Provincia di Lecce: differenze tra le versioni

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*[[Castro (Puglia)#Cattedrale dell'Annunziata|Ex Chiesa Cattedrale dell'Annunziata]] a [[Castro (Puglia)|Castro]]: a croce latina, fu costruita nel [[1171]], probabilmente sulle rovine di un tempio greco. Si compone di una sola navata terminante in tre [[abside|absidi]]. I continui interventi e rifacimenti nel corso dei secoli, hanno sensibilmente alterato la struttura originaria in stile [[romanico]].
*[[Castro (Puglia)#Cattedrale dell'Annunziata|Ex Chiesa Cattedrale dell'Annunziata]] a [[Castro (Puglia)|Castro]]: a croce latina, fu costruita nel [[1171]], probabilmente sulle rovine di un tempio greco. Si compone di una sola navata terminante in tre [[abside|absidi]]. I continui interventi e rifacimenti nel corso dei secoli, hanno sensibilmente alterato la struttura originaria in stile [[romanico]].
*[[Copertino#Chiesa Matrice|Chiesa Madre della Madonna delle Nevi]] a [[Copertino]]: sorse nel [[1088]] per volontà del conte [[Goffredo di Conversano|Goffredo il Normanno]] e fu intitolata alla [[Madonna Assunta|Vergine Assunta]]. Nel [[1235]] Manfredi, principe di [[Taranto]] e conte di Copertino la elevò a basilica intitolandola alla [[Madonna della Neve|Vergine delle Nevi]].
*[[Copertino#Chiesa Matrice|Chiesa Madre della Madonna delle Nevi]] a [[Copertino]]: sorse nel [[1088]] per volontà del conte [[Goffredo di Conversano|Goffredo il Normanno]] e fu intitolata alla [[Madonna Assunta|Vergine Assunta]]. Nel [[1235]] Manfredi, principe di [[Taranto]] e conte di Copertino la elevò a basilica intitolandola alla [[Madonna della Neve|Vergine delle Nevi]].
*[[Galatone#Santuario del SS. Crocifisso della Pietà|Santuario del SS. Crocifisso della Pietà]] a [[Galatone]]: fu costruito fra il [[1683]] e il [[1694]] sulle fondamenta di una precedente chiesa risalente al [[1623]], crollata rovinosamente nel febbaraio del [[1682]]. L'antica chiesa venne innalzata per custodire un'icona raffigurante il ''SS. Crocifisso della Pietà'' ([[XIV secolo]]) ancora oggi presente al centro dell'altare maggiore. Fu elevata a Santuario nel [[1796]] da [[papa Pio VI]].
*[[Galatone#Santuario del SS. Crocifisso della Pietà|Santuario del SS. Crocifisso della Pietà]] a [[Galatone]]: fu costruito fra il [[1683]] e il [[1694]] sulle fondamenta di una precedente chiesa risalente al [[1623]], crollata rovinosamente nel febbraio del [[1682]]. L'antica chiesa venne innalzata per custodire un'icona raffigurante il ''SS. Crocifisso della Pietà'' ([[XIV secolo]]) ancora oggi presente al centro dell'altare maggiore. Fu elevata a Santuario nel [[1796]] da [[papa Pio VI]].
*[[Muro Leccese#Chiesa Matrice|Chiesa Madre dell'Annunziata]] a [[Muro Leccese]]: fu costruita tra il [[1680]] e il [[1693]]. L'interno, a croce latina, ospita numerevoli opere pittoriche e pregevoli altari scolpiti in pietra leccese.
*[[Muro Leccese#Chiesa Matrice|Chiesa Madre dell'Annunziata]] a [[Muro Leccese]]: fu costruita tra il [[1680]] e il [[1693]]. L'interno, a croce latina, ospita numerevoli opere pittoriche e pregevoli altari scolpiti in pietra leccese.
*[[Presicce#Chiesa Madre di Sant'Andrea Apostolo|Chiesa Madre di Sant'Andrea Apostolo]] a [[Presicce]]: distrutta dal [[Terremoto di Nardò|terremoto del 1743]], venne ricostruita tra il [[1778]] e il [[1781]]. Conserva ancora intatto il campanile rinascimentale (m 27,60) finemente decorato, risalente alla metà del [[XVI secolo]].
*[[Presicce#Chiesa Madre di Sant'Andrea Apostolo|Chiesa Madre di Sant'Andrea Apostolo]] a [[Presicce]]: distrutta dal [[Terremoto di Nardò|terremoto del 1743]], venne ricostruita tra il [[1778]] e il [[1781]]. Conserva ancora intatto il campanile rinascimentale (m 27,60) finemente decorato, risalente alla metà del [[XVI secolo]].

