Utente:Laurentius Mirabilia/Sandbox

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Islanda
Islanda - Localizzazione
Islanda - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoIslanda
Nome ufficialeÍsland[1]
Lingue ufficialiislandese
CapitaleReykjavík  (119,764 ab. / 1 gennaio 2013)
Politica
Forma di governoRepubblica parlamentare
PresidenteÓlafur Ragnar Grímsson
Primo ministroJóhanna Sigurðardóttir
Indipendenza17 giugno 1944 dalla Danimarca
Ingresso nell'ONU19 novembre 1946 
Superficie
Totale102.819 km² (107º)
% delle acque2,7%
Popolazione
Totale319.575 ab. (gennaio 2012) (169º)
Densità3,09 ab./km²
Tasso di crescita0,674% (2012)[2]
Nome degli abitantiislandesi
Geografia
ContinenteEuropa
ConfiniNessuno
Fuso orarioUTC 0
Economia
ValutaCorona islandese
PIL (nominale)12,664 milioni di $ (2008) (135º)
PIL pro capite (nominale)38,060 $ (2011) (18º)
ISU (2011)0,960 (molto alto) (14º)
Fecondità2,2 (2010)[3]
Varie
TLD.is
Prefisso tel.+354
Sigla autom.IS
Inno nazionaleLofsöngur
Festa nazionale17 giugno
Islanda - Mappa
Islanda - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedentebandiera Regno d'Islanda
 

L'Islanda (Ísland, in islandese ˈislant) è una nazione insulare dell'Europa settentrionale, situata nell'Oceano Atlantico settentrionale, tra la Groenlandia (200 km) e la Gran Bretagna, a nordovest delle Isole Fær Øer. Nel gennaio 2012 la popolazione era di 319.575 abitanti: ciò la rende (escludendo i microstati), il paese europeo meno popolato. La capitale è Reykjavík.

Collocata sulla dorsale medio atlantica, l'Islanda presenta una forte attività vulcanica e geotermica, che ne caratterizza il paesaggio. L'interno consiste principalmente di un altopiano sabbioso desertico, montagne e ghiacciai, da cui molti fiumi glaciali scorrono verso il mare attraverso le pianure. Grazie alla corrente del Golfo, l'Islanda possiede un clima temperato, relativamente alla sua latitudine, che ne consente l'abitabilità.

Etimologia del nome Islanda[modifica | modifica wikitesto]

La parola "Islanda" deriva dall'islandese Ísland, termine desunto dall'antico nordico che significa “terra del ghiaccio”, “terra ghiacciata”[4], concetto che è tuttora presente nell'odierna traslazione inglese Iceland. Come per diversi altri luoghi in tutto il mondo, quest'isola ha avuto varie denominazioni nel corso della storia. Secondo la tradizione tramandata dal Landnámabók, manoscritto che narra l'insediamento dell'isola, a scoprire l'isola e a darle per primo un appellativo fu il navigatore vichingo Naddoður:

(IS)

«Svo er sagt, að menn skyldu fara úr Noregi til Færeyja; nefna sumir til Naddodd víking; en þá rak vestur í haf og fundu þar land mikið. Þeir gengu upp í Austfjörðum á fjall eitt hátt og sáust um víða, ef þeir sæju reyki eða nokkur líkindi til þess, að landið væri byggt, og sáu þeir það ekki.
Þeir fóru aftur um haustið til Færeyja; og er þeir sigldu af landinu, féll snær mikill á fjöll, og fyrir það kölluðu þeir landið Snæland.»

(IT)

«Si dice che una volta alcuni uomini, partirono dalla Norvegia alla volta delle Isole Fær Øer; certi aggiungono che tra di loro c'era anche Naddoddr il Vichingo; ma questi si spinsero troppo ad ovest in alto mare e lì trovarono una terra molto estesa. Dopo essere sbarcati in un fiordo sulla costa orientale, scalarono un monte elevato e si guardarono attorno, in lungo e in largo, per osservare se c'era traccia di fumo, o qualsiasi altro indizio che dicesse loro se quel territorio fosse abitato, ma non riuscirono a vedere nulla di tutto questo.
Nel periodo autunnale fecero vela per le Isole Fær Øer e quando ritornarono era caduta molta neve ricoprendo le montagne, motivo per cui essi battezzarono quella terra Snaeland.»

Sempre dal Landnámabók apprendiamo che Gardar Svavarsson, al quale il codice attribuisce i meriti di essere stato il primo circumnavigatore dell'Islanda e di aver scoperto che si trattava di un isola, ribattezzò la terra appena scoperta Garðarshólmur («isola di Gardar»).
Il nome definitivo venne concepito da Flóki Vilgerðarson, che nel definire quella terra Ísland molto probabilmente voleva fare allusione al paesaggio invernale islandese[4].

Curiosamente, nonostante in alcuni documenti ufficiali sia scritto Lýðveldið Ísland (Repubblica d'Islanda), attualmente nel primo articolo della costituzione ci si riferisce allo stato come Ísland (Islanda), senza anteporre (o posporre) immediatamente il termine Lýðveldið (Repubblica)[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Islanda.

Luogo di eremitaggio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Colonizzazione dell'Islanda.
San Brendano e compagni scoprono l'Islanda (francobollo delle Isole Fær Øer).

La distanza dal continente europeo e da terre densamente popolate nonché la difficoltà nel solcare le impetuose correnti del mar di norvegia e il clima freddo hanno fatto sì che l'Islanda sia stata esclusa dai movimenti migratori dell'uomo per lungo tempo. Almeno fino a quando le innovazioni tecnologiche non permisero di intreprendere viaggi di lunga durata.

Non si hanno certezze su quali siano stati i primi scopritori ed esploratori dell'isola, tanto che si ipotizza che alcune informazioni siano celate dietro le carte e le fonti che riportano la leggendaria isola di Thule.
Quello che invece è certo è che l'Islanda fu inizialmente abitata da monaci anacoreti irlandesi[6], i Papar, che, seguendo l'esempio di San Brendano, portavano a termine viaggi perigliosi per testare la propria fede.
Forse i monaci assunsero il consistente movimento migratorio degli uccelli come indizio dell'esistenza di una terra di notevoli dimensioni al di là dell'oceano, intuizione potenzialmente agevolata dalla relativa vicinanza delle isole Fær Øer (450 km), visitate dagli eremiti irlandesi già nel VI secolo. Sta di fatto che già per l'inizio del IX secolo d.C. i monaci irlandesi sapevano raggiungere l'isola e qualcuno di essi vi aveva trascorso un considerevole periodo di permanenza.
Tuttavia al giorno d'oggi non vi sono testimonianze di grandi migrazioni umane o la fondazione di un insediamento permanente sull'isola risalenti all'epoca precedente l'arrivo degli esploratori vichinghi o ancora la sopravvivenza di ceppi genetici di parentela tra gli animali d'allevamento islandesi e quelli irlandesi.

Romani in Islanda?[modifica | modifica wikitesto]

Animazione riguardo la cronologia dei ritrovamenti di monete romane in Islanda

All'inizio del XX secolo il ritrovamento di tre monete romane, per la precisione tre Antoniniani di rame, nella contea di Suður-Múlasýsla nell'estremo oriente islandese destò un certo scalpore. La prima fu rinvenuta nel 1905 nella fattoria di Bragðavellir vicino al fiordo di Hamarsfjörð, la seconda fu ritrovata nel 1923 a Hvaldalur (distante circa 35 km dal luogo del primo rinvenimento) e la terza fu recuperata anch’essa a Bragðavellir nel 1933[7]. Questi tre reperti presumibilmente risalgono a tre periodi della storia romana contigui fra loro: il regno degli imperatori Probo (276-282 d.C.), Diocleziano (284-305 d.C.) e Aureliano (270-275 d.C.)[8].

A fronte di questi importanti rinvenimenti non collegati con ritrovamenti archeologici del genere nella zona gli studiosi si videro costretti a elaborare molte supposizioni ed ipotesi. Tra costoro l'archeologo Kristján Eldjárn, allora massimo esperto antiquario islandese, direttore del Museo Nazionale d'Islanda e futuro presidente della repubblica islandese, dopo aver esaminato molte possibili spiegazioni, nel suo saggio Fund af romerske mønter på Island (1949) giunse alla conclusione che la teoria più plausibile fosse che le monete siano state trasportate da un'unica imbarcazione romana che sarebbe andata alla deriva dopo una tempesta particolarmente violenta[9]. Le asserzioni di Eldjárn furono sostenute dal norvegese Haakon Shetelig in un suo articolo del 1949[10].
Altre ipotesi come l'importazione da parte dei coloni vichinghi, a parere di Eldjárn, sarebbero infondate o addirittura impensabili[11]. perché non spiegherebbero il numero così contenuto di ritrovamenti.

Questi furono solo i primi di molti scavi archeologici che negli anni successivi avrebbero portato alla luce altre tre monete: un Antoniniano datato 275-276 (Regno di Tacito) molto ben conservato ritrovato nel 1966 a Hvítárholt e due Dupondi piuttosto rovinati scoperti (il primo) nel 1991 nell'arcipelago delle isole Vestmann risalente forse al periodo dell'imperatore Filippo l'Arabo (244-249), (il secondo) nel 1993 durante uno scavo condotto sulla collina di Arnarhóll probabilmente coniato tra il 260 e il 290.

Al giorno d'oggi le monete sono custodite al Museo nazionale d'Islanda

continua

http://skemman.is/stream/get/1946/5084/15120/2/Badbh.pdf

http://www.cancellidiasgard.net/forum/viewtopic.php?f=33&t=1576 (poco affidabile)

http://skemman.is/en/item/view/1946/5084

http://skemman.is/en/stream/get/1946/5084/15120/3/TableIb.pdf

http://skemman.is/en/stream/get/1946/5084/15120/6/Table_II.pdf

http://skemman.is/en/stream/get/1946/5084/15120/5/Table_III.pdf

http://skemman.is/en/stream/get/1946/5084/15120/7/Table_IV.pdf

http://www.novaroma.org/aquila/february05/05.htm ---> da leggere

Íslendingabók[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Íslendingabók.
Ingólfr ordina di piantare i suoi pilastri (dipinto di Johan Peter Raadsig).

