Coordinate: 44°23′00″N 7°33′00″E

Cuneo: differenze tra le versioni

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Cuneo si sviluppò come centro di strada, sulle vie del [[colle di Tenda]] e [[colle della Maddalena|della Maddalena]], che mettono in comunicazione il [[Piemonte]] con la [[Francia meridionale]], e come mercato di prodotti [[agricoltura|agricoli]] e [[zootecnia|zootecnici]] delle valli alpine e della pianura circostante. La posizione strategica della città influì in modo decisivo sulle sue vicende storiche nonché sullo sviluppo urbanistico. Infatti Cuneo, alla quale si apre una sola possibile direttrice di espansione verso sudovest, cioè verso [[Borgo San Dalmazzo]], rimase per secoli racchiusa entro la cerchia originaria di mura. Fu soltanto dopo la demolizione della cinta muraria, ad opera dell'amministrazione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], all'inizio del [[XIX secolo]], che fu avviata l'espansione moderna della città, attorno alla grande piazza centrale (piazza Vittorio Emanuele II, oggi [[Piazza Galimberti]]), la più grande d'Europa nella sua tipologia, e lungo l'asse di corso Nizza, con uno sviluppo a pianta regolare, lento per tutto l'Ottocento e fino alla prima guerra mondiale e con ritmo sempre più rapido fra le due guerre, e specialmente dal [[1945]] in poi. Nell'attuale centro urbano il nucleo originario incuneato fra i Belvederi di corso Stura e di corso Gesso si contrappone nettamente ai quartieri recenti sviluppatisi verso sud-ovest, caratterizzati da vie ampie e diritte disposte attorno a piazza Galimberti e ai lati di corso Nizza, fiancheggiate da imponenti palazzi con spaziosi portici. Lo sviluppo urbanistico ha assunto un ritmo particolarmente celere dopo la [[seconda guerra mondiale]] e la città si è estesa in particolar modo verso Borgo San Dalmazzo, occupando tutto l'altopiano fino ai viali ricavati sui baluardi delle antiche fortificazioni e dominanti il corso del Gesso e della Stura. Le sedi delle attività commerciali e gli uffici pubblici si condensano nel centro storico, che ha quasi perso l'antica fisionomia residenziale in seguito allo spostamento interno degli abitanti verso i nuovi quartieri.
Cuneo si sviluppò come centro di strada, sulle vie del [[colle di Tenda]] e [[colle della Maddalena|della Maddalena]], che mettono in comunicazione il [[Piemonte]] con la [[Francia meridionale]], e come mercato di prodotti [[agricoltura|agricoli]] e [[zootecnia|zootecnici]] delle valli alpine e della pianura circostante. La posizione strategica della città influì in modo decisivo sulle sue vicende storiche nonché sullo sviluppo urbanistico. Infatti Cuneo, alla quale si apre una sola possibile direttrice di espansione verso sudovest, cioè verso [[Borgo San Dalmazzo]], rimase per secoli racchiusa entro la cerchia originaria di mura. Fu soltanto dopo la demolizione della cinta muraria, ad opera dell'amministrazione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], all'inizio del [[XIX secolo]], che fu avviata l'espansione moderna della città, attorno alla grande piazza centrale (piazza Vittorio Emanuele II, oggi [[Piazza Galimberti]]), la più grande d'Europa nella sua tipologia, e lungo l'asse di corso Nizza, con uno sviluppo a pianta regolare, lento per tutto l'Ottocento e fino alla prima guerra mondiale e con ritmo sempre più rapido fra le due guerre, e specialmente dal [[1945]] in poi. Nell'attuale centro urbano il nucleo originario incuneato fra i Belvederi di corso Stura e di corso Gesso si contrappone nettamente ai quartieri recenti sviluppatisi verso sud-ovest, caratterizzati da vie ampie e diritte disposte attorno a piazza Galimberti e ai lati di corso Nizza, fiancheggiate da imponenti palazzi con spaziosi portici. Lo sviluppo urbanistico ha assunto un ritmo particolarmente celere dopo la [[seconda guerra mondiale]] e la città si è estesa in particolar modo verso Borgo San Dalmazzo, occupando tutto l'altopiano fino ai viali ricavati sui baluardi delle antiche fortificazioni e dominanti il corso del Gesso e della Stura. Le sedi delle attività commerciali e gli uffici pubblici si condensano nel centro storico, che ha quasi perso l'antica fisionomia residenziale in seguito allo spostamento interno degli abitanti verso i nuovi quartieri.


Le costruzioni più alte della città (tutte all'incirca 50 metri) sono il Faro della Stazione, la Torre Civica e il Palazzo Uffici Finanziari (PUF)<ref name="faro stazione">{{cita web|url=http://www.comune.cuneo.gov.it/uploads/pics/faro_della_stazione_giorno.jpg|titolo=Faro Stazione|accesso=23 agosto 2012}}</ref><ref name="torre civica">{{cita web|url=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/2/21/Cuneo_-_Torre_Civica.jpg|titolo=Torre civica|accesso=23 agosto 2012}}</ref><ref name="PUF">{{cita web|url=http://www.lastampa.it/rw/Pub/p3/2012/10/29/Cuneo/Foto/MMED-31290-2panorama_55cdb630.JPG?1367847383|titolo=Puf|accesso=23 agosto 2012}}</ref>.
Le costruzioni più alte della città (tutte all'incirca 50 metri) sono il Faro della Stazione, la Torre Civica e il Palazzo Uffici Finanziari (PUF)<ref name="faro stazione">{{cita web|url=http://www.comune.cuneo.gov.it/uploads/pics/faro_della_stazione_giorno.jpg|titolo=Faro Stazione|accesso=23 agosto 2012}}</ref><ref name="torre civica">{{cita web|url=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/2/21/Cuneo_-_Torre_Civica.jpg|titolo=Torre civica|accesso=23 agosto 2012}}</ref><ref name="PUF">{{cita web|url=http://www.targatocn.it/typo3temp/pics/C_7bb9c4b1d8.jpg|titolo=Puf|accesso=23 agosto 2012}}</ref>.


Le varie fasi dello sviluppo topografico di Cuneo sono conseguenti all'andamento dell'espansione demografica della città, che contava 6154 abitanti nel [[1571]] e 18.000 nel [[1774]]. Dopo l'abbattimento delle mura e delle fortificazioni e il conseguente sviluppo edilizio la popolazione salì a circa 25.000 abitanti alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e si accrebbe di oltre 10.000 unità negli anni fra le due guerre. Nel [[1965]] la popolazione raggiunse i 50.380 abitanti, all'incirca pari al livello attuale (52.334 abitanti nel censimento del [[2001]]).
Le varie fasi dello sviluppo topografico di Cuneo sono conseguenti all'andamento dell'espansione demografica della città, che contava 6154 abitanti nel [[1571]] e 18.000 nel [[1774]]. Dopo l'abbattimento delle mura e delle fortificazioni e il conseguente sviluppo edilizio la popolazione salì a circa 25.000 abitanti alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e si accrebbe di oltre 10.000 unità negli anni fra le due guerre. Nel [[1965]] la popolazione raggiunse i 50.380 abitanti, all'incirca pari al livello attuale (52.334 abitanti nel censimento del [[2001]]).

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Cuneo
comune
Cuneo – Veduta
Cuneo – Veduta
Torre Civica, Piazza Galimberti, Monumento Gesso e Stura, Monumento alla Resistenza
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoFederico Borgna (lista civica) dal 23-5-2012
Territorio
Coordinate44°23′00″N 7°33′00″E
Altitudine534 m s.l.m.
Superficie119,67 km²
Abitanti56 139[1] (31-12-2014)
Densità469,12 ab./km²
FrazioniBombonina, Borgo San Giuseppe, Cerialdo, Confreria, Madonna delle Grazie, Madonna dell'Olmo, Passatore, Roata Canale, Roata Rossi, Ronchi, San Benigno, San Pietro del Gallo, San Rocco Castagnaretta, Spinetta, Tetti Pesio
Comuni confinantiBeinette, Borgo San Dalmazzo, Boves, Busca, Caraglio, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca, Morozzo, Peveragno, Tarantasca, Vignolo
Altre informazioni
Cod. postale12100
Prefisso0171
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004078
Cod. catastaleD205
TargaCN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 012 GG[3]
Nome abitanticuneesi
PatronoSan Michele arcangelo, Beato Angelo Carletti (protettore)
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cuneo
Cuneo
Sito istituzionale

Cuneo (IPA: [ˈkùːneo][4] pronunciaCuni in piemontese[5]) è un comune italiano di 56.139 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Piemonte. È il decimo comune capoluogo di provincia più alto d'Italia[6] e primo per nevosità (in media 100 cm annui[7]).

