Santa Cesarea Terme

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Santa Cesarea Terme
comune
Santa Cesarea Terme – Stemma
Santa Cesarea Terme – Bandiera
Santa Cesarea Terme – Veduta
Santa Cesarea Terme – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoPasquale Bleve (lista civica Insieme con Responsabilità) dal 27-5-2013 (3º mandato dal 15-5-2023)
Territorio
Coordinate40°02′10.76″N 18°27′24.6″E / 40.036323°N 18.456834°E40.036323; 18.456834 (Santa Cesarea Terme)
Altitudine25 m s.l.m.
Superficie26,82 km²
Abitanti2 869[1] (31-8-2020)
Densità106,97 ab./km²
FrazioniCerfignano, Porto Miggiano, Vitigliano
Comuni confinantiCastro, Minervino di Lecce, Ortelle, Otranto, Poggiardo, Uggiano la Chiesa
Altre informazioni
Cod. postale73020
Prefisso0836
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075072
Cod. catastaleI172
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 178 GG[3]
Nome abitanticesarini
Patronosanta Cesaria Vergine
Giorno festivo12 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme – Mappa
Santa Cesarea Terme – Mappa
Posizione del comune di Santa Cesarea Terme all'interno della provincia di Lecce
Sito istituzionale

Santa Cesàrea Terme (Santa Cisaria in dialetto salentino, fino al 1929 chiamata Santa Cesarea) è un comune italiano di 2 869 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Situato sulla costa orientale della penisola salentina, all'imbocco del Canale d'Otranto, è uno dei centri a maggiore vocazione turistica del Salento. È una stazione idrotermale[4].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Santa Cesarea Terme, che occupa una superficie di 26,66 km² nella parte più orientale della provincia di Lecce, è compreso tra gli 0 e i 129 metri sul livello del mare. Presenta una morfologia pianeggiante all'interno, con distese di uliveti secolari, e una fascia costiera alta e frastagliata con faraglioni, grotte e piccole baie.

Santa Cesarea Terme

L'abitato di Santa Cesarea Terme è arroccato su un ripiano della scogliera che si affaccia sul Canale d'Otranto ed è attraversato dalla strada litoranea che collega Otranto a Santa Maria di Leuca. La località è caratterizzata dalla presenza di sorgenti termali di acque sulfureo-salso-bromoiodiche che sgorgano a una temperatura di 30° in quattro grotte denominate Gattulla, Solfurea, Fetida e Solfatara.
Dall'ottobre 2006 parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.

Bagnato ad est dal Mar Adriatico[5], confina a nord con i comuni di Otranto e Uggiano la Chiesa, ad ovest con i comuni di Minervino di Lecce e Poggiardo, a sud con i comuni di Ortelle e Castro.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista meteorologico Santa Cesarea Terme rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[6].

Santa Cesarea Terme Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,413,014,818,122,627,029,830,026,421,717,414,113,218,528,921,820,6
T. min. media (°C) 5,65,87,39,613,317,219,820,117,413,710,17,36,210,119,013,712,3
Precipitazioni (mm) 806070402921142153961098322313956258676
Umidità relativa media (%) 79,078,978,677,875,771,168,470,275,479,380,880,479,477,469,978,576,3

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Salento e Storia della Puglia.

Sebbene le proprietà benefiche delle acque fossero note già dall'antichità, la nascita di un centro urbano a Santa Cesarea avvenne molto tardi (negli ultimi anni dell'800), a causa dell'isolamento dovuto alle asperità del territorio. Solo dopo la costruzione di una strada agevole, nel XIX secolo, ebbe inizio lo sviluppo della cittadina termale. Lo sfruttamento delle acque solfuree e dei fanghi termali risale al II secolo a.C. e su questo oggi si basa l'economia della città. Le acque curative sgorgano da quattro grotte: la Gattulla, la Solfatara, la Solfurea e la Fetida. Il mito pagano collega la genesi delle acque solfuree al disfacimento dei corpi dei giganti Leuterni, uccisi da Eracle[8]. La versione cristiana vuole invece che Cesarea, o Cisaria, fosse una fanciulla con la precoce vocazione alla vita monastica. Il malvagio padre invece la voleva costringere ad accondiscendere ai suoi incestuosi propositi, e all'ennesimo rifiuto di Cesarea, egli la inseguì per ucciderla. Giunti in riva al mare la fanciulla, nascostasi in una grotta per sfuggire alle ire paterne, fu salvata dalle fiamme che avvolsero il padre, inghiottito poi dal mare.