L'Íslendingabók, scritto da Ari Þorgilsson, narra la storia antica dell'isola. Il libro indica con Naddoddur colui che sbarcò per primo, sulla costa orientale, verso l'850, e battezzò quella costa come Snaeland (Terra delle Neve). Il secondo visitatore fu Gardar Svavarsson, che giunse in Islanda basandosi sulla descrizione di Naddoddur. Svavarsson circumnavigò l'isola e dimorò per l'inverno a Húsavík. Ripartì in primavera, lasciando alcuni membri dell'equipaggio, che diventarono i primi abitanti dell'Islanda. Nell'860 Floki Vilgerdarson si trasferì in Islanda con la sua famiglia. Fu lui a dare il nome all'isola, Ísland, "Terra del Ghiaccio". Rimase deluso del luogo e ritornò in Norvegia. Sembra che si sia ricreduto col passare del tempo e che sia ritornato in Islanda, nel distretto di Skagafjörður. Il libro tratta anche il primo insediamento pianificato, legato al norvegese Ingólfur Arnarson, che si stabilì nella località che chiamò Reykjavík (Baia Fumosa). Altri seguirono e la parte sud-occidentale dell'Islanda fu colonizzata.

Alþing[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del X secolo fu fondata la prima assemblea distrettuale da Þorsteinn Ingólfsson. Nel 920, Úlfljótur andò in Norvegia, per preparare un codice di leggi da utilizzare in Islanda. Intanto Grímur Geitskör fu incaricato di trovare un luogo adatto per l'assemblea parlamentare nazionale, l'Alþing, che, insieme al Løgting delle Isole Fær Øer, viene spesso celebrata come la più antica assemblea parlamentare d'Europa.
Il luogo adatto fu trovato a Þingvellir. Nel 930 si tenne la prima Alþing. A Úlfljótur, insieme a 48 capitani, fu affidato il potere legislativo. Il potere giudiziario fu suddiviso in quattro corti, mentre la Corte d'Appello si riuniva una sola volta l'anno durante l'AlÞing.

I rappresentanti della popolazione dirimevano le dispute, emendavano le leggi e designavano le giurie che avrebbero giudicato i processi. Le leggi non venivano scritte, bensì mandate a memoria da un lögsögumaður (oratore della legge). È importante rimarcare che nell'Alþing non esisteva un vero e proprio potere esecutivo centralizzato, ma le leggi erano applicate dal popolo. Queste circostanze portavano spesso a vere e proprie faide familiari, fornendo amplissimo materiale agli autori delle saghe nordiche.

Gli abitanti dell'Islanda erano in prevalenza pagani e adoravano, fra gli altri, Thor, Odino e Freyja; nel X secolo tuttavia cominciarono le pressioni europee per la conversione al Cristianesimo e come risultato alla fine del millennio molte personalità islandesi avevano abbracciato la nuova fede. Nell'anno 999, per scongiurare una guerra civile che pareva inevitabile, l'Alþing decise che uno dei capi, Þorgeirr Ljósvetningagoði, avrebbe deciso sul tema della religione. Egli decise che l'Islanda si sarebbe dovuta convertire interamente al Cristianesimo, anche se i seguaci della religione pagana vennero lasciati proseguire il loro culto in segreto[12].

Le statue degli dei e degli idoli vennero pubblicamente gettate in una cascata spettacolare del nord dell'isola, vicino all'odierna Akureyri. Questa cascata da allora si chiama Godafoss, la cascata degli dei.

Il primo vescovo islandese, Ísleifr Gizurarson, venne consacrato dal vescovo Adalberto da Brema nel 1056.

Epoca degli Sturlunghi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Epoca degli Sturlungar.

All'inizio del secondo millennio la scelta del cristianesimo, nonostante la procedura adottata, non avvenne senza contrasti: molte conversioni furono forzate e ci furono anche vittime. Per il resto, tuttavia, vi fu un lungo periodo di pace e sviluppo. Con l'inizio del XII secolo la pace cessò e l'Islanda entrò nel periodo storico detto "epoca degli Sturlunghi" (o Sturlungar). Quest'epoca è stata narrata nella "Sturlunga saga".

Dominio norvegese[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda fu saccheggiata da eserciti stranieri. Queste invasioni provocarono spaccature nel governo dell'isola e le lotte di potere aumentarono il disordine. Questa situazione diede l'occasione a re Hákon di Norvegia di intervenire portando la propria protezione. Il popolo islandese dovette fare buon viso a cattivo gioco. Il governo locale venne sciolto e gli islandesi giurarono fedeltà al re norvegese. Venne creata una specie di confederazione nel 1262 e formulato un nuovo codice di leggi (1281), detto Jónsbók, che sanciva l'annessione dell'Islanda alla Norvegia. Nel secolo successivo, tre eruzioni del vulcano Hekla (1300, 1341 e 1389), portarono morte e distruzione nell'Islanda meridionale. Anche le malattie flagellarono il Paese e, quando la peste colpì la Norvegia, cessarono i commerci e rifornimenti dalla terraferma.

Dominio danese[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1397 l'Unione di Kalmar (Norvegia, Svezia, Danimarca), portò l'Islanda, quale provincia norvegese, sotto il dominio danese. Tutti i beni della chiesa furono requisiti dalla Stato danese con la riforma del 1550. La fine del XVI secolo vide una forte carestia, provocata da quattro freddissimi inverni consecutivi, che portarono alla morte di oltre 9.000 persone. Lo sviluppo dell'isola fu bloccato da monopoli commerciali.

Nel 1552 la popolazione islandese dovette seguire (su ordine del regno danese) la Riforma protestante. Tuttora la maggioranza degli islandesi è di confessione evangelica. Il XVII e il XVIII secolo, portarono numerosi disastri naturali. Nel 1636 il vulcano Hekla eruttò per sette mesi consecutivi, eruzione che si ripeté nel 1693. Ancora eruzioni nel 1660 e nel 1755 da parte del Katla. Nel 1727 esplode l'Öræfi e nel 1783 il Lakagígar eruttò per dieci mesi consecutivi. A causa di ciò, si diffuse una nube velenosa che distrusse pascoli e colture, provocando una carestia che ridusse negli anni successivi la popolazione del 20%.

La pace di Kiel nel 1814 confermò ulteriormente la sovranità danese sull'Islanda. Il 1º dicembre 1918 venne fondato il Regno d'Islanda, che consentiva all'isola l'autonomia dalla Danimarca, ma sempre in unione con la corona danese.

L'indipendenza[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda conquistò la sua indipendenza in concomitanza con la seconda guerra mondiale in Europa. Per aggirare il blocco navale franco-britannico, nel 1940 Adolf Hitler ordinò l'invasione della Norvegia e della Danimarca. Quest'ultima capitolò in sole 4 ore, cosicché l'Islanda, ancora sotto la sovranità della corona danese, si ritrovò di fatto senza governo centrale.

Con la successiva sconfitta della Norvegia e la conseguente possibilità da parte della marina tedesca di accedere al Mare del Nord, Francia e Gran Bretagna decisero di attuare un secondo blocco navale, cercando di chiudere la Germania nel Mare del Nord. Per far ciò, gli inglesi inviarono una spedizione in Islanda, prendendo possesso dell'isola. Ma la situazione sul fronte europeo peggiorò ulteriormente, quando nel 1940 le armate naziste sconfissero in 40 giorni la Francia, occupandola. La Gran Bretagna, trovatasi sola in Europa, dovette affrontare i pesanti bombardamenti della Luftwaffe durante la Battaglia d'Inghilterra, bombardamenti che avevano lo scopo di indebolire la resistenza britannica, per attuare poi l'invasione dell'isola. Per rafforzare le difese, la Gran Bretagna richiamò in patria tutte le forze possibili, tra cui il contingente britannico di stanza in Islanda.

Per evitare la perdita dell'isola, questo fu immediatamente rimpiazzato da una seconda spedizione, inviata dagli Stati Uniti d'America, nazione formalmente ancora neutrale nella guerra in corso, ma decisamente schierata dalla parte della Gran Bretagna. La spedizione americana era composta da alcuni reparti del Corpo dei Marines, che per l'occasione introdussero nell'inno del corpo una strofa che ricorda l'evento. L'occupazione militare si protrasse per tutta la seconda guerra mondiale, durante la quale i militari americani installarono sull'isola diverse basi militari. Nel 1944, in accordo con Washington, gli islandesi decisero per l'indipendenza dalla Danimarca, allora ancora sotto il dominio nazista, divenendo una repubblica. Pur con la conquista dell'indipendenza, il neonato governo islandese concesse alle forze americane di rimanere sull'isola.

Dopo l'indipendenza[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda è membro fondatore (4 aprile 1949) della NATO, alla quale aderì a condizione di non essere costretta a partecipare a conflitti armati (anche perché, per sua scelta, l'Islanda non ha una propria forza militare. Prima del 1944 infatti era l'esercito danese a occuparsi della difesa dell'isola).

Durante il periodo 2003-07, l'Islanda si è trasformata da una nazione più nota per la sua industria della pesca in un paese che fornisce sofisticati servizi finanziari, ma è stata di conseguenza colpita duramente dalla crisi finanziaria globale 2008, che si è estesa fino al 2009. La crisi ha portato alla più grande emigrazione dall'Islanda dal 1887.

Lo stesso argomento in dettaglio: Adesione dell'Islanda all'Unione europea.

Fa parte del Consiglio Nordico, dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), nonché, dal 25 marzo 2001, dello spazio di Schengen. Il 23 luglio 2009 ha presentato domanda ufficiale d'adesione all'Unione Europea[13].

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa geografica dell'isola.
L'Islanda vista dal satellite, nel mese di settembre
Paesaggio glaciale in Islanda.
Il Vatnajökull, il quarto ghiacciaio più grande al mondo
Dorsale medio-atlantica nel sud dell'Islanda, presso il parco nazionale di Þingvellir
Dettifoss
Skógafoss

L'Islanda è situata sulla frattura geologica del medio Atlantico. Vi si trovano parecchi vulcani attivi (il maggiore è l'Hekla), e circa il 10% della superficie è ricoperta da ghiacciai. Per questo è chiamata anche terra del ghiaccio e del fuoco.

