Carlazzo
Carlazzo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Como |
Amministrazione | |
Sindaco | Piera Mazza Antonella (lista civica Vivere Carlazzo) dal 10-6-2018 (2º mandato dal 14-05-2023) |
Territorio | |
Coordinate | 46°03′N 9°09′E |
Altitudine | 481 m s.l.m. |
Superficie | 12,73 km² |
Abitanti | 3 103[1] (30-11-2020) |
Densità | 243,75 ab./km² |
Frazioni | Gottro, Piano Porlezza, San Pietro Sovera |
Comuni confinanti | Bene Lario, Corrido, Cusino, Grandola ed Uniti, Porlezza, San Bartolomeo Val Cavargna, San Nazzaro Val Cavargna, Val Rezzo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22010 |
Prefisso | 0344 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013047 |
Cod. catastale | B785 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 753 GG[3] |
Nome abitanti | carlazzini |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carlazzo nella provincia di Como | |
Sito istituzionale | |
Carlazzo (Carlasc in dialetto comasco[N 1], pronuncia AFI: /karˈlaʃ/) è un comune italiano di 3 103 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
Il comune è sito in Val Menaggio.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo dialettale Carlaç, poi italianizzato in Carlazzo parrebbe derivare dal latino medievale castellaceum, derivato da castrum ("castello"), con la "s" mutata in "r" per un fenomeno di dissimilazione[4]. Nello specifico, il nome deriverebbe da una torre di segnalazione chiamata Castrum ratii.[5][6] Buona prova dell'origine per dissimilazione da castrum è l'esistenza della frazione Castello[4], che effettivamente ospita i resti di una fortificazione[7][8], e dalla estesa presenza del cognome Castelli nella zona[4].
L'antica leggenda locale che farebbe risalire il nome Carlaç a un individuo di nome Carlo non ha fondamento linguistico alcuno.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Carlazzo fu per secoli un comune della pieve di Porlezza, all'interno della Riviera di Lecco del Ducato di Milano[9].
Dal 1757 il territorio di Carlazzo si estese alla comunità di Castello, che fino ad allora costituiva un comune autonomo[10].
Sempre appartenente alla stessa pieve, il comune di Carlazzo fu inserito per la prima volta nella provincia di Como nel 1786 a titolo provvisorio.[11] Spostato nella provincia di Milano cinque anni più tardì[11], Carlazzo tornò alle dipendenze amministrative di Como con Napoleone Bonaparte, nel 1801.[12]
Tra 1807 e il 1812, due decreti di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico sancirono rispettivamente l'annessione a Carlazzo dei comuni di Gottro e di Piano (1807), così come di quello di Cusino (1812).[12] In seguito, la Restaurazione comportò l'abrogazione delle aggregazioni comunali, pur tuttavia mantenendo il ricostituito comune di Carlazzo con Castello alle dipendenze del capoluogo lariano, dapprima nel distretto VI di Porlezza e in seguito, con l'attivazione delle province del Regno lombardo-veneto, nella provincia di Como.[13]
Il primo Consiglio comunale fu eletto nel 1821.[13] Al comune era aggregata la frazione di San Pietro Sovera con una propria individualità datale dalla sua separata parrocchia.
Il comune cambiò nome in Carlazzo Valsolda nel 1861, e tornò alla denominazione originale nel 1928 quando annesse Gottro e Piano Porlezza riproponendo l'analogo provvedimento già emanato ai tempi di Napoleone ma poi annullato dagli austriaci.[14]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma, privo di concessione ufficiale, è liberamente adottato dal Comune.
«Di cielo, alla rosa dei venti a quattro punte, attraversante su tre foglie recise di quercia, legate alla base da un nastro di rosso svolazzante e scritto dalla data MCMXXVIII, il tutto su un paesaggio montuoso, con due laghi sulla destra, ed al naturale.»
