Stefania Craxi
Stefania Gabriella Anastasia Craxi (Milano, 25 ottobre 1960) è una politica italiana, ex sottosegretario di Stato agli Affari Esteri[1]. Deputata dal 2006 al 2013, dal 2018 è senatrice per Forza Italia[2].
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlia del Presidente del Consiglio e segretario del PSI Bettino (1934-2000) e sorella maggiore di Bobo (1964), nel 1985 avvia una collaborazione con Canale 5, divenendo segretaria di produzione per il programma "Viva le donne" e per "Miss Italia"; nel 1986 fonda la Italiana Produzioni Audiovisive, poi ridenominata Aran e successivamente Endemol.
Dopo la morte del padre avvenuta nel 2000, lascia la carriera televisiva e dà vita alla Fondazione Craxi, con l'obiettivo di esaltare, attraverso convegni e documentari, la figura di leader socialista del padre.
Si è sposata due volte: con l'imprenditore Renato Neri, da cui ha avuto il figlio Federico (1987); e con Marco Bassetti, stilista e designer milanese, già presidente e amministratore di Endemol ora alla guida di Banijay, da cui ha avuto le figlie Benedetta e Anita (1991) [3]. Attualmente vive a Orbetello.
Attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Elezione a deputata[modifica | modifica wikitesto]
In occasione delle elezioni politiche del 2006 approda alla Camera nelle liste di Forza Italia, venendo rieletta alle politiche del 2008 con Il Popolo della Libertà. Viene quindi nominata Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri con la nascita del Governo Berlusconi IV, incarico che ricoprirà dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.[4]
La nascita dei "Riformisti Italiani"[modifica | modifica wikitesto]
Il 26 novembre del 2011 lancia a Milano il movimento politico dei "Riformisti Italiani", una nuova formazione politica di vocazione presidenzialista[5]. Nel dicembre 2011 lascia il PdL e si iscrive al Gruppo misto.[6]
Nel 2012 iniziano le assemblee regionali del movimento, in cui confluiscono i Socialisti Uniti - PSI. Nel gennaio 2013 i Riformisti Italiani depositano il proprio simbolo presso il Ministero dell'Interno e annunciano di partecipare simbolicamente alle elezioni politiche di quell'anno correndo da soli in alcune circoscrizioni con proprie liste alla Camera ed al Senato per testimoniare la propria battaglia a favore del presidenzialismo.
Nel dicembre 2013 riprende il rapporto e la collaborazione dei "Riformisti Italiani" con la rinata Forza Italia e Silvio Berlusconi. Alle Elezioni europee del 2014 sostiene l'amico ed ex compagno socialista Giovanni Toti, candidato capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Nord-Ovest e i suoi candidati "riformisti" Stefano Maullu nel Nord-Ovest e Adriano Readler nella Circoscrizione Centro.
In occasione delle elezioni regionali in Liguria del 2015, l'associazione candida a consigliere Raffella Della Bianca, che non risulterà eletta, a supporto di Toti, candidato del centrodestra alla carica di Presidente[7]. Nelle stesse elezioni sostiene i candidati "Riformisti" nelle liste di Forza Italia in Regioni come l'Umbria con Massimo Perari, in Toscana con Raffaele Mallardo, in Veneto e in Campania.
Elezione a senatrice[modifica | modifica wikitesto]
In vista delle elezioni politiche italiane del 2018, Stefania Craxi viene candidata nel collegio uninominale di Monza-Seregno per il Senato della Repubblica, come esponente della coalizione di centro-destra in quota Forza Italia, ma viene anche candidata nel collegio plurinominale Lombardia - 05[8]. Viene eletta nell’uninominale battendo con 142.960 voti (46,79%) gli sfidanti del centro-sinistra Cherubina Bertola e del Movimento 5 Stelle Gianmarco Corbetta. Diventa vice presidente della Commissione Esteri.
Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.[9]
Il 18 maggio 2022 viene eletta a sorpresa presidente della Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica con 12 voti su 22.[10]
Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1994 l'allora candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli ha querelato Stefania Craxi per ingiurie e diffamazione, a seguito di pesanti appellativi a lui rivolti dalla stessa in un ristorante. In seguito al processo penale Stefania Craxi è stata condannata ad un risarcimento. Nel 2008, durante un'intervista ad un quotidiano, ha ripetuto i termini offensivi rivolti a Rutelli, il quale ha presentato una nuova querela chiedendo 100.000 euro di danni.[11][12]
Nel 2015 è stata condannata dalla Corte di Cassazione al pagamento di 676.000 euro di imposte erariali riferite alla sentenza penale di condanna di Bettino Craxi a seguito del processo per corruzione e finanziamento illecito per le tangenti della Metropolitana Milanese.[13]
Nel 2021 è stata condannata dalla Corte di Cassazione, insieme al fratello e alla madre, al pagamento di 10 miliardi di lire di tasse evase, oltre a 20.000 euro di spese legali, relativamente ad un conto in Svizzera detenuto dal padre. Secondo quanto appurato dai magistrati il conto era “materialmente riconducibile al Craxi e non al partito”.[14]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Nella buona e nella cattiva sorte, Koinè Nuove Edizioni, 2005
- Lo sbarco. Genesi di una passione politica, Koinè Nuove Edizioni, 2008
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cinquantamila
- ^ Senato.it
- ^ La nipote di Bettino Craxi, Anita Bassetti, alle sfilate della moda milanese, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).
- ^ Governo Berlusconi IV (08.05.2008 - 16.11.2011), su governo.it, Governo Italiano. URL consultato il 26 novembre 2011.
- ^ Giannattasio Maurizio, «Sì a un'Italia presidenzialista» Nasce il movimento della Craxi, in Il Corriere della Sera, 27 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).
- ^ Andrea Garibaldi, Stefania Craxi: «Ho deciso, mi allontano dal PdL», in Corriere della Sera, 16 dicembre 2011. URL consultato il 16 dicembre 2011.
- ^ Regionali, anche i Riformisti Italiani sostengono Toti, su Il Secolo XIX, 21 aprile 2015. URL consultato il 19 maggio 2022.
- ^ Stefania Craxi candidata nel collegio Monza-Seregno
- ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ https://www.ilfoglio.it/politica/2022/05/18/news/commissione-esteri-eletta-stefania-craxi-forza-italia-disfatta-m5s-4014396/
- ^ CRAXI: RUTELLI CHIEDE 100MILA EURO RISARCIMENTO A FIGLIA STEFANIA - ADN Kronos
- ^ Libero: “Ora Stefania Craxi può insultare Rutelli gratis” - Blitz Quotidiano
- ^ Cassazione, Stefania Craxi deve pagare debito per condanne Bettino: all’Erario andranno 676 mila euro - Corriere della Sera
- ^ Gli eredi di Craxi perdono in Cassazione: "Ora restituiscano 10 miliardi di lire per le tasse evase" - La Repubblica
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Stefania Craxi
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefania Craxi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su stefaniacraxi.it (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2012).
- Stefania Craxi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Stefania Craxi, su Senato.it - XVIII legislatura, Parlamento italiano.
- Stefania Craxi, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Stefania Craxi, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Sito del movimento Riformisti Italiani, su riformistitaliani.it.
- Sito Fondazione Bettino Craxi, su fondazionecraxi.org.
- Stefania Craxi, su Camera.it - XV legislatura, Parlamento italiano.
- Stefania Craxi, su Camera.it - XVI legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76069982 · SBN UFEV287422 · LCCN (EN) no2006058040 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2006058040 |
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