Degni di nota sono i ghiacciai: il maggiore è il Vatnajökull, che è al quarto posto fra i ghiacciai più grandi al mondo.

L'isola ha parecchi geyser (parola islandese che si pronuncia "gheiser", e non "gaiser" alla tedesca) e un'ampia disponibilità di energia geotermica Ciò rende possibile che buona parte della popolazione abbia acqua calda e riscaldamento a basso costo, nonché energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche. Alcuni litorali dell'isola sono formati da fiordi. È sempre sui litorali che si trova la maggior parte delle località abitate. Le principali città sono la capitale Reykjavík, Keflavík (dove si trova l'aeroporto internazionale) e Akureyri. L'isola di Grímsey, situata sul circolo polare artico, è la località abitata più settentrionale d'Islanda.

Contrariamente alla Groenlandia, l'Islanda è considerata geograficamente far parte dell'Europa e non dell'America settentrionale. È la diciottesima isola più grande al mondo e la seconda d'Europa dopo la Gran Bretagna e prima dell'Irlanda.

È interessante notare come l'Islanda, intesa come isola e non come Stato, è tutta situata, anche se di pochissimo, a sud del circolo polare artico. Nel punto più settentrionale dell'isola, il capo di Rifstangi, il circolo polare dista appena un chilometro e mezzo. Nessun luogo della superficie dell'isola lo supera.

Solo l'isolotto di Grímsey, che fa parte della repubblica islandese, e soltanto nella sua zona settentrionale (perciò per pochi chilometri) viene attraversato dal parallelo del circolo polare. Da lì dirigendosi più a nord -oppure rimanendo di poco a sud del circolo, ma stando su di una collina sufficientemente elevata (anche solo di cento metri) - si può ammirare lo spettacolo del sole di mezzanotte, che dura un solo giorno all'anno, quello del solstizio d'estate, il 21 giugno. Procedendo invece verso nord il periodo aumenta, con il massimo di sei mesi proprio sull'esatto Polo Nord.

Comunque occorre aggiungere che, per effetto della rifrazione atmosferica, anche per diversi km. a sud del circolo, ed anche a livello del mare, si può osservare e ammirare il sole di mezzanotte.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Carta geologica semplificata dell'Islanda

Geologicamente parlando, l'Islanda è un'isola giovanissima. Infatti è una delle terre di più recente formazione di tutto il pianeta, con appena circa 20 milioni di anni contro i circa 4 miliardi della crosta terrestre. Essa è nata dal magma fuoriuscito dalla frattura tra le placche tettoniche. Il territorio è intensamente attivo da un punto di vista vulcanico, la qual cosa ha fatto emergere dalle acque le prime conformazioni basaltiche. Lo scivolamento delle zolle, che è di circa 2 cm all'anno, ha contribuito a far raggiungere all'isola i suoi attuali 103.000 km². Tuttavia, il territorio islandese ha subito importanti modifiche a causa sia di un peggioramento climatico databile a circa 9 milioni di anni fa sia alle ultime glaciazioni: infatti, fiordi, vallate e montagne devono la loro esistenza a correnti fredde. Non a caso, a causa di questa doppia particolarità, l'Islanda è spesso chiamata "l'isola di ghiaccio e di fuoco"[14].

Tuttavia, gran parte dell'attività vulcanica oggi si verifica in quella frattura che unisce la penisola di Reykjanes all'Öxarfjörður. Qualche fenomeno vulcanico si verifica anche nell'Islanda meridionale e nella penisola di Snæfellsnes. La maggior parte dei sistemi vulcanici dell'isola - nel complesso una trentina - si sviluppa intorno a un cono centrale, oppure è una grande depressione circolare (per esempio, lo stratovulcano Askja). Inoltre, bisogna dire che i vulcani siano parte integrante del paesaggio islandese, spesso rappresentato con vastissimi altopiani interrotti da qualche cono vulcanico. Anche gli stessi altopiani si sono formati in seguito alle eruzioni subglaciali che, essendosi raffreddate rapidissimamente, hanno creato lava a cuscino. Tra le varie tipologie di vulcano, abbiamo il vulcano a scudo, ritrovabile soltanto alle isole Hawaii. Infine, ancora nell'Islanda meridionale troviamo il Laki, un sistema vulcanico di 24 km che nel 1783, eruttando, comportò effetti climatici nell'emisfero boreale[15].

I vulcani[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono più di 200 vulcani che si innalzano nel tavolato montuoso dell'isola e la maggior parte sono attivi. I più noti sono l' Hekla e l' Eldfell.

Eruzioni principali[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Eruzione dell'Eyjafjöll del 2010.

In circa 1100 anni di insediamenti umani sull'isola, ci sono circa 250 eruzioni vulcaniche, alcune delle quali si sono protratte anche per anni. Queste hanno generato circa 45000 m³ di superficie in pietra. I vulcani più attivi, nonché più noti, sono l'Hekla, il Grímsvötn e il Katla, che hanno avuto più o meno 20 eruzioni ciascuno. Tuttavia, i ghiacciai che ricoprono questi vulcani sono spesso soggetti a scioglimento a causa delle attività vulcaniche all'interno delle loro caldere. L'ultimo grande scioglimento si è verificato nel 1996, quando il Grímsvötn, coperto per gran parte dal Vatnajökull, ne sciolse 3 km³. Ma eruzioni ben peggiori furono conosciute tra il 1362 e il 1727, quando continue eruzioni vulcaniche uccisero uomini e animali in gran quantità.

Andando ancora più indietro nel tempo, bisogna assolutamente citare la drammatica e devastante eruzione dell'Hekla nel 1104 che rase al suole la valle del Þjórsárdalur. Un'eruzione che rivestì e seppellì sotto i lapilli le zone circostanti. Ma le eruzioni più disastrose di tutta la storia islandese si verificarono dopo il 1727: una micidiale serie nel XVIII secolo di tre eruzioni mise in ginocchio l'isola e la sua popolazione. Inaugurò il Katla nel 1755, replicò l'Hekla nel 1766 e concluse il Laki con una catastrofica eruzione tra il 1783 e il 1784: lo zolfo e l'anidride carbonica avvelenarono fiumi e terreni uccidendo oltre 10000 persone e più della metà del bestiame sull'isola.

Tra le eruzioni recenti, nessuna è lontanamente comparabile a quella del Laki a fine Settecento. Però quella innocua dell'isola di Heimaey del 23 gennaio 1973 non diventò una carneficina solo grazie ad una fortunata coincidenza: la popolazione isolana fu salvata dalle barche dei pescatori che si trovavano al porto solo per caso. Passata l'emergenza, molti abitanti tornarono sull'isola e disseppellirono le case. Non solo l'eruzione fu una tragedia evitata, ma fu addirittura un bene per Heimaey: da un lato le polveri furono utilizzate per il riscaldamento degli abitanti, dall'altro il porto da allora è più protetto. Infine, l'eruzione più celebre di quelle avvenute in Islanda risale sicuramente al 2010, quando l'eruzione dell'Eyjafjöll emise una quantità di ceneri tale da paralizzare il traffico aereo di tutta Europa per settimane intere, con una perdita di oltre 200 milioni di dollari al giorno per ogni compagnia aerea.[16]

Eruzioni sottomarine[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1963 un'eruzione sottomarina ha dato origine ad una piccola isola: Surtsey, lungo le coste meridionali.

I geyser[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ai coni vulcanici, molti dei quali attivi, nell'isola sono diffuse le manifestazioni vulcaniche secondarie: sorgenti termali, fumarole e moltissimi geyser, getti di acqua calda alti decine di metri sfruttati anche per il riscaldamento delle case islandesi.

Sfruttamento dell'energia geotermica[modifica | modifica wikitesto]

Tali fenomeni dovuti a precipitazioni che s'infiltrano nella crosta terrestre, acquistando calore attraverso le pietre o il magma e risalendo successivamente in superficie in forma di sorgenti di vapore acqueo. Grossomodo, è questo lo stesso meccanismo attraverso cui avviene il funzionamento dei geyser. Sull'isola nordatlantica ci sono anche circa trenta aree ad alta temperatura, che presentano fanghi termali. Questa energia geotermica viene quindi utilizzata non solo per produrre energia elettrica, ma anche per grandissima parte degli impianti di riscaldamento. Questo forte utilizzo del geotermico lo si deve anche grazie alla diminuzione degli effetti devastanti delle eruzioni dei temibili vulcani islandesi, in quanto i moderni sistemi di allarme consentono di trovare le giuste contromisure, tant'è che ormai le eruzioni sono diventate da fonte di paura per gli abitanti locali a fonte di spettacolo per i turisti.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I fiumi[modifica | modifica wikitesto]

Data l'abbondanza dei ghiacciai, sono molti i fiumi. Sono ricchi di acqua e di salmoni; nei loro brevi corsi formano tante suggestive cascate,seguendo i dislivelli del terreno. I fiumi islandesi sono in parte molto noti, ma nessuno di essi è navigabile. I principali fiumi sono: Islanda meridionale • Hvítá • Krossá • Kúðafljót • Markarfljót • Múlakvísl • Ölfusá (il fiume con la maggior portata in Islanda) • Öxará • Rangá • Skeiðará • Sog • Þjórsá (il fiume più lungo d'Islanda, 230 km) Reykjavík • Elliðaá Islanda occidentale • Hvítá (Borgarfjörður) • Norðurá (Borgarfjörður) Fiordi occidentali (Vestfirðir) • Dynjandi Islanda settentrionale • Blandá.

I ghiacciai[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo l'Islanda era ricoperta da immensi ghiacciai. Ora essi formano le lagune di iceberg nel Mare di Groenlandia e coprono anche le vette, oltre i 2000 metri, dei massicci centrali. È islandese il più grande ghiacciaio d'Europa: il Vatnajökull, nella parte sud-orientale dell'isola, che occupa una superficie di circa 8500 km².

I laghi[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi sono i laghi, tra cui il Lago Myvatn e il Lago Öskjuvatn, che occupa un antico cratere vulcanico, come molti altri laghi islandesi.