Versione delle 19:11, 30 gen 2012

Provincia di Lecce
provincia
Provincia di Lecce – Veduta
Provincia di Lecce – Veduta
Il palazzo della Provincia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Amministrazione
CapoluogoLecce
PresidenteAntonio Maria Gabellone (PdL) dal 22-06-2009
Territorio
Coordinate
del capoluogo
40°21′07.24″N 18°10′08.9″E / 40.352011°N 18.169139°E40.352011; 18.169139 (Provincia di Lecce)
Superficie2 759,39 km²
Abitanti815 488 (30-4-2011)
Densità295,53 ab./km²
Comuni97 comuni
Altre informazioni
Cod. postale73100, 73010-73059
Prefisso0832, 0833, 0836
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-LE
Codice ISTAT075
TargaLE
Cartografia
Provincia di Lecce – Localizzazione
Provincia di Lecce – Localizzazione
Sito istituzionale

La provincia di Lecce (provincia de Lècce in salentino) è una provincia della Puglia di 815.488 abitanti[1], la seconda più popolosa della regione dopo quella di Bari e la ventunesima più popolosa d'Italia[2]. È inclusa totalmente nella regione geografica del Salento ed è la più orientale d'Italia.

Affacciata ad est sul mar Adriatico (canale d'Otranto) e a sud-ovest sul mar Ionio, la provincia di Lecce occupa l'estremità meridionale della Puglia e confina a nord-est con la provincia di Brindisi e a nord-ovest con la provincia di Taranto.

Provincia di Lecce

Geografia fisica

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio

Lo stesso argomento in dettaglio: Pianura Salentina e Serre Salentine.

La provincia di Lecce, estesa per 2.759,39 chilometri quadrati (il 14,3% del territorio pugliese), è la terza provincia per estensione territoriale della Regione dopo quelle di Foggia e di Bari.

La provincia, inclusa totalmente nella subregione del Salento, è sostanzialmente pianeggiante. A nord si estende la Pianura Salentina (o Tavoliere di Lecce) che costituisce un vasto e uniforme bassopiano caratterizzato da poderosi strati di terra rossa e dall'assenza di corsi d'acqua di superficie per via della natura carsica del terreno che presenta innumeroveli inghiottitoi (chiamati vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane che convogliono l'acqua nel sottosuolo alimentando veri e propri fiumi sotterranei. A sud si elevano i modesti rilievi collinari delle Serre Salentine la cui altezza massima raggiunge i 201 m s.l.m. con la Serra dei Cianci in territorio di Alessano.

La fascia costiera, lunga 222 km[3], è caratterizzata da spiagge di sabbia fine, con affioramenti di acque freatiche e bacini retrodunali, intervallate da lunghi tratti rocciosi e alte falesie che sprofondono nel mare. Lungo la costa adriatica meridionale si concentrono numerose grotte naturali come la Grotta Zinzulusa. Fanno parte del territorio anche i bacini costieri dei Laghi Alimini (Alimini Grande e Alimini Piccolo), situati a nord di Otranto, e l'area paludosa delle Cesine.

Orografia

Serra di Corsano

Serre Salentine

Il Salento e in particolare la provincia di Lecce non ha montagne, ma piccole colline che difficilmente raggiungono i duecento metri sul livello del mare. Sono conosciute con il nome di "serre" o Murge salentine e, geograficamente, rappresentano le propaggini meridionali delle Murge che, alte a volte più di 500 metri possono considerarsi le loro sorelle maggiori. Tuttavia, non c'è soluzione di continuità: le Murge Salentine sono separate da quelle Tarantine e dalla Terra di Bari dal grande Tavoliere di Lecce, una vasta area pianeggiante posta tra Taranto e Brindisi.