La città è stata fondata nel 1198 nel sud-ovest della regione vicino la confluenza dei corsi d'acqua Stura e Gesso[8]. Il nucleo più antico e centro della città è caratterizzato da un impianto a scacchiera, lungo una via mediana (via Roma) che sbocca su Piazza Galimberti, il cosiddetto "salotto cittadino"[9].

Oggi il territorio si estende per 120 km² di superficie comunale ed è caratterizzato da numerose località[10][11].

Geografia fisica

Territorio

Il territorio di Cuneo, esteso per 119,67 km²[12], è situato nella parte sud-occidentale del Piemonte (tra Mar Mediterraneo, Alpi, Appennini e Pianura Padana in una zona strategica della regione Alpi-Mediterraneo[13]).

La città, attraversata da Gesso e Stura, si trova nell'altopiano sud-occidentale piemontese in posizione centrale rispetto all'arco alpino (dominato da Monviso, Argentera, Rocca dell'Abisso e Bisalta) verso sud-ovest e aperta sulla Pianura Padana verso nord-est[14].

Cuneo si trova nelle vicinanze di alcuni importanti passi di montagna:

Il territorio risulta avere un'altitudine compresa tra i 419 metri s.l.m. (frazione Ronchi) e i 620 m (frazione San Rocco Castagnaretta).[15] Per quanto riguarda il rischio sismico, la città di Cuneo è classificata nella zona 3, ovvero soggetta a scuotimenti modesti.[16]

Clima

Cuneo, come tutte le grandi città del Piemonte, ha un clima temperato sub-continentale, con inverni freddi ed estati calde. Essa però è situata ad oltre 500 metri di altitudine, il che contribuisce a rendere le estati più sopportabili: il mese più caldo, luglio, ha infatti una temperatura media di +21,6 °C. Il più freddo, gennaio, ha invece una media di +1,8 °C.

Le precipitazioni annue ammontano in media a circa 950 millimetri, distribuite nell'arco di 81 giorni. Il regime pluviometrico è molto simile a quello di Torino, con due massimi (uno principale in primavera ed uno secondario in autunno) e due minimi (estivo ed invernale). Diversamente da Torino, però, il mese più secco cade in estate (luglio, 44 mm), in quanto Cuneo si trova poco più a sud ed è meno esposta alle code delle perturbazioni atlantiche estive, foriere di temporali. Le nevicate sono invece più frequenti: questo avviene non solo a causa dell'altitudine più elevata, ma anche per il frequente effetto "stau" delle correnti di bora. Cuneo è infatti il capoluogo di provincia più nevoso d'Italia. Secondo la classificazione di W. Köppen, Cuneo appartiene alla fascia climatica "Cfb" (secondo i dati del trentennio 1961-1990).

Idrografia

L'altopiano cittadino è lambito dal fiume Stura e dal torrente Gesso, i quali confluiscono insieme poco più a valle dell'altipiano. Questa favorevole configurazione idrografica ha permesso, nel passato, una migliore difesa durante gli attacchi bellici e una difesa naturale dalle esondazioni dei 2 fiumi.
La presenza dei fiumi ha permesso anche la creazione di un parco fluviale, denominato Parco Fluviale Gesso e Stura.

Aree naturali

  • Parco Fluviale Gesso e Stura: 1500 ettari di ambiente naturale fluviale per il tempo libero, lo sport, la cultura e la didattica a due passi dal centro città.
  • Da segnalare poi che la città è definita "Capitale verde del Piemonte" per il suo ambiente circostante (verdi vallate e fertile altopiano) e per l'impegno delle amministrazioni a rendere sempre più verdi anche le aree urbane cittadine[17].

Storia

L'esercito di Napoleone occupa la fortezza di Cuneo il 28 aprile 1796, Giuseppe Pietro Bagetti

Poco o nulla è noto dell'antichità di Cuneo, località che si trova in una zona strategicamente importante per la sua posizione dominante e salubre, su un altopiano situato alla confluenza di due fiumi.

Ritrovamenti romani nella zona del centro storico, più precisamente in "Contrada Mondovì", fanno supporre la presenza di una grande villa romana; né è da escludere che proprio sul "pizzo" di Cuneo sorgesse la città di Auriate, di cui restano soltanto sporadiche informazioni, sede dell'episcopato e di una contea carolingia, probabilmente distrutta da un'incursione saracena oppure ungara.

Allo stesso modo si suppone che Cuneo abbia ospitato una colonia di transfughi milanesi nei giorni in cui la città di Sant'Ambrogio subì le ire di Federico I, imperatore del Sacro Romano Impero, comunemente noto come Federico Barbarossa, quando la grande città fu distrutta e le reliquie all'epoca famosissime dei Re Magi furono traslate nella lontana città di Colonia, sulle rive del Reno (supposizione suffragata da una chiesa consacrata a Sant'Ambrogio, tra le più antiche nel borgo originario).

La documentazione storica inizia alla fine del XII secolo, quando nell'anno 1198 Cuneo s'impose come libero comune: borgo franco da ingerenze marchionali, e polo d'attrazione per le popolazioni limitrofe soggette ai vincoli feudali tipici dell'epoca. Il territorio era sotto la giurisdizione dell'abbazia di San Dalmazzo di Pedona che, a sua volta, dipendeva dal vescovo d'Asti. La diocesi astense, infatti, incorporava da almeno un paio di secoli l'antico territorio dei Bagenni, già importante municipio romano con centro in Augusta Bagiennorum, prossima all'attuale cittadina di Bene Vagienna, in località Roncaglia (una circoscrizione delimitata dai fiumi Stura e Tanaro, dalle Alpi Liguri e delle Alpi Marittime). Il territorio, probabilmente, era di pertinenza della distrutta città di Auriate, compresa l'area di Bredolo, il Monregalese. Il corso della Stura segnava infatti non soltanto il confine tra le diocesi di Asti e di Torino ma anche il confine tra la Liguria e la Lombardia Occidentale o Superiore.

La leggenda vuole che le popolazioni di villaggi vicini quali Quaranta e Brusaporcello, stanchi delle vessazioni dei marchesi del Monferrato e di Saluzzo, si fossero rifugiate sul "Pizzo di Cuneo" (ben riparato dai due fiumi) dove peraltro, probabilmente, prosperava una comunità di fuggiaschi milanesi, e abbiano fondato il borgo, con la protezione dell'abate del monastero di San Dalmazzo e del vescovo di Asti, dichiarandolo libero comune, una situazione non isolata, poiché coevi, o di poco posteriori, sono i liberi comuni del Monte Vico (Mondovì) e di Savigliano.

Quasi a confermare un'opposizione non solo di fatto ma anche di principio, alla potenza dei signori feudali, a capo del nuovo borgo furono posti tre rettori: due nobili e uno del popolo. Era il 23 giugno 1198, vigilia di San Giovanni Battista, con i falò che ardevano sulle alture e presso le porte del borgo, quando la gente di Cuneo acclamò i suoi primi tre rettori, i cui nomi meritano di essere tramandati: Pipinus de Vignolio, il lombardo Peyre Rogna e Berardus de Valgrana.