Le coste[modifica | modifica wikitesto]

Le coste raggiungono uno sviluppo di circa 5000 Km; sono generalmente frastagliate e incise dai fiordi, formati dall'erosione dei ghiacciai. Solo nella parte centrale si aprono piccole pianure costiere, formate da antichi depositi dei ghiacciai e dei fiumi.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Clima dell'Islanda.

L'Islanda si trova in una zona di forti contrasti termici sia atmosferici (tra i tiepidi venti sudoccidentali e quelli freddissimi che scendono dalla Groenlandia) che marini. Tale situazione di contrasto genera intorno all'isola una zona di bassa pressione quasi permanente, che è stata battezzata "Depressione d'Islanda". Essa influenza il clima dell'isola più di ogni altro fattore, determinando un'estrema variabilità della forza dei venti, della loro direzione e dell'umidità delle masse d'aria. Di conseguenza, in Islanda, repentini passaggi dalla pioggia al bel tempo e di nuovo al maltempo sono la regola anziché l'eccezione. Non sono inoltre rare violente tempeste, dovute a passaggi di depressioni con valori barici anche inferiori ai 950 hPa[17].

Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue propaggini settentrionali sfiorino il circolo polare artico, l'inverno dell'Islanda non è eccessivamente freddo, soprattutto per l'influenza (come detto) di parte della Corrente del Golfo, che sfiora l'isola sui suoi versanti meridionale e sudoccidentale. L'estate invece è molto breve e fresca (massime di luglio a Reykjavík sui 13º e minime sui 7º). Il record caldo della capitale è 24,8º[18], mentre quello assoluto islandese è 30,5º[19] (piuttosto alto, ma si deve tener conto del calore cittadino che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell'isola, mantiene le temperature almeno sui 2-3º al di sopra delle aree extraurbane). In genere nei giorni più caldi (a luglio) si superano di poco i 20º[19], ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre durante la notte è rarissimo non scendere sotto i 10°[senza fonte]. All'interno (per via dell'altitudine) e a nordovest (a causa di una maggiore influenza della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia) il clima è quindi molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l'11% dell'isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi fino al mare, anche a 50 m s.l.m.) e in zone ombrose gelo e neve rimangono tutto l'anno. Le piogge, dipendenti in massima parte dalla direzione del vento, ammontano a circa 1000–1600 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 700–1000 mm all'interno dell'isola, a 800 mm a Reykjavík e a 400–600 mm a nord e nordest[20]. La parte con precipitazioni più basse dell'isola si trova a nord dell'enorme ghiacciaio Vatnajökull dove esse sono inferiori a 400 mm[20]. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell'entroterra.

In inverno, come detto, le temperature sono miti e non scendono di molto sotto lo zero: nei giorni più freddi (in gennaio) nelle regioni costiere meridionali si hanno temperature attorno ai 0º[19], negli altopiani centrali attorno ai -10º[19] e nelle zone settentrionali tra -25º e -30º[19]. Nonostante ciò, le gelate sono molto frequenti e sono rare giornate molto al di sopra dello zero. Ci possono essere anche escursioni termiche giornaliere molto marcate, ma esse sono strettamente legate alla direzione di provenienza del vento (anziché all'alternanza di luce ed oscurità). L'arcipelago di Vestmannaeyjar, che si trova al largo della costa meridionale, è la zona con il clima più oceanico. Qui sono molto frequenti le giornate di forte vento con nevischio: la neve cade spesso, ma generalmente non ci sono grandi accumuli (non oltre i 15–20 cm). L'estate è invece estremamente piovosa e fresca.

In sintesi, il clima islandese è inadatto all'agricoltura (che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili).

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette dell'Islanda.

In Islanda sono presenti tre parchi nazionali:

Più di ottanta le aree di protezione di tipo diverso: parchi, monumenti naturali, riserve paesaggistiche e rifugi faunistici. La Nazione detiene il miglior indice di performance ambientale del 2010: tale indice prende in considerazione diversi parametri come la qualità dell'aria, l'utilizzo delle risorse idriche, forestali, lo sfruttamento della pesca, la biodiversità e l'agricoltura[21].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lista degli uccelli dell'Islanda.

Nel nord ovest si trova uno degli ultimi territori selvaggi d'Europa con molti uccelli e renne (importate dalla Norvegia, ma allo stato brado).

Pulcinella di mare

Sull'isola si trova anche la volpe polare. Il Mink/ Visone (un predatore) è fuggito da allevamenti per pellicce e non ha nemici naturali.

Il cavallo islandese è una razza con un trotto (Tölt) veloce, sicuro e comodo per la cavalcata. È vietata l'importazione di cavalli in quanto si teme l'introduzione di malattie equine e la minaccia alla purezza della razza del cavallo islandese.

L'Islanda è stata da sempre un'isola di pastorizia. Gli ovini (prevalentemente della razza Round-Up56 Rattir) godono come pure i cavalli di molta libertà e possono approfittare di ampi pascoli, dai quali vengono richiamati solo in autunno.

La caccia alle balene è stata sospesa nel 1986, ma nel 2006 il governo ha annunciato di riprendere l'attività.[22] Nel 2010, alla vigilia dei negoziati per l'adesione dell'Islanda all'Unione Europea, la questione è stata riaperta in quanto l'Islanda, cacciando i cetacei, non rispetterebbe gli orientamenti comunitari e la moratoria internazionale.[23]

Tra gli uccelli, la pulcinella di mare (Fratercula arctica) è considerato una sorta di animale simbolo dell'isola. Posti importanti per l'avifauna sono la penisola Látrabjarg, il lago Mývatn, le isole Vestmannaeyjar.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La flora islandese ha alcune specie endemiche.

Lupini nelle vicinanze di Akureyri.

I lupini, con una caratteristica fioritura violetta in giugno, vennero introdotti dopo la seconda guerra mondiale. L'Islanda è uno dei paesi sui quali la deforestazione di massa ha ottenuto gli effetti più devastanti. La mancanza di foreste di grande estensione e, in alcune aree, la loro completa assenza ne fa il paese europeo (esclusi i microstati) con meno superficie occupata da foreste: solo circa 1 % del territorio totale[24]. Ciò che i primi esploratori invece trovarono al loro arrivo era una situazione assai differente: un'isola coperta per il 25-40 % principalmente da boschi di betulle la cui altezza toccava i 15 m e che occupavano soprattutto i fondovalle protetti dal vento ai quali si aggregavano macchie di salici diffuse nelle aree costiere e umide. Trattandosi di un'isola particolarmente distanziata dal continente europeo, i primi abitanti dell'Islanda si dedicarono ad un'economia di sussistenza, tagliando gli alberi per costruire imbarcazioni, edifici, produrre calore e pascoli per il foraggio da destinare al bestiame, costituito principalmente da pecore, introdotte per ottenere lana e fonte di sostentamento. Spesso vengono addotte come cause della distruzione di circa il 95% del patrimonio forestale islandese la Piccola era glaciale, che provocò un brusco abbassamento delle temperature, e le eruzioni vulcaniche. Queste due spiegazioni sono però poco attendibili perché le conseguenze si sarebbero ridotte ad una diminuzione della flora di alta quota e non alla eliminazione dei boschi nelle pianure e nelle vallate.

Le foreste erano altresì importanti per la necessità di carbone nella lavorazione del ferro e la produzione di utensili. Necessità, questa, che si alleviò solamente intorno alla metà del XIX secolo, quando si sviluppò il commercio e molti dei macchinari agricoli vennero importati. La deforestazione però continuo fino circa agli anni quaranta del XX secolo, il legname infatti era l'unica fonte di riscaldamento per le fredde case in cemento o quelle coperte dai caratteristici tetti a zolle di erba. Così intorno alla metà del secolo scorso il rivestimento forestale toccava i suoi minimi forse dalle ultime ere glaciali: si ipotizza infatti che anche meno dell'1% dell'isola presentasse alberi.

Betulle, abeti e pini nei dintorni di Reykjavík.

Al giorno d'oggi, benché vengano ancora prodotti circa 100 tonnellate di ciocchi di legno[25] per riscaldare alcune abitazioni, soprattutto quelle più isolate che non possono contare sull'energia geotermica, è in atto un grande sforzo di riforestazione in alcune aree dell'isola. Di queste un dato numero hanno anche una valenza sociale: assolvono al compito di aree ricreative nelle quali si può osservare il fragile ecosistema di una foresta.

Nonostante nei secoli addietro vi fossero islandesi che nella loro vita non avevano neppure visto una foresta di grandi dimensioni, la presenza di vocaboli quali skógar o anche mörk per indicare il concetto di “bosco” ci conferma ancora una volta che il paesaggio islandese è cambiato da come si presentava più di mille anni fa. Inoltre a sostegno di questa tesi è possibile citare il Landnámabók, autorevole manoscritto anonimo che racconta la colonizzazione dell'isola:

(IS)

«Hann var faðir Una, föður Hróars Tungugoða. Eftir það var landið kallað Garðarshólmur, og var þá skógur milli fjalls og fjöru.»

(IT)

«Dopo che accadde questo la terra venne chiamata Isola di Gardar, ed era coperta di boschi dalle colline fino al litorale.»

Tra i proverbi islandesi più famosi ed interessanti figura questo, dal carattere apertamente burlesco:

(EN)

«If you get lost in an Icelandic forest, simply stand up and you will find your way.»

(IT)

«Se ti sei perso in una foresta islandese, ti basterà alzarti per ritrovare la strada.»

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti nel gennaio 2013 per sesso e fasce d'età

Storia demografica[modifica | modifica wikitesto]

Lontana sia dall'Europa che dall'America e lambita da mari particolarmente pericolosi, l'Islanda si conservò disabitata a lungo. Nel IX secolo l'isola fu raggiunta da alcuni monaci irlandesi seguiti, nell'874, dai primi colonizzatori norvegesi. La piccola comunità tese ad ingrandirsi per l'arrivo costante di immigrati non solo scandinavi, ma anche scozzesi e irlandesi. Si stima dunque che, nel X secolo, la popolazione doveva raggiungere le 25.000 unità. Esaurite poco dopo le immigrazioni, l'isola godette di un periodo di benessere favorito dai frequenti contatti con la Norvegia. Questa situazione, favorevole all'incremento naturale della popolazione, si arrestò durante il dominio danese, per poi riprendere verso la fine del XIX secolo: se allora gli islandesi erano ancora 80.000, già nel 1930 raggiungevano le 109.000 unità per poi arrivare rapidamente alle 320.000.

