Sezzadio
Sezzadio comune | |
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Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Alessandria |
Amministrazione | |
Sindaco | Giancarlo Triggiani (lista civica Viva Sezzadio) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 44°47′09″N 8°34′25″E |
Altitudine | 127 m s.l.m. |
Superficie | 34,32 km² |
Abitanti | 1 164[1] (30-6-2023) |
Densità | 33,92 ab./km² |
Frazioni | Boschi |
Comuni confinanti | Carpeneto, Cassine, Castelnuovo Bormida, Castelspina, Gamalero, Montaldo Bormida, Predosa, Rivalta Bormida |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 15079 |
Prefisso | 0131 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 006161 |
Cod. catastale | I711 |
Targa | AL |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 589 GG[3] |
Nome abitanti | sezzadiesi |
Patrono | sant'Innocenzo |
Giorno festivo | 4 ottobre |
Cartografia | |
Mappa del Comune di Sezzadio all'interno della Provincia di Alessandria | |
Sito istituzionale | |
Sezzadio (Atzé in piemontese) è un comune italiano di 1 164 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte. È sito nella pianura alessandrina, alla destra del fiume Bormida, sul torrente Stanavazzo. Il comune si chiamava in origine Sezzè. Il nome attuale è stato adottato nel 1916.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Mancano fonti e la scarsità di ritrovamenti archeologici non permette di datare la nascita del borgo. Si suppone che Sezzadio abbia avuto origine tra il II ed il I secolo a.C.
Dopo la costruzione della via Aemilia Scauri, avvenuta nel 109 a.C., che correva da Piacenza ad Albenga passando per Tortona, Acqui Terme, Vado Ligure per giungere fino a Ventimiglia, necessitava una stazione di posta che dette origine al primo nucleo di case, primitive e rudimentali.
Secondo una tradizione locale, qui sarebbe nato Aleramo del Monferrato, fondatore della dinastia Aleramica.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 marzo 1953.[5]
L'emblema comunale è una variazione dello stemma del capoluogo Alessandria.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Abbazia di Santa Giustina
[modifica | modifica wikitesto]L'abbazia di Santa Giustina fu fondata nel 722 per volontà del re dei Longobardi Liutprando in occasione del suo viaggio a Pavia per la traslazione del corpo di sant'Agostino. Ampliata nel 1033 dal marchese di Sezzadio, Oberto, raggiunse il massimo splendore tra il XII e XIII secolo, rimanendo in possesso dei benedettini fino al 1474.
Chiesa di Maria Immacolata
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Immacolata è opera dell'ingegnere bolognese Giuseppe Gualandi. Realizzata a partire dal 1900, la costruzione viene considerata una delle opere migliori del Gualandi in quanto più consona alle tradizioni italiane e meno influenzata da un'idea di grandezza che, in altre opere, porterà l'ingegnere a sviluppare architetture dalle proporzioni eccessive. La semplice linearità dell'interno nonché la giusta proporzione tra i vari elementi esterni (facciata, cupola) la connotano come una delle migliori "fabbriche" del neogotico minore in Italia.
Le altre chiese
[modifica | modifica wikitesto]- Oratorio dell'Assunta
- Chiesa dell'Annunziata
- Chiesa di San Giacomo
- Monastero di Santo Stefano o Santa Maria di Banno[7], documentato in una bolla di papa Innocenzo III, datata 16 giugno 1135, in cui Santo Stefano di Sezzè viene annoverato fra i possessi dell'abbazia di Santo Stefano di Genova. Nel 1235 il monastero è donato alle monache cistercensi di Santa Maria di Banno di Tagliolo, e nel 1244 alla presa di possesso Santo Stefano di Sezzè cambia nome in Santa Maria di Banno di Sezzè. Chiuso alla fine del XVIII secolo, oggi l'edificio è di proprietà comunale che ha provveduto al restauro ed al recupero.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Negli ultimi cinquant'anni, a partire dal 1971, la popolazione residente è diminuita del 29 %.
