Elezioni politiche in Italia del 2013

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Template:Infobox elezioni Le elezioni politiche italiane del 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si sono tenute domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013 a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre 2012[1], quattro mesi prima della conclusione naturale della XVI legislatura. Le consultazioni elettorali sono state regolamentate dalla legge elettorale del 2005.

Dai risultati elettorali emerge che nessuna delle coalizioni ha potuto ottenere una vittoria netta, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane, ampiamente commentato dalla stampa nazionale[2][3][4] e internazionale.[5][6][7][4][8][9][10]

Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento, i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio sono stati chiamati al voto anche per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l'elezione diretta del presidente della regione.

Per quanto riguarda le elezioni politiche, gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati erano 50 449 979 (26 088 170 donne e 24 361 809 uomini).[11]

I contrassegni elettorali definitivamente ammessi alle elezioni sono stati 184.[12][13]

Sistema di voto

Le elezioni politiche del 2013 si tennero con il sistema introdotto dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005 (la cosiddetta "Legge Calderoli"), che sostituì le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.

La legge prevede un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze. Sono previsti ambiti territoriali diversi per l'attribuzione del premio di maggioranza: l'intero territorio nazionale (esclusa la Valle d'Aosta) per la Camera dei deputati, la singola circoscrizione, coincidente con il territorio di una Regione, per il Senato della Repubblica[14] (escluse Valle d'Aosta, Molise e Trentino Alto-Adige).

Per la Camera dei deputati, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti ma che non consegue i 340 seggi, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi oltre quelli già ottenuti, in modo da raggiungere tale numero. I 12 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero e il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta sono attribuiti secondo regole diverse: i relativi voti non sono calcolati per la determinazione della lista o coalizione di liste di maggioranza relativa.

Per il Senato della Repubblica, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti nella Regione ma che non consegue il 55% dei seggi da questa assegnati, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi, in modo da raggiungere tale numero. I 6 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero, il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta, i 2 seggi assegnati dal Molise e i 7 seggi assegnati dal Trentino Alto-Adige sono attribuiti secondo regole diverse.

La legge prevede l'obbligo, contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali, per ciascuna forza politica di depositare il proprio programma e di indicare il proprio capo. Prevede inoltre la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma e il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici: in questo caso viene assunta la denominazione di Capo della coalizione. Egli tecnicamente non è candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, poiché spetta al presidente della Repubblica la nomina a quell'incarico.

Circoscrizioni

Il territorio nazionale italiano venne suddiviso alla Camera dei deputati in 28 circoscrizioni plurinominali ed al Senato della Repubblica in 21 circoscrizioni plurinominali, corrispondenti alle regioni italiane.

Camera dei deputati

Le circoscrizioni della Camera dei deputati furono le seguenti:

  1. Piemonte 1 (Torino);
  2. Piemonte 2 (Cuneo, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola);
  3. Lombardia 1 (Milano e Monza);
  4. Lombardia 2 (Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese e Lecco);
  5. Lombardia 3 (Pavia, Lodi, Cremona e Mantova);
  6. Trentino-Alto Adige;
  7. Veneto 1 (Padova, Verona, Vicenza e Rovigo);
  8. Veneto 2 (Venezia, Treviso e Belluno);
  9. Friuli-Venezia Giulia;
  10. Liguria;
  11. Emilia-Romagna;
  12. Toscana;
  13. Umbria;
  14. Marche;
  15. Lazio 1 (Roma);
  16. Lazio 2 (Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti);
  17. Abruzzo;
  18. Molise;
  19. Campania 1 (Napoli);
  20. Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno);
  21. Puglia;
  22. Basilicata;
  23. Calabria;
  24. Sicilia 1 (Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani);
  25. Sicilia 2 (Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa);
  26. Sardegna;
  27. Valle d'Aosta:
  28. Estero (a sua volta suddivisa nelle ripartizioni Europa; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide).

Senato della Repubblica

Le circoscrizioni del Senato della Repubblica furono invece le seguenti:

  1. Piemonte;
  2. Valle d'Aosta;
  3. Lombardia;
  4. Trentino-Alto Adige;
  5. Veneto;
  6. Friuli-Venezia Giulia;
  7. Liguria;
  8. Emilia-Romagna;
  9. Toscana;
  10. Umbria;
  11. Marche;
  12. Lazio;
  13. Abruzzo;
  14. Molise;
  15. Campania;
  16. Puglia;
  17. Basilicata;
  18. Calabria;
  19. Sicilia;
  20. Sardegna;
  21. Estero (a sua volta suddivisa nelle ripartizioni Europa; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide).

Quadro politico

In seguito alla Crisi del debito sovrano europeo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dimesso dal suo incarico nel novembre 2011, venendo sostituito dall'economista Mario Monti, dando così vita al nuovo governo Monti. Poiché, in seguito alle dimissioni del governo Berlusconi IV non vi fu lo scioglimento delle Camere, e quindi non vi furono nuove elezioni, la composizione del parlamento che approvò la fiducia al governo Monti rimase quella determinata dalle elezioni politiche del 2008, dunque con la maggioranza di governo al centro-destra e la minoranza al centro-sinistra.

Nel dicembre del 2012, il Popolo della Libertà ha ritirato l'appoggio al governo Monti, causando così le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Monti[15] e lo scioglimento delle Camere, decretato il 22 dicembre 2012 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con alcune settimane di anticipo rispetto alla fine naturale della XVI Legislatura.

Il Governo aveva approvato il 18 dicembre un decreto legge "con disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nel 2013"[16] per introdurre, in caso di scioglimento anticipato delle camere, una riduzione del 50% delle firme per la presentazione di liste e candidati. La riduzione è stata poi portata al 75% in fase di conversione in legge[17]. Con un decreto legislativo del 31 dicembre, inoltre, sono stati introdotti dei criteri di incandidabilità per i condannati in via definitiva a oltre 2 o 4 anni per diverse categorie di delitti non colposi[18].

Durante il mandato di Monti, l'Italia aveva affrontato aumenti fiscali e tagli alla spesa dello Stato, ed una serie di riforme atte a migliorare la competitività dell'economia italiana. Tali riforme, definite come politiche di austerità, attuate dal governo Monti, che hanno sollevato molte polemiche nell'opinione pubblica italiana, sono percepiti in Europa come segnale di miglioramento della fiducia internazionale nell'Italia. Monti è stato sostenuto da altri leader politici dell'Eurozona, come la cancelliera tedesca Angela Merkel e l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy.

Nel corso della legislatura il Parlamento non ha modificato la legge Calderoli (il cosiddetto "Porcellum"), legge elettorale in vigore dal 31 dicembre 2005[19]. Vari abbozzi di riforma erano stati tentati dai gruppi parlamentari durante l'ultimo anno sotto raccomandazione del Presidente della Repubblica che, in seguito allo scioglimento delle camere, si è detto rammaricato per il mancato raggiungimento di un accordo.[20]

Il 6 gennaio 2013 è entrato in vigore il regolamento della par condicio per le reti televisive della RAI, Mediaset, La7 e SKY.[21]

Principali forze politiche

Lista Collocazione Ideologia Leader[22]
Italia. Bene Comune
Coalizione composta da Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Centro Democratico, Il Megafono - Lista Crocetta, Moderati, Partito Socialista Italiano, Südtiroler Volkspartei, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Verdi del Sudtirolo e Per la Valle d'Aosta - Autonomie Liberté Démocratie
Centro-sinistra, sinistra Socialdemocrazia, europeismo, progressismo, socialismo democratico, ambientalismo Pier Luigi Bersani
Coalizione di centro-destra
Coalizione composta da Il Popolo della Libertà, Lega Nord, Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale, Lista Lavoro e Libertà - 3L, La Destra, Partito Pensionati, Grande Sud, Moderati in Rivoluzione, Intesa Popolare, Movimento per le Autonomie, Cantiere Popolare, Liberi per una Italia Equa e Basta Tasse
Centro-destra, destra Conservatorismo, liberal-conservatorismo, berlusconismo, federalismo, regionalismo Silvio Berlusconi
Movimento 5 Stelle Post-ideologica Democrazia diretta, e-democracy, decrescita, euroscetticismo, populismo, ecologismo, antipartitocrazia, anticorruzione Beppe Grillo
Con Monti per l'Italia
Coalizione composta da Scelta Civica, Unione di Centro, Futuro e Libertà per l'Italia e Movimento Associativo Italiani all'Estero
Centro Centrismo, europeismo, liberalismo Mario Monti
Rivoluzione Civile
Lista elettorale in cui sono confluiti: Italia dei Valori, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi, Azione Civile, La Rete 2018, Nuovo Partito D'Azione e Movimento Arancione
Sinistra radicale Ecosocialismo, socialismo, comunismo, eurocomunismo, ambientalismo, marxismo-leninismo, progressismo, neomarxismo, antifascismo, anticapitalismo, anticorruzione, pacifismo Antonio Ingroia
Fare per Fermare il Declino Centro-destra Liberalismo, liberismo, europeismo Oscar Giannino

Schieramenti a confronto

Fin da alcuni mesi precedenti alle dimissioni di Mario Monti, i principali partiti politici hanno iniziato a delineare le alleanze per le elezioni del 2013.