Nel 1210 il marchese di Saluzzo interruppe l'autonomia del comune, occupandolo con le armi e, in questo caso, risulta che Cuneo avesse perso il favore del vescovo di Asti. Sussistono documenti nella città di Tolosa pertinenti all'inquisizione contro i Catari, che devastò, proprio in quegli anni, la ricca Linguadoca con una violenta crociata da parte dei Franchi del nord su precisa esortazione papale, in cui Cuneo è sospettata di offrire ospitalità agli Albigesi in fuga, e per questo motivo viene definita bourg tournant ovvero "borgo ruotante", località che apriva le porte agli eretici senza più patria e li assisteva per poi immetterli nella Val Padana. Un'accusa gravissima che avrebbe potuto legittimare e giustificare l'intervento del marchese di Saluzzo, il quale non vedeva l'ora di togliersi quella spina dal fianco.

L'occupazione fu di breve durata. Dieci anni dopo il comune risorse, probabilmente con l'aiuto dei Milanesi, e nel 1238 Federico II riconobbe ai cuneesi la loro libertà. Nel 1259 cessò la vita autonoma del comune, che intanto aveva esteso la sua autorità nelle valli che a raggiera confluivano nell'altopiano tra i due fiumi e sulle vicine valli del Grana e del Maira, scontrandosi con il potente monastero di San Dalmazzo. L'alleanza quasi naturale con Carlo d'Angiò, allora conte di Provenza, finì per sfociare in una dedizione che all'epoca sembrava conveniente tanto per i cuneesi quanto per i provenzali.

In tal modo, con Alba, Cuneo divenne il principale centro dei domini angioini in Piemonte e fu proprio allora che apparve per la prima volta il nome stesso di Piemonte, a indicare i domini provenzali ai piedi dei monti, una volta superati i colli alpini. Cuneo era capitale di un distretto che si spingeva sino alle valli dello Stura, del Gesso, del Grana e del Vermenagna, godeva di un proprio statuto, vantava notevoli franchigie fiscali e commerciali e batteva propria moneta. In un sigillo del comune di Cuneo del 1379, custodito presso l'archivio storico di Torino, spiccano le insegne degli Angiò (le tre bande orizzontali rosse su campo bianco) con la legenda: "Notum sit contis: Conium caput est Pedemontis" (Cuneo è la capitale del Piemonte).

Per tutto il XIII secolo a Cuneo ci fu probabilmente una mansione templare, attestata dal toponimo "Spinetta" e, soprattutto, da un documento del 1200, indizione terza, giorno 12 maggio, due anni dopo la costituzione a libero comune. Si tratta dell'alienazione di beni immobili da parte di Ugone, abate del monastero di San Dalmazzo al Borgo, nei confronti di un certo “messer Ursio”, per l'importo di 200 lire astensi: tali beni confinavano su un lato con una via comunis, per due lati con beni appartenuti all'abbazia e per il quarto lato con la domus fratrum de Templo de Cuneo (da I Tempieri negli antichi Stati del Regno di Sardegna del cavaliere Ferrero di Ponsiglione). In località Spinetta esiste ancora il toponimo di "Torre dei Frati". Secondo molti storici francesi, principalmente Louis Charpentier, i toponimi riguardanti la rosa o la spina, come Epinay, Epine, Epinal, Epinac, Pinay, sono di probabile derivazione templare. A Cuneo erano presenti due “hospetali” antichissimi: il primo, l'hospitale della Santa Croce, potrebbe essere appartenuto in origine ai Templari, mentre l'hospitale di San Giovanni Battista era gestito dagli Ospedalieri, noti anche come Cavalieri di San Giovanni e, in seguito, Cavalieri di Malta.

Cuneo come capitale angioina del "Piemonte provenzale" prosperò con alterne vicende per più di cent'anni. Per la verità il legame con gli angioini fu interrotto in più occasioni: tra il 1281 ed il 1305 Cuneo fu sottomessa al marchese di Saluzzo; tra il 1347 e il 1348 passò per la prima volta sotto il dominio dei conti di Savoia, quindi fu soggetta all'autorità dei Visconti (1348-1356) che sembravano in procinto di diventare re dell'Alta Italia; poi, ancora una volta, tornò a far parte del marchesato di Saluzzo (1356) per essere nuovamente assoggettata ai Visconti (1366-1372). All'epoca Cuneo era un borgo aperto, commerciale, con logge di mercanti veneziani, pisani, genovesi, lombardi, provenzali e catalani. Un'importante piazza commerciale sull'asse Lombardia-Provenza-Catalogna o, se si preferisce, Milano-Marsiglia-Barcellona. Pare che la località di Sant'Antonio Aradolo all'imbocco della Valle Gesso che portava al Colle delle Finestre, dove transitava un'antica strada romana, fosse in origine una stazione commerciale catalana.

Una stagione che ebbe termine nel 1382, con la sottomissione dei cuneesi ai Savoia. Per la verità fu uno scambio concordato tra la regina Giovanna d'Angiò, desiderosa di rimpossessarsi del regno di Napoli e Amedeo VI di Savoia, noto come il Conte Verde, signore della Savoia e conte d'Aosta e Moriana dal 1343 al 1383. Il Conte le assicurò il suo appoggio militare e, in cambio, ottenne i domini provenzali ai piedi dei monti (il Piemonte delle origini), un'impresa che gli costò la vita in quanto morì di peste mentre sosteneva la causa di Luigi d'Angiò nel Meridione d'Italia, dopo la morte della regina Giovanna.

Con il passaggio della città ai Savoia iniziò un nuovo periodo che vide l'inserimento graduale del comune nello Stato sabaudo in via di crescita e di formazione definitiva. Fu così che Cuneo si trasformò da città aperta e commerciale in città chiusa e militare e si rimpicciolì anche urbanisticamente, trasformandosi in borgo - fortezza sull'asse Nord-Sud, Savoia-Nizzardo o, se si preferisce, Chambéry-Torino-Nizza, la cintura di contenimento dell'espansionismo francese verso la Val Padana, manifestatosi al termine della guerra dei cent'anni con l'Inghilterra e protrattosi nei secoli successivi, fino alle campagne napoleoniche. Una politica secolare che, alla fine, passato l'intermezzo napoleonico, fu premiata con l'acquisizione della Repubblica di Genova: un nuovo assetto territoriale in funzione antifrancese, voluto dal congresso di Vienna, rese lo Stato di Sardegna il più forte sullo scenario italiano e gli permise di svolgere lo stesso ruolo della Prussia in Germania. Tale trasformazione avvenne nei due secoli che vanno dal trasferimento ai Savoia ai tempi del Conte Verde (1382) fino alla morte di Emanuele Filiberto (1580).

Questo periodo è contraddistinto da una lunga serie di assedi a cui fu sottoposta la città. Nel 1515 i cuneesi riuscirono ad allontanare dalle loro mura gli svizzeri alleati del Sacro Romano Impero, in attesa dell'arrivo del re di Francia Francesco I. Nel 1542 fu la volta di Claude d'Annebault, con i suoi diciottomila francesi, ad essere costretto a battere in ritirata. Nel 1557, sotto il comandato dal Conte Carlo Manfredi Luserna d'Angrogna, Cuneo sostenne vittoriosamente uno dei più duri assedi della sua storia: dal maggio al 27 giugno, riuscendo a resistere alle preponderanti forze del maresciallo di Brissac. Questo fatto d'arme riuscì di fatto a salvare lo Stato ad Emanuele Filiberto. Proprio con riferimento a questo episodio il duca, riconoscente, concesse a Cuneo il titolo di città con un diploma del 1559 e la facoltà di inserire sullo stemma comunale le armi dei Savoia.

Altri assedi caratterizzarono la storia militare di Cuneo. Nel 1639 e 1641 furono le truppe di Madama Reale a cingere d'assedio la città. Nel 1691 i soldati del generale francese Nicolas de Catinat furono battuti dopo un duro assedio. Infine, nel 1744, a scontrarsi contro le mura di Cuneo furono i franco-spagnoli (Guerra di successione austriaca); dopo aver superato il forte di Demonte che faceva argine in Valle Stura, le truppe franco-spagnole finirono per trovarsi di fronte alla città fortificata, pronta da tempo a sostenere un difficile assedio. In quegli anni era stato designato governatore della città il barone Federico Leutrum, per l'esattezza il barone Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum, che i cuneesi chiamavano familiarmente "Baron Litron", un gentiluomo di origine sassone, luterano, che il re Carlo Emanuele III di Savoia, noto semplicemente con il soprannome di Carlin, aveva incaricato di difendere la città, vista la sua vasta esperienza in campo militare. Il barone assolse egregiamente il suo compito e rimase a Cuneo, che peraltro cercò di rinnovare con iniziative edilizie, fino alla morte, in occasione della quale fu composta la famosa ballata del "Baron Litron" che ebbe vasto successo in tutto il Piemonte per un paio di secoli.

