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Jean-Paul Belmondo

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Jean-Paul Belmondo nel 1971

Jean-Paul Charles Belmondo (Neuilly-sur-Seine, 9 aprile 1933Parigi, 6 settembre 2021) è stato un attore francese.

Figlio di Paul Belmondo, uno scultore francese, nato nell'allora Algeria francese da genitori italiani (padre occitano piemontese e madre siciliana),[1][2][3] e di Sarah Rainaud-Richard (1901-1997), una pittrice francese, il giovane Jean-Paul si diploma al secondo tentativo presso il Conservatoire national supérieur d'art dramatique, mostra più interesse allo sport che alla scuola (in particolare al pugilato ed al calcio)[4][5] e, dopo un breve servizio militare in Algeria,[6] inizia il suo apprendistato di attore in teatro, ove recita in classici come L'avaro di Molière e, successivamente, Cyrano de Bergerac di Rostand.

L'esordio cinematografico avviene nel 1956 con il cortometraggio Molière di Norbert Tildian. Nonostante abbia interpretato già pellicole di un certo rilievo, come A doppia mandata (1959) di Claude Chabrol e La ciociara (1960) di Vittorio De Sica, il film che lo consacra come uno dei maggiori attori francesi presso pubblico e critica è Fino all'ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, che lo aveva già diretto precedentemente nel cortometraggio Charlotte et son Jules. Dopo il successo con il film di Godard, Belmondo viene contattato da Claude Sautet per recitare accanto a Lino Ventura nel suo noir Asfalto che scotta (1960), molto apprezzato dalla critica. Con l'interpretazione seria e malinconica di Eric Stark, Belmondo dimostra notevole talento e intensità drammatica.

Jean-Paul Belmondo in La viaccia di Mauro Bolognini

Seguono successivamente le ottime prove recitative in film di buon successo, come Léon Morin, prete (1961), Lo spione (1962) e Lo sciacallo (1963), tutti e tre di Jean-Pierre Melville, maestro indiscusso del noir francese, regista che tra l'altro era apparso in un cameo nel film Fino all'ultimo respiro, nelle vesti dello scrittore Parvulesco. Nel 1963 Belmondo viene chiamato dal regista Renato Castellani per il suo Mare matto, dove interpreta brillantemente un marinaio livornese, innamorato di una pensionante (interpretata da Gina Lollobrigida) che poi si imbarcherà per trasportare un carico di vino, sotto la guida dell'ammiraglio (Odoardo Spadaro). La pellicola, pesantemente tagliata dal produttore Franco Cristaldi ma riscoperta oggi da molti critici, è un grande esempio di commedia all'italiana, con risvolti malinconici, che offre un grande spaccato dell'Italia degli anni sessanta.

Riconosciuto ormai come un divo fra i più popolari del cinema francese, con L'uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca, Belmondo inizia la svolta del suo percorso artistico verso un filone più commerciale, tuttavia sempre molto apprezzato dal pubblico. Nel 1970 ottiene infatti un enorme successo internazionale con Borsalino, interpretato al fianco di Alain Delon. Ritornerà solo nel 1974 al cinema d'autore con Stavisky il grande truffatore di Alain Resnais, ma senza riscuotere particolari consensi.

Negli anni settanta si specializza nel genere poliziesco, interpretando spesso molte scene pericolose senza controfigura, intervallando la sua produzione con pellicole drammatiche: in questi anni lavora sotto la direzione di grandi registi come Henri Verneuil, Georges Lautner, Philippe Labro, Jacques Deray e Philippe de Broca. A partire dai tardi anni ottanta, tralasciando crepuscolari pellicole di genere poliziesco, guerra e commedia, come Professione: poliziotto (1983), Irresistibile bugiardo (1984), L'oro dei legionari (1984) e Tenero e violento (1987), Belmondo privilegia il teatro, ma ottiene ancora un grande riconoscimento dal cinema nel 1989, quando riceve il premio César per il migliore attore per il film Una vita non basta di Claude Lelouch.

Belmondo nel 2013

La mattina dell'8 agosto 2001 è colpito da un'ischemia cerebrale che lo allontana dal grande schermo e dal teatro fino al 2008, quando torna al cinema come protagonista del remake francese di Umberto D. di De Sica. Il 18 maggio 2011 è insignito della Palma d'oro alla carriera durante la 64ª edizione del Festival di Cannes. Nel 2016, assieme con il regista Jerzy Skolimowski, gli è assegnato il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Nel 2016 il regista Régis Mardon gli dedica un documentario Belmondo par Belmondo, con la partecipazione di registi e attori nel ruolo di se stessi.