Coalizione di centro-sinistra

Lo stesso argomento in dettaglio: Italia. Bene Comune.
Pier Luigi Bersani, segretario del PD dal 2009 al 2013, e leader di Italia. Bene Comune
Enrico Letta, vicesegretario del PD dal 2009 al 2013, e presidente del Consiglio dall'aprile 2013 a febbraio 2014
Nichi Vendola, presidente di SEL

La coalizione di centro-sinistra, detta Italia. Bene Comune, è stata presentata il 13 ottobre con la firma di una carta d'intenti[23] da parte del segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, del presidente di Sinistra Ecologia Libertà Nichi Vendola e dal segretario del Partito Socialista Italiano Riccardo Nencini.

Il "capo della coalizione"[24] è stato designato mediante elezioni primarie a doppio turno, aperte ai cittadini italiani, anche non iscritti ai partiti che le hanno indette. I candidati Bersani, Vendola e inoltre Matteo Renzi e Laura Puppato, ambedue esponenti del PD, e Bruno Tabacci, in quel momento esponente dell'Alleanza per l'Italia, hanno partecipato al primo turno, il 25 novembre. Il ballottaggio del 2 dicembre ha indicato come capo della coalizione Pier Luigi Bersani, che ha prevalso su Renzi con il 60,9% dei voti. Per sopperire alla mancanza del voto di preferenza nel sistema elettorale, il 29 e 30 dicembre i due maggiori partiti della coalizione, PD e SEL, hanno svolto delle ulteriori primarie per determinare la gran parte dei componenti delle liste elettorali.[25] Alcuni candidati sono stati comunque decisi dalle segreterie dei due partiti.

La coalizione Italia. Bene Comune partecipa alle elezioni con le liste del Partito Democratico (comprendente alcuni candidati del Partito Socialista Italiano), di Sinistra Ecologia Libertà (che in Trentino-Alto Adige include i candidati dei Verdi sudtirolesi[26][27]) e del Centro Democratico.[28][29]

Fanno parte della coalizione anche altre liste, presentate solo in alcune circoscrizioni del Senato:

In Trentino-Alto Adige il Südtiroler Volkspartei e il Partito Autonomista Trentino Tirolese si presentano alla Camera con un'unica lista all'interno della coalizione di centro-sinistra[34]. In Valle d'Aosta, invece, la coalizione di centro-sinistra si presenta sia alla Camera sia al Senato con la sola lista Per la Valle d'Aosta - Autonomie Liberté Démocratie.[35][36][37]

Coalizione di centro-destra

Silvio Berlusconi, presidente del PdL, leader della Coalizione di centro-destra
Angelino Alfano, segretario del PdL dal 2011, e vicepresidente del Consiglio nel governo Letta
Roberto Maroni, segretario della Lega Nord dal luglio 2012
Ignazio La Russa, leader di Fratelli d'Italia

Il 6 dicembre, in concomitanza con l'uscita dalla maggioranza di governo del Popolo della Libertà, che avrebbe portato alle dimissioni del governo Monti, Silvio Berlusconi ha annunciato la sua "ridiscesa in campo"[38]. Il partito ha così annullato le primarie per la scelta del leader, indette il precedente 24 ottobre.[39] Il 20 dicembre, i deputati del PdL Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto lasciano il partito per fondare Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale, dichiarando che la nuova formazione politica sarebbe stata comunque alleata del PdL alle imminenti elezioni.[40] Il 7 gennaio è ufficializzato l'accordo con la Lega Nord, che riporta in auge l'alleanza politica vincitrice delle elezioni del 2008 e interrotta durante il governo Monti. La Lega aveva a lungo rifiutato l'accordo, arrivando a fine dicembre a dichiarare la volontà di presentarsi autonoma alle elezioni con la candidatura a premier di Flavio Tosi[41]. Quale capo della coalizione[24] è stato indicato Silvio Berlusconi, che ha tuttavia dichiarato di non essere interessato al ruolo di premier ma a quello di ministro dell'Economia e, a nome del solo PdL, ha designato eventuale presidente del Consiglio il segretario politico Angelino Alfano[42]. Il segretario della Lega Roberto Maroni ha invece proposto per lo stesso ruolo l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti.[43]

La coalizione partecipa alle elezioni con le liste del Popolo della Libertà, della Lega Nord (che forma un'unica lista con il movimento 3L (Lista Lavoro e Libertà) di Giulio Tremonti), de La Destra[44], di Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale.[45]

Fanno parte della coalizione anche altre liste, presenti solo in alcune circoscrizioni:

  • Moderati in Rivoluzione (MIR) di Gianpiero Samorì, presente alla Camera in 21 circoscrizioni (tranne che in Liguria, Lombardia 3, Veneto 2, Abruzzo e Molise) e al Senato in 15 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)[46][47][48];
  • Grande Sud (che alla Camera forma un'unica lista con il MpA)[49], presente in 14 circoscrizioni alla Camera (Lombardia 3, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio 1, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna) e in sei regioni al Senato (Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna);
  • Intesa Popolare, presente alla Camera in 12 circoscrizioni (Lombardia 1, Emilia Romagna, Umbria, Lazio 1, Lazio 2, Abruzzo, Molise, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria) e in otto regioni al Senato (Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)[50][51][52];
  • Partito Pensionati, presente alla Camera in sei circoscrizioni (Piemonte 1, Veneto 1, Campania 1, Campania 2, Puglia e Sardegna) e in sei regioni al Senato (Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania, Puglia e Sardegna)[53][54][55][56][57][58][59][60];
  • Partito dei Siciliani-MpA, presente con una propria lista solo in Sicilia al Senato[61][62], mentre alla Camera forma una lista unica con Grande Sud;
  • Cantiere Popolare, presente in Sicilia al Senato[61][63];
  • Liberi per una Italia Equa, presente in Campania alla Camera nella circoscrizione Campania I e al Senato[64][65];
  • Basta Tasse, presente al Senato in Lombardia e in Sardegna[66][67].

Movimento 5 Stelle

Lo stesso argomento in dettaglio: Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle

Partecipa per la prima volta alle elezioni politiche il Movimento 5 Stelle, che aveva annunciato il 28 giugno 2012 la candidatura senza apparentamenti alle elezioni politiche[68]. Capo della forza politica[24] è il fondatore Beppe Grillo[69].

Il 29 ottobre Beppe Grillo formalizza chi può far parte delle liste del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche, limitando la possibilità di concorrere ai soli aderenti al movimento, senza condanne pendenti, già candidatisi in elezioni precedenti e risultati non eletti.[70][71] Tutti i candidati sono stati poi individuati mediante le cosiddette "parlamentarie", consultazioni primarie annunciate il 30 novembre e tenute online dal 3 al 6 dicembre con la partecipazione di 20 252 iscritti al movimento[72].

Coalizione di centro

Lo stesso argomento in dettaglio: Con Monti per l'Italia.
Mario Monti, leader di Scelta Civica, e presidente del Consiglio dal novembre 2011 all'aprile 2013

Anche il premier uscente Mario Monti il 25 dicembre[73] ha annunciato il suo ingresso in politica, a capo di una nuova coalizione[74]. Il suo progetto viene sostenuto da due partiti, l'Unione di Centro[75] e Futuro e Libertà per l'Italia, e da una serie di movimenti e associazioni, tra i quali Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Il 4 gennaio 2013 viene presentata la lista Scelta Civica[76], formata da esponenti della società civile, che si presenterà alle elezioni in coalizione con le liste dell'Unione di Centro e di Futuro e Libertà per l'Italia alla Camera[77]; al Senato invece la coalizione parteciperà con una lista unica denominata Con Monti per l'Italia[78][79].

Rivoluzione Civile

Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione Civile (lista elettorale).
Antonio Ingroia, presidente di Rivoluzione Civile

Il 17 dicembre 2012 Antonio Ingroia, Luigi De Magistris, Orazio Licandro (PdCI) e Leoluca Orlando (IdV/La Rete 2018) lanciano il manifesto Io ci sto[80], una piattaforma programmatica in 10 punti da presentare al Partito Democratico per entrare nell'alleanza di centrosinistra[81][82].

Fallita ogni trattativa col centrosinistra, il 29 dicembre i promotori di Io ci sto vanno avanti autonomamente e lanciano il cartello Rivoluzione Civile, al quale aderiscono subito oltre a Italia dei Valori[83], Comunisti Italiani[84] e Movimento Arancione[85], anche Rifondazione Comunista[86]. Ingroia in particolare annuncia l'intenzione definitiva di candidarsi come leader della lista e ne svela il simbolo. Il 5 gennaio 2013 anche la Federazione dei Verdi aderisce alla coalizione[87].

Il 21 aderisce anche il Nuovo Partito d'Azione[88]. Inizialmente la lista era sostenuta anche da altri movimenti (ALBA, Partito Pirata, Cambiare si può, Popolo Viola e Agende Rosse di Salvatore Borsellino). La delusione su una serie di aspettative disattese portò a metà gennaio il Popolo Viola a dissociarsi[89]. Il 22 gennaio Borsellino non nasconde la delusione per le liste, ma anche la simpatia per Ingroia.[90][91]. Il 30 gennaio ALBA non si associa a Rivoluzione Civile[92]. A pochi giorni dal termine delle elezioni sia De Magistris (Movimento Arancione) che il Nuovo Partito d'Azione escono da Rivoluzione Civile.