L'assedio cominciò il 15 settembre 1744 con l'arrivo della prima bomba contro le mura di Cuneo, alla quale i cuneesi risposero con tanta foga da far tacere i nemici per più di due giorni. I combattimenti continuarono ancora per molto con i galloispani che distruggevano campanili e camini e i piemontesi che facevano di tutto per cacciarli, motivati dal barone Federico Leutrum, che amava molto quella che definiva già la sua città. Il 29 settembre da Saluzzo il Re arrivò con 25.000 uomini (su 40.000 di tutto l'esercito sabaudo) per soccorrere i 4.089 soldati a difesa di Cuneo. L'esercito si schierò a Madonna dell'Olmo e lì, il 30 settembre, combatté una grande battaglia contro i nemici galloispanici che uscirono vincitori ma molto indeboliti. I ventuno giorni di assedio successivi furono molto più facili e l'11 ottobre il consiglio di guerra francospagnolo (composto dal Principe di Contì per i francesi e il Marchese Las Minas per gli spagnoli, sotto un comando generale dell'Infante di Spagna Don Luigi di Borbone), decide che nelle notti successive sarebbe avvenuta la ritirata. Il 21 ottobre l'assedio venne dichiarato concluso.

Con l'occupazione napoleonica si apre l'ultima fase della storia cuneese. Il giovane generale Napoleone, all'epoca ventisettenne, prese Cuneo senza necessità di assediare la città, a causa dello sbandamento generale dell'esercito sabaudo, seppur sostanzialmente integro, dopo le battaglie di Montenotte, Dego, Cosseria e San Michele di Mondovì. L'ultimo assedio che sostenne Cuneo fu quello del 1799, allorché l'esercito austro-russo allontanò dalla città i francesi, ma soltanto per pochi mesi, poiché l'anno successivo la definitiva vittoria di Marengo assicurò a Napoleone il totale controllo dell'Italia Settentrionale. Nella stagione napoleonica la città, annessa all'Impero Francese, divenne capoluogo del dipartimento della Stura che anticipò, mezzo secolo prima e quasi nelle sue esatte dimensioni (l'antica provincia di Ceva con l'alta valle del Tanaro e le Alte Langhe furono annesse al dipartimento di Montenotte con capoluogo Savona), la definitiva provincia di Cuneo creata con la legge del 1859. Alla restaurazione, nel 1817, Cuneo ebbe anche una sua diocesi e durante il Risorgimento tenne a battesimo i Cacciatori delle Alpi, volontari di Garibaldi.

Dal 1943 al 1945 Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della Resistenza. Fu inoltre da qui che partì l'epopea della mai dimenticata Divisione Cuneense nella ritirata di Russia. Cuneo fu liberata dai partigiani il 28 aprile 1945.

Onorificenze

Cuneo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare il 1º agosto 1947 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.[18]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fedele alle sue antiche glorie guerriere ed alla sua forte tradizione patriottica, consacrava ogni sua migliore energia al movimento di resistenza. Per venti mesi ininterrotti, possente e paziente, la Città dei sette assedi promosse, organizzò, sostenne con animo indomito e costante, nelle montagne e nelle pianure della provincia, la guerra partigiana, di cui fu il cuore generoso ed il cervello sagace. Dal primo momento della lotta sino alla liberazione, offrendo prodigalmente al movimento partigiano il fiore dei suoi figli, non piegando dinanzi all'oppressione inumana, sopportando fortemente pene e sacrifici, fu esempio, simbolo, guida, espressione delle virtù militari e dei valori civili della resistenza. 2000 caduti, 1000 assassinati, 2200 invalidi, 1400 deportati costituiscono il suo glorioso serto stillante sangue purissimo di eroi, dalla Patria riconoscente consacrati all'immortalità. Cinta d'assedio e presa d'assalto dagli stessi suoi figli partigiani, unendo l'impeto degli assalitori all'insurrezione concorde dei cittadini, con una battaglia di quattro giorni per le strade insanguinate, seppe con le sole sue forze risolvere l'abbraccio filiale dell'ottavo assedio nel trionfo della liberazione.»
— 8 settembre 1943 - 29 aprile 1945

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

File:Cuneo - Complesso monumentale San Francesco (Portale).jpg
Portale della Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco

Architetture civili

File:Cuneo - Complesso monumentale San Francesco (Chiostro del Museo Civico).jpg
Chiostro interno del Museo Civico
  • Complesso monumentale di San Francesco (Via Santa Maria nº10)
  • Palazzo Casa Galimberti (Piazza Galimberti nº6)
  • Palazzo del Municipio (attuale residenza comunale) (Via Roma nº28)
  • Palazzo del Tribunale (Piazza Galimberti nº7)
  • Palazzo del Vescovado (Via Roma nº7)
  • Palazzo della Banca d'Italia (Corso Nizza nº3)
  • Palazzo della Prefettura (Via Roma nº3)
  • Palazzo della Provincia (Corso Nizza nº21)
  • Palazzo della Stazione ferroviaria (Piazzale della Libertà nº10)
  • Palazzo della Torre con annessa Torre civica (ex residenza comunale) (Via Roma nº19)
  • Palazzo Uffici Finanziari PUF (Via Giovanni Battista Bongioanni nº 32)
  • Palazzo Audiffredi (Via Cacciatori delle Alpi nº9)
  • Palazzo Odifreddi (Corso Nizza nº5)
  • Teatro Toselli (Via Teatro Toselli nº9)
  • Viadotto Soleri
  • Villa Oldofredi Tadini (Via Ercole Oldofredi Tadini nº19) – l'edificio, inserito nel sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte, fu edificato fra il XIV ed il XV secolo come torre di osservazione a difesa della città. La villa, adibita a museo, vanta una collezione di cimeli e pezzi unici raccolti nel corso dei secoli dai proprietari, le famiglie Mocchia di San Michele ed Oldofredi Tadini. La visita guidata comprende la cappella, con le reliquie della Sindone di Torino, le sale del piano terra, alcune camere al secondo piano ed il parco.[19]
  • Villa Tornaforte (SR 20) – a quest'edificio è riconducibile un evento storico: il 5 agosto 1595, giorno sacro alla Madonna della Neve, in processione solenne vi fecero infatti ingresso i Frati dell'Ordine di Sant'Agostino (frati agostiniani). Durante le manifestazioni del 1744 (in occasione della guerra di successione al trono d'Austria che interessò anche la zona), la chiesa, il campanile ed il monastero subirono gravissimi danni. Dopo secoli di grazia, all'epoca dell'occupazione napoleonica i Frati attraversarono i momenti più tragici e crudeli della loro storia. La comunità dei PP. Agostiniani venne soppressa ed i Frati dispersi o massacrati. Il complesso passò al conte Bruno Tornaforte che lo trasformò in villa patrizia. La Chiesa venne donata al Comune che la adibì a Parrocchia di Madonna dell'Olmo, quale è tuttora. L'edificio è circondato da un vasto parco all'inglese con alberi monumentali. Un ampio lago è diviso da un antico ponte ad arco. Questa dimora signorile mantiene intatto un fascino misterioso, anche grazie ai suggestivi racconti della proprietaria, Lucia Bernardi Toselli, scomparsa nell'agosto 2007.[20]

Architetture militari

  • Caserma "Cesare Battisti" (Via Cesare Battisti nº6)
  • Caserma "Gonzaga" (Corso Marcello Soleri nº7)

Altri luoghi

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Contrada Mondovì
  • Piazza Galimberti: da notare il profilo architettonico caratterizzato dagli edifici in stile neoclassico.
  • Contrada Mondovì: molto caratteristica nel centro storico, stretta, porticata e di stampo schiettamente medievale.
  • Via Roma: la principale arteria della vecchia Cuneo, completamente porticata e dal caratteristico andamento curvilineo.
  • Viale degli Angeli: lungo oltre 2 km, di notevole bellezza, unisce la città al Santuario della Madonna degli Angeli.

