Margherita Boniver

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Margherita Boniver
Margherita Boniver nel 2006

Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri
Durata mandato11 giugno 2001 –
17 maggio 2006
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreFranco Danieli
SuccessoreFamiano Crucianelli

Ministro del turismo e dello spettacolo
Durata mandato28 giugno 1992 –
28 aprile 1993
PresidenteGiuliano Amato
PredecessoreCarlo Tognoli
Successorecarica abolita

Ministro per gli Italiani all'estero e l'immigrazione
Durata mandato12 aprile 1991 –
28 giugno 1992
PresidenteGiulio Andreotti
Predecessorecarica istituita
SuccessoreSergio Berlinguer

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato29 gennaio 1980 –
11 luglio 1983

Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaVIII, XI
Gruppo
parlamentare
PSI
CoalizionePentapartito (VIII)
Quadripartito (XI)
CircoscrizioneMilano (VIII)
Alessandria-Tortona (XI)
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
22 aprile 1992

Durata mandato28 aprile 2006 –
14 marzo 2013
LegislaturaX, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
PSI (X)
Forza Italia (XV)
PdL (XVI)
CoalizionePentapartito (X)
CdL (XV)
PdL (XVI)
CircoscrizioneCuneo (X)
Piemonte 1 (XV, XVI)
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato15 settembre 1987 –
24 luglio 1989
PredecessoreCarlo Tognoli
LegislaturaII
CircoscrizioneItalia nord-occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSI (1979-1994)
FdS (1994-1996)
PS (1996-1999)
FI (1999-2009)
PdL (2009-2013)
Titolo di studioLaurea in Relazioni Internazionali
UniversitàUniversità di Georgetown
ProfessioneGiornalista

Margherita Boniver (Roma, 11 marzo 1938) è una politica italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in una famiglia di diplomatici, fino al 1962 ha vissuto all'estero, dividendosi tra Washington, Bucarest e Londra.[1] È specialista in relazioni internazionali per formazione.

Attività umanitaria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1973 ha fondato la sezione italiana di Amnesty International, tenendone anche la presidenza fino al 1980.

Nel 1993 è diventata presidente della Croce Rossa di Alessandria.

Nel 1995 il Segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali la nomina suo consulente nel Comitato preparatorio del vertice mondiale sulla povertà e l'emarginazione di Copenaghen.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Parlamentare ed Eurodeputata[modifica | modifica wikitesto]

Margherita Boniver nel 1987

Alle elezioni politiche del 1979 viene candidata al Senato della Repubblica, ma non viene eletta. Ma nel 1980 entra per la prima volta al Parlamento come senatrice, tra le file del Partito Socialista Italiano, subentrando al posto del senatore Attilio Spozio, deceduto durante l'VIII legislatura Italiana.

Successivamente entra nella direzione nazionale del PSI, assumendo la responsabilità dell'Ufficio Esteri, e viene eletta deputato alle politiche del 1987. È stata eurodeputata dal 1987 fino al 1989.

La stagione di Tangentopoli[modifica | modifica wikitesto]

Visita di Nelson Mandela nel 1990

Nel 1991 diventa ministro per gli italiani all'estero e l'immigrazione nel governo Andreotti VII e un anno dopo, il 28 giugno 1992, diventa ministro del turismo e dello spettacolo nel governo Amato I, fino al 1993, anno in cui il ministero fu soppresso tramite referendum abrogativo. Alle politiche del 1992 venne rieletta senatrice per la seconda ed ultima volta.

Pur avendo criticato in seguito l'abolizione dell'autorizzazione a procedere come una capitolazione al "partito delle manette" di Tangentopoli[2], al momento del voto sulla legge in prima lettura votò a favore del nuovo articolo 68 della Costituzione, mentre soltanto al momento della sua approvazione definitiva nella "doppia conforme" si assentò.

Dalla Federazione dei Socialisti all'ingresso in Forza Italia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'inchiesta Mani Pulite e il successivo disfacimento del PSI, Boniver ha aderito alla Federazione dei Socialisti[3], formazione politica contraria ad un'alleanza con il Partito Democratico della Sinistra in vista delle elezioni politiche del 1994,[4][5] e quindi aderì al Partito Socialista.

Deputata in Forza Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 aderisce a Forza Italia, insieme ad alcuni colleghi di partito come Fabrizio Cicchitto, nel cui ambito è stata dirigente nazionale del Dipartimento Immigrazione ed Emergenze Umanitarie.

Dal 2001 al 2006 è stata inoltre Sottosegretario al Ministero degli esteri durante i governi Berlusconi II e III.