Fare per Fermare il Declino

Oscar Giannino, leader di Fare per Fermare il Declino

Il 28 luglio 2012, su iniziativa di alcuni economisti quali i professori Luigi Zingales, Michele Boldrin, Sandro Brusco, Andrea Moro e altri intellettuali come Alessandro De Nicola, Carlo Stagnaro e Oscar Giannino, viene pubblicato a pagamento su alcuni quotidiani nazionali un manifesto programmatico[93][94] di ispirazione prevalentemente liberale, liberista e fortemente critico verso l'intera classe politica nazionale. Da esso, visto l'alto numero di adesioni raccolte via Internet fra i cittadini, nasce e si struttura in poche settimane il nuovo movimento politico Fermare il Declino.

A seguito del rifiuto di far proprio il manifesto da parte di soggetti politici preesistenti quali Italia Futura (che finirà per confluire nella coalizione di centro), l'8 dicembre 2012 il movimento decide[95] di fondare autonomamente un nuovo partito politico, Fare per Fermare il Declino[96], che vede alla sua guida come leader e candidato premier il giornalista economico Oscar Giannino[97]. Esso raccoglie in poche settimane le firme necessarie per presentare le proprie liste, senza parlamentari uscenti, per entrambe le Camere, in tutte le circoscrizioni nazionali e alcune estere[98]. Il partito si presenta da solo, senza alcuna alleanza e con l'intenzione dichiarata di non stringerne[95], ma di decidere la propria posizione sui singoli provvedimenti in Parlamento.

Il 18 febbraio uno dei promotori, Luigi Zingales, lascia polemicamente il movimento accusando il leader di millantare un master mai preso nell'università dove insegna, la Booth School of Business di Chicago, e di non aver provveduto a rettificare il suo curriculum presente in rete, nonostante Giannino abbia successivamente spiegato che nella città americana abbia solo studiato inglese e che quel curriculum sia sbagliato[99]. Due giorni più tardi, Oscar Giannino si dimette irrevocabilmente dalla presidenza di Fare, pur rimanendo candidato premier a causa dell'impossibilità, data la legge elettorale, di ritirare la propria candidatura. In varie interviste televisive, Giannino promette di mettere il proprio seggio a disposizione del partito se eletto. L'avvocato Silvia Enrico assume la carica di coordinatrice nazionale per condurre il partito al congresso da svolgersi dopo le elezioni[100].

Altri schieramenti

I Radicali Italiani, dopo essersi presentati nelle elezioni del 2006 e del 2008 nelle liste di centrosinistra, corrono con una loro lista denominata Amnistia Giustizia Libertà non apparentata ad altre forze politiche e presente in diverse circoscrizioni. Capo della forza politica è indicato in Marco Pannella.

Per la prima volta si presentano alle elezioni politiche i Riformisti Italiani (che candidano a premier Stefania Craxi)[101], la lista Io Amo l'Italia (che candida a premier l'ex parlamentare europeo Magdi Allam).

Nelle varie circoscrizioni sono inoltre presenti quattro liste di orientamento comunista (Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Marxista-Leninista Italiano, Partito di Alternativa Comunista e Partito Comunista) e quattro liste di orientamento neofascista (Forza Nuova, CasaPound Italia, Fiamma Tricolore e Rifondazione Missina Italiana).

In Lombardia si presenta una lista denominata "I Pirati" a seguito di un'ordinanza emessa del Tribunale di Milano sull'utilizzo del nome Partito Pirata e del relativo simbolo in favore del preesistente Partito Pirata[102][103], il quale non è presente a queste elezioni.

Candidature

Per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica risultano candidate le seguenti liste o coalizioni di liste, con i rispettivi leader:[104][105]

Coalizioni di liste
Liste non coalizzate

Campagna elettorale

Propaganda elettorale a Milano

La campagna elettorale vide come principali protagonisti Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi, Mario Monti e Beppe Grillo, rispettivamente leader della coalizione di centro-sinistra, di centro-destra, di centro e del Movimento 5 Stelle.[109] Tuttavia, anche altri leader di partiti minori organizzarono appuntamenti di grande importanza, ai quali parteciparono molte persone comuni o note negli ambienti economici-finanziari o operatori nel campo imprenditoriale.

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, organizzò la sua campagna elettorale principalmente in manifestazioni di piazza in tutta Italia, da lui denominate Tsunami Tour, nelle quali arringava le folle proponendosi come movimento innovatore volto a contrastare i partiti politici tradizionali, proponendo l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, l'abbattimento delle tasse ai cittadini, l'uscita dell'Italia dalla Zona Euro e l'allontanamento dalle politiche di austerità imposte dall'Unione europea[110][111]. Su espresso ordine di Grillo, nessun esponente del Movimento 5 Stelle si presentò a confronti televisivi fra politici, e non vennero mai rilasciate interviste a giornali italiani ma solo alla stampa estera.

Pier Luigi Bersani, leader della coalizione denominata Italia. Bene Comune, cominciò la sua campagna elettorale a Bettola, un comune montano della provincia di Piacenza nel quale nacque, intraprendendo un percorso che si proponeva come una diretta alternativa alla coalizione avversaria, capeggiata da Berlusconi e formata essenzialmente dal PdL e dalla Lega Nord, la quale, secondo Bersani, era responsabile dei danni all'economia e al lavoro che cominciarono ad investire l'Italia dal 2011, appunto, periodo in cui il Cavaliere era alla presidenza del consiglio[112]. Bersani puntò molto sul fatto di essere ampiamente in vantaggio nei sondaggi rispetto al Popolo della Libertà, che in quel momento, nel settembre 2012, si trovava senza il leader Berlusconi, e non aveva un personaggio con grande carisma da ribaltare i sondaggi e riconquistare la fiducia che il partito aveva ricevuto dall'elettorato[senza fonte] quattro anni prima, nelle elezioni politiche del 2008.

Silvio Berlusconi, a dicembre 2012, annunciò la sua ridiscesa in campo[113], iniziando ad intraprendere una campagna elettorale che criticò duramente le politiche attuate dal governo Monti negli ultimi 12 mesi, motivando il fallimento di Monti dovuto principalmente all'innalzamento delle tasse ai danni dei cittadini italiani[114]. Presentando il suo programma, propose la coalizione di centro destra come alternativa sia al Governo Monti, che a Italia. Bene Comune e al movimento di Beppe Grillo[115]. Secondo alcuni sondaggi, Berlusconi in poche settimane raggiunse il 28% delle preferenze, distaccato di un solo punto percentuale in favore della coalizione capeggiata da Bersani[116].

La coalizione di centro guidata da Mario Monti, detta anche terzo polo, comprendeva l'UdC di Pier Ferdinando Casini e il FLI di Gianfranco Fini, oltre che la lista Scelta Civica fondata da Monti. La coalizione si propose come forza politica alternativa ai due grandi schieramenti, in grado di riunire i punti più moderati dei programmi elettorali delle due coalizioni di centro destra e centro sinistra, creando un programma di coalizione basato sulla continuazione dell'esperienza politica del Governo Monti[117][118].

Considerando gli altri leader di partiti e liste, spiccano coloro che aiutarono o penalizzarono i grandi partiti all'interno di coalizioni grandi e solide. Nella coalizione di centro-destra, il partito che più fiancheggiò Berlusconi fu la Lega Nord, che fece incrementare le preferenze per il centro-destra in Lombardia, dove il 24 e il 25 febbraio il popolo lombardo fu chiamato alle urne anche per eleggere il proprio governatore[119]; in quelle elezioni, il candidato e leader del Carroccio, Roberto Maroni, con il 42% delle preferenze sconfisse il candidato del PD, Umberto Ambrosoli. A sinistra invece, il movimento più a fianco di Bersani nella campagna elettorale fu SEL di Nichi Vendola.

Sondaggi pre-voto

Elenco dei sondaggi di gennaio 2013[120].

