Vallée d'Aoste (coalizione)

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Vallée d'Aoste
StatoBandiera dell'Italia Italia
(Bandiera della Valle d'Aosta Valle d'Aosta)
Fondazione1983
PartitoUnion Valdôtaine (1983-2016)
Stella Alpina (2006-2016)
Fédération Autonomiste (2006-2013)
Union Valdôtaine Progressiste (1983)
Democratici Popolari (1983)
Autonomisti Democratici Progressisti (1984-1998)
Il Popolo della Libertà (Politiche 2013)[1][2]
IdeologiaAutonomismo[3]
Regionalismo[3]
Cristianesimo democratico[3]
CollocazioneCentro[3]
Seggi Camera
1 / 400
Seggi Senato
0 / 206
Seggi Europarlamento
0 / 76
Seggi Conseil de la Vallée
23 / 35
(2008)

Vallée d'Aoste (pron. fr. AFI: [vale dɔst]) è una coalizione politica valdostana centrista, a tutela delle minoranze linguistiche della Valle, nata nel 1983 come lista elettorale con il nome Vallée d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme (lista "Federalismo").

La coalizione ha sempre avuto come perno l'Union Valdôtaine. Oltre a essa, hanno fatto parte della coalizione Vallée d'Aoste anche la Stella Alpina e la Fédération Autonomiste e, ancora prima, l'Union Valdôtaine Progressiste (UVP), i Democratici Popolari (DP), gli Autonomisti Democratici Progressisti (ADP), l'Alleanza Popolare Autonomista (APA) e Pour la Vallée d'Aoste (PVA).

Dal 1983 fino al 2006 il contrassegno elettorale della lista comprendeva soltanto il simbolo dell'Union Valdôtaine, dal 2008 invece sono stati aggiunti anche i simboli di Stella Alpina e Fédération Autonomiste.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La coalizione alle Elezioni politiche italiane del 2006[modifica | modifica wikitesto]

La lista si è presentata come intesa tra l'Union Valdôtaine e i movimenti Stella Alpina e Fédération Autonomiste, nei collegi uninominali della Valle d'Aosta alla Camera e al Senato. Ha ottenuto 24 000 voti (30,7%) per Marco Viérin di SA alla Camera e 23.500 voti (32%) per Augusto Rollandin dell'UV al Senato, senza eleggere tuttavia alcun parlamentare.[4][5]

Elezioni politiche italiane del 2008[modifica | modifica wikitesto]

La lista ha preso la denominazione Vallée d'Aoste, è stata appoggiata da Union Valdôtaine, Fédération Autonomiste e Stella Alpina, candidando due esponenti dell'UV, Antonio Fosson al Senato, assessore regionale alla Sanità nella legislatura 2003-2008, e Ego Perron alla Camera, attuale presidente del Consiglio della Valle. Fosson è stato eletto al Senato[6], mentre Perron ha perso contro il parlamentare uscente Roberto Nicco.[7]

Elezioni regionali in Valle d'Aosta del 2008, sopra il 60%[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni del 25 maggio le forze autonomiste di Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération Autonomiste si presentano unite a sostegno di Augusto Rollandin contro PD e centrosinistra da una parte e PdL dall'altra. Alla fine, con il 61,95% dei suffragi, la loro vittoria schiacciante conferma l'Union Valdôtaine alla guida della Regione.[8]

Apparentamento con il PDL per le Elezioni europee del 2009[modifica | modifica wikitesto]

La lista è stata presentata in apparentamento con Il Popolo della Libertà, ottenendo 32.926 voti (lo 0,10% su base nazionale e lo 0,37% nella circoscrizione nordoccidentale: di questi, 20.686 sono stati raccolti in Valle d'Aosta, pari al 37,1%) e non riuscendo ad eleggere nessun parlamentare europeo.[9][10][11]

Elezioni politiche italiane del 2013, un seggio in entrambi i rami del Parlamento[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 2013, l'Union Valdôtaine, Stella Alpina e la Fédération Autonomiste si presentano con la sola dicitura Vallée d'Aoste (senza Autonomie progrès fédéralisme). La lista riesce ad eleggere Albert Lanièce al Senato della Repubblica e Rudi Marguerettaz alla Camera dei deputati. Il primo aderisce al gruppo parlamentare denominato «Per le Autonomie - Partito Socialista Italiano»[12] mentre il secondo entra nel gruppo parlamentare «Lega Nord e Autonomie».[13].

La vittoria di misura alle Elezioni regionali in Valle d'Aosta del 2013[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni del 26 maggio Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération Autonomiste si presentano nuovamente insieme a sostegno del candidato Augusto Rollandin e, pur subendo un calo di consensi, ottengono 34.517 suffragi, pari al 47,90% e risultano la coalizione più votata, confermandosi al governo della regione con 18 consiglieri su 35.[14][15]

La coalizione di fatto finisce nel giugno 2016, quando in consiglio regionale si registra un cambio di maggioranza, con l'ingresso in giunta dell'Union Valdôtaine Progressiste.[16]

Elezioni politiche italiane del 2018[modifica | modifica wikitesto]

Riflettendo la nuova coalizione formatasi nel Consiglio regionale nell'ottobre 2017, con l'elezione di Laurent Viérin a presidente della Valle d'Aosta,[17] viene formata la lista Vallée d'Aoste - Tradition et Progrès composta da Partito Democratico (PD), Union Valdôtaine (UV), Union Valdôtaine Progressiste (UVP) e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano (EPAV),[18] Contemporaneamente la Stella Alpina ha contribuito invece a formare un'altra lista, denominata Per Tutti - Pour Tous - Pe Tcheut.

