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Governo Amato I

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Governo Amato I
Foto ufficiale scattata dopo la cerimonia di giuramento al Palazzo del Quirinale.
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioGiuliano Amato
(PSI)
CoalizioneQuadripartito:

DC, PSI, PLI, PSDI; Indipendenti
con l'appoggio esterno e l'astensione di: Misto

LegislaturaXI legislatura
Giuramento28 giugno 1992
Dimissioni22 aprile 1993
Governo successivoCiampi
29 aprile 1993

Il governo Amato I è stato il quarantanovesimo esecutivo della Repubblica Italiana[1], il primo dell'XI legislatura.

Esso, nato in seguito elezioni politiche dello stesso anno, rimase in carica dal 28 giugno 1992[2][3] al 29 aprile 1993[4] (sebbene già dimissionario dal precedente 22 aprile), per un totale di 305 giorni, ovvero 10 mesi e 1 giorno.

Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 2 luglio 1992, con 173 voti favorevoli e 140 contrari[5].

Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 4 luglio 1992, con 330 voti favorevoli, 280 contrari e 2 astenuti[6].

Diede le dimissioni il 22 aprile 1993.[7][8]

Fra i provvedimenti principali per il pareggio di bilancio si ricordano una manovra finanziaria da 93 000 miliardi di lire[9], la più importante dal secondo dopoguerra, e il prelievo forzoso retroattivo del 6 (6 lire ogni 1000) dai conti correnti delle banche italiane[10], nella notte di venerdì 10 luglio 1992, legittimato con decreto d'urgenza pubblicato alla mezzanotte tra il 10 e l'11 luglio[11], nonché l'avvio delle privatizzazioni in Italia rese necessarie in virtù dei vincoli del trattato di Maastricht.

Compagine di governo

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Appartenenza politica

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L'appartenenza politica dei membri del governo, al momento dell'insediamento, si può così riassumere:

Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Partito Socialista Italiano 1 7 11 19
Democrazia Cristiana - 12 18 30
Partito Liberale Italiano - 2 3 5
Partito Socialista Democratico Italiano - 2 3 5
Indipendente (politica) - 2 - 2
Totale 1 25 35 61

L'appartenenza politica dei membri del governo, alla fine del suo mandato, si può così riassumere:

Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Partito Socialista Italiano 1 5 11 17
Democrazia Cristiana - 13 18 31
Partito Liberale Italiano - 2 3 5
Partito Socialista Democratico Italiano - 2 3 5
Indipendente (politica) - 3 - 3
Totale 1 25 35 61

Provenienza geografica

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La provenienza geografica dei membri del Consiglio dei ministri al momento dell'insediamento si può così riassumere:

Regione Presidente Ministri Sottosegretari Totale
  Piemonte 1 4 - 5
  Campania - 7 1 8
  Lazio - 3 4 7
  Toscana - 3 4 7
  Calabria - 1 5 6
  Lombardia - 4 1 5
Sicilia (bandiera) Sicilia - 1 4 5
  Puglia - - 5 5
  Emilia-Romagna - 2 1 3
  Veneto - 1 2 3
  Sardegna - - 3 3
  Umbria - 1 1 2
  Trentino-Alto Adige - 1 1 2
  Basilicata - 1 - 1
  Marche - 1 - 1
  Abruzzo - - 1 1
  Friuli-Venezia Giulia - - 1 1
  Molise - - 1 1

Situazione parlamentare

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Al momento del conferimento della fiducia parlamentare (2 luglio al Senato[12], 4 luglio alla Camera dei Deputati[13]):

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei Deputati Maggioranza Quadripartito (331):

DC (206), PSI (92), PLI (17), PSDI (16)

331 / 630
Appoggio esterno Misto (5)[N 1]
5 / 630
Astensione Misto (1)[N 2]
1 / 630
Opposizione PDS (107), LN (55), PRC (35), MSI-DN (34), PRI (27), FdV (16), LR (12), LMP (6), Misto (2)[N 3]
293 / 630
Senato della Repubblica Maggioranza Quadripartito (175):

DC (115)[N 4], PSI (52)[N 5], Misto (7)[N 6]