Istituto Data Movimento 5 Stelle
(Beppe Grillo)
Rivoluzione Civile
(Antonio Ingroia)
Italia. Bene Comune
(Pier Luigi Bersani)
Con Monti per l'Italia
(Mario Monti)
Coalizione di centro-destra
(Silvio Berlusconi)
Altri
SWG 25 gennaio 2013 17,2 5,4 34,1 12,8 26,6 3,9
Tecnè 22 gennaio 2013 14,5 4,7 34,8 15,1 27,6 3,3
Tecnè 21 gennaio 2013 14,2 4,6 35,5 15,2 27 3,5
SWG 18 gennaio 2013 16,8 5,4 33 13,7 27,2 3,9
Tecnè 16 gennaio 2013 13,6 4,5 36,9 15,3 26 3,7
Datamonitor 14 gennaio 2013 12,8 4,7 38,0 13,0 28,3 3,2
EMG Srl 14 gennaio 2013 12,1 5,2 37,4 14,8 27,9 2,6
Tecnè 13 gennaio 2013 14,3 4,3 37,8 14,5 26,0 3,1
Tecnè 11 gennaio 2013 14,4 4,0 39,5 15,1 24,6 2,4
SWG 11 gennaio 2013 15,9 4,5 34,9 13,8 25,3 5,6
Euromedia 10 gennaio 2013 12,3 4,4 38,5 10,5 30,7 3,6
Tecnè 10 gennaio 2013 14,0 4,4 39,3 15,2 24,5 2,6
Tecnè 9 gennaio 2013 14,1 3,7 40,3 15,1 24,3 2,5
ISPO 9 gennaio 2013 13,2 4,0 38,0 15,1 26,7 3,0
Lorien 9 gennaio 2013 13,4 4,3 37,0 14,6 26,8 3,9
Piepoli 8 gennaio 2013 10,0 4,0 41,0 14,0 29,0 2,0
Tecnè 8 gennaio 2013 14,4 4,1 39,6 15,1 24,6 2,2
Ipsos 8 gennaio 2013 12,5 5,5 38,8 17,6 21,7 3,9
IPR 8 gennaio 2013 13,0 2,0 38,0 16,0 27,0 4,0
Tecnè 6 gennaio 2013 15,7 3,4 39,9 14,3 24,8 1,9
ISPO 6 gennaio 2013 13,5 2,5 39,5 14,0 27,5 3,0
SP 6 gennaio 2013 13,0 5,7 33,0 13,1 27,6 7,6
Tecnè 4 gennaio 2013 16,4 3,8 40,4 12,4 25,3 1,7
Tecnè 3 gennaio 2013 16,3 3,7 40,3 12,0 25,8 1,9
Tecnè 2 gennaio 2013 16,0 3,8 40,9 12,0 25,4 1,9
Piepoli 1º gennaio 2013 11,0 5,0 42,0 12,0 28,0 2,0
Movimento 5 Stelle
(Beppe Grillo)
Rivoluzione Civile
(Antonio Ingroia)
Italia. Bene Comune
(Pier Luigi Bersani)
Con Monti per l'Italia
(Mario Monti)
Coalizione di centro-destra
(Silvio Berlusconi)
Altri

Questi sono gli exit-poll effettuati all'uscita delle urne.

Istituto Data Movimento 5 Stelle
(Beppe Grillo)
Rivoluzione Civile
(Antonio Ingroia)
Italia. Bene Comune
(Pier Luigi Bersani)
Con Monti per l'Italia
(Mario Monti)
Coalizione di centro-destra
(Silvio Berlusconi)
Altri
Piepoli Rai 25 febbraio 2013 19-21 2-3 36-38 7-9 30-32
Tecne Sky Tg 24 25 febbraio 2013 19 3,5 34,5 9,5 29
Movimento 5 Stelle
(Beppe Grillo)
Rivoluzione Civile
(Antonio Ingroia)
Italia. Bene Comune
(Pier Luigi Bersani)
Con Monti per l'Italia
(Mario Monti)
Coalizione di centro-destra
(Silvio Berlusconi)
Altri

Come si nota dai sondaggi d'opinione, la coalizione favorita era nettamente quella di centro-sinistra, che secondo tutti i sondaggisti era quella destinata ad ottenere il premio di maggioranza di 340 seggi alla Camera con un buon margine di voti. Al Senato, invece, molti nutrivano dubbi sul fatto che potesse ottenere autonomamente la quota 158, ma che questo sarebbe stato possibile in caso dell'appoggio all'esecutivo da parte dell'area capeggiata da Mario Monti[121]. Gli exit-poll degli istituti Tecne e Piepoli, invece, mostrarono che anche al Senato Bersani avrebbe potuto guidare un governo monocolore (in particolare Tecne, che le assegnava 163 senatori)[122]. Le prime proiezioni su dati reali, al contrario, mostrarono un centro-destra vincente in molte regioni chiave[122], che portarono contro le previsioni la coalizione di Silvio Berlusconi ad avere la maggioranza relativa dei seggi nelle circoscrizioni italiane. Benché ottenne il premio alla Camera come previsto, Italia. Bene Comune lo fece con un risultato assai inferiore a quanto dicevano gli exit-polls e i sondaggi precedenti.

Come detto, a destra una legge elettorale maggioritaria su base regionale al Senato consentì a PdL e alleati l'elezione di un numero maggiore di senatori del previsto (uno in più del centro-sinistra escludendo l'estero) e anche se i sondaggi hanno mediamente fotografato bene l'intera coalizione, lo svantaggio dal principale avversario fu minore delle attese a causa del calo dei Democratici. Anche alla Camera, visto il progressivo recupero delle liste al sostegno di Silvio Berlusconi di sezione in sezione, si arrivò alle ultime schede da scrutinare con l'incertezza di chi sarebbe stato il beneficiario del premio di maggioranza, nonostante in questo ramo del parlamento i sondaggi all'uscita delle urne vedessero un centro-sinistra davanti di circa 5 punti.

Degna di nota è anche la forte sottovalutazione del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che ottenne 4-6 punti percentuali in più di ciò che gli assegnavano i sondaggi all'uscita delle urne. Quel 25,6% gli consentì di essere il secondo partito più votato nelle circoscrizioni italiane alla Camera dei Deputati (primo, se escluso il voto estero), mentre dai sondaggi pre-voto era considerato terzo.

Piccola sottovalutazione da segnalare sulla coalizione centrista guidata da Scelta Civica, che negli exit-polls era valutata tra il 7 e il 9%, mentre ottenne il 10,5%. Nonostante ciò, la lista non fu in grado di formare un governo con il centrosinistra perché i senatori delle due coalizioni non erano sufficienti.

La lista di estrema sinistra Rivoluzione Civile fu da alcuni sondaggisti valutata al di sopra della soglia di sbarramento per l'elezione di alcuni dei suoi candidati alla Camera dei Deputati, mentre al Senato le uniche due regioni in cui inizialmente avrebbe potuto superare la soglia di sbarramento dell'8% sembravano Sicilia e Campania.[123] All'uscita delle urne invece fu valutata tra il 2% e il 3% o al 3,5%, lontana dalla possibilità di eleggere deputati, ed improbabile sull'elezione di senatori, come confermato dai dati reali.

Risultati

Lo stesso argomento in dettaglio: Grafico delle elezioni politiche italiane.

I risultati delle elezioni politiche sono stati diffusi, a titolo provvisorio, dal Ministero dell'Interno, man mano che le prefetture ricevevano i verbali delle sezioni elettorali. I risultati definitivi, salvo reclami esaminati dalla giunte per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, sono stati forniti dalla Commissione elettorale centrale istituita presso la Suprema Corte di Cassazione. A seguito della proclamazione dei risultati nazionali, le singole commissioni elettorali circoscrizionali hanno proclamato i candidati eletti. La composizione del plenum di entrambe le assemblee legislative nella XVII Legislatura, tuttavia, è stata definita solo dopo che i parlamentari eletti in più circoscrizioni hanno deciso per quale seggio optare lasciando che i primi dei non eletti nelle altre circoscrizioni accedessero in loro vece in Parlamento.

Camera dei Deputati

Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Coalizioni maggioritarie nelle singole circoscrizioni elettorali.

Italia

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 395 285 1,12%
Schede nulle 872 541 2,47%
Schede contestate 1 191 0,00%
Capo Lista Voti (%) Voti_Ottenuti Seggi Differenza (%) Aumento/Diminuzione
Pier Luigi Bersani
Partito Democratico (PD) 25,43 8 646 034 292 Diminuzione7,76 Aumento81
Sinistra Ecologia Libertà (SEL) 3,20 1 089 231 37 - -
Centro Democratico (CD) 0,49 167 328 6 - -
Südtiroler Volkspartei (SVP) 0,43 146 800 5 Aumento0,02 Aumento3
Totale coalizione 29,55 10 049 393 340 Diminuzione8,00 Aumento101
Silvio Berlusconi
Il Popolo della Libertà (PdL) 21,56 7 332 134 97 Diminuzione15,81 Diminuzione175
Lega Nord-3L (LN-3L) 4,09 1 390 534 18 Diminuzione4,21 Diminuzione42
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale (FdI-CN) 1,96 666 765 9 - -
La Destra (LD) 0,65 219 585 0 Diminuzione1,78 Stabile
Grande Sud - MpA (GS-MpA) 0,44 148 248 0 - -
Moderati in Rivoluzione (MIR) 0,23 82 557 0 - -
Partito Pensionati (PP) 0,16 54 418 0 - -
Altri centro-destra 0,09 29 359 0 - -
Totale coalizione 29,18 9 923 600 124 Diminuzione17,63 Diminuzione216
Movimento 5 Stelle (M5S)
Beppe Grillo 25,56 8 691 406 108 - -
Mario Monti
Scelta Civica (SC) 8,30 2 823 842 37 - -
Unione di Centro (UdC) 1,79 608 321 8 Diminuzione3,83 Diminuzione28
Futuro e Libertà per l'Italia (FLI) 0,47 159 378 0 - -
Totale coalizione 10,56 3 591 541 45 - -
Antonio Ingroia
Rivoluzione Civile (RC) 2,25 765 189 0 - -
Oscar Giannino
Fare per Fermare il Declino (FiD) 1,12 380 044 0 - -
Marco Ferrando
Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) 0,26 89 643 0 Diminuzione0,29 Stabile
Roberto Fiore
Forza Nuova (FN) 0,26 90 047 0 Diminuzione0,04 Stabile
Marco Pannella
Lista Amnistia Giustizia Libertà (LAGL) 0,19 65 022 0 - -
Ulli Mair
Die Freiheitlichen (DF) 0,14 48 317 0 Aumento0,06 Stabile
Simone Di Stefano
CasaPound Italia (CPI) 0,14 47 911 0 - -
Luca Romagnoli
Fiamma Tricolore (FT) 0,13 44 408 0 - -
Magdi Cristiano Allam
Io Amo l'Italia (IAI) 0,13 42 603 0 - -
Altri
Altre liste 0,56 176 721 0 - -
Totale[124] 100,00 34.005.755 617

