Apple: differenze tra le versioni

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Nota dai primi [[anni 1980|anni ottanta]] grazie alla gamma di computer [[Macintosh]], successivamente legò il suo nome ad altri prodotti come il lettore di musica digitale [[iPod]] e al negozio di musica online [[iTunes Store]], alla serie di [[smartphone]] [[iPhone]] e al tablet [[iPad]]. Nel corso del tempo, Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell'alta tecnologia e del design, applicate ai prodotti informatici.<ref>{{cita news|autore=Cadie Thompson|url=https://www.cnbc.com/id/100883593|titolo=Why Apple is still the king of design and innovation|pubblicazione=[[CNBC]]|data=16 luglio 2013|accesso=17 settembre 2018|lingua=en}}</ref>
Nota dai primi [[anni 1980|anni ottanta]] grazie alla gamma di computer [[Macintosh]], successivamente legò il suo nome ad altri prodotti come il lettore di musica digitale [[iPod]] e al negozio di musica online [[iTunes Store]], alla serie di [[smartphone]] [[iPhone]] e al tablet [[iPad]]. Nel corso del tempo, Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell'alta tecnologia e del design, applicate ai prodotti informatici.<ref>{{cita news|autore=Cadie Thompson|url=https://www.cnbc.com/id/100883593|titolo=Why Apple is still the king of design and innovation|pubblicazione=[[CNBC]]|data=16 luglio 2013|accesso=17 settembre 2018|lingua=en}}</ref>


Dal 2011 risulta essere una delle più grandi aziende al mondo per scarpellini e signorelli
Dal 2011 risulta essere una delle più grandi aziende al mondo per [[capitalizzazione azionaria]] - titolo quotato al [[Nasdaq]] - e di maggior valore al mondo, davanti alla concorrente [[Microsoft Corporation|Microsoft]]<ref>{{cita news| url = https://www.nytimes.com/2010/05/27/technology/27apple.html| titolo = Apple Passes Microsoft as No. 1 in Tech| pubblicazione= The New York Times| autore= Miguel Helft e Ashlee Vance| data= 26 maggio 2010}}</ref>; il 12 agosto 2012 diviene la maggior società privata di sempre per capitalizzazione di mercato, battendo il precedente record della Microsoft risalente al [[1999]]<ref>{{cita news| url = http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-20/apple-batte-ogni-record-182447.shtml| titolo = Apple batte ogni record: è la società più ricca di tutti i tempi| pubblicazione= [[ilsole24ore.com]]|data= 20 agosto 2012}}</ref>, anche se è inferiore alle grandi multinazionali come la [[Huawei]]. Nel 2012 gli utili crebbero del 94%. Il 25 novembre [[2014]], Apple sfondò la quota di 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendo il suo precedente record risalente al 2012: nessuna azienda statunitense aveva mai superato tale soglia<ref>{{Cita news|url=http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/azioni/analisi-e-news/tutte-le-news/news-radiocor/news-radiocor.php?PNAC=nRC_25.11.2014_16.05_49511494|titolo=- Quotazioni di borsa - Notizie - Il Sole 24 Ore|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=12 gennaio 2018}}</ref>.
[[capitalizzazione azionaria]] - titolo quotato al [[Nasdaq]] - e di maggior valore al mondo, davanti alla concorrente [[Microsoft Corporation|Microsoft]]<ref>{{cita news| url = https://www.nytimes.com/2010/05/27/technology/27apple.html| titolo = Apple Passes Microsoft as No. 1 in Tech| pubblicazione= The New York Times| autore= Miguel Helft e Ashlee Vance| data= 26 maggio 2010}}</ref>; il 12 agosto 2012 diviene la maggior società privata di sempre per capitalizzazione di mercato, battendo il precedente record della Microsoft risalente al [[1999]]<ref>{{cita news| url = http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-20/apple-batte-ogni-record-182447.shtml| titolo = Apple batte ogni record: è la società più ricca di tutti i tempi| pubblicazione= [[ilsole24ore.com]]|data= 20 agosto 2012}}</ref>, anche se è inferiore alle grandi multinazionali come la [[Huawei]]. Nel 2012 gli utili crebbero del 94%. Il 25 novembre [[2014]], Apple sfondò la quota di 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendo il suo precedente record risalente al 2012: nessuna azienda statunitense aveva mai superato tale soglia<ref>{{Cita news|url=http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/azioni/analisi-e-news/tutte-le-news/news-radiocor/news-radiocor.php?PNAC=nRC_25.11.2014_16.05_49511494|titolo=- Quotazioni di borsa - Notizie - Il Sole 24 Ore|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=12 gennaio 2018}}</ref>.


== Storia ==
== Storia ==

Versione delle 10:29, 20 set 2019

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Apple (disambigua).
Apple Inc.
Logo
Logo
L'Apple Park a Cupertino, California
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valori
ISINUS0378331005
Fondazione1º aprile 1976 a Cupertino
Fondata da
Sede principaleCupertino
Persone chiave
SettoreElettronica e informatica
Prodotti
Fatturato229,234 miliardi $[1] (2017)
Utile netto48,351 miliardi $[2] (2017)
Dipendenti123 000[2] (2017)
Slogan«Think Different.»
NoteCompasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 2014
Sito webwww.apple.com/it

Apple Inc. ([ˈæpəl]; pronuncia italiana [ˈɛppol][3], chiamata in precedenza Apple Computer e nota come Apple), è un'azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali con sede a Cupertino, in California. La società fu fondata nel 1976 da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, a Cupertino, nella Silicon Valley, in California. Dal 1º aprile 1976 al 3 gennaio 1977, era conosciuta come Apple Computer Company e dal 3 gennaio 1977 al 2007 come Apple Computer Inc.