Il centro, che si sviluppa con il nome di Marina di Santa Cesarea, dipese amministrativamente da Ortelle fino al 1913. Per Legge n.753 del 25 giugno 1913 si stabilì la costituzione di un comune autonomo con il nome di Santa Cesarea (al quale nel 1929[9] si aggiunse la specificazione Terme) che comprendesse anche le frazioni di Cerfignano, amministrata da Minervino di Lecce, e Vitigliano, amministrata da Ortelle.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 giugno 1973.[10]

«Troncato semipartito: nel 1º d'argento, alla caverna di nero, su di un mare d'azzurro sul quale è nodrito un giglio al naturale; nel 2º d'oro, alla torre di rosso, cimata da una bandiera bifida d'argento, crociata di rosso; il tutto su di un mare d'azzurro; nel 3º di rosso, alla pianta di tabacco d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[11]»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa madre del Sacro Cuore

Chiesa madre del Sacro Cuore[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa madre del Sacro Cuore, sorta nel XIV secolo sul luogo dove secondo la tradizione morì la Vergine Cesaria, venne affidata nel 1924 ai Frati Minori che la sostituirono con una nuova costruzione. Venne elevata a parrocchia nel 1954. Presenta una sobria facciata con portale e rosone centrali. L'interno, a tre navate, termina nel presbiterio che accoglie l'altare maggiore sovrastato dalla statua del Sacro Cuore di Gesù. Di interesse artistico è la statua in cartapesta di Santa Cesaria Vergine.

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

Cerfignano

Vitigliano

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Sticchi

Villa Sticchi[modifica | modifica wikitesto]

La villa costituisce una delle più importanti espressioni dello stile moresco, genere diffuso nell'Ottocento in alcune località balneari del Salento. L'edificio, posto su uno sperone roccioso a 20 metri s.l.m., venne edificato tra il 1894 e il 1900 per volontà di Giovanni Pasca, primo concessionario dello sfruttamento termale di Santa Cesarea. I lavori furono affidati all'ingegnere Pasquale Ruggieri.
All'esterno, la struttura è circondata su tre lati da un porticato con archi poggianti su colonne tortili. La facciata si articola su due piani, collegati da una duplice rampa di scale culminante in un'ampia loggia con trifora. Delicati intagli nella pietra leccese, opera di maestranze locali, impreziosiscono porte e finestre; rimangono deboli tracce delle pitture in bianco, azzurro e rosso con arabeschi, stelle e motivi floreali. La grande cupola era accompagnata da quattro più piccole poste sopra le torri angolari. Il rivestimento esterno della cupola presentava motivi geometrici realizzati con intonaci riflettenti, secondo i dettami dell'architettura islamica.
All'interno, non visitabile, gli ambienti principali si sviluppano lungo un asse, con il vestibolo, il salone rettangolare e il vano absidato che sporge sulla terrazza. I pavimenti dei vani sono realizzati a mosaico con disegni geometrici.

Villa Raffaella

Villa Raffaella[modifica | modifica wikitesto]

La villa fu edificata nella seconda metà dell'Ottocento come residenza estiva della baronessa Raffaella della famiglia Lubelli. Artefice dell'opera fu Emilio Corti, celebre architetto e ingegnere milanese, già autore dell'edificio che ospita lo stabilimento termale di Santa Cesarea. Lo stile è eclettico.

Palazzo Tamborino

L'imponente facciata si sviluppa armonicamente attraverso la sapiente disposizione di corpi aggettanti e spazi aperti, come la grande balaustra sorretta da archi su colonne. La torretta ottagonale e il terrazzo presentano un registro con motivi floreali che ne ingentiliscono l'aspetto severo. All'interno, un ingresso a pianta ottagonale introduce attraverso una scala al primo piano, dotato di ampie stanze voltate e decorate con stucchi. Attualmente la villa è adibita a struttura ricettiva.

Palazzo Tamborino[modifica | modifica wikitesto]

Noto anche come Palazzo Miramare, fu fatto costruire nei primi anni del XX secolo dal senatore Vincenzo Tamborino. Era destinato a locazione. È situato a picco sulla scogliera e possiede un accesso privato al mare.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torri costiere[modifica | modifica wikitesto]

Torre Miggiano
Torre Santa Cesarea

Le torri costiere, tutte costruite nel XVI secolo, furono volute da Carlo V per la difesa del territorio salentino dalle insidie provenienti dal mare. Preoccupazione questa che spinse i regnanti del tempo a fortificare le città e i castelli e a provvedere le coste di una serie ininterrotta di torri di avvistamento, per formare una linea telegrafica in grado di comunicare anche all'interno eventuali allarmi. Le torri costiere presenti nel territorio di Santa Cesarea Terme sono quattro :

