Luigi Compagna

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Luigi Compagna

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994

Durata mandato30 maggio 2001 –
27 aprile 2006

Durata mandato29 aprile 2008 –
22 marzo 2018
LegislaturaXI, XIV, XVI, XVII
Gruppo
parlamentare
XI:
-Misto-Liberale (fino al 01/11/1992)
- Liberale (dal 01/11/1992)
XIV: UDC
XVI: PdL
XVII:
- Misto-NI (fino al 19/03/2013; il 02/04/2017)
- GAL (dal 20/03/2013 al 14/11/2013; dal 20/11/2013 al 01/12/2013; dal 21/12/2015 al 15/02/2016; dal 03/04/2017 al 24/05/2017)
- AP (NCD-UDC) (dal 15/11/2013 al 19/11/2013; dal 02/12/2013 al 20/12/2015)
- CoR (dal 16/02/2016 al 01/04/2017)
- Federazione della Libertà (dal 25/05/2017)
CoalizioneXIV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
XVII: Centro-destra 2013
CircoscrizioneCampania
CollegioXIV: 13. Caserta
Incarichi parlamentari
XI
  • Presidente del gruppo Liberale

XVI

  • Segretario della commissione parlamentare d'inchiesta sull'esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all'uso dell'uranio impoverito (dal 15/09/2010)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIdentità e Azione (Dal 2015)
In precedenza:
PRI (1966-1991)
PLI (1991-1994)
ULD (1994-1995)
FdL (1995-1997)
PS (1997-1998)
UDR (1998-1999)
CCD (1999-2002)
UDC (2002-2008)
PdL (2008-2013)
NCD (2013-2015)
ProfessioneDocente universitario

Luigi Compagna (Napoli, 24 novembre 1948) è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È figlio di Francesco Compagna. Laureato in Scienze politiche all'Università Federico II di Napoli nel 1971, è stato professore ordinario di Storia delle Dottrine politiche all'Università LUISS Guido Carli di Roma. Autore di numerosi libri e saggi di storia delle idee e storia politica. Sposato e con tre figli, vive a Roma.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera politica è caratterizzata da numerosi cambi di partito, o di adesione a gruppi parlamentari diversi[1].

Prima Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Inizia l'attività politica nel Partito Repubblicano Italiano da ragazzo, in cui milita per 25 anni, facendo parte anche del Consiglio Nazionale del PRI.

Nel 1991 abbandona il PRI e aderisce al Partito Liberale Italiano. In occasione del passaggio con il PLI Compagna dichiara «Sono un liberale da sempre anche se sono stato quasi 25 anni nel PRI. Per me è un ritorno a casa».

Candidato per il PLI, alle elezioni del 1992, viene eletto senatore. Durante l'XI legislatura è capogruppo del Partito Liberale in Senato

Seconda Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo lo scioglimento del PLI, Compagna aderisce all'Unione Liberaldemocratica di Valerio Zanone. Alle elezioni del 1994 viene candidato per l'Unione Liberaldemocratica nel Patto per l'Italia, coalizione centrista guidata da Mariotto Segni, ma non viene eletto.

Nel 1995 l'Unione Liberaldemocratica confluisce nella Federazione dei Liberali, a cui Compagna aderisce.

Nel 1997 abbandona la Federazione dei Liberali e si iscrive al Partito Socialista. Alle elezioni comunali di Napoli del 1997 viene indicato come un possibile assessore comunale in caso di vittoria del candidato di centrodestra Emmidio Novi. Le elezioni sono però vinte dal candidato di centrosinistra Antonio Bassolino.

Nel 1998 lascia il Partito Socialista e aderisce all'Unione Democratica per la Repubblica.

Nel 1999, dopo appena un anno, tuttavia, lascia l'UDR e aderisce al Centro Cristiano Democratico. Candidato alle elezioni del 2001, viene eletto senatore. Nel 2002 il CCD confluisce nell'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC), a cui Compagna aderisce. Candidato per l'UDC, alle elezioni del 2006 non viene rieletto.

Nel 2008 abbandona l'Unione di Centro ed aderisce al Popolo della Libertà.

Alle elezioni politiche del 2008 è quindi candidato al Senato della Repubblica, in regione Campania, nelle liste del Popolo della Libertà (in dodicesima posizione), venendo eletto senatore della XVI Legislatura.

Alcuni mesi dopo l'elezione ha proposto una modifica ad un decreto legge per permettere al giudice Corrado Carnevale di concorrere per il posto di primo presidente della Corte di cassazione[2].