Nota dai primi anni ottanta grazie alla gamma di computer Macintosh, successivamente legò il suo nome ad altri prodotti come il lettore di musica digitale iPod e al negozio di musica online iTunes Store, alla serie di smartphone iPhone e al tablet iPad. Nel corso del tempo, Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell'alta tecnologia e del design, applicate ai prodotti informatici.[4]

Dal 2011 risulta essere una delle più grandi aziende al mondo per scarpellini e signorelli

capitalizzazione azionaria - titolo quotato al Nasdaq - e di maggior valore al mondo, davanti alla concorrente Microsoft[5]; il 12 agosto 2012 diviene la maggior società privata di sempre per capitalizzazione di mercato, battendo il precedente record della Microsoft risalente al 1999[6], anche se è inferiore alle grandi multinazionali come la Huawei. Nel 2012 gli utili crebbero del 94%. Il 25 novembre 2014, Apple sfondò la quota di 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendo il suo precedente record risalente al 2012: nessuna azienda statunitense aveva mai superato tale soglia[7].

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Apple.

Anni settanta

Steve Wozniak era programmatore per la HP che nel 1975 aveva cominciato a tenere conferenze al Homebrew Computer Club. In attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU e dal momento che avrebbe voluto utilizzare il Motorola 6800, Wozniak cominciò a studiare e a progettare i suoi computer sulla carta, perché entrambi i processori commerciali disponibili a metà degli anni settanta, l'Intel 8080, che costava 179 dollari, e il Motorola 6800 che costava 170 dollari, erano troppo costosi.

Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502, nel 1976 a un prezzo accessibile, 25 dollari[8], Wozniak scrisse una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore e, una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare. Il chip 6502 era stato progettato dagli stessi progettisti avevano progettato il 6800 e il vecchio progetto del computer di Wozniak basato appunto sul 6800 aveva quindi bisogno solo di alcune piccole modifiche per poter utilizzare il nuovo processore. Una volta completato un prototipo nel suo garage, Wozniak ne parlò durante le sue conferenze all'Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema. Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs il quale, interessato allo sviluppo commerciale dei computer, riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla assieme a lui. Steve prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli propose la macchina. Il proprietario ne era interessato e si impegnò a comprarne 50 esemplari, pagandoli 500 dollari l'uno, ma a condizione che fossero tutti montati e quindi i due dovettero assemblarli tutti senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.

La macchina si chiamava Apple I (1976) ed era innovativa per l'epoca in quanto poteva essere collegata a un televisore - molti computer dell'epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video - anche se il video era ancora piuttosto lento, soltanto 600 caratteri per secondo; includeva poi delle ROM da dove caricava il codice all'accensione cosa che rendeva molto semplice l'avvio. Spinto dall'insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido per l'epoca (leggeva e scriveva 1.200 byte per secondo). Risultava discretamente potente ed era nel complesso semplice in quanto Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti rispetto ai computer concorrenti e quindi era anche relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, infatti buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell'Apple I e dell'Apple II (1977).[senza fonte]

Dopo essersi associati con Ronald Wayne, il quale avrebbe dovuto fare da mediatore tra i due amici[9], cominciarono ad assemblare i computer nel garage della casa di Jobs riuscendo a consegnare i computer. Questi ultimi venivano forniti senza telaio, cosa frequente all'epoca. Chi acquistava il computer doveva quindi provvedere in proprio alla realizzazione dell'alloggiamento; vi sono fotografie dell'epoca che mostrano l'Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 esemplari di Apple I.

Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontare durante lo sviluppo del prototipo; ora, dopo avere venduto i primi computer, avendo più risorse a disposizione cominciò a progettare la seconda versione, Apple II, ma ben presto la progettazione si rivelò più costosa del previsto e venne chiesto a Wayne di finanziare il progetto ma questi rifiutò uscendo dall'azienda. Jobs contattò così Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250.000 dollari nella neonata Apple computer, fondata ufficialmente il 1º aprile 1976. Una delle differenze fondamentali del secondo computer era il circuito TV che, totalmente ripensato, visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore; inoltre era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche i colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliorati in modo che il computer, una volta tirato fuori dalla scatola, avrebbe dovuto essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Bisognava poi anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.

L'Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977, durante il primo West Coast Computer Faire. Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l'era del computer, infatti milioni di computer vennero venduti negli anni '80.[senza fonte] Quando Apple si quotò in borsa, generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l'IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.[senza fonte] Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi l'Apple II e l'Apple IIGS.

Anni ottanta

Nel 1980, sull'onda del successo dei computer come nuovo prodotto, anche l'IBM decise di entrare nel mercato con un suo PC il quale utilizzava MS-DOS, un sistema operativo solo testuale prodotto dalla Microsoft di Bill Gates. Questo computer venne spinto dalla potenza commerciale dell'IBM e conquistò presto ampie fette di mercato. Molte piccole aziende utilizzavano l'Apple II,[senza fonte] ma la Apple - che Steve Wozniak aveva lasciato nel 1981 - decise di realizzare una nuova macchina dedicata al mercato aziendale in tempi rapidi e venne ideato Apple III. La fretta determinò alcuni problemi nel prodotto, accompagnati da errori nelle scelte progettuali, come la mancanza di una ventola per il raffreddamento del computer. Jobs si oppose alla ventola, ritenendola non elegante[senza fonte]. La nuova macchina, a causa di questa scelta, si rivelò un disastro in quanto si surriscaldava facilmente e molti modelli dovettero essere richiamati. L'Apple III era costoso e, malgrado nel 1983 ne fosse stata introdotta una versione aggiornata, non vendette comunque come si era sperato.

Nel frattempo la Apple, con sviluppatori come Jef Raskin e Bill Atkinson, lavorava al completamento di un nuovo computer che avrebbe avuto un'interfaccia grafica, un mouse, la programmazione orientata agli oggetti e il supporto per le reti informatiche. Anni prima, nel dicembre 1979, Jobs era stato autorizzato dalla Xerox a visitare lo Xerox PARC dove vide il nuovo sistema Alto, dotato di un'interfaccia grafica. Jobs riuscì ad aver accesso ai laboratori Xerox per tre giorni, grazie a un accordo di prevendita di un milione di azioni Apple prima dell'IPO (circa 18 milioni di dollari). Da quello che aveva visto nacquero i progetti Lisa e Macintosh. Lisa venne presentato nel gennaio 1983; costava 9.900 dollari, quindi era troppo costoso per gli utenti a cui era indirizzato. La Apple non riuscì a conquistare il mercato, pertanto Lisa venne abbandonato nel 1986.

Ingresso della sede centrale a Cupertino, in California.