Il 6 settembre 2021 Belmondo muore nella sua casa di Parigi all'età di 88 anni.[7] Dopo tre giorni riceve l'omaggio nazionale nel complesso degli Invalides; il giorno dopo si è svolto il funerale in forma privata presso l'abbazia di Saint-Germain-des-Prés a Parigi: tra i presenti anche l'amico Alain Delon. Il corpo di Belmondo è stato cremato al cimitero di Père-Lachaise.[8][9][10][11]

Stile e tipi di ruoli

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Belmondo è da sempre apprezzato come attore per il suo stile scanzonato e brillante e per il suo grande carisma, che lo hanno contraddistinto in molteplici film, spesso in ruoli da 'duro con il cuore tenero' e da 'giovane aitante e spericolato', come nelle commedie di Philippe de Broca L'uomo di Rio (1964) e L'uomo di Hong Kong (1965). Questa sua caratteristica, unitamente alla sua maschera dai lineamenti particolarmente accentuati, che ha portato a definirlo il brutto più affascinante del cinema francese, gli ha comunque permesso di variare magistralmente i suoi ruoli, recitando efficacemente anche in film drammatici come La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut ed Il cadavere del mio nemico (1976) di Henri Verneuil.

A questo filone si aggiungono anche le sue intense interpretazioni in Léon Morin, prete (1961) di Jean-Pierre Melville e ne L'erede (1973) di Philippe Labro, quest'ultimo ispirato al caso Mattei. Altrettanto valide, sono state, inoltre, le sue rare performance in ruoli da antagonista o da 'protagonista ambiguo', come nel noir melvilliano Lo spione (1962) o come nel melò A doppia mandata (1959) di Claude Chabrol.

Jean Paul Belmondo sposò il 4 dicembre 1952 la ballerina Élodie Constantin, dalla quale ebbe tre figli: Patricia (1958), deceduta nel 1994 in un incendio, Florence (nata nel 1960) e Paul Alexandre (nato nel 1963), prima pilota automobilistico e poi proprietario di una squadra che gareggia nella 24 Ore di Le Mans.[12]

Dopo il divorzio dalla Constantin, nel 1966 Belmondo ebbe una relazione con l'attrice Ursula Andress che durò fino al 1972. Dallo stesso anno sino al 1980 fu sentimentalmente legato all'attrice italiana Laura Antonelli, mentre dal 1980 al 1987 con l'attrice e cantante brasiliana Carlos Sotto Mayor.[13]

Il 29 dicembre 2002 sposò a Parigi in seconde nozze Natty Tardivel,[14] con la quale conviveva da circa tredici anni e dalla quale divorziò sei anni dopo. Da questo matrimonio Belmondo ebbe la sua quarta figlia, Stella (nata il 13 agosto 2003). Dal 2008 al 2012 è stato legato a Barbara Gandolfi.[15]

Era un grande appassionato di calcio ed era tifoso del Paris Saint-Germain.[16]

Impronta e autografo di Jean-Paul Belmondo sul marciapiede del Palais des Festivals a Cannes

L'immagine di Belmondo nel fumetto

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L'attore ha prestato i tratti del viso a diversi personaggi dei fumetti:

Doppiatori italiani

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Nelle versioni italiane dei suoi film Jean-Paul Belmondo è stato doppiato da:

  • Pino Locchi in Una strana domenica, Fino all'ultimo respiro, Lettere di una novizia, La donna è donna, Cartouche, Mare matto, Buccia di banana, L'uomo di Rio, Caccia al maschio, Week-end a Zuydcoote, Il bandito delle 11, L'uomo di Hong Kong, Parigi brucia?, Un avventuriero a Tahiti, Criminal Face - Storia di un criminale, Il cervello, La mia droga si chiama Julie, Borsalino, Gli sposi dell'anno secondo, Gli scassinatori, Trappola per un lupo, Il clan dei marsigliesi, L'erede, Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo, Stavisky il grande truffatore, Il poliziotto della brigata criminale, L'incorreggibile, Lo sparviero, Il cadavere del mio nemico, Poliziotto o canaglia, Il piccione di piazza S. Marco, Joss il professionista, L'asso degli assi, Una vita non basta
  • Renzo Palmer ne Lo sciacallo, Rapina al sole
  • Renato Izzo in Angelica ragazza jet
  • Nando Gazzolo in A doppia mandata
  • Massimo Turci in Asfalto che scotta
  • Achille Millo ne La ciociara
  • Giancarlo Sbragia ne La viaccia
  • Giuseppe Rinaldi in Léon Morin, prete
  • Cesare Barbetti in Quando torna l'inverno
  • Renato Cominetti ne Lo spione
  • Renzo Stacchi in Professione: poliziotto
  • Michele Kalamera ne L'oro dei legionari
  • Michele Gammino in Uno dei due
  • Gino La Monica in Un uomo e il suo cane
  • Mino Caprio ne Il ladro di Parigi (ridoppiaggio)[19]

Onorificenze francesi

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  1. ^ (EN) Famous French people of immigrant origin, Eupedia: France Guide, su Eupedia.com, 14 aprile 2013. URL consultato il 28 agosto 2017.
  2. ^ (FR) Belmondo : "J'aimerais bien rejouer", in Le Parisien, 9 aprile 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
  3. ^ (FR) Jean-Louis Beaucarnot e Frédéric Dumoulin, Dictionnaire étonnant des célébrités, in EDI8, 11 giugno 2015, ISBN 978-2754070522. URL consultato il 24 luglio 2015.
  4. ^ (EN) PE Schneider, 'A Punk With Charm': That role has made Belmondo a new rage, in New York Times, 7 maggio 1961, p. SM84.
  5. ^ (EN) Jean-Paul Belmondo - Amateur Boxing Record, su Boxing-scoop.com. URL consultato il 28 agosto 2017.
  6. ^ (EN) Joseph Barry, That Man Belmondo on a Movie Merry-Go-Round, in New York Times, 21 giugno 1964.
  7. ^ (FR) Mort de Jean-Paul Belmondo, le Magnifique du cinéma français, in Le Parisien, 6 settembre 2021.
  8. ^ Folla a Parigi per i funerali di Jean Paul Belmondo, su www.tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 22 agosto 2024.
  9. ^ L'addio all'attore . Delon il bello, Belmondo il nuovo che avanzava: addio Jean-Paul, su www.avvenire.it, 7 settembre 2021. URL consultato il 22 agosto 2024.
  10. ^ Jean-Paul Charles Belmondo (1933-2021) -..., su it.findagrave.com. URL consultato il 23 agosto 2024.
  11. ^ BELMONDO Paul (1898-1982) - Cimetières de France et d'ailleurs, su www.landrucimetieres.fr. URL consultato il 23 agosto 2024.
  12. ^ Paul ha preso parte ad alcune produzioni cinematografiche accanto al padre, come Una vita non basta e I miserabili di Lelouch, e televisive.
  13. ^ (FR) Carlos Sotto Mayor: L'ex de Bébel revient en bombe atomique... avec un prince !, su Purepeople.com.
  14. ^ Natty Terdivel era una coco-girl, nome con cui erano chiamate le ballerine della troupe dell'umorista e presentatore francese Stéphane Collaro
  15. ^ (FR) Jean-Paul Belmondo escroqué: Son ex Barbara Gandolfi jugée, su Purepeople.com.
  16. ^ (FR) " Bebel ", inoubliable acteur du Paris Saint-Germain ["Bebel", unforgettable actor of Paris Saint-Germain], su psg.fr, Paris Saint-Germain F.C., 6 settembre 2021. URL consultato il 6 settembre 2021.
  17. ^ L' EROS A FUMETTI VIAGGIO NEGLI ANNI ' 70 - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 10 aprile 2021.
  18. ^ Cobra - Space Adventure, su planete-jeunesse.com.
  19. ^ Visto censura d'epoca del film su italiataglia.it

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Premio César per il migliore attore Successore
Richard Bohringer
per Innocenza e malizia
1989
per Una vita non basta
Philippe Noiret
per La vita e niente altro
Controllo di autoritàVIAF (EN116675373 · ISNI (EN0000 0001 2148 6124 · SBN RAVV089329 · LCCN (ENn84060101 · GND (DE118508733 · BNE (ESXX1187319 (data) · BNF (FRcb12199589m (data) · J9U (ENHE987007442004005171 · CONOR.SI (SL47993443