Nazione con un livello di crescita naturale ed un tasso di fertilità nettamente al di sopra della media europea (2,23 figli per coppia nel 2010 contro la media europea di 1,4), anche grazie alle politiche di aiuti familiari, la popolazione islandese dovrebbe crescere, grazie al saldo naturale, fino a 500.000 persone entro il 2060, senza tenere conto dell'immigrazione[27], che pure negli ultimi anni è numerosa.

Gli immigrati sono circa 33 000 e compongono il 13% della popolazione[28], concentrati soprattutto nella capitale; di questi, la maggioranza provengono dalla Polonia (circa 8000 polacchi, la comunità straniera più numerosa), dalla Lituania (circa 2000) dai paesi scandinavi, dalla Germania e dall'Austria. Sempre maggiore, negli ultimi anni, è la presenza di rifugiati politici africani o asiatici.

Distribuzione della popolazione[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione si distribuisce, come in passato, lungo le aree costiere pianeggianti, in particolar modo nelle regioni occidentali. Le zone interne sono invece pressoché disabitate, fatta eccezione per alcune vallate. Le località più densamente popolate sono le coste del Faxaflói (dove sorge la capitale), di alcuni fiordi settentrionali e le pianure alluvionali del Sud-Ovest.

La densità media è una tra le più basse del pianeta, tanto più se si tiene conto che oltre un terzo degli islandesi vive nella capitale. Il solo centro di grandi dimensioni è ancora Reykjavik ma pochissimi sono i centri definibili davvero "città" (tra questi, Kópavogur, Hafnarfjörður, Akureyri, Reykjanesbær). L'Islanda è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di incremento naturale (13,83 nati l'anno ogni 1.000 abitanti contro 6,57 morti).

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Islanda.

Gli islandesi hanno libertà religiosa, come sancito dalla Costituzione. La religione ufficiale è il luteranesimo, professato secondo la Chiesa Nazionale d'Islanda (Þjóðkirkjan). Nel 2005 gli islandesi erano divisi nei seguenti gruppi religiosi:

La percentuale di popolazione rimanente è divisa tra altre Chiese o sette cristiane e religioni diverse dal Cristianesimo (meno dell'1%), tra queste la neopagana Associazione asatruar islandese (Íslenska Ásatrúarfélagið), che promuove la religione norrena precedente alla cristianizzazione dell'Islanda. Secondo l'ultimo studio dell'Istituto statunitense Gallup sull'Indice globale sulla religiosità e sull'ateismo reso pubblico l'8 agosto 2012 (fonte: http://redcresearch.ie/wp-content/uploads/2012/08/RED-C-press-release-Religion-and-Atheism-25-7-12.pdf) gli atei in Islanda sarebbero però il 10% della popolazione.

Lingua[modifica | modifica wikitesto]

La lingua ufficiale è l'islandese, una lingua scandinava, che ha avuto poche trasformazioni dal Medioevo a causa dell'isolamento geografico. Essa, infatti, si avvicina moltissimo al norreno, la lingua che parlavano gli antichi Vichinghi. Un testo di 600 anni fa, per esempio, può essere letto e compreso perfettamente dalla popolazione islandese. L'islandese, infine, si presenta come la più arcaica delle lingue germaniche oggi presenti in Europa. La maggior parte della popolazione islandese conosce l'inglese. Questa particolarità del popolo islandese è dovuta, oltre che ad un tasso di alfabetizzazione fra i più alti al mondo, al fatto che la maggior parte dei programmi tv che provengono dagli Stati Uniti o dal Regno Unito non vengono doppiati in lingua islandese; questo porta gli abitanti dell'isola a conoscere l'inglese ancora prima di impararlo a scuola.[senza fonte]

Onomastica[modifica | modifica wikitesto]

Template:Vai a Anziché utilizzare i cognomi, gli islandesi aggiungono al proprio nome personale il patronimico (nome del padre al genitivo) seguito dai suffissi:

  • -son (figlio) o
  • -dóttir (figlia).

In questo modo, Baldur figlio di Jon si chiamerà Baldur Jonsson. Sua sorella Elin invece si chiamerà Elin Jonsdóttir.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

(IS)

«Ísland er lýðveldi með þingbundinni stjórn.»

(IT)

«L'Islanda è una repubblica a regime parlamentare»

Comuni dello stato

L'Islanda è una Repubblica Costituzionale dal 1944. Ha un sistema di governo parlamentare: il capo del governo e i ministri esercitano il potere esecutivo e formano il governo, che per restare in carica deve essere sostenuto dalla maggioranza dei membri del Parlamento (Althing). Il presidente della Repubblica, eletto dai cittadini, rimane in carica per quattro anni. Vigdís Finnbogadóttir, prima donna presidente nello Stato, e una delle prime con la carica di capo di Stato in tutto il mondo (eccettuate le regine regnanti) è stata riconfermata per ben tre volte nella carica.

Suddivisioni storiche e amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni dell'Islanda.
Suddivisioni storiche dello stato

L'Islanda è suddivisa amministrativamente in municipalità, contee e regioni.

Regioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Regioni dell'Islanda.
Regioni dell'Islanda

L'Islanda è divisa in 8 landsvæði (regioni), usate principalmente per scopi statistici, per delimitare le giurisdizioni delle corti distrettuali e in generale per l'attribuzione del codice postale. Prima del 2003 le regioni erano anche utilizzate per le elezioni dell'Althing. Questi utilizzi (eccetto per quelli statistici) sono comunque basati su una vecchia versione delle regioni dove la città di Reykjavík era una regione speciale ed i comuni limitrofi nell'odierna Regione della capitale erano parte della regione del Reykjanes, oggi nota come Suðurnes.

Id Landsvæði (traduzione) Capoluogo Popolazione Area in km² Pop./km²
7 Austurland Terra dell'est Egilsstaðir 11 798 22 721 0.52
1 Höfuðborgarsvæðið Regione della capitale Reykjavík 178 000 1 062 167.61
6 Norðurland eystra Terra del nordest Akureyri 26 618 21 968 1.21
5 Norðurland vestra Terra del nordovest Sauðárkrókur 9 310 12 737 0.73
8 Suðurland Terra del sud Selfoss 21 326 24 526 0.87
2 Suðurnes (già Reykjanes) Penisola meridionale Keflavík 16 727 829 20.18
4 Vestfirðir Fiordi occidentali Ísafjörður 8 014 9 409 0.85
3 Vesturland Terra dell'Ovest Borgarnes 14 457 9 554 1.51
Totale 286 250 102 928 2.78

Contee[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Contee dell'Islanda.

L'Islanda è tradizionalmente divisa in 23 contee, sýslur, e 14 città indipendenti, kaupstaðir. Oggi questa divisione non ha più significato a livello amministrativo, visto che il paese è oggi diviso in 26 magistrati che sono la maggiore autorità per quanto riguarda la polizia locale (eccetto a Reykjavík dove c'è uno speciale ufficio di commissariato di polizia) e le funzioni amministrative come la dichiarazione di bancarotta o il matrimonio civile. Le giurisdizioni di questi magistrati seguono spesso le linee delle contee tradizionali, ma oggi si usa più di frequente riferirsi ad essi col nome della loro sede e non con quello della contea tradizionale (come per molte province italiane) anche quando si trovano sullo stesso territorio.

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni dell'Islanda.

Il territorio è suddiviso in 79 sýslur (comuni). La maggior parte include un centro abitato principale (kaupstaður).

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

L'unico centro abitato dell'Islanda che possa definirsi città è Reykjavík, la capitale, in cui risiede quasi il 40% della popolazione. Oltre che sede politica e amministrativa è anche il principale centro industriale, possiede un porto e un aeroporto. La qualità della vita è piuttosto alta, così come il reddito pro capite, che è anzi tra i più elevati del continente. Le altre "città" principali si trovano, inevitabilmente, tutte lungo la costa. Oltre a Reykjavík, sempre a sud, si trovano Hafnarfjörður, Kópavogur, Selfoss e Keflavík, sede dell'aeroporto internazionale. Nella parte ovest dell'isola tra i principali centri si annovera Akranes, mentre a nord Akureyri ed Húsavík. Egilsstaðir è il principale centro dell'est Islanda. L'isola più importante è Vestmannaeyjar.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Ordinamento scolastico[modifica | modifica wikitesto]

L'istruzione è obbligatoria e gratuita dai 6 ai 16 anni, ma la maggior parte degli islandesi oltre i 21 anni continua a studiare[senza fonte]. Vi è quindi un alto livello culturale e non esiste l'analfabetismo.

Sistema sanitario[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema sanitario è uno dei migliori del mondo. In Islanda non esistono le scuole di specializzazione per i medici neolaureati (ad eccezione della medicina del lavoro e medicina di base), per cui quest'ultimi si recano soprattutto in Svezia o Stati Uniti per completare il loro percorso di studio.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda è uno dei pochissimi paesi al mondo a non possedere un esercito, solo un corpo di polizia e la guardia costiera, dotata anche di battelli armati per la sorveglianza della propria flotta di pescherecci, data la fortissima concorrenza con le flotte della Gran Bretagna, della Danimarca, della Norvegia e della Russia, concorrenza spesso sfociata in aspre dispute diplomatiche tra questi paesi. La difesa militare del paese è affidata agli Stati Uniti, precisamente alla IDF (Icelandic Defence Force). Gli Stati Uniti hanno installato basi militari sull'isola sin dalla seconda guerra mondiale, ampliate e rafforzate durante la Guerra Fredda in funzione anti-sovietica. Pur impegnandosi a garantire la sicurezza dell'Islanda, il governo americano ha chiuso l'ultima base militare (Keflavík) nel 2006. L'Islanda è un membro della NATO (North Atlantic Treaty Organization), alleanza militare che lega la maggior parte dei paesi europei, il Canada e gli Stati Uniti.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda è una repubblica parlamentare. Il Parlamento, che si chiama Althing (in islandese "Alþingi"), venne fondato nel 1845 con funzioni consultive per il Re di Danimarca. Ciò fu visto generalmente come un ristabilimento dell'assemblea fondata nel 930, nel periodo del Commonwealth, e sospeso nel 1799. Esercita il potere legislativo ed oggi ha 63 membri eletti a suffragio universale ogni quattro anni.

