^ Arthur Berndtson, La filosofía en el Uruguay en el siglo XX. By Arturo Ardao. (México, D. F.: Fondo de Cultura Econòmica, 1956. Pp. 193.)El pensamiento boliviano en el siglo XX. By Guillermo Francovich. (México, D. F.: Fondo de Cultura Económica, 1956. Pp. 170.), in The Americas, vol. 13, nº 04, 1957-04, pp. 424–427, DOI:10.2307/979455.
  14. ^ Kurt Mayer e Karl Demleitner, Werkzeugmaschinen, 1977, DOI:10.1007/978-3-663-19631-0.
  15. ^ Beatriz De la Fuente, Sobre una cabeza de piedra en el Museo Nacional de Antropología, in Anales del Instituto de Investigaciones Estéticas, vol. 13, nº 46, 3 agosto 1976, pp. 21,.
  16. ^ G. Rutter, Psilocybin Mushrooms of the World: an identification guide. Paul Stamets. Berkeley, California: Ten Speed Press. 1996. 245pp. ISBN 0 89815 839 7. $24.95 (paperback)., in Edinburgh Journal of Botany, vol. 56, nº 03, 1999-11, pp. 466, DOI:10.1017/s0960428600001426.
  17. ^ Guzmán G. (2008). "Hallucinogenic mushrooms in Mexico: An overview". Economic Botany. 62 (3): 404–412. doi:10.1007/s12231-008-9033-8..
  18. ^ a b c Allucinogeni http://www.psiconautica.in/index.php?option=com_content&view=article&id=1324:allucinogeni&catid=28:phantastica&Itemid=3
  19. ^ Marilena Meira, Eliezer Pereira da Silva e Jorge M David, Review of the genus Ipomoea: traditional uses, chemistry and biological activities, in Revista Brasileira de Farmacognosia, vol. 22, n. 3, 2012-06, pp. 682–713, DOI:10.1590/s0102-695x2012005000025. URL consultato il 21 novembre 2018.
  20. ^ Partha Mitra, Prove di misure di coscienza, Le Scienze, 10 gennaio 2014

Bibliografia

  • Hofmann, Albert, LSD il mio bambino difficile Feltrinelli/URRA (1971) ISBN 8850323409
  • Schultes, Richard, Hallucinogenic Plants Golden Press (1976) ISBN 0307243621
  • Leary, Timothy et al, The Psychedelic Experience: A Manual Based on the Tibetan Book of the Dead. Citadel Underground (1995) ISBN 0806516526
  • Samorini, Giorgio, Gli Allucinogeni Nel Mito. Racconti sull'origine delle piante psicoattive. Nautilus (1995)
  • Furst, Peter, Hallucinogens and Culture. Chandler & Sharp Pub (1976) ISBN 0883165171
  • Masters, R.E.L. & Houston, Jean, The Varieties of Psychedelic Experience: The Classic Guide to the Effects of LSD on the Human *Psyche Park Street Press (1996) ISBN 0892818972
  • DeKorne, Jim, Psychedelic Shamanism Breakout Productions (1998) ISBN 0966693256
  • Watts, Alan, Psychedelics and Religious Experience (California Law Review, Vol. 56, No. 1, January 1968, pp. 74–85.)(1968)
  • Amaringo, Pablo, Ayahuasca Visions North Atlantic Books (1999) ISBN 1556433115
  • Grinspoon, Lester & Bakalar, James, Psychedelic Reflections Human Sciences Pr (1983) ISBN 0898851297
  • Guzman, Gaston et al, World Wide Distribution of Magic Mushrooms (Articolo in Ann. Mus. civ. Rovereto Sez.: Arch., St., Sc. nat. Vol. 14 pp. 189–280) (1998)

Collegamenti esterni

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