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Terme[modifica | modifica wikitesto]

Santa Cesarea Terme è sita su un lungo tratto di costa interessato dal fenomeno delle sorgenti termali. Le acque clorurate, solfuree e iodiche delle sorgenti di Santa Cesarea sgorgano a temperature variabili in quattro grotte naturali, comunicanti con il mare, denominate: Gattulla, Fetida, Sulfurea e Solfatara. Quando l'acqua delle grotte arriva negli stabilimenti viene sottoposta a un processo di eutermalizzazione, che la porta dai 30 °C originari ai 36-37 °C necessari per il suo utilizzo terapeutico. Il loro effetto benefico pare fosse noto fin da epoche remote presso gli abitanti della zona, ma la loro valorizzazione scientifica è databile alla fine dell'Ottocento e, soprattutto, ai primi del Novecento quando venne inaugurato lo stabilimento termale Gattulla (1910).

I bagni e i fanghi termali risultano particolarmente indicati per le patologie artroreumatiche, dermatologiche, delle vie respiratorie, postumi di traumi, nonché per le cure estetiche e antistress.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Censimento 2001[13]:

  • Cerfignano - 1 633 abitanti
  • Vitigliano - 1 136 abitanti
  • Santa Cesarea Terme - 313 abitanti
  • Località Fraula - 9 abitanti
  • Case sparse - 4 abitanti

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 a Santa Cesarea Terme risultano residenti 166 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[14]

Diffusione del dialetto salentino

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto parlato a Santa Cesarea Terme è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte degli abitanti è di religione cattolica

Fa parte dell'Arcidiocesi di Otranto.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Santa Cesarea Terme hanno sede due scuole dell'infanzia (Cerfignano e Vitigliano), due scuole primarie (Cerfignano e Vitigliano) e una scuola secondaria di 1º grado (Cerfignano) appartenenti all'Istituto Comprensivo Statale di Minervino di Lecce. Esiste altresì una scuola alberghiera.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo del Mare[modifica | modifica wikitesto]

Allestito nei locali dell'ex convento dei Frati Minori, è articolato in tre sezioni che illustrano la vita del mare attraverso i reperti e le collezioni raccolte da Umberto Pessolano, Direttore scientifico del Museo e Leo Paiano, presidente dell'associazione "ECODIMARE", nel corso dei loro viaggi ed esplorazioni nel mondo. Il Museo del Mare ospita bivalvi, gasteropodi, cefalopodi, crostacei, echinodermi e poriferi che popolano non solo il mare Mediterraneo ma anche i mari esotici. È presente una collezione di attrezzature subacquee ed ingegni del mare che ricostruisce la storia della subacquea[15].

Museo degli Orologi delle Torri Civiche[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ha sede in alcune sale del Palazzo Gargasole di Vitigliano. Voluto dall'amministrazione comunale, con il contributo del Programma LEADER + del GAL Capo Santa Maria di Leuca, ospita gli antichi orologi delle torri civiche dei tre centri del comune.
Le tre comunità ebbero infatti il proprio orologio civico fino agli anni novanta, quando vennero sostituiti da macchine più moderne. L'orologio di Vitigliano fu costruito dalla ditta Granaglia di Torino agli inizi del Novecento, mentre quello di Cerfignano è opera della Premiata Fabbrica di orologi di Fontana Cesare di Milano (datato 1911). L'orologio di Santa Cesarea risale presumibilmente al periodo 1945-1950, ma non è nota la ditta costruttrice. Custoditi per alcuni anni in un deposito comunale, sono stati recuperati da un artigiano orologiaio. Nell'atrio del Palazzo Gargasole è stata ricostruita una Torre dell'Orologio, che rende visibile la complessità dei meccanismi che sottendono al funzionamento del restaurato orologio di Santa Cesarea Terme. Negli altri ambienti del piano terra sono esposti gli orologi di Cerfignano e Vitigliano. In una delle sale viene proiettata la clip del tempo, un viaggio a ritroso in queste tre comunità del Salento. L'offerta culturale di Palazzo Gargasole si completa con la mostra permanente dei fossili.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Cerfignano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cerfignano.

Cerfignano è il centro urbano più abitato del comune di Santa Cesarea Terme. Conta 1.800 abitanti[13] ed è situato a 3 km dal capoluogo comunale in direzione nord. Fu comune autonomo fino al 1829, quando un regio decreto ne stabilisce l'unione in amministrazione comunale a Minervino di Lecce. Nel 1913 Cerfignano è distaccata da Minervino per formare, con Vitigliano e Marina di Santa Cesaria, il nuovo ente comunale.