Lo sfondo è la rappresentazione naturalistica del paesaggio che circonda Carlazzo: i due specchi d'acqua sono il lago di Piano e il lago di Lugano, che bagnano il paese. La rosa dei venti di quattro punte, simboleggia le frazioni di San Pietro Sovera, Piano di Porlezza, Grotto e Carlazzo.[15] Le foglie di quercia sono legate da un nastro rosso con la data 1928 in numeri romani, anno di creazione del comune nato con l'annessione di Grotto e Piano di Porlezza.[16]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa dei Santi Giacomo e Fedele,[17] attestata all'interno della pieve di Porlezza dal XIII secolo, fu elevata a parrocchiale nel 1613.[18] Alle dipendenze della parrocchia retta dalla chiesa dei Santi Giacomo e Fedele soggiace l'oratorio di Sant'Antonio[19], attestato già nel 1751, durante la visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli alla pieve.[18] Internamente, ospita un affresco del XVI secolo e altri dipinti del XVIII secolo.[20]
- Nella frazione di Piano si trovano la chiesa dei Santi Nazaro e Celso[21], dal 17 novembre 1635 sede dell'omonima parrocchia[22], e l'oratorio di Sant'Agata[23], attestato già durante la visita pastorale dell'arcivescovo Pozzobonelli alla pieve di Porlezza del 1751.[22]
- Nella frazione di San Pietro Sovera si trova la chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli[24], alle dipendenze della pieve di Porlezza già nel XIII secolo ed eretta a sede parrocchiale negli anni 1640-1641.[25]
- A Gottro
- Chiesa di Santo Stefano Protomartire[26], dal 23 giugno 1735 sede dell'omonima parrocchia creata tramite separazione dalla chiesa matrice di Porlezza.[27]
- Chiesa romanica di San Giorgio[28], risalente al XII secolo ma rimaneggiata nel corso dei secoli[29].
- Chiesa di Santa Maria Assunta ai Monti
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Sant'Agata
- Chiesa di Sant'Antonio
Architetture civili e militari
[modifica | modifica wikitesto]Castello
[modifica | modifica wikitesto]In passato, il borgo di Castello[30] comprendeva un sistema di mura, torri e porte che racchiudevano la zona più elevata del paese[7][8]. Nello specifico, il complesso includeva il Castel San Pietro[5], situato a 318 m s.l.m. sulla sommità del montecchio del Brione, un promontorio che si getta nel Lago di Piano e il cui nome è probabilmente da attribuire alla somiglianza morfologica con un muscolo bovino chiamato, appunto, "brione".[31] Anticamente, il montecchio costituiva una vera e propria isola all'interno del lago, ragion per cui la fortezza era anche nota come Mont'Isola.[32]
Dell'antica rocca, teatro di scontri durante la Guerra decennale tra Como e Milano, restano oggi solo parti delle mura e di una torre semaforica[33][34], nonché resti di alcune abitazioni[7], tra cui una casatorre provvista di un sottopassaggio.[7][6] Queste strutture sarebbero databili al VI secolo.[34]
Verso il XV secolo, periodo a cui risale il timpanato portale che introduce complesso[34], il luogo servì anche come borgo agricolo fortificato.[7][34]
Nel complesso, arricchito da un palazzo padronale del XVIII secolo noto come Villa Sala,[35] fu inoltre costruito un edificio adibito alla bachicoltura.[34]
Ex-pretura
[modifica | modifica wikitesto]A Gottro si conserva un edificio Cinquecentesco, dotato di pareti esterne affrescate, che fu sede di un'antica pretura.[7]
Ponte del Saltone
[modifica | modifica wikitesto]Alto 136 m, il Ponte del Saltone, situato lungo la strada che porta a Corrido, attraversa una profonda e stretta gola del torrente Cuccio.[7]
Ponte Dovia
[modifica | modifica wikitesto]Una zona pianeggiante a destra del torrente Cuccio ospita la località Ponte Dovia, un piccolo complesso di edifici attraversato dalla vecchia mulattiera che collegava Carlazzo a Cavargna.[7] Il nucleo ospita l'edificio che un tempo era sede di una dogana austro-ungarica (oggi abitazione privata), oltre ai i resti di un forno fusorio, di una fucina con maglio ad acqua e di alcuni magazzini di carbone. La mulattiera e gli edifici ad essa prospicienti fanno parte della cosiddetta "Via del Ferro", un percorso tematico sui siti minerari e siderurgici localizzati sugli antichi tracciati che, attraversando il Motto della Tappa o Cima Verta (2078 m), mettevano in collegamento le valli Cavargna, Albano e Morobbia. Fino al 1911, Ponte Dovia ospitava anche un mulino sul torrente Cuccio, andato distrutto durante un’alluvione.[7]