Percorsi porticati

I percorsi porticati di circa 8 chilometri[21] (o portici) rivestono un ruolo importante nella vita della città, perché connettono le vie principali tra loro e consentono il passeggio, anche nelle giornate con condizioni meteorologiche avverse.
Essi sono di grande varietà strutturale e compositiva e, a seconda della loro matrice storica, si distinguono in tre tipologie:

  • I portici di matrice medioevale, secentesca, settecentesca e il portico di età barocca (Via Roma e centro storico);
  • I portici di matrice ottocentesca (Piazza Galimberti);
  • I portici del dopoguerra (Corso Nizza e perpendicolari).

Da notare, inoltre, la differente altezza dei portici di via Roma, dovuta ad un'errata e ingenua interpretazione dei progetti[22]: Un errore di partenza non dovuto ai Cuneesi. Essendosi questi impegnati a rispettare scrupolosamente il progetto del grande architetto straniero cui era stato affidato l'incarico del Consiglio ed avendo ricevuto dal corriere il plico contenente il progetto ripiegato a metà, realizzarono fedelmente quanto vedevano.[23]

Monumenti

Mercati

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Mercato di Cuneo

Numerosi sono i mercati che si svolgono a Cuneo e nelle frazioni.
Il mercato di Cuneo più famoso è il grande mercato del martedì, che, oltre ai cuneesi, vede arrivare a fare acquisti anche i piemontesi delle altre province, i liguri e i francesi. Esso si svolge lungo Via Roma, in Piazza Galimberti, in Piazza Seminario, in Piazza Foro Boario e in Piazza Virginio, dove si possono trovare articoli di abbigliamento, ortofrutta e prodotti agricoli all'ingrosso e al dettaglio, macchine agricole, pollame e conigli.
Un mercato simile, ma di dimensioni ridotte, si svolge anche al venerdì, esso trova luogo in Piazza Seminario e in Piazza Virginio.
Al martedì e al venerdì, inoltre, un mercato si svolge anche presso il quartiere Donatello (Via Piero Gobetti incrocio con corso Gramsci).
Al lunedì, presso il Foro Boario del M.I.A.C. (frazione Ronchi), si svolge il mercato del bestiame.
Al sabato mattina, in Piazza Virginio, si svolge il mercato di ortofrutta e prodotti agricoli all'ingrosso e, in Piazza della Costituzione , il "farmer market" di "Campagna Amica", mentre nelle frazioni Madonna dell'Olmo (in Piazzale della Battaglia) e Cerialdo (in Via del Passatore) si svolgono i mercati settimanali.
L'ultimo sabato del mese si svolge il mercato "Trovarobe" dell'antiquariato e modernariato, sotto i portici di Corso Nizza e Piazza Europa, mentre l'ultima domenica del mese, presso il Foro Boario del M.I.A.C. (frazione Ronchi), si svolge il mercato dei piccoli animali, Annualmente, vengono anche organizzati appuntamenti mercatali straordinari, nelle domeniche o in occasione di festività.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti [24] [25]

Etnie e minoranze straniere

Dal 1º gennaio 2011, c'erano 5.200 stranieri che vivono nella città di Cuneo per un totale di 9,33% della popolazione totale. Il numero è aumentato esponenzialmente nel 2012, quando gli stranieri sono saliti a 5.946 unità costituendo il 10,6% degli abitanti sull'intera popolazione complessiva del capoluogo. Notabile è l'aumento dei cittadini provenienti dall'estero (+355 abitanti), in particolare dalla vicina Francia e da Inghilterra e Polonia. La maggior parte degli immigrati proviene dall'Europa dell'Est. I gruppi più numerosi sono i seguenti:

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità Ebraica di Cuneo.
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Sinagoga di Cuneo

Nonostante la religione principale sia il cattolicesimo, in città esistono diverse comunità religiose: Bahá'í, ebraica (presente sin dal XIV secolo, come testimoniano l'area del vecchio ghetto, la sinagoga ricca dei suoi arredi originari e il cimitero in via Basse S. Sebastiano), protestante, ortodossa-rumena, indù, musulmana, Sikh e buddista.[26]

Cultura

Istruzione

Biblioteche

Camera di commercio

La città di Cuneo conta 17 biblioteche sul suo territorio.[27] Al fine di riunirle e farle conoscere, è stata creata Biblioincittà[28], la rete cittadina formata dalle biblioteche presenti sul territorio, nata per facilitare e indirizzare i lettori nelle loro ricerche.
Le biblioteche di Cuneo aderenti a Biblioincittà sono:

  • Biblioteca dell'Alliance Française: tratta il materiale bibliografico in lingua francese e conserva un ricco patrimonio di testi letterari e saggistici e diversi testi didattici rivolti all'insegnamento della lingua francese; qui è possibile accedere liberamente e ricevere in prestito i volumi (se si è soci).[29]
  • Biblioteca dell'Associazione APICE: tratta il materiale bibliografico dedicato all'Unione europea, con 1500 volumi suddivisi tra storia dell'Europa, globalizzazione, economia, diritti, democrazia, istruzione, giustizia e materiali riguardanti il dibattito sul futuro dell'Unione europea; qui è possibile consultare liberamente i volumi e riceverli in prestito (se si è soci).[30]
  • Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi: tratta il materiale bibliografico dedicato ai piccoli lettori da 0 a 14 anni, è suddivisa in spazi specifici per le fasce d'età 0-3, 4-7, 8-10, 11-14 anni; qui è possibile svolgere le attività di lettura e ricerca, studio, visione di film e cartoons (in cuffia), navigazione internet, prestito (previo tesseramento) libri, DVD e VHS, laboratori.[31][32]
  • Biblioteca del Club Alpino Italiano A. Borsi: tratta il materiale bibliografico dedicato ad alpinismo in genere, sci alpinismo, speleologia e argomenti di cultura generale declinati nel loro rapporto con la montagna (storia, architettura, fotografia), sono disponibili opere di narrativa, saggistica tecnica e didattica, escursionismo, cartografia e audiovisivi (film e documentari); qui è possibile accedere e consultare liberamente i volumi e riceverli in prestito (se si è soci).[33]
  • Biblioteca della Camera di Commercio: tratta il materiale bibliografico comprendente monografie e periodici di carattere economico e storico-economico, annuari statistici, censimenti, rapporti, repertori e relazioni, tesi di laurea sulla Provincia di Cuneo e sulla sua economia, pubblicazioni dell'Unione europea e il fondo bibliografico della Banca d'Italia, acquisito dalla sede di Cuneo; qui è possibile accedere, consultare e ricevere in prestito i volumi liberamente.[34]
  • Biblioteca del Centro di Documentazione Sportiva: presso il Centro Provinciale CONI, tratta il materiale bibliografico dedicato alle tematiche sportive, dagli aspetti scientifici (medicina sportiva, anatomia, fisiologia e altri) agli aspetti tecnico-pratici legati alle diverse discipline singole e di squadra; qui è possibile accedere e consultare liberamente i volumi e riceverli in prestito (previa registrazione).[35]
  • Biblioteca del Centro Studi della Fondazione CRC: tratta il materiale bibliografico comprendente monografie, periodici, tesi di laurea relativi agli ambiti di intervento della Fondazione CRC: arte e cultura, storia e storia locale, tematiche economiche e sociali, studi e ricerche sul territorio provinciale e quello dedicato al tema delle Fondazioni di origine bancaria, con studi, bilanci sociali e pubblicazioni del settore; qui è possibile accedere e consultare liberamente i volumi e riceverli in prestito (previa registrazione).[36]
  • Biblioteca Civica di Cuneo: presso il seicentesco Palazzo Audiffredi, nel centro storico della città, è la più antica biblioteca civica del Piemonte; i primi documenti relativi alla sua istituzione risalgono al 1802, con apertura nel 1803, quando Cuneo, sotto la dominazione francese, era capoluogo del Dipartimento della Stura. Essa custodisce circa 300.000 volumi, registra più di 100.000 prestiti all'anno ed è sede di Deposito legale (Legge 106/2004)[37], inoltre è Centro Rete del Sistema Bibliotecario Cuneese[38], il sistema composto da 19 biblioteche civiche, da 3 biblioteche specializzate e da 17 posti di prestito, che ricevono dalla Biblioteca Centro Rete una dotazione di 150 volumi, sostituiti semestralmente con altrettanti nuovi. Qui è possibile accedere e consultare i volumi e riceverli in prestito (previo tesseramento).[39][40]
  • Biblioteca per Ragazzi di Cuneo Sud: presso il Centro Commerciale di Cuneo Due, tratta il materiale bibliografico dedicato ai piccoli lettori da 0 a 14 anni; qui è possibile svolgere le attività di lettura, prestito (previo tesseramento) libri, DVD e VHS, laboratori.[41][42]
  • Biblioteca del Conservatorio G. F. Ghedini: tratta il materiale bibliografico dedicato all'attività didattica, la produzione artistica e la ricerca, la storia e l'estetica musicale, la teoria, l'analisi, la didattica, l'organologia e la musica elettronica; qui è possibile consultare i volumi e riceverli in prestito (previa registrazione).[43]
  • Biblioteca Diocesana: presso il Seminario Vescovile, tratta il materiale bibliografico dedicato a temi religioso-cristiani, quali teologia nelle sue varie diramazioni, spiritualità, agiografia, devozioni, filosofia, storia religiosa, letteratura e storia dell'arte; qui è possibile consultare liberamente i volumi (previa registrazione).[44]
  • Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza: presso il Centro di Documentazione Territoriale, tratta il materiale bibliografico dedicato alla Storia contemporanea con particolare riguardo alle due guerre mondiali, al Fascismo, alla Resistenza, alla Deportazione; qui è possibile consultare liberamente i volumi (previa registrazione).[45]
  • Biblioteca del Museo Casa Galimberti: tratta il materiale bibliografico costituito dall'attento e continuo lavoro di acquisizione di tre generazioni di Galimberti, sin dalla fine dell'Ottocento; qui è possibile svolgere le attività di ricerca bibliografica, consultazione interna e riproduzione.[46]
  • Biblioteca del Complesso monumentale di San Francesco: tratta il materiale bibliografico dedicato ai beni culturali, con fondi documentari e fotografici; qui è possibile consultare la Biblioteca e l'Archivio storico (previo appuntamento).[47]
  • Biblioteca del Progetto Adolescenti: presso il Centro di Documentazione Territoriale, tratta il materiale bibliografico dedicato ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, a disposizione sia delle classi degli istituti superiori (accompagnate dagli insegnanti) sia dei singoli; qui è possibile accedere e consultare liberamente i volumi e riceverli in prestito (previo tesseramento).[48][49]
  • Biblioteca Universitaria Cuneese: tratta il materiale bibliografico dedicato alle materie affrontate dai corsi di studio offerti dalla sede cittadina dell'Università di Torino (Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia); qui è possibile consultare liberamente i volumi (altri servizi riservati agli studenti iscritti all'Università).[50]

Ricerca

  • Centro Documentazione Territoriale: ospita una sala lettura ed emeroteca, l'Archivio Storico del Comune di Cuneo, il fondo e la mostra del matematico Giuseppe Peano, la Biblioteca del Progetto Adolescenti e l'Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo e conserva le pubblicazioni del Deposito Legale della Biblioteca Civica di Cuneo (Legge 106/2004).[51]
  • Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo: costituito con decreto prefettizio del 14 aprile 1964 e recentemente intitolato a Dante Livio Bianco, custodisce la memoria della Resistenza e promuove lo studio della storia contemporanea avvalendosi di una biblioteca aperta al pubblico, di un archivio, di una videoteca specializzata e di una ricca emeroteca, comprendente importanti riviste di ambito storico, nazionali e straniere, liberamente consultabili presso la sala lettura del Centro Documentazione Territoriale e pubblica inoltre la rivista semestrale "Il presente e la storia".[52]

Scuole

Sul territorio del comune di Cuneo sono presenti dieci scuole dell'infanzia statali, tredici scuole dell'infanzia private paritarie, diciotto scuole primarie statali, una scuola primaria privata paritaria, sei scuole secondarie di primo grado statali, una scuola secondaria di primo grado privata paritaria, undici scuole secondarie di secondo grado statali e cinque istituti di formazione professionale, di cui uno comunale.[53]

Università

Cuneo è sede distaccata dell'Università degli Studi di Torino.

La città è, inoltre, sede del Conservatorio Statale di Musica "G. F. Ghedini", dell'Accademia di Belle Arti e dell'Istituto Universitario per Mediatori Linguistici "A. Macagno".

Musei

  • Museo Casa Galimberti: situato sul lato ovest di Piazza Galimberti, al secondo piano di palazzo Osasco (Piazza Galimberti n°6), espone oggetti, documenti, ricordi della famiglia nella casa e lo studio che furono della famiglia Galimberti. In particolare contiene una biblioteca di circa 20.000 volumi, riviste ed opuscoli prevalentemente appartenenti all'800 e primi del '900 d'argomento giuridico, letterario, scientifico ed artistico. Le stanze ospitano anche diverse opere d'arte di vari pittori.
  • Museo civico: con sede presso il Complesso monumentale di San Francesco, ha un percorso che parte dalle più antiche testimonianze della preistoria per giungere a quelle di età moderna, raccontando al visitatore la storia del territorio. Ospita una ricca biblioteca specialistica, aggiornata su tutte le tematiche riguardanti i beni culturali, archivi topografici, cartografici e fotografici, tra cui il Fondo Vacchetta ed il Fondo Scoffone.
  • Museo diocesano San Sebastiano: con sede presso il Complesso monumentale di San Sebastiano, ha un percorso incentrato quasi interamente sulle opere e sulla suppellettile liturgica di pertinenza del Complesso monumentale di San Sebastiano, ripercorrendo la storia della diocesi e del territorio dall'antica intitolazione medievale a San Giacomo fino ai giorni nostri.
  • Museo ferroviario: allestito nella stazione ferroviaria di Cuneo, è in parte all'interno e in parte all'esterno. Nella Sala Reale, cioè la sala d'aspetto della famiglia reale, si trovano bacheche che espongono manifesti, foto e giornali d'epoca relativi al passaggio nella stazione, in un binario riservato, del treno della famiglia reale. Vi sono anche esposizioni di vari tipi di berretti usati dai ferrovieri, a partire dagli anni venti ad oggi, una serie di biglietti, licenze e tessere di viaggio, una biglietteria di legno degli anni venti, lanterne, diversi telefoni, palette e fischietti. All'esterno vi è un vagone, costruito nel 1943 dalla Piaggio a Genova, contenente dei documenti riguardanti la linea ferroviaria Cuneo-Nizza, realizzata nel XX secolo; nel deposito, infine, vi è una locomotiva trifase.[54]

Media

Televisione

  • Telegranda
  • Telecupole

Radio

Le principali radio locali sono:

  • Radio 103;
  • Radio Cuneo Nord;
  • Radio Piemonte Sound;
  • Radio Stereo 5;

Stampa

Le principali testate giornalistiche locali sono:

Settimanali
  • Cuneo Sette;
  • La Bisalta;
  • La Guida.
Mensili
  • +eventi;
  • La Masca (non più in attività).

Nel centro città è inoltre presente una redazione del quotidiano La Stampa.