Le colline della provincia sono:

Denominazione Altezza (m)
Serra dei Cianci 201 m
Monte Sant'Eleuterio 198 m
Serra di Montesardo 182 m
Madonna della Serra 169 m
La Serra 165 m
Serra dei Peccatori 159 m
Serra di Vereto 154 m
Serra Magnone 151 m
Monte Rotondo 148 m
Serra Falitte 145 m
Specchia Silva 145 m
Serra Mucorone 139 m
Monte Fiusco 135 m
Serra di Pozzo Mauro 132 m
Denominazione Altezza (m)
Serra del Mito 126 m
Serra di Poggiardo 126 m
Monte Mattia 122 m
Serra di Casavecchia 111 m
Serra La Motta 106 m
Serra del Rio 104 m
Serra di Monte Li Specchi 104 m
Serra di Montevergine 101 m
Serra di Martignano 91 m
Serra di Castelforte 90 m
Serra Campilatini 90 m
Serra Calaturo 86 m
Serra Potenza 86 m

Mare

Otranto dal bastione dei Pelasgi
La spiaggia di Punta Prosciutto nel territorio di Porto Cesareo
Veduta del mare di Torre Sant'Andrea
Litorale di Marina Serra

La fascia costiera della provincia è ricoperta di una rigogliosa macchia mediterranea e di folte pinete. La costa si presenta alta e rocciosa con scogliere a picco sul mare sul versante adriatico da Otranto fino a Santa Maria di Leuca e sullo Ionio nel tratto compreso fra Gallipoli e le marine di Nardò. Il resto della costa è bassa e sabbiosa. In alcune aree vi è la presenza di ampi tratti di dune e di zone paludose.

Le località rivierasche più rinomate (dall'Adriatico allo Ionio) sono: San Cataldo, San Foca, Torre dell'Orso, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Santa Maria di Leuca, Marina di Pescoluse, Torre San Giovanni, Gallipoli, Santa Maria al Bagno e Porto Cesareo.

I comuni della provincia che si affacciano direttamente sul mare sono 26 sui 97 totali. Tredici sono collocati sulla costa adriatica e altrettanti su quella ionica. Il comune di Castrignano del Capo, nel quale ricade la marina di Santa Maria di Leuca, è bagnato da entrambi i mari. Questo se si considera Punta Meliso, la punta del santuario di Leuca, il confine dei due mari. In realta per le convenzioni nautiche il punto di separazione tra il Mar Ionio e Mar Adriatico è il Capo d'Otranto, situato nell'omonimo comune.

Comuni ionici

Comuni adriatici

Clima

Il clima della provincia è fondamentalmente mediterraneo ma con punte continentali, riscontrabili specialmente d'inverno. Nel semestre freddo (segnatamente nei mesi di gennaio e febbraio) non sono rari episodi di freddo intenso, con minime notturne sotto zero, dovute a cieli sereni e venti assenti immediatamente successivi ad avvezioni di aria gelida da est. L'estate è in genere calda, afosa, particolarmente siccitosa e con massime in talune condizioni superiori ai 40 °C, specie nelle zone più interne con venti molto secchi da sud-ovest. Le precipitazioni, concentrate soprattutto nel periodo invernale e autunnale, si attestano mediamente sull'ordine di 600 mm di pioggia annuali.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Puglia, Storia del Salento e Terra d'Otranto.

La provincia di Lecce trae le sue origini dall'antica provincia di Terra d'Otranto. La Terra d'Otranto comprendeva fin dal XI secolo i territori delle attuali province di Lecce, Taranto e Brindisi (con l'eccezione di Fasano e Cisternino). Fino al 1663 comprendeva anche il territorio di Matera (Basilicata). Il suo capoluogo fu in un primo momento Otranto, ma in epoca normanna (XII secolo) fu sostituita da Lecce. Dopo l'unità d'Italia, la Terra d'Otranto cambiò nome in Provincia di Lecce, e il suo territorio fu diviso nei quattro circondari di Lecce, Gallipoli, Brindisi e Taranto. Il suo smembramento iniziò nel 1923, quando la parte occidentale della Provincia di Lecce si costituì come Provincia dello Jonio (la quale sarebbe stata rinominata Provincia di Taranto nel 1951). Nel 1927 fu invece privata del restante territorio settentrionale, che fu unito a due comuni della Provincia di Bari dell'epoca (Fasano e Cisternino, già appartenenti alla Terra di Bari) per costituire la Provincia di Brindisi.

