John Lasseter

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«La tecnologia non crea i film. Le persone lo fanno. Non sei un animatore solo perché sai muovere un oggetto dal punto A al punto B. Sei qualcuno che dà vita ad un personaggio: un qualcosa che i software e la tecnologia non possono fare»

John Lasseter all'Austin Film Festival 2011
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior cortometraggio d'animazione 1989
Statuetta dell'Oscar Oscar Special Achievement Award 1996

John Alan Lasseter (Los Angeles, 12 gennaio 1957) è un animatore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Dal 2005 al 2018 è stato direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Animation Studios. Dal 2019 lavora per la Skydance Animation.

È considerato come un innovatore e come il "moderno Walt Disney".[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Il padre di Lasseter, Paul Eual Lasseter (1924–2011), era un manager che lavorava per l'azienda automobilistica Chevrolet, mentre la madre, Jewell Mae Risley (1918–2005), era un'insegnante al liceo Bell Gardens Senior. Lasseter si diplomò al California Institute of the Arts, dove conobbe il futuro collega Brad Bird.

Lavoro alla Disney[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il diploma, Lasseter lavorò per la Walt Disney Company, come mozzo nell'attrazione Jungle Cruise al parco divertimenti Disneyland di Anaheim[3]. Dopo pochi anni accettò un lavoro per la Walt Disney Feature Animation (il reparto animazione della Disney). Mentre lavorava a Canto di Natale di Topolino, fu invitato dagli amici Jerry Rees e Bill Kroyer a vedere la sequenza dell'inseguimento delle Light Cycle per un film che sarebbe dovuto uscire a breve, intitolato Tron, nel quale erano presenti per la prima volta scene completamente generate al computer. Lasseter capì subito il potenziale di questa nuova tecnologia e di come avrebbe potuto essere impiegata nell'animazione.[1]

«Ci siamo, è questo il prossimo passo, la prossima vetta. Questo è il futuro»

John Lasseter e George Lucas alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 2009

A quei tempi, lo studio usava la camera multipiano per aggiungere profondità all'animazione. Lasseter si rese conto che i computer avrebbero potuto essere usati per realizzare sfondi nei quali l'animazione tradizionale interagisse con quelle computerizzata. Dopo che, assieme a Glen Keane, riuscì a finire il corto (che usò come prova) Nel paese dei mostri selvaggi (i due scelsero la storia in base al fatto che la Disney aveva intenzione di produrre un film sulle opere di Maurice Sendak), Lasseter e Thomas L. Wilhite decisero che avrebbero fatto un intero lungometraggio con queste tecniche. La storia scelta fu Le avventure del piccolo tostapane di Thomas Disch, ma i dirigenti rifiutarono l'idea per gli onerosi costi di realizzazione, e scelsero di trasformare il racconto in un film con tecniche tradizionali in 2D. Non essendo quindi stato accolto il progetto, Lasseter venne licenziato. Nel 1983 entrò nel reparto animazione della LucasFilm, dove si unì a Alvy Ray Smith e Ed Catmull. Lasseter visitò una conferenza sulla grafica computerizzata sulla Queen Mary a Long Beach, dove incontrò nuovamente Catmull, con il quale Lasseter riuscì ad accordarsi per un lavoro come interface designer, con lo stesso Catmull e alcuni suoi colleghi, con i quali iniziò un progetto che si sarebbe poi rivelato il primo cortometraggio animato al computer: Le avventure di André e Wally B. che divenne ancor più rivoluzionario di quanto i suoi creatori avrebbero pensato, in quanto Lasseter aveva previsto di animare al computer soltanto gli sfondi, invece vennero animati anche i personaggi. Dopo questo corto, Lasseter sviluppò ulteriori corti, finché non riuscì a dare vita al primo lungometraggio interamente animato al computer, Toy Story - Il mondo dei giocattoli.

Pixar[modifica | modifica wikitesto]

«L'anima dei nostri personaggi è data sempre e comunque dalla storia, è quella che rende i nostri film il successo che sono. È un lavoro duro, servono tre anni-tre anni e mezzo per creare uno dei nostri film, ma è anche un gran divertimento»

Lasseter è uno dei membri fondatori della Pixar, della quale ha supervisionato tutti i film, fungendo da produttore esecutivo. Ha inoltre personalmente diretto Toy Story 1 e 2, A Bug's Life e Cars.

Nell'aprile 2006, la Disney acquista la Pixar e, mentre Steve Jobs diventa membro del consiglio d'amministrazione di The Walt Disney Company (di cui era il maggior azionista), Lasseter viene nominato direttore creativo (CCO) di entrambi gli studi d'animazione. Viene inoltre incaricato di supervisionare, tramite Bob Iger (saltando quindi i dirigenti e gli amministratori dei parchi e degli studi), il progetto delle nuove attrazioni che verranno costruite di anno in anno nei parchi a tema Disney.