Valle d'Aosta

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 1 685 2,18%
Schede nulle 3 035 3,93%
Schede contestate 13 0,01%
Candidato Lista Voti (%) Voti Seggi
Rudi Marguerettaz Vallée d'Aoste (VA) (UV-SA-FA) 25,36 18 376 1
Laurent Viérin Union Valdôtaine Progressiste (UVP) 25,11 18 191 0
Jean-Pierre Guichardaz Per la Valle d'Aosta - Autonomie Liberté Démocratie (ALD) 19,79 14 340 0
Roberto Ugo Massimo Cognetta Movimento 5 Stelle (M5S) 18,50 13 403 0
Giorgia Meloni Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale (FdI-CN) 4,21 3 051 0
Nicoletta Spelgatti Lega Nord-3L (LN-3L) 3,29 2 384 0
Lucia Bringhen Unione di Centro (UdC) 1,87 1 355 0
Fabrizio Buillet Fare per Fermare il Declino (FiD) 1,03 748 0
Andrea Ladu CasaPound Italia (CPI) 0,61 443 0
Eros Campion Nation Val d'Outa (NVO) 0,20 145 0
Totale[125] 100,00 72.436 1

Estero

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 16 456 1,49%
Schede nulle 102 760 9,31%
Schede contestate 2 446 0,25%
Lista Voti (%) Voti Seggi
Partito Democratico (PD) 29,33 288 092 5
Con Monti per l'Italia[126] 18,39 180 674 2
Il Popolo della Libertà (PdL) 14,84 145 824 1
Movimento Associativo Italiani all'Estero (MAIE)[127] 14,30 140 473 2
Movimento 5 Stelle (M5S) 9,68 95 041 1
Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI)[127] 4,48 44 024 1
Italiani per la Libertà (IpL)[127] 2,27 22 321 0
Sinistra Ecologia Libertà (SEL)[128] 1,77 17 375 0
Rivoluzione Civile (RC)[129] 1,62 15 910 0
Unione degli Italiani per il Sudamerica (UIS)[127] 1,17 11 470 0
Fare per Fermare il Declino (FiD)[130] 1,03 10 160 0
Partito Comunista (PC)[131] 0,72 7 073 0
Insieme per gli Italiani (IpI)[132] 0,40 3 890 0
Totale[125] 100,00 982.327 12

Senato della Repubblica

Italia

Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Coalizioni maggioritarie nelle singole circoscrizioni elettorali.
Voti (%) sui votanti
Schede bianche 369 301 1,16%
Schede nulle 763 171 2,40%
Schede contestate 1 333 0,00%
Capo Lista Voti (%) Voti Seggi Differenza (%) Aumento/Diminuzione
Pier Luigi Bersani
Partito Democratico (PD) 27,43 8 400 161 105 Diminuzione5,63 Diminuzione11
Sinistra Ecologia Libertà (SEL) 2,97 912 308 7 - -
Centro Democratico (CD) 0,53 163 375 0 - -
Il Megafono - Lista Crocetta 0,45 138 581 1 - -
Partito Socialista Italiano (PSI) 0,18 57 688 0 Diminuzione0,68 Stabile
Altri centro-sinistra 0,04 14 358 0 - -
Totale coalizione 31,63 9 686 471 113 Diminuzione6,37 Diminuzione17
Silvio Berlusconi
Il Popolo della Libertà (PdL) 22,30 6 829 587 98 Diminuzione15,80 Diminuzione43
Lega Nord-3L (LN-3L) 4,33 1 328 555 17 Diminuzione3,67 Diminuzione8
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale (FdI-CN) 1,92 590 083 0 - -
La Destra (LD) 0,72 221 114 0 Diminuzione1,28 Stabile
Partito Pensionati (PP) 0,40 123 457 0 - -
Grande Sud (GS) 0,39 122 100 1 - -
Moderati in Rivoluzione (MIR) 0,22 69 649 0 - -
Partito dei Siciliani-MpA (PdS-MpA) 0,15 48 618 0 Diminuzione0,90 Diminuzione2
Altri centro-destra 0,23 72 731 0 - -
Totale coalizione 30,72 9 405 894 116 Diminuzione17,30 Diminuzione52
Movimento 5 Stelle (M5S)
Beppe Grillo 23,79 7 285 850 54 - -
Mario Monti
Con Monti per l'Italia 9,13 2 797 486 18 - -
Antonio Ingroia
Rivoluzione Civile (RC) 1,79 549 995 0 - -
Oscar Giannino
Fare per Fermare il Declino (FiD) 0,90 278 396 0 - -
Marco Ferrando
Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) 0,37 113 930 0 Diminuzione0,18 Stabile
Roberto Fiore
Forza Nuova (FN) 0,26 81 521 0 Stabile Stabile
Marco Pannella
Lista Amnistia Giustizia Libertà (LAGL) 0,20 63 147 0 - -
Luca Romagnoli
Fiamma Tricolore (FT) 0,17 52 105 0 - -
Magdi Cristiano Allam
Io Amo l'Italia (IAI) 0,13 40 781 0 - -
Simone Di Stefano
CasaPound Italia (CPI) 0,13 40 538 0 - -
Altri
Altre liste 0,91 221 431 0 - -
Totale[133] 100,00 30.617.545 301

Valle d'Aosta

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 2 233 3,11%
Schede nulle 3 038 4,23%
Schede contestate 9 0,01%
Candidato Lista Voti (%) Voti Seggi
Albert Lanièce Vallée d'Aoste (VA) 37,03 24 609 1
Patrizia Morelli Per la Valle d'Aosta - Autonomie Liberté Démocratie (ALD) 30,75 20 430 0
Stefano Ferrero Movimento 5 Stelle (M5S) 20,71 13 760 0
Sandra Maria Cane Lega Nord-3L (LN-3L) 3,92 2 608 0
Paolo Dalbard La Destra (LD) 3,03 2 014 0
Luigi Bracci Unione di Centro (UdC) 2,39 1 594 0
Enrico Martial Fare per Fermare il Declino (FiD) 1,22 814 0
Vilma Margaria CasaPound Italia (CPI) 0,63 424 0
Giovanni Battista Mascia Nation Val d'Outa (NVO) 0,27 186 0
Totale[125] 100,00 66.439 1

Trentino Alto Adige

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 15 184 2,63%
Schede nulle 15 227 2,64%
Schede contestate 26 0,00%
Lista Voti (%) Voti Seggi
SVP - PATT - PD - UPT 23,43 127 656 3
Südtiroler Volkspartei (SVP) 17,82 97 141 2
Il Popolo della Libertà - Lega Nord (PdL - LN) 15,65 85 298 1
Movimento 5 Stelle (M5S) 15,14 82 499 0
Partito Democratico - Südtiroler Volkspartei (PD - SVP) 8,74 47 623 1
Die Freiheitlichen (DF) 7,72 42 094 0
Verdi-Grüne-Vërc (VGV) 2,34 12 808 0
Rivoluzione Civile (RC) 2,06 11 262 0
Partito Democratico (PD) 1,61 8 797 0
Fare per Fermare il Declino (FiD) 1,61 8 796 0
Con Monti per l'Italia 1,39 7 646 0
L'Alto Adige nel Cuore 0,85 4 762 0
Moderati in Rivoluzione (MIR) 0,62 3 414 0
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale (FdI-CN) 0,43 2 365 0
La Destra (LD) 0,21 1 181 0
CasaPound Italia (CPI) 0,21 1 160 0
Partito per Tutti 0,07 426 0
Totale[125] 100,00 544.838 7

Estero

Numero (%) sui votanti
Schede bianche 15 614 1,54%
Schede nulle 98 665 9,76%
Schede contestate 483 0,04%
Lista Voti (%) Voti Seggi
Partito Democratico (PD) 30,69 274 732 4
Con Monti per l'Italia[126] 19,81 177 402 1
Il Popolo della Libertà (PdL) 15,19 136 052 0
Movimento Associativo Italiani all'Estero (MAIE)[127] 13,43 120 290 1
Movimento 5 Stelle (M5S) 10,00 89 562 0
Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI)[127] 4,26 38 223 0
Italiani per la Libertà (IpL)[127] 1,70 15 260 0
Rivoluzione Civile (RC)[134] 1,57 14 134 0
Unione degli Italiani per il Sudamerica (UIS)[127] 1,20 10 811 0
Fare per Fermare il Declino (FiD)[135] 0,88 7 892 0
Partito Comunista (PC)[136] 0,84 7 578 0
Insieme per gli Italiani (IpI)[137] 0,36 3 223 0
Totale[125] 100,00 895.159 6