A metà dello sviluppo di Lisa Jobs fu estromesso dal progetto ma riuscì ad assumere il comando su quello parallelo del Macintosh, che inizialmente era stato previsto come versione economica del Lisa. Ciò non avvenne senza ripercussioni: il progettista capo Jef Raskin rassegnò le dimissioni. Il Macintosh venne presentato nel 1984 con un spot televisivo trasmesso durante la finalissima del campionato nazionale di football e divenne celebre[10].

Nel 1985, dopo avere ottenuto una prima licenza proprio dalla Apple, Microsoft presentò Windows, la propria interfaccia per i sistemi prodotti da IBM e per quelli compatibili di altri produttori. Questi programmi, nella loro prima versione con interfaccia grafica, erano nati su Mac nel 1984-'85 con un'esclusiva Apple per due anni. Nel quadro del progetto in base al quale intendeva risollevare le sorti della società, Jobs negoziò un accordo epocale con lo storico rivale.[11] Lo scopo principale era che l'azienda di Bill Gates continuasse lo sviluppo di Word ed Excel per il sistema operativo della Apple. La concessione a Microsoft degli elementi dell'interfaccia grafica dei Mac per quello sviluppo, firmata da John Sculley, era stata all'origine delle cause legali intentate da Apple a Microsoft per il furto del look and feel del System 7 (nome che nel 1997 divenne Mac OS). La vertenza legale fu sciolta solamente nel 1996 (vedi infra). Dopo un scontro frontale con il nuovo AD John Sculley, nel 1985 Jobs fu costretto ad abbandonare la società. Fondò una nuova società, NeXT Computer la quale, nonostante inizialmente sembrasse promettente, non riuscì a conquistare un mercato abbastanza ampio e venne chiusa nel 1997.

Visto lo scarso successo del primo computer portatile della Apple, il Macintosh Portable nel 1989, ne venne presentato nel 1990 un nuovo modello, il PowerBook la cui serie originale, la 1xx, era formata da due prodotti distinti, il PowerBook 100, realizzato in collaborazione con Sony, molto simile a un subnotebook e basato sul vecchio processore Motorola 6800, e i più potenti e completi nella loro configurazione, PowerBook 140 e PowerBook 170. PowerBook stabilì lo standard per tutti i futuri portatili che seguirono introducendo lo schermo collegato tramite una cerniera alla tastiera, la trackball e altre innovazioni. Supportava le reti AppleTalk ed era incluso il software QuickTime, il quale forniva un supporto multimediale.[senza fonte]

Anni novanta

Uno degli sviluppi più interessanti della Apple guidata da John Sculley si ebbe nel settore dei computer palmari, o Personal digital assistant (PDA). Nel 1993 la Apple mise in commercio il Newton da un'idea di Sculley (fu proprio lui a coniare l'acronimo PDA), ma di scarso successo commerciale. Alla metà degli anni novanta, dopo una serie di scelte discutibili,[senza fonte] Apple entrò in un periodo di difficoltà, dimostrato dal calo delle vendite. Windows della Microsoft era il leader del mercato mentre la Apple si era vista ridurre le quote di mercato dal 20% dei primi anni novanta al 5%.

Il sistema operativo, Mac OS, era ormai datato. Nel 1994 Apple rivoluzionò i Macintosh adottando come processore il PowerPC. Per l'occasione creò un consorzio con Motorola e IBM, aziende detentrici dei brevetti necessari al nuovo processore, il quale era sensibilmente diverso rispetto ai precedenti modelli della famiglia Motorola 68000: la Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per le applicazioni software sviluppate prima del PowerPC. Permaneva comunque la necessità di cambiare e di offrire qualcosa di nuovo sul mercato. L'azienda decise di acquistare una software house che disponesse di un moderno sistema operativo, da adattare successivamente a macchine con architettura PowerPC. All'inizio la società pensò all'acquisizione della Be Inc., azienda fondata da due transfughi della Apple: il maggior candidato a diventare il nuovo sistema operativo di Apple sembrava quindi essere il BeOS, di cui era già in corso la portabilità per l'architettura Power PC. In seguito, l'azienda contattò Steve Jobs.

Jobs intervenne tempestivamente: prima ancora di ricevere un incarico ufficiale nell'azienda da lui fondata raggiunse un accordo con la Microsoft (6 agosto 1996): lo storico rivale avrebbe acquisito il 7% circa delle azioni della Apple (senza diritto di voto in assemblea), per un controvalore di 150 milioni di dollari, impegnandosi a realizzare versioni di Internet Explorer e Office per Macintosh ed a chiudere le cause in corso con licenze incrociate sui brevetti[12]. L'acquisto delle azioni era subordinato a un accordo che prevedeva l'installazione del web browser di Microsoft su tutti i computer prodotti dalla Apple per i cinque anni seguenti (Microsoft Explorer Macintosh Edition).

Jobs, divenuto il 16 settembre amministratore delegato ad interim con un compenso simbolico di un dollaro annuo fino al 2001[13][14][15], riuscì a far risorgere Apple[16], promuovendo soprattutto lo sviluppo della linea iMac dal settembre 1998[17]. L'idea di Jobs fu di puntare alla realizzazione di nuovi dispositivi e dei relativi software producendo lettori di mp3 come l'iPod e, nel decennio successivo, smartphone come l'iPhone, e tablet come l'iPad[18].

Il 21 dicembre 1996 il consiglio d'amministrazione votò l'acquisizione di NeXT per 400 milioni di dollari con l'intenzione di utilizzarne il sistema operativo, NeXTSTEP, come base per le future versioni del sistema operativo macOS (entrambi utilizzano un kernel Unix). Jobs divenne consigliere personale del presidente Gil Amelio[19] che pochi mesi dopo, l'11 luglio 1997, diede le dimissioni insieme al suo braccio destro Ellen Hancock[20].

Anni 2000

Nel 2001 la Apple lanciò sul mercato Mac OS X, un sistema operativo rivolto sia alle utenze private che a quelle professionali; a differenza delle precedenti versioni introduceva una nuova interfaccia grafica rendendo disponibili anche le librerie Carbon per consentire agli sviluppatori di effettuare in modo rapido il porting del vecchio e ampio parco software di Mac OS 9 sul nuovo sistema operativo. Col Mac OS X la Apple consolidò la propria quota di mercato.