La provincia comprende nel suo territorio un'isola linguistica, la Grecìa Salentina, nella quale si parla un dialetto neo-greco noto come griko. Essa comprende attualmente undici comuni: nove di lingua ellenofona (Calimera, Castrignano de' Greci, Corigliano d'Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino) e altri due non ellenofoni di recente ingresso (Carpignano Salentino e Cutrofiano), riuniti nell'Unione dei comuni della Grecia Salentina, comprendente in totale circa 50.000 abitanti.

Simboli

Gonfalone della provincia
Gonfalone della provincia
Stemma d'Aragona, da cui deriva lo stemma della Provincia di Lecce
Stemma d'Aragona, da cui deriva lo stemma della Provincia di Lecce

Lo stemma della provincia di Lecce, approvato con decreto del Capo del Governo in data 30 novembre 1933, ha la seguente descrizione araldica:

«D'oro, a quattro pali di rosso, al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo sul tutto con la coda in alto e la testa in basso, volta a destra imboccante la mezza luna d'argento, parimenti volta a destra

Esso deriva dall'antico stemma della Terra d'Otranto, che a sua volta deriva dallo scudo araldico degli Aragona, che nel corso del XIV-XV secolo possedevano gli attuali territori della provincia di Lecce. La leggenda fa risalire a Goffredo il Villoso l'origine di tale stemma, visibile in tutta l'Europa Mediterranea, costituito da quattro pali rossi su fondo d'oro. Secondo il Libre de feyts d'Arms de Catalunya, Carlo il Calvo per premiare Goffredo che aveva valorosamente combattuto al suo fianco, intinse quattro dita nel sangue che scorreva copioso dalle ferite e le passò sullo scudo del conte che a quel tempo era completamente senza contrassegni, dando così vita ai "pali catalani". Lo stemma della provincia di Lecce, oltre ad avere il classico "Scudo d'Aragona" è caricato con un delfino "stizzoso" che afferra in bocca una mezzaluna. Tale elemento araldico venne aggiunto nel corso del XV-XVI secolo quando il Salento si ergeva a "bastione" contro i turchi, infatti la mezzaluna è proprio uno dei simboli di tale popolazione, che nel corso soprattutto dei secoli XV-XVI effettuavano numerose incursioni nel Mediterraneo.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Le principali architetture religiose da segnalare sono:

Basilica di Santa Croce

Architetture religiose a Lecce

  • Duomo di Lecce: collocato nell'omonima piazza, fu costruito una prima volta nel 1144, poi nel 1230. Venne ricostruito per volere del vescovo Luigi Pappacoda dall'architetto leccese Giuseppe Zimbalo a partire dal 1659 a cui si deve anche l'attigua torre campanaria alta 70 metri circa e suddivisa in 5 piani con finestre molto slanciate; termina con una loggia ottagonale. Il Duomo è dedicato a Maria Santissima Assunta.
  • Basilica di Santa Croce: monumento simbolo del barocco leccese, fu costruita a cavallo di due secoli, dal 1549 al 1695, su disegni di Gabriele Riccardi e da architetti del calibro di Cesare Penna e Giuseppe Zimbalo. Il prospetto, ricco di simboli, statue e decorazioni, si divide in tre sezioni. L'interno, a croce latina e a tre navate, è di pura forma basilicale.
  • Chiesa di Sant'Irene dei Teatini: fu edificata a partire dal 1591 su progetto del teatino Francesco Grimaldi. Presenta una grandiosa facciata composta da due assetti stilistici sovrapposti. Sulla trabeazione è posta un'iscrizione dedicata a Santa Irene: «Irene virgini et martiri». L'interno, a croce latina e ad una sola navata, si modula in modo molto più sobrio rispetto al prospetto esterno, presentando, per ogni lato, tre profonde cappelle, comunicanti tra loro, caratterizzate da volte ellittiche illuminate a luce naturale. Presenta molti altari e ospita numerosissime tele di inestimabile valore artistico.
  • Chiesa di San Giovanni Battista: fu realizzata nel 1690-91 dallo Zimbalo. Il prospetto, ricco di decori barocchi, colonne, capitelli, statue, trofei di fiori, è diviso in due ordini da una balaustra. L'interno, a pianta a croce greca, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee; la realizzazione della cupola fu sconsigliata per le grandi dimensioni della campata.
  • Chiesa di San Matteo: fu nel 1667 dai disegni dell'architetto Giovann'Andrea Larducci e presenta gli elementi architettonici tipici delle chiese del pieno periodo barocco dell'Italia centrale. Il suo accordo plastico composto dall'ordine inferiore convesso e il superiore concavo, infatti, è poco usuale tra i monumenti dell'arte del Salento e di Lecce.