Ripartizione dei seggi su base regionale

Regione Seggi Per coalizione Ripartizione tra liste
Seggi Percentuale
IBC CD Monti M5S Altri IBC CD Monti M5S Altri IBC CD Monti M5S Altri
Piemonte 22 13 4 2 3 0 29,8 29,3 11,6 25,7 3,5 PD 13 PdL 3 LN 1 Monti 2 M5S 3 0
Valle d'Aosta 1 0 0 0 0 UV 1 - 7,0 2,4 20,7 69,9 0 0 0 0 UV 1
Lombardia 49 11 27 4 7 0 29,7 37,6 10,7 17,4 4,4 PD 11 PdL 16 LN 11 Monti 4 M5S 7 0
Trentino Alto Adige 7 6 1 0 0 0 50,6 16,3 1,4 15,1 13,7 PD 4[138] SVP 2 1 LN 0 0 0
Veneto 24 4 14 2 4 0 25,0 32,9 11,0 24,6 6,2 PD 4 PdL 9 LN 5 Monti 2 M5S 4 0
Friuli Venezia Giulia 7 4 1 1 1 0 29,3 28,8 12,3 25,5 4,2 PD 4 PdL 1 Monti 1 M5S 1 0
Liguria 8 5 1 1 1 0 33,0 24,1 9,4 30,3 3,1 PD 5 PdL 1 Monti 1 M5S 1 0
Emilia Romagna 22 13 4 1 4 0 42,1 21,3 8,9 23,1 4,5 PD 13 PdL 4 Monti 1 M5S 4 0
Toscana 18 10 3 1 4 0 43,5 21,3 8,1 22,7 4,4 PD 9 SEL 1 PdL 3 Monti 1 M5S 4 0
Umbria 7 4 1 1 1 0 37,6 25,2 8,3 25,3 3,4 PD 4 PdL 1 Monti 1 M5S 1 0
Marche 8 5 1 1 1 0 33,2 22,2 10,0 30,3 4,2 PD 5 PdL 1 Monti 1 M5S 1 0
Lazio 28 16 6 0 6 0 32,3 28,9 7,5 25,9 5,4 PD 14 SEL 2 PdL 6 0 M5S 6 0
Abruzzo 7 1 4 0 2 0 28,1 29,6 7,5 28,4 6,4 PD 1 PdL 4 0 M5S 2 0
Molise 2 1 1 0 0 0 30,3 30,1 8,4 26,6 4,6 PD 1 PdL 1 0 0 0
Campania 29 6 16 2 5 0 29,0 37,4 8,2 20,7 4,6 PD 5 SEL 1 PdL 16 Monti 2 M5S 5 0
Puglia 20 4 11 1 4 0 28,5 34,4 9,1 24,1 3,9 PD 3 SEL 1 PdL 11 Monti 1 M5S 4 0
Basilicata 7 4 1 1 1 0 36,7 25,3 8,4 22,9 6,8 PD 3 SEL 1 PdL 1 Monti 1 M5S 1 0
Calabria 10 2 6 0 2 0 31,7 33,3 7,6 22,2 5,2 PD 2 PdL 5 GS 1 0 M5S 2 -
Sicilia 25 5 14 0 6 0 27,3 33,4 5,9 29,5 3,9 PD 4 IL-LC 1 PdL 14 0 M5S 6 0
Sardegna 8 5 1 0 2 0 31,7 25,5 6,6 28,7 7,5 PD 4 SEL 1 PdL 1 0 M5S 2 0
Esteri 6 4 0 1 0 MAIE 1 30,69 15,2 19,8 10,0 26,0 PD 4 0 Monti 1 0 MAIE 1
Totale 315 123 117 19 54 2 . . . . . 113 PD
7 SEL
2 SVP
IM-LC 1
98 PdL
18 LN
1 GS
Monti 19 54 UV 1
MAIE 1

Eletti

Camera dei deputati

La composizione della Camera dei Deputati della XVII legislatura.

Di seguito viene proposta l'attribuzione finale dei seggi[139], per coalizione, alla Camera:

Lista Seggi
Partito Democratico
Sinistra Ecologia Libertà
Centro Democratico
Südtiroler Volkspartei
Totale Italia. Bene Comune
297
37
6
5
345
Il Popolo della Libertà
Lega Nord
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale
Totale Coalizione di centro-destra
98
18
9
125
Movimento 5 Stelle 109
Scelta Civica
Unione di Centro
Con Monti per l'Italia
Totale Con Monti per l'Italia
37
8
2
47
Movimento Associativo Italiani all'Estero 2
Vallee d'Aoste 1
Unione Sudamericana Emigrati Italiani 1
Totale 630

Senato della Repubblica

La composizione del Senato della Repubblica della XVII legislatura.

Di seguito viene proposta l'attribuzione finale dei seggi[140], per coalizione, al Senato:

Lista Seggi
Partito Democratico
Sinistra Ecologia Libertà
Il Megafono - Lista Crocetta
Partito Democratico-Südtiroler Volkspartei[141]
Totale Italia. Bene Comune
109
7
1
6
123
Il Popolo della Libertà
Lega Nord
Grande Sud
Il Popolo della Libertà-Lega Nord[142]
Totale Coalizione di centro-destra
98
17
1
1
117
Movimento 5 Stelle 54
Con Monti per l'Italia 19
Vallee d'Aoste 1
Movimento Associativo Italiani all'Estero 1
Totale 315

Affluenza

Urna per il voto alla Camera dei deputati

L'affluenza al voto registrata dal Ministero dell'Interno, per la Camera, è stata pari al 75,19% degli elettori aventi diritto al voto (Elettori: 46 905 154 – Votanti: 35 271 541)[143], circa il 5% in meno rispetto alle Elezioni politiche italiane del 2008 che fu pari all'80,50%;[144] dunque per la prima volta nella storia dell'Italia Repubblicana l'affluenza alle urne scende sotto la soglia dell'80%.[145] Risultato simile anche per il Senato, con un'affluenza di 75,11% (Elettori: 42 270 824 – Votanti: 31 751 350)[146] contro l'80,46% delle precedenti elezioni.[147]

Schede bianche e schede nulle

Alla Camera dei Deputati le schede bianche sono state 395 286 (1,12% del totale) e le schede nulle 871 780 (2,47% del totale); 1 951 le schede contestate e non assegnate. Al Senato della Repubblica le schede bianche sono state 369 301 (1,16% del totale), le schede nulle 762 669 (2,40% del totale); le schede contestate e non assegnate 1 835.[148]

Analisi territoriale del voto

Partiti maggioritari nelle singole province per la Camera.
Candidati leader maggioritari nelle singole regioni per il Senato.

Confrontando il risultato elettorale del 2013 con quello precedente del 2008, vi è uno scenario politico completamente mutato.

La nuova formazione politica del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, alla sua prima esperienza elettorale nazionale, ottiene un boom di consensi alla Camera dei Deputati con percentuali superiori al 30% in Liguria, Marche e Sicilia, ottenendo ottimi risultati anche in Abruzzo e Sardegna, dove sfiora il 30%[149].

Ottimi risultati per la coalizione di centro-sinistra Italia. Bene Comune di Pier Luigi Bersani in Trentino Alto Adige e nelle cosiddette Regioni Rosse (Emilia-Romagna, Toscana e Umbria) con percentuali superiori al 40% alla Camera. Buoni risultati anche in Basilicata, Liguria e Marche dove supera il 30% dei voti, e in Sardegna dove sfiora il 30%[150].

La coalizione di centro-destra di Silvio Berlusconi ottiene ottimi risultati in Campania e Lombardia, dove supera il 35% dei consensi alla Camera. Buoni risultati anche in Calabria, Lazio, Puglia, Veneto e Sicilia dove supera il 30%, sfiorandolo in Abruzzo[151].

Con Monti per l'Italia, la coalizione di Mario Monti, ottiene ottimi risultati in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige, dove sfiora il 13% dei consensi alla Camera, superando il 10% dei voti in Basilicata, Calabria e Campania[152].

Numeri e costi delle elezioni

Plico elettorale inviato a un votante nella circoscrizione "America Meridionale".

Il costo delle elezioni politiche 2013 (comprese anche le regionali e le amministrative del maggio 2013) è pari a 389,50 milioni di euro, provenienti dal ministero dell'Interno (315), dal ministero degli esteri (33,1), dal ministero dell'economia e delle finanze (28) e dal ministero della giustizia (13,4)[153].

Il ministero dell'Interno eroga 73 milioni per le esigenze di ordine pubblico (21 154 poliziotti, 21 154 carabinieri, 11 526 finanzieri, 3 268 forestali, 300 poliziotti penitenziari, 3 638 poliziotti locali, 585 poliziotti provinciali[154]), 223,15 milioni di euro copriranno le spese per i seggi elettorali, compresi i compensi per presidenti, segretari e scrutatori (anticipati dai comuni), 9,80 milioni per le facilitazioni di viaggio per gli elettori che tornano nei comuni di residenza, 2,13 per il sistema informatico e di telecomunicazioni, 1,92 per il personale e la logistica e 5 milioni per la struttura per le politiche sul personale del Ministero dell'Interno[155]. 369 582 componenti di seggio[156] si occuperanno delle operazioni elettorali in 61 597 seggi[157].

Negli ospedali e case di cura con almeno 200 posti letto sono state istituite 595 sezioni. In quelli con posti letto tra 100 e 199, nonché presso le carceri sono stati istituiti 1 620 seggi speciali. Presso le case di cura con meno di 100 posti letto sono stati istituiti 3 290 seggi volanti[158].

Conseguenze post voto

I risultati elettorali hanno consegnato alle aule parlamentari una composizione di eletti che non vede nessuna delle coalizioni ottenere una vittoria, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane[2][3][4].