Abitanti censiti[8]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1º giugno 1985 | 28 maggio 1990 | Giuseppe Domenico Ricci | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [9] |
28 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Giuseppe Domenico Ricci | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [9] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giuseppe Domenico Ricci | centro-sinistra | Sindaco | [9] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Domenico Ricci | lista civica | Sindaco | [9] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Giovanni Battista Sardi | lista civica Unione democratica | Sindaco | [9] |
8 giugno 2009 | 22 marzo 2013 | Pier Luigi Arnera | lista civica Insieme per Sezzadio | Sindaco | [9] |
22 marzo 2013 | 26 maggio 2014 | Enrica Montagna | - | commissario prefettizio | [9][10] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Pier Giorgio Buffa | lista civica Unione democratica | Sindaco | [9] |
27 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Enzo Daniele | lista civica Sezzadio nel cuore | Sindaco | [9] |
9 giugno 2024 | in carica | Giancarlo Triggiani | lista civica Viva Sezzadio | Sindaco | [9] |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1929 fu aggregato a Sezzadio il territorio del soppresso comune di Castelspina, che sarà ricostituito solo nel 1954.[4] Dal 1859 il comune fu capoluogo mandamentale, appartenente al circondario di Alessandria, fino al 1927, data dell'abolizione degli enti circondariali e mandamentali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2023.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Storia amministrativa di Sezzadio, su elesh.it.
- ^ Sezzadio, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Sezzadio, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 28 settembre 2024.
- ^ A Sezzadio, la chiesa di Santo Stefano di Sezzè o Santa Maria di Banno di Sezzè
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/
- ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 15/04/2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n°96 del 24/04/2013, su gazzettaufficiale.biz. URL consultato il 7 dicembre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Gasparolo, Memorie storiche di Sezzè alessandrino: l’abbazia di S. Giustina, il monastero di S. Stefano o S. Maria di Banno, Volume I Storia 494 pagine, Volume II Documenti, Alessandria, Stab. Tipo-Litografico Succ. Gazzotti & C., 1912;
- E. Checchi, L'Abadia di S. Giustina di Sezzè, in Atti del X Congresso di Storia dell'Architettura, Torino, 8 - 15 settembre 1957, Roma, Centro studi per la storia dell'architettura, 1959, pp. 277 – 292;
- G. Buffa, Storia di Sezzadio, Volumi I e II, Alessandria, Cassa di Risparmio di Alessandria, 1980;
- A. Scolari, Appunti sulla chiesa abbaziale di S. Giustina di Sezzadio, Torino, Centro Studi Piemontesi, 1976;
- A. Scolari, La chiesa abbaziale di S. Giustina di Sezzadio, Torino, Edizioni dell'Orso, 1983;
- E. Podestà, Il monastero di S. Maria di Banno, in “Novi Nostra”, XXIV (1984), pp. 83–98;
- L. Tacchella, Insediamenti monastici delle Valli Scrivia, Borbera, Lemme, Orba e Stura, Novi Ligure 1985, pp. 68–70;
- E. Cau, La “carta offersionis” dell'abbazia di Spigno e altri documenti di fondazioni monastiche e canonicali in area subalpina, in Rivista di storia, arte e archeologia per le provincie di Alessandria e di Asti, numero 100, Alessandria, Impressioni grafiche, 1991, pp. 27–40;
- S. Arditi, C. Prosperi, Sezzadio: Abbazia di Santa Giustina, in Tra Romanico e Gotico: percorsi di arte medievale nel millenario di San Guido (1004-2004), vescovo di Acqui, Acqui Terme, Impressioni Grafiche, 2004, pp. 191–199;
- S. Caldano, Echi dell'architettura transalpina nella marca aleramica, Santa Giustina di Sezzadio e Santo Stefano extra muros di Gamondio, in A. Segagni Malacart, L. C. Schiavi, Architettura dell'XI Secolo nell'Italia del Nord - storiografia e nuove ricerche, Pisa, Edizioni ETS, 2013, pp. 215–222.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sezzadio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale del Comune di Sezzadio, su comune.sezzadio.al.it. URL consultato il 9 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2013).
- Il Monferrato e paesi limitrofi voce Sezzadio testo di Riccardo Tornato tratto da Ritorno al paradiso perduto 1990 Novi L., su ilmonferrato.info.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 241214093 · GND (DE) 4586440-8 |
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