Nel 2003 la Apple deteneva circa il 5% del mercato dei personal computer[21]. La crisi finanziaria viene successivamente superata: le azioni in mano alla Microsoft vengono ricomprate, anche se la quota di mercato continuava ad assottigliarsi e nel 2004 raggiungeva il 3%. Vengono anche presentati i processori PowerPC G4 e l'iBook.

Nel 2002 viene presentato il nuovo iMac G4, dotato di una base semisferica collegata a uno schermo TFT tramite un braccio metallico orientabile. Questo modello è stato dismesso nell'estate del 2004. Il nuovo modello l'iMac G5, basato sul PowerPC G5, è stato presentato il 31 agosto 2004. Questo modello racchiude l'intera logica del computer nello schermo TFT. Il nuovo iMac è uno dei computer più silenziosi e sottili che esistano sul mercato.

Immagine dell'Apple Store inglese. Aperto a Londra in Regent Street il 20 novembre 2004, è il primo punto vendita di Apple in Europa e il terzo fuori dagli Stati Uniti.

Nel 2007 Apple mette in commercio un nuovo prodotto, l'iPhone, uno smartphone con lo schermo multi-touch, con il quale pone le basi per l'ingresso di Apple nel settore della telefonia mobile.[22][23][24] Nei primi 200 giorni di vendita, l'iPhone conquista il 19% del mercato degli smartphone con 4 milioni di unità vendute.[22]

Anni 2010

Jobs morì il 5 ottobre del 2011 ma aveva già lasciato la carica il 24 agosto 2011 per via della malattia che lo colpiva, e venne sostituito dal direttore operativo Tim Cook.[25] Nonostante tutto l’azienda riuscì comunque ad andare avanti: nel 2015 venne messo in commercio l'Apple Watch e nel 2017 nacque l'iPhone X, che diede inizio al successo dei telefonini a schermo intero e senza bordi. Alla fine degli anni 2010 apparvero le AirPods (auricolari wireless) e la Apple Card, presentata nel 2019 negli Stati Uniti. Il 1° novembre 2019 lancerà in centocinquanta Paesi il servizio streaming Apple TV+.[26]

Loghi e origini

Loghi

Il primissimo logo, utilizzato solo per gli Apple I (nelle brochure e nei manuali), fu disegnato da Ronald Wayne, all'epoca socio di Jobs e Wozniak. Esso rappresenta, con uno stile grafico decisamente barocco e per niente iconico, Isaac Newton seduto al di sotto di un melo.

Il logo di Apple, oggi a tutti noto, fu disegnato nel 1976 da Rob Janoff, che lo creò per fare un favore a Regis McKenna, suo datore di lavoro e amico di Steve Jobs. Janoff per aver l'ispirazione andò al supermercato dove acquistó un sacchetto di mele, poi tornò a casa, le tagliò, le dispose sul tavolo e cominciò a osservarle. Dalle mele tagliate, Janoff estrasse una semplice mela monocromatica con un morso. Il logo venne presentato a Jobs ma questo richiese un logo con più colore. Janoff rispose alle obiezioni di Jobs dicendo che un logo monocromatico era più semplice e economico da stampare, ma Jobs rispose che il colore avrebbe permesso di "umanizzare" la società. Il grafico quindi prese il logo e aggiunse le bande colorate secondo la sua ispirazione del momento[27]. Questo logo è spesso erroneamente considerato un tributo ad Alan Turing, con la mela morsicata che fu, molto probabilmente, il modo in cui egli si uccise[28][29]. Sia Janoff che Apple negano ogni forma d'omaggio a Turing nel design del logo[30]. Il logo Apple venne immediatamente abbinato con lo slogan "BITE THAT APPLE" quando furono in commercio l'Apple I e l'Apple II.

È possibile utilizzare il logo Apple mediante la pressione della combinazione Alt+ Maiusc+8 su sistema operativo macOS. Il carattere così ottenuto sarà visibile soltanto se il documento sarà aperto tramite un computer Macintosh o un dispositivo iOS.

Il primo logo Mac, raffigurante un computer Macintosh stilizzato con tratti picasseschi, venne disegnato da Tom Hughes e John Casado[31], direttori artistici del team di sviluppo del Macintosh. Originariamente il logo era stato disegnato dall'artista Jean-Michel Folon, che aveva ricevuto da Steve Jobs 30.000 dollari in anticipo per il lavoro e aveva uno stile completamente differente[32]. Folon avrebbe ricevuto i diritti pari a un dollaro per ogni Mac venduto, ma prima della commercializzazione del Macintosh, Steve Jobs cambiò idea e fece sostituire il logo con quello disegnato da Houghes e Casado[senza fonte]. Il logo Mac venne usato come messaggio di benvenuto sui tutti i Macintosh fino alla versione 7.6.1, quando fu sostituito dalle due faccine colorate. Con la distribuzione di Mac OS X Jaguar, l'attuale logo Apple ha preso il posto delle faccine.

L'origine del nome "Apple"

  • Nell'estate del 1975, Steve Jobs lavorò in una piantagione di mele in Oregon e fu proprio in quel periodo che il nome cominciò ad apparirgli "unico e interessante" (versione raccontata da Steve Wozniak il 22 novembre 2010)[34] e si narra che fosse rimasto particolarmente colpito da una copertina di un LP dei Beatles rappresentante appunto una mela)[35].
  • Lo stesso Steve Jobs disse delle parole importanti[quando?]: "A quel tempo in realtà ero un fruttariano. Mangiavo solo frutta. Ora sono un bidone della spazzatura come tutti gli altri. E siamo stati circa tre mesi in ritardo per depositare un nome di business di fantasia così ho minacciato di chiamare la società Apple computer a meno che qualcuno non avesse suggerito un nome più interessante entro le cinque di quel giorno. Sperando di stimolare la creatività. E niente si è mosso. L'interesse mi è nato leggendo le opere di Arnold Ehret. Ed è per questo che ci chiamiamo Apple.".
  • Un'altra ipotesi (confermata anche in un documentario[quale?] da Steve Jobs) narra che mentre stavano scegliendo il nome della casa, videro, poggiata su un tavolo, una mela morsicata.
  • Può darsi pure che, come rappresentava il primissimo logo Apple, la mela rappresenti un simbolo di innovazione, con un chiaro riferimento alla mela che colpì e illuminò Isaac Newton sulla legge di gravitazione universale o che rappresentasse il morso della conoscenza che Eva diede al famoso frutto proibito, che era appunto la mela[36].
  • Un'altra ipotesi riguarderebbe il famoso crittografo e antesignano della moderna informatica Alan Turing a seguito della sua morte, avvenuta attraverso il morso di una mela avvelenata con cianuro di potassio, la stessa mela fu trovata morsicata, vicino al corpo dello scienziato. Tale accaduto avrebbe ispirato i fondatori, specialmente Steve Jobs, a denominare l'azienda "Apple"[36].