Nella primavera 2007 collabora col Ministro degli affari esteri di centrosinistra Massimo D'Alema alle trattative (con conclusione positiva) per la liberazione del missionario Padre Giancarlo Bossi, rapito a Mindanao nelle Filippine.

Nella XVI Legislatura è stata membro della Commissione Affari Esteri[6] della Camera dei deputati, presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione degli accordi di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia d'immigrazione[7].

Il 18 marzo 2009 è stata nominata dal Ministro degli affari esteri Franco Frattini Inviato Speciale per le emergenze umanitarie e le situazioni di vulnerabilità. Nell'ambito di tale incarico si è occupata nel 2012 delle trattative per il rilascio della cooperante italiana Rossella Urru, rapita nel campo profughi Saharawi di Hassi Raduni dal MUJAO[8].

Deputata nel PdL[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 marzo 2009 aderisce al Popolo della Libertà, il partito di centro-destra nel quale confluisce Forza Italia.

Collabora col quotidiano telematico L'Occidentale[9].

Nel giugno 2009 è intervenuta con un comizio ad una manifestazione organizzata da Radio Radicale ed il Riformista in solidarietà ai cittadini liberaldemocratici e riformisti iraniani che in quel periodo protestavano contro il governo di Ahmadinejad[10].

Nel novembre 2009 ha presentato una proposta di legge costituzionale per la reintroduzione dell'immunità parlamentare, a seguito della bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Sull'argomento, Boniver ha dichiarato:

«L'immunità, che esiste in molti ordinamenti europei, nonché al Parlamento europeo rappresentava uno dei pilastri della Costituzione italiana. Fu cancellata con un incredibile atto di vigliaccheria dall'Assemblea di Palazzo Madama nell'ottobre del 1993 in un clima di pesante intimidazione. La proposta di legge composta di un solo articolo ripristina un istituto volto a tutelare l'interesse della collettività, prevenendo eventuali condizionamenti del potere giudiziario sullo svolgimento della dialettica politica[11]»

La non rielezione[modifica | modifica wikitesto]

In occasione delle elezioni politiche in Italia del 2013 viene ricandidata alla Camera in ottava posizione nella Circoscrizione Piemonte 1, ma non risulta eletta in quanto il PdL ottiene solo 3 seggi.

Fondazione Craxi[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 marzo 2018 viene nominata presidente della Fondazione Bettino Craxi sostituendo la dimissionaria perché neoeletta senatrice Stefania Craxi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Attività politica e pubblica, su margheritaboniver.com. URL consultato il 1º agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2018).
  2. ^ M. Boniver, su "IL RIFORMISTA" di mercoledì 21 ottobre 2009, dove si legge "Al Senato, ad esempio, con voto palese, fummo pochissimi a opporci alla revisione dell`art. 68".
  3. ^ La Federazione dei Socialisti ebbe vita breve. Si presentò nella lista Socialisti per la Libertà ed ottenne lo 0,46% nella quota proporzionale della Camera. La lista non fu più ripresentata alle successive elezioni europee dello stesso anno. (FR) Elections Italie 1994, su europe-politique.eu. URL consultato il 9 dicembre 2012.; Ecco le liste per le europee, Corriere della Sera. URL consultato il 9 dicembre 2012.
  4. ^ Ecco le liste per le europee, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  5. ^ fiorisce un quadrifoglio tra PSI e ALLEANZA DEMOCRATICA
  6. ^ III Commissione Affari Esteri della XVI Legislatura Archiviato il 3 giugno 2009 in Internet Archive.
  7. ^ Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia d'immigrazione
  8. ^ Rossella Urru, in Rete la mobilitazione per la sua liberazione, su Il Fatto Quotidiano, 1º marzo 2012. URL consultato il 15 gennaio 2022.
  9. ^ L'Occidentale
  10. ^ Radio Radicale, Where is my Vote? - manifestazione a sostegno dei giovani democratici iraniani, su Radio Radicale, 17 giugno 2009. URL consultato il 15 gennaio 2022.
  11. ^ Immunità, proposta Pdl per reintrodurla, Corriere.it, 11 novembre 2009

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri Successore
Franco Danieli 11 giugno 2001 – 17 maggio 2006 Famiano Crucianelli
Predecessore Ministro del turismo e dello spettacolo Successore
Carlo Tognoli 28 giugno 1992 – 28 aprile 1993 Carlo Azeglio Ciampi (ad interim)
Predecessore Ministro per gli Italiani all'estero e l'immigrazione Successore
non istituito 12 aprile 1991 – 28 giugno 1992 Sergio Berlinguer
(Italiani nel mondo, 1994)
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