Il Presidente della Repubblica, eletto solitamente tra figure di spicco esterne al mondo politico, ha compiti principalmente cerimoniali, con funzioni diplomatiche e di capo di stato, ma detiene anche l'importante potere di mettere il veto ad una legge promulgata dal parlamento, e di sottoporla a referendum popolare. In ogni caso, un dibattito è ancora in corso riguardo ai poteri del Presidente. Vigdís Finnbogadóttir è stata la prima donna ad essere eletta Capo di Stato nel 1980. Ha esercitato le funzioni presidenziali fino al 1996.

Il Primo Ministro è il capo del Governo, e insieme a quest'ultimo detiene il potere esecutivo. Il Governo è formalmente nominato dal Presidente della Repubblica dopo le elezioni legislative. In ogni caso, il processo di formazione del governo è generalmente condotto dai leader dei partiti politici, che costituiscono una coalizione in grado di avere una maggioranza nell'Alþing e assegnano le deleghe ai ministri. Solo nel caso in cui i leader dei partiti non siano in grado di raggiungere un compromesso in un ragionevole lasso di tempo, il Presidente della Repubblica può nominare autonomamente un Governo. Un caso simile non è mai avvenuto dalla fondazione della Repubblica nel 1944, ma nel 1942 il reggente Sveinn Björnsson, nominato dall'Alþing nel 1941 nominò un governo non parlamentare. Il reggente aveva, nella pratica, funzioni presidenziali, e Björnsson divenne successivamente il primo Presidente della Repubblica nel 1944.

In Islanda i governi sono sempre stati formati da coalizioni tra due o più partiti, in quanto nessun partito ha mai ricevuto una maggioranza dei seggi da solo.

Le elezioni per i consigli municipali, il parlamento, e il Presidente della Repubblica, sono tenute ogni quattro anni.

Situazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

A seguito delle elezioni legislative del maggio 2007, si costituì un governo formato da una coalizione tra il Partito dell'Indipendenza, di destra, e l'Alleanza socialdemocratica, che godeva di un'ampia maggioranza di 43 seggi su 63 nell'Alþing. Dal 1º febbraio 2009, a seguito delle dimissioni del Primo Ministro Geir Hilmar Haarde, ha assunto tale carica Jóhanna Sigurðardóttir (Alleanza socialdemocratica), a capo di un governo di coalizione tra i socialdemocratici, la sinistra e i verdi; è stata la prima donna a ricoprire questa funzione in Islanda, oltreché la prima donna dichiaratamente omosessuale a ricoprire la carica di Primo Ministro al mondo[31]. È stata riconfermata nel ruolo a seguito delle elezioni anticipate tenutesi il 25 aprile 2009, che ha visto la vittoria della coalizione formata dal Samfylkingin (Alleanza socialdemocratica) e dal Vinstrihreyfingin grænt framboð (Movimento dei Verdi di sinistra). Il 16 luglio 2009 il Parlamento ha autorizzato il governo a iniziare i negoziati per l'adesione all'Unione europea[32].

La nuova Costituzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel contesto della crisi economica del 2008 ha preso vita un movimento di cittadini per proporre la redazione di una nuova Costituzione che incorporasse le lezioni apprese dalla crisi e che sostituisse quella in vigore dal 1944 basata sul modello danese[33]. Il 27 novembre 2010 furono indette delle elezioni da cui risultarono eletti i 25 cittadini che avrebbero formulato la bozza della nuova Costituzione. L'affluenza alle urne fu piuttosto bassa, meno del 36% degli aventi diritto si recarono a votare, e scelsero tra 522 candidati liberi da ogni affiliazione politica[34]. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La "Consulta Costituzionale" (Stjórnlagaráð) eletta era composta da docenti universitari, avvocati, giornalisti ed anche da un sindacalista, un contadino, un pastore e un regista[35]. Al termine dei propri lavori, il 29 luglio 2011 il movimento ha presentato al Parlamento islandese un progetto nel quale sono confluite la maggior parte delle linee guida prodotte in modo consensuale via internet e nel corso delle diverse assemblee del movimento che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La proposta di riforma costituzionale, dopo essere stata approvata da un referendum popolare il 20 ottobre 2012, è attualmente sottoposta al vaglio del parlamento che la dovrà discutere e approvare entro le elezioni della primavera 2013[36].

Presidenti del Consiglio[modifica | modifica wikitesto]

N. Nome In carica da - al Governi
I Ólafur Thors 21 ottobre 1944 - 4 febbraio 1947
6 dicembre 1949 - 14 marzo 1950
11 settembre 1953 - 24 luglio 1956
20 novembre 1959 - 14 novembre 1963
I, II, III, IV
II Stefán Jóhann Stefánsson 4 febbraio 1947 - 6 dicembre 1949 I
III Steingrímur Steinþórsson 14 marzo 1950 - 11 settembre 1953 I
IV Hermann Jónasson 24 luglio 1956 - 23 dicembre 1958 I
V Emil Jónsson 23 dicembre 1958 - 20 novembre 1959 I
VI Bjarni Benediktsson 14 novembre 1963 - 10 luglio 1970 I
VII Jóhann Hafstein 10 luglio 1970 - 14 luglio 1971 I
VIII Ólafur Jóhannesson 14 luglio 1971 - 28 agosto 1974
1º settembre 1978 - 15 ottobre 1979
I, II
IX Geir Hallgrímsson 28 agosto 1974 - 1º settembre 1978 I
X Benedikt Sigurðsson Gröndal 15 ottobre 1979 - 8 febbraio 1980 I
XI Gunnar Thoroddsen 8 febbraio 1980 - 26 maggio 1983 I
XII Steingrímur Hermannsson 28 maggio 1983 - 8 luglio 1987
28 settembre 1988 - 30 aprile 1991
I, II
XIII Þorsteinn Pálsson 8 luglio 1987 - 28 settembre 1988 I
XIV Davíð Oddsson 30 aprile 1991 - 23 aprile 1995
23 aprile 1995 - 28 maggio 1999
28 maggio 1999 - 23 maggio 2003
23 maggio 2003 - 15 settembre 2004
I, II, III, IV
XV Halldór Ásgrímsson 15 settembre 2004 - 15 giugno 2006 I
XVI Geir Hilmar Haarde 15 giugno 2006 - 1º febbraio 2009 I
XVII Jóhanna Sigurðardóttir 1º febbraio 2009 - in carica I

Partiti politici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Partiti politici dell'Islanda.

I principali partiti politici:

Libertà di stampa[modifica | modifica wikitesto]

Il parlamento, il 16 luglio 2010, ha approvato una legge che garantisce a pieno la libertà di espressione. In particolar modo, viene garantita l'impunità a chiunque pubblichi su internet informazioni riservate militari, giudiziarie o societarie. La medesima norma[37] tutela anche chi viola un segreto di stato. L'Islanda, pertanto, non potrà dare esecuzione ad alcuna rogatoria estera volta ad oscurare un sito internet islandese contenente tali informazioni.[38]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione geotermica di Nesjavellir fornisce energia alla zona di Reykjavík

La forte crisi economica globale del 2008 ha portato l'Islanda al crack finanziario: prima di questi eventi l'economia islandese era piccola ma ben sviluppata, con un PIL stimato sui 10 miliardi di dollari nel 2005 (e un reddito procapite di 52.764 $, uno tra i più alti del pianeta). Nel 2009 tramite referendum gli islandesi hanno sentenziato al 93% di non voler pagare il debito delle loro banche: si è innescata così una sorta di rivoluzione silenziosa, che ha portato alle dimissioni del governo, alla scrittura di una nuova costituzione nel 2010, e soprattutto, alla nazionalizzazione della maggioranza degli istituti bancari e all'arresto dei banchieri che avevano portato il paese alla bancarotta.[39][40]

L'industria agricola islandese è ostacolata dal clima; principalmente consiste nella coltivazione di patate e verdure (in serre), allevamento di pecore e pesca.

L'Islanda è altamente dipendente dall'industria peschereccia, la quale fornisce il 70% delle esportazioni del paese e sfrutta il 4% della forza lavoro. Il paese ha poche risorse minerarie: in passato venivano sfruttati giacimenti di zolfo e la diatomite veniva estratta dai depositi del lago Mývatn. Per ragioni ambientali i depositi sono stati chiusi. L'Islanda offre anche un grande apparato industriale, attivo in vari settori ma soprattutto sul settore del pesce e della metallurgia.

Sono presenti nel Paese alcune realtà produttive di eccellenza in settori ad alta tecnologia: ad esempio le famose protesi in fibra di carbonio del corridore Oscar Pistorius sono prodotte da un'azienda islandese, la Össur.

In seguito alla crisi finanziaria ed economica la disoccupazione è passata dal minimo storico dell'1% nel 2008 all'8,2% del febbraio 2009[41].

Energia[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alle fonti idroelettriche e geotermiche, le società energetiche forniscono all'Islanda più del 70% dell'energia necessaria agli abitanti: in proporzione, di più di qualsiasi altro stato. Il 99,9% dell'energia elettrica viene generata da fonti rinnovabili; il Parlamento Islandese nel 1998 ha deciso di eliminare tutti i combustibili fossili dall'isola: entro il 2050, l'Islanda sfrutterà solo energia rinnovabile.[42]

La maggiore delle centrali idroelettriche è di gran lunga quella di Kárahnjúkavirkjun (690 MW), costruita nell'area nord del Vatnajökull. Le altre centrali sono situate a Búrfell (270 MW), Hrauneyjarfoss (210 MW), Sigalda (150 MW), Blanda (150 MW). La più grande centrale geotermica (Hellisheiði) si trova presso il vulcano Hengill.

Landsvirkjun è il nome della compagnia elettrica nazionale.