Nel dicembre 2006 ha annunciato che la Disney inizierà a produrre nuovamente corti animati, che verranno pubblicati con le uscite cinematografiche. Lasseter ha preso questa decisione in quanto la vede come una via per scoprire nuovi talenti e testare sul campo nuove tecniche di animazione. I corti saranno in 2D, CGI o una combinazione tra i due.[4]

Riferendosi alla storia della Pixar, Lasseter ha sottolineato come inizialmente si fosse scontrata con una realtà nella quale la computer grafica veniva utilizzata solo per creare loghi e non cartoni animati. Questa e le enormi limitazioni dovute agli strumenti dell'epoca hanno fatto sì che lui ed i suoi colleghi si concentrassero maggiormente sulla creazione dei personaggi perché, come ha più volte ribadito, la tecnologia è solo un mezzo per dar vita all'arte, che si compone invece di fattori decisamente più "umani".[5]

Nel novembre 2017 Lasseter si è messo in aspettativa citando una serie di "passi falsi" da lui compiuti. In una nota al suo staff, ha spiegato che la decisione è stata presa dopo una serie di "conversazioni difficili". L'aspettativa di Lasseter arriva sulla scia dello scandalo delle molestie sessuali scoppiato con le accuse al capo della Miramax, Harvey Weinstein.

"Non è mai facile affrontare i propri errori, ma è l'unico modo per trarne una lezione. È stato portato alla mia attenzione che ho mancato di rispetto e ho messo qualcuna di voi a disagio. Non era mai stata la mia intenzione", ha detto Lasseter nella nota ottenuta dall'Hollywood Reporter. Un portavoce Disney ha espresso apprezzamento per la decisione di Lasseter e "pieno appoggio alla decisione di prendersi un semestre sabbatico".[6] Nel giugno 2018, Lasseter e la Disney hanno annunciato di comune accordo che il direttore creativo manterrà un ruolo come consulente in Pixar fino alla fine dell’anno, per poi rassegnare le dimissioni come guida di entrambi gli studi. Al suo posto, Jennifer Lee e Pete Docter supervisioneranno le produzioni animate future rispettivamente di Disney e Pixar.[7]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Lasseter ha vinto un premio Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione con Tin Toy nel 1989, un Oscar speciale con Toy Story nel 1996 e un Golden Globe per il miglior film d'animazione con Cars - Motori ruggenti.[8]

Lasseter è anche stato nominato in altre quattro occasioni - nella categoria Miglior film d'animazione, per Cars - Motori ruggenti e Monsters & Co., nella categoria Miglior sceneggiatura originale per Toy Story - Il mondo dei giocattoli e in quella di Miglior cortometraggio d'animazione per Luxo Jr..

Il 6 settembre 2009 nel corso della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è stato consegnato a Lasseter ed ai registi della Disney•Pixar il Leone d'oro alla carriera.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

John e Nancy Lasseter agli Annie Awards nel 2006

Lasseter vive in California con la moglie Nancy, che conobbe ad una conferenza sulle innovazioni della grafica computerizzata, e i cinque figli: Joey, Bennett, Paul James, Sam e Jackson. Prima della sua morte, avvenuta nel maggio 2011[9], il padre di Lasseter viveva in una casa in comproprietà con il figlio.

È un amico e ammiratore del regista e animatore giapponese Hayao Miyazaki per cui è stato il produttore esecutivo di diversi film per la loro versione statunitense, supervisionando il doppiaggio e la colonna sonora.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]
Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Produttore esecutivo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Notizie tratte dal DVD di Toy Story.
  2. ^ Il posto più felice della terra... Di nuovo, su businessweek.com. URL consultato il 12-11-2007.
  3. ^ Intervista a John Lasseter, su upcomingpixar.blogspot.com. URL consultato il 12-11-2007 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  4. ^ La Disney torna ai corti (articolo del NYTimes), su iht.com. URL consultato il 13-11-2007 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
  5. ^ John Lasseter a Milano, incontro con il regista e fondatore della Pixar | Il blog di ScreenWeek.it
  6. ^ John Lasseter si prende sei mesi di pausa a causa di "comportamenti inappropriati | Ansa.it
  7. ^ Andrea Fiamma, John Lasseter lascerà la Disney a fine anno, in Fumettologica, 11 giugno 2018. URL consultato il 25 luglio 2018.
  8. ^ John Lasseter - Premi, su imdb.com. URL consultato il 13-11-2007.
  9. ^ (EN) Paul Eual Lasseter, in SonomaNews.com, 2 giugno 2011. URL consultato il 18 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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