Vallée d'Aoste ha ottenuto il 21,7% alla Camera (giungendo seconda, dietro alla vincente Elisa Tripodi del Movimento 5 Stelle) e il 25,8% al Senato (giungendo prima ed eleggendo quindi a senatore Albert Lanièce).[19]

La coalizione non si presenta invece alle successive elezioni regionali in Valle d'Aosta del 2018: Union Valdôtaine, Union Valdôtaine Progressiste e Partito Democratico corrono infatti da soli, mentre EPAV candida l'assessore uscente Mauro Baccega nella lista dell'UV.

Elezioni politiche italiane del 2022[modifica | modifica wikitesto]

La coalizione viene riproposta nelle elezioni politiche in Italia del 2022 con la tradizionale denominazione Vallée d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme, che include Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine, Vallée d'Aoste Unie, Stella Alpina e Azione - Italia Viva, ottenendo il 38,63% dei voti alla Camera (in cui è eletto Franco Manes), mentre il 33,63% ottenuto al Senato fa giungere la lista al secondo posto con uno scarto di appena 227 voti rispetto al candidato di centrodestra eletto con il 34,05%.

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Politiche 1983 Camera 28.086 38,87 1
Senato 26.547 42,69 1
Politiche 1987 Camera 41.707 55,15 1
Senato 35.830 54,64 1
Politiche 1992[N 1] Camera 41.404 49,58 1
Senato 34.150 47,40 1
Politiche 1994 Camera 43.700 54,08 1
Senato 27.493 38,27 1
Politiche 1996 Camera 37.431 48,59 1
Senato 29.538 44,17 1
Politiche 2001 Camera 25.577 34,96 1
Senato 32.429 49,31 1
Politiche 2006 Camera 24.118 30,66 0
Senato 23.573 31,98 0
Politiche 2008 Camera 28.357 37,84 0
Senato 29.191 41,39 1
Regionali 2008 45.520 61,95 23
Europee 2009[N 2] 32.913 0,11 0
Politiche 2013 Camera 18.376 25,36 1
Senato 24.609 37,03 1
Regionali 2013 34.517 47,90 18
Politiche 2018 Camera 14 429 21,74 0
Senato 15 958 25,76 1
Politiche 2022 Camera 20 763 38,63 1
Senato 18 282 33,63 0
  1. ^ Nel resto d'Italia, l'Union Valdôtaine costituisce la lista Federalismo - Pensionati Uomini Vivi.
  2. ^ Lista apparentata con Il Popolo della Libertà.
Per le elezioni politiche i dati sono relativi alla sola circoscrizione Valle d'Aosta

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.caveri.it/archivio/201302?page=3
  2. ^ Copia archiviata, su aostanotizie.info. URL consultato il 15 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2019).
  3. ^ a b c d (EN) AOSTA VALLEY, in Parties and Elections in Europe. URL consultato il 28 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2013).
  4. ^ Elezioni Politiche 2006 - Valle d'Aosta: Collegio uninominale, su repubblica.it, la Repubblica, 2006. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  5. ^ Perrin vince la «battaglia» elettorale contro Rollandin e diventa il nuovo senatore valdostano, su 12vda.tv, 12VDA, 9 aprile 2006. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2013).
  6. ^ Senatore Fosson rinuncia a candidatura, su ansa.it, ANSA, 5 gennaio 2013. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  7. ^ L'on. Nicco appoggerà il "Galletto" alle prossime elezioni europee: «Donzel ha tradito 30mila elettori», su 12vda.it, 12VDA, 23 maggio 2009. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2013).
  8. ^ Elezioni in Valle d'Aosta, alle forze autonomiste il 61,5% dei voti, su corriere.it, Corriere della Sera, 26 maggio 2008. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  9. ^ Europee: gli Autonomisti valdostani scelgono il PDL, su adnkronos.com, Adnkronos, 22 aprile 2009. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  10. ^ ANSA, Europee: UV, SA e FA con lista «Vallée d'Aoste», in Regione Autonoma Valle d'Aosta, 16 aprile 2009. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  11. ^ Elezioni Europee 6-7 giugno 2009 - Risultati, su repubblica.it, la Repubblica, 2009. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  12. ^ Scheda di Albert Laniece, su senato.it, Senato della Repubblica. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  13. ^ Scheda di Rudi Franco Marguerettaz, su camera.it, Camera dei deputati. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  14. ^ Regionali, in Valle d’Aosta rivincono gli autonomisti. Tonfo del Pdl e del M5S, su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2013. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  15. ^ Regionali: in Valle d'Aosta vincono autonomisti, fuori Pdl, su ansa.it, ANSA, 27 maggio 2013. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 31 maggio 2013).
  16. ^ Daniele Mammoliti, Nuova maggioranza, Rollandin: “Scelta coraggiosa”. Tensione in aula, La Stampa, 7 giugno 2016. URL consultato il 24 maggio 2018.
  17. ^ Laurent Vierin nuovo presidente Vda, ANSA, 14 ottobre 2017. URL consultato il 25 maggio 2018.
  18. ^ Favre e Lanièce, progetto per futuro Vda, ANSA, 1º febbraio 2018. URL consultato il 24 maggio 2018.
  19. ^ Marco Camilli, Elezioni: in Valle d'Aosta vince a sorpresa la candidata deputata del M5s, Aostaoggi.it, 5 marzo 2018. URL consultato il 24 maggio 2018.
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