Gli slogan utilizzati

  • "Soon there'll be two kinds of people: those who'll use computers and those who will use Apple's", che recita "Presto esisteranno due tipi di persone: quelle che useranno dei computer e quelle che useranno Apple" (1983, nello spot di Apple Lisa, con Kevin Costner);
  • "Changing the world - one person at a time", ovvero "Cambiamo il mondo - una persona alla volta" (metà anni '80);
  • "The computer for the rest of us", all'incirca "Il computer per il resto di noi (per la gente comune)" (1984);
  • "... you'll see why 1984 won't be like "1984", ovvero "... Vedrai perché il 1984 non sarà come "1984"”, utilizzato nello spot di lancio del Macintosh durante il Superbowl (1984);
  • "The power to be your best", all'incirca "La forza di essere il tuo meglio" - (1980 - 1990);
  • "Think different", ovvero "Pensa in modo diverso" - (1997);
  • "I think, therefore iMac", ovvero "Penso, dunque iMac", basato sul famoso "Penso, dunque esisto" (cogito ergo sum) di Cartesio (1998);
  • "One more thing", ovvero "Ancora una cosa" (durante le WWDC e i MacWorld);
  • "There's something in the air" ovvero "C'é qualcosa nell'aria", per la presentazione del nuovo MacBook Air durante il Macworld del 2008;
  • "Let's rock" cioè "Muoviamoci (a ritmo di musica)", per la presentazione della nuova generazione di iPod nel settembre 2008;
  • "It's only rock and roll but we like it!", vale a dire "È solo rock and roll, ma a noi piace!", slogan e nome dell'evento avvenuto il 9 settembre 2009, ispirato all'omonima canzone dei Rolling Stones;
  • "There is an app for that", ovvero "C'è un app per questo", utilizzato dalla fine del 2009 fino a estate 2010 come frase e slogan della pubblicità sugli iDevice;
  • "If you don't have an iPhone well... you don't have an iPhone" ovvero "Se non hai un iPhone, beh... non hai un iPhone";
  • "Let's talk, iPhone" ovvero "Parliamo, iPhone", in merito all'uscita dell'iPhone 4S ironizzando sul nuovo Siri;
  • "Designed by Apple in California", frase impressa normalmente sul retro di tutti gli iDevice, utilizzata nel giugno 2013 in uno spot pubblicitario per mettere in evidenza la paternità del design dei prodotti.

Azienda e dipendenti

L'Apple Fellows program

Un Apple Fellow (in inglese membro, collega) è un dipendente che è stato nominato come tale da Apple stessa in riconoscimento ai suoi straordinari contributi tecnici o carismatici al mondo dell'informatica. L'Apple Fellows program ha finora elargito questo titolo a pochissime persone, tra le quali Al Alcorn, Bill Atkinson, Guy Kawasaki, Alan Kay, Don Norman e Steve Wozniak[38][39][40].