175 / 327
Appoggio esterno Misto (6)[N 7]
6 / 327
Opposizione PDS (67)[N 8], LN (25), PRC (20), MSI-DN (16), PRI (14)[N 9], FdV (4), LR (3), Misto (1)[N 10]
143 / 327
Assenti Misto (3)[N 11]
3 / 327
Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministri Giuliano Amato (PSI)
Ministri senza portafoglio
Affari sociali[N 12] Adriano Bompiani (DC)
Aree urbane Carmelo Conte (PSI)
Coordinamento delle Politiche comunitarie ed Affari regionali Raffaele Costa (PLI)
(fino al 21 febbraio 1993)
Gianfranco Ciaurro (PLI)
(dal 21 febbraio 1993)
Coordinamento della Protezione civile[N 13] Ferdinando Facchiano (PSDI)
Riordino delle partecipazioni statali[N 14]
(istituito)[N 15]
Paolo Baratta (Indipendente)
(dal 21 febbraio 1993)
Ministero Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Vincenzo Scotti (DC)
(fino al 29 luglio 1992)
Giuliano Amato (PSI)
(ad interim)
(dal 29 luglio al 1º agosto 1992)
Emilio Colombo (DC)
(dal 1º agosto 1992)
Interno Nicola Mancino (DC)
Grazia e Giustizia Claudio Martelli (PSI)
(fino al 10 febbraio 1993)
Giovanni Battista Conso (Indipendente)
(dal 12 febbraio 1993)
Difesa Salvo Andò (PSI)
Bilancio e programmazione economica[N 16] Francesco Reviglio della Veneria (PSI)
(fino al 21 febbraio 1993)
Beniamino Andreatta (DC)
(dal 21 febbraio 1993)
Finanze Giovanni Goria (DC)
(fino al 19 febbraio 1993)
Francesco Reviglio della Veneria (PSI)
(dal 21 febbraio al 31 marzo 1993)
Giuliano Amato (PSI)
(ad interim)
(dal 31 marzo 1993)
Tesoro[N 17] Piero Barucci (DC)
Partecipazioni statali
(soppresso)[N 15]
Giuseppe Guarino (DC)
(ad interim)
(fino al 21 febbraio 1993)
Carica non assegnata
Lavori Pubblici Francesco Merloni (DC)
Industria, Commercio ed Artigianato Giuseppe Guarino (DC)
Trasporti Giancarlo Tesini (DC)
Marina mercantile Giancarlo Tesini (DC)
(ad interim)
Commercio con l'Estero Claudio Vitalone (DC) Carica non assegnata
Poste e Telecomunicazioni Maurizio Pagani (PSDI)
Sanità Francesco De Lorenzo (PLI)
(fino al 21 febbraio 1993)
Raffaele Costa (PLI)
(dal 21 febbraio 1993)
Lavoro e Previdenza sociale Nino Cristofori (DC)
Beni culturali Alberto Ronchey (Indipendente) Carica non assegnata
Agricoltura e Foreste Giovanni Angelo Fontana (DC)
Ambiente Carlo Ripa di Meana (PSI)
(fino al 9 marzo 1993)
Carica non assegnata
Valdo Spini (PSI)
(dal 9 marzo 1993)
Pubblica istruzione Rosa Russo Iervolino (DC)
Università e Ricerca scientifica e tecnologica Alessandro Fontana (DC)
  • Rossella Artioli (PSI)
    Sottosegretario con delega al diritto agli studi universitari, ai policlinici, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e agli istituti superiori di educazione fisica, alla salute, alla formazione iniziale e ricorrente per il personale ispettivo, direttivo e docente delle scuole di ogni ordine e grado, agli statuti e ai regolamenti generali di atenei, agli ordinamento didattici universitari e alle autonomie delle università e degli enti di ricerca
Turismo e Spettacolo Margherita Boniver (PSI) Carica non assegnata
  • 12 agosto - Il governo decide di trasformare l'ente Ferrovie dello Stato in Società per azioni.
  • 14 agosto - A Genova si celebrano i 100 anni di vita del Partito Socialista Italiano alla presenza del presidente del Consiglio, Giuliano Amato, il quale con toni autocritici afferma che occorre cacciare i disonesti dal partito e denuncia il degrado dei partiti.
  • 18 agosto - Il presidente del Consiglio Amato si appella al Partito Democratico della Sinistra e al Partito Repubblicano Italiano per varare la nuova legge elettorale e dichiara la sua disponibilità ad una loro eventuale partecipazione al governo. Il PDS e il PRI rifiutano l'offerta di partecipazione al governo; la disponibilità aperta dal presidente del Consiglio vedeva favorevole il Partito Socialista Italiano e contraria la Democrazia Cristiana.
  • 19 agosto - In un'intervista rilasciata al giornale Avanti!, il presidente del Consiglio Amato propone, in vista di una nuova legge elettorale, la formazione di un polo liberalsocialista, di cui possano far parte PSI, PSDI, PLI, PRI, Partito Radicale e PDS.
  • 4 settembre - Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, lancia un appello dalle reti Rai per rendere conto della grave situazione economica italiana.
  • 5 settembre - A Milano si svolge una manifestazione organizzata dal Partito Democratico della Sinistra contro la politica economica del governo.
  • 9 settembre - Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, chiede a nome del governo per un periodo di tre anni pieni poteri in materia di politica economica.