Vitigliano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vitigliano.

Vitigliano ha una popolazione di 1.136 abitanti[13] ed è situato ad ovest del capoluogo comunale a 4 km di distanza. Le origini antichissime del centro sono testimoniate da un menhir e dal Cisternale, un monumento legato alle usanze del culto divino nel periodo della civiltà messapica. Vitigliano rimane comune autonomo fino al 1829, quando un Regio Decreto stabilì nuovi comuni nella zona. Per effetto di quel Regio Decreto, a partire dal primo gennaio 1830, il paese venne assegnato come frazione ad Ortelle fino al 1913.

Porto Miggiano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Porto Miggiano.
La baia di Porto Miggiano

Porto Miggiano è una località costiera a sud del centro abitato di Santa Cesarea Terme. Si tratta principalmente di una caletta rocciosa incastonata in un'insenatura caratterizzata da alte falesie calcaree. La costa è costellata da piccole grotte abitate sin dalla preistoria. Nella località è presente l'omonima ztorre cinquecentesca e un piccolo porticciolo turistico. Nel XVI secolo vi erano le cave di estrazione dei conci di carparo per la costruzione delle torri difensive.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

L'economia del comune di Santa Cesarea Terme è principalmente legata al turismo termale e balneare. Numerose sono le strutture ricettive presenti lungo la costa cesarina, camping attrezzati e discoteche[16] che svolgono un richiamo prettamente estivo. Nelle frazioni, la cui economia è da sempre stata legata all'agricoltura e alla coltivazione dell'ulivo, si sono sviluppate di recente piccole attività legate al settore turistico e commerciale.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne SP61 Cerfignano-Santa Cesarea Terme, SP259 Santa Cesarea Terme-Vignacastrisi, SP358 Strada litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 luglio 1985 24 maggio 1990 Luigi Laggetto Democrazia Cristiana Sindaco [17]
24 maggio 1990 24 aprile 1995 Rocco Bleve Partito Socialista Italiano Sindaco [17]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Florindo Pizzoleo centro Sindaco [17]
14 giugno 1999 17 maggio 2004 Osvaldo Maiorano lista civica Sindaco [17]
17 maggio 2004 13 giugno 2004 Beatrice Agata Mariano Comm. pref. [17]
15 giugno 2004 5 ottobre 2007 Osvaldo Maiorano lista civica Sindaco [17]
5 ottobre 2007 15 aprile 2008 Gaetano Tufariello Comm. straordinario [17]
15 aprile 2008 28 maggio 2013 Daniele Cretì lista civica Sindaco [17]
28 maggio 2013 10 giugno 2018 Pasquale Bleve Sindaco [17]
10 giugno 2018 15 maggio 2023 Pasquale Bleve Sindaco [17]
15 maggio 2023 in carica Pasquale Bleve Sindaco [17]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ [1] Puglia Portale Ufficiale del Turismo
  5. ^ Mare Adriatico secondo alcune convenzioni nautiche.
  6. ^ Valori climatici del Salento meridionale, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 2 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
  7. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 2 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  8. ^ Strabone Leutarnia
  9. ^ R.D. n. 875 del 9/05/1929 (G.U. n. 134 del 20/06/1929)
  10. ^ Santa Cesàrea Terme, su Archivio Centrale dello Stato.
  11. ^ Città di Santa Cesarea Terme – (LE), su araldicacivica.it.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ a b c Censimento Istat 2001 Archiviato il 13 ottobre 2012 in Internet Archive..
  14. ^ Dati Istat, su demo.istat.it.
  15. ^ Sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
  16. ^ Discoteche e Vita Notturna a Santa Cesarea Terme, su santacesareatermeonline.it, www.SantaCesareaTermeOnline.it, 2 Giugno 2015.
  17. ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
  • (AA.VV.): Salento. Architetture antiche e siti archeologici - Edizioni del Grifo, 2008
  • De Marco Mario, Torri e castelli del Salento. Itinerario costiero, Capone L., 1994
  • Ferrara Caterina, Le torri costiere della penisola salentina. Sentinelle di pietra a difesa del territorio, Progeca, 2008
  • S. Coppola - L. Martella, Sub Montem Saracenum. S. Cesarea Terme nel Salento. Cento anni di vita politico-amministrativa (1913-2013), Giorgiani 2013

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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