Critiche e controversie

  • Apple è stata spesso criticata per il suo modello di sviluppo verticale. L'azienda viene accusata di non tenere conto delle logiche di mercato e di sviluppare intenzionalmente prodotti non compatibili con il resto del mercato. Questa strategia impedirebbe di utilizzare efficacemente l'economia di scala che l'industria dei personal computer consente e quindi i prodotti Apple tendenzialmente costano di più dei prodotti della concorrenza. A tale critica si può opporre la constatazione che, almeno nell'hardware, attualmente i computer Apple sfruttano standard più simili a quelli degli altri Personal Computer rispetto al passato e che ciò in effetti ha di molto ridotto il divario di prezzo, specie se si fa una comparazione a parità di prestazioni.[senza fonte]
  • Un'altra critica che viene rivolta è la guida eccessivamente personale del CEO, specialmente durante la gestione di Steve Jobs. Quest'ultimo venne accusato di eccessiva personalizzazione della società e di accentramento delle funzioni di comando.[senza fonte]
  • Apple è stata criticata da diversi enti e testate giornalistiche per le condizioni di lavoro degli operai che producono i suoi prodotti nelle fabbriche della cinese Foxconn[41][42]. Parte di queste critiche sono state pubblicate dal New York Times nel 2012[43][44][45] e hanno spinto il CEO Tim Cook a inviare una lettera aperta ai suoi dipendenti[46][47]. Il clamore generato da questa serie di articoli ha portato Apple a stringere un accordo con la FLA (Fair Labor Association), che ha condotto una serie di ispezioni nelle fabbriche Foxconn rilevando numerose problematiche[48]. Il rapporto della FLA ha fatto sí che Apple e Foxconn dichiarassero la loro volontà nel migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, molto spesso sottopagati e costretti a rimanere in fabbrica per 60 ore alla settimana[49]. Dei miglioramenti che poi non sono avvenuti[50]. La China Labor Watch, un'associazione americana che si batte per i diritti dei lavoratori in Cina, ha evidenziato, nel giugno 2012, come le ditte legate all'intera catena di produzione e fornitura dei prodotti Apple non rispettino i diritti dei lavoratori, in modo anche più grave rispetto alla Foxconn[51].
  • Apple è stata criticata per la chiusura con cui gestisce la propria tecnologia. Quest'ultimo argomento è stato notevolmente ridimensionato con l'arrivo di macOS: il nuovo sistema operativo è basato su degli standard aperti e Apple stessa ha spesso appoggiato gli standard aperti piuttosto che utilizzare soluzioni proprietarie. Quando uno standard libero non esisteva, spesso Apple ha provveduto a crearne uno (es. FireWire o Zeroconf) e a renderlo disponibile agli sviluppatori. D'altro canto, macOS (con l'esclusione della versione server) non può essere legalmente installato su hardware non Apple.[senza fonte] Questo, ad esempio, impedisce di installare macOS in virtualizzazione su altro hardware[52].
  • Una delle critiche che gli sviluppatori rivolgono ad Apple è la sua tendenza a mettere in competizione tra di loro i vari gruppi di ricerca per i finanziamenti. Un esempio è la rivalità che si è creata tra gli sviluppatori delle vecchie librerie Carbon (appartenenti al vecchio sistema operativo) e gli sviluppatori delle nuove librerie Cocoa (provenienti dal sistema operativo di NeXT). Molti sviluppatori ritengono queste rivalità controproducenti e non necessarie per uno sviluppo funzionale del sistema operativo.
  • Vi sono state critiche alla gestione del software di terze parti presenti nell'App Store che, prima dell'inserimento effettivo deve essere vidimato dalla stessa Apple conferendo una maggiore sicurezza ma ciò non evita la presenza di applicazioni non funzionanti o che si ispirino a prodotti licenziati di grande fama, registrando in rari casi anche un'elevata diffusione delle stesse[53]. La gestione delle app è caratterizzata anche dal rispetto delle limitazioni imposte da Apple[54]; questo ha spinto alcuni produttori al ritiro dei propri prodotti a causa delle limitazioni stesse, come le commissioni sui ricavi[55][56] o la limitazione sul tipo di contenuti[57]. A esempio Opera che può essere fruito solo da un pubblico con più di 17 anni, motivando tale limite con la possibilità di visualizzare contenuti erotici tramite lo stesso[58]. Un altro caso è dato dalla rimozione di app dallo store, come nel caso della "Phone story", la quale spiegava tutti i lati legati alla produzione dell'iPhone, tra cui lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi poveri e per via di questi contenuti violenti è stata rimossa, in modo da tutelare i minori dalla visione d'immagini cruente[59]. In altri casi la rimozione è avvenuta solo dopo aggiornamenti che estendevano le funzionalità di applicazioni presenti nello store da svariati anni[60].
  • Ha inoltre perseguito una politica controcorrente sull'uso e supporto della tecnologia Flash, la quale, secondo Apple, dovrebbe essere libera, mentre è tuttora una proprietà di Adobe. Il suo utilizzo ha portato a problemi di sicurezza (riferiti al 2009) e ha dato problemi di affidabilità nei dispositivi Apple. Inoltre, per quanto riguarda i video Flash, pur rappresentando il 75% dei video totali presenti sul web, sono in molti casi disponibili anche nel formato video H.264, contando anche il fatto che con la riproduzione nel formato Flash si verifica un maggiore consumo di risorse energetiche (che porta a una minore durata delle batterie dei dispositivi mobili), questo perché necessita di una decodifica software non hardware. Questa tecnologia attualmente presenta una scarsa prestazione sui dispositivi mobili con interfaccia multitouch, visto che nella maggior parte dei casi è sviluppata e pensata per dispositivi che utilizzano un puntatore (comunemente conosciuto come freccetta) gestito dal mouse o simili. Secondo Apple, un uso di software di terze parti che si interpone tra la piattaforma e lo sviluppatore, ostacola le migliorie e il progresso della piattaforma stessa, potendo portare l'azienda in balia di terzi per quanto riguarda la disponibilità di migliorie software per gli sviluppatori, dato che generalmente per uno strumento di sviluppo cross-platform gli sviluppatori potrebbero decidere di renderne disponibili gli aggiornamenti solo quanto questo sia effettivamente disponibile per tutte le piattaforme supportate[61][62]. Nel 2011, Adobe ha distribuito Flash Media Server 4.5 per ricodificare i soli filmati Flash e renderli così disponibili per i dispositivi Apple che non supportano tale standard[63].

Sostenibilità ambientale

Il 25 agosto 2006, Greenpeace International ha lanciato l'"Eco guida ai prodotti elettronici", con l'intento di premiare le aziende che non fanno uso di sostanze chimiche pericolose e contribuiscono al riciclaggio dei rifiuti elettronici. Prese in considerazione 14 aziende al vertice del settore computer e telefonia cellulare, nessuna ha ottenuto un punteggio soddisfacente e in particolare Apple (classificatasi inizialmente all'11º posto con un punteggio di 2,7 su 10) è risultata essere molto indietro per quanto riguarda l'impatto ambientale dei suoi prodotti[64]. Infatti, con 262 milligrammi per chilo, il MacBook di Apple conteneva i livelli più alti, tra i 5 modelli testati – Acer, Apple, Dell, HP e Sony – di una sostanza tossica, il ritardante di fiamma brominato (BFR) (TBBPA)[65]. Per questi motivi, Greenpeace ha poi lanciato una campagna chiamata "Green my Apple" dove ha chiesto all'azienda di «impegnarsi a non utilizzare composti chimici pericolosi nei suoi prodotti, per essere all'avanguardia non solo nel design, ma anche nel rispetto dell'ambiente e della salute dei consumatori»[66].

Tuttavia, nella seconda versione dell'eco guida aggiornata al dicembre 2006, Apple è scivolata all'ultimo posto rimanendo ferma a un punteggio di 2,7 su 10[67].

Apple nel frattempo ha reso nota una serie di termini ultimi per eliminare le sostanze inquinanti dai suoi prodotti[68]. Questa nota si aggiunge alla sezione del sito che la società dedica da tempo alle problematiche ambientali e in cui illustra le proprie politiche e i traguardi ottenuti in questo ambito. A conferma del rispetto delle legislazioni in materia, l'EPEAT ha premiato con la medaglia d'argento 19 prodotti Apple[69].

Nonostante questo, nella classifica di Greenpeace di aprile 2007 Apple è stata collocata in decima posizione con 5,3 punti su 10. Greenpeace ha preso atto delle dichiarazioni della società, ma attende le presentazioni dei prodotti ecocompatibili per innalzare significativamente il rating della società[70].