Moneta[modifica | modifica wikitesto]

La valuta corrente è la corona islandese (codice ISO 4218: ISK; in islandese króna, plurale: krónur), emessa solo dalla Banca Centrale d'Islanda (Seðlabanki Íslands). La corona islandese, ha subito parecchio gli effetti della crisi economica del 2008 e dell'inflazione e si è progressivamente svalutata contro l'euro dimezzando il suo valore nel biennio 2007 - 2008 scivolando da un massimo di 82,13 corone fino a un minimo di 195,00 corone contro 1 euro.[43]

Dal 2003, le seguenti banconote e monete (emesse dal 1980) hanno corso legale:

  • Banconote: 500, 1.000, 2.000, 5.000 krónur.
  • Monete: 1, 5, 10, 50, 100 krónur.

Quando la crisi economica si stava avvicinando, l'allora ministro degli esteri Valgerður Sverrisdóttir annunciò, in un'intervista del 15 gennaio 2007, che il governo islandese stava prendendo seriamente in considerazione la possibilità di utilizzare l'euro senza unirsi all'Unione europea (eurizzazione), come accade nella Repubblica del Montenegro. Tale proposta è stata poi ripresentata dopo la crisi da altri esponenti del partito indipendentista tipo Bjrn Bjarnasson.[senza fonte]

La crisi del 2008 e la "Rivoluzione Islandese"[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della crisi ha la propria genesi, in realtà, nei primi mesi del 2006[44], quando si ebbero i primi casi di insolvenza delle tre banche principali dell'isola: la Glitnir, la Kaupþing, la Landsbanki. La situazione andò via via peggiorando nel corso dell'anno seguente, per poi precipitare a ottobre del 2008 quando l'intera isola venne travolta dai crolli delle borse mondiali seguite alla crisi americana dei mutui subprime. Nel corso dei dieci anni precedenti, l'economia islandese era cresciuta ad un ritmo attorno al 6% annuo, ragguardevole se si considera che si trattava di uno dei paesi con il reddito pro-capite più alto del mondo. L'Europa nello stesso periodo era cresciuta ad un ritmo ancorato al 2%. Ad aggravare la situazione, c'era il fatto che la krona era una valuta fluttuante, esposta all'influenza dei mercati mondiali. I tassi di interesse erano piuttosto alti: 5-6%, contro il 2-4% dell'area euro-USA, e soprattutto lo 0-1% del Giappone. La situazione incoraggiava l'afflusso di denaro dal mercato globale per finanziare debito pubblico, azioni e obbligazioni islandesi. In particolare risultava conveniente a fini speculativi contrarre prestiti, ad esempio, in Giappone e reinvestirli in Islanda (carry trade).

Per arginare il fenomeno, la banca centrale alzò i tassi di interesse. Tale iniziativa, in teoria, avrebbe dovuto scoraggiare il ricorso all'indebitamento da parte degli islandesi (dal momento che alzare i tassi e quindi il costo del denaro vuol dire in pratica rendere meno vantaggioso l'acquisto di titoli pubblici a tasso fisso ma rendere più appetibili strumenti finanziari a tasso variabile e i depositi sui conti correnti), ma ebbe l'effetto contrario a causa dei ridotti volumi in questione (ridotti con riferimento all'economia mondiale, giganteschi rispetto alla piccolissima economia dell'isola). Si innescò, così, un circolo vizioso: più i tassi salivano, più i titoli di debito diventavano appetibili e attiravano capitali, il che spingeva i tassi sempre più in alto, e così via.[senza fonte] Nel giro di qualche anno i tassi di sconto, da cui dipendono in particolare gli interessi sui Buoni del Tesoro, raddoppiarono e poi triplicarono fino a sfiorare il 15%.

Nel frattempo le tre minuscole banche islandesi si riempirono di denaro straniero, che utilizzarono in acquisizioni all'estero, specialmente in Svezia, Norvegia, Danimarca. Lo stesso fecero gli imprenditori islandesi acquistando quote in aziende di tutto il mondo. Il ricorso al credito fu ingente anche da parte dei lavoratori, che vedevano i propri salari crescere allo stesso ritmo. D'altra parte, nel peggiore dei casi, investire in Islanda rendeva invariabilmente percentuali a due zeri, come ad esempio nel mercato degli immobili, i cui prezzi erano più che raddoppiati.

A gennaio 2006, l'agenzia di rating Fitch espresse perplessità sul fatto che un indebitamento di tali proporzioni fosse sostenibile da parte di un paese di 300.000 abitanti. Si parlava infatti di debiti esteri per diversi miliardi di dollari, cioè di cifre confrontabili con l'intero PIL (pari a una decina di miliardi). La sfiducia sui mercati internazionali derivante dall'abbassamento del rating causò una mancata sottoscrizione di un'obbligazione a cinque anni emessa dalla banca Kauphting, che stava scadendo: della nuova emissione, pari a 1250 milioni di dollari, le richieste si fermano a 600 milioni. La banca restò dunque scoperta per 625 milioni, e fu l'inizio di una crisi inarrestabile, con le caratteristiche code agli sportelli delle banche. Anche il deficit dello stato viaggiava a due cifre (> 20%) e nel corso degli anni aveva portato ad un debito pubblico pari a quattro-cinque volte il PIL.

Nell'ottobre del 2008, dopo ripetute iniezioni di liquidità da parte di diversi paesi che non hanno portato significativi miglioramenti, l'Islanda viene travolta dalla crisi dei mercati valutari americani e si dichiara sull'orlo del fallimento.[45][46]

Il 7 ottobre 2008 la Russia propone un prestito di oltre 4 miliardi di euro all'Islanda[47]. Il 20 ottobre 2008 vede la luce un piano alternativo al prestito russo, stavolta pilotato dal Fondo Monetario Internazionale, in cui si prevede un prestito diretto di un miliardo di dollari, e di altri cinque miliardi forniti attraverso le banche centrali scandinave e giapponese[48].

Durante tutto il 2009 la situazione si va marginalmente stabilizzando, ma le finanze del paese continuano a versare in situazione drammatica: a luglio 2009 è solo con un prestito di due miliardi di euro da parte del Fondo Monetario Internazionale che viene scongiurata l'ennesima imminente bancarotta[49].

Le tre banche del Paese – Landsbanki, Glitnir e Kaupthing – operano con un'esposizione di 11 volte il PIL islandese, chiaramente impossibile da rimborsare per gli istituti e per lo Stato. L'esposizione della Icesave, banca online della Landsbanki, riguarda in gran parte depositi raccolti dalle filiali estere, di correntisti del Regno Unito (320.000 persone) e dell'Olanda[50].

Un movimento di opinione ha manifestato e raccolto firme per bloccare il rimborso dei debito estero (soprattutto verso banche Olandesi e Inglesi) con le tasse degli islandesi e il Presidente Ólafur Ragnar Grímsson ha bloccato un disegno di legge che prevedeva il rimborso di 3.4 miliardi di euro chiesto da Regno Unito e Olanda per il fallimento della banca Icesave. Nel marzo del 2010 si è tenuto un referendum a tal proposito e il 93% degli islandesi si è opposta alla legge di rimborso. Una nuova proposta di rimborso è ugualmente stata bocciata con il 59% di voti mediante referendum nel marzo del 2011[51]. Infine la ristrutturazione del debito ed una nuova valutazione delle capacità di rimborso della Landsbanki ha permesso nel dicembre del 2011 l'inizio delle operazioni di rimborso nei confronti dei creditori[52]. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo[53]. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda.

In aprile 2011 l'Islanda con un secondo referendum ha respinto la richiesta di Olanda e Gran Bretagna per la rifusione del debito. Entrambe le nazioni hanno intentato causa.[senza fonte]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Islanda.

In Islanda la rete ferroviaria è assente.
La strada n.1 ("Hringvegur") che costituisce un anello, più o meno costiero, dell'isola, è lunga attualmente (2003) circa 1.300 km. Venne terminata solo nel 1974 con la costruzione degli ultimi ponti presso Skaftafell. Attualmente è asfaltata per ampi tratti, mentre alcuni anni fa lo era solo presso la capitale Reykjavík. A seconda della tratta la strada si chiama Suðurlandsvegur, Vesturlandsvegur, Norðurlandsvegur e Austurlandsvegur.
I sistemi aeroportuali sono sviluppati in tutto il territorio. Il principale aeroporto per voli internazionali si trova a Keflavík (Aeroporto di Keflavík) - circa 50 km da Reykjavík. A Reykjavík si trova un aeroporto più piccolo per i voli nazionali, e aeroplani privati.

Arte e cultura[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'ambito musicale, la musicista islandese più famosa al mondo è sicuramente Björk, il cui stile istrionico abbraccia vari generi (pop rock, alternative rock, trip hop, elettronica). Noti sono anche i Sigur Rós e i Múm, band esponenti del dream pop e del post-rock; gli Of Monsters and Men, giovane gruppo pop con influenze folk; i GusGus, formazione dedita alla musica elettronica; così come la cantautrice Emiliana Torrini (di madre islandese e padre italiano) che, oltre che per sé stessa, ha scritto brani anche per Madonna e Kylie Minogue. Ha ottenuto grande successo, davanti a un'audience di circa 150 milioni di telespettatori, la giovane Yohanna all'Eurovision Song Contest 2009 con il brano Is it true. L'Islanda è anche patria di Vratyas Vakyas, fondatore e unico membro della one man band folk metal Falkenbach. Attualmente vive a Düsseldorf, in Germania.

Nell'ambito cinematografico, la figura più importante è quella di Friðrik Þór Friðriksson, regista, sceneggiatore e produttore: nel 1987 ha fondato la Icelandic Film Corporation, la principale società di produzione islandese e nel 1991 il film da lui diretto, Children of Nature, è stato candidato all'Oscar come miglior pellicola straniera.
Nel 2002 ha riscosso un buon successo internazionale il film Nói Albínói, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore Dagur Kári.

Kári, tra le altre cose, è figlio di Pétur Gunnarsson, scrittore, poeta, nonché autore di canzoni, molto famoso in patria.
Lo scrittore islandese più noto in assoluto è comunque il romanziere Halldór Laxness, premio Nobel per la letteratura nel 1955.