Internet

Diverse testate giornalistiche del territorio cuneese sono presenti sul web:

  • www.targatocn.it
  • www.lascintillacn.it
  • www.cuneocronaca.it
  • www.granda.net
  • www.ideawebtv.it

Cinema

Nel centro di Cuneo sono state girate alcune scene esterne e interne del film del 1963 "I Compagni", diretto da Mario Monicelli, con Marcello Mastroianni, Renato Salvatori e Annie Girardot. Celebre la sequenza in cui il prof. Sinigaglia (interpretato da Mastroianni) incita gli operai in sciopero sotto la tettoia in ferro di piazza Virginio, nella parte vecchia della città.
Sempre in centro città sono state girate le scene esterne del film del 2009 "Gli amici del bar Margherita", scritto e diretto da Pupi Avati, con Diego Abatantuono, Pierpaolo Zizzi, Neri Marcorè, Fabio De Luigi e Luigi Lo Cascio.

Il celebre attore Totò rese famosa la battuta, citandola in molti film:[55]

«Sono un uomo di mondo, ho fatto 3 anni di militare a Cuneo!»

Cucina

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Cuneesi al Rhum

Il dolce principe è il Cuneese al Rhum, nato nel 1923 da un'idea di Andrea Arione e protetto dal Brevetto per Marchio d'Impresa dallo stesso inventore. Questo grosso cioccolatino è formato da due cialde di meringa che racchiudono una crema pasticcera al cioccolato fondente e rhum, il tutto rivestito da uno strato di cioccolato fondente. Oggi i Cuneesi sono disponibili in diverse versioni, con e senza liquori, e in gran parte delle pasticcerie di Cuneo.[56]

Eventi

  • Grande Fiera d'Estate: manifestazione fieristica suddivisa in sette ambiti tematici (Area istituzionale, Tekno, Arredo e complemento, La piazzetta, Expo, Sapore e salute, Area esterna) e con spettacoli collaterali, dal 2010 con il riconoscimento di Nazionale; si svolge dalla fine di agosto all'inizio di settembre.[57]
  • Fiera Nazionale del Marrone: manifestazione fieristica avente come tema la castagna e i suoi derivati culinari e non solo; si svolge nel terzo fine settimana di ottobre.[58]
  • Sono un uomo di mondo: manifestazione, diretta da Piero Dadone, dedicata a tutti coloro che hanno svolto il servizio militare a Cuneo o sono entrati in seminario a Cuneo; si svolge la terza domenica di ottobre, dal 1999.[59]
  • Stracôni: camminata non competitiva di circa 7 km, nel territorio cittadino e nel Parco Fluviale Gesso e Stura; si svolge nel secondo fine settimana di novembre.[60]
  • Scrittorincittà: manifestazione letteraria che prevede incontri tra autori e lettori, conferenze, spettacoli, mostre e altre iniziative (fino al 2002 con il nome di "Festa Europea degli autori"); si svolge nel terzo fine settimana di novembre, dal 1999.[61]
  • Ottantesima Adunata Nazionale degli Alpini: si è svolta dall'11 al 13 maggio 2007 e ha richiamato in città più di 500.000 persone.

Geografia antropica

Urbanistica

Piazza Galimberti
File:Cuneo - Via Roma.jpg
Via Roma
File:Cuneo - Palazzo Comunale.jpg
Residenza Municipale

Cuneo si sviluppò come centro di strada, sulle vie del colle di Tenda e della Maddalena, che mettono in comunicazione il Piemonte con la Francia meridionale, e come mercato di prodotti agricoli e zootecnici delle valli alpine e della pianura circostante. La posizione strategica della città influì in modo decisivo sulle sue vicende storiche nonché sullo sviluppo urbanistico. Infatti Cuneo, alla quale si apre una sola possibile direttrice di espansione verso sudovest, cioè verso Borgo San Dalmazzo, rimase per secoli racchiusa entro la cerchia originaria di mura. Fu soltanto dopo la demolizione della cinta muraria, ad opera dell'amministrazione napoleonica, all'inizio del XIX secolo, che fu avviata l'espansione moderna della città, attorno alla grande piazza centrale (piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza Galimberti), la più grande d'Europa nella sua tipologia, e lungo l'asse di corso Nizza, con uno sviluppo a pianta regolare, lento per tutto l'Ottocento e fino alla prima guerra mondiale e con ritmo sempre più rapido fra le due guerre, e specialmente dal 1945 in poi. Nell'attuale centro urbano il nucleo originario incuneato fra i Belvederi di corso Stura e di corso Gesso si contrappone nettamente ai quartieri recenti sviluppatisi verso sud-ovest, caratterizzati da vie ampie e diritte disposte attorno a piazza Galimberti e ai lati di corso Nizza, fiancheggiate da imponenti palazzi con spaziosi portici. Lo sviluppo urbanistico ha assunto un ritmo particolarmente celere dopo la seconda guerra mondiale e la città si è estesa in particolar modo verso Borgo San Dalmazzo, occupando tutto l'altopiano fino ai viali ricavati sui baluardi delle antiche fortificazioni e dominanti il corso del Gesso e della Stura. Le sedi delle attività commerciali e gli uffici pubblici si condensano nel centro storico, che ha quasi perso l'antica fisionomia residenziale in seguito allo spostamento interno degli abitanti verso i nuovi quartieri.

Le costruzioni più alte della città (tutte all'incirca 50 metri) sono il Faro della Stazione, la Torre Civica e il Palazzo Uffici Finanziari (PUF)[62][63][64].

Le varie fasi dello sviluppo topografico di Cuneo sono conseguenti all'andamento dell'espansione demografica della città, che contava 6154 abitanti nel 1571 e 18.000 nel 1774. Dopo l'abbattimento delle mura e delle fortificazioni e il conseguente sviluppo edilizio la popolazione salì a circa 25.000 abitanti alla fine dell'Ottocento e si accrebbe di oltre 10.000 unità negli anni fra le due guerre. Nel 1965 la popolazione raggiunse i 50.380 abitanti, all'incirca pari al livello attuale (52.334 abitanti nel censimento del 2001).

La città è in una fase lenta ma concreta di sviluppo: da qualche anno infatti è stata raggiunta dall'autostrada (attraverso la A33 - in completamento).
La principale via di accesso è il Viadotto Soleri (chiamato colloquialmente "Ponte Nuovo" dai cuneesi), che attraversa tutta la valle del fiume Stura con un percorso stradale che si sovrappone parzialmente ai binari ferroviari. La sua costruzione iniziò nel 1913 per volere di Giovanni Giolitti e terminò in epoca fascista dopo una lunghissima gestazione dovuta allo stillicidio di finanziamenti; la parte stradale fu inaugurata nel 1933 e quella ferroviaria nel 1937.[65] È divenuto tristemente noto col nome di "Ponte dei Suicidi" perché dai suoi parapetti si sono gettate più di 150 persone; per evitare ciò l'amministrazione comunale ha fatto innalzare le barriere del viadotto per rendere più difficili ulteriori tentativi di suicidio.
Nel 2007 viene inaugurato un nuovo ponte che attraversa il fiume Stura a cui si connette una serie ci circonvallazioni che provengono dai paesi limitrofi e che permettono un collegamento più rapido con le Valli Maira, Stura e Gesso e l'attraversamento rapido della città per mezzo di una galleria che sottopassa l'altopiano da est a ovest.
La città è anche servita dall'aeroporto di Cuneo-Levaldigi[66], denominato "Olimpica", il quale ha voli in Italia e per località estere, oltre ad altre tratte low-cost.

Suddivisioni storiche

La città è così suddivisa (partendo da Nord):[67]

  • Area Aulica Storica: fa riferimento al tessuto urbanizzato compreso tra Corso Kennedy, Piazza Torino, Corso Papa Giovanni XXIII, Corso Garibaldi, Corso Soleri; al suo interno si riscontrano le permanenze di un antico impianto antecedente al 1800, che gravitano soprattutto intorno l'asse centrale di Via Roma, e le permanenze tra 1800 e 1900, riscontrabili a monte di Via Roma e gravitanti attorno a Piazza Galimberti; quest'area è più comunemente conosciuta come Centro storico.
  • Area Centrale Storico - Ambientale: fa riferimento al tessuto urbanizzato compreso tra Corso Soleri, Corso Garibaldi, Corso Marconi, Corso Solaro, Lungo Stura XXIV Maggio, Corso Giolitti, Corso Carlo Brunet; al suo interno si riscontrano le permanenze tra il 1900 e il 1950.
  • Area Modernista: fa riferimento alla rimanenza del tessuto urbanizzato dell'altipiano e delle frazioni le cui permanenze si riferiscono al periodo post 1950, escluse le porzioni Storico - Ambientali di valore storico - documentario inserite nel tessuto più recente o comunque diversamente qualificate in relazione ai caratteri urbanistici e architettonici del contesto ambientale, comprendenti anche i viali alberati, in particolare viale Angeli, il Parco Fluviale Gesso e Stura e le Porte della Città.