Alla Camera, Italia. Bene Comune, la coalizione di Centro-sinistra guidata da Pier Luigi Bersani, ottiene il premio di maggioranza (345 seggi su 630), assegnato grazie a uno scarto di poco più dello 0,30% del totale dei voti rispetto alla coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi, mentre il Partito Democratico è il primo partito per numero di voti.[159] Al Senato invece, nessuna delle coalizioni raggiunge la maggioranza assoluta di 158 seggi: Italia. Bene Comune pur avendo ricevuto più voti complessivi rispetto alle altre coalizioni ottiene 123 seggi, Il Popolo della Libertà 117, il Movimento 5 Stelle 54 e Con Monti per l'Italia 19.

Questo risultato era inatteso, in quanto le prime proiezioni dopo l'inizio dello scrutinio ed i sondaggi pre-elettorali avevano fatto ritenere che Italia. Bene Comune riuscisse ad ottenere la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento[160][161].

Nei giorni e nelle settimane successive alle elezioni, si creò una situazione perdurante di stallo politico, che ha visto fra le altre cose, la creazione di un gruppo di 10 saggi da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano[162] per cercare una soluzione condivisa fra le forze politiche, e successivamente, la rielezione di Napolitano stesso a presidente della Repubblica[163][164].

Lo stallo politico si risolse solamente due mesi dopo le elezioni, il 28 aprile, con la formazione del governo Letta[165]: la carica di presidente del Consiglio dei ministri, viene affidata da Napolitano ad Enrico Letta[165], vice segretario del Partito Democratico. Il governo Letta si configura come il primo esecutivo di grande coalizione della storia della Repubblica Italiana, in quanto comprende esponenti di entrambe le principali coalizioni che si contrapponevano prima delle elezioni. In particolare, la stessa carica di vicepresidente del Consiglio dei ministri è stata affidata al segretario politico del Popolo della libertà Angelino Alfano.

Lo scenario politico che si è formato fu ben diverso dalla consultazione di 5 anni prima, in cui il bipolarismo sembrò rafforzarsi con i due principali partiti che correvano alleati con una sola lista minore in tutte le circoscrizioni, le quali ottennero più del 90% degli scranni in entrambe le camere. Queste elezioni vedono tre poli quasi alla pari, con i primi due ancora leggermente avanti ma con molte liste al loro interno, creando sostanzialmente un tripolarismo con un quarto polo centrista che riesce inoltre a raggiungere la doppia cifra. Ciò ha portato i partiti della futura alleanza del governo Letta (PD e PdL in particolare, che detengono da soli i due terzi dei seggi necessari a modificare la Costituzione) ad avviare un profondo rinnovamento dell'ordinamento giuridico dello stato, che, affiancata ad una nuova legge elettorale, nei programmi dell'alleanza esecutiva ha come obiettivo quello di evitare che si verifichino situazioni di ingovernabilità in futuro mediante un'ampia riforma costituzionale. Le opposizioni che alle elezioni hanno corso nell'alleanza di centro-destra, quali Lega Nord e Fratelli d'Italia, hanno già votato assieme al governo l'istituzione di un comitato bicamerale finalizzato a riscrivere parte del testo, mentre forti critiche sono arrivate in particolare dal Movimento 5 Stelle e ambienti di sinistra radicale parlamentari (Sinistra Ecologia Libertà, alleata dei democratici alle elezioni) ed extraparlamentari (Rifondazione Comunista in particolare).

La nuova legislatura, infine, rispetto a tutte quelle che l'hanno preceduta, si segnala per l'età media dei parlamentari più bassa e per il maggior numero di donne presenti in Parlamento. Infatti la percentuale complessiva di donne è del 31 per cento (32 per cento alla Camera e 30 per cento al Senato) e l' età media complessiva è di 48 anni (45 alla Camera e 53 al Senato)[166].

Appena insediatosi, il premier Enrico Letta emana un decreto in cui vengono aboliti i doppi stipendi per i ministri già parlamentari e in cui viene decisa l'eliminazione della rata di giugno dell'IMU (introdotta nel 2011 dal governo tecnico guidato da Mario Monti). Lo stesso Premier si impegnò per una soluzione entro il 1º settembre sul superamento della seconda rata IMU di dicembre.