Nordicum-Mediterraneum è un forum internazionale e interdisciplinare per la presentazione, discussione e scambio di idee e risorse legate al mondo Mediterraneo e Nordico, pubblicato dall'Università di Akureyri[54].
In particolare Nordicum-Mediterraneum studia i legami tra l'Islanda e l'Italia, dal punto di vista storico, culturale, economico, politico, scientifico, religioso e artistico[55]; analizza poi le origini comuni e le tradizioni intrecciate delle comunità del Nord eurasiatico - Nordicum - e del Sud - cioè Mediterraneum.

Iceland Review è la rivista islandese più antica e famosa, scritta in lingua inglese.

Tradizioni e festività[modifica | modifica wikitesto]

Qui di seguito vi è un calendario di tutte le festività in Islanda, le quali non sono legate solo a celebrazioni religiose ma anche e soprattutto ad altri eventi collegati a tradizioni popolari.

Data Nome italiano Nome locale commenti
1º gennaio Primo dell'Anno 1. dagur ársins  
6 gennaio Epifania Þrettándinn  
Fine gennaio - inizio febbraio Þorrablót Celebrazioni per l'avvio verso la fine dell'inverno con pranzi in famiglia, nei quali vengono preparati cibi di antiche tradizioni.
Venerdì (variabile) Venerdì santo Föstudagurinn langi Il venerdì precedente la domenica di Pasqua
Sabato (variabile)  
Domenica (variabile) Pasqua Páskar Il giorno di Pasqua
Lunedì (variabile) Lunedì dell'Angelo Páskum Il giorno dopo Páskar
Terzo giovedì di aprile Primo giorno dell'estate Sumardagurinn fyrsti La festa dell'estate viene celebrata all'aperto senza riguardo per le condizioni atmosferiche, che possono essere anche severamente avverse. È abitudine anche farsi gli auguri per una buona estate o scambiarsi regali. Questa festività risale al calendario islandese delle origini, nel quale vi erano solo l'inverno e l'estate.
1º maggio Primo Maggio Fyrsti maí Vedi anche Festa del lavoro
Domenica (variabile) Pentecoste Hvítasunnudagur 50 giorni dopo Pasqua
Prima domenica di giugno Giorno della gente di mare Sjómannadagur In questo giorno, l'Islanda festeggia marinai e pescatori. Tutte le navi del porto sono decorate e alcune sono aperte al pubblico, mentre nei porti si tengono delle manifestazioni e i monumenti per le vittime del mare vengono inghirlandati.
17 giugno Festa nazionale islandese Þjóðhátíðardagur Le celebrazioni ufficiali si svolgono in piazza Austurvöllur a Reykjavík, di fronte al parlamento.
24 dicembre Vigilia di Natale Aðfangadagur Non ufficiale, ma comunque festività a tutti gli effetti
25 dicembre Natale Jól  
26 dicembre Santo Stefano Annar í jólum  
31 dicembre Capodanno Nýár Non ufficiale, ma comunque festività a tutti gli effetti
Tutte le domeniche     Festività ufficiali - I nomi seguono l'anno liturgico
  • L'alfabeto ha 32 lettere (vedasi lingua islandese). Alla A segue la Á e così via fino alla Ö, che contrariamente alla lingua tedesca viene considerata una lettera a parte e non una variante della O (ciò significa che in un elenco ordinato alfabeticamente le due lettere verranno differenziate, stessa cosa vale per le lettere accentate).
  • Nell'elenco telefonico gli abbonati sono ordinati in base al loro primo nome, dato che la seconda parte non è un cognome ma un patronimico, formato dal nome del padre con il suffisso -son per i figli oppure -dóttir per le figlie. Veri cognomi sono assai rari e di origine straniera (soprattutto danese).

Questi nomi vengono mantenuti anche in seguito a matrimonio. È frequente dare ai propri figli i nomi già presenti in famiglia. Molti islandesi sono in grado di ripercorrere il proprio albero genealogico fino ai tempi della colonizzazione.

  • L'Islanda è il Paese che ha ospitato il Roverway 2009, campo scout internazionale per giovani di tutto il mondo.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda fu la prima nazione a riconoscere internazionalmente la nuova restaurazione dell'indipendenza estone nel 1991. Oggi una targa commemorativa è stata posta fuori dal Ministero degli Esteri islandese, che ricorda questo fatto. Lo stesso ha fatto l'Estonia a ricordo di questo evento e come simbolo della loro amicizia.

Nel 2011 l'Islanda fu altresì la prima nazione occidentale a riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese.[56]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (IS) Nome ufficiale dell'Islanda, in molti documenti, anche di carattere ufficiale, si utilizza la denominazione Lýðveldið (Repubblica) anteposto a Ísland; nella costituzione ciò non avviene.
  2. ^ (EN) Population growth rate, in CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ a b (FR) André Cherpillod, Dictionnaire Étymologique des Noms Géographiques, vol. 2, Auflage, 1991, ISBN 2-225-82277-8.
  5. ^ (IS) Il Landnámabók in islandese.
  6. ^ Islanda - Guida di viaggio: Storia - Lonely Planet Italia
  7. ^ Eldjárn
  8. ^ Eldjárn, pp. 3
  9. ^ Eldjárn, pp. 6-7
  10. ^ Shetelig, pp. 161-164
  11. ^ Eldjárn, p. 5
  12. ^ Testi mariani del secondo millennio, Vol. 8, a cura di Ferdinando Castelli
  13. ^ Ue: Islanda ha presentato domanda di adesione
  14. ^ Il ghiaccio islandese sul sito del Consolato d'Islanda in Italia
  15. ^ Brayshay and Grattan, 1999; Demarée and Ogilvie, 2001
  16. ^ Wearden, Graeme, Ash cloud costing airlines £130m a day, in The Guardian, 16 aprile 2010. URL consultato il 17 aprile 2010.
  17. ^ Grafico isobare
  18. ^ Terri Mapes, Weather in Iceland: Temperatures, Weather & Climate, su goscandinavia.about.com, About.com. URL consultato il 06-03-2009.
  19. ^ a b c d e The dynamic climate of Iceland, su www3.hi.is. URL consultato il 06-03-2009.
  20. ^ a b Markús Á. Einarsson, 7 (PDF), in Climate of Iceland.
  21. ^ I Paesi più "verdi" del Mondo sul sito del Corriere della Sera
  22. ^ L'Islanda riapre la caccia alle balene e il mondo si divide ancora - da Repubblica del 18 ottobre 2006.
  23. ^ L'Islanda nella Ue? Molto dipende dalla caccia alle balene - Il caso - da L'Unità del 21 giugno 2010.
  24. ^ (EN) Dati ambientali su "Convention on Biological Diversity"
  25. ^ (EN) Pagina dedicata alla riforestazione sul sito del Servizio Forestale Islandese
  26. ^ (EN) 118 Famosi Proverbi islandesi
  27. ^ Statistics Iceland
  28. ^ Hagstofa Íslands - Talnaefni » Mannfjöldi » PX
  29. ^ Statistics by Country, by Catholic Population [Catholic-Hierarchy]
  30. ^ (IS) islandese
  31. ^ Notizia sul sito dell'Unità
  32. ^ Islanda, via libera del Parlamento Ora si tratta per entrare nella Ue - esteri - Repubblica.it
  33. ^ Islanda, al referendum trionfa il no Ma il voto riapre il negoziato, su repubblica.it, La repubblica.it, 7-3-2010. URL consultato il 7-3-2010.
  34. ^ (FR) Pascal Riché, La «révolution démocratique» en Islande tient du fantasme, in Rue89.com. URL consultato il 27 luglio 2011.
  35. ^ (EN) Iceland Election Results Announced, in Iceland Review. URL consultato il 1º agosto 2011.
  36. ^ (EN) Icelanders support revising constitution, su skynews.com.au. URL consultato il 23 ottobre 2012.
  37. ^ Immi.is - Icelandic Modern Media Initiative
  38. ^ www.repubblica.it
  39. ^ Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale | Lontano dai riflettori - ilCambiamento.it
  40. ^ Islanda, l’isola che non ci deve essere - Cronache Laiche
  41. ^ IceNews, Iceland unemployment figures for Febrary.
  42. ^ Islanda, terra di fuoco e di ghiaccio
  43. ^ Valore registrato il 6 ottobre 2008, fonte: Il Sole 24 ORE
  44. ^ Maurizio Blondet, Islanda: chi l'ha rovinata.
  45. ^ Islanda sull'orlo del precipizio, banche congelate in Borsa, in Il Sole 24 ore, 6 ottobre 2007. URL consultato l'8 ottobre 2008.
  46. ^ Ettore Livini, Islanda. L'isola in bancarotta., in La Repubblica, 9 ottobre 2008, p. 35-37.
  47. ^ Islanda al verde, la Russia presta 4 miliardi di euro, in Il Sole 24 ore, 7 ottobre 2007. URL consultato l'8 ottobre 2008.
  48. ^ Islanda, il Fmi guida piano di salvataggio da 6 mld di dollari, in Il Sole 24 ore, 20 ottobre 2008.
  49. ^ Islanda, un modello di crisi.
  50. ^ http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/6938414/Angry-Iceland-defies-the-world.html/ Telegraph del 6 gennaio 2009
  51. ^ Islanda: referendum, no a rimborso a Gb e Olanda
  52. ^ Landsbanki Makes First Icesave Payment
  53. ^ http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704132204576190022963210388.html
  54. ^ Vedi il Sito di Nordicum-Mediterraneum online (e Nordicum-Mediterraneum in DOAJ, Directory of Open Access Journals), hirsla.lsh.is, mbl.is (sul suo responsabile, Giorgio Baruchello, vedi philosophypress.co.uk)
  55. ^ linguenordiche.it
  56. ^ L’Islanda Riconosce Lo Stato Palestinese - Esteri Notizie.It

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (IS) Kristján Eldjárn, Fund af romerske mønter på Island, Nordisk Numismatisk Årsskrift, 1949.
  • Etain O'Carroll et al., Islanda, Torino, EDT/Lonely Planet, 2007. ISBN 978-88-6040-147-2.
  • (EN) Haakon Shetelig, Roman Coins found in Iceland, in Antiquity, vol. 23, n. 91, Antiquity Publications Ltd, 1949.

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