Nel gennaio del 2008, Jobs presenta al Keynote i nuovi prodotti di casa Apple e fa notare come non sono stati usati mercurio o arsenico e inoltre i ritardanti di fiamma brominati (BFR) e il PVC sono assenti dalle parti progettate direttamente da Apple. Greenpeace ammette che questo rappresenta un passo avanti, ma che non è del tutto sufficiente e che possono esserci ancora delle migliorie.

Nel corso dell'anno 2009, Apple ha aggiornato tutta la propria linea di prodotti[71], eliminando completamente l'utilizzo delle sostanze tossiche precedentemente elencate. Grazie a questi sforzi, il 7 gennaio 2010 Greenpeace assegna ad Apple il primo posto nella classifica "Greener Electronics", specificatamente per l'eliminazione di tali sostanze. La nota recita: «Apple is leading the way on eliminating toxic PVC and BFRs from all it's new products with the new iMac and MacBook being the first PC's completely free of PVC and BFR» ovvero: "Apple è la prima azienda del settore a produrre computer completamente privi di PVC e BFR[72][73]".

Nell'ottobre 2010, Apple si porta alla 9ª posizione con 4,9 punti su 10. Pur migliorando la sua posizione in classifica rispetto al 2007, peggiora nel risultato finale dei "Greener Electronics", a causa soprattutto della mancata pubblicazione di informazioni riguardo ai piani futuri di smaltimento delle sostanze nocive[74].

Nel novembre 2011, Apple si porta alla 4ª posizione con 4,6 punti su 10. Le valutazioni negative nel rapporto dettagliato fanno riferimento non tanto a pratiche scorrette da parte dell'azienda, quanto alla carenza di informazioni relative alla politica di Apple riguardo al riciclaggio di determinati materiali[75][76].

La società di anno in anno pubblica il documento “Supplier Responsibility Progress Report”, dove analizza la situazione sulla condotta dei partner manifatturieri. Nel rapporto 2011 segnalava come l'11% dei 127 impianti collegati non gestissero i rifiuti in maniera adeguata, mentre il 31% non si erano conformati agli standard delle emissioni atmosferiche[77].

Apple contro Apple

Fin dalla nascita della Apple, si è posto il problema del rapporto con l'omonima (e preesistente) etichetta discografica Apple Records, problema che ha dato luogo a una lunghissima controversia legale. Un primo accordo si ebbe nel 1991, quando Apple Computer si impegnò a non introdurre nei propri prodotti alcun elemento musicale; accordo ben presto violato quando i computer con la mela cominciarono a emettere suoni (e uno di questi suoni fu ironicamente chiamato dai programmatori Sosumi, che si pronuncia come so sue me, cioè «E ora fammi causa»). La contesa si fece più aspra nel 2003 con l'avvento dell'iTunes Store, negozio online di musica digitale gestito dalla Apple Inc. Solo nel febbraio 2007 le due società sono giunte a un accordo legale che ha placato la controversia e aperto la strada alla messa in vendita della musica dei Beatles nello store online di iTunes. Il 16 novembre 2010, dopo anni di attesa, l'intero catalogo dei Beatles è approdato su iTunes corredato da molti extra quali video, documentari e interviste[78][79].

Nell'ottobre del 2012, il simbolo della mela dei Beatles è diventato ufficialmente di proprietà della Apple[80].

Brevetti e proprietà intellettuali

Apple detiene diversi brevetti e il consorzio W3C, di cui essa risulta essere uno dei membri, ha chiesto fin dal 2009 di liberalizzare due suoi brevetti, riguardanti widget web. Data l'assenza di risultati, ha pubblicato una lettera aperta per verificare l'esistenza di queste tecniche prima del 2005, in modo che tramite il concetto "prior art" si possano invalidare tali brevetti[81][82].

Nei primi anni del XXI secolo, Apple ha fatto molte cause per violazioni dei brevetti a molte aziende telefoniche (per guadagnare soldi e per togliere i suoi principali concorrenti), ma in particolar modo a Samsung, che oltre a un concorrente risulta essere anche un fornitore di componenti hardware, denunciata principalmente per un plagio estetico dei prodotti Apple[83][84], anche con metodi ritenuti poco consoni[85][86]. La causa nei Paesi Bassi è finita con il verdetto di inconsistenza delle accuse di Apple[87]; Il Galaxy Tab 10.1 in alcuni paesi è stato ritenuto diverso dal prodotto Apple, mentre in altri, come negli U.S.A., è stato ritenuto una copia (perché secondo alcuni i giudici stavano dalla parte di Apple)[88]. Negli USA, anche il Samsung Nexus è stato ritenuto simile all'iPhone, ma solo dopo una dimostrazione reale della violazione dei brevetti estetici[89], mentre in Inghilterra, Apple è stata costretta a specificare nei suoi spot come non ci sia alcuna violazione al riguardo[90].

Le denunce di plagio sono state rivolte anche contro Apple da diverse aziende, quali VIA Technologies, per una violazione sulla comunicazione dei microprocessori[91] e dalla Cequint per il sistema di riconoscimento del mittente di una telefonata[92].

Apple nel 2009 è stata accusata dall'Elan Microelectronics per la violazione del brevetto sulla tecnologia touch screen; il verdetto finale del 2012 ha decretato la colpevolezza dell'azienda, costretta a pagarne un indennizzo[93].

Nel 2010 è stata aperta una causa alla Apple per violazione del diritto d'autore di alcuni autori cinesi, che hanno visto le proprie opere trasformarsi in applicazioni a pagamento, senza il riconoscimento del proprio diritto d'autore[94]. Apple alla presentazione della denuncia, dichiara di aver rimosso alcuni dei titoli in questione, ma alcuni sviluppatori a quanto pare li avrebbero reinseriti online, mentre Wang Guohua, rappresentate legale degli scrittori, sostiene che la mancata punizione degli sviluppatori costituirebbe un incoraggiamento alla violazione del copyright[95].

Al termine del 2011 è emerso come Apple abbia ceduto determinati brevetti alla Meet Digitude Innovations per eseguire Patent Troll nei confronti dei suoi concorrenti[96] (ovvero l'utilizzo di brevetti non per scopi produttivi, ma per estorcere royalties a chiunque utilizzi l'idea oggetto del brevetto).