  • 13 settembre - Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, annuncia in televisione la svalutazione della lira.
  • 16 settembre - Mercoledì nero: La lira italiana esce dal Sistema monetario europeo a causa di una speculazione finanziaria.
  • 17 settembre - la Camera dei deputati vota sulla delega di pieni poteri in materia di politica economica richiesta dal governo.
  • 30 settembre - Il Consiglio dei ministri approva la legge finanziaria per il 1993 con una manovra da 93 000 miliardi di lire finalizzata ad una drastica riduzione del deficit di bilancio. Tra le misure adottate vi sono il blocco dei pensionamenti e dei contratti del pubblico impiego, drastici tagli alla spesa pubblica, nel settore dell'assistenza sanitaria. Nella stessa riunione il governo chiede all'Unione europea un finanziamento di 15-20 000 miliardi per riportare la lira nel Sistema monetario europeo.
  • 15 dicembre - Il segretario del Partito Socialista Italiano Bettino Craxi riceve un avviso di garanzia, relativo alle indagini su 36 miliardi finiti nelle casse del PSI.
  • 16 dicembre - Alla Camera dei deputati il governo pone la fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto riguardo all'intervento straordinario nel Mezzogiorno e alle attività produttive, approvato con 309 voti favorevoli e 256 contrari.
  • 17 dicembre - Si riunisce a Roma la direzione del PSI, dove il segretario Craxi afferma di non aver intenzione di dimettersi, ma di mettere comunque a disposizione il suo mandato.
  • 5 marzo - Il Consiglio dei ministri vara il decreto Conso per la depenalizzazione dei reati di finanziamento pubblico ai partiti e istituisce un'autorità di vigilanza sottraendone l'autorità alla giustizia ordinaria, visto dai giudici di Mani pulite e dall'opinione pubblica come un colpo di spugna.
  • 7 marzo - Il ministro dell'ambiente, Carlo Ripa di Meana, rassegna le proprie dimissioni contro il provvedimento del ministro di grazia e giustizia, Giovanni Battista Conso, mentre il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, invia al presidente del Consiglio, Giuliano Amato, una lettera per invitarlo a riconsiderare l'intera materia e si rifiuta di controfirmare il decreto.
  • 18 aprile - Si vota per otto referendum abrogativi tra cui quello sulla modifica delle leggi elettorali in senso maggioritario, approvato a larga maggioranza.
  • 22 aprile - Alla Camera dei deputati il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, prende atto del risultato referendario e a conclusione del dibattito rassegna le proprie dimissioni.
  • 23 aprile - Con l'apertura della crisi di governo il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per risolvere la questione invita al Quirinale Carlo Azeglio Ciampi incaricandolo di formare un nuovo governo; questi accetta ma con riserva.
  • 28 aprile - Dopo 5 giorni di confronti di trattative con i partiti il presidente del consiglio incaricato si dirige al Colle sciogliendo la riserva positivamente e annunciando la lista dei ministri.
  • 29 aprile - Con il Giuramento del nuovo Governo Ciampi termina Ufficialmente il Governo Amato I.
  1. ^ SVP (3), UV (1), Altri (1) - Il deputato Gianni Elsner.
  2. ^ LAV (1).
  3. ^ PSd'Az (1).
  4. ^ Comprende i senatori Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Carlo Bo e Paolo Emilio Taviani.
  5. ^ Comprende il senatore Francesco De Martino.
  6. ^ PLI (4) - tra cui il senatore Valentino Martelli, PSDI (3).
  7. ^ SVP (3), UV (1), Altri (2) - I senatori Gianni Agnelli e Francesco Cossiga.
  8. ^ Compreso il senatore Luigi Biscardi.
  9. ^ Comprende i senatori Giovanni Spadolini e Leo Valiani.
  10. ^ LAL (1).
  11. ^ LAV (1), Altri (2) - I senatori Norberto Bobbio, Giovanni Leone.
  12. ^ Con altresì delega alle Problematiche della famiglia, dei minorenni, degli adolescenti, dei giovani e della terza età, degli handicappati, delle tossicodipendenze, dell'emarginazione, degli obiettori di coscienza e delle associazioni di volontariato.
  13. ^ Con altresì delega alla Difesa civile.
  14. ^ Con altresì delega all'industria chimica nazionale.
  15. ^ a b Trasformazione del ministero ed rimozione del portafoglio avvenute con D.L. del 22 febbraio 1993, n. 41 poi decaduto, i cui effetti sono tuttavia stati fatti salvi successivamente dalla L. del 23 giugno 1993 n. 202, in attuazione complementare dei Referendum abrogativi in Italia del 1993.
  16. ^ Con altresì delega agli Interventi straordinari nel Mezzogiorno.
  17. ^ Con altresì delega alla Funzione pubblica.