Note

Note
  1. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta (dove appoggia la lista Autonomie Liberté Démocratie); in Trentino-Alto Adige al Senato è presente con la propria lista nei collegi uninominali di Merano e Bressanone, con la lista congiunta PD-SVP nel collegio uninominale di Bolzano e con la lista congiunta SVP-PATT-PD-UPT nei collegi uninominali di Trento, Rovereto e Pergine Valsugana.
  2. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta e le ripartizioni America Meridionale, America Settentrionale/Centrale e Asia-Africa-Oceania-Antartide della circoscrizione Estero alla Camera, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e la circoscrizione Estero al Senato.
  3. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, la circoscrizione Estero e, al Senato, Umbria.
  4. ^ Presente al Senato in 3 circoscrizioni (Lazio, Campania, Calabria).
  5. ^ Presente al Senato in Lombardia e in Sicilia.
  6. ^ Presente al Senato in Sicilia.
  7. ^ Presente in Trentino-Alto Adige sia alla Camera sia al Senato; al Senato è presente con la propria lista nei collegi uninominali di Merano e Bressanone, con la lista congiunta PD-SVP nel collegio uninominale di Bolzano e con la lista congiunta SVP-PATT-PD-UPT nei collegi uninominali di Trento, Rovereto e Pergine Valsugana.
  8. ^ Presente al Senato in Trentino-Alto Adige in 2 collegi uninominali su 6 (Merano e Bressanone).
  9. ^ Presente in Valle d'Aosta sia alla Camera sia al Senato.
  10. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta; in Trentino-Alto Adige al Senato è presente con la lista congiunta PDL-Lega Nord.
  11. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto la circoscrizione Estero; in Trentino-Alto Adige al Senato è presente con la lista congiunta PDL-Lega Nord.
  12. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Trentino-Alto Adige alla Camera, Valle d'Aosta al Senato e la circoscrizione Estero; in Trentino-Alto Adige al Senato è presente in un solo collegio uninominale su 6 (Bolzano).
  13. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta e Lombardia 3 alla Camera e la circoscrizione Estero; in Trentino-Alto Adige al Senato è presente in 3 collegi uninominali su 6 (Bolzano, Merano e Bressanone).
  14. ^ Presente alla Camera in 22 circoscrizioni (tutte eccetto Valle d'Aosta, Lombardia 3, Liguria, Abruzzo, Molise e la circoscrizione Estero) e al Senato in 16 circoscrizioni (tutte eccetto Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo e la circoscrizione Estero); in Trentino-Alto Adige al Senato è presente in 3 collegi uninominali su 6 (Trento, Rovereto e Pergine Valsugana).
  15. ^ Presente alla Camera con la lista congiunta Grande Sud-MpA in 14 circoscrizioni (Lombardia 3, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio 1, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna) e al Senato con la propria lista in 7 circoscrizioni (Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).
  16. ^ Presente alla Camera con la lista congiunta Grande Sud-MPA in 14 circoscrizioni (Lombardia 3, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio 1, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna) e al Senato con la propria lista in Sicilia.
  17. ^ Presente alla Camera in 12 circoscrizioni (Lombardia 1, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio 1, Lazio 2, Abruzzo, Molise, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria) e al Senato in 8 circoscrizioni (Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria).
  18. ^ Presente alla Camera in 6 circoscrizioni (Piemonte 1, Veneto 1, Campania 1, Campania 2, Puglia, Sardegna) e al Senato in 6 circoscrizioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Sardegna).
  19. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Campania 1 e al Senato in Campania.
  20. ^ Presente al Senato in Lombardia e Sardegna.
  21. ^ Presente al Senato in Sicilia.
  22. ^ Presente al Senato come lista unica in tutte le circoscrizioni, eccetto Valle d'Aosta e la ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero; in Trentino-Alto Adige è presente in 2 collegi uninominali su 6 (Merano e Bressanone).
  23. ^ Presente alla Camera in tutte le circoscrizioni, eccetto Valle d'Aosta e la ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero.
  24. ^ Presente alla Camera in tutte le circoscrizioni, eccetto la circoscrizione Estero, e al Senato in Valle d'Aosta.
  25. ^ Presente alla Camera in tutte le circoscrizioni, eccetto Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e la circoscrizione Estero.
  26. ^ Presente alla Camera nelle ripartizioni Europa e America Meridionale della circoscrizione Estero e al Senato nella ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero.
  27. ^ Presente al Senato nel Lazio.
  28. ^ Presente al Senato nel Lazio.
  29. ^ Presente al Senato nel Lazio.
  30. ^ Presente alla Camera in 14 circoscrizioni (Valle d'Aosta, Piemonte 1, Trentino-Alto Adige, Veneto 1, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio 1, Lazio 2, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Calabria) e al Senato in 11 circoscrizioni (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria); in Trentino-Alto Adige al Senato è presente in un solo collegio uninominale su 6 (Bolzano).
  31. ^ Presente al Senato in Lombardia.
  32. ^ Presente al Senato in Basilicata.
  33. ^ Presente al Senato in Molise.
  34. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Lazio 2.
  35. ^ Presente in Trentino Alto Adige sia alla Camera sia al Senato; al Senato è presente in 3 collegi uninominali su 6 (Bolzano, Merano e Bressanone).
  36. ^ Presente al Senato in Veneto.
  37. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto America Meridionale e Asia-Africa-Oceania-Antartide alla Camera, Molise, America Meridionale, America Settentrionale/Centrale, Asia-Africa-Oceania-Antartide al Senato; in Trentino-Alto Adige al Senato è presente in 4 collegi uninominali su 6 (Trento, Rovereto, Pergine Valsugana e Bolzano).
  38. ^ Presente alla Camera in 10 circoscrizioni (Piemonte 1, Lombardia 2, Emilia-Romagna, Lazio 1, Lazio 2, Campania 1, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 2) e al Senato in 9 circoscrizioni (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia).
  39. ^ Presente alla Camera in 20 circoscrizioni (Piemonte 1, Piemonte 2, Lombardia 1, Lombardia 3, Veneto 1, Veneto 2, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio 1, Lazio 2, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna) e al Senato in 14 circoscrizioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna).
  40. ^ Presente in Sardegna sia alla Camera sia al Senato.
  41. ^ Presente alla Camera nella circoscrizioni Veneto 1 e Veneto 2 e al Senato in Veneto.
  42. ^ Presente nella ripartizione America Settentrionale e Centrale della circoscrizione Estero sia alla Camera sia al Senato.
  43. ^ Presente alla Camera in 11 circoscrizioni (Lombardia 1, Lombardia 2, Veneto 1, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria) e al Senato in 8 circoscrizioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria).
  44. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Lombardia 1 e al Senato in Lombardia.
  45. ^ Presente nella ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero sia alla Camera sia al Senato.
  46. ^ Presente al Senato in Sardegna.
  47. ^ Presente al Senato in Trentino-Alto Adige in 3 collegi uninominali su 6 (Bolzano, Merano, Bressanone).
  48. ^ Presente alla Camera in 7 circoscrizioni (Lazio 1, Campania 1, Campania 2, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna)
  49. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Veneto 1 e al Senato in Veneto.
  50. ^ Presente alla Camera in 12 circoscrizioni (Emilia-Romagna, Toscana, Lazio 1, Abruzzo, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 1, Sicilia 2, Sardegna) e al Senato in 10 circoscrizioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna).
  51. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato
  52. ^ Presente al Senato nel Lazio.
  53. ^ Presente al Senato in Puglia.
  54. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Piemonte 2.
  55. ^ Presente alla Camera nelle circoscrizioni Lazio 1 e Sicilia 2 e al Senato nel Lazio.
  56. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Lazio 1.
  57. ^ Presente in Sardegna sia alla Camera sia al Senato.
  58. ^ Presente in Valle d'Aosta sia alla Camera sia al Senato.
  59. ^ Presente nella ripartizione Europa della circoscrizione Estero sia alla Camera sia al Senato.
  60. ^ Presente alla Camera in 14 circoscrizioni (Lombardia 1, Veneto 2, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio 1, Lazio 2, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 2, Sardegna) e al Senato in 16 circoscrizioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).
  61. ^ Presente al Senato in Campania.
  62. ^ Presente al Senato nel Lazio.
  63. ^ Presente in Puglia sia alla Camera sia al Senato.
  64. ^ Presente al Senato nel Lazio e in Campania.
  65. ^ Presente al Senato in Trentino-Alto Adige in un solo collegio uninominale su 6 (Bolzano).
  66. ^ Presente alla Camera nelle circoscrizioni Emilia-Romagna e Sicilia 2 e al Senato in Emilia-Romagna e in Sicilia.
  67. ^ Presente in Sardegna sia alla Camera sia al Senato.
  68. ^ Presente in Basilicata sia alla Camera sia al Senato.
  69. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Veneto 1 e al Senato in Veneto.
  70. ^ Presente al Senato in Abruzzo
  71. ^ Presente alla Camera nelle circoscrizioni Campania 1 e Campania 2 e al Senato in Campania.
  72. ^ Presente alla Camera in 4 circoscrizioni (Lombardia 1, Veneto 1, Puglia, Calabria) e al Senato in Veneto e in Calabria.
  73. ^ Presente in tutte le circoscrizioni sia alla Camera sia al Senato, eccetto Valle d'Aosta, America Meridionale, America Settentrionale/Centrale e Asia-Africa-Oceania-Antartide.
  74. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Lazio 2 e al Senato in Lazio e in Puglia.
  75. ^ Presente nella ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero sia alla Camera sia al Senato.
  76. ^ Presente al Senato in Lombardia.
  77. ^ Presente alla Camera nella circoscrizione Lazio 1.
  78. ^ Presente nella ripartizione America Meridionale della circoscrizione Estero sia alla Camera sia al Senato.
  79. ^ Presente alla Camera in Valle d'Aosta.
  80. ^ Presente in Valle d'Aosta sia alla Camera sia al Senato.
  81. ^ Presente alla Camera nella circoscrizioni Veneto 1 e Veneto 2 e al Senato in Veneto.
  82. ^ Presente alla Camera nelle circoscrizioni Campania 1 e Campania 2
Fonti
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  2. ^ a b Italia "ingovernabile" Senato spaccato, Grillo primo partito, su agi.it, AGI.it, 25 febbraio 2013. URL consultato il 25 febbraio 2013.
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  4. ^ a b c la Repubblica.it, Il Pd crolla ma vince alla Camera risorge il Pdl, boom di M5S E al Senato non c' è maggioranza, su ricerca.repubblica.it, 26 febbraio 2013. URL consultato il 26 febbraio 2013.
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  7. ^ i Conti con la Realtà, su qn.quotidiano.net, Corriere della Sera, 26 febbraio 2013. URL consultato il 26 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
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  9. ^ La stampa estera: Italia in stallo e ingovernabile, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 25 febbraio 2013. URL consultato il 25 febbraio 2013.
  10. ^ Le elezioni viste dalla stampa estera: "L'Italia ha votato l'ingovernabilità", su qn.quotidiano.net, Quotidiano.Net, 25 febbraio 2013. URL consultato il 25 febbraio 2013.
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  21. ^ Entra in vigore la par condicio in tv. Politici solo negli spazi autorizzati
  22. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore LE1
  23. ^ Firmata la carta d'intenti di Pd, Sel e Psi; Renzi critico, scontenti i montiani, in repubblica.it, 13 ottobre 2012.
  24. ^ a b c La legge Calderoli prevede l'indicazione del capo della coalizione, formalmente non coincidente con il candidato alla presidenza del Consiglio, poiché la scelta e la nomina spetta esclusivamente al Presidente della Repubblica.
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  28. ^ La lista del Centro Democratico è assente alla Camera nella circoscrizione Trentino Alto Adige e al Senato in Umbria [1]
  29. ^ Elezioni, pubblicate schede elettorali: chi ride e chi si sente oscurato
  30. ^ Liste PSI in Campania, Lazio e Calabria
  31. ^ "Lista Crocetta" per la battaglia Pd al Senato, unita.it, 2 gennaio 2013
  32. ^ Crocetta scioglie le riserve: «La mia lista con il Pd per vincere», gds.it, 10 gennaio 2013
  33. ^ PD, Portas: «I Moderati si confermano asse portante del centrosinistra», agi.it, 9 gennaio 2013
  34. ^ Patto per l'autonomia Svp-Pd-Patt, ansa.it, 11 gennaio 2013
  35. ^ Guichardaz e Morelli candidati Alpe-Pd, ansa.it, 10 gennaio 2013
  36. ^ Elezioni: Valle d'Aosta, Alleanza autonomista guarda ad accordo con Bersani, liberoquotidiano.it, 11 gennaio 2013
  37. ^ ELEZIONI: Certan(ALPE): «Alleanza anche per le regionali», regione.vda.it, 11 gennaio 2013
  38. ^ Il PDL lascia la maggioranza, Corriere della Sera, 6 dicembre 2012
  39. ^ Berlusconi: "Non mi ricandido, primarie Pdl il 16 dicembre", su tg24.sky.it, Sky TG 24, 24 ottobre 2012. URL consultato il 27 ottobre 2012.
  40. ^ Parte la sfida della destra Pdl; «Fratelli d'Italia» punta al 7%, in il Giornale, 22 dicembre 2012.
  41. ^ Maroni sfida Berlusconi: Tosi candidato premier
  42. ^ Lega, Cav: «Siglata l'intesa»
  43. ^ Maroni: «Il candidato della Lega è Tremonti»
  44. ^ La lista de La Destra è assente alla Camera nella circoscrizione Lombardia III [2]
  45. ^ La lista di Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale è assente alla Camera nella circoscrizione Trentino Alto Adige [3]
  46. ^ Le liste per il Senato Tutti i candidati a Palazzo Madama, partito per partito
  47. ^ Circolari e Comunicati Ufficio Elettorale Provinciale
  48. ^ Prefettura Viterbo, fac simile scheda
  49. ^ Prefettura abruzzo
  50. ^ Circolari e Comunicati Ufficio Elettorale Provinciale
  51. ^ prefettura Viterbo
  52. ^ Prefettura Fac-simile senato
  53. ^ Politiche 2013 | La scheda elettorale per la Camera in Piemonte 1
  54. ^ Politiche 2013 | La scheda elettorale per il Senato in Piemonte
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