Nel gennaio del 2012, Apple avvia una causa nei confronti di Android per la violazione del brevetto 263 ("l'interfaccia di programmazione di un'applicazione in tempo reale")[97]. Qualora venisse confermata la violazione del brevetto, per Android potrebbe significare riscrivere la maggior parte del sistema operativo[98].

Nel gennaio 2013 è stata rivelata l'esistenza di un brevetto a nome di Apple per delle scarpe dotate di sensori, presumibilmente da utilizzare in attività sportiva[99].

Nel 2014, Apple venne accusata di aver violato un brevetto e tecnologia utilizzate sul suo processore A7, appartenente alla WARF (Wisconsin Alumni Research Foundation), registrato nel 1998 e denominato "Tablet Based Data Speculation Circuit for Parallel Processing Computer"[100].

Antitrust e altre autorità

In diversi anni e stati la Apple è stata denunciata e multata per via dell'errata comunicazione e applicazione della garanzia sui suo prodotti. Il primo a denunciarlo fu l'Antitrust (AGCM: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che chiese che venisse specificato in modo più chiaro l'estensione dell'anno di garanzia di Apple sui suoi prodotti, dato che è un servizio a pagamento che si sovrappone alla garanzia legale e gratuita del venditore[101] e che in passato ha portato ad avanzare una denuncia con esito positivo da parte di un consumatore[102], arrivando poi ad aprire un'istruttoria su tale caso[103] che si è conclusa con una multa di 900 000 euro[104] (confermata anche dopo il ricorso della Apple[105]). Successivamente venne pubblicata la relativa pagina e documento comparativo tra l'assistenza minima dovuta per legge e il servizio Apple care[106]. Nel 2012, il commissario europeo per la giustizia, Viviane Reding, ha informato la Commissione Europea a riguardo di tale pratiche, la quale può solo informare i relativi paesi europei per le eventuali manovre sanzionatorie[107].

Al termine del 2012, Apple ha riconosciuto i 2 anni di garanzia da parte del venditore previsti in Italia[108], ma dato che tale adempimento non è avvenuto nei tempi prestabiliti, è stata comunque multata per 200.000 euro[109].

Nel contempo si apre un'inchiesta su Apple e altri cinque grandi gruppi editoriali per verificare un eventuale cartello per condizionare al rialzo i prezzi degli e-books, cartello confermato tramite tre gruppi editoriali[110], permettendo anche l'avvio della class action contro questi gruppi e Apple[111].

Nel 2011, Apple è stata denunciata per violazione sulla privacy, prima tramite azione singola dell'avvocato Kim Hyung-Suk, poi tramite class action, a causa del suo sistema di geo-localizzazione, che venivano raccolti dall'azienda[112], portando poi quest'ultima alla distribuzione di un aggiornamento software (iOS 4.3.3) per correggere questa registrazione[113].

La questione privacy venne ripresa nel 2012 dalla Ars Technica, che ha analizzato il servizio iCloud della Apple, evidenziando come possiede una chiave master di decodifica per visualizzare anteprime, spostare, rifiutare, modificare e/o rimuovere i file dei utenti, inoltre secondo i termini e i condizioni di utilizzo del servizio, Apple ha la possibilità di accedere, utilizzare, salvaguardare o divulgare informazioni sugli account e sui contenuti alle autorità[114].

Nel 2012 è stata accusata per pubblicità ingannevole: nello specifico sono stati messi sotto accusa i servizi offerti da Siri, in quanto non sarebbero garantiti in alcun modo come mostrato nelle pubblicità, inoltre viene menzionato come tale software porti a un eccessivo consumo di dati[115], per questo motivo è stata avviata un class action[116]. Le accuse di pubblicità ingannevole sono state rivolte anche da Altroconsumo nel 2011 per la pubblicità di AirPlay, in quanto non specificava le condizioni necessarie per usufruirne[117].

In Australia, Apple, dietro il consenso della Corte Federale australiana, ha dovuto modificare una pubblicità ingannevole, in quanto veniva pubblicizzato in modo errato l'iPad 4G, il quale non poteva utilizzare la rete 4G australiana in quanto non compatibile, mentre nel messaggio pubblicitario appariva come compatibile[118]. Le class action riguardanti tali pubblicità (Siri e rete 4G) sono state avviate in diversi stati[119], portando poi Apple a cambiare dicitura da "Wi-Fi + 4G" a "Wi-Fi + Cellular"[120].

Nel 2015 venne constatato come la Apple, in Italia, avesse evaso 880 milioni di euro[121].

Le questioni legate alla privacy

Apple è implicata nelle rivelazioni fatte nel 2013 da Edward Snowden sul programma di sorveglianza PRISM implementato dalla NSA. I seguenti dati sono raccolti dall'agenzia statunitense: i contatti, i messaggi e le discussioni istantanee (testo, video, audio), la posta elettronica, i dati memorizzati, la VoIP, il trasferimento di file, le video-conferenze, le notificazioni che riguardano l'attività, i dettagli dei social network, le coordinate GPS e le "richieste speciali"[122][123].

Citazioni nei media

  • In un episodio della ventesima stagione de I Simpson viene aperto a Springfield un Mapple Store, palese riferimento alla catena di negozi di Apple. Lisa è interessata a comprare un MyPod e nel corso della puntata si trova a parlare di persona con Steve Mobbs (ovvia caricatura dell'ex CEO di Apple). Le citazioni e parodie nella puntata si susseguono incessantemente, ad esempio in una scena viene replicato il famoso spot "1984", con l'uomo dei fumetti che scaglia il martello contro un mega-schermo dal quale Mobbs parla alla folla. Presente un riferimento al MacBook Air e al fatto che sia talmente sottile da sparire se visto di profilo.
  • Sempre ne I Simpson, viene parodiato uno dei primi dispositivi tascabili prodotti da Apple, il Message Pad basato su NewtonOS, e sulle difficoltà del sistema di riconoscimento calligrafico che proponeva questa generazione di computer palmari.
  • Nel film Forrest Gump viene accennata un'azienda dove Forrest e il suo socio in affari investiranno, nominata come "una specie di azienda fruttifera" che poi, vedendo il simbolo sul foglio, si scopre essere la Apple.

Note

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  25. ^ L'annuncio avviene nella notte, sulla home page del sito, dove campeggia una foto in scala di grigi di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011.

    «Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano»

    «Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple».

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