Architetture religiose in provincia

Cattedrale di Otranto
Chiesa Madre di Campi Salentina
Chiesa Madre di Muro Leccese

Architetture militari

Castelli

Lo stesso argomento in dettaglio: Castelli della provincia di Lecce.
Castello di Andrano
Castello di Corigliano d'Otranto

Torri costiere

Lo stesso argomento in dettaglio: Torri costiere di avvistamento del Salento.

Lungo tutto il litorale della provincia è possibile ammirare delle torri cinquecentesche fatte costruire da Carlo V per difendere il territorio salentino dalle incursioni dei Saraceni. Se ne contano attualmente circa un'ottantina.

Comuni

Appartengono alla provincia di Lecce i seguenti 97 comuni:

Comuni più popolosi

Di seguito sono indicati i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. I dati ISTAT fanno riferimento al bilancio demografico mensile al 31 dicembre 2010[4].

Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
File:Lecce-Stemma.png Lecce 95.520 238,39 400,69 49
File:Nardò-Stemma.png Nardò 32.000 190,52 167,71 45
Galatina 27.299 81,62 334,46 75
File:Copertino-Stemma.png Copertino 24.527 57,76 424,36 34
Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
File:Gallipoli-Stemma.png Gallipoli 21.139 40,35 523,89 12
Casarano 20.632 38,08 541,81 109
Tricase 17.792 42,64 417,26 98
File:Galatone-Stemma.png Galatone 15.834 46,54 340,22 58

Altre località

Numerose sono anche le frazioni e le località marine. Le più popolose e importanti sono:

Acaya (Vernole), Acquarica di Lecce (Vernole), Barbarano del Capo (Morciano di Leuca), Borgagne (Melendugno), Casamassella (Uggiano la Chiesa), Castiglione d'Otranto (Andrano), Castromediano (Cavallino), Cerfignano (Santa Cesarea Terme), Cocumola (Minervino di Lecce), Collemeto (Galatina), Depressa (Tricase), Dragoni (Lequile), Felline (Alliste), Frigole (Lecce), Galugnano (San Donato di Lecce), Gemini (Ugento), Giuliano di Lecce (Castrignano del Capo), Magliano (Carmiano), Marina di Andrano (Andrano), Marina di Mancaversa (Taviano), Marina di San Gregorio (Patù), Marittima (Diso), Merine (Lizzanello), Montesardo (Alessano), Noha (Galatina), Roca Vecchia (Melendugno), San Cataldo, Santa Caterina (Nardò), San Foca (Melendugno), Sant'Isidoro (Nardò), Santa Maria al Bagno (Nardò), Santa Maria di Leuca (Castrignano del Capo), Serrano (Carpignano Salentino), Specchia Gallone (Minervino di Lecce), Strudà (Vernole), Torre Lapillo (Porto Cesareo), Torre Chianca (Lecce), Torre dell'Orso (Melendugno), Torre San Giovanni (Ugento), Torre Sant'Andrea (Melendugno), Torrepaduli (Ruffano), Vaste (Poggiardo), Vignacastrisi (Ortelle), Villa Baldassarri (Guagnano), Villa Convento (divisa fra Novoli e Lecce), Vitigliano (Santa Cesarea Terme).

Monumenti nazionali

Anfiteatro romano, Lecce

Nella provincia di Lecce insistono cinque importanti Monumenti nazionali:

Monumenti nazionali
Lecce Anfiteatro[5]
Copertino Castello Angioino (1875)
Galatina Basilica di Santa Caterina d'Alessandria (1877)
Patù Heroon "Centopietre" (1873)
Soleto Guglia di Raimondello (1875)

I monumenti megalitici

La Provincia è ricca di monumenti megalitici (dolmen e menhir), disseminati sul tutto il territorio e in misura maggiore nei comuni del versante orientale.