Bibliografiche

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  1. ^ Amato Cuts Italian Cabinet Posts. Robert Graham. The Financial Times, lunedì 29 giugno 1992; p. 4; numero 31796.
  2. ^ 28 giugno 1992 Giuramento dei componenti del I Gabinetto Amato, su archivio.quirinale.it.
    «18,00 I due Presidenti fanno ingresso nella Sala degli Arazzi di Lilla. Il Presidente del Consiglio dei ministri presta giuramento sulla copia anastatica della Costituzione. Il Segretario generale legge la premessa del giuramento. Subito dopo, il Presidente del Consiglio dei Ministri legge la formula del giuramento e firma il verbale che, controfirmato dal Presidente della Repubblica e successivamente dal Segretario generale e dal Consigliere Militare nella loro qualità di testimoni, viene ritirato dal Capo dell'Ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali.»
  3. ^ *** ATTO COMPLETO ***, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  4. ^ Governo: i ministri hanno giurato, in Adnkronos, 29 aprile 1993.
  5. ^ Senato della Repubblica - XI Legislatura - Seduta n. 12, Votazione nominale con appello, pp. 76-78.
  6. ^ Camera dei deputati - XI Legislatura - Seduta n. 16, Comunicazioni del governo, pp. 800-807.
  7. ^ Camera dei deputati - XI Legislatura - Seduta n. 171, Comunicazioni del Governo (Discussione) e Dimissioni del Governo (Annunzio), pp. 12946-12947
  8. ^ Governo: Amato si dimette - comunicato quirinale, in AGI, 22 aprile 1993. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2016).
  9. ^ 1993, manovra da capogiro, in la Repubblica, 2 settembre 1992.
  10. ^ Italy agrees austerity package, The Times, sabato 11 luglio 1992; p. 22; numero 64382.
  11. ^ Decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, articolo 7, in materia di "Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica." convertito con la Legge 8 agosto 1992, n. 359, in materia di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, recante misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica."
  12. ^ Seduta del 2 luglio 1992
  13. ^ Seduta del 4 luglio 1992
  14. ^ a b Decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, articolo 7, in materia di "Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica."
  15. ^ Decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, articolo 9, in materia di "Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica."
  16. ^ Decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, articolo 6, in materia di "Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica."

Voci correlate

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