Enzo Bettiza

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Vincenzo Bettiza, detto Enzo Bettiza (Spalato, 7 giugno 1927), è un giornalista, scrittore e politico italiano. Template:Membro delle istituzioni italiane Template:Membro delle istituzioni europee

Biografia

Il padre apparteneva alla allora nutrita minoranza italiana di Spalato. La fortuna economica della famiglia Smacchia Bettiza risaliva all'epoca napoleonica, quando il governo francese delle province illiriche appaltò la costruzione della strada carraia da Spalato a Ragusa all'impresa del bisnonno dello scrittore. Ancora negli anni venti la fabbrica cementifera Gilardi e Bettiza era la più importante industria della Dalmazia. La madre era di origini montenegrine e proveniva dall'isola di Brazza, a poche miglia da Spalato. Negli anni venti, come consentito dal Trattato di Rapallo, la famiglia aveva optato per la cittadinanza italiana, pur risiedendo in territorio jugoslavo. Dopo la Seconda guerra mondiale la famiglia Bettiza fu espropriata dei propri beni ed espulsa dalla Jugoslavia.

Nel periodo 1957-1964 è stato corrispondente per il quotidiano La Stampa, prima da Vienna e poi da Mosca. Poi è passato al Corriere della Sera per il quale ha lavorato, sempre come corrispondente dall'estero, per dieci anni. Bettiza è stato direttore del Resto del Carlino e della Nazione e autore di numerosi libri. La sua attività si è incentrata soprattutto sullo studio dei paesi mitteleuropei.

Riguardo ai suoi anni al Corriere, Bettiza si espresse senza mezzi termini su Giulia Maria Crespi, la comproprietaria del giornale:

«Presumeva di poter fare e disfare le direzioni e le strategie politiche del quotidiano di cui non capiva nulla: assolutamente nulla. [L'entourage di persone fidate di cui si circondava], col suo sinistrismo festaiolo, ha avuto una parte di responsabilità nella diffusione degli impulsi autodistruttivi che dovevano percorrere la società italiana dopo la vacanza utopica del 1968.[1]»

Secondo Bettiza, «Giulia Maria Crespi e Piero Ottone volevano fare del Corriere "un quotidiano d'assalto tipo il manifesto o Lotta Continua». Il comitato di redazione, «giacobinizzandosi, tendeva sempre più a diventare un comitato di salute pubblica».

Bettiza ha fondato con Indro Montanelli Il Giornale, di cui sarà dal 1974 al 1983 condirettore vicario. La collaborazione è terminata a causa di alcuni contrasti sulla linea politica: Bettiza era favorevole al cosiddetto progetto lib-lab (un accordo fra liberali e socialisti), non condiviso da Montanelli.

È stato senatore della Repubblica dal 1976 al 1979 per il Partito Liberale Italiano. Dal 1979 al 1989 ha rappresentato il partito al Parlamento europeo, per poi passare al Partito Socialista Italiano.

Attualmente è editorialista della Stampa.

Tra le sue opere letterarie ricordiamo Esilio (Premio Campiello nel 1996), memoria dell'infanzia e adolescenza nella natia Dalmazia mitteleuropea dagli anni venti alla Seconda guerra mondiale, e il romanzo I fantasmi di Mosca (1993), riflessione sul totalitarismo negli anni delle purghe staliniane, considerato il più lungo romanzo mai scritto in lingua italiana.

Nel 2010 ha rivelato di votare Lega Nord, partito che considera erede della "buona amministrazione" austro-ungarica.[2]

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 28 maggio 2003[3]

Opere

Romanzi

  • La campagna elettorale, Milano, Bianchi-Giovini, 1953.
  • Il fantasma di Trieste, Milano, Longanesi, 1958.
  • L'ispettore, Milano, Longanesi, 1964.
  • I fantasmi di Mosca, Milano, Mondadori, 1993.
  • Esilio, Milano, Mondadori, 1996.
  • Il libro perduto, Milano, Mondadori, 2005.

Saggi

  • La nuova cultura tedesca, Milano, Longanesi, 1965.
  • L'altra Europa. Fisiologia del revisionismo nei paesi dell'Est, Firenze, Vallecchi, 1966.
  • Mito e realtà di Trieste, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1966.
  • L'altra Germania, Milano, Longanesi, 1968.
  • Il comunismo da Budapest a Praga 1956-1968, con Ennio Ceccarini e Arrigo Levi, Roma, Edizioni della voce, 1969.
  • Quale PCI? Anatomia di una crisi, Milano, Longanesi, 1969.
  • Il comunismo europeo. Una verifica critica dell'ipotesi eurocomunista, Milano, Rizzoli, 1978.
  • Lib/Lab. Le prospettive del rapporto tra liberali e socialisti in Italia e in Europa, con Ugo Intini, Milano, Sugarco, 1980.
  • Il mistero di Lenin. Per un'antropologia dell'homo bolscevicus, Milano, Rizzoli, 1982.
  • Via Solferino, Milano, Rizzoli, 1982.
  • Saggi, viaggi, personaggi, Milano, Rizzoli, 1984.
  • L'anno della tigre. Viaggio nella Cina di Deng, Milano, Mondadori, 1987.
  • Non una vita, Milano, Rizzoli, 1989.
  • L'eclisse del comunismo, Torino, La Stampa, 1994.
  • L'ombra rossa, Milano, Mondadori, 1998.
  • Mostri sacri. Un testimone scomodo negli anni del consenso, Milano, Mondadori, 1999.
  • La cavalcata del Secolo. Dall'attentato di Sarajevo alla caduta del muro, Milano, Mondadori, 2000.
  • Corone e Maschere. Ritratti d'Oriente e Occidente, Milano, Mondadori, 2001.
  • Viaggio nell'ignoto. Il mondo dopo l'11 settembre, Milano, Mondaodri, 2002.
  • Sogni di Atlante. Memorie di un viaggiatore, Milano, Mondadori, 2004.
  • 1956. Budapest: i giorni della rivoluzione, Milano, Mondadori, 2006.
  • La primavera di Praga. 1968: la rivoluzione dimenticata, Milano, Mondadori, 2008.
  • 1989. La fine del novecento, Milano, Mondadori, 2009.

Raccolte di articoli

  • Il diario di Mosca. 1961-1962, Milano, Longanesi, 1970.
  • Qui Mosca, Milano, Touring Club Italiano, 1974.
  • Diario di un grande elettore, Milano, Editoriale nuova, 1978.
  • Il diario di Mosca e cronache da Pietroburgo, Milano, Mondadori, 2000.

Note

  1. ^ Sandro Gerbi, Raffaele Liucci, Montanelli - L'anarchico borghese, Torino, Einaudi, 2009, pag. 88.
  2. ^ Corriere della Sera, 26 aprile 2010
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

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