Si tratta di monumenti antichissimi sulle cui origini e funzioni si può solo azzardare alcune ipotesi.

Tra le possibili ipotesi sulle funzioni dei dolmen, quella che li interpreta come tumuli funebri pare essere avvalorata dal ritrovamento di resti di scheletri nei pressi di alcuni. I megaliti potrebbero rappresentare dei veri e propri "trionfi", antesignani degli archi e degli obelischi che i grandi del passato vollero per immortalare le proprie gesta. L'orientamento delle aperture dei dolmen e delle facce più larghe dei menhir (allineati in genere lungo l'asse E - W) farebbe invece pensare a riti legati al culto del dio Sole.

Dopo l'avvento del Cristianesimo, per frenare i riti pagani legati ai megaliti, la Chiesa fece suoi questi monumenti cristianizzandoli tramite incisioni di croci o altri simboli cristiani e li trasformò in "Osanna" e quindi in luoghi di pellegrinaggio, dove a Pasqua si issavano rami di olivo, con un rito che ancora oggi è praticato in numerose località salentine.

I dolmen

I dolmen (dal bretone dol "tavola" e men "pietra"), pur rispettando uno schema strutturale di base, presentano diverse tipologie costruttive. Generalmente sono costituiti da tre o quattro lastre litiche infisse verticalmente nel terreno; su queste viene poggiata una lastra che funge da apertura. L'orientamento dell'apertura è sempre verso Oriente. La funzione svolta dai dolmen non è ancora conosciuta con certezza. Al riguardo sono state avanzate delle ipotesi che li vogliono monumenti funebri o luoghi dediti a riti sacrificali.

I menhir

I menhir (dal bretone men "pietra" e hir "lunga") o "pietrefitte" sono parallelepipedi ricavati da un unico blocco di roccia (monolite). Essi recano spesso incisioni o sono modellati in forme particolari, tanto da rendere lecite le interpretazioni che li vogliono, di volta in volta, simboli fallici, monumenti funebri, segnali di confine di un territorio. L'orientamento delle facce più larghe, esposte rispettivamente ad Est e ad Ovest, e la collocazione di alcuni di essi lungo la direzione dei raggi del sole nei giorni di solstizio ed equinozio, potrebbero essere indizio di un rapporto con il culto degli astri e con i riti ad essi legati.

Curiosità

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

Trasporti e Collegamenti

Pietra miliare della SS16, presso Otranto

Strade Statali e Provinciali

Strade Statali

Strade Provinciali

Strade Provinciali confinanti con altre province

Amministrazione

Template:ProvinciaAmministrazione

Cronologia dei presidenti

Note

  1. ^ Dato Istat al 31/1/2011.
  2. ^ Dati ISTAT aggiornati al 30 giugno 2008. Vedi demo.istat.it
  3. ^ Regione Puglia
  4. ^ demo.istat.it
  5. ^ (r.d. n. 68 del 01/02/1906)
  6. ^ Esistono comunque altre convenzioni che pongono il confine fra i due mari più a sud.

Voci correlate

Altri progetti

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1951 1960 Martino Luigi Caroli Democrazia Cristiana Presidente II
1960 1970 Girolamo Vergine Democrazia Cristiana Presidente II
1970 1975 Egidio Grasso Democrazia Cristiana Presidente
1975 1980 Pietro Licchetta Democrazia Cristiana Presidente
1980 1984 Mario Ferrante Democrazia Cristiana Presidente
aprile 1984 gennaio 1985 Cosimo De Benedetto Democrazia Cristiana Presidente
gennaio 1985 maggio 1985 Antonio Biasi Democrazia Cristiana Presidente
1985 1990 Giacinto Urso Democrazia Cristiana Presidente
1990 1993 Rosario Giorgio Costa Democrazia Cristiana Presidente
1993 1994 Luigi Marcelli Democrazia Cristiana Presidente
1994 2004 Lorenzo Ria Popolari Democratici-Verdi, poi L'Ulivo Presidente II
2004 2009 Giovanni Pellegrino L'Ulivo Presidente
2009 in carica Antonio Maria Gabellone Il Popolo della Libertà Presidente

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