Nel 2009, insieme alla senatrice Franca Chiaromonte del Partito Democratico, ha proposto un disegno di legge costituzionale per ripristinare l'immunità parlamentare[3]: vi si propone una procedura con cui la Camera di appartenenza dispone sospensione del procedimento penale a carico del parlamentare per tutta la durata del suo mandato (invertendo così la procedura esistente prima del 1993 con l'obbligo del magistrato di richiedere l'autorizzazione a procedere)[4].

Alle elezioni politiche del 2013 è ricandidato al Senato della Repubblica, in regione Campania, nelle liste del Popolo della Libertà (in sesta posizione), venendo rieletto per la quarta volta senatore della XVII Legislatura.

Appena eletto ha presentato un disegno di legge (poi ritirato) per dimezzare la pena per concorso esterno in associazione mafiosa.

Aderisce al gruppo Grandi Autonomie e Libertà (GAL) i cui sarà nominato segretario d'Aula del gruppo.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà[5], aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano[6][7].

Dopo solo 5 giorni, il 19 novembre 2013 lascia il Nuovo Centrodestra, e fa ritorno nel gruppo Grandi Autonomie e Libertà. Il 2 dicembre 2013, poi, ritorna nel gruppo del Nuovo Centrodestra[8].

Il 21 dicembre 2015 abbandona il Nuovo Centrodestra e aderisce a IDeA-Identità e Azione aderendo al gruppo Grandi Autonomie e Libertà.

Pur continuando ad essere iscritto a IDeA il 16 febbraio 2016 si iscrive al gruppo parlamentare Conservatori e Riformisti, permettendoglii di raggiungere la quota di sieci parlamentari e di continuare quindi ad esistere.

Il 2 aprile 2017, con lo scioglimento del gruppo Conservatori e Riformisti (di cui era membro) confluisce assieme agli altri senatori di CoR nel gruppo misto; il giorno successivo (3 aprile 2017) ritorna nel gruppo Grandi Autonomie e Libertà.

Il 25 maggio 2017 abbandona il Grandi Autonomie e Libertà ed aderisce, assieme agli altri senatori di IDeA, al neonato gruppo parlamentare di centro-destra "Federazione della Libertà (IDeA-Popolo e Libertà, PLI)".[9]

Dall'inizio della legislatura è il parlamentare che ha cambiato più volte in assoluto il gruppo parlamentare di appartenenza (ben nove volte dall'inizio della XVII Legislatura).

Non viene rieletto alle elezioni del 2018.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Francesco Compagna Luigi Compagna, barone di Corignano  
 
Mariuccia Del Carretto  
Pietro Compagna, X principe di Marsiconuovo  
Maria Bianca Gallone di Nociglia, IX principessa di Marsico Nuovo Giuseppe Gallone di Nociglia, VIII principe di Tricase  
 
Mariantonia Melodia  
Francesco Compagna  
 
 
 
Teresa Siciliano di Rende  
 
 
 
Luigi Compagna  
 
 
 
 
 
 
 
Licia Cattaneo della Volta, dei principi di San Nicandro  
 
 
 
 
 
 
 
 

Militanze Politiche[modifica | modifica wikitesto]

In totale Compagna ha fatto parte di 11 partiti:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Compagna, L'Espresso, 5 dicembre 2013
  2. ^ Liana Milella, Leggi ad personam. Tocca a Carnevale, la Repubblica, 13 ottobre 2008
  3. ^ Disegno di legge costituzionale n. 1942, 2009[collegamento interrotto]
  4. ^ Nicolò Zanon, Per una forma ragionevole di immunità parlamentare[collegamento interrotto], relazione tenuta a Roma, 18 gennaio 2010, in occasione della presentazione del numero 2/2009 di Percorsi costituzionali.
  5. ^ L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
  6. ^ Senato della Repubblica: Composizione del gruppo NUOVO CENTRODESTRA
  7. ^ Berlusconi lancia Forza Italia E Alfano il Nuovo Centrodestra
  8. ^ senato.it - Scheda di attività di Luigi COMPAGNA - XVII Legislatura
  9. ^ Senato: nasce gruppo Federazione libertà - Ultima Ora, in ANSA.it, 18 maggio 2017. URL consultato il 26 maggio 2017.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN279457171 · ISNI (EN0000 0003 8498 5099 · SBN CFIV065545 · LCCN (ENn79095925 · GND (DE141382929 · BNF (FRcb12097600n (data) · J9U (ENHE987007308985905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79095925