Poco distanti dal nucleo di Ponte Dovia è possibile osservare un'antica calchera in buono stato di conservazione, nonché un impianto idroelettrico del 1903 ancor'oggi in funzione.[7]
Mulino di San Pietro Sovera
[modifica | modifica wikitesto]A San Pietro Sovera nei pressi del torrente Cuccio, si trova un mulino ad acqua.[32]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]- Riserva Naturale Lago di Piano[7]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 572 nel 1771[11]
- 670 nel 1799[12]
- 880 nel 1805[12]
- 1 161 nel 1809 (dopo l'annessione di Gottro e Piano)[12]
- 1 000 nel 1853[13]
- 1 168 nel 1861[36]
- 1 130 nel 1881[36]
- 1 123 nel 1901[36]
- 1 117 nel 1921[36]
Abitanti censiti[37]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2002, la sede originaria della Latteria Sociale di Carlazzo ospita il Museo Etnografico del Latte, ove è possibile osservare una collezione di oggetti tradizionalmente utilizzati per raccogliere, conservare e lavorare latte e burro.[7]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Le fermate di San Pietro e Piano erano poste rispettivamente nelle località di San Pietro di Sovera e Piano Porlezza, lungo la ferrovia Menaggio-Porlezza, la quale fu in esercizio fra il 1884 e il 1939.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale "Famiglia Comasca" nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b c d Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda, ristampa anastatica, Milano, Lampi di stampa, 2001 [1931], p. 160.
- ^ a b Lariontheroad (PDF), p. 43.
- ^ a b Borghese, p. 138.
- ^ a b c d e f g h i j k l Comune di Carlazzo (CO), su comune.carlazzo.co.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ a b Belloni et al., pp. 22-23.
- ^ Comune di Carlazzo, sec. XIV - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ Comune di Castello, sec. XIV - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ a b c Comune di Carlazzo, 1757 - 1797, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ a b c d e Comune di Carlazzo, 1798 - 1815, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ a b c Comune di Carlazzo, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ Regio decreto n. 827 del 29 marzo 1928.
- ^ Stemma comunale, su Comune di Carlazzo. URL consultato il 23 ottobre 2022.
- ^ Carlazzo, su Stemmi dei Comuni della Provincia di Como. URL consultato il 23 ottobre 2022.
- ^ Chiesa dei SS. Giacomo e Fedele - complesso, Via Roma - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ a b SIUSA - Parrocchia dei SS. Giacomo e Fedele in Carlazzo [collegamento interrotto], su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Chiesa di S. Antonio, Piazza Sant'Antonio - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ TCI, p. 324.
- ^ Chiesa dei SS. Nazaro e Celso - complesso, Via Regina Elena - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ a b SIUSA - Parrocchia dei SS. Nazaro e Celso in Piano di Carlazzo [collegamento interrotto], su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Chiesa di S. Agata, Via Sant'Agata - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Chiesa dei SS. Pietro e Paolo Apostoli - complesso, Via Stazione - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ SIUSA - Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in San Pietro Sovera, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Chiesa di S. Stefano Protomartire - complesso, Via L. M. Travella - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ SIUSA - Parrocchia di S. Stefano in Gottro di Carlazzo [collegamento interrotto], su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Chiesa di S. Giorgio - complesso, Via per San Giorgio - Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 14 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2015).
- ^ Castello di Carlazzo - complesso, Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ Riserva Naturale Lago di Piano, su riservalagodipiano.eu. URL consultato il 16 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2020).
- ^ a b TCI, p. 325.
- ^ La Torre, Carlazzo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 aprile 2020.
- ^ a b c d e Belloni et al., pp. 44-45.
- ^ Langè, p. 251.
- ^ a b c d Comune di Carlazzo Valsolda, 1859 - 1928 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, pp. 22-23, 44-45.
- Annalisa Borghese, Carlazzo, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992.
- Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlazzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.carlazzo.co.it.
- Carlazzo, su sapere.it, De Agostini.