Finale della Coppa dei Campioni 1983-1984
Finale della Coppa dei Campioni 1983-1984 | |
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I Reds festeggiano posando col trofeo vinto | |
Dettagli evento | |
Competizione | Coppa dei Campioni 1983-1984 |
Data | 30 maggio 1984 |
Città | Roma |
Impianto di gioco | Stadio Olimpico |
Spettatori | 69 693 |
Risultato | |
Liverpool 1 |
Roma 1 |
4 - 2 dopo i tiri di rigore | |
Arbitro | ![]() |
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La finale della 29ª edizione di Coppa dei Campioni si disputò il 30 maggio 1984 presso lo Stadio Olimpico di Roma tra gli inglesi del Liverpool e gli italiani della Roma. All'incontro assistettero circa 70 000 spettatori. Il match, arbitrato dallo svedese Erik Fredriksson, vide la vittoria per 4-2 ai tiri di rigore della squadra britannica, dopo che i tempi regolamentari si conclusero 1-1. Si trattò della prima volta nella storia della competizione che una squadra vincesse il trofeo grazie ai tiri dal dischetto.[1]
Il cammino verso la finale[modifica | modifica wikitesto]
Il Liverpool di Joe Fagan debuttò ai sedicesimi contro i danesi dell'Odense, superando agilmente il turno con un risultato complessivo di 6-0. Agli ottavi di finale incontrò i campioni di Spagna dell'Athletic Bilbao, che riuscirono a fermare sullo 0-0 i Reds ad Anfield, ma persero per 1-0 al San Mamés.
Ai quarti, i portoghesi del Benfica crollarono in casa per 4-1, dopo aver perso l'andata a Liverpool 1-0. In semifinale anche i rumeni della Dinamo Bucarest furono sconfitti sia all'andata che a ritorno, rispettivamente coi risultati di 1-0 e 2-1. Il Liverpool raggiunse quindi la finale imbattuto.

La Roma di Nils Liedholm, campione d'Italia, iniziò il cammino europeo contro gli svedesi dell'IFK Göteborg che furono sconfitti 3-0 all'Olimpico e di fatto rese ininfluente la sconfitta per 1-2 nel retour match. Agli ottavi di finale incontrò i bulgari della CSKA Sofia, vincendo per 1-0 sia l'andata che il ritorno.
Ai quarti di finale i Giallorossi eliminarono con lo stesso copione dei sedicesimi i tedeschi orientali della Dinamo Berlino: 3-0 a Roma e sconfitta per 1-2 in trasferta. Nella semifinale contro il Dundee Utd, il match d'andata al Tannadice Park si concluse sul 2-0 per gli scozzesi, che parvero così ipotecare la qualificazione; tuttavia nel retour match dell'Olimpico, seppur macchiato a posteriori dallo scandalo Vautrot, i capitolini ribaltarono le sorti del doppio confronto grazie a un 3-0 che aprì loro le porte della finale.
La partita[modifica | modifica wikitesto]
Allo Stadio Olimpico di Roma va in scena una finale inedita tra la Roma, "padrone di casa" alla prima partecipazione in Coppa dei Campioni, e il Liverpool, presente da nove edizioni consecutive e vincitore di tre finali, di cui una proprio a Roma sette anni prima contro il Borussia Mönchengladbach.
Dopo un leggero predominio della Roma è il Liverpool a passare in vantaggio, sfruttando uno svarione difensivo dei giallorossi che permette a Phil Neal di siglare il vantaggio per i suoi. I romanisti si lamentano per l'arbitraggio dello svedese Erik Fredriksson, recriminando prima per un presunto fallo sul portiere Franco Tancredi, e in seguito per le rudi maniere della retroguardia Reds nei confronti del loro bomber Roberto Pruzzo. Gli inglesi sono ancora pericolosi con Ian Rush, ma è Pruzzo a far esplodere i romanisti presenti all'Olimpico, segnando di testa su cross di Bruno Conti poco prima del riposo.

Nella ripresa proprio l'attaccante romanista si infortuna ed è costretto a uscire, lasciando il posto a Odoacre Chierico. Con questo cambio la Roma perde incisività, e il Liverpool si rende pericoloso in contropiede con Kenny Dalglish. Arrivati al 90' sull'1-1, il risultato resta invariato anche nei tempi supplementari. Per la prima volta nella storia della competizione, i tiri di rigore sono chiamati ad assegnare il titolo.
La sequenza parte favorevolmente per la Roma che, grazie all'errore di Steve Nicol e alla realizzazione di Agostino Di Bartolomei, si porta sull'1-0. Tuttavia il singolare show di Bruce Grobbelaar — il quale si mette a ciondolare ripetutamente sulla linea di porta, con delle irriverenti spaghetti legs passate agli annali[2] — innervosisce i calciatori capitolini, che sbagliano due penalty (Conti e Francesco Graziani) e permettono così la rimonta al Liverpool, che con l'ultimo tiro di Alan Kennedy chiude i giochi e consegna ai Reds la quarta Coppa dei Campioni su quattro finali disputate.
Tabellino[modifica | modifica wikitesto]
Roma 30 maggio 1984, ore 20:15 CEST | Liverpool | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Roma | Stadio Olimpico (69 693 spett.)
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Formazioni:
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Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Riepilogo della stagione 1983/84: Rigori amari per la Roma, su it.uefa.com. URL consultato il 7 agosto 2016.
- ^ Pietro Cabras, Vi ricordate Grobbelaar? Noi vi diciamo come vive, su corrieredellosport.it, 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).