Frazioni

  • Bombonina: situata sulla riva destra del fiume Stura.
  • Borgo San Giuseppe
  • Cerialdo
  • Confreria: situata sulla riva sinistra del fiume Stura, a ovest dell'imbocco del viadotto Soleri; Vi si trova la chiesa di San Defendente e patrona "Maria Madre del Buon Consiglio", fondata il 5 febbraio 1897 con decreto del Vescovo di Cuneo, Monsignor Andrea Fiore.
  • Madonna delle Grazie
  • Madonna dell'Olmo
  • Passatore
  • Roata Canale
  • Roata Rossi: piccola frazione tra Madonna dell'Olmo, San Benigno e Passatore; è percorsa dalla linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo, ma la stazione è dismessa dal 2003.
  • Ronchi
  • San Benigno: piccola frazione di campagna tra Roata Rossi e Ronchi; il suo santo patrono è San Bartolomeo.
  • San Pietro del Gallo: piccola frazione che dista pochi chilometri dal capoluogo. Vi si trova la Chiesa di San Pietro del Gallo
  • San Rocco Castagnaretta: frazione un tempo sostanzialmente agricola, ancora oggi famosa per le carote coltivate nei campi circostanti. Ogni anno, a settembre, è sede di una ricca Mostra Ortofrutticola nell'ambito della "Sagra di San Sereno", patrono di fruttivendoli e ortolani. Nella frazione sono ancora presenti le tre borgate: Borgata Sottana, Borgata Lunga e Borgata Soprana. Il vecchio campanile e la chiesa nuova sorgono sul piazzale Don Marro. C'è una scuola materna intitolata ai coniugi Autretti, la scuola elementare e quella media. Al piano terra della scuola c'è un centro anziani. In Corso Francia c'è un vecchio casale denominato Cascina Vecchia e nei campi intorno alla frazione sorgono altre cascine. Ci sono vari campi gioco e nell'area ecologica ha sede il Palazzo dello Sport PalaBreBanca dove giocava la squadra di pallavolo Piemonte Volley.
  • Spinetta: frazione popolosa, è il luogo dove a settembre si festeggia la sagra di San Foca, protettore dei campi agricoli. Un tempo questa grande frazione era l'unica ad avere una chiesa sorta verso il 1380, oggi ristrutturata e molto attrezzata. Vi sono poi una scuola materna ed una elementare in via Roata Canale e via Gauteri. Spinetta è inoltre il paese natale del famoso matematico Giuseppe Peano, a cui sono dedicati una via ed un monumento a Cuneo.
  • Tetti Pesio

Infrastrutture e trasporti

Strade

Ferrovie

Le linee ferroviarie che transitano presso la Stazione di Cuneo sono:

Tranvie

Dal 1877 Cuneo fu servita da un'estesa rete di tranvie a vapore interurbane, chiuse entro il 1948:

Aeroporti

La città è servita dall'Aeroporto Internazionale di Cuneo-Levaldigi[66], raggiungibile tramite la SS20.

Mobilità urbana

La rete di trasporti urbani, conurbati ed extraurbani di Cuneo è gestita da "Consorzio Trasporti Granda Bus".[68] Un vasto parco autobus di diverse aziende cuneesi, unite nel consorzio, connette la città di Cuneo con i paesi e le frazioni circostanti, nonché con tutta la Provincia di Cuneo.
Questo consorzio è il primo della regione ad aderire al progetto regionale denominato BIP - Biglietto Integrato Piemonte.[69]

Tra il 1908 e il 1968 Cuneo fu servita da una rete filoviaria.

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Cuneo.

Gemellaggi

Cuneo è gemellata con le seguenti città[70]:

Gemellaggi non istituzionali:

  • Contrada della Selva, Siena[71]
  • Bandiera della Francia Chambéry[senza fonte]

Sport

Pallavolo

La squadra più titolata della città è quella di pallavolo, fondata nel 1958 con il nome Cuneo Volley Ball Club e ribattezzata Piemonte Volley nel 2001. Militava in Serie A1 fino allo scioglimento del 2014.

Calcio

La principale squadra di calcio locale è l'A.C. Cuneo 1905, che milita nel campionato di Serie D. È stato campione d'Italia Serie D,[72] disputa le partite casalinghe presso lo stadio cittadino e comprende anche la squadra femminile che partecipa alla Serie A.

Le altre compagini sportive che hanno sede del comune sono: l'ASD Olmo che gareggia in Eccellenza; l'Auxilium Cuneo e il San Benigno che militano in Seconda Categoria; le società Madonna delle Grazie e New Ronchi 2012 che prendono parte al campionato di Terza Categoria.[73]

Ciclismo

Cuneo è stata più volte sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1914, l'ultima nel 2010.

Cuneo è inoltre legata alla storia del Giro come luogo di partenza della celebre frazione Cuneo-Pinerolo, diciassettesima tappa del Giro d'Italia 1949, in cui Fausto Coppi conquistò la maglia rosa dopo aver scalato da solo il Colle della Maddalena, il Vars, il Izoard, il Monginevro e il Sestriere, giungendo a Pinerolo con 11'52" su Gino Bartali. In memoria di quell'impresa il Giro ha inserito nel suo percorso la tappa Cuneo-Pinerolo in alcune edizioni successive, l'ultima volta nel 2009.

Da Cuneo è partita, il 22 luglio 2008, la 16ª tappa (Cuneo-Jausiers) del 95º Tour de France. Il giorno precedente la corsa aveva effettuato un giorno di riposo in terra straniera (proprio a Cuneo), prima volta nella storia del Tour.

Altri sport

Per quanto riguarda il basket, nel Comune è presente Il Cuneo Granda Basketball militante nella Serie C regionale, che disputa gli incontri presso il Palazzetto di Borgo San Giuseppe.

Nel rugby è attivo il Cuneo Pedona Rugby militante nella Serie C di rugby a 15, che gioca presso la struttura comunale di Madonna dell'Olmo.

Nella pallapugno a Cuneo è presente la società Pallonistica Subalcuneo che disputa il campionato di serie A ed ha vinto nella sua storia dodici scudetti e sei Coppe Italia. Disputa le gare nello sferisterio comunale cittadino di Via Bassignano.

È originaria di Cuneo Elisa Rigaudo, che ha vinto la medaglia di bronzo nella 20 km di marcia agli Europei di Goteborg nel 2006 e alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Curiosità

  • Nella puntata di Zelig del 14 gennaio 2011 (prima puntata della stagione), Paola Cortellesi e Claudio Bisio cantano la canzone "A Cuneo", testo ironico di Rocco Tanica (tastierista del gruppo Elio e le Storie Tese) sulle note della canzone "Empire State of Mind" di Alicia Keys (Video di "A Cuneo").
  • La città è stata la prima in Italia ad essere presente su Google Street View (2008).

Note

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  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pronunzia Cuneo, su dizionario.rai.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
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  11. ^ Tutte le Località di Cuneo, su comuniecitta.it. URL consultato il 23 agosto 2012.
  12. ^ La superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane, su istat.it. URL consultato il 16 ottobre 2014.
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Bibliografia

  • Franco Collidà, Max Gallo, Aldo A. Mola, CUNEO-NIZZA Storia di una ferrovia, Cuneo (CN), Cassa di Risparmio di Cuneo, luglio 1982, ISBN non esistente.
  • Beatrice Bolandrini, Giorgio Mollisi, Giuseppe Gaggini. Uno scultore neoclassico a Torino e nella residenze sabaude, Lugano, Edizioni Ticino Management, ottobre